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Note del corso di Fisica Matematica A

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2.2.3 Moti rotatori<br />

2.2 Cinematica dei sistemi rigi<strong>di</strong> 25<br />

Definizione 2.13. Un moto rigido si <strong>di</strong>ce rotatorio quando rimangono fissi tutti i punti <strong>di</strong> una<br />

retta detta asse <strong>di</strong> rotazione.<br />

Per realizzare un tale moto basta fissare due punti<br />

<strong>del</strong>l’asse. Preso nel sistema mobile S, fuori dall’asse <strong>di</strong> rotazione<br />

(che, con una opportuna scelta <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong> riferimento,<br />

coinciderà con l’asse (O;z)), un punto P, la perpen<strong>di</strong>colare<br />

PQ abbassata sull’asse si manterrà <strong>di</strong> lunghezza<br />

costante e ortogonale all’asse; cioé ogni punto <strong>di</strong> S,<br />

fuori <strong>del</strong>l’asse, si muoverà sulla circonferenza <strong>del</strong> piano ortogonale<br />

a z, che ha il centro Q sull’asse stesso.<br />

La posizione <strong>del</strong> sistema stesso S, rotante intorno a z,<br />

risulta in<strong>di</strong>viduata, istante per istante, dalla posizione <strong>di</strong><br />

un solo suo punto P esterno all’asse <strong>di</strong> rotazione (sulla<br />

rispettiva traiettoria circolare) o, equivalentemente, dalla<br />

posizione <strong>di</strong> un semi-piano p uscente dall’asse e solidale<br />

con S. La posizione si potrà in<strong>di</strong>viduare assegnando, ad<br />

ogni istante, l’anomalia θ = πp <strong>di</strong> p rispetto ad un determinato<br />

semipiano π uscente da z e fisso.<br />

Un moto rotatorio è caratterizzato dal fatto che ad ogni<br />

istante tutti i punti <strong>di</strong> un sistema rigido animato <strong>di</strong> moto<br />

k<br />

<br />

ω<br />

.<br />

<br />

Fig. 2.7. Moto <strong>di</strong> un corpo rigido con asse fisso<br />

ω = ˙ θ ˆ k denota il vettore velocitá angolare, dove ˆ k<br />

é il versore che denota la <strong>di</strong>rezione <strong>del</strong>l’asse fisso.<br />

Un generico punto P <strong>del</strong> corpo rigido si muove <strong>di</strong><br />

moto circolare attorno al punto Q, proiezione <strong>di</strong><br />

P sull’asse fisso.<br />

rotatorio hanno la medesima velocità angolare ˙ θ. Sia (O;z) l’asse fisso e ˆ k il corrispondente<br />

versore, definiamo il vettore ω = ˙ θ ˆ k, detto velocità angolare (vettoriale) <strong>del</strong> moto rotatorio, quel<br />

vettore avente, ad ogni istante, modulo | ˙ θ(t)|, la <strong>di</strong>rezione <strong>del</strong>l’asse <strong>di</strong> rotazione e il verso rispetto a<br />

cui il moto appare destro. È imme<strong>di</strong>ato verificare che in un moto rotatorio, <strong>di</strong> velocità angolare ω,<br />

la velocità v <strong>del</strong> punto P è data da:<br />

v(t) = ω ×(P −O) (2.29)<br />

dove O è un punto fisso <strong>del</strong>l’asse <strong>di</strong> rotazione. In particolare vale anche il viceversa; quin<strong>di</strong>: i moti<br />

rotatori attorno all’asse passante per O e parallelo a ω sono tutti e soli i moti nei quali<br />

la velocità dei punti P è data dalla (2.29) dove ω ha <strong>di</strong>rezione costante.<br />

L’accelerazione a <strong>del</strong> punto P si decompone nelle componenti tangenziale at e normale an. La<br />

seconda qui coincide con la accelerazione ra<strong>di</strong>ale centripeta aρ. Tenendo conto che ˙s = ρ ˙ θ e che<br />

ρ = r rimane costante nel moto rotatorio, segue che: aρ = ρ ˙ θ 2 e ¨s = ρ ¨ θ. In particolare, essendo<br />

si ha<br />

ˆt = v<br />

˙s = ˙ θ ˆ k×(P −O)<br />

˙θρ<br />

= 1<br />

ρ ˆ k×(P −O) e ˆn = − 1<br />

(P −Q), (2.30)<br />

ρ<br />

a = at ˆt+aρˆn = − ˙ θ 2 (P −Q)+ ¨ θ ˆ k×(P −O) = −ω 2 (P −Q)+ ˙ω ×(P −O), (2.31)<br />

dove Q è la proiezione <strong>di</strong> P sull’asse <strong>di</strong> rotazione. Si noti che se la velocità angolare è costante<br />

(˙ω = 0) allora ciascun punto P <strong>del</strong> sistema si muove <strong>di</strong> moto circolare uniforme (con velocità che<br />

θ

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