<strong>Politecnico</strong> <strong>di</strong> <strong>Torino</strong> CeTeM Elementi Costruttivi delle Macchine Dispense integrative sulle ruote <strong>dentate</strong> © <strong>Politecnico</strong> <strong>di</strong> <strong>Torino</strong> Pagina 14 <strong>di</strong> 19 Data ultima revisione 26/11/03 Autore: Giovanni Roccati
<strong>Politecnico</strong> <strong>di</strong> <strong>Torino</strong> CeTeM Elementi Costruttivi delle Macchine Dispense integrative sulle ruote <strong>dentate</strong> La componente normale N viene trascurata, mentre, introdotta una ascissa “z”, lungo l’asse <strong>di</strong> simmetria del dente, con origine nel punto H, e detti “c(z)” lo spessore cordale dell’ascissa generica “z”, e “b” la lunghezza in senso assiale del dente, momento flettente Mf, modulo <strong>di</strong> resistenza a flessione Wf, e tensione massima <strong>di</strong> flessione óf relative alla sezione <strong>di</strong> ascissa generica “z” valgono rispettivamente: Mf = T·z; Wf = b·[c(z)] 2 / 6; M f 6Tz σ f = = Wf b⎡⎣c z ⎤⎦ ( ) 2 . Il valore massimo assoluto ó della tensione <strong>di</strong> flessione óf si ha per quella sezione z* per cui la quantità z / [c(z)] 2 assume il suo massimo valore: z* / [c(z*)] 2 . La ascissa z*, in corrispondenza della quale la tensione <strong>di</strong> flessione assume il suo massimo valore (ó), <strong>di</strong>sponendo del profilo del dente, può essere in<strong>di</strong>viduata con i ragionamenti esposti nel paragrafo seguente. 2.2 La determinazione della sezione critica Per una mensola incastrata e caricata all’estremità libera da una forza trasversale T, il profilo <strong>di</strong> uniforme resistenza, risolvendo rispetto all’altezza della sezione “h”, la classica 6Tz formula della flessione ( σ = ) è dato dall’espressione: 2 bh 6T h = = K( σ ) z bσ A tale espressione corrisponde una famiglia <strong>di</strong> infinite parabole, <strong>di</strong> asse “z”, vertice H, ed apertura crescente al crescere <strong>di</strong> ( ) K σ , cioè al <strong>di</strong>minuire <strong>di</strong> ó, come in<strong>di</strong>cato in figura 2. Tra tali infinite parabole ve ne sarà una che risulterà tangente in una sezione (la cui ascissa risulterà essere z*), al profilo del dente, in corrispondenza dei fianchi attivi ad evolvente <strong>di</strong> cerchio oppure in corrispondenza al raccordo tra tale fianco ed il cerchio <strong>di</strong> piede. Per tale ascissa, tensione ai bor<strong>di</strong> del dente ed ai bor<strong>di</strong> del profilo del dente coincideranno, essendo eguale la sezione dei due soli<strong>di</strong>; per tutte le altre ascisse, essendo la sezione del dente superiore a quella del solido ad uniforme resistenza, la tensione nel dente sarà inferiore a quella, costante al variare della sezione, sui bor<strong>di</strong> del solido parabolico. Pertanto, la sezione <strong>di</strong> tangenza fra i due profili in<strong>di</strong>vidua la sezione in cui la sollecitazione <strong>di</strong> flessione nel dente e massima. In<strong>di</strong>cheremo dunque con z* l’ascissa <strong>di</strong> tale sezione e con c* il corrispondente spessore cordale. La normativa dell’American Gear Manufacturers Association (AGMA) suggerisce <strong>di</strong> sfruttare la proprietà delle parabole in<strong>di</strong>cata <strong>di</strong> seguito, sotto la figura, per in<strong>di</strong>viduare più © <strong>Politecnico</strong> <strong>di</strong> <strong>Torino</strong> Pagina 15 <strong>di</strong> 19 Data ultima revisione 26/11/03 Autore: Giovanni Roccati