Note del corso di Fisica Matematica A
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96 4 Statica<br />
e verifichiamo poi, dalle (4.24) e (4.25), a che con<strong>di</strong>zioni devono sottostare le costanti λk. Il lavoro<br />
complessivo δL <strong>di</strong> queste forze Fs, per un qualsiasi spostamento δPs, si può esprimere come:<br />
r<br />
δL = − λkBk;<br />
k=1<br />
quin<strong>di</strong> si conclude che, per tutti gli spostamenti virtuali <strong>del</strong> sistema S, caratterizzati dalle (4.24), le<br />
Fs definite dalle (4.26) sod<strong>di</strong>sfano veramente alla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> equilibrio (4.25), comunque si siano<br />
scelte le λk. I coefficienti arbitrari λk si chiamano moltiplicatori <strong>di</strong> Lagrange.<br />
Si <strong>di</strong>mostra che:<br />
Teorema 4.21. Si ha che:<br />
i. Nelle espressioni (4.26) i moltiplicatori λk sono essenziali, nel senso che al variare <strong>di</strong> essi varia<br />
anche la corrispondente sollecitazione equilibrante.<br />
ii. Le (4.26) forniscono la più generale sollecitazione atta a mantenere in equilibrio il sistema S per<br />
una opportuna scelta dei moltiplicatori λk.<br />
Dimostrazione. La proprietà i. segue imme<strong>di</strong>atamente dal fatto che si sono supposte le equazioni<br />
Bk = 0 in<strong>di</strong>pendenti tra loro (ed in numero complessivo minore o uguale a 3N) Dimostriamo la<br />
proprietà ii.. Le equazioni Bk = 0 in<strong>di</strong>pendenti tra loro ammettono ℓ = 3N−r soluzioni linearmente<br />
in<strong>di</strong>pendenti in modo che i possibili spostamenti virtuali sod<strong>di</strong>sfacenti a queste hanno forma <strong>del</strong> tipo<br />
ℓ<br />
δPs = νjτ<br />
j=1<br />
s j, s = 1,...,N,<br />
dove i vettori τs j sono tra loro linearmente in<strong>di</strong>pendenti e i coefficienti νj sono completamente arbitrari.<br />
La più generale sollecitazione che lascia in quiete il sistema dovrà quin<strong>di</strong> essere tale che<br />
N ℓ<br />
<br />
N<br />
<br />
0 = δL = Fs ·δPs =<br />
s=1<br />
νj<br />
j=1<br />
e quin<strong>di</strong>, per la arbitrarietà dei coefficienti νj, sarà tale che<br />
Fs ·τ<br />
s=1<br />
s j<br />
N<br />
Fs ·τ s j = 0, j = 1,...,ℓ.<br />
s=1<br />
Le sollecitazioni che sod<strong>di</strong>sfano a questo sistema sono <strong>del</strong> tipo (4.26). Infatti l’insieme <strong>di</strong> soluzioni <strong>del</strong><br />
sistema Bk = 0 è uno spazio vettoriale V <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione ℓ = 3N−r avente i vettori τj = (τ 1 j,...,τ N j )<br />
come base. Inoltre i vettori <strong>di</strong> tale spazio sono ortogonali tanto ai vettori ak = (ak1,...,akN) e<br />
(che formano una base <strong>di</strong> uno spazio <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione r) quanto ai vettori costruiti dalle forze attive<br />
(F1,...,FN) che sod<strong>di</strong>sfano alla con<strong>di</strong>zione δL = 0; quin<strong>di</strong> il vettore (F1,...,FN) deve appartenere<br />
allo spazio vettoriale generato dalla base costituita dai vettori ak = (ak1,...,akN). La <strong>di</strong>mostrazione<br />
è così completata.<br />
Questa conclusione ci pone in grado <strong>di</strong> riconoscere se una sollecitazione data a priori sia equilibrante<br />
o no per il nostro sistema: basta verificare se essa rientri nelle (4.26) per una opportuna scelta<br />
dei moltiplicatori λk. Dalle osservazioni precedenti si consegue che, in tal caso, questi moltiplicatori<br />
risultano determinati univocamente. Le (4.26) forniscono in ultima analisi la risoluzione parametrica<br />
<strong>del</strong>la relazione (4.25) subor<strong>di</strong>natamente alle (4.24); tenendo conto <strong>del</strong>l’osservazione fatta<br />
che esse costituiscono le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio <strong>di</strong> S sotto forma parametrica.