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Note del corso di Fisica Matematica A

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4.2 Equazioni car<strong>di</strong>nali <strong>del</strong>la statica 85<br />

Le equazioni (4.7), con<strong>di</strong>zioni necessarie per l’ equilibrio, non sono, in generale, con<strong>di</strong>zioni sufficienticomecisipuòrenderecontopensandoalcaso<strong>di</strong>duepuntiliberisoggettiallamutuaattrazione<br />

gravitazionale.<br />

Ve<strong>di</strong>amo due esempi:<br />

i. Consideriamo una catena pesante, in equilibrio ed appesa per gli estremi a due ganci A e B. Le<br />

forze esterne sono le reazioni (A,φA) e (B,φB) applicate nei due ganci e i pesi sui singoli anelli<br />

che possono essere sostituiti con il peso totale (G,p) <strong>del</strong>la catena applicato sulla verticale <strong>del</strong><br />

baricentro G. La con<strong>di</strong>zione necessaria per l’equilibrio (4.7) implica che i tre vettori φA, φB e<br />

p costituiscano un sistema equilibrato, cioé che siano complanari e che le linee <strong>di</strong> azione <strong>del</strong>le<br />

reazioni vincolari si incontrino sulla verticale passante per il baricentro.<br />

ii. Consideriamo un sistema pesante S appoggiato ad un suolo orizzontale in più punti. Le reazioni<br />

vincolari nei punti <strong>di</strong> appoggio, comunque <strong>di</strong>sposti, devono esercitare una forza <strong>di</strong> intensità −p<br />

per sostenere il sistema pesante S, dove p denota il vettore <strong>del</strong>la forza peso.<br />

4.2.6 Postulato caratteristico dei soli<strong>di</strong> e sufficienza <strong>del</strong>le equazioni car<strong>di</strong>nali <strong>del</strong>la statica<br />

Le equazioni car<strong>di</strong>nali (4.7) che, per un sistema materiale qualsiasi, risultano soltanto necessarie<br />

per l’equilibrio, <strong>di</strong>ventano anche sufficienti nel caso dei soli<strong>di</strong>. Dove <strong>di</strong>remo solido ogni sistema<br />

materiale che, <strong>di</strong> fronte a qualsiasi sollecitazione ed in qualsiasi con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> moto, si comporti come<br />

assolutamente rigido; cioé le mutue <strong>di</strong>stanze tra i punti rimangono inalterate.<br />

Enunciamo il seguente principio <strong>di</strong> evidenza sperimentale:<br />

Postulato caratteristico dei soli<strong>di</strong>. L’equilibrio <strong>di</strong> un solido non si altera, quando a due suoi<br />

punti, quali si vogliano, si applicano due forze <strong>di</strong>rettamente opposte (cioé <strong>di</strong> vettori −F e F<br />

<strong>di</strong>rette lungo la congiungente).<br />

Da tale principio, dai risultati su sistemi <strong>di</strong> forze equivalenti già visti e ricordando che l’equilibrio<br />

<strong>di</strong> un solido S non risulta turbato se a due o più forze, applicate ad un medesimo punto <strong>del</strong><br />

sistema, si sostituisce la rispettiva risultante o, viceversa, se una forza agente su <strong>di</strong> un punto <strong>di</strong><br />

S si decompone comunque in una o più forze, applicate a quel medesimo punto, allora possiamo<br />

affermare che: l’equilibrio <strong>di</strong> un solido non si altera quando al sistema <strong>del</strong>le forze (attive<br />

e vincolari) effettivamente agenti su <strong>di</strong> esso si sostituisca un qualsiasi altro sistema <strong>di</strong><br />

forze, equivalente al primitivo; cioé avente il medesimo vettore risultante ed il medesimo<br />

momento risultante rispetto ad ogni punto. In particolare se le (4.7) sono sod<strong>di</strong>sfatte allora<br />

possiamo sostituire alle forze effettivamente agenti sul solido un sistema <strong>di</strong> forze nulle. Da quanto<br />

enunciato segue che: nel caso dei soli<strong>di</strong> le con<strong>di</strong>zioni car<strong>di</strong>nali <strong>del</strong>l’equilibrio (4.7) non sono<br />

soltanto necessarie ma anche sufficienti. Così possiamo affermare che:<br />

Teorema 4.18 (Equazioni car<strong>di</strong>nali <strong>del</strong>la statica). Con<strong>di</strong>zionenecessaria e sufficiente affinché<br />

un corpo rigido sia in quiete è che esista esista un sistema <strong>di</strong> reazioni vincolari, compatibile con la<br />

natura dei vincoli, tale che le equazioni<br />

<br />

Re +Φe = 0<br />

(4.9)<br />

Ωe(O)+Ψe(O) = 0<br />

risultano sod<strong>di</strong>sfatte. Queste equazioni prendono il nome <strong>di</strong> equazioni car<strong>di</strong>nali <strong>del</strong>la statica.<br />

Re ed Ωe(O) sono il vettore risultante ed il momento risultante rispetto ad un polo qualunque <strong>del</strong>la<br />

forze attive esterne; Φe ed Ψe(O) sono il vettore risultante ed il momento risultante <strong>del</strong>la reazioni<br />

vincolari esterne.

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