Note del corso di Fisica Matematica A
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5.3 Equazioni car<strong>di</strong>nali <strong>del</strong>la Dinamica e equazioni <strong>di</strong> Lagrange 129<br />
In base alla arbitrarietà dei termini δqh e alle due identità (5.67) e (5.68) l’equazione simbolica <strong>del</strong>la<br />
Dinamica equivale alle n equazioni:<br />
τh = Qh, h = 1,2,...,n. (5.69)<br />
Si conclude così che per il sistema olonomo, e a vincoli lisci e bilateri, considerato le n<br />
equazioni (5.69) equivalgono alla equazione simbolica <strong>del</strong>la Dinamica e sono perciò atte<br />
a caratterizzare il moto.<br />
Più precisamente abbiamo <strong>di</strong>mostrato che:<br />
Teorema 5.14. Supponendo il sistema olonomo, e a vincoli lisci e bilateri, allora, in virtù <strong>del</strong> postulato<br />
dei lavori virtuali, <strong>di</strong>scende che, durante il moto, le (5.69) sono necessariamente verificate.<br />
Si verifica che esse costituiscono precisamente un sistema <strong>di</strong> n equazioni <strong>di</strong>fferenziali (in<strong>di</strong>pendenti)<br />
<strong>del</strong> II ◦ or<strong>di</strong>ne nelle n funzioni incognite qh <strong>del</strong>la variabile t, riducibile a<br />
forma normale, cioé risolubile rispetto alle derivate seconde. Infatti i termini <strong>di</strong>pendenti<br />
dalle ¨qh compaiono solamente nella τh, tramite le as, come (ottenuta derivando la (5.64) rispetto al<br />
tempo):<br />
n ∂Ps<br />
as = ¨qh +rs(˙qh,qh;t).<br />
h=1 ∂qh<br />
Si riconosce quin<strong>di</strong> che nella generica equazione (5.69) (<strong>di</strong> in<strong>di</strong>ce h) il coefficiente <strong>del</strong>le ¨qk è uguale a<br />
ah,k =<br />
N<br />
s=1<br />
∂Ps<br />
ms ·<br />
∂qh<br />
∂Ps<br />
∂qk<br />
coincidente con il coefficiente ah,k <strong>di</strong> ˙qh˙qk nella espressione, in coor<strong>di</strong>nate lagrangiane, <strong>del</strong>la energia<br />
cinetica T o <strong>del</strong>la sua parte quadratica T2, secondo che i vincoli siano in<strong>di</strong>pendenti o no dal tempo;<br />
e dove si è <strong>di</strong>mostrato che il determinante ah,k non è mai nullo. Con le (5.69) si è raggiunto lo<br />
scopo in<strong>di</strong>cato: si è cioé ridotto il problema <strong>del</strong>la determinazione <strong>del</strong> moto <strong>di</strong> un sistema<br />
olonomo alla integrazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong>fferenziale (<strong>del</strong> II ◦ or<strong>di</strong>ne) nel minimo numero<br />
possibile <strong>di</strong> funzione incognite (numero dei gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> libertà).<br />
Notiivaloriq 0 h e ˙q 0 h <strong>di</strong>qh e ˙qh inundeterminatoistante,cioéassegnatelaconfigurazioneiniziale<strong>del</strong><br />
sistema e le velocità iniziali dei singoli punti, allora avremo, per i noti teoremi <strong>di</strong> esistenza ed unicità<br />
<strong>del</strong>le equazioni <strong>di</strong>fferenziali, una unica soluzione qh = qh(t) <strong>del</strong>le (5.69) che darà, necessariamente, il<br />
moto <strong>del</strong> sistema. Cioé:<br />
Teorema 5.15. Suppondendo il sistema olonomo e a vincoli lisci e bilateri e assumendo con<strong>di</strong>zioni<br />
sufficienti <strong>di</strong> regolarità, siano qh(t) soluzioni <strong>del</strong> sistema (5.69) sod<strong>di</strong>sfacenti alle con<strong>di</strong>zioni iniziali<br />
assegnate q 0 h e ˙q 0 h. Allora qh(t) determina la legge oraria <strong>del</strong> moto (almeno in un intorno <strong>del</strong>l’istante<br />
iniziale).<br />
5.3.6 Dimostrazione <strong>del</strong>la ”sufficienza” <strong>del</strong>le equazioni car<strong>di</strong>nali <strong>del</strong>la Dinamica<br />
Consideriamo il caso <strong>di</strong> un corpo rigido soggetto a vincoli bilateri e lisci. Siamo in grado <strong>di</strong> provare<br />
che le equazioni car<strong>di</strong>nali <strong>del</strong>la Dinamica sono sufficienti a determinare il moto. Cioé: