Note del corso di Fisica Matematica A
Note del corso di Fisica Matematica A
Note del corso di Fisica Matematica A
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
e<br />
6.1 Un caso particolare: statica dei fili 135<br />
Fi −τi−1 +τi = 0, i = 1,2,...,n−1, (6.1)<br />
FA +τ0 = 0 FB −τn−1 = 0.<br />
Queste rappresentano quin<strong>di</strong> le con<strong>di</strong>zioni necessarie e sufficienti per l’equilibrio <strong>di</strong> un tratto<br />
<strong>di</strong> filo flessibile ed inesten<strong>di</strong>bile sollecitato in un numero finito <strong>di</strong> punti.<br />
Consideriamo ora il caso in cui il filo sia soggetto ad una sollecitazione <strong>di</strong>stribuita su tutto il filo.<br />
A tal fine introduciamo una funzione F(s), che prende il nome <strong>di</strong> forza unitaria e dove s è la ascissa<br />
curvilinea sul filo, tale che Fds rappresentante il vettore (infinitesimo) <strong>del</strong>la forza applicata al tratto<br />
<strong>di</strong> filo <strong>di</strong> lunghezza ds. La equazione car<strong>di</strong>nale <strong>del</strong>la statica implica la con<strong>di</strong>zione necessaria per<br />
l’equilibrio <strong>del</strong> filo:<br />
FA +FB +<br />
ℓ<br />
0<br />
F(s)ds = 0<br />
dove ℓ è la lunghezza <strong>del</strong> filo. In analogia al caso precedente an<strong>di</strong>amo ad introdurre la tensione τ(s)<br />
<strong>del</strong> filo dovuta al tratto <strong>di</strong> filo che, idealmente, an<strong>di</strong>amo ad eliminare nel punto P = P(s), s ∈ [0,ℓ],<br />
denota l’ascissa curvilinea. Consideriamo il tratto <strong>di</strong> filo AP(s) che, essendo in equilibrio, dovrà<br />
sod<strong>di</strong>sfare alla analoga equazione<br />
FA +τ(s)+<br />
s<br />
0<br />
F(ξ)dξ = 0; (6.2)<br />
la stessa equazione dovrà essere sod<strong>di</strong>sfatta anche per il tratto <strong>di</strong> filo AP(s + ∆s) e, sottraendo<br />
membro a membro le due equazioni, si ottiene che deve essere<br />
τ(s+∆s)−τ(s)+<br />
s+∆s<br />
s<br />
F(ξ)dξ = 0.<br />
Dividendo per ∆s e passando al limite ∆s → 0 si ottiene la equazione indefinita <strong>del</strong>l’equilibrio<br />
dei fili<br />
F(s)+ dτ(s)<br />
ds<br />
= 0 (6.3)<br />
che deve essere sod<strong>di</strong>sfatta in ogni punto P = P(S) interno all’arco AB. Negli estremi dovrà<br />
essere<br />
FA +τ(0) = 0, FB −τ(ℓ) = 0.<br />
Queste due equazioni danno, nel loro complesso, le con<strong>di</strong>zioni necessarie e sufficienti per<br />
l’equilibrio dei fili (a rigore, in questo modo ne viene provata la sola con<strong>di</strong>zione necessaria, per<br />
provare la con<strong>di</strong>zione sufficiente con analogo ragionamento occorre invocare il postulato per la statica<br />
dei mezzi continui).<br />
Osserviamo che noi abbiamo dedotto la equazione indefinita dei fili tramite le con<strong>di</strong>zioni (necessarie)<br />
per l’equilibrio dei sistemi. Un altro modo per ottenerle (<strong>di</strong>mostrando anche la con<strong>di</strong>zione<br />
sufficiente) consiste nell’approssimare la curva attraverso una poligonale e ottenere la (6.3) attraverso<br />
un passaggio al limite <strong>del</strong>le (6.1); in questo modo segue che le (6.3) sono sufficienti per l’equilibrio<br />
e non solo necessarie. Piú precisamente la (6.1) prende la forma