Foto di Augusto Bizzi / Fed. scherma - CUSI
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27<br />
<strong>Foto</strong> <strong>di</strong> <strong>Augusto</strong> <strong>Bizzi</strong> / <strong>Fed</strong>. <strong>scherma</strong>
Bum bum Campriani<br />
<strong>di</strong> Stefano Ballerini<br />
E siamo a quota tre! Niccolò Campriani segue un<br />
paio <strong>di</strong> antichi detti: “Non c’è due senza tre” o come<br />
<strong>di</strong>sse Dante: “Tre è il numero perfetto”. Ed allora<br />
il “nostro super-super-super” cecchino fiorentino<br />
centra e si porta al collo la sua terza medaglia d’Oro<br />
portandosela via da Shenzhen. Niccolò, dopo le<br />
due medaglie d’oro vinte nelle gare precedenti nella<br />
carabina a 10 metri – dove è campione mon<strong>di</strong>ale<br />
in carica e ha centrato la qualificazione per i Giochi<br />
olimpici <strong>di</strong> Londra 2012 –, e nella relativa prova a<br />
squadre, si è ripetuto nella carabina a tre posizioni,<br />
la specialità più completa del tiro che si articola<br />
nelle tre posizioni: a terra, in pie<strong>di</strong> e in ginocchio.<br />
La gara dell’azzurro allenato da Aldo Vigiani, anche<br />
lui fiorentino e tecnico della Nazionale, ha ricalcato<br />
la pressoché perfezione e in finale il “nostro” si è<br />
imposto con un <strong>di</strong>vario nettissimo sul cinese Kang e<br />
sul russo Kamenskij.<br />
Queste le prime parole pronunciate dal tiratore<br />
gigliato: “Ero arrivato qui speranzoso <strong>di</strong> fare al<br />
massimo le gare in programma. Mi ero preparato<br />
al massimo per tener fede al mio primo posto<br />
mon<strong>di</strong>ale nelle 2 specialità e l’aver saputo portare<br />
a compimento anche questa terza gara con la terza<br />
NICCOLO’ E PETRA ALTRO<br />
28
CHE ROBIN HOOD<br />
Leopoldo Rauli, deus ex machina del tiro, festeggia l’oro <strong>di</strong> Giovanni Matraxia assieme al capo<br />
delegazione Gianni Ippolito.<br />
vittoria mi fa essere ottimista per l’imme<strong>di</strong>ato futuro”.<br />
Poi una particolarità su questa terza impresa: –<br />
continua il campione fiorentino – la gara si è rivelata<br />
molto più stressante del solito perché a Shenzhen<br />
si è sparato su bersagli <strong>di</strong> carta, contrariamente ai<br />
supporti elettronici come <strong>di</strong> norma ed il fatto <strong>di</strong> dover<br />
aspettare <strong>di</strong> volta in volta che li cambiassero ha reso<br />
il tutto assolutamente più <strong>di</strong>fficile e stressante sotto<br />
l’aspetto nervoso”. È stato così bravo che i cinesi,<br />
entusiasti <strong>di</strong> lui, dopo la premiazione gli hanno fatto<br />
una de<strong>di</strong>ca speciale mandando in onda Volare <strong>di</strong><br />
Modugno. “Confesso – <strong>di</strong>ceva Niccolò – che mi<br />
hanno commosso una seconda volta. Anche se mi<br />
resta il rammarico per l’errore compiuto in prima<br />
battuta, cosa che ho ripetuto anche nella prova a<br />
29<br />
squadre. A quota seicento ci sono già arrivato due<br />
volte in America”.<br />
Campriani, ha poi lasciato Shenzhen per raggiungere<br />
Morgantown, a circa 100 km da Pittsurgh, negli Usa,<br />
dove ha ripreso gli stu<strong>di</strong> alla West Virginia University<br />
per laurearsi entro l’anno in Ingegneria gestionale.<br />
I suoi compagni <strong>di</strong> avventura nel tiro, il romano<br />
Tommaso Leonar<strong>di</strong> e il siciliano Giovanni Matraxia<br />
<strong>di</strong> Enna sono arrivati rispettivamente a quota 594<br />
e 593, anche loro vicini ai limiti olimpici. A seguirli<br />
Aldo Vigiani, il mito fiorentino del tiro: pronto nei<br />
suggerimenti, specialmente al concitta<strong>di</strong>no che ha<br />
seguito dalle prime gare e non ha più lasciato nella<br />
sua parabola <strong>di</strong> tecnico azzurro prima <strong>di</strong> passare il<br />
bastone.<br />
La carabiniera che non sbaglia un colpo<br />
L’<br />
Universiade cinese regala<br />
all’Italia un’importante vittoria<br />
nel tiro a segno e soprattutto<br />
consente a Petra Zublasing<br />
<strong>di</strong> arricchire il suo già brillante palmarés<br />
<strong>di</strong> una nuova preziosa affermazione come<br />
l’oro ai Giochi Universitari. La tiratrice del<br />
Centro Sportivo Carabinieri ha sbancato<br />
la concorrenza con una prestazione al<br />
limite della perfezione. Nel corso delle<br />
quattro serie da <strong>di</strong>eci colpi, la carabiniera<br />
altoatesina si è concessa il lusso <strong>di</strong><br />
“sbagliare” un solo colpo concludendo<br />
con lo straor<strong>di</strong>nario punteggio <strong>di</strong> 399/400:<br />
100, 100, 99 e ancora 100 i parziali della<br />
giovanissima tiratrice azzurra, che dopo<br />
la recente conquista della carta olimpica<br />
per i Giochi <strong>di</strong> Londra 2012 ed il bronzo ai<br />
Giochi Mon<strong>di</strong>ali Militari <strong>di</strong> Rio de Janeiro<br />
dello scorso mese, si conferma ai massimi<br />
livelli mon<strong>di</strong>ali. La vittoria all’Universiade è<br />
un traguardo importantissimo nella strada<br />
che Petra dovrà percorrere in vista delle<br />
Olimpia<strong>di</strong> del prossimo anno sia dal punto<br />
<strong>di</strong> vista tecnico, visto l’eccellente punteggio<br />
ottenuto, sia dal punto <strong>di</strong> vista mentale<br />
considerate la <strong>di</strong>fficoltà della gara e il lotto<br />
delle partecipanti. Sul po<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Shenzhen, al<br />
fianco della tiratrice dell’Arma, sono salite<br />
la coreana Kim Sun Hwa (397/400) che ha<br />
vinto il bronzo e l’austriaca Lisa Ungerank<br />
che sebbene abbia concluso con lo stesso<br />
punteggio dell’azzurra (399/400) risulta<br />
<strong>di</strong>etro nel computo delle mouche.
CALCIO<br />
BRASILE<br />
INDIGESTO<br />
R<br />
imasto a casa Veneri, l’allenatore<br />
dei tre argenti, sotto con Carlo<br />
Ripari ed una squadra che dopo<br />
la fiammata inziale ha finito per<br />
sgretolarsi anche se il livello degli avversari<br />
non era eccezionale, specie il Brasile che<br />
ha interrotto il suo cammino. La squadra<br />
schierata coi sudamericani ha finito per<br />
risentire l’assenza <strong>di</strong> una seconda punta come<br />
Iadaresta mentre il centrocampo improvvisato<br />
ha avuto idee confuse con qualche giocatore<br />
forse schierato fuori ruolo. Le ultime sconfitte<br />
non hanno storia con una squadra demotivata:<br />
per il futuro forse sarà necessario impostare<br />
un <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong>verso con la <strong>Fed</strong>erazione.<br />
Gli azzurri <strong>di</strong><br />
Carlo Ripari<br />
contro la<br />
Thailan<strong>di</strong>a<br />
17 Mora,<br />
9 Iadaresta<br />
4 Zullo<br />
6 Salvadori<br />
1 Goletti<br />
3 Sirignano<br />
20 Vriz<br />
7 Facchinetti<br />
2 Bigoni<br />
8 Corti<br />
16 Furno<br />
DOPO LA DOPPIETTA<br />
(e l’infortunio)<br />
DI IADARESTA,<br />
L’ILLUSIONE<br />
italia-Thailan<strong>di</strong>a 2-0. Reti: 7’ e 38 Iadaresta.<br />
ITALIA: Goletti, Bigoni, Sirignano (86’ Sabatucci), Zullo,<br />
Salvadori, Facchinetti (75’ Addona), Corti, Iadaresta, Furno<br />
(46’ Fiore) Mora, Vriz (60’ Civita).<br />
Uruguay-italia 2-2. Reti: 7’ Papa, 79’ Moxedano, 87’<br />
Diemma, 90 autorete Salvadori.<br />
ITALIA: Goletti, Bigoni, Sirignano, Zullo, Salvadori,<br />
Facchinetti (75’ Diemma), Corti, Iadaresta (43’ Moxedano),<br />
Civita (Fiore), Mora, Vriz (62’ Lorenzini).<br />
italia-Cecoslovacchia 1-0. Rete: 86’ Lorenzini.<br />
ITALIA: Goletti, Bigoni, Sirignano (71’ Sabatucci), Zullo<br />
(79’ Addona), Salvadori, Facchinetti (83’ Civita), Corti,<br />
Moxedano (31’ Diemma), Mora, Fiore, Lorenzini.<br />
italia-Brasile 0-1. Rete: 87’ Berger.<br />
ITALIA: Goletti, Bigoni, Sirignano, Addona, Salvadori, Corti,<br />
Sabatucci (65’ Vriz), Diemma (91’ Moxedano), Mora, Fiore,<br />
Lorenzini.<br />
italia-Korea 0-1. Rete: 55’ Kim Bo. Espulsi: Chu Pk al 47’ e<br />
Moxedano al 56’.<br />
ITALIA: Mosca, Bigoni, Sirignano, Zullo (46’ Salvadori),<br />
Addona, Corti (46’ Mora), Moxedano, Civita, Furno (70’<br />
Fiore), Lorenzini, Vriz (74’ Diemma).<br />
italia-Cina 0-1. Rete: 35’ Hang.<br />
ITALIA: Mosca, Bigoni, Sirignano, Addona, Salvadori,<br />
Facchinetti, Diemma (64’ Zullo) Civita (46’ Furno) Mora,<br />
Lorenzini, Vriz (53’ Sabatucci).<br />
30
Volley<br />
soltanto<br />
decime le<br />
campionesse<br />
in carica<br />
C<br />
ome si può dare torto a chi riteneva<br />
che l’Italia avrebbe dovuto schierare<br />
una formazione più solida rispetto<br />
a quella vista in Cina considerato<br />
che c’era da <strong>di</strong>fendere il titolo conquistato<br />
proprio contro le padroni <strong>di</strong> casa in Serbia.<br />
Quella <strong>di</strong> Shenzhen era ben altra nazionale,<br />
probabilmente molto giovane o comunque<br />
meno esperta anche se bisogna considerare<br />
che fra le avversarie si sono viste le vere<br />
nazionali, com’è avvenuto nella gara<br />
conclusiva per il 9-10° posto contro il Belgio<br />
che si è imposto alla squadra <strong>di</strong> Carlo Parisi<br />
per 3 a 1. Il top scorer parla chiaro: Van Hecke<br />
19, Heyrman 11, Leys 11, Aelbrecht 10, Zago<br />
13, Gennari 13, Corna 8, Frigo 7, Zambelli 7,<br />
Partenio 7. Già all’esor<strong>di</strong>o le azzurre avevano<br />
denunciato i loro limiti perdendo 3 a 1 con<br />
l’Ucraina. Uscite ben presto <strong>di</strong> scena, ecco<br />
la vittoria sulla Norvegia 3-0 (25-13, 25-9,<br />
25-13) poi quella sul Canada (3-1) cioè<br />
squadra alla loro portata con Valentina Zago<br />
in evidenza 22, davanti ad Alessia Gennari<br />
13, Laura Partenio 11, Stefania Corna 11.<br />
Completano il quadro Marta Bechis, Celeste<br />
Poma, Laura Saccomani, Folie Raphaela,<br />
Luna Carocci, Valentina Biccheri, Laura Frigo,<br />
Marina Zambelli.<br />
31<br />
Le azzurre<br />
Raphaela Folie ‘91<br />
Alessia Gennari ‘91<br />
Marta Bechis ‘89<br />
Laura Partenio ‘91<br />
Zago Valentina ‘90<br />
Luna Carocci ‘88<br />
Valentina Biccheri ‘91<br />
Stefania Corna ‘90<br />
Laura Frigo ‘90<br />
Laura Saccomani ‘91<br />
Celeste Poma ‘91<br />
Marina Zambelli ‘90<br />
Completano lo staff<br />
azzurro il tecnico<br />
Carlo Parisi, gli<br />
assistenti Emanuele<br />
Sbano e Marco<br />
Miotti, il terapista<br />
Giulio Rinal<strong>di</strong>, il<br />
classificatore Andrea<br />
Quintini e l’arbitro<br />
internazionale Giorgio<br />
Gnani <strong>di</strong> Ferrara<br />
reduce dall’arbitraggio<br />
dei play off italiani.<br />
Il libero Celeste Poma, 1,65, scherzosamente<br />
sollevata da colleghe... giganti.
ALTRO CHE GOLF<br />
E’ IL PARADISO TERRESTRE<br />
D<br />
urante l’Olimpiade <strong>di</strong> Los Angeles,<br />
avevamo avuto la fortuna <strong>di</strong><br />
entrare nell’esclusivo Golf Club<br />
<strong>di</strong> Beverly Hills e pensavamo<br />
che non potesse esistere al mondo una<br />
cosa simile: scoprendo il Mission Hills<br />
Golf Club c’è veramente da pensare che si<br />
tratti <strong>di</strong> un angolo <strong>di</strong> para<strong>di</strong>so caduto sulla<br />
terra. Pensate: si tratta <strong>di</strong> quattro campi da<br />
golf gran<strong>di</strong> come una città, quattro Club<br />
<strong>di</strong>versi che si sono spartiti un angolo della<br />
Cina incantevole per la vegetazione e per la<br />
cura maniacale che centinaia <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>nieri<br />
de<strong>di</strong>cano ai vari impianti. In questo ambiente<br />
i nostri azzurri si sono sentiti sollecitati a<br />
dare il massimo e bisogna <strong>di</strong>re che ci sono<br />
riusciti conquistando la medaglia d’argento<br />
nel “men’s team tournament” con un totale<br />
<strong>di</strong> 627 punti contro i 617 della squadra<br />
vincente, quella giapponese. Per Lorenzo<br />
Scotto questa successione: 76,73,66 quin<strong>di</strong><br />
Niccolò Quintarelli 72, 69, 69, Andrea<br />
Bolognesi 72, 67, 69, infine Loenardo Motta<br />
80, 67, 76.<br />
Argento (Scotto, Bolognesi, Sbragia e Tricarico) e bronzo<br />
(Bolognesi) in uno dei Golf Club più belli del mondo.<br />
32
Nelle foto: Wilma, in posa da Via col vento,<br />
ammira il plastico della Mission Hills, Bolognesi e<br />
Quintarelli pronti al gioco. <strong>Foto</strong> ricordo per Coiana,<br />
Fabbricini, D’Elicio, Wilma e Nasciuti.<br />
33<br />
Le gran<strong>di</strong> firme del golf che si sono cimentate nell’esclusivo Mission Hills Golf Club <strong>di</strong> Shenzhen<br />
Qui i fratelli Molinari sul tetto del mondo<br />
2009. anno storico per il golf italiano perchè<br />
proprio su questo green una coppia <strong>di</strong><br />
fratelli vinsero il titolo mon<strong>di</strong>ale. L’Italia<br />
entrò <strong>di</strong> prepotenza nella storia del golf<br />
vincendo, per la prima volta, l’Omega<br />
Mission Hills World Cup.<br />
Finale mozzafiato, vittoria all’ultimo putt:<br />
“The Italian Brothers”, Francesco ed<br />
Edoardo Molinari, Chicco e Dodo per gli<br />
amici, che giocano per il Royal Park I<br />
Roveri <strong>di</strong> Torino, inquadrati dalle televisioni<br />
<strong>di</strong> tutto il mondo. Alla buca 18 Francesco<br />
tira un drive perfetto, che spacca in due<br />
l’Olazabal Course del mega resort tra le città<br />
<strong>di</strong> Shenzhen e Dong Guan, quello della 26°<br />
Universiade. L’approccio <strong>di</strong> Edoardo finisce<br />
per poco in bunker, la “trappola” <strong>di</strong> sabbia,<br />
mettendo a rischio la gara: “Ho chiuso<br />
gli occhi e ho solo pregato che Chicco la<br />
tirasse fuori, purchè in green. L’adrenalina<br />
era a mille: ero sicuro che ovunque fosse<br />
finita, avrei imbucato”. Il putt era <strong>di</strong> un<br />
metro, decisivo: “Ho guardato la linea con<br />
mio fratello e non ho avuto incertezze nel<br />
colpire, sapevo cosa dovevo fare. Certo,<br />
questa volta l’abbiamo fatta proprio grossa<br />
- ho pensato - poi abbiamo iniziato a saltare<br />
per tutto il green abbracciandoci”.
UN GIRONE DANTESCO<br />
I cinesi, oramai, sono famosi per costruire<br />
città intere e impianti sportivi, in pochi<br />
mesi: tutto bello, tutto grande, tutto<br />
perfetto ed anche scenografico! Ma questo<br />
non è sempre vero, o perlomeno non è<br />
stato nel nostro caso, perché non hanno<br />
neppure cominciato… a costruire! Molto<br />
probabilmente non ne avevano voglia! O chi<br />
sa!?<br />
L’impianto <strong>di</strong> tiro a volo era un girone<br />
dantesco!<br />
Hanno scamozzato una collina e<br />
cementificato un’area come un campo <strong>di</strong><br />
calcio.<br />
Caldo atroce, torrido.<br />
Il riverbero del cemento infuocato… una<br />
fornace.<br />
Un girone dantesco, appunto!<br />
Questi impianti mancavano <strong>di</strong> strutture<br />
adeguate ed erano le più misere rispetto a<br />
tutti gli altri <strong>di</strong> questa bellissima Universiade.<br />
Sta<strong>di</strong>, palazzi, palazzetti, piste, campi,<br />
strutture stupende, all’avanguar<strong>di</strong>a e <strong>di</strong><br />
grande impatto visivo!<br />
Di alta architettura, in altre parole, belle,<br />
bellissime… <strong>di</strong> più!<br />
Ed il nostro impianto era il più povero,<br />
nessuna struttura in muratura, come si <strong>di</strong>ce<br />
da noi “fatto in casa”, in fretta e furia, anche<br />
se, mi <strong>di</strong>cono, realizzato qualche tempo fa.<br />
Se cosi fosse, peggio ancora!<br />
Uno scarabocchio arroventato!<br />
I gazebi, riservati ai tiratori, erano circa 25<br />
mq l’uno, e ciascuno doveva ospitare 5-6-<br />
squadre, e ogni squadra era composta da<br />
5 a 10 persone. Un fittacchio incre<strong>di</strong>bile e<br />
indecoroso, non ci si girava senza creare<br />
<strong>di</strong> Carlo Dolfi<br />
qualche danno. Mancavano<br />
se<strong>di</strong>e, anche perché non<br />
c’era posto per metterle.<br />
Fucili ovunque, custo<strong>di</strong>e<br />
ovunque, cartucce<br />
ovunque, cibo ovunque,<br />
magliette sudate ovunque,<br />
una bolgia da film<br />
“Accattone”!<br />
Per giunta queste aree erano <strong>di</strong> passaggio,<br />
una <strong>di</strong>etro l’altra, un via vai <strong>di</strong> persone che<br />
inciampavano ad ogni passo!<br />
Per uscire da questo caos dovevi prima<br />
metterti qualcosa in testa o aprire un<br />
ombrello, ma la cosa migliore era un<br />
asciugamano, imbevuto in acqua gelida,<br />
fornito dall’organizzazione, questa sì molto<br />
valida, perché era un rischio entrare su<br />
quella piastra arroventata senza una minima<br />
precauzione: il rischio <strong>di</strong> un colpo <strong>di</strong> calore<br />
era molto elevato. Sempre alla ricerca <strong>di</strong><br />
ombra e se<strong>di</strong>e: sembravamo degli zombi,<br />
in particolare noi, i cosiddetti “officials”.<br />
Gli atleti, più giovani e <strong>di</strong>sinvolti, erano<br />
indubbiamente più <strong>di</strong>gnitosi! Appunto,<br />
<strong>di</strong>cevamo <strong>di</strong> questo “scarabocchio<br />
arroventato”, che i nostri tiratori hanno<br />
saputo trasformare, per incanto, in un<br />
bellissimo scarabocchio d’oro.<br />
Tutti bravi i nostri tiratori e tiratrici! Nessuno<br />
escluso, a cominciare dagli ori <strong>di</strong> Marco<br />
Panizza, Andrea Miotto, Simone Prosperi<br />
e Giancarlo Tazza per proseguire con i<br />
bronzi <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando Rossi, Antonio Barillà,<br />
Alessandro Chianese e Simone Prosperi.<br />
Un plauso particolare a Perluigi Pescosolido<br />
che è stato “perfetto” nella sua funzione<br />
Simone Prosperi, Andrea Miotto e Marco Panizza nel momento del trionfo. Sotto: Marco Panizza primo<br />
nell’in<strong>di</strong>viduale con Simone L. Prosperi, secondo.<br />
34
CON TANTO ORO<br />
<strong>di</strong> coor<strong>di</strong>natore. Molto importante anche<br />
la figura del consigliere federale Gianluigi<br />
Gualini sempre pronto e attento ad ogni<br />
situazione.<br />
In<strong>di</strong>spensabile, in queste manifestazioni, la<br />
presenza del segretario generale della FITAV<br />
Carlo Manstretta, oramai provvisto <strong>di</strong> grande<br />
esperienza.<br />
Con noi, in qualità <strong>di</strong> Commissario Tecnico<br />
c’era Luciano Giovanetti, un mito del tiro a<br />
volo mon<strong>di</strong>ale.<br />
Spen<strong>di</strong>amo due parole su questo<br />
personaggio famoso nel mondo del<br />
“piattello”.<br />
Due ori olimpionici (Mosca e Los Angeles),<br />
tre ori e un argento ai campionati del mondo,<br />
decine <strong>di</strong> gran premi, detentore del record<br />
olimpico (198 su 200 piattelli) e unico italiano<br />
ad essere inserito nella top ten del centenario<br />
della federazione internazionale (ISSF).<br />
Ecco una sintesi dei tanti colloqui quoti<strong>di</strong>ani<br />
fra Giovanetti ed il sottoscritto. Chi sono<br />
quelli là?! Cosa vogliono?! Ma, Giovanetti,<br />
sono tiratori delle altre squadre ! Digli che<br />
vadano a casa, tanto qui vinciamo noi! Ma,<br />
Giovanetti, anche loro mi sembra che sparino<br />
bene, non ti sembra?! Non importa, <strong>di</strong>gli che<br />
sparino bene quanto vogliano, tanto noi ne<br />
spaccheremo uno più <strong>di</strong> loro! Ma, Giovanetti,<br />
sei proprio sicuro? Certo che sono sicuro,<br />
ricordatelo, alla fine! Hai capito?! Perchè<br />
noi siamo i più forti. Digli <strong>di</strong> andare a casa<br />
invece <strong>di</strong> stare qui a perdere tempo! Alla fine<br />
dell’opera: Te lo avevo detto, porcamiseria!?<br />
Sì, Giovanetti, me lo avevi detto, porca<br />
miseria… fra pistoiesi <strong>di</strong> nascita ci si capiva.<br />
Senza mollare mai una punta <strong>di</strong> polemica<br />
35<br />
TAZZA CAMPIONE<br />
DA SPAREGGIO<br />
Dopo l’oro <strong>di</strong> Panizza nella fossa olimpica,<br />
è toccato agli specialisti dello Skeet e il<br />
ventitreenne casertano Giancarlo Tazza è stato<br />
praticamente perfetto. Dopo una superba<br />
qualificazione, nella quale ha ottenuto il<br />
punteggio <strong>di</strong> 124 piattelli colpiti su 125 (il<br />
record del mondo è <strong>di</strong> 125/125), in finale<br />
ha collezionato altri 23 punti che lo hanno<br />
portato a chiudere con 147/150. Con lo stesso<br />
punteggio è arrivato però anche il tedesco Ralf<br />
Buchheim, medaglia <strong>di</strong> bronzo agli Europei<br />
2010, per cui la gara è proseguita allo shoot-off<br />
<strong>di</strong> spareggio dove il tedesco ha mancato un<br />
piattello e Giancarlo si è messo al collo l’oro.<br />
“Durante lo spareggio non ho voluto guardare<br />
come stava sparando il tedesco – ha spiegato<br />
Tazza –. Mi sono voluto concentrare solo sui<br />
miei piattelli e ho mirato l’oro. Sono molto<br />
felice <strong>di</strong> questa medaglia ma ancora <strong>di</strong> più del<br />
punteggio che ho realizzato: ho rasentato la<br />
perfezione. La gara è stata <strong>di</strong> altissimo livello, il<br />
tedesco che ho battuto è quello che agli Europei<br />
buttò fuori allo spareggio proprio il nostro<br />
Falco”.<br />
come si conviene ad un vero toscanaccio.<br />
Grande Giovanetti! Sempre deciso e<br />
aggressivo come quando spaccava i piattelli<br />
olimpici!<br />
Questo “giochino” è un “giochino” che si<br />
basa su due fattori: il cuore e il cervello, tutti<br />
e due ci devono essere al cento per cento<br />
altrimenti viene fuori lo zero e siccome<br />
lo zero fa parte della numerazione ci sta fare<br />
lo zero e, se fai un altro zero sei sull’orlo<br />
del baratro. Allora devi tirar fuori tutta la tua<br />
rabbia, tirarti un calcio nello stinco<br />
(Giovanetti <strong>di</strong>xit), concentrarti al massimo<br />
e quando lo chiami (il piattello) lo devi<br />
vedere grosso come una luna rossa pronto a<br />
frantumarlo e vedere la nuvoletta rosa che ti<br />
riempie il cure <strong>di</strong> gioia.<br />
Parafrasando il film “Casablanca”:<br />
Questo è il tiro a volo... bellezza!
Una bella foto <strong>di</strong> Luca Nasciuti con le azzurrine della pallanuoto: <strong>Fed</strong>erica Ra<strong>di</strong>cchi, Rosanna Aiello, Eugenia Dufour, Carola<br />
Falconi, Irene Parma, Giulia Dal Fiume, Maria Raissa, Gloria Gorlero, Laura Teani, Silva Motta. Mancano Eleonora Settonce<br />
e Ilaria Savioli. Marco Capanna con le ragazze nella gara con la Russia (Sport Universitario).<br />
Gli azzurri schierati prima dell’incontro con la Francia (<strong>Foto</strong> <strong>di</strong> Francesco Franceschetti).<br />
36
NELLO RUSSO (19 TITOLI) L’AVEVA ANTICIPATO<br />
“Senza centro boa non si vince...”<br />
C’era scritto nella mente <strong>di</strong> Nello Russo come<br />
sarebbe andato lo “spareggio” fra Italia e Russia<br />
per la medaglia <strong>di</strong> bronzo anche se in verità<br />
dopo il quasi pari delle azzurrine (9-8) molti<br />
<strong>di</strong> noi si erano illusi. Russo, presidente della<br />
squadra campione d’Italia 19 volte aveva invece<br />
le idee molto chiare. “Siamo venuti senza un<br />
centro boa, le ragazze della mia squadra non<br />
possono bastare”. Parlare <strong>di</strong> Russo significare<br />
parlare della storia della pallanuoto italiana: da<br />
quando Nello <strong>di</strong>venne presidente dell’Orizzonte,<br />
nella stagione 1991-92, la squadra siciliana<br />
non ha più perso un colpo: ha conquistato<br />
19 scudetti, <strong>di</strong> cui 15 tutti <strong>di</strong> fila (la stella è<br />
arrivata nel campionato 2000-01) e 8 Coppe<br />
Campioni più una Supercoppa (08). Chi meglio<br />
<strong>di</strong> lui poteva inquadrare il problema? “Le mie<br />
azzurre – continuava prima della sfida con la<br />
37<br />
Russia – cioè Garibotti, Aiello, Motta e Ra<strong>di</strong>cchi<br />
sono abituate a vincere quando c’è il sostegno<br />
<strong>di</strong> tutta la squadra. Purtroppo è rimasta a<br />
casa la Ricciar<strong>di</strong> per problema alle tonsille,<br />
abbiamo un portiere che è il migliore fra quelle<br />
in circolazione, certo se la Motta o l’Aiello<br />
fanno gol possiamo anche vincere”. Penalizzate<br />
dagli arbitri che hanno permesso alle russe un<br />
gioco falloso e intimidatorio (do<strong>di</strong>ci espulsioni<br />
e quattro rigori) superiori sul piano fisico, le<br />
ragazze russe hanno finito per prevalere (18-9)<br />
sfruttando a fondo la loro superioritò...sotto<br />
acqua dove i falli si ripetevano ma lo spagnolo<br />
Bermudez e l’inglese Littlejohn guardavano da<br />
altre parti. Resta la consolazione del quarto<br />
posto per la squadra <strong>di</strong> Fabio Conti e poi, con<br />
la Russia, <strong>di</strong> Marco Capanna. anche se il po<strong>di</strong>o<br />
sarebbe stato meritato.<br />
CLAUDE-LOUIS GALLIEN<br />
PRESIDENTE DELLA FISU<br />
Eric Saintrond confermato segretario generale<br />
SHENZHEN, 9 agosto<br />
2011 - “Prima <strong>di</strong><br />
competere contro<br />
qualcuno nello sport<br />
universitario occorre<br />
competere contro<br />
se stessi con un fine<br />
comune: l’eccellenza<br />
del nostro sport”.<br />
Queste le prime parole<br />
che il nuovo Presidente della FISU ha detto<br />
all’Assemblea Generale svoltasi a Wuzhou<br />
House. Il francese Claude-Louis Gallien<br />
guiderà la federazione sportiva universitaria<br />
internazionale, FISU, per i prossimi quattro anni.<br />
L’ex campione francese <strong>di</strong> lancio del martello ha<br />
vinto le elezioni contro il presidente in carica,<br />
George Killian con 76 voti a 67. Ciò ha indotto<br />
al ritiro all’ultimo minuto <strong>di</strong> due can<strong>di</strong>dati – il<br />
finlandese Risto Nieminen e lo svedese Stefan<br />
Bergh: “Ho lavorato per <strong>di</strong>versi anni con il<br />
presidente George Killian e voglio esprimere<br />
pubblicamente la mia grande considerazione<br />
e rispetto che ho per lui”, ha detto il nuovo<br />
presidente, accolto da un applauso interminabile.<br />
A pochi giorni del compimento del suo 69°<br />
compleanno, Gallien è in possesso <strong>di</strong> un<br />
dottorato <strong>di</strong> ricerca in Biologia e un dottorato<br />
in Scienze Naturali. Quale vice-presidente del<br />
Comitato olimpico nazionale francese, è ben<br />
noto per il suo coinvolgimento nella lotta contro<br />
il doping. È stato presidente della Commissione<br />
Nazionale Francese per la lotta contro il doping<br />
(1996-1999) ed è dal 1999 membro del Consiglio<br />
francese per la prevenzione e la lotta al doping<br />
nonchè membro del gruppo scientifico della<br />
Commissione Me<strong>di</strong>ca del CIO dal 2003 ad oggi.<br />
Compongono il nuovo governo della Fisu il Primo<br />
Vice-Presidente: Oleg Matytsin (RUS); i vice-<br />
Presidenti: Stefan Bergh (SWE), Zhang Xinseng<br />
(CHN), Leonz Eder (SUI), Luciano Cabral (BRA);<br />
Tesoriere: Danzandorj Bayasgalan (MGL); 1°<br />
assessore: Alison Odell (GBR).<br />
Assessori: Kim Chong Yang (KOR), Isata Igarashi<br />
(JPN), Tamer Kemal (TUR), Verana Burk (GER),<br />
David Cabelo (ESP), Marian Dymalski (POL),<br />
Tai-Cheng Chen (TPE), Omar Al Hai (UAE), Kairis<br />
ULP (EST), Peninah Kabenga (UGA), Ralethe<br />
Malumbete (RSA), Hasan Chikh (ALG), Kenny<br />
Chow (HKG), Rosaura Mendez (CRC) e Leopold<br />
Senghor (SEN).<br />
Eric Saintrond alla Mezza maratona<br />
con Nasciuti e D’Elicio.
CNU DA RICORDARE<br />
Il Cus Parma volley campione d’Italia col<br />
presidente Ventura, i tecnici Roberto Malpeli e<br />
Massimo Soncini, il <strong>di</strong>rettore Passerini coi tricolori:<br />
Luca Savi, Lorenzo Ollari, Alessandro Tondo,<br />
Andrea Butturini, Giulio Silva, Tommaso Cordani,<br />
Andrea Frazzi, Andrea Sarubbi, Alessandro Grossi,<br />
Fabio Canella, Jacopo Massari ed Emilio Pazzoni.<br />
In alto l’arrivo dei 110 hs del Pentathlon vinti da<br />
Francesca Albiani del Cus Cagliari 13.86.<br />
Pallavolo maschile (Cus Parma) e femminile<br />
(Cus Torino), beach volley, boxe, basket (Cus<br />
Milano) rugby (Cus Parma), calcio (Cus Cagliari),<br />
tennis tavolo (Cus Torino) alcuni dei gran<strong>di</strong><br />
protagonisti dei Cnu torinesi andati in archivio<br />
con risultati importanti nel contesto <strong>di</strong> un’ottima<br />
organizzazione.<br />
TORINO BAT<br />
TUTTi GLi oRi TARGATi CUs ToRino<br />
ARRAMPICATA (criterium) Cristian Zenerino - Arata Lucia -<br />
Carlo Giuliberti - Andrea Molinario ATLETICA LEGGERA Gloria<br />
Barale - <strong>Fed</strong>erico Chiusano - Valentina Negro - Marina Ricci<br />
- Martina Amidei - Eleonora D’Elicio - Anna Laura Marone<br />
CANOTTAGGIO Sara Brescia - Valeria Monti - Maria Chiara<br />
Demagistris - Laura Morone Giorgio Tuccinar<strong>di</strong> - Jacopo<br />
Gan<strong>di</strong>glio - Filippo Rossi - Luca Motta - Marco Alberti -<br />
Matteo Motta - Alberto Monorchio - Mazzoli - Giulio Gastaldo<br />
- Gianluca Sapino - Ciprian Cursaru, Simone Lapi - Danilo<br />
Ravazza - Matteo Mulassano - Lamberto Zocchi DANZA<br />
SPORTIVA (criterium) Giuseppe Taccogna e Michela Rubino -<br />
Oscar Ioppolo e Silvia Summa - Antimo Natale e Elisa Liistro -<br />
Alessandro Pavan e Irene Corniati Danza CONTEMPORANEA:<br />
Chiara Cuatto, Carolina Gandolfo, Elena Menin, Stefania<br />
Nucci, Alice Orsi, Valeria Surrente, Laura Turotti GOLF<br />
Pier Andrea Fea - Alessandra Braida GUIDA IN SULKY<br />
(promozionale) Riccardo Monti JUDO Giorgio Leccese -<br />
Sharon Di Nasta - Valentina Giorgis LOTTA (criterium) Cinzia<br />
Bonfante - Ciro Russo PALLAVOLO Femminile CUS TORINO<br />
PUGILATO Laura Passatore SCHERMA Davide Sopegno<br />
TENNIS doppio Femminile con Agamennone-Ripa TENNIS<br />
TAVOLO Niagol Stoyanov - Romualdo Manna - Alberto<br />
Margarone - Antonella Di Napoli TIRO A SEGNO Susanna<br />
Ricci.<br />
Riccardo D’Elicio con le campionesse del Cus Torino (Manissero, Olocco, Parmigiani, Alessandria, Raimondo, Nada, Parlangeli, Bar, Raviolo, Cattaneo, Boetti,<br />
Barroero, Ferro e Rinal<strong>di</strong>, allenatore Stefano Caire) e le vice campionesse del Cus Perugia battute 3-0 (25-17, 25-18, 25-18).<br />
38
TE MILANO PER UNA MEDAGLIA<br />
Il Cus Parma rugby a 7 premiato dal conte Franz Mauthe von Degerfeld, presidente comitato<br />
Fir: da sinistra Andrea Ippolito, Luigi Passerini, Arturo Giannotti, Stefano Carnesecca<br />
(accompagnatore), Luca Marchini, Giorgio Ippolito, Andrea Torlai, Daniele Gagliar<strong>di</strong>, Tomaso<br />
Bricoli, Alessandro Castagnoli, Alessandro Mattioli (allenatore), Michele Ventura, Mauthe.<br />
Coricati: Filippo Torelli, Giacomo Fava, Giuseppe Carra, Riccardo Zilli, Alberto Cigarini.<br />
Milano vincente nel basket con Corno, D. e S. Marelli, Meroni, Torgano, Mercante, Darwish,<br />
Tavernelli, Bassani, Marinò, Fusella, Villa. All. Finkelberg.<br />
39<br />
La finale torinese in famiglia fra Stoyanov e Manna. I campioni:<br />
Niagol Stoyanov, Romualdo Manna, Antonin Gavlas e Zhu Zhou.<br />
Il Cus Cagliari <strong>di</strong> Gianni Maricca davanti al Cus Chieti<br />
dopo una sfida vibrante, ben <strong>di</strong>retta dall’arbitro torinese Clerico<br />
e decisa da due gol <strong>di</strong> Ligas. Contro quello <strong>di</strong> Bordon.<br />
Cagliari: Sergio Maurizio Aresu, Alessandro Arrus, Salvatorangelo<br />
Boi, <strong>Fed</strong>erico Boi, Mauro Boldarin, Andrea Caddeo, Clau<strong>di</strong>o<br />
Cocco, Iacopo Damiano, Daniele Deplano, Fabio Floris, Riccardo<br />
Ibba, Gianluca Ligas, Jacopo Lussu, Ernesto Pilloni, Daniele<br />
Piselli, Pier Mario Rota, Fabrizio Sedda, Alberto Usai.
Andrea Ippolito sul po<strong>di</strong>o dei 400 con Eleonara Sirtoli, argento, Bergamo, 53.89; Elena Maria Bonfanti, oro,<br />
Milano, 53.84; Eleonora Martini, bronzo, Genova, 54,79. A sinistra festa in famiglia nel Cus Milano dopo la<br />
vittoria nelle due staffette femminili che portano a 30 gli ori.<br />
TUTTI SODDISFATTI DELLA “PICCOLA OLIMPIADE”<br />
S<br />
ono stati otto giorni ricchi <strong>di</strong> colori,<br />
storie pulite e belle sensazioni<br />
e quando il sipario è calato è<br />
<strong>di</strong>spiaciuto un po’ a tutti. Agli<br />
organizzatori, che, come sempre, dopo il<br />
grande impegno profuso, si sono sentiti come<br />
svuotati e anche agli atleti, i veri protagonisti,<br />
che hanno scritto capitoli forse irripetibili delle<br />
loro carriere sportive. Anche a noi giornalisti,<br />
che ci siamo palleggiati fra le varie se<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
gara dei Campionati Nazionali Universitari<br />
primaverili <strong>di</strong> Torino 2011 per perdere il<br />
meno possibile e qualcosa abbiamo perso<br />
certamente. Oltre ai molti flash ci è però<br />
rimasto dentro lo spirito della manifestazione,<br />
che anche la città ha colto fin dalla cerimonia<br />
d’inaugurazione, capace <strong>di</strong> richiamare in piazza<br />
San Carlo una notevole fetta <strong>di</strong> appassionati<br />
e semplici curiosi. I Cnu non sono mai un<br />
evento qualunque, perché, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> tutte<br />
le altre rassegne che richiamano praticanti<br />
da tutta Italia, hanno il grande pregio <strong>di</strong><br />
aggregare. Per carità, in gara ognuno dà<br />
tutto per vincere e non potrebbe essere<br />
<strong>di</strong>versamente. Alla fine però prevale l’aspetto<br />
cameratesco e si festeggia volentieri tutti<br />
insieme. Le serate trascorse al club “Fluido”,<br />
nell’ambito del programma <strong>di</strong> intrattenimento<br />
“Cnu by Night” hanno certamente giovato<br />
alla causa, dal momento che i Campionati<br />
Nazionali Universitari sono sport, ma anche<br />
<strong>di</strong>vertimento. I ragazzi incontrati ci hanno<br />
confermato <strong>di</strong> aver sperimentato una specie<br />
<strong>di</strong> piccola Olimpiade. Anche se è mancato<br />
l’“effetto Villaggio” e dunque la possibilità<br />
<strong>di</strong> vivere fianco a fianco con atleti <strong>di</strong> altre<br />
<strong>di</strong>scipline, per molti l’occasione <strong>di</strong> venire a<br />
Torino è stata bella e utile anche per conoscere<br />
persone nuove e con<strong>di</strong>videre esperienze.<br />
Qualcuno poi ai Giochi, quelli veri a cinque<br />
cerchi, andrà veramente, perché i Cnu hanno<br />
l’indubbio merito <strong>di</strong> affiancare campioni, che<br />
si sono già affermati nel loro settore e hanno<br />
davanti a sè carriere sportive <strong>di</strong> alto livello, a<br />
giovani che rimarranno per sempre relegati<br />
<strong>di</strong> Roberto Levi<br />
in un ambito agonistico meno eclatante,<br />
ma non per questo meno gratificante. Loro<br />
<strong>di</strong>venteranno magari campioni laureandosi<br />
“cum laude” ed esprimendosi poi al massimo<br />
in campo lavorativo. Non <strong>di</strong>mentichiamolo<br />
mai, ai Cnu rimane fondamentale la valenza<br />
<strong>di</strong> atleti-studenti, ovvero <strong>di</strong> ragazzi e ragazze<br />
che riescono a <strong>di</strong>simpegnarsi con successo<br />
su un duplice fronte. Simbolo <strong>di</strong> questa<br />
simbiosi è il Cus Torino, che in Italia è<br />
<strong>di</strong>ventato un riferimento assoluto per gli<br />
altri Centri Universitari Sportivi. Il presidente<br />
Riccardo D’Elicio e il suo staff anche questa<br />
volta hanno superato l’esame a pieni voti.<br />
I consensi unanimi ricevuti, Cusi in testa,<br />
40
Mauro Nasciuti con quelle dei 110 hs: Sara Zanaboni, Milano, 14,14; Francesca Albiani, oro, Cagliari, 13.85<br />
e Anna Laura Marone, Torino, 14,27.<br />
costituiscono il migliore attestato <strong>di</strong> merito.<br />
Del resto c’era da aspettarselo da una<br />
macchina organizzativa già rodata da sfide<br />
impervie, come le Universia<strong>di</strong> Invernali del<br />
2007, i Campionati Mon<strong>di</strong>ali Universitari <strong>di</strong><br />
Roberto Levi del quoti<strong>di</strong>ano Cronaca Qui Torino,<br />
intervista il presidente Leonardo Coiana e Riccardo<br />
D’Elicio.<br />
41<br />
golf e <strong>di</strong> lotta e le molte e<strong>di</strong>zioni del Memorial<br />
Nebiolo, il meeting internazionale <strong>di</strong> atletica<br />
leggera. Non era comunque facile gestire<br />
ben 23 <strong>di</strong>scipline in 20 siti <strong>di</strong> gara <strong>di</strong>versi,<br />
coinvolgendo 21 <strong>Fed</strong>erazioni nazionali. Era un<br />
mosaico da costruire e ogni tessera è andata<br />
al proprio posto. Anche il sistema sportivo<br />
torinese si è potuto godere il suo trionfo,<br />
esibendo un’impiantistica ricca e qualificata,<br />
che è stata apprezzata dagli addetti ai lavori.<br />
Insomma la quarta volta della manifestazione<br />
nel capoluogo subalpino (dopo le e<strong>di</strong>zioni<br />
del 1948, 1961 e 2000) lascia manciate <strong>di</strong><br />
piacevoli ricor<strong>di</strong>. Ora però si guarda avanti.<br />
La ban<strong>di</strong>era del Cusi è passata <strong>di</strong> mano e nel<br />
2012 sarà il CUS Messina a ospitare le piccole<br />
Olimpia<strong>di</strong>. La bella favola dei Cnu continuerà<br />
ancora a lungo.<br />
MILANO FESTEGGIA<br />
I 30 ORI<br />
Finiscono così i Cnu 2011 con le 31 medaglie<br />
d’oro del Cus Torino contro le 30 del Cus<br />
Milano più 28 argenti e 27 bronzi. La trasferta<br />
ha confermato ancora una volta che lo sport<br />
universitario può raggiungere alti livelli e<br />
che il <strong>di</strong>vertimento e l’entusiasmo <strong>di</strong> questi<br />
campionati restano più unici che rari. La<br />
maggiore sod<strong>di</strong>sfazione per il Cus Milano è<br />
arrivata dal meritatissimo 75-46 ottenuto nel<br />
basket proprio a spese del Cus Torino con<br />
una medaglia che mancava da almeno 10<br />
anni a Milano. I complimenti vanno anche<br />
a Jngo, il coach, che con la sua inesauribile<br />
grinta ha fatto da collante per la squadra,<br />
conducendola fino al po<strong>di</strong>o. Ed ora passiamo<br />
alle squadre: il volley maschile vince un<br />
meritatissimo bronzo, battendo il Napoli<br />
nella finalina 3-1 (25-23; 24-26; 25-10; 25-<br />
19) mentre il Parma si conferma Campione<br />
d’Italia. Anche in questo caso si può <strong>di</strong>re che<br />
la scommessa è perfettamente riuscita: un<br />
gruppo unito e solido, guidato da Roberto<br />
Sergio e Tommaso Nalin, ha beneficiato<br />
della guida del coach Matteo Fontanesi e<br />
ha raggiunto uno dei gra<strong>di</strong>ni più alti dei<br />
campionati. Meritatissimo è anche il bronzo<br />
delle ragazze del calcio a 5 che conquistano<br />
la medaglia dopo una sod<strong>di</strong>sfacente finalina<br />
contro il Teramo, vinta 5-4. Tra sbucciature,<br />
contusioni ed infortuni, le ragazze hanno<br />
<strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> essere un bel gruppo e,<br />
nonostante le parentesi <strong>di</strong> poca compattezza<br />
<strong>di</strong> qualche parte <strong>di</strong> gara, alla fine hanno<br />
fatto vedere come si tirano fuori le unghie e<br />
hanno raggiunto il massimo degli obbiettivi<br />
possibili, visto un Foro Italico (Campione<br />
d’Italia) sopra le righe ed un Parma <strong>di</strong> alta<br />
qualità. Un po’ meno bene il Rugby: Milano<br />
perde contro Torino, vince contro Foro Italico<br />
e Bologna. Ma tutto questo non basta per<br />
raggiungere la vetta, conquistata invece dal<br />
Parma, seguito da Padova e Verona e Torino.<br />
Gran<strong>di</strong> prestazioni nell’arrampicata: il team<br />
milanese conquista medaglie in ciascuna<br />
delle <strong>di</strong>scipline con <strong>di</strong>sinvoltura e grande<br />
allenamento. Raina e Villa, rispettivamente<br />
argento e oro nella specialità Boulder, sono<br />
stati accompagnati da Manuela Valsecchi, oro<br />
nel Boulder. La Valsecchi stupisce anche nello<br />
Speed Femminile dove raggiunge un argento<br />
e nel Lead, dove porta a casa l’ennesimo oro.<br />
E non è finita qui: Arigoni porta a Milano un<br />
argento, sempre nel Lead. Per concludere<br />
in bellezza sono da registrare anche i due<br />
fantastici ori dei veterani Moioli e Doi, che<br />
sparano e non se ne perdono una: oro per<br />
entrambi nel Tiro a Volo!
ANCHE IL SULKY A VINOVO<br />
I<br />
ndubbiamente è stato un<br />
pomeriggio <strong>di</strong>verso dalle solite gare<br />
dei Cnu: trovarsi cioè all’ippodromo<br />
per assistere alla sfida degli<br />
universitari in un Gran Premio tutto per<br />
loro.<br />
Una bella idea quella del Cus Torino anche<br />
se il fattore campo ha finito per prevalere<br />
con il fortissimo Ez Aequo <strong>di</strong> Re <strong>di</strong>retto<br />
da Riccardo Monti sui 1.600 metri. Era<br />
il favorito assieme a Medea Selvareale<br />
e Idea <strong>di</strong> Re, stessa scuderia del cavallo<br />
vincente montati da Alberto Benvenuti e<br />
Gloria Zuccaro che ve<strong>di</strong>amo sul palco per<br />
la premiazione gestita da Riccardo D’Elicio<br />
spalleggiato da Francesco Franceschetti<br />
e Mauro Nasciuti. Dicevamo del fattore<br />
campo: stranamente gli scommettori,<br />
tranne uno, hanno vinto tutti. In palio<br />
c’erano 5.060 euro. In gara oltre a Gloria<br />
anche Ilaria Vecchi (nell’intervista), Angelo<br />
Boccia, Tommaso Bianco, Andrea Coppi<br />
e Francesco Guarino. Soltanto uno dei<br />
concorrenti è stato squalificato.<br />
42
43<br />
JUDO-GIULIA CANTONI<br />
IMBATTIBILE NEI 78 KG<br />
Ragazze temibili queste parmigiane il cui<br />
sorriso lascia intendere molta femminilità ma<br />
quando si tratta <strong>di</strong> giocare a rete o <strong>di</strong> mettere<br />
al tappeto un’ avversaria non ci pensano due<br />
secon<strong>di</strong>. Così Giulia Cantoni nel judo ha vinto<br />
ancora una volta il titolo dei 78 kg battendo per<br />
5-0 dapprima la patavina Debora Vendrame<br />
e poi per 10-0 la bolognese Marta Damiani.<br />
Nel beach volley Chiara Passani e Beatrice<br />
Francesconi, qui col tecnico Malpeli, hanno<br />
conquistato l’oro.
La coppia torinese vincente, Anna Agamennone e<br />
Carlotta Ripa si allenano nel gruppo <strong>di</strong> Gipo Arbino.<br />
Ritorno allo Sporting<br />
IL CIRCOLO SUPER<br />
L’avevamo lasciato tanti anni fa con molta<br />
nostalgia. L’abbiamo ritrovato ringiovanito per le<br />
cure ricevute, più efficiente anzi effervescente,<br />
insomma uno dei Circoli più belli d’Italia. Merito<br />
del Presidente, Gianni Romeo, giornalista che<br />
sa coniugare lo sport alla cultura e del <strong>di</strong>rettore<br />
Ernesto Chioatero del quale, durante i Cnu,<br />
abbiamo potuto apprezzare il senso dell’ospitalità<br />
e lo stile che sa <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione. Dove lo trovate un<br />
Circolo con questi campi da tennis, uno ad<strong>di</strong>rittura<br />
da Coppa Davis con le gra<strong>di</strong>nate perpen<strong>di</strong>colari<br />
al campo. Un tocco del passato che proiettò il<br />
Circolo nel futuro. E poi ritrovare tanti amici, Gian<br />
Dell’Erba, <strong>di</strong>rettore della rivista La Manovella, il<br />
magazine storico dell’auto più <strong>di</strong>ffuso, il giornalista<br />
Rino Cacioppo colonna della Stampa per tanti<br />
anni e Francesco “Frane” Leone, nume tutelari del<br />
volley, e poi l’altro collega Alberto Pastorella, ogni<br />
angolo è un ricordo. Bene hanno fatto quelli del<br />
Cus, con la collaborazione del Consiglio <strong>di</strong>rettivo,<br />
puntare sullo Sporting per il tennis: cosa si può<br />
chiedere <strong>di</strong> più alla vita. Tanto per rinfrescare la<br />
memoria a chi non lo ricordasse, su questi campi<br />
si sono giocati incontri <strong>di</strong> queste manifestazioni.<br />
CoPPA DAvis<br />
1948 Italia – Danimarca 1960 Italia – Cile<br />
1949 Italia – Cile 1964 Italia – Svezia<br />
1953 Italia – Svezia 1973 Italia – Spagna<br />
inTERnAZionALi D’iTALiA<br />
1961 w. Pietrangeli f. Laver<br />
ToRnEi inTERnAZionALi<br />
1978 Trofeo Franca Toniolo<br />
ToRnEo inTERnAZionALE F.<br />
1981 Trofeo CaffèSport Borghetti<br />
ToRnEo inTERnAZionALE ATP 25.000 $<br />
1998 Torneo Future ATP 10.000 $<br />
1986/2001 Sporting Under 16 - Torneo<br />
Internazionale ETA Under 16<br />
UnivERsiADi<br />
1959<br />
CAMPionATi iTALiAni AssoLUTi<br />
1946, 1957, 1962, 1963, 1985<br />
Come saltano i finalisti.<br />
44
45<br />
Il Direttore del Circolo, Ernesto<br />
Chioatero consegna al presidente del<br />
Cusi, Leonardo Coiana, un libro ricordo<br />
per le giornate <strong>di</strong> frequentazione dello<br />
sport universitario.<br />
Vicepresidenti dello Sporting sono il<br />
commercialista Marco Boi<strong>di</strong>, l’avvocato<br />
Luciano Nizzola, già <strong>di</strong>rigente del<br />
Torino nonchè presidente della Lega<br />
Calcio dall’87 al ‘96, Alessandro Rosa e<br />
Luciano Borghesan.<br />
Nel <strong>di</strong>rettivo ricor<strong>di</strong>amo Alessandro<br />
Casazza, ottimo calciatore, presidente<br />
del Museo Nazionale del cinema<br />
(sono recenti i festeggiamenti per<br />
i 5 milioni <strong>di</strong> visitatori alla Mole<br />
Antonelliana), il critico televisivo<br />
Alessandra Comazzi, Luigi La Spina,<br />
Maurizio Pignata e Piero Valesio tanto<br />
per citarne alcuni.<br />
Le due coppie finaliste del doppio <strong>di</strong> tennis, le milanesi Capella-Petrelli e le torinesi Agamennone e Ripa,<br />
il presidente del Circolo, Gianni Romeo, Riccardo e Davide D’Elicio. Nel singolare maschile ha vinto il<br />
bolognese Lorenzo Di Giovanni contro Lorenzo Cremonini del Cus Bologna. A seguire i bronzi Asara<br />
(Sassari) e Pollari (Parma).<br />
GIULIA GABBA<br />
CUS PARMA VINCE<br />
NEL SINGOLO<br />
È Giulia Gabba a vincere nel singolo per il Cus<br />
Parma l’ultima medaglia d’oro ai Cnu. Una<br />
medaglia attesa per lei, testa <strong>di</strong> serie n°1 nel<br />
tennis ma non così semplice da agguantare<br />
(2-1 il punteggio finale) contro Rebecca Alessi<br />
del Cus Perugia. Sempre nel tennis bronzo<br />
per Luca Piolanti.(nella foto con Giulia) “Dopo<br />
aver perso il primo set per 2-6 – afferma la<br />
Gabba – ho preso le misure su Rebecca e<br />
ho chiuso gli altri due set con punteggi 6-3,<br />
6-2. Come prima esperienza a questi CNU<br />
<strong>di</strong>rei che è stato un qualcosa <strong>di</strong> bellissimo<br />
per clima respirato e contenuto tecnico della<br />
manifestazione. Gareggiare sulla terra è stato<br />
un ulteriore stimolo: sono al primo anno <strong>di</strong><br />
scienze motorie nonostante sia del 1987, un<br />
futuro universitario davanti”.<br />
Gianni Romeo a fine anni 60 con alcuni mitici compagni<br />
d’avventura a Tuttosport in una sfida calcistica al Filadelfia:<br />
da sinistra Giampaolo Ormezzano, Zelio Zucchi, Roberto Baruffal<strong>di</strong>,<br />
Gianni Sandri, lo stesso Romeo e Gianni Gilar<strong>di</strong> autore con Alberto<br />
Pavese <strong>di</strong> un libro “storico” sul Torino Calcio.
LA GRAN KERMESSE<br />
46
DELL’ATLETICA<br />
Momenti magici delle giornate de<strong>di</strong>cate all’atletica allo Sta<strong>di</strong>o Nebiolo:<br />
da sinistra il po<strong>di</strong>o del triplo. Assieme ad Artemio Carra, Silvia Del Moro,<br />
Camerino, 12,41, Eleonora D’Elicio, Torino, 13,21, Elena Salvetti, 12,30,<br />
Piemonte Orientale. A fianco l’arrivo <strong>di</strong> Abate (Cus Genova) nei 110 hs<br />
con 13”89 davanti a John Mark Nalocca (Camerino) 14,16, terzo Carlo<br />
Redaelli, Milano, 14,20. Guido Tiberga, capo cronaca della Stampa,<br />
campione universitario per due stagioni nei 400, premia Roberto Severi,<br />
argento, Milano con 43”37, Eusebio Haliti, oro, Potenza, 47.01 e il bronzo,<br />
Filippo Costanti, Siena, 47.81. Il po<strong>di</strong>o della staffetta con Gianfranco<br />
Beltrami: Milano prima davanti a Torino sia nella 4x100 che nella 4x400.<br />
Quelle del <strong>di</strong>sco con Francesco Franceschetti e Roberto Polloni: Ilaria<br />
Marchetti, argento, Torino, 46,96; Stefania Strumillo, oro, Bologna, 48,27;<br />
Ambra Julita, bronzo, Torino, 44,96. GianLuigi Canata, tre volte campione<br />
d’Italia universitario nel triplo sul po<strong>di</strong>o dei 3mila siepi: Valeria Roffino,<br />
argento, Torino, 10.39.99; Gloria Barale, oro, Torino, 10.34.70, Celestina<br />
Malugani, bronzo, Genova, 11.01.61. Il segretario generale della Fidal,<br />
Montabone sul po<strong>di</strong>o dell’asta. Marco Colombo, argento, 4,80, Ferrara;<br />
Mirko Po, argento, Modena, 4,80, Marco Boni, oro, 5,00, L’Aquila.<br />
Infine un... po<strong>di</strong>o speciale, quello con Mauro Nasciuti, Silvia Bini,<br />
Giovanna Raballo e Fabio Milano, belli, bravi, simpatici.<br />
47<br />
<strong>Foto</strong> <strong>di</strong> sport Universitario e col contributo <strong>di</strong> Gianni Minozzi, Mario sofia,<br />
Alessandro varotti, Marco Trifoglio e Ufficio stampa Cus Torino.
VENEZIA BATTE TRIESTE<br />
NELLA SFIDA VOLUTA<br />
DAI RETTORI VENEZIANI<br />
<strong>di</strong> Romano Isler<br />
S<br />
u iniziativa dei Rettori delle<br />
due Università veneziane<br />
<strong>di</strong> Ca’ Foscari e dello IUAV,<br />
<strong>di</strong>verse Università italiane<br />
sono state invitate a partecipare, in<br />
occasione della tra<strong>di</strong>zionale Regata<br />
Storica sul Canal Grande del 4<br />
settembre, alla regata universitaria<br />
con le classiche imbarcazioni <strong>di</strong> otto<br />
vogatori con timoniere del palio delle<br />
Repubbliche marinare.<br />
Dopo che, negli anni 2009 e precedenti,<br />
si erano svolte regate fra gli equipaggi<br />
delle due Università veneziane, visto il<br />
costante prevalere <strong>di</strong> Ca’ Foscari sullo<br />
IUAV, i due Rettori avevano deciso, nel<br />
2010, <strong>di</strong> invitare alla Regata le altre<br />
Università facenti capo alle antiche<br />
Repubbliche Marinare: Salerno per<br />
Amalfi, Genova e Pisa. Nel 2010 vi fu<br />
Nella foto della premiazione appaiono, accanto alla squadra <strong>di</strong> Trieste, il Rettore <strong>di</strong> Venezia Carraro assieme<br />
al Delegato per lo Sport dello IUAV prof. Stefano Rocchetto. <strong>Foto</strong> <strong>di</strong> Marco Saba<strong>di</strong>n <strong>di</strong> Veneziavision.<br />
48
lo scontro nella finale degli armi <strong>di</strong><br />
Venezia e Pisa, dopo che quest’ultima<br />
aveva eliminato nelle regate precedenti<br />
Salerno (Amalfi) e Genova. Vinse<br />
Venezia, per la prima volta con un<br />
equipaggio formato dai migliori studenti<br />
dei due Atenei della laguna, con uno<br />
stretto margine <strong>di</strong> vantaggio sugli<br />
studenti pisani.<br />
Nel 2011 l’invito venne esteso anche<br />
ad altre Università che tra<strong>di</strong>zionalmente<br />
avevano attività remiera. Fra queste<br />
Bari e Trieste. I Rettori girarono<br />
l’invito ai rispettivi CUS che accolsero<br />
con entusiasmo la sfida. Trieste in<br />
particolare allestì un equipaggio<br />
competitivo, formato da un gruppo<br />
molto compatto <strong>di</strong> studenti, tutti<br />
pesi leggeri, ma forti <strong>di</strong> una notevole<br />
esperienza agonistica. Nella giornata<br />
<strong>di</strong> sabato 3 settembre, nelle gare<br />
eliminatorie, Trieste ha avuto ragione<br />
con facilità dell’Università <strong>di</strong> Salerno<br />
e successivamente, dell’equipaggio<br />
pisano, forse un po’ troppo sicuro <strong>di</strong><br />
sé alla partenza. Finale dunque per il<br />
primo posto fra Trieste e Venezia, con la<br />
gara inserita durante la gara clou della<br />
serata, durante lo svolgimento della<br />
prova sui “gondolini” a due rematori,<br />
momento seguito a Venezia da un<br />
pubblico foltissimo e appassionato, un<br />
po’ alla stregua del Palio <strong>di</strong> Siena e <strong>di</strong><br />
altri palii <strong>di</strong>ffusi in tutta Italia.<br />
Alla presenza delle massime autorità<br />
civili, militari, religiose e sportive <strong>di</strong><br />
Venezia e della sua Provincia e Regione,<br />
ripresi in <strong>di</strong>retta da RAI 2 che aveva<br />
de<strong>di</strong>cato all’evento veneziano ben due<br />
ore del pomeriggio domenicale, i due<br />
equipaggi si sono dati battaglia sul<br />
Canal Grande, con partenza dal Ponte<br />
<strong>di</strong> Rialto e arrivo davanti al Palazzo <strong>di</strong><br />
49<br />
Ca’ Foscari, storica sede dell’Università.<br />
I Rettori hanno partecipato con molta<br />
passione sportiva alla finale che ha<br />
visto prevalere, negli ultimi 300 metri<br />
del percorso, l’equipaggio veneziano,<br />
favorito forse anche dal sorteggio della<br />
corsia, ma certamente avvantaggiato<br />
dal tipo <strong>di</strong> voga praticato, a se<strong>di</strong>le fisso<br />
e scalmi tra<strong>di</strong>zionali, con remi <strong>di</strong> foggia<br />
“storica”.<br />
Grande è stata l’emozione nel vedere<br />
l’impegno profuso dagli equipaggi e<br />
altrettanto profonda la sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong><br />
tutti, compresi i perdenti, al momento<br />
della premiazione, avvenuta sul pontile<br />
della “Machina”, pontone galleggiante<br />
<strong>di</strong> lusso, ormeggiato sotto il Palazzo<br />
universitario. Parole <strong>di</strong> elogio sono<br />
venute nei confronti <strong>di</strong> tutti da parte<br />
delle autorità presenti. Particolare<br />
piacere è stato per me incontrare, quale<br />
massimo responsabile della macchina<br />
organizzativa, l’amico Piero Rosa Salva,<br />
così come il vecchio cussino Sergio<br />
Zorzi, lì presente in rappresentanza del<br />
CONI provinciale.<br />
È stata questa anche l’occasione per<br />
riba<strong>di</strong>re, anche grazie alla presenza<br />
dei due Presidenti <strong>di</strong> Pisa e Trieste, il<br />
ruolo che i CUS hanno nella gestione<br />
dello Sport universitario in Italia,<br />
tant’è che lo stesso Rettore <strong>di</strong> Venezia<br />
prof. Carlo Carraro, al momento della<br />
premiazione, ha voluto rimarcare il fatto<br />
che gli equipaggi presenti, fatto salvo<br />
in parte Venezia, erano stati allestiti e<br />
finanziati dai rispettivi CUS e che gli<br />
stessi rappresentavano a tutti gli effetti<br />
le loro Università al Palio. Auspicio<br />
finale quello <strong>di</strong> allargare, il prossimo<br />
anno, l’evento anche alla partecipazione<br />
<strong>di</strong> qualche equipaggio universitario<br />
straniero.<br />
Cus Bologna prima squadra a vincere una medaglia<br />
agli Europei <strong>di</strong> basket in feluca a Cordoba<br />
Un gruppo <strong>di</strong> amici che non si arrendono mai.<br />
Poznan, luglio 2010: il bronzo dell’incre<strong>di</strong>bile<br />
sodalizio <strong>di</strong> Francesco Franceschetti – ha chiuso<br />
all’un<strong>di</strong>cesimo posto gli ultimi Europei,<br />
quelli <strong>di</strong>sputati a Cordoba, in Spagna. Un<br />
risultato che non rende sufficientemente giustizia<br />
alla squadra dell’Alma Mater Stu<strong>di</strong>orum, un<br />
risultato che, soprattutto, non rende merito<br />
al lavoro, alla passione e all’entusiasmo <strong>di</strong> tre<br />
ragazzi che, per raggiunti limiti <strong>di</strong> età e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o,<br />
si devono ora congedare dal basket universitario,<br />
al quale però resteranno legati per amicizia.<br />
Da sempre uno dei Cus più titolati in ambito<br />
cestistico, Bologna ha fatto la storia <strong>di</strong><br />
questa <strong>di</strong>sciplina negli ultimi <strong>di</strong>eci anni,<br />
grazie a un gruppo straor<strong>di</strong>nario guidato in<br />
panchina da Alessio Fasone. Accanto a lui<br />
una pe<strong>di</strong>na insostituibile ed eccezionale: il<br />
general manager <strong>Fed</strong>erico ‘Panna’ Panieri che<br />
è stato fondamentale anche per trovare una<br />
sponsorizzazione <strong>di</strong> primo livello per la squadra<br />
<strong>di</strong> basket. Da questa stagione, infatti, il basket<br />
universitario può contare sull’appoggio e sul<br />
contributo dell’azienda Errelle, che ha permesso<br />
al Cus <strong>di</strong> volare in Spagna senza eccessivi<br />
problemi. Un<strong>di</strong>cesimo in Europa, eliminato<br />
durante il girone <strong>di</strong> qualificazione in<br />
occasione dei campionati nazionali universitari,<br />
il Cus Bologna deve congedarsi da tre ragazzi<br />
straor<strong>di</strong>nari. Si tratta del play-realizzatore<br />
Jordan Losi (lo sapete che ha chiamato la sua<br />
primogenita Ginevra anche per ricordare la prima<br />
esperienza europea con il Cus Bologna?), della<br />
guar<strong>di</strong>a-ala Davide Pulvirenti e del pivottone<br />
Filippo Politi. Il primo e il terzo cresciuti nel<br />
vivaio della Fortitudo, il secondo nel settore<br />
giovanile della Virtus: a <strong>di</strong>mostrazione del<br />
fatto che BasketCity è assolutamente unica e<br />
<strong>di</strong> Alex Gallo<br />
inimitabile. Jordan Losi ha vinto la medaglia <strong>di</strong><br />
bronzo a Chieti e Camerino, l’argento a Jesolo e<br />
la medaglia d’oro a Salerno, Catania e Brescia.<br />
Protagonista assoluto a Poznan – alla fine della<br />
manifestazione è stato inserito nel quintetto<br />
ideale della rassegna continentale – Jordan è<br />
legato a doppio filo con il Cus Bologna. È vero<br />
che la figlia è stata chiamata Ginevra ma, il<br />
motivo reale, è perché proprio nella capitale<br />
svizzera ha conosciuto la polacca Magdalena<br />
Kozdron, che sarebbe poi <strong>di</strong>ventata sua moglie<br />
nonché la madre della piccola Ginevra.<br />
Davide Pulvirenti, invece, ha preso parte a sette<br />
e<strong>di</strong>zioni dei Cnu da giocatore e uno da vice<br />
allenatore vincendo una medaglia <strong>di</strong> bronzo, una<br />
d’argento e tre <strong>di</strong> bronzo. Senza <strong>di</strong>menticare gli<br />
allori Europei con il terzo posto <strong>di</strong> Poznan.<br />
E il pivottone Pippo Politi? Praticamente un<br />
gemello (altezza a parte) <strong>di</strong> Losi, con il quale ha<br />
con<strong>di</strong>viso tutti i successi. Tre atleti straor<strong>di</strong>nari<br />
che il Cus Bologna è costretto a congedare. “Ci<br />
lasciano un grande vuoto – commenta Alessio<br />
Fasone, coach degli ultimi successi del Cus<br />
Bologna –, ma con la loro esperienza sono<br />
sicuro che ci daranno una mano. E che già nelle<br />
prossime e<strong>di</strong>zioni dei campionati universitari<br />
saranno a bordo campo, per darci consigli e per<br />
applau<strong>di</strong>re i nostri straor<strong>di</strong>nari ragazzi”.<br />
Avrebbero merito un risultato migliore al<br />
momento del congedo. Ma l’applauso dello<br />
sportivissimo pubblico <strong>di</strong> Cordoba – il Cus ha<br />
battuto proprio i padroni <strong>di</strong> casa e i sostenitori<br />
hanno capito il momento speciale <strong>di</strong> Bologna<br />
mescolate alle lacrime e alla commozione <strong>di</strong> tutta<br />
la squadra, è stato meglio <strong>di</strong> tante altre cose.<br />
Storie <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> giocatori e gran<strong>di</strong> uomini, storie<br />
comuni in casa Cus Bologna…
IL LEONE NON S’E’ ADDORMENTATO<br />
F<br />
osse venuto in Cina, forse non<br />
avrebbe vissuto la drammatica<br />
esperienza del furto<br />
nell’abitazione vicino a Cingoli<br />
dove nottetempo è stato cloroformizzato<br />
e derubato <strong>di</strong> molti cari ricor<strong>di</strong>. “E chi<br />
lo sa? -<strong>di</strong>ce-magari sarebbe successo a<br />
mia moglie che dormiva <strong>di</strong> sotto con ben<br />
altre conseguenze se non lo spavento e<br />
IL SUO<br />
PODIO<br />
la rabbia al mio risveglio”.<br />
Nazareno Rocchetti ricorda quella notte<br />
dell’8 agosto proprio mentre molti<br />
del Cusi stavano partendo o erano<br />
partiti per Shenzhen. Lui era rimasto<br />
a casa per problemi <strong>di</strong> lavoro: le sue<br />
iniziative artistiche, quadri e sculture<br />
stanno avendo un successo clamoroso,<br />
vengono anche da Milano e da Venezia<br />
Fiasconaro simeoni Bor<strong>di</strong>n<br />
per vedere e acquistare le sue opere<br />
che nascono in una fonderia dove il<br />
calore arriva a mille gra<strong>di</strong> aiutato dai<br />
fedelissimi Daniel, Sauro e Dorello.<br />
Certo avrebbe voluto essere anche lui<br />
a Shenzhen considerato che è già stato<br />
a 21 Universiade e si ripromette <strong>di</strong><br />
chiudere la “carriera” a quota 25. Senza<br />
considerare le Olimpia<strong>di</strong> <strong>di</strong> Monaco, Los<br />
50
Angeles, Seul e Montreal. “Specialmente<br />
quella tedesca dove dopo i tragici<br />
incidenti noi militari fummo richiamati a<br />
casa. Io facevo parte del Centro sportivo<br />
carabinieri <strong>di</strong> Bologna che è stata la<br />
mia seconda casa dal ‘64 all’83...e dove<br />
c’erano anche Gigliotti, Dionigi e tanti<br />
altri dell’atletica... Vorrà <strong>di</strong>re che in<br />
Russia riprenderò il conteggio”.<br />
A Belgrado, oltre a rinvigorire i muscoli<br />
e risolvere i problemi fisici degli atleti,<br />
fu uno dei protagonisti del tifo azzurro:<br />
la guida all’orchestra specialmente<br />
con l’arrembante squadra <strong>di</strong> pallavolo<br />
femminile. A Shenzhen si è avvertita la<br />
sua assenza.<br />
Nazareno parla del presente, della<br />
sua prestigiosa opera, il Lupo e San<br />
Francesco, una scultura che trasmette il<br />
senso religioso dell’episo<strong>di</strong>o, la misticità<br />
51<br />
<strong>di</strong> quanto avvenne a Gubbio. Parla<br />
anche del suo grande amore, l’atletica<br />
dove ha conosciuto mille personaggi,<br />
le loro storie, le <strong>di</strong>savventure. Molte<br />
le ha cancellate dai ricor<strong>di</strong>: ma il suo<br />
po<strong>di</strong>o, i suoi tre campioni preferiti sono<br />
ben niti<strong>di</strong> nella mente. “La scelta non è<br />
facile, per me un atleta doveva parlare<br />
il linguaggio comune dei sogni. Come<br />
Fiasconaro, ad esempio, lui faceva lo<br />
sport per il gusto <strong>di</strong> correre. Quando<br />
venne messo in riga, si spense come un<br />
puledro <strong>di</strong> razza che non vuole le re<strong>di</strong>ni,<br />
essere cavalcato. E poi Bor<strong>di</strong>n. Lo sento<br />
mio appunto perchè parlava il linguaggio<br />
della mia terra. E poi Sara Simeoni,<br />
anche lei figlia <strong>di</strong> conta<strong>di</strong>ni, della terra,<br />
piena <strong>di</strong> dolcezza, anche lei avvinta dal<br />
mondo dei sogni. Mi <strong>di</strong>ceva Bor<strong>di</strong>n che<br />
se avesse vinto qualcosa senza l’aiuto<br />
naturale del suo corpo e della mente, si<br />
sarebbe sentito come un criminale”<br />
Allora il gossip non si mescolava allo<br />
sport...<br />
“No, ora è terribile. Quando il cosiddetto<br />
gossip si infiltra nello sport, c’è qualcosa<br />
del mito che crolla. Ecco perchè urlo viva<br />
lo sport <strong>di</strong>lettantistico, la vita semplice,<br />
goliar<strong>di</strong>ca. Viva l’Universiade dove<br />
emerge lo spirito dei giovani, non quello<br />
dei Giochi olimpici che provoca angoscia.<br />
Viva lo sport universitario dove la vittoria<br />
è semplice, dove giorno per giorno si<br />
godono i valori dell’agonismo e poi si<br />
torna subito amici come prima”.<br />
C’è tutto Nazareno in queste parole,<br />
l’uomo dell’urlo all’Universiade e dei<br />
silenzi nelle sue valli ricoperte <strong>di</strong> girasole<br />
e nelle sue opere che abbracciano<br />
l’infinito.<br />
NAZARENO ROCCHETTI<br />
ARTE E SPORT
RICORDARE PER NON DIMENTICARE:<br />
IGNAZIO LOJACONO<br />
Lentamente oltre l’orizzonte,<br />
navigava alla ricerca <strong>di</strong> un tempo che verrà.<br />
Con passo silenzioso<br />
ed un pensiero fisso – la cultura e lo sport –<br />
catturava i nostri sguar<strong>di</strong>,<br />
inebriandoli <strong>di</strong> morbida follia,<br />
plasmandoli con virtù e saggezza.<br />
La sua luce soffia su <strong>di</strong> noi,<br />
facendoci volare, crescere e sognare.<br />
Imitiamo serenamente il suo giovane sorriso,<br />
esten<strong>di</strong>amo la sua musica eterna al genere umano,<br />
costruiamo il presente con veri progetti <strong>di</strong> vita.<br />
Nicola Macina<br />
Ogni giorno noi scegliamo come comportarci con le persone: c’è chi combatte contro<br />
l’imbroglio, contro le astuzie, gli abusi e la corruzione. Alcuni lo fanno con le armi, ma<br />
noi – Cultori, o se preferite Cavalieri dello Sport – lo facciamo con le parole e le azioni<br />
quoti<strong>di</strong>ane. Il Mondo ha bisogno <strong>di</strong> noi, ha bisogno <strong>di</strong> onestà, <strong>di</strong> professionalità vera e non<br />
raccomandata, <strong>di</strong> solidarietà e anche <strong>di</strong> libertà. Lo sport educa al “combattere insieme”, cioè<br />
alla partecipazione collettiva all’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> un successo, quin<strong>di</strong> al sacrificio consapevole,<br />
al senso della <strong>di</strong>gnità, al rispetto <strong>di</strong> se stessi e degli altri.<br />
Lo sport è anche gioco! E questo “gioco” DEVE <strong>di</strong>ventare un modo <strong>di</strong> pensare ancor prima<br />
<strong>di</strong> comportarsi. Solo così si potrà trovare il Vero, il Bello, il Buono, il Giusto.<br />
Ritengo che anche la vita vada vissuta come un gioco dove si vince e si perde; lo sport ci<br />
aiuta a vivere meglio.<br />
Ignazio Lojacono mi ha motivato e stimolato a far del bene attraverso lo sport con<br />
entusiasmo. Per questo ho sentito il dovere morale <strong>di</strong> ringraziarlo dando vita al progetto<br />
e<strong>di</strong>toriale “Ignazio Lojacono: un esempio da ricordare” che sarà presentato martedì 13<br />
<strong>di</strong>cembre 2011 presso il Salone degli Affreschi dell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bari “Aldo<br />
Moro”.<br />
Tale progetto, che ad oggi ha ottenuto già il patrocinio dal C.U.S.I., dal C.U.S., dall’Università<br />
e dal Politecnico, dalla Provincia <strong>di</strong> Bari, dall’Or<strong>di</strong>ne dei Farmacisti della Provincia <strong>di</strong> Bari,<br />
consiste in una raccolta <strong>di</strong> fotografiie e testimonianze sulla figura <strong>di</strong> “don” Ignazio, un<br />
Cavaliere nell’anima che ha dato valore alla vita.<br />
Più siamo e meglio è, perché solo così potremo avere un mondo migliore, un mondo giusto.<br />
sChEDA<br />
inFoRMATivA:<br />
Evento:<br />
presentazione del libro “Ignazio<br />
Lojacono: un esempio da ricordare”<br />
a cura <strong>di</strong> Nicola Macina<br />
Luogo dell’Evento:<br />
Salone degli Affreschi - Università<br />
degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bari “Aldo Moro”<br />
Data: 13 <strong>di</strong>cembre 2011<br />
Partecipanti:<br />
autorità accademiche, politiche e<br />
sportive nazionali<br />
Committente: famiglia Lojacono<br />
organizzatore Evento: Nicola Macina<br />
Casa E<strong>di</strong>trice: Gelsorosso <strong>di</strong> Bari<br />
Patrocini:<br />
Ministro della Gioventù<br />
On. Giorgia Meloni<br />
<strong>CUSI</strong><br />
CUS Bari<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bari “Aldo<br />
Moro”<br />
Politecnico <strong>di</strong> Bari<br />
Or<strong>di</strong>ne dei Farmacisti della Provincia<br />
<strong>di</strong> Bari<br />
Provincia <strong>di</strong> Bari<br />
Unione Nazionale Veterani dello<br />
Sport Nazionale<br />
LA SCOMPARSA<br />
DI DENTAMARO<br />
Il 27 luglio si è spento a Bari il dottor Nicola<br />
Dentamaro. Il Cus Bari piange l’uomo che, con<br />
Ignazio Lojacono ha contribuito in maniera<br />
fondamentale, alla nascita e pro<strong>di</strong>giosa crescita<br />
della polisportiva barese.<br />
Da sempre nel Cus Bari, il dottor Dentamaro<br />
aveva iniziato l’attività come atleta della sezione<br />
canottaggio nell’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra,<br />
vogando in equipaggio con l’amico Ignazio e con il grande Peppino<br />
Capruzzi – uno dei decani del canottaggio barese – con il quale formò<br />
un eccellente due senza che avrebbe colto lusinghieri successi in campo<br />
nazionale negli anni successivi. Un piccolo problema car<strong>di</strong>aco avrebbe<br />
però impe<strong>di</strong>to la ulteriore crescita dell’equipaggio. Nicola Dentamaro<br />
dovette abbandonare la carriera agonistica, ma non il Cus, rimanendovi<br />
quale <strong>di</strong>rigente.<br />
Al fianco <strong>di</strong> Ignazio Lojacono per <strong>di</strong>versi decenni in qualità <strong>di</strong> vice<br />
Presidente, incarnò in maniera egregia l’animo del gregario, attentissimo<br />
a rispettare gli equilibri. Sempre pronto a dare sostegno al Presidente,<br />
non gli fece mai mancare il suo appoggio nei momenti più burrascosi e<br />
nelle realizzazioni più ambiziose e complesse.<br />
Sempre vicino ai canottieri ed agli atleti tutti del Cus. Non si contano<br />
i suoi interventi finanziari, logistici, emotivi, per aiutare il cammino<br />
<strong>di</strong> una società sportiva da sempre impegnata per la promozione e la<br />
pratica dello sport nella città <strong>di</strong> Bari. Di lui si potrebbero raccontare<br />
innumerevoli aneddoti. Uno per tutti quello risalente ai primi anni ‘60: gli<br />
atleti erano pronti a partire per una regata da <strong>di</strong>sputare in una località del<br />
nord Italia, ma mancava il carrello per il trasporto delle imbarcazioni, vi<br />
provvide prontamente ‘Don Nicola’, concedendo l’uso <strong>di</strong> uno dei mezzi<br />
dell’azienda <strong>di</strong> famiglia – un’industria olearia – opportunamente adattato<br />
allo scopo. È stato Presidente del prestigioso Circolo Tennis <strong>di</strong> Bari negli<br />
anni 80 e Giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> canottaggio e canoa per oltre 40 anni! Sempre in<br />
prima linea nella <strong>di</strong>fesa dello sport puro, per una scelta <strong>di</strong> vita e per un<br />
patto d’onore con l’amico fraterno Ignazio Lojacono.<br />
Con ‘Don Nicola’ va via un uomo fatto <strong>di</strong> cuore e <strong>di</strong> concretezza; un<br />
uomo che vedeva nel rispetto della parola data, nell’onore, nella lealtà,<br />
nell’amore per la vita e per lo sport, valori fondamentali e inalienabili.<br />
Ha de<strong>di</strong>cato tutta la sua esistenza alla famiglia e allo sport profondendo<br />
sempre le sue doti umane la sua saggezza. Per tutti noi atleti e <strong>di</strong>rigenti<br />
del Cus. Bari, la presenza <strong>di</strong> Don Nicola resterà viva nel ricordo <strong>di</strong><br />
tutti. Alla cara moglie Nina ed agli adorati figli Marida e Nanni vanno i<br />
sentimenti <strong>di</strong> affetto ed amicizia più sentiti da tutta la famiglia del Cus<br />
Bari <strong>di</strong> cui loro sono parte integrante assieme a quelli del Cusi.<br />
il Presidente del CUs Bari<br />
Renato Laforgia<br />
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