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Note del corso di Fisica Matematica A

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3.1 Concetti e postulati fondamentali <strong>del</strong>la meccanica 51<br />

segue, per continuità, che la <strong>di</strong>rezione ed il verso <strong>del</strong> moto nell’istante t imme<strong>di</strong>atamente<br />

successivo a t0 coincidono con quelli <strong>di</strong> F; in altri termini si ha che<br />

3.1.6 Forze posizionali e forze conservative<br />

v(t) = F(t0)<br />

m (t−t0)+o(t−t0).<br />

Nella Meccanica, in generale, se consideriamo un punto P soggetto a forze dovute alla presenza <strong>di</strong><br />

altri corpi e al moto <strong>del</strong>l’osservatore rispetto ad un riferimento inerziale si osserva che la forza (P,F)<br />

ha vettore F che <strong>di</strong>pende, oltre che dalla posizione P <strong>del</strong> punto, anche dal tempo t e dalla velocità<br />

v = ˙ P <strong>del</strong> punto stesso:<br />

F = F(P, ˙<br />

P;t).<br />

Noi,nelseguito,supporremotale<strong>di</strong>pendenzaregolare. Seilpuntofosseisolatoel’osservatoreinerziale<br />

tale forza avrebbe vettore F = 0. Se, invece <strong>di</strong> un punto solo, consideriamo un sistema <strong>di</strong> N punti Ps,<br />

s = 1,...,N, soggetti alla forza dovuta alla presenza <strong>di</strong> altri corpi, al moto <strong>del</strong>l’osservatore rispetto<br />

ad un riferimento inerziale e alla mutua interazione tra i punti Ps si osserva che la forza (Ps,Fs) ha<br />

vettore Fs che <strong>di</strong>pende dalle posizioni dei punti, dal tempo e dalle velocità dei punti:<br />

Fs = Fs(P1,...,Pn, ˙<br />

P1,..., ˙<br />

PN;t) = Fs(Pr, ˙<br />

Pr;t), r = 1,...,N.<br />

Se, in particolare, tutti i punti Pr, r = s, sono fissi rispetto al riferimento in cui si sta considerando<br />

il moto (tra loro) allora si avrà Fs = Fs(Ps, ˙ Ps;t). Osserviamo poi che le forze tra i punti Ps (e tra<br />

i punti e gli eventuali vincoli) <strong>di</strong>pendono effettivamente dalle mutue posizioni Ps−Pr e dalle mutue<br />

velocità ˙ Ps− ˙ Pr; quin<strong>di</strong> possiamo concludere che queste forze interne e le reazioni vincolari non<br />

<strong>di</strong>pendono dall’osservatore.<br />

Forze posizionali<br />

Definizione 3.3. Una forza applicata nel punto P e <strong>di</strong> vettore F, si <strong>di</strong>rà posizionale se F è esprimibile<br />

come vettore funzione <strong>di</strong> P:<br />

F = F(P).<br />

Ossia, in<strong>di</strong>cando con Fx,Fy,Fz le componenti <strong>di</strong> F rispetto a tre assi e con x,y,z le coor<strong>di</strong>nate <strong>del</strong>la<br />

posizione <strong>di</strong> P, sarà:<br />

Fx = Fx(x,y,z), Fy = Fy(x,y,z), Fz = Fz(x,y,z).<br />

Definizione 3.4. La regione spaziale C, in cui è definita una forza posizionale, si <strong>di</strong>ce campo <strong>di</strong><br />

forza. Un campo <strong>di</strong> forza si <strong>di</strong>ce si <strong>di</strong>ce uniforme se la rispettiva forza è costante (<strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e<br />

<strong>di</strong> intensità).<br />

Data una forza posizionale e quin<strong>di</strong> definito un campo <strong>di</strong> forza <strong>di</strong>remo linee <strong>di</strong> forze (o linee <strong>del</strong><br />

campo) le curve γ che in ogni punto P risultano tangenti al vettore F <strong>del</strong>la forza applicato in P. Si<br />

ha che per ogni punto passa una, ed una sola, linea <strong>di</strong> forza (purché la forza non sia nulla) e le linee<br />

<strong>di</strong> forza risultano definite come le curve integrali <strong>del</strong> sistema<br />

dx<br />

Fx<br />

= dy<br />

Fy<br />

= dz<br />

.<br />

Fz

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