Note del corso di Fisica Matematica A
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100 4 Statica<br />
Esempio: solido pesante con un punto fisso O<br />
Notiamo che le forze interne e le reazioni in O non compiono alcun lavoro in uno spostamento che<br />
mantenga O fisso. Ciò è evidente per le reazioni vincolari, in quanto applicate in O; quanto alle<br />
forze interne, esse equivalgono a zero e, come <strong>di</strong>mostreremo, questa equivalenza a zero <strong>di</strong> un<br />
sistema <strong>di</strong> forze basta nel caso dei soli<strong>di</strong> perché sia nullo il lavoro da esse compiuto.<br />
Qui ammettiamolo ed osserviamo che, se per il nostro solido fissato in O, le forze attive si riducono<br />
al peso, dovrà la sua linea <strong>di</strong> azione passare per O in corrispondenza ad una configurazione <strong>di</strong><br />
equilibrio, cioé nella posizione <strong>di</strong> equilibrio, il baricentro G dovrà trovarsi sulla verticale <strong>del</strong> punto<br />
fisso O. Distinguiamo tre casi:<br />
i. G coincide con O; in questo caso, per ogni spostamento <strong>del</strong> solido compatibile con i vincoli, anche<br />
il baricentro G rimane fisso, e quin<strong>di</strong> il peso fa lavoro nullo. Si tratta, <strong>di</strong> conseguenza, <strong>di</strong> un<br />
equilibrio in<strong>di</strong>fferente.<br />
ii. G sta sotto O; in questo caso, comunque si muova il corpo, il baricentro G si eleva (esclu<strong>di</strong>amo<br />
il caso <strong>di</strong> rotazioni attorno all’asse OG). Ne consegue che, a partire dalla configurazione <strong>di</strong><br />
equilibrio fino ad una generica posizione, il peso <strong>del</strong> corpo fa un lavoro negativo. L’equilibrio è<br />
dunque stabile.<br />
iii.G sta sopra O; in modo analogo al caso ii. si prova che l’equilibrio è instabile.<br />
4.5 Statica relativa<br />
4.5.1 Nozione <strong>di</strong> equilibrio relativo<br />
Consideriamo un sistema <strong>di</strong> riferimento (O ′ ;x ′ ,y ′ ,z ′ ), animato da un moto comunque assegnato<br />
rispetto ad un osservatore (O;x,y,z), e proponiamoci <strong>di</strong> trovare le con<strong>di</strong>zioni cui debbono sottostare<br />
le forze <strong>di</strong>rettamente applicate ad un sistema materiale affinché esso, malgrado la sollecitazione,<br />
rimanga in quiete rispetto alla terna (O ′ ;x ′ ,y ′ ,z ′ ). È questo che si chiama equilibrio relativo,<br />
attribuendo, in caso <strong>di</strong> ambiguità, la qualifica <strong>di</strong> equilibrio assoluto a quello <strong>di</strong> cui ci siamo occupati<br />
finora.<br />
Equilibrio relativo per un punto libero<br />
Nel caso <strong>di</strong> un unico punto materiale la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> equilibrio relativo sarà data da vr ≡ 0 e,<br />
<strong>di</strong> conseguenza, ar ≡ 0 e ac ≡ 0, dove vr denota la velocità relativa e ar e ac, rispettivamente,<br />
l’accelerazione relativa e l’accelerazione <strong>di</strong> Coriolis. Sia F la risultante <strong>di</strong> tutte le forze che sollecitano<br />
P misurate rispetto all’osservatore (O;x,y,z), dal teorema <strong>del</strong> Coriolis e dalla legge fondamentale<br />
<strong>del</strong> moto (assoluto), avremo che se il punto P è in equilibrio relativo allora deve essere:<br />
F−maτ = 0. (4.31)<br />
È questa la con<strong>di</strong>zione cui deve necessariamente sod<strong>di</strong>sfare la forza F, quando il punto si trova<br />
in equilibrio relativo. Essa è anche sufficiente; cioé se la (4.31) è verificata per un dato P0, e se il<br />
punto P è all’istante t = t0 in quiete in P0 rispetto all’osservatore relativo allora l’equilibrio sussiste.<br />
Infatti, la forza F ′ misurata dall’osservatore (O ′ ;x ′ ,y ′ ,z ′ ) è data da<br />
F ′ = F−maτ(P)−mac(P).