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Note del corso di Fisica Matematica A

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12 2 Cinematica<br />

Essa definisce la legge temporale, secondo cui si muove il dato punto sulla traiettoria, detta<br />

equazione oraria <strong>del</strong> moto. Quin<strong>di</strong> il moto <strong>del</strong> punto P è noto quando si conoscono le equazioni<br />

parametriche (2.2) oppure quando si conoscono la traiettoria<br />

P = P(s)<br />

e la equazione oraria (2.3). Si può passare da una rappresentazione all’altra; ad esempio, nota la<br />

traiettoria P = P(s) e la legge oraria s = s(t) si ottiene la rappresentazione parametrica P = P(t) =<br />

P[s(t)].<br />

Definizione 2.1. Il moto <strong>di</strong> un punto P su una traiettoria data si <strong>di</strong>ce uniforme se l’ascissa curvilinea<br />

s(t) è una funzione lineare <strong>del</strong> tempo.<br />

2.1.1 Velocità <strong>del</strong> moto <strong>di</strong> un punto.<br />

Definizione 2.2. In un generico istante t si <strong>di</strong>rà velocità (scalare) <strong>di</strong> un punto mobile, secondo<br />

la equazione oraria s = s(t), la funzione ˙s(t). I moti uniformi<br />

s(t) = v0t+s0<br />

sono caratterizzati dalla costanza <strong>del</strong>la velocità (scalare).<br />

Definizione 2.3. Siano x(t),y(t),z(t) le componenti cartesiane <strong>del</strong> punto P(t) durante il moto<br />

rispetto ad una terna (O;x,y,z) ortogonale. Il vettore<br />

viene denominato velocità (vettoriale) <strong>del</strong> punto P all’istante t.<br />

v(t) = ˙x(t)î+ ˙y(t)ˆj+ ˙z(t) ˆ k (2.4)<br />

Il vettore velocità vettoriale <strong>del</strong> punto P coincide quin<strong>di</strong> con la derivata <strong>del</strong> vettore spostamento<br />

P(t)−O:<br />

v(t) = ˙<br />

P(t) = dP<br />

dt<br />

= d(P −O)<br />

dt<br />

Osservando che possiamo sempre scrivere P = P(t) = P[s(t)], dove P(s) rappresenta la traiettoria<br />

<strong>del</strong> punto e s(t) la legge oraria, allora la precedente derivata si può anche calcolare come<br />

v(t) = dP[s(t)]<br />

dt<br />

= dP(s)<br />

ds<br />

˙s(t) = ˙s(t)ˆt (2.5)<br />

dove ˆt = dP è il versore tangente alla traiettoria orientato concordemente con il verso positivo <strong>del</strong>la<br />

ds<br />

traiettoria ed s è la ascissa curvilinea. Da qui segue che, in ogni istante, v ha modulo dato dal<br />

valore assoluto |˙s(t)| <strong>del</strong>la velocità scalare nel punto, è <strong>di</strong>retto secondo la tangente alla traiettoria<br />

nella posizione P(t), ed infine ha il verso <strong>di</strong> ˆt, cioé il verso <strong>del</strong>le s crescenti, o il contrario, secondo<br />

che ˙s(t) sia positiva o negativa.<br />

Dalla (2.5) segue inoltre che<br />

<br />

˙s(t) = ± ˙x 2 (t)+ ˙y 2 (t)+ ˙z 2 t<br />

(t) e s(t) = ˙s(τ)dτ +s0<br />

t0<br />

(2.6)

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