giornale finale_set_ott.pdf - Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 ...
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<strong>giornale</strong> base 17<strong>set</strong>.qxp 18/09/2009 11.04 Pagina 1<br />
Periodico di informazione dell’A.S.S. N. 5 “Bassa Friulana”<br />
Contro la nuova influenza<br />
Contesto<br />
La diffusione dell'infezione da nuovo virus influenzale A<br />
(H1N1), favorita dai viaggi e dagli scambi internazionali ha raggiunto<br />
in breve tempo dimensioni<br />
che in precedenti pandemie si sviluppavano<br />
nell'arco di un semestre<br />
o più. Il nuovo virus dell'influenza<br />
contiene segmenti di materiale<br />
genetico appartenenti a virus dell'influenza<br />
umana, suina e aviaria in<br />
una nuova combinazione rispetto al<br />
passato. Infezioni umane con virus<br />
influenzali suini sono state rilevate<br />
occasionalmente fin dal 1950 in <strong>per</strong>sone<br />
con esposizione professionale<br />
(nell'ambito delle fattorie), ma solo<br />
in questa occasione il virus è diventato<br />
capace di trasmettersi in modo<br />
sostenuto tra uomo e uomo. Il virus<br />
pandemico è ora il ceppo influenzale<br />
dominante in molte parti del<br />
mondo, si è dimostrato un virus<br />
molto meno aggressivo di quello<br />
aviario H5N1 e <strong>per</strong> ora non ha subito<br />
mutazioni in forme più virulente.<br />
Segni e sintomi dell’infezione<br />
I segni e i sintomi dell'influenza<br />
pandemica sono simili a quelli della<br />
forma stagionale. Si tratta di un’affezione<br />
respiratoria acuta ad esordio<br />
brusco ed improvviso con febbre<br />
>38°C, accompagnata da almeno<br />
un sintomo generale tra i<br />
seguenti: cefalea, malessere generalizzato<br />
e astenia e da almeno uno dei seguenti sintomi respiratori:<br />
tosse, mal di gola e congestione nasale. Nel 24% dei casi sono<br />
stati riportati anche sintomi gastrointestinali. Vi sono forme di<br />
malattia anche più gravi con complicanze importanti, <strong>per</strong> ora in<br />
<strong>per</strong>centuale modesta. Il <strong>per</strong>iodo di incubazione va da uno a <strong>set</strong>te<br />
giorni, in media di uno o due giorni. Le <strong>per</strong>sone sono più contagiose<br />
subito dopo la comparsa dei sintomi, ma esse possono continuare<br />
a dis<strong>per</strong>dere il virus, <strong>per</strong> esempio con la tosse e gli starnuti,<br />
fino a 5-7 giorni dopo l'esordio della malattia. Le <strong>per</strong>sone<br />
diventano meno infettive con il diminuire dei sintomi.<br />
L’influenza, inclusa la forma pandemica, viene trasmessa da <strong>per</strong>sona<br />
a <strong>per</strong>sona con contatti ravvicinati. Alcuni esempi di come<br />
può essere trasmessa includono:<br />
tossire e starnutire da parte di una<br />
<strong>per</strong>sona ammalata ad una distanza<br />
ravvicinata da qualcuno (usualmente<br />
entro un metro), toccare o<br />
stringere la mano di una <strong>per</strong>sona<br />
infetta e poi toccarsi la bocca, occhi<br />
o naso senza prima lavarsi le mani,<br />
toccare su<strong>per</strong>fici o oggetti (ad esempio<br />
le maniglie delle porte) che<br />
sono state contaminate con il virus<br />
dell’influenza e poi toccarsi la<br />
bocca, occhi o naso, senza prima<br />
lavarsi le mani.<br />
Transizione dalle misure <strong>per</strong><br />
ritardare l’epidemia alle misure<br />
<strong>per</strong> ritardare gli effetti della<br />
pandemia<br />
Tutti i paesi sono impegnati nell'attuare<br />
interventi di sorveglianza<br />
calibrati sul grado di diffusione<br />
della pandemia a livello di ciascuna<br />
nazione o area geografica. In Italia,<br />
a seguito dell'incremento del numero<br />
di casi di nuova influenza, dovuto<br />
in gran parte ai viaggiatori di<br />
ritorno da aree affette, ma anche a<br />
episodi di diffusione locale del<br />
virus nella popolazione, si è reso<br />
opportuno un graduale passaggio<br />
dalle misure atte a “contenere o meglio a rallentare la diffusione<br />
del virus” a misure di “mitigazione” delle conseguenze del diffondersi<br />
della pandemia. Le prime iniziative erano basate sull'identificazione<br />
puntuale di tutti i casi sospetti importati dall’estero,<br />
la conferma virologica degli stessi con l’esecuzione del<br />
tampone rinofaringeo e la profilassi farmacologica dei contatti<br />
stretti, l’impostazione attuale è basata sulle misure di isolamento<br />
domiciliare dei casi sospetti evitando il contatto soprattutto con<br />
<strong>per</strong>sone appartenenti a categorie a rischio (malati cronici, immu
<strong>giornale</strong> base 17<strong>set</strong>.qxp 18/09/2009 11.04 Pagina 2<br />
no-depressi, anziani fragili, ecc), focalizzando l'attenzione sui<br />
soggetti che necessitano ricovero ospedaliero e concentrando la<br />
sorveglianza sui cluster epidemici, cioè le aggregazioni di casi<br />
correlati tra loro che si possono verificare sul territorio e che<br />
necessitano dell'applicazione di misure atte a ridurre la trasmissione<br />
del virus in quei contesti.<br />
La comprensione dei diversi aspetti della nuova pandemia continua<br />
a migliorare man mano che la diffusione del virus a livello<br />
comunitario si espande e le informazioni vengono condivise a<br />
livello mondiale. Molti paesi nei quali la trasmissione del virus a<br />
livello locale, cioè di “comunità” è oramai presente hanno cessato<br />
di testare i campioni biologici di <strong>per</strong>sone malate e hanno spostato<br />
i propri sforzi di sorveglianza sul monitoraggio del “trend”<br />
dell'infezione. Tuttavia, il quadro epidemiologico completo della<br />
pandemia non è ancora del tutto chiaro, <strong>per</strong>ché in molti Paesi il<br />
virus dell'influenza stagionale e il nuovo virus A/H1N1 sono<br />
entrambi in circolazione e la pandemia rimane relativamente<br />
all'inizio del suo sviluppo. È impossibile prevedere esattamente il<br />
prossimo andamento della pandemia, ma un incremento dei casi<br />
sarà inevitabile con l'inizio dell'autunno. Nella maggior parte dei<br />
soggetti che hanno contratto il virus la malattia è risultata di<br />
modesta entità e auto-limitante, tuttavia, come nelle epidemie<br />
influenzali stagionali, vi sono stati casi di malattia severa con<br />
complicanze e/o con esito infausto e alcune di queste nonostante<br />
il trattamento medico. I soggetti che hanno mostrato di avere<br />
le forme severe di malattia, i cosiddetti gruppi a rischio sono rappresentati<br />
da <strong>per</strong>sone con malattie croniche, donne in gravidanza<br />
e bambini (in particolare di età inferiore a 2 anni). I soggetti di<br />
età su<strong>per</strong>iore ai 65 anni rappresentano <strong>per</strong> ora solo il 2% dei casi<br />
di infezione riportati in Europa, mentre l'80% dei casi è riferito a<br />
<strong>per</strong>sone di età inferiore a 30 anni. Il tasso di riproduzione dell'infezione<br />
(cioè il numero medio di casi secondari prod<strong>ott</strong>i da ogni<br />
caso di infezione) è stato stimato tra 1,4 e 1,6 in linea con le precedenti<br />
pandemie. La letalità dell'infezione varia da 0,2% a 0,4%,<br />
a seconda dei dati analizzati nelle diverse aree geografiche. Si<br />
stima che i casi di infezione che decorrono senza segni e sintomi<br />
evidenti possano rappresentare il 33-50% del totale.<br />
Gruppi a rischio di complicanze<br />
Resta una priorità determinare quali gruppi di <strong>per</strong>sone sono a<br />
più alto rischio di grave malattia, in modo da ad<strong>ott</strong>are le migliori<br />
misure <strong>per</strong> proteggere queste <strong>per</strong>sone. L’andamento della pandemia<br />
differisce dall’influenza stagionale, dove i decessi attribuibili<br />
ad influenza si verificano soprattutto nei pazienti anziani (><br />
65 anni). Anche se i fattori di rischio <strong>per</strong> malattia grave non si<br />
conoscono in modo definitivo, i fattori di rischio già riscontrati,<br />
come le malattie cardiovascolari, le malattie respiratorie, il diabete<br />
e le patologie oncologiche, attualmente sono considerati fatto-<br />
ri di rischio di grave malattia. L’asma e le altre forme di malattia<br />
respiratoria sono state costantemente segnalate come condizioni<br />
di base associate a un aumentato rischio di malattia pandemica<br />
grave in diversi Paesi. Un recente rapporto suggerisce che l'obesità<br />
può essere un altro fattore di rischio di malattia grave. Allo<br />
stesso modo, un certo numero di evidenze indica che le donne in<br />
gravidanza sono a più alto rischio di malattie gravi (aumento di<br />
4-5 volte del rischio di ospedalizzazione) così come i bambini di<br />
età inferiore a 24 mesi.<br />
Programma di vaccinazione<br />
I vaccini sono il più efficace strumento di sanità pubblica <strong>per</strong> il<br />
controllo dell’influenza. Le autorità sanitarie dei diversi paesi<br />
hanno coo<strong>per</strong>ato <strong>per</strong> isolare il ceppo di virus pandemico e adattarlo<br />
<strong>per</strong> una rapida produzione in milioni di dosi da parte delle<br />
aziende farmaceutiche. I vaccini “candidati” sono stati testati in<br />
“trials clinici” in questi mesi secondo i rigorosi <strong>per</strong>corsi autorizzativi<br />
presso gli organismi regolatori che valutano le relative<br />
documentazioni prima dell’immissione in commercio di farmaci<br />
e vaccini. Sulla base delle conoscenze scientifiche attuali e in base<br />
agli indirizzi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità le categorie<br />
di popolazione che <strong>per</strong> prime dovranno essere vaccinate (in<br />
Italia probabilmente nel mese di novembre) sono le seguenti:<br />
1. o<strong>per</strong>atori sanitari,<br />
2. <strong>per</strong>sone che lavorano nei servizi pubblici essenziali,<br />
3. soggetti di età maggiore di 6 mesi con malattie croniche o<br />
condizioni di salute che aumentano il rischio di complicanze<br />
(malattia cronica dell’apparato respiratorio, dell’apparato cardiovascolare<br />
[esclusa l’i<strong>per</strong>tensione isolata], disordini metabolici [in<br />
particolare il diabete], malattie croniche epatiche e renali, immunodeficienza<br />
congenita o acquisita,<br />
malattie neurologiche o neuromuscolari<br />
croniche e obesità severa),<br />
4. donne in gravidanza.<br />
A livello nazionale verranno stabilite<br />
in una seconda fase le altre<br />
priorità vaccinali, ad esempio l’offerta<br />
della vaccinazione (probabilmente a partire dal gennaio<br />
2010) ai bambini e ai giovani che sono risultati i gruppi di popolazione<br />
più colpiti dall’infezione nel primo <strong>per</strong>iodo della pandemia<br />
Giulio Rocco, Massimo Zuliani - Dipartimento di Prevenzione<br />
La salute del cuore<br />
I primi risultati del progetto Palma <strong>per</strong> la valutazione del rischio cardiovascolare<br />
Si è concretizzata nel progetto P.A.L.M.A. la volontà congiunta<br />
della Direzione Strategica dell’<strong>Azienda</strong> <strong>per</strong> i <strong>Servizi</strong> <strong>Sanitari</strong> n 5<br />
“Bassa Friulana” e dei Medici di Medicina Generale (MMG)<br />
dell’<strong>Azienda</strong>, <strong>per</strong> cercare di realizzare un progetto in grado di:<br />
- anticipare e fornire indicazioni utili ad un’adeguata<br />
prevenzione e programmazione sanitaria;<br />
- predire le condizioni e le possibili patologie predominanti<br />
negli anni futuri.<br />
Il progetto, svolto nel corso del 2008, nello specifico riguardava<br />
tutti i soggetti nati nel 1968, residenti in A.S.S. n.5 “Bassa<br />
Friulana”, che sono stati invitati a presentarsi dal medico curante<br />
<strong>per</strong> una valutazione del rischio cardiovascolare a 10 anni.<br />
L’iniziativa ha, da subito, catalizzato l’interesse e l’attivo coinvolgimento<br />
dell’<strong>Azienda</strong>, dei MMG, ma anche di numerosi specialisti<br />
ospedalieri e distrettuali. La realizzazione pratica del progetto<br />
è stata preceduta da numerosi incontri dominati dall’esigenza<br />
condivisa da parte di tutti gli interlocutori di rivoluzionare<br />
radicalmente il proprio modo di lavorare: cercare di trasformare<br />
la propria attività, condizionata da una quotidianità fortemen-<br />
2<br />
Il call center 1500 attivato dal Ministero della Salute risponde dal<br />
lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 18 ed offre informazioni sui<br />
seguenti argomenti: chiarimenti su disposizioni del Ministero,<br />
misure di prevenzione terapie e corretto uso dei farmaci,informazioni<br />
<strong>per</strong> i viaggiatori sull’influenza A (H1N1) situazione nazionale<br />
e internazionale dei casi di influenza A (H1N1)<br />
te legata al presente, verso l’anticipazione dei problemi e la prevenzione<br />
delle possibili complicazioni di domani; inoltre non si<br />
coglieva l’occasione di attuare misure preventive solamente sul<br />
paziente che si era recato spontaneamente allo studio del MMG,<br />
“medicina di opportunità”, ma il cittadino veniva attivamente<br />
invitato a recarsi presso il medico curante, “medicina di iniziativa”.<br />
Le ricadute di questo cambio di approccio e il conseguente<br />
entusiasmo che ha contagiato i partecipanti sono chiaramente<br />
intuibili: migliorare sensibilmente le qualità di vita dei pazienti,<br />
rinnovare e rilanciare i servizi sanitari, ridurre la spesa farmaceutica,<br />
… sono solo alcune delle possibile ricadute di un progetto<br />
simile. Una delle prime sfide affrontate dal comitato scientifico<br />
dello studio è stato il corretto bilanciamento delle esigenze scientifiche<br />
dello studio con il rispetto della disponibilità dei cittadini<br />
e dei MMG, in un quadro economicamente sostenibile <strong>per</strong><br />
l’<strong>Azienda</strong>. La realizzazione pratica che ne è seguita, nonostante i<br />
doviziosi approfondimenti e i necessari dettagli organizzativi,<br />
non ha fiaccato lo spirito e l’entusiasmo dei partecipanti; dopo<br />
una lunga fase preparatoria è stato realizzato un <strong>per</strong>corso forma-
<strong>giornale</strong> base 17<strong>set</strong>.qxp 18/09/2009 11.04 Pagina 3<br />
tivo dedicato che ha coinvolto tutti i partecipanti (MMG,<br />
Cardiologia, Laboratorio Analisi, Distretto, Direzione <strong>Azienda</strong>le,<br />
ecc…) e ha dato l’avvio al progetto.<br />
L’<strong>Azienda</strong>, dal canto suo, ha provveduto ad organizzare<br />
l’aspetto logistico (preparazione e invio delle lettere di invito,<br />
erogazione degli accertamenti di laboratorio in esenzione ticket,<br />
raccolta delle schede di rischio, ecc…).<br />
Anche la stampa ha colto da subito l’interesse dell’iniziativa, considerandola<br />
una delle rare proposte <strong>per</strong> la realizzazione di interventi<br />
concreti di medicina anticipatoria.La partecipazione allo<br />
studio è di particolare rilevanza: a fronte della garanzia di collaborazione<br />
di tutti i MMG dell’<strong>Azienda</strong>, si sono presentati oltre<br />
600 quarantenni <strong>per</strong> s<strong>ott</strong>oporsi alla valutazione del rischio.<br />
Lo studio si basa su numerose evidenze scientifiche che dimostrano<br />
come il rischio cardiovascolare a 10 anni, inteso come probabilità<br />
<strong>per</strong> un individuo con determinate caratteristiche di sviluppare<br />
una patologia cardiovascolare maggiore, quali, ad esempio,<br />
ictus e infarto, sia valutabile tramite il rilievo di alcuni fondamentali<br />
parametri tra cui i principali sono:<br />
Pressione arteriosa, as<strong>set</strong>to lipidico, abitudine al fumo.A questi è<br />
stato aggiunto il rilievo del BMI (Body Mass Index) , la familiarità<br />
<strong>per</strong> malattie cardiovascolari nonché la presenza o meno di diabete<br />
mellito e i<strong>per</strong>tensione arteriosa (importanti fattori di comorbilità).<br />
Si anticipano di seguito i primi risultati.<br />
Hanno partecipato allo studio 624 soggetti: il 45.1% sono femmine<br />
e il 54.9% maschi.<br />
Il primo dato rilevante che emerge dalle analisi è che il 62,7% dei<br />
maschi e il 30,8% delle femmine sono in sovrappeso-obesità<br />
(figura 1).<br />
Fig. 1 Distribuzione <strong>per</strong>centuale del BMI <strong>per</strong> il sesso<br />
Il 40.3% dei soggetti indica una familiarità <strong>per</strong> le diverse<br />
malattie cardiovascolari e il 26.4% di essi è fumatore (Tab. 1 e 2).<br />
Tabella 1 distribuzione <strong>per</strong>centuale<br />
della familiarità dei<br />
soggetti <strong>per</strong> malattie<br />
cardiovascolari.<br />
Tabella 2 Distribuzione <strong>per</strong>centuale della familiarità dei soggetti<br />
<strong>per</strong> malattie cardiovascolari e dell’abitudine al fumo<br />
Nella popolazione in studio il 29.4% dei maschi e il 20.1% delle femmine<br />
sono fumatori; gli ex fumatori sono pari al 19.5% dei maschi e al 10.7%<br />
delle femmine (Fig. 2).<br />
3<br />
Fig. 2 Distribuzione <strong>per</strong>centuale dell’abitudine al fumo <strong>per</strong> il sesso<br />
In figura 3 sono rappresentate le distribuzioni <strong>per</strong>centuali dei soggetti<br />
che presentano livelli non desiderabili di colesterolemia totale (maggiore<br />
di o uguale a 200 mg/dl), colesterolemia HDL (minore di 50<br />
mg/dl), colesterolemia LDL (maggiore di o uguale a 100 mg/dl) e glicemia<br />
(maggiore di o uguale a 126 mg/dl).<br />
Fig. 3 <strong>per</strong>centuali dei soggetti che presentano livelli non desiderabili<br />
di colesterolemia<br />
Fortunatamente ben il 94.3% dei soggetti in studio presenta un rischio<br />
cardiovascolare a 10 anni inferiore del 5% (Fig. 4).<br />
Fig. 4 Distribuzione <strong>per</strong>centuale del rischio cardiovascolare a 10 anni<br />
Il rischio cardiovascolare, a 10 anni, su<strong>per</strong>iore o uguale al 5% è<br />
pari all’10.9% dei maschi e all’1.6% delle femmine.<br />
Tra gli elementi di interesse, è emerso una differenza statisticamente<br />
significativa tra i due distretti nel rischio cardiovascolare a<br />
10 anni (su<strong>per</strong>iore o uguale al 5% nel primo distretto (n°202 soggetti)<br />
e pari a 10.7% nel secondo distretto (n°242 soggetti).<br />
Tale differenza nel rischio a 10 anni tra i due distretti andrebbe<br />
<strong>per</strong>ò ulteriormente approfondita alla luce di eventuali fattori confondenti<br />
al momento non considerati (es. indici di deprivazione<br />
materiale, possibili differenze nell’adesione allo studio da parte<br />
del campione, ecc.). Come si evince da questa prima analisi, la<br />
situazione in generale può essere considerata buona; sarebbe<br />
comunque opportuno cercare di potenziare gli interventi, soprattutto<br />
educativi, finalizzati alla promozione di stili virtuosi, alla<br />
riduzione dell’obesità-sovrappeso e dell’abitudine al fumo.<br />
Queste iniziative, già promosse nelle strutture aziendali, richiedono<br />
un ulteriore rilancio con il coinvolgimento attivo di scuole,<br />
comuni e associazioni in modo da poter offrire alla popolazione<br />
un ventaglio di opportunità che, modificando lo stile di vita, portino<br />
ad un effettivo miglioramento qualitativo della stessa.<br />
Si ringraziano la D<strong>ott</strong>. Valentina Rosolen e il Prof.<br />
Silvio Brusaferro <strong>per</strong> la puntuale e tempestiva elaborazione dei<br />
dati e la ditta Pfizer nella <strong>per</strong>sona della D<strong>ott</strong>.ssa Mariagrazia<br />
Fattori <strong>per</strong> la sensibilità dimostrata nel sostenere il presente progetto.<br />
Roberto Paduano - Medico di Medicina Generale
<strong>giornale</strong> base 17<strong>set</strong>.qxp 18/09/2009 11.05 Pagina 4<br />
L’11 <strong>set</strong>tembre si è concluso positivamente l’iter formale che ha<br />
portato all’accreditamento<br />
istituzionale della Nefrologia<br />
e Dialisi, mentre il 2 <strong>set</strong>tembre<br />
è stata accreditata la<br />
Medicina dello Sport della<br />
nostra <strong>Azienda</strong>. Per<br />
l’<strong>Azienda</strong> <strong>per</strong> i <strong>Servizi</strong><br />
<strong>Sanitari</strong> n°5 “Bassa Friulana”<br />
si tratta della seconda es<strong>per</strong>ienza<br />
di accreditamento istituzionale<br />
che, nel febbraio<br />
2009, era riuscita ad accreditare<br />
la Struttura di Medicina<br />
Trasfusionale di Palmanova e<br />
l’Unità di raccolta di<br />
Latisana. In un clima di piena<br />
collaborazione e partecipazione<br />
queste due strutture<br />
aziendali, hanno ricevuto<br />
l’accreditamento a pieno<br />
titolo, garantendo la confor-<br />
Accreditati a pieno titolo!<br />
La procedura ha riguardato la Medicina dello Sport e Nefrologia e Dialisi<br />
Nefrologia e Dialisi<br />
mità a circa 200 requisiti di autorizzazione e 140 di accreditamento<br />
<strong>per</strong> le attività di nefrologia e dialisi e 70 di autorizzazione e 90<br />
di accreditamento <strong>per</strong> le attività di medicina dello sport.<br />
Le verifiche del 2 e 11 <strong>set</strong>tembre scorsi sono state cond<strong>ott</strong>e da<br />
un team composto da 3 valutatori, un team-leader es<strong>per</strong>to in<br />
sistemi di verifica e valutazione della qualità appartenente ad un<br />
ente di certificazione internazionale e due valutatori appartenenti<br />
al servizio sanitario regionale che hanno su<strong>per</strong>ato uno specifico<br />
<strong>per</strong>corso formativo.<br />
L’accreditamento è una procedura nata agli inizi del secolo<br />
scorso in Nord-America, come strumento di garanzia e promozione<br />
della qualità, grazie all'iniziativa promossa da alcune società<br />
scientifiche e associazioni professionali. In Italia, l’accreditamento<br />
è uno degli strumenti individuati dal legislatore <strong>per</strong> promuovere<br />
l’efficacia e l’appropriatezza nella pratica clinica e nelle<br />
scelte organizzative ed assicurare la qualità dell’assistenza. La<br />
terza riforma del <strong>Servizi</strong>o <strong>Sanitari</strong>o Nazionale, il D. Lgs. 229 del<br />
19 giugno 1999, ha sviluppato e sistematizzato l’intera materia<br />
Più che un romanzo, un racconto breve, ma con<br />
tutte le caratteristiche letterarie tipiche di Mc Ewan.<br />
Anni ’60: coppia giovane, eterogenea, lui storico<br />
medievale, lei violoncellista, si sposano vergini e<br />
affrontano la prima n<strong>ott</strong>e di nozze in un crescendo<br />
di paure e angosce.<br />
Ogni tanto emergono i ritratti delle rispettive<br />
famiglie e del <strong>per</strong>iodo storico (Inghilterra dell’immediato<br />
dopoguerra), ma la partita sul ring (teatrale)<br />
è tra i due protagonisti: Edward e Florence.<br />
Si indugia sul momento topico del primo rapporto<br />
sessuale (a volte con accenni comici) che fallirà,<br />
disgregando addirittura l’intero rapporto (è il “non<br />
lieto fine”, a mio avviso molto più stimolante, che<br />
troviamo in alcuni libri di Mc Ewan).<br />
dell’autorizzazione e accreditamento istituzionale, prevedendo<br />
un’articolata sequenza di istituti<br />
strettamente collegati tra loro, che<br />
nell’insieme costituiscono il sistema<br />
delle cosiddette “quattro A”.<br />
Esse sono: l’Autorizzazione alla<br />
realizzazione, l’Autorizzazione<br />
all’esercizio delle attività,<br />
l’Accreditamento istituzionale e<br />
gli Accordi contrattuali. Le nuove<br />
strutture sanitarie e sociosanitarie,<br />
pubbliche o private, che<br />
vogliono erogare prestazioni <strong>per</strong><br />
conto (con prescrizione su ricetta<br />
rossa) e a carico (con la sola compartecipazione<br />
alla spesa da parte<br />
del cittadino - ticket -) del<br />
<strong>Servizi</strong>o <strong>Sanitari</strong>o Regionale<br />
devono su<strong>per</strong>are questi quattro<br />
passaggi.<br />
Chesil Beach<br />
4<br />
Medicina dello Sport<br />
Paola Menazzi<br />
Distretto Est<br />
Alla fine le strade divergeranno <strong>per</strong> sempre,<br />
senza più incrociarsi, ma ognuno dei protagonisti<br />
porterà <strong>per</strong> sempre l’idea dell’altro come unico<br />
amore della propria vita.<br />
Bella l’ambientazione nell’albergo-ristorante,<br />
coinvolgenti i dialoghi tra i due protagonisti, come<br />
sempre affascinante l’analisi della coppia anche se<br />
il lettore alla fine risulta libero di schierarsi o di<br />
mantenere le distanze.<br />
Riecheggiano comunque altri libri di McEwan,<br />
come “L’amore fatale” e “Bambini nel tempo”, ma<br />
se la qualità è questa, ben venga una sensazione di<br />
“déjà vu ”.<br />
Aldo Iop
<strong>giornale</strong> base 17<strong>set</strong>.qxp 18/09/2009 11.06 Pagina 5<br />
Corsi in programma nei mesi <strong>ott</strong>obre novembre<br />
5<br />
Per eventuali informazioni ci si può rivolgere al proprio referente di dipartimento o all’Area di Formazione <strong>Azienda</strong>le (0432/921440-496 3316885997) , <strong>per</strong> le Strutture afferenti a Palmanova, e al<br />
numero 0431-520354 <strong>per</strong> le Strutture afferenti a Latisana). Possibili variazioni o integrazioni del programma verranno comunicate quanto prima.<br />
GLI ABSTRACT DI TUTTI I CORSI CHE L’AZIENDA PROPONE SONO DISPONIBILI SUL SITO: http://ecm.sanita.fvg.it/ecm/OFRCatalogo.jsp .
<strong>giornale</strong> base 17<strong>set</strong>.qxp 18/09/2009 11.06 Pagina 6<br />
“La mia ultima sigaretta”<br />
Eda, 46 anni, lavora nella nostra <strong>Azienda</strong> da 24 anni: anche a lei abbimao chiesto di raccontarci<br />
la sua es<strong>per</strong>ienza di ex fumatrice.<br />
Ho cominciato a fumare con una certa<br />
regolarità a circa 19 anni. Inizialmente<br />
fumavo con le amiche e soprattutto nelle<br />
ore serali. Poi quando la cosa è diventata<br />
di “dominio pubblico” (casualmente mio<br />
padre ha trovato un pacchetto nella tasca<br />
del mio giubb<strong>ott</strong>o) ho cominciato a fumare<br />
anche qualche sigaretta nel pomeriggio.<br />
Se dovessi ricercare le motivazioni del mio fumare direi che<br />
fumavo <strong>per</strong> stare nel gruppo, condividere questo era un modo<br />
<strong>per</strong> rafforzare un legame di amicizia. Fondamentalmente non mi<br />
è mai piaciuto il gusto del fumo e <strong>per</strong>tanto cercavo di coprirlo<br />
succhiando contemporaneamente una caramella, preferibilmente<br />
una liquirizia (lo chiamavo “fa un dopli”). Erano gli anni in cui<br />
c’era poca informazione, nessuno parlava dei danni legati al<br />
fumo di sigaretta. Si fumava nei bar, nei ristoranti, nei negozi in<br />
genere, nelle scuole, nelle palestre, negli uffici e <strong>per</strong>fino nelle sale<br />
d’aspetto degli ambulatori. Quando mi sono avvicinata al mondo<br />
del lavoro ho incontrato colleghe che normalmente dopo il caffè<br />
fumavano e fumavano anche senza il caffè. Faceva comunque<br />
“fico” rigirare le carte con la sigaretta tra le dita. All’epoca non<br />
ero una grande fumatrice, fumavo complessivamente circa 5<br />
sigarette al giorno concentrate nelle ore serali, non fumavo mai<br />
prima del pasto di mezzogiorno.<br />
Ricordo che durante gli anni degli studi (quelli dell’età matura<br />
quando si poteva studiare esclusivamente nelle ore serali), l’appuntamento<br />
con la sigaretta era una sorta di premio <strong>per</strong> aver raggiunto<br />
un obiettivo, la fine di un paragrafo o di un capitolo e aiutava<br />
a stare svegli. Ricordo anche che il numero delle sigarette<br />
Ugo Morello, ci saluta, dopo 40 anni di servizio prestato con<br />
vari incarichi ed in diverse sedi. La sua anima goliardica, la sua<br />
spiccata simpatia, lo spirito leggero, pur ricoprendo incarichi<br />
importanti ed anche delicati, hanno sempre reso facile rapportarsi<br />
a lui, che metteva sempre a proprio agio.<br />
Da giovane è stato anche un valido calciatore, famoso <strong>per</strong> il tiro<br />
potente e lo scatto bruciante.<br />
E’ arrivato a calcare i campi della serie C giocando con la squadra<br />
o<strong>per</strong>aia dei Cantieri Navali di Monfalcone (CRDA) senza<br />
arricchirsi dato che il Sig. Ciso Zelesnich, presidente, allenatore e<br />
segretario della squadra, durante il viaggio di ritorno dalle trasferte,<br />
vinceva giocando a carte i premi partita di Ugo prima<br />
ancora che lo stesso li intascasse.<br />
aumentava in prossimità di un esame. Devo dire che in età più<br />
adulta fumare scatenava in me sempre più sensi di colpa. Ogni<br />
piccolo dolore intercostale era <strong>per</strong> me fonte di preoccupazione,<br />
ma purtroppo passato il dolore passata anche la paura.<br />
Nel gennaio del 1998 ho incontrato una <strong>per</strong>sona - grosso fumatore<br />
- e che <strong>per</strong> “socializzare” si fumava; ci abbiamo messo molto<br />
a “socializzare” tanto che dopo sei mesi il numero delle mie sigarette<br />
fumate era raddoppiato. Capito che non potevo più liberarmi<br />
dell’amicizia incontrata a gennaio nell’autunno dello stesso<br />
anno ho pensato di liberarmi dal fumo e così il 02.11.1998 complice<br />
una leggera influenza ho fumato la mia ultima sigaretta.<br />
Da subito non ho realizzato che sarei riuscita a smettere completamente<br />
di fumare ma più passavano i giorni e le <strong>set</strong>timane<br />
più mi rendevo conto di essere completamente libera dal fumo.<br />
Non ho mai più fumato e non ho mai pensato di ricominciare.<br />
Sono felice di aver smesso di fumare e di averlo fatto prima della<br />
nascita dei miei figli. Riscontro piacevolmente che in questi ultimo<br />
10 anni si è fatto molto <strong>per</strong> la l<strong>ott</strong>a contro il fumo. Si è preso<br />
coscienza dei danni provocati dal fumo attivo ma anche da quello<br />
passivo. Siamo in genere più attenti alla nostra salute e ai comportamenti<br />
che possono comprometterla. Secondo me bisogna<br />
sensibilizzare ulteriormente i ragazzi e le giovani generazioni,<br />
<strong>per</strong> noi genitori non è facile ma forse essere genitori non fumatori<br />
è già un buon messaggio. A proposito del fumatore accanito<br />
del 1998, negli anni ha tentato più volte di smettere di fumare con<br />
relative ricadute; attualmente il 22 agosto scorso ha compiuto il 1°<br />
anno senza fumo e s<strong>per</strong>iamo che non molli. Ora la nostra casa è<br />
“smoke free”.<br />
Eda Dal Ponte<br />
IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT<br />
Un saluto di benvenuto a:<br />
• Giuseppe De Bernardo, Caterina Romano (P.O. di Palmanova)<br />
• Riccardo Bearzi , Patrizia Bin, Laura Bozzato, Patrizia Favro,<br />
Fabrizio Gamba, Jessica Gianfelice, Adolfo Gustavo Rogato,<br />
Agata Diana Maria Giuseppina Spatola, Maria Donatella<br />
Vitrano Serena Zanutto (P.O. di Latisana)<br />
• Giulia Azzani, Luca Giacometti (Dipartimento di Prevenzione)<br />
• Michela Nardin, Ester Pittonet (Distretto Est)<br />
•Anastasia Losurdo, Isabella Mangiacapra (Distretto Ovest)<br />
6<br />
Ha mantenuto negli anni l’aspetto fisico, brevilineo e robusto,<br />
con sacrifici enormi <strong>per</strong>ché costretto ad osservare in modo rigido<br />
la dieta delle 3P (pane, pasta e patate) , aiutato in ciò dalla scarsa<br />
“tenuta” dell’alcool (un amaro sì, due già non ci siamo); i suoi<br />
collaboratori ricordano negli anni passati che un solo a<strong>per</strong>itivo<br />
(quasi analcolico) lo metteva ko.<br />
Possiamo pensare che d’ ora in poi coltiverà i suoi hobby, tra i<br />
quali il gioco delle carte (a roverso, in latisanese) interpretato<br />
anche questo con goliardia, <strong>per</strong> ridere più che <strong>per</strong> vincere e, ultima<br />
sua passione, il “CICLISMO” soprattutto durante giornate<br />
ventose in cui l’avanzare risulta più facile.<br />
I colleghi<br />
Un arrivederci e un grazie a:<br />
•Ugo Morello (Direzione Amministrativa Interospedaliera)<br />
•Dorina Berbecar, Cinzia Braini, Cuka Bukurie, Giovanna Bruno,<br />
Lucia Calligaris, Maria Gabriella Del Negro, Giuseppina Garau,<br />
Paola Marchesan (P.O. di Palmanova)<br />
•Vincenzo Barbieri, Giuseppe Gattuso, Anna Lisa Gennuso,<br />
Raffaella Maurizio, Mara Moro, Stefania Norbedo, Angela<br />
Raneri, Nunzio Davide Straci (P.O. di Latisana)<br />
•Francesco Scalora, Pietro Zanelli (PPS Lignano)<br />
•Edda Crapiz (Dipartimento di Salute Mentale)<br />
•Luca Marchi (Tecnologie e Investimenti)<br />
•Salvatore Cucurachi, Daniela Moretti,<br />
Margherita Strazzera (Distretto Est)
<strong>giornale</strong> base 17<strong>set</strong>.qxp 18/09/2009 11.06 Pagina 7<br />
La gravidanza s<strong>ott</strong>o esame<br />
Le analisi consentono oggi di evidenziare gran parte delle patologie<br />
La gravidanza viene oggi seguita con una serie di indagini che<br />
consentono di evidenziare<br />
gran parte delle patologie<br />
che possono essere<br />
presenti. Tra gli esami<br />
non invasivi ha acquisito<br />
un peso sempre più crescente<br />
l'ecografia che<br />
consente, con macchine<br />
adeguate ed o<strong>per</strong>atori<br />
es<strong>per</strong>ti, il riconoscimento<br />
di quasi tutte le malformazioni<br />
strutturali del<br />
feto e delle anomalie placentari<br />
ed uterine. Per<br />
quanto riguarda le patologie<br />
cromosomiche fetali,<br />
che si verificano <strong>per</strong> lo<br />
più casualmente e crescono<br />
di frequenza con l'aumento<br />
dell'età materna,<br />
sono stati sviluppati dei<br />
test di screening non<br />
invasivi, che correttamente impiegati su pazienti a basso rischio,<br />
consentono di individuare fino al 90% delle patologie cromosomiche.<br />
I test di screening attualmente più diffusi sono la translucenza<br />
nucale, <strong>ott</strong>enibile misurando con l'ecografia lo spazio esistente<br />
tra l'osso nucale e la cute e il dosaggio di due proteine, la<br />
PAPP-A e la free beta HCG. La translucenza nucale può essere<br />
potenziata, accrescendone la sensibilità, dalla valutazione dell'osso<br />
nasale, dalla misurazione dell'angolo mandibolare o dal rigurgito<br />
tricuspidale. Quando la gravida è ad alto rischio, <strong>per</strong> l'età o<br />
<strong>per</strong> la positività ad un test di screening, deve comunque essere<br />
s<strong>ott</strong>oposta ad un test diagnostico invasivo: l'amniocentesi, la villocentesi<br />
o più raramente la cordocentesi.<br />
L'amniocentesi consiste nel prelievo di liquido amniotico<br />
seguito dalla successiva coltura delle cellule fetali, da cui viene<br />
<strong>ott</strong>enuto il cariotipo, ossia il corredo cromosomico fetale. L'esame<br />
si esegue mediante l'introduzione , s<strong>ott</strong>o guida ecografica di un<br />
ago nel sacco amniotico: é una tecnica relativamente semplice che<br />
comporta un rischio abortivo molto basso, (inferiore all'1%). si<br />
esegue tra la 15^ e la 18^ <strong>set</strong>timana di gravidanza.<br />
La villocentesi consiste nel prelievo di villi placentari e si esegue<br />
attraverso l'introduzione di un ago, s<strong>ott</strong>o guida ecografica,<br />
nel piatto placentare. L'esame si esegue tra la 11^ e la 13^ <strong>set</strong>timana<br />
e comporta un rischio abortivo molto basso, paragonabile<br />
all'amniocentesi. Ha il grosso vantaggio di una estrema precocità<br />
che consente di effettuare un eventuale aborto terapeutico nel I°<br />
trimestre con enormi vantaggi sia di ordine psicologico che tecnico<br />
rispetto ad un aborto tardivo, da eseguire al 4°-5° mese, con i<br />
tempi dell'amniocentesi. Lo svantaggio consiste in una maggiore<br />
difficoltà tecnica nell'esecuzione del prelievo, soprattutto nelle<br />
pazienti obese, in quelle con uteri fibromatosi, nelle donne con<br />
utero retroverso o con placenta inserita in zona di difficile accesso,<br />
nelle gravidanze gemellari, ecc. Per tali motivi questa metodica<br />
che presenta dei vantaggi enormi di precocità diagnostica è<br />
ancora oggi poco diffusa e rappresenta in quasi tutti i centri una<br />
piccola frazione degli esami invasivi effettuati. Il tasso di fallimento<br />
(casi in cui il prelievo è considerato difficile e quindi<br />
rischioso e <strong>per</strong>tanto non viene eseguito rimandando la paziente<br />
ad una successiva amniocentesi) è abbastanza elevato collocandosi<br />
tra il 5 ed il 10%.<br />
La cordocentesi consiste nel prelievo di sangue fetale direttamente<br />
dalla vena ombelicale del feto <strong>per</strong> l'esecuzione di vari<br />
esami di laboratorio (cariotipo, ricerca di virus, test genici, ecc). Si<br />
7<br />
esegue introducendo s<strong>ott</strong>o guida ecografica un ago s<strong>ott</strong>ile nel<br />
vaso del cordone ombelicale.<br />
E', ovviamente, un<br />
esame particolarmente<br />
difficile e viene eseguito<br />
solo in pochissimi centri.<br />
Anche la S.C.<br />
Ostetricia e Ginecologia<br />
dell'Ospedale di<br />
Latisana, diretta dal dr.<br />
Silvio Giove, offre un<br />
servizio di Diagnosi<br />
Prenatale, dove accanto<br />
alla diagnostica <strong>per</strong><br />
immagini si eseguono gli<br />
esami diagnostici invasivi.<br />
Questo Centro di<br />
Diagnosi Prenatale, il cui<br />
responsabile è il dr.<br />
Vincenzo Cara, è tra i<br />
primi istituiti in Regione<br />
FVG; esegue ben oltre<br />
200 prelievi l'anno ed è l'unico in cui il numero di villocentesi eseguite<br />
su<strong>per</strong>a di gran lunga il numero delle amniocentesi, con un<br />
tasso di fallimenti che ad oggi è uguale a zero (ovvero tutte le<br />
donne che si presentano <strong>per</strong> l'esecuzione dell'esame vengono<br />
effettivamente s<strong>ott</strong>oposte a prelievo) e con un tasso di abortività<br />
inferiore all'1 <strong>per</strong> mille. Un così alto numero di prelievi è possibile<br />
grazie al tasso di attrazione di cui gode il centro, che richiama<br />
molte donne provenienti da altri distretti regionali ed extraregionali.<br />
Nel Centro di Latisana sono state eseguite anche villocentesi<br />
complesse, come <strong>per</strong> esempio su gravidanze gemellari e trigemellari,<br />
o su donne molto obese, oltre che cordocentesi ponendo<br />
il <strong>Servizi</strong>o tra i migliori a livello nazionale.<br />
Vincenzo Cara<br />
Ostetricia-Ginecologia Latisana
<strong>giornale</strong> base 17<strong>set</strong>.qxp 18/09/2009 11.07 Pagina 8<br />
Se l’urologia é a misura di donna<br />
Nei giorni 30 Giugno e 1 Luglio 2009 si è tenuto presso il Blocco<br />
O<strong>per</strong>atorio Centrale e l'Area Ambulatori della SC Ostetricia e<br />
Ginecologia del P.O. di Latisana il 1° corso residenziale di uroginecologia<br />
e patologia del pavimento pelvico.<br />
Il corso è stato organizzato e presieduto<br />
dal dr. Silvio Giove, Direttore della SC<br />
Ostetricia e Ginecologia dello stesso<br />
Presidio.<br />
Primo evento del genere nell'ambito<br />
dell'<strong>Azienda</strong> <strong>per</strong> i <strong>Servizi</strong> <strong>Sanitari</strong> .n.5<br />
“Bassa Friulana” su una tematica di rilevanza<br />
nazionale, come dimostrato dall'istituzione<br />
della “Giornata Nazionale <strong>per</strong> la<br />
prevenzione e la cura dell'Incontinenza<br />
Urinaria”, che ogni anno viene celebrata il<br />
28 giugno.<br />
L'importanza dell'evento risiede oltre<br />
che nella frequenza della patologia trattata anche nella progressiva<br />
innovazione tecnologica dei sistemi di correzione che richiedono<br />
un addestramento ed aggiornamento continuo da parte del<br />
<strong>per</strong>sonale chirurgico. Per capire le dimensioni del fenomeno basti<br />
pensare che “prolasso genitale” ed “incontinenza urinaria” colpi-<br />
Dalla parte dei diabetici<br />
L’Associazione Famiglie Diabetici della Bassa Friulana è nata<br />
nel 1978 con l’obiettivo di tutelare gli interessi morali e materiali<br />
dei diabetici e in occasione dell’assemblea ordinaria del marzo<br />
2009 ha rinnovato il proprio Consiglio Direttivo, un gruppo di<br />
<strong>per</strong>sone volontarie preparate e fortemente motivate con il mandato<br />
di portare avanti un’attività che in questi primi 30 anni di<br />
vita ha visto la costante presenza dell’Associazione sul fronte<br />
della prevenzione, dell’informazione e dell’assistenza ai cittadini<br />
colpiti dalla patologia ed alle loro famiglie.<br />
Si è capito che una stretta collaborazione tra i professionisti<br />
della salute e la nostra associazione <strong>per</strong>metterà a tanti<br />
cittadini/pazienti di diventare protagonisti del loro <strong>per</strong>corso di<br />
vita in condizioni di maggiore consapevolezza della propria condizione.<br />
La condivisione degli obiettivi, la collaborazione ed il sostegno<br />
di un comune progetto tra l’Associazione, l’<strong>Azienda</strong> <strong>per</strong> i <strong>Servizi</strong><br />
<strong>Sanitari</strong> n. 5 “Bassa Friulana” e la Regione Friuli Venezia Giulia<br />
ha <strong>per</strong>messo la realizzazione di un “Consultorio Diabetologico<br />
S<strong>per</strong>imentale Regionale”. Un altro indispensabile contributo è<br />
venuto dal Comune di San Giorgio di Nogaro il quale ha messo<br />
a disposizione dell’Associazione, in comodato d’uso, i locali di<br />
una struttura sanitaria comunale situati in Via del Giardino n. 1 a<br />
pochi metri dalla stazione ferroviaria di San Giorgio.<br />
L’Associazione ha trasferito la propria sede da Torviscosa in<br />
questa struttura funzionale ed idonea ad accogliere sia il<br />
Consultorio che la sede associativa. La Regione ha quindi fornito<br />
i finanziamenti <strong>per</strong> gli allestimenti interni e le attrezzature necessarie<br />
ad una moderna ed efficace organizzazione dell’attività.<br />
Il Consultorio sarà un punto in cui il pubblico ed il privato si<br />
incontreranno <strong>per</strong> promuovere tutte quelle iniziative che richiedono<br />
una pluralità di interventi che solo con questa sinergia si<br />
potrà assicurare. O<strong>per</strong>erà principalmente nel campo della prevenzione,<br />
della divulgazione della conoscenza della patologia<br />
diabetica e nella promozione della cultura di “un corretto stile di<br />
vita” a partire dall’alimentazione.<br />
Il diabete è una malattia complessa, alcuni la definiscono “subdola”<br />
che se da un lato richiede una diagnosi tempestiva ed un<br />
<strong>per</strong>corso terapeutico adeguato, contemporaneamente presuppo-<br />
8<br />
scono nel complesso oltre 5 milioni di donne dai 30 anni in su<br />
(dati 2009 forniti dalla Federazione Italiana Società Urologiche).<br />
All'evento hanno partecipato prestigiosi professionisti in ambito<br />
ginecologico ed urologico. Il corso si è<br />
diviso in due giornate, la prima teorica e<br />
la seconda pratica in sala o<strong>per</strong>atoria con<br />
accesso diretto e partecipazione attiva<br />
agli interventi da parte dei chirurghi<br />
iscritti, alcuni dei quali provenienti da<br />
fuori regione.<br />
Tema centrale dell'evento è stato il<br />
su<strong>per</strong>amento dell'approccio tradizionale<br />
demolitivo (asportazione dell'utero)<br />
nella patologia erniaria genitale, attraverso<br />
innovative tecniche chirurgiche in<br />
grado di assicurare l'integrità anatomica<br />
dell'utero e il mantenimento delle sue<br />
funzioni (sessuale, mestruale, ecc..) a salvaguardia dell'immagine<br />
corporea e dell'autostima della donna nella famiglia e nella società.<br />
E' in fase di organizzazione un secondo corso che si svolgerà<br />
nel prossimo mese di <strong>ott</strong>obre.<br />
Silvio Giove<br />
Ostetricia - Ginecologia Latisana<br />
ne che la <strong>per</strong>sona interessata ed suoi famigliari possano ricevere<br />
tutte quelle notizie ed acquisire quelle conoscenze che aiutino a<br />
comprendere la malattia, le sue insidie e le sue s<strong>per</strong>anze, che aiutino<br />
ad evitare o a ritardare la comparsa delle complicanze ed<br />
infine un sostegno, anche psicologico, <strong>per</strong> poter convivere con<br />
una patologia che interessa ormai oltre il 5% della popolazione e<br />
che continua ad aumentare. Il fatto che la maggioranza dei volontari<br />
che o<strong>per</strong>ano nel Consultorio siano anche direttamente interessati<br />
a queste problematiche rende questa azione particolarmente<br />
coinvolgente e sentita. Il Consultorio, inaugurato il 12 <strong>set</strong>tembre<br />
2009, sarà a<strong>per</strong>to al pubblico ogni giorno, escluso i festivi,<br />
dalle ore 9.00 alle 12.00, mentre prosegue l’attività di screening<br />
con i programmi già previsti <strong>per</strong> l’anno in corso in collaborazione<br />
con la Croce Verde di Cervignano del Friuli, che ha interessato<br />
ormai oltre il 70% dei Comuni della Bassa Friulana.<br />
L’Associazione in collaborazione con l’<strong>Azienda</strong> <strong>Sanitari</strong>a organizza<br />
presso i Comuni degli incontri – in calce il calendario dei<br />
prossimi incontri - dove si è visto una interessata e numerosa partecipazione<br />
di cittadini che hanno potuto apprendere direttamente<br />
dai medici diabetologi le notizie cliniche ed epidemiologiche<br />
della patologia diabetica. Agli incontri, hanno inoltre portato il<br />
loro prezioso contributo tecnico e scientifico psicologi, nutrizionisti,<br />
medici di medicina generale e gli infermieri di comunità.<br />
Per chi volesse entrare in contatto con l’Associazione Famiglie<br />
Diabetici della Bassa Friulana <strong>per</strong> iscrizioni, informazioni, consigli<br />
ecc. oltre che ad una auspicata e gradita visita al Consultorio<br />
di San Giorgio di Nogaro, può telefonarci ai seguenti numeri<br />
0432-621230 e 329-2186441, è inoltre attiva la casella di posta elettronica<br />
famiglie.diabetici@alice.it.<br />
Gelmino Pozzo<br />
Presidente dell’Associazione Famiglie Diabetici della Bassa Friulana<br />
Calendario appuntamenti:<br />
Tutti gli appuntamenti si svolgeranno alle<br />
presso la Sala Consiliare del Comune<br />
Venerdì 25 <strong>set</strong>tembre ore 20.00 - Marano Lagunare<br />
Venerdì 9 <strong>ott</strong>obre ore 20.00 - Rivignano<br />
Venerdì 16 <strong>ott</strong>obre ore 20.00 - Aiello<br />
Venerdì 23 <strong>ott</strong>obre ore 20.00 - Gonars
<strong>giornale</strong> base 17<strong>set</strong>.qxp 18/09/2009 11.07 Pagina 9<br />
Avventura andalusa in mountain bike<br />
Giorno 1<br />
Si parte, destinazione il paese di Cazorla, Andalusia. Il viaggio<br />
prevede 20 ore di macchina, dal primo pomeriggio di oggi a<br />
domani mattina. La scelta dell’auto quale mezzo di trasporto è<br />
scaturita dopo mesi di negoziazione con Giorgio, poco incline ad<br />
affrontare un viaggio così lungo. Quando partiamo, bici sul tetto<br />
e bagagliaio pieno, sembriamo degli sfollati.<br />
Viaggiamo da circa 8 ore ed è ormai tarda sera: Katia, caricatissima<br />
dalla prospettiva del mountain<br />
bike trekking imminente, siede assorta<br />
e silenziosa sul sedile posteriore;<br />
Giorgio, ancora <strong>per</strong>plesso e sospettoso,<br />
ingoia con un sorso d’acqua due misteriose<br />
pastiglie, si avvolge nella co<strong>per</strong>ta,<br />
si rannicchia sul sedile lato passeggero<br />
e buona n<strong>ott</strong>e.<br />
I km e le ore della n<strong>ott</strong>e corrono di<br />
pari passo. Dopo Barcellona l’autostrada<br />
si svuota e all’alba, entroterra a<br />
ovest di Valencia, riecco il profumo<br />
delle piantagioni di agrumi e poi, oltre,<br />
le distese di olivo che riempiono lo<br />
spazio tra altopiani e montagne.<br />
Buongiorno, Giorgio. Dormito bene ?<br />
Giorno 2 LA SIERRA DI CAZORLA<br />
Tarda mattinata, entriamo da nord<br />
nel Parque Natural de las Sierras de<br />
Katia e Giorgio<br />
Cazorla, Segura y las Villas, Andalusia.<br />
E’ questo lo spazio protetto di maggior su<strong>per</strong>ficie di tutta la<br />
Spagna: 200.000 ettari di territorio montuoso situato nel nordest<br />
della provincia di Jaén, caratterizzato da folte pinete in cui vivono<br />
specie uniche. È qui che nascono il Guadalquivir (nella<br />
Cañada de las Fuentes, a più di 1300 metri di altitudine) e il<br />
Segura. La flora del parco è una delle più abbondanti della<br />
Spagna, con oltre 1300 specie catalogate. Pino laricio, pino negra,<br />
pino carrasco e querce garantiscono la rigogliosa co<strong>per</strong>tura arborea<br />
del bosco. Tra la fauna bisogna menzionare, oltre ai rettili,<br />
stambecchi, cinghiali, capra di monte, mufloni, daini e cervi e tra<br />
i carnivori la volpe, la ginetta e il gatto di monte. Numerosi i<br />
rapaci, tra i quali l’aquila reale, il falco pellegrino e il gufo reale.<br />
Dal punto di vista geografico l’area si compone di una valle<br />
principale lunga 40 km, a chiudersi verso sud, delimitata da una<br />
serie di rilievi alti 1200 – 1400 metri.<br />
Strada stretta e tortuosa, traffico pressoché inesistente, scarsi<br />
segni di vita stanziale, acqua e verde ovunque.<br />
Il primo paese, indicato come tale sulla cartina, in realtà si compone<br />
di un centro visita e un gruppo sparuto da case; <strong>per</strong> il nostro<br />
(breve) soggiorno scegliamo l’Hotel La Sierpe. Ci ingozziamo di<br />
pane, formaggio pecorino e birra s<strong>ott</strong>o lo sguardo inorridito ed<br />
incredulo di Katia, giù le mountainbike dal tetto, si parte.<br />
Risaliamo il versante ovest lungo una strada sterrata che sale tortuosa<br />
in mezzo alla foresta. Fondo in terra battuta, tem<strong>per</strong>atura<br />
mite, cespugli fioriti di rosmarino ovunque, stem<strong>per</strong>iamo lo<br />
stress del viaggio pedalando di gran lena.<br />
In cima <strong>per</strong>corriamo più o meno in piano la cresta della sierra,<br />
sospesi tra colline rigate di ulivi e la valle principale del parco. Da<br />
un pino si leva in volo un avvoltoio, le correnti ascensionali lo<br />
portano a disegnare cerchi che incrociano le linee delle coltivazioni<br />
della pianura. Poco oltre un piccolo gruppo di daini fugge a<br />
precipizio giù nella valle: ne vedremo altri. Ci fermiamo a riposare<br />
al passo di Las Palomas, 1300 metri, ma poco alla volta il cielo<br />
diventa piombo e ventate impetuose portano nuvole di polline<br />
giallo in quota, oltre la linea della montagna, a mescolarsi con il<br />
9<br />
(prima parte)<br />
grigio scuro del cielo. La tem<strong>per</strong>atura precipita e in pochi minuti<br />
si scatena il putiferio.L’osservatorio sul passo, unica costruzione<br />
che configura un riparo, incredibilmente è a<strong>per</strong>to sui quattro lati<br />
e la pioggia, spinta dal vento, entra da tutte le parti. Trascorriamo<br />
un’ora a migrare da una parte all’altra della costruzione, inseguiti<br />
dalla pioggia e dal vento.<br />
Infine affrontiamo i 14 km di ritorno s<strong>ott</strong>o la pioggia residua.<br />
Durante la discesa affianchiamo un gruppo di cinghiali con i loro<br />
piccoli che a bordo bosco si<br />
ingozzano di frutta, indifferenti<br />
all’inclemenza del tempo ed al<br />
nostro passaggio. Rientriamo in<br />
albergo bagnati fradici.<br />
A cena ci consoliamo con<br />
birra, caraffa di sangria, salumi<br />
e formaggi locali.<br />
Giorno 3 LA SIERRA DE<br />
SEGURA<br />
Facciamo colazione circondati<br />
dai più disparati trofei di caccia:<br />
corna, denti di cinghiale, volpi,<br />
uccelli vari impagliati ma anche<br />
facoceri, antilopi e incredibilmente<br />
una leonessa. La padrona<br />
ci racconta che da generazioni la<br />
sua famiglia, inclusa lei, da la<br />
caccia agli animali di mezzo<br />
mondo, oltre che ai locali. Mah !<br />
Il programma di oggi: 1100 metri di dislivello su 60 km di tracciato<br />
nel cuore del parco.<br />
Luogo spettacolare: foresta, cascate, roccia. A mezza montagna<br />
il sentiero diventa im<strong>per</strong>corribile: giù dalla sella e su <strong>per</strong> la salita,<br />
spingendo a mano la mtb. Il passaggio tra due valli contigue<br />
avviene attraversando una stretta galleria scavata nella roccia<br />
viva e <strong>per</strong> passare dobbiamo piegare i manubri; nel buio, interr<strong>ott</strong>o<br />
di tanto in tanto da buchi nella roccia, risuonano i continui<br />
tonfi dei caschetti contro le pareti.<br />
Infine la luce e raggiungiamo l’amenissima Laguna de<br />
Valdepenas, circondata da canne e foresta. Sosta panini e poi<br />
ancora su, lo sterrato diventa più malconcio e il luogo più selvaggio.<br />
Giorgio e Katia restano un po’ indietro: aspetto, mi preoccupo,<br />
chiamo. Mi dicono di scendere, ma con prudenza. Già immagino<br />
uno dei due immerso in un lago di sangue con le ossa spezzate;<br />
sono invece beatamente occupati a dar da mangiare ad una<br />
volpe che, incredibilmente, non solo non era fuggita dal sentiero,<br />
ma si era avvicinata a loro raccogliendo il mangiare dalle mani!<br />
La volpe ha un aspetto ben nutrito ed un pelo folto e lucido; chi<br />
sa come, nonostante il luogo isolato, ha associato la presenza<br />
delle <strong>per</strong>sone al cibo e probabilmente si guadagna da vivere sull’incredulità<br />
e la generosità dei pochi escursionisti.<br />
Ci godiamo l’inusuale spettacolo fino ad esaurimento di bisc<strong>ott</strong>i,<br />
barrette energetiche e altro, poi salutiamo l'animale, che ci<br />
guarda sparire oltre una curva con occhi sognanti.<br />
Questo incontro segnerà in modo indelebile la prima parte<br />
della nostra escursione in Spagna.<br />
Il resto del <strong>per</strong>corso appare quasi la normalità: cinghiali, montoni,<br />
lungo sterrato a scendere, imprevista salita <strong>finale</strong> e finalmente<br />
l’albergo, doccia, birra e cibo.<br />
Maurizio Andreatti
<strong>giornale</strong> base 17<strong>set</strong>.qxp 18/09/2009 11.07 Pagina 10<br />
Il mâl dal zucar<br />
Il diabete (il mâl dal zucar) al è un mâl che al ven parce che a<br />
no si à vonde insuline o parce che la insuline no ven doprade ben<br />
dal organisim. Chest mâl a lu àn un 3-5% de int, ma tancj di lôr a<br />
no san di vêlu e si stime che i malâts a sedin distinâts a cressi<br />
ancjemò. La <strong>per</strong>aule “diabete” le à doprade par prin Atreu di<br />
Capadoce (81-133 p.d.C.). In grêc antic “diabainein” e ûl dî<br />
“passâ traviers”, stant che l’jenfrisegn che plui a si viodeve al jere<br />
l’aument de urine. La <strong>per</strong>aule “mellito” (cjapade dal Latin “Mel,<br />
melis” ven a stai “mil”, dolç) invezit le à zontade il dotôr inglês<br />
Thomas Willis tal 1675 stant che, come che za a savevin di agnoruns<br />
in ca Indiâns, Grêcs, Cinês, Egiziâns, il sanc e la urine dai<br />
diabetics a son dolçs. In Gjapon invezite fintramai tal XVII secul<br />
la clamavin “Shoukachi” (il mâl de sêt). O cognossin dôs cualitâts<br />
di diabete: il diabete di tipo I (insulinodipendent) che al ven<br />
cuant che malâtiis par solit viralis a àn inviât la autodistruzion de<br />
celulis beta dal pancreas (che a son chês che a fasin la insuline) e<br />
il diabete di tipo 2, lì che e je ancjemò produzion di insuline, ma<br />
no n’dè vonde par vie che il pancreas a nol rive a dâ fûr dute la<br />
insuline di plui che e coventarès pe aumentade disbisugne dal<br />
organisim causionade par esempli dal sovrapês o di mutîfs gjenetics.<br />
I criteriis pe diagnosi di diabete a son:<br />
- polidipsie, poliurie, câl di pês cence mutîfs intune <strong>per</strong>sone cun<br />
glicemie parsore dai 200 mg/dl misurade in cualsisei moment vie<br />
pal dì;<br />
- o ben vê une glicemie a dizun plui alte di 126 mg/dl, lì che par<br />
dizun si intint di no vê mangjât di almancul 8 oris in ca.<br />
A son a riscjo che i vegni il mâl dal zucar chei:<br />
- che a àn plui di 45 agns, specie se cul BMI (Body max Index o<br />
Indiç di masse corporee) plui alt dal 25% o che a àn la obesitât<br />
centrâl;<br />
- che a àn mancul di 45 agns, a pesin di plui di ce che a dovaressin<br />
e a àn une o plui di chestis cundiziôns;<br />
- un parint (pari, mari, fradis) che al à il diabete di tipo 2;<br />
- apartignince a une gjenie ad alt riscjo (afro-americâns, ispanics,<br />
natîfs merecans);<br />
- la pression alte o al è in terapie pe pression;<br />
- bas livel di colesterûl HDL (mancul di 35 mg/dl) e/o alts<br />
valôrs di triglicerids (plui di 250 mg/dl);<br />
- evidence cliniche di malatiis cardiovascolâris;<br />
- sedentarietât;<br />
- vê fat un frut di plui di 4 kg.<br />
Pai fruts:<br />
- pês parsore dal 85° <strong>per</strong>centîl e dôs di chestis cundizions:<br />
- mari che e à vût il diabete gjestazionâl;<br />
- parincj di prin e di secont che e àn diabete;<br />
- etnie a riscjo alt.<br />
Cuant che e mancje la insuline il zucar nol pol lâ drenti tes celulis<br />
e par chist al ven a mancjâ il nutriment, soredut pes celulis dai<br />
muscui e dal tessut adipôs. Stant che a nol jentre, il zucar al reste<br />
tal sanc, nol pol jessi tratignût dai renos e al vâ tes urinis, insiemit<br />
ad une grande cuantitât di aghe, par chist tes formis agressivis<br />
di diabete spès i sintoms a son poliuria (si va dispes a spandi<br />
la aghe) e polidipsia (si à tante sêt).<br />
La diete e je la fonde de terapie in dutis lis formis di diabete<br />
sedi par controlâ la glicemie che il pês.<br />
Par privignî il diabete di tipo 2 e lis complicanzis cronichis (retinopatie,<br />
nefropatie, coronaropatie, vasculopatiis cerebrâls e <strong>per</strong>iferichis)<br />
dute la int e dovarès meti in vore un coret stîl di vite:<br />
imparâ a mangjâ il just e cun pôc sâl, no mangjâ di fûr vie massime<br />
i golo<strong>set</strong>s ( dolçuts e porcariis), no fumâ e zontâ ogni dî cualchi<br />
cjaminade.<br />
10<br />
Il diabete mellito è una malattia cronica causata da un difetto<br />
nella produzione o nell'azione dell'insulina. È una malattia<br />
comune poiché colpisce il 3-5% della popolazione e l’incidenza è<br />
destinata a crescere ulteriormente. Il termine diabete fu coniato<br />
da Areteo di Cappadocia (133–81 AC). In greco antico il verbo<br />
diabainein significa "attraversare" alludendo al fluire dell'acqua,<br />
poiché il sintomo più appariscente è l'eccessiva produzione di<br />
urina. Il termine mellito (dal latino mel, melis: miele, dolce) è<br />
stato aggiunto dall'inglese Thomas Willis nel 1675 <strong>per</strong> il fatto che<br />
il sangue e le urine dei pazienti diabetici hanno un sapore dolce,<br />
caratteristica <strong>per</strong>altro già conosciuta da Indiani, Greci, Cinesi ed<br />
Egiziani. In Giappone la malattia era chiamata Shoukachi (malattia<br />
della <strong>set</strong>e) fino al XVIII secolo. Si determina un diabete insulinodipendente<br />
(o tipo 1) quando un evento occasionale (di solito<br />
una malattia virale) ha innescato un meccanismo autoimmune<br />
con distruzione delle beta cellule del pancreas a cui spetta il compito<br />
di produrre insulina. Si parla di diabete non insulinodipendente<br />
(o tipo 2) nel caso in cui non è compromessa del tutto la<br />
produzione di insulina ma c'è una sproporzione tra una eccessiva<br />
richiesta di insulina (dovuta all’aumento di peso) e l’incapacità<br />
genetica del pancreas di sostenere il su<strong>per</strong>lavoro.<br />
I criteri <strong>per</strong> la diagnosi di diabete sono:<br />
- poliuria, polidipsia, <strong>per</strong>dita di peso inspiegabile associati a un<br />
valore di glicemia casuale , cioè indipendente dal momento della<br />
giornata, maggiore di 200 mg/dL;<br />
- oppure glicemia a digiuno su<strong>per</strong>iore a 126 mg/dL, dove <strong>per</strong><br />
digiuno si intende la mancata assunzione di cibo <strong>per</strong> almeno<br />
8 ore.<br />
Sono soggetti ad alto rischio di diabete <strong>per</strong>sone:<br />
- di età maggiore di 45 anni, specialmente se con BMI (Body<br />
Mass Index o Indice di Massa Corporea) maggiore di 25 Kg/m²<br />
od obesità centrale (addominale).<br />
- di età inferiore ai 45 anni, in sovrappeso (BMI maggiore di 25<br />
Kg/m²) e con una o più tra le seguenti condizioni:<br />
- familiarità di primo grado <strong>per</strong> diabete tipo 2 (genitori, fratelli);<br />
- appartenenza a gruppo etnico ad alto rischio (afro-americani,<br />
ispanici, americani nativi);<br />
- i<strong>per</strong>tensione arteriosa (maggiore o uguale a 140/90 mmHg) o<br />
terapia antii<strong>per</strong>tensiva in atto;<br />
- bassi livelli di colesterolo HDL (inferiore a 35 mg/dL) e/o elevati<br />
valori di trigliceridi (maggiori di 250 mg/dL);<br />
- evidenza clinica di malattie cardiovascolari;<br />
- sedentarietà;<br />
- nella donna parto di un neonato di peso maggiore di 4 Kg.<br />
- bambini di età maggiore di 10 anni in sovrappeso (BMI maggiore<br />
dell’ 85° <strong>per</strong>centile) e due tra le seguenti condizioni:<br />
- familiarità di primo o secondo grado <strong>per</strong> diabete tipo 2;<br />
- madre con diabete gestazionale;<br />
- appartenenza a gruppo etnico ad alto rischio.<br />
A causa della carenza di insulina il glucosio non può entrare<br />
nei muscoli e nel tessuto adiposo <strong>per</strong>ciò aumenta la concentrazione<br />
nel sangue tanto da non poter più essere trattenuto dai reni.<br />
Il glucosio quindi si riversa nelle urine insieme con maggiori<br />
quantità di acqua, <strong>per</strong> questo nelle forme aggressive di diabete i<br />
sintomi di esordio sono spesso polidipsia e poliuria.<br />
La dieta rappresenta il pilastro fondamentale della terapia in<br />
tutti i tipi di diabete sia <strong>per</strong> il controllo della glicemia che <strong>per</strong> il<br />
controllo del peso. Per la prevenzione del diabete di tipo 2 e le<br />
complicanze del diabete (retinopatia, nefropatia, neuropatia,<br />
coronaropatia, vasculopatia cerebrale e <strong>per</strong>iferica) devono essere<br />
promossi altresì stili di vita che prevedono ina corretta alimentazione,<br />
l’abolizione del fumo e una adeguata attività fisica giornaliera.<br />
Mario Maschio<br />
Voltât par Furlan di Silla Stel
<strong>giornale</strong> base 17<strong>set</strong>.qxp 18/09/2009 11.08 Pagina 11<br />
Posta dei lettori Posta dei lettori Posta dei lettori Posta dei lettori Posta dei lettori Posta dei lettori<br />
Nel mese di agosto alcuni studenti della 3C NPI del Liceo<br />
Scientifico A. Einstein di Cervignano del Friuli – Cozzi Martina,<br />
Del Frate Benedicta e Furlan Alessandro – hanno svolto un <strong>per</strong>iodo<br />
di stage presso il Dip.to di Prevenzione. Abbiamo raccolto le<br />
loro impressioni su questa<br />
es<strong>per</strong>ienza che li ha messi<br />
in contatto con la realtà<br />
lavorativa della nostra<br />
<strong>Azienda</strong>.<br />
“Abbiamo scelto <strong>per</strong><br />
l'estate 2009 di partecipare<br />
ad un progetto formativo e<br />
d'orientamento facoltativo<br />
<strong>per</strong> iniziare a conoscere, già<br />
da ora, le problematiche del<br />
mondo del lavoro e delle<br />
realtà produttive locali,<br />
indirizzandoci in un ambito<br />
o<strong>per</strong>ativo che abbiamo<br />
valutato più vicino ai nostri<br />
interessi.<br />
Tutto il <strong>per</strong>sonale ci ha<br />
accolto con molto calore ed<br />
un po' di sorpresa, anche<br />
<strong>per</strong>ché siamo stati i primi<br />
studenti liceali a svolgere uno stage al Dipartimento di<br />
Prevenzione. Siamo stati collocati, a <strong>set</strong>timane alterne, nei diversi<br />
<strong>Servizi</strong>: agli Affari Generali, alla Promozione della Salute,<br />
all'Igiene degli Alimenti di Origine Animale, alla Sanità Animale<br />
ed Igiene degli Allevamenti ed alla Prevenzione e Sicurezza negli<br />
Ambienti di Lavoro.<br />
Al termine di questa es<strong>per</strong>ienza abbiamo raccolto pareri e considerazione<br />
del <strong>per</strong>sonale. Ci hanno definito: collaborativi, efficienti,<br />
impegnati, disponibili, complici, educati, puntuali, uniti,<br />
simpatici, di bella presenza, volenterosi, attivi, svegli, positivi, in<br />
gamba, seri, disinvolti, spontanei.<br />
Chi ci ha valutato, il dr. Cacitti, nostro tutor, ci ha definiti<br />
disponibili ad ascoltare e a seguire quello che il <strong>per</strong>sonale ci ha<br />
spiegato sul funzionamento dei vari uffici e disposti ad eseguire<br />
i compiti assegnati in sede e<br />
sul territorio in modo efficiente.<br />
Da un confronto con le<br />
<strong>per</strong>sone che ci hanno seguito<br />
durante il nostro <strong>per</strong>corso,<br />
è emersa l'opportunità di<br />
pianificare, in raccordo con<br />
la scuola, i <strong>per</strong>iodi di stage,<br />
magari prevedendo un prolungamento<br />
del <strong>per</strong>iodo di<br />
<strong>per</strong>manenza <strong>per</strong> avere l'opportunità<br />
di approfondire le<br />
conoscenze nell'ambito<br />
lavorativo ed anche <strong>per</strong> riuscire<br />
a portare a termine<br />
alcuni progetti studiati con<br />
il nostro Liceo. Per quanto ci<br />
riguarda abbiamo trovato<br />
molto utile questa es<strong>per</strong>ienza<br />
<strong>per</strong> iniziare a conoscere il<br />
modo del lavoro. Inoltre il <strong>per</strong>sonale del Dipartimento si è dimostrato<br />
molto gentile e paziente nello spiegarci l'utilità di tutti i<br />
<strong>Servizi</strong> del Dipartimento. Ringraziamo calorosamente tutti <strong>per</strong><br />
questa bella e unica es<strong>per</strong>ienza... s<strong>per</strong>ando di poterla ripetere!.”<br />
Martina Cozzi , Benedicta Del Frate , Alessandro Furlan<br />
Liceo Scientifico A. Einstein di Cervignano del Friuli.<br />
Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi<br />
CINEFORUM - LE FOLLE E IL FOLLE<br />
Venerdi’ 23 <strong>ott</strong>obre 2009<br />
Il matrimonio di Tuya<br />
di Wang Quanan<br />
Cina, 2006 – 96’ ca.<br />
Nel territorio nord ovest della<br />
Mongolia Interna cinese, Tuya, donna<br />
bellissima e forte, non vuole lasciare i<br />
suoi terreni e continua a vivere con difficoltà<br />
con il marito malato, due figli,<br />
cento pecore e un grande terreno da<br />
pascolo. Su suggerimento di suo marito<br />
Bater, Tuya decide di divorziare e di<br />
trovare un uomo che si curi di lei, dei<br />
suoi figli, del terreno da pascolo, delle<br />
sue pecore… e del suo ex marito! I pretendenti<br />
non mancano, ma nessuno<br />
vuole accettare Bater… tranne Baolier,<br />
un amico di scuola, che pur di sposare<br />
Tuya e portarla in città con i suoi bambini,<br />
sistema Bater in una casa di cura.<br />
Bater, <strong>per</strong>ò, non riesce ad affrontare la<br />
solitudine…e le cose cambieranno<br />
ancora una volta…<br />
Venerdi’ 27 novembre 2009<br />
di Eran Kolirin<br />
La banda<br />
Israele, Francia,<br />
2007 – 90’ ca.<br />
In un tempo non molto lontano, una<br />
piccola banda musicale della polizia<br />
egiziana arrivò in Israele. Erano venuti<br />
<strong>per</strong> suonare ad una cerimonia, ma a<br />
causa della burocrazia, della sfortuna o<br />
<strong>per</strong> qualche altra ragione, sono arrivati<br />
all'aeroporto senza trovare nessuno che<br />
li aspettasse. Hanno cercato di cavarsela<br />
da soli, finendo <strong>per</strong> ritrovarsi in una<br />
piccola cittadina israeliana desolata e<br />
dimenticata, da qualche parte nel cuore<br />
del deserto.<br />
Una banda che si <strong>per</strong>de in una città<br />
dis<strong>per</strong>sa nel nulla. Poche <strong>per</strong>sone se lo<br />
ricordano. Non era poi così importante.<br />
Inizio proiezioni<br />
ore 20.30 presso l’Auditorium San Marco Palmanova, info: tel. 339 3110647 http://www.cinemanova.it e.mail cinemanova@gmail.com<br />
11
<strong>giornale</strong> base 17<strong>set</strong>.qxp 18/09/2009 11.08 Pagina 12<br />
Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi<br />
IL LAVORO VA IN BICI E NON SOLO...<br />
Il concorso che premiava la mobilità sostenibile, promosso dal Dipartimento di<br />
Prevenzione, ha riportato un buon successo fra i dipendenti della nostra azienda.<br />
In bici, a piedi, in pooling, qualche volta dimenticati lungo il tragitto… in<br />
tanti si sono messi in gioco scoprendo dei modi alternativi <strong>per</strong> raggiungere il<br />
posto di lavoro. Fra chi ha partecipato sono stati estratti due premi offerti dal<br />
Dipartimento di Salute Mentale e consistenti in cesti di prod<strong>ott</strong>i biologici coltivati<br />
e confezionati dalla fattoria Molin Novacco di Aiello del Friuli. Le fortunate<br />
vincitrici sono state:<br />
- la sig.ra ANTONELLA TORRENTE (Anatomia Patologica Palmanova)<br />
<strong>per</strong> aver utilizzato un mezzo sostenibile oltre al 20% delle tratte<br />
casa-lavoro;<br />
- la sig.ra TULLIA ZORZI (CUP Latisana) <strong>per</strong> aver utilizzato un mezzo<br />
sostenibile oltre al 50% delle tratte casa-lavoro.<br />
E’ questo il terzo anno in cui<br />
Ass n.5 e mamme volontarie del<br />
gruppo “Sorsi di vita” organizzano<br />
un incontro a<strong>per</strong>to alla<br />
popolazione <strong>per</strong> parlare di allattamento<br />
materno e quest’anno<br />
anche di introduzione di primi<br />
alimenti, in occasione della<br />
Settimana Mondiale <strong>per</strong><br />
l’Allattamento al seno (1-7 <strong>ott</strong>obre).<br />
L’invito è esteso non solo<br />
ai neo-genitori - che spesso vengono<br />
già coinvolti su questi<br />
temi nei corsi pre e post-parto,<br />
nel <strong>per</strong>corso nascita e dal<br />
pediatra - ma anche ai nonni,<br />
agli zii, agli amici e ai parenti. Il<br />
messaggio che si vuole lanciare<br />
è che anche <strong>per</strong> il bambino, così<br />
come <strong>per</strong> l’adulto, il cibo soddisfa non solo i bisogni nutrizionali e<br />
di salute, ma anche di interazione dapprima con la propria madre e<br />
poi con l’ambiente che lo circonda ed è <strong>per</strong>tanto importante rendere<br />
questa es<strong>per</strong>ienza quanto più piacevole possibile.<br />
Quest’anno l’evento si terrà a Latisana, presso il Centro<br />
Polifunzionale, il giorno venerdì 9 <strong>ott</strong>obre alle ore 16.00.<br />
A.S.S.ieme <strong>per</strong> 5 minuti<br />
Periodico Bimestrale<br />
dell’<strong>Azienda</strong> <strong>per</strong> i<br />
<strong>Servizi</strong> <strong>Sanitari</strong> n. 5 -<br />
”Bassa Friulana”<br />
Anno III - Numero 21<br />
<strong>set</strong>tembre/<strong>ott</strong>obre 2009<br />
Reg. presso il trib. di Udine<br />
n. 29/06 del 28.06.2006<br />
Direttore responsabile<br />
Daniela Gross<br />
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A questo numero hanno collaborato:<br />
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Vincenzo Cara<br />
Martina Cozzi<br />
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Paola Menazzi<br />
Roberto Paduano<br />
Gelmino Pozzo<br />
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