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Note del corso di Fisica Matematica A

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150 6 Cenni <strong>di</strong> meccanica dei continui deformabili<br />

<br />

<br />

. σ <br />

<br />

Fig. 6.7. Sforzo interno.<br />

sono sod<strong>di</strong>sfatte, non solo per il corpo nel suo insieme, ma anche per una qualsiasi parte <strong>di</strong> esso,<br />

considerato come un sistema a sè, allora il corpo è in equilibrio.<br />

Osserviamo che nelle (6.41), scritte per una porzione <strong>del</strong> corpo, compariranno le forze esterne che<br />

competono alla porzione considerata e gli sforzi interni esercitati dalle particelle circostanti alla parte<br />

stessa.<br />

6.3.3 Formule <strong>di</strong> Cauchy<br />

Consideriamo per un punto generico P, interno al corpo, tre elementi superficiali paralleli ai piani<br />

coor<strong>di</strong>nati e siano<br />

Φ1 = Φ1,1ê1 +Φ1,2ê2 +Φ1,3ê3<br />

Φ2 = Φ2,1ê1 +Φ2,2ê2 +Φ2,3ê3<br />

Φ3 = Φ3,1ê1 +Φ3,2ê2 +Φ3,3ê3<br />

Φ<br />

σ<br />

(6.42)<br />

(6.43)<br />

(6.44)<br />

gli sforzi specifici che si esercitano sugli elementi superficiali normali, nell’or<strong>di</strong>ne, agli assi x1, x2, x3.<br />

Ciascuno degli sforzi specifici si può pensare come somma <strong>di</strong> tre sforzi, uno normale all’elemento<br />

superficiale considerato e due tangenti ad esso. Ad esempio, Φ1 è la somma <strong>di</strong> uno sforzo specifico<br />

normale misurato da Φ1,1 e <strong>di</strong> due sforzi specifici tangenziali (o <strong>di</strong> taglio), dati da Φ1,2 e Φ1,3,<br />

paralleli rispettivamente a x2 e a x3. Quin<strong>di</strong> Φ1,1, Φ2,2, Φ3,3 sono gli sforzi normali e Φi,k, con<br />

i = k, sono gli sforzi <strong>di</strong> taglio. Consideriamo ora lo sforzo specifico Φ relativo ad un generico<br />

elemento superficiale passante per un punto P interno al corpo. Man<strong>di</strong>amo da P tre rette parallele<br />

agli assi coor<strong>di</strong>nati e tracciamo un piano dσ (infinitamente) vicino a P e parallelo (cioé con le normali<br />

parallele) al piano tangente in P all’elemento superficiale considerato. Tale piano incontra le rette<br />

nei punti A, B e C i quali, con P, in<strong>di</strong>viduano un tetraedro (infinitesimo) ABCP. Sia poi<br />

ˆN = α1ê1 +α2ê2 +α3ê3<br />

il versore normale alla faccia ABC orientato verso l’esterno <strong>del</strong> tetraedro. Le facce dσ1 = PBC,<br />

dσ2 = PAC e dσ3 = PAB sono tre elementi superficiali passanti per P e paralleli ai piani coor<strong>di</strong>nati

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