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L'odometro di Vitruvio - Kataweb

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CARTAGINE<br />

IVIA FLAMINIA (220 a.C.)<br />

VIA AURELIA,_,- ROMA<br />

(241 aC.)<br />

•\y1A LATINA (334 C.)<br />

\\ CAPUA<br />

VENOSA<br />

TARANTO'<br />

VIA APPIA<br />

(264 a C.)<br />

BRINDISI<br />

Il sistema delle gran<strong>di</strong> vie romane, illustrato qui com'era alla morte <strong>di</strong> Archimede, aveva conosciuto<br />

una grande espansione dopo lo scoppio della prima guerra punica. La Via Appia, che andava<br />

allora solo da Roma a Venosa, fu estesa sino a Taranto e a Brin<strong>di</strong>si nel 264 a.C. La Via Aurelia fu<br />

estesa nel 241 a.C. e la Via Flaminia nel 220 a.C. Archimede potrebbe avere inventato l'odometro<br />

per consentire ai costruttori romani <strong>di</strong> collocare le pietre miliari lungo queste nuove strade.<br />

lo usato in un orologio ad acqua attribuito<br />

ad Archimede (287-212 a.C.).<br />

L'orologio ci è noto per essere descritto<br />

in un manoscritto arabo che fu composto<br />

probabilmente nella sua forma finale<br />

attorno al 1150 d.C. Varie copie <strong>di</strong> questo<br />

trattato, il Kitelb Arshimidas fl 'amai<br />

al-binkamút (Libro <strong>di</strong> Archimede sulla<br />

costruzione <strong>di</strong> orologi ad acqua), si sono<br />

conservate. Benché il titolo- attribuisca il<br />

trattato ad Archimede, questa paternità<br />

non può valere sicuramente per l'intera<br />

opera, in quanto molti particolari in essa<br />

contenuti risalgono senza dubbio a epoche<br />

posteriori. Perciò l'autore <strong>di</strong> quest'opera<br />

è noto agli stu<strong>di</strong>osi come pseudo-Archimede.<br />

Donald R. Hill, uno stu<strong>di</strong>oso dell'antica<br />

meccanica araba che tradusse e commentò<br />

questo trattato alcuni anni or<br />

sono, pervenne alla conclusione che esso<br />

segna un momento importante nello sviluppo<br />

della tecnologia delle macchine.<br />

Egli vede in esso la sintesi probabilmente<br />

più antica <strong>di</strong> idee greche, bizantine, persiane<br />

e arabe sui <strong>di</strong>spositivi meccanici. Il<br />

trattato costituì inoltre una fonte <strong>di</strong> ispirazione<br />

per posteriori autori arabi <strong>di</strong><br />

opere <strong>di</strong> carattere tecnico.<br />

ill sottolinea che i commentatori ara-<br />

H bi attribuiscono unanimemente le<br />

macchine ad acqua e il conteggio me<strong>di</strong>ante<br />

la caduta <strong>di</strong> piccoli ciottoli ad Archimede,<br />

e anch'egli ritiene che quest'attri-<br />

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buzione sia la più probabile. I meccanismi<br />

<strong>di</strong> liberazione <strong>di</strong> piccoli ciottoli per<br />

segnare il tempo erano almeno moderatamente<br />

comuni nel mondo islamico. A<br />

Fez, in Marocco, esistono ancor oggi i<br />

resti <strong>di</strong> un orologio ad acqua del XIV<br />

secolo che usava questo sistema. Price,<br />

che ha stu<strong>di</strong>ato tale <strong>di</strong>spositivo nel 1961,<br />

ha trovato che alcuni dei ciottoli usati per<br />

segnare il tempo erano ancora presenti.<br />

Erano sfere irregolari <strong>di</strong> pirite, ciascuna<br />

delle quali aveva un <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> circa<br />

cinque millimetri. Nel mondo romano<br />

pare invece che questo sistema <strong>di</strong> memorizzazione<br />

meccanica sia rimasto limitato<br />

ai due odometri descritti da <strong>Vitruvio</strong>.<br />

Archimede fu forse l'inventore dell'odometro<br />

<strong>di</strong> <strong>Vitruvio</strong>? Disponiamo <strong>di</strong> altri<br />

in<strong>di</strong>zi a favore o contro questa conclusione?<br />

L'attribuzione dell'odometro ad Archimede<br />

mi pare si adatti notevolmente<br />

bene alle prove interne. Archimede è<br />

noto come l'inventore della vite senza<br />

fine, e come abbiamo visto il metodo <strong>di</strong><br />

ingranamento usato nell'odometro è a<br />

metà strada fra la vite senza fine e l'ingranaggio<br />

<strong>di</strong> ruote dentate a denti ra<strong>di</strong>ali<br />

<strong>di</strong>ritti, perpen<strong>di</strong>colari fra loro. Questo sistema<br />

<strong>di</strong> ingranamento non avrebbe stonato<br />

fra le altre invenzioni note <strong>di</strong> Archimede.<br />

Il fatto che <strong>Vitruvio</strong> non attribuisca<br />

l'invenzione dell'odometro ad Archimede<br />

non è una prova sicura contro l'attribuzione<br />

allo scienziato siracusano; nella<br />

sezione del De architectura in cui si tratta<br />

<strong>di</strong> macchine per sollevare acqua, <strong>Vitruvio</strong><br />

non menziona Archimede in una descrizione<br />

particolareggiata <strong>di</strong> quella che è altrimenti<br />

universalmente nota come «la<br />

vite <strong>di</strong> Archimede».<br />

Questa conclusione, inoltre, si accorda<br />

bene con una congettura ragionevole sull'epoca<br />

e il luogo in cui l'odometro fu<br />

usato. Quella che in origine era una rete<br />

locale <strong>di</strong> strade attorno a Roma conobbe<br />

la sua prima espansione importante<br />

quando Archimede era ancora giovane.<br />

La prima guerra punica cominciò nel 264<br />

a.C. A quell'epoca la grande arteria <strong>di</strong>retta<br />

verso sud-est, la Via Appia, aveva già<br />

raggiunto Venosa, a circa 320 chilometri<br />

da Roma. Quello stesso anno la Via Appia<br />

fu estesa <strong>di</strong> altri 140 chilometri sino a<br />

Taranto, sullo Ionio, e poi <strong>di</strong> altri 70 chilometri<br />

sino a Brin<strong>di</strong>si, sull'Adriatico. In<br />

tal modo la grande strada romana raggiunse,<br />

da Roma a Brin<strong>di</strong>si, la lunghezza<br />

totale <strong>di</strong> 530 chilometri (358 miglia romane).<br />

Estensioni simili della rete stradale<br />

furono ben presto intraprese altrove.<br />

chimede era un citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Siracusa,<br />

A potente città-stato greca in Sicilia, e<br />

secondo alcune fonti sarebbe stato imparentato<br />

col tiranno della città, Gerone II<br />

(306-215 a.C.). Allo scoppio della guerra<br />

fra Cartagine e Roma, Gerone scelse<br />

dapprima <strong>di</strong> allearsi ai cartaginesi. Due<br />

anni dopo, però, Siracusa si schierò dalla<br />

parte dei romani, e per il periodo restante<br />

del suo lungo regno Gerone fu uno fra i<br />

più leali alleati <strong>di</strong> Roma.<br />

Così, per 36 anni della sua vita adulta,<br />

Archimede lavorò in una città-stato unita<br />

da stretti vincoli <strong>di</strong> alleanza con la repubblica<br />

romana. Durante questo stesso periodo<br />

i romani costruirono ben 750 chilometri<br />

<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> arterie stradali. Se l'odometro<br />

era uno strumento per la misurazione<br />

delle <strong>di</strong>stanze lungo queste strade,<br />

penso che il suo scopo originario sia<br />

stato quello <strong>di</strong> assicurare la corretta ubicazione<br />

delle pietre miliari lungo la Via<br />

Appia. Per esempio, questa circostanza<br />

spiegherebbe la correlazione esistente fra<br />

la lunghezza della Via Appia e il «raggio<br />

d'azione» <strong>di</strong> 400 miglia dell'odometro.<br />

Tutto questo implica inoltre che Archimede,<br />

uno fra gli inventori più geniali<br />

dell'antichità, abbia progettato l'odometro<br />

per questo scopo specifico, al fine <strong>di</strong><br />

aiutare i suoi alleati romani. Storicamente,<br />

ciò sembra del tutto plausibile. L'attribuzione<br />

ad Archimede sembra tanto più<br />

probabile se si considera che il progetto<br />

dell'odometro, quale è stato ricostruito<br />

secondo la descrizione <strong>di</strong> <strong>Vitruvio</strong>, non<br />

solo occupa un posto logico fra le invenzioni<br />

note <strong>di</strong> Archimede, ma registrava le<br />

<strong>di</strong>stanze secondo un sistema <strong>di</strong> caduta <strong>di</strong><br />

ciottoli che è attribuito insistentemente<br />

ad Archimede nell'antica letteratura araba.<br />

Mi pare, però, che l'odometro sia più<br />

interessante per la sua ingegnosità che per<br />

la sua utilità pratica, e che il suo interesse<br />

risieda soprattutto nella sua associazione<br />

con gran<strong>di</strong> ingegneri del passato: Leonardo.<br />

<strong>Vitruvio</strong> e, come sembra ora, con<br />

Archimede.

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