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Note del corso di Fisica Matematica A

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Queste equazioni, proiettate sulla terna intrinseca, <strong>di</strong>ventano<br />

dτ<br />

ds +Ft = 0,<br />

τ<br />

ρc<br />

6.1 Un caso particolare: statica dei fili 137<br />

+Fn = 0, Fb = 0 (6.7)<br />

cheprendonoilnome<strong>di</strong>equazioni intrinseche <strong>del</strong>l’equilibrio dei fili flessibili ed inesten<strong>di</strong>bili.<br />

In particolare risulta che in con<strong>di</strong>zioni statiche, la forza unitaria, in ogni punto <strong>del</strong>la funicolare,<br />

è contenuta nel rispettivo piano osculatore.<br />

Un’altra notevole proprietà segue <strong>di</strong>rettamente dalla prima <strong>del</strong>le (6.7) nel caso <strong>di</strong> forze posizionali.<br />

Infatti, se U denota una primitiva <strong>di</strong> Ft, cioé U(s) = s Ft(s)ds+c, coincidente con il potenziale <strong>di</strong><br />

F nel caso in cui questa sia conservativa, allora segue che<br />

d(τ +U)<br />

ds<br />

= 0, cioé τ +U = costante.<br />

Quin<strong>di</strong> se le forze sono conservative (o anche posizionali), la tensione <strong>di</strong>fferisce solo per<br />

una costante dal potenziale cambiato <strong>di</strong> segno (cioé <strong>del</strong>l’energia potenziale).<br />

6.1.3 Complementi: filo soggetto ad un sistema <strong>di</strong> forze parallele<br />

Supponiamo che il filo sia sollecitato da forze parallele e che si scelga il sistema <strong>di</strong> riferimento in<br />

modo tale che sia Fx ≡ Fz ≡ 0. La prima e la terza <strong>del</strong>le (6.4) danno, rispettivamente<br />

τ dx<br />

ds<br />

= ϕ, τdz<br />

ds<br />

doveC eϕdesignanoduecostantiarbitrarie. Daquesterelazioni,eliminandoτ siottieneC dx<br />

ds−ϕdz ds =<br />

0 che integrata, Cx(s) − ϕz(s) = Cost. esprime il fatto che la curva giace in un piano parallelo<br />

all’asse <strong>del</strong>le y, cioé alla comune <strong>di</strong>rezione <strong>del</strong>le forze attive. Osserviamo che abbiamo escluso il caso<br />

particolare in cui C = ϕ = 0; tale caso è possibile solo quando siamo nei seguenti due casi banali<br />

(che quin<strong>di</strong> escluderemo): il caso in cui F è identicamente nulla ed il caso <strong>del</strong>la funicolare rettilinea<br />

avente la stessa <strong>di</strong>rezione <strong>del</strong>la forza F. Escludendo quin<strong>di</strong> questi due casi scegliamo il riferimento<br />

con origine O in A, in modo che sia x(0) = y(0) = z(0) = 0 da cui deve essere Cx(s)−ϕz(s) = 0, e<br />

orientato in modo che sia C = 0; cioé la funicolare sia nel piano z = 0. Rimangono, per definire la<br />

curva e la tensione, le tre equazioni<br />

⎧<br />

⎪⎨<br />

τ<br />

⎪⎩<br />

dx = ϕ ds <br />

d τ ds<br />

dy<br />

<br />

= −Fy, ds<br />

2 dx + ds<br />

<br />

dy<br />

2<br />

= 1 ds<br />

dove la ϕ è una costante a priori arbitraria e <strong>di</strong>fferente da zero. Dalla prima equazione e ricordando<br />

che τ ·ˆt = τ dx si osserva subito che: lungo la funicolare è costante la componente <strong>del</strong>la<br />

ds<br />

tensione normale alla <strong>di</strong>rezione <strong>del</strong>la sollecitazione, nel caso particolare <strong>del</strong>la forza peso è<br />

costante la componente orizzontale.<br />

Catenaria omogenea<br />

Consideriamo il caso in cui la funicolare sia omogenea e sia soggetta alla sola forza peso p, sia inoltre<br />

sospesa a due estremi A e B (non situati sulla stessa verticale). La funicolare giacerà nel piano<br />

= C

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