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L'odometro di Vitruvio - Kataweb

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Un ingranaggio a un dente singolo (in colore, in alto) fissato al mozzo rotante della carriola<br />

avrebbe potuto funzionare con una ruota dentata verticale a 40 denti, ma non, come fu sottolineato<br />

due secoli dopo Leonardo, con una ruota a 300 o 400 denti. Il «dente singolo» dell'ingranaggio<br />

a vite senza fine dell'odometro a due ruote (in colore, al centro) avrebbe potuto ingranare efficacemente<br />

con una ruota dentata con 400 denti, ma il resto del sistema <strong>di</strong> ingranaggi, in particolare<br />

il dente singolo sull'asse della ruota dentata verticale (in colore, in basso), non corrisponde<br />

alla descrizione tramandataci da <strong>Vitruvio</strong>. Insod<strong>di</strong>sfatto, Leonardo si fermò a questo punto.<br />

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avanzava <strong>di</strong> un dente e lasciava cadere un<br />

sassolino nella cassetta rettangolare a sinistra<br />

della ruota.<br />

Con le sue eleganti ruote dentate a 40<br />

denti l'odometro <strong>di</strong> Leonardo avrebbe<br />

potuto ben funzionare, mentre un congegno<br />

con ingranaggi <strong>di</strong> 300 denti sarebbe<br />

stato meccanicamente irrealizzabile. Pare<br />

che ciò sia stato rivelato per la prima volta<br />

in un'opera a stampa da Claude Perrault,<br />

me<strong>di</strong>co francese del Seicento, architetto<br />

del Louvre e, incidentalmente, fratello<br />

dell'autore del Gatto con gli stivali. Un<br />

congegno del genere non avrebbe funzionato<br />

perché, con un numero tanto grande<br />

<strong>di</strong> denti (siano essi 300 o 400 non importa)<br />

l'intervallo fra i denti stessi <strong>di</strong>venta<br />

così ristretto che il piccolo dente che dovrebbe<br />

far avanzare la grande ruota dentata<br />

non può ingranare in modo efficace.<br />

Perrault, che pubblicò il suo commento<br />

nel 1673, stimò che una ruota dentata con<br />

400 denti avrebbe dovuto avere un <strong>di</strong>ametro<br />

<strong>di</strong> almeno due pie<strong>di</strong> (e quin<strong>di</strong> una<br />

circonferenza superiore ai sei pie<strong>di</strong>) per<br />

avere denti abbastanza robusti da sopportare<br />

lo sforzo dell'ingranamento. Ma anche<br />

con una circonferenza così grande, la<br />

profon<strong>di</strong>tà dell'indentamento sarebbe<br />

stata <strong>di</strong> solo mezzo millimetro. Un ingranaggio<br />

del genere non sarebbe stato chiaramente<br />

in grado <strong>di</strong> funzionare.<br />

Pare che questo problema sia sfuggito<br />

all'attenzione <strong>di</strong> molti commentatori posteriori,<br />

ma c'è ragione <strong>di</strong> credere che<br />

Leonardo se ne sia reso conto dopo aver<br />

<strong>di</strong>segnato l'odometro a carriola. Nel secondo<br />

<strong>di</strong>segno egli aggirò infatti il problema<br />

con la sua caratteristica genialità.<br />

Egli decise <strong>di</strong> supporre che la descrizione<br />

del primo «dente singolo» <strong>di</strong> <strong>Vitruvio</strong><br />

significasse una vite senza fine o un ingranaggio<br />

a vite (che in effetti potrebbe essere<br />

considerato come un dente singolo allungato<br />

avvolto attorno a un cilindro).<br />

Leonardo sapeva che <strong>Vitruvio</strong> aveva familiarità<br />

con la vite senza fine, un'invenzione<br />

<strong>di</strong> Archimede. Nel secondo <strong>di</strong>segno<br />

egli applicò perciò all'asse del veicolo a<br />

due ruote un ingranaggio a vite per far<br />

avanzare la ruota verticale. Leonardo<br />

montò inoltre il secondo dente singolo<br />

sull'asse della ruota dentata verticale per<br />

far ruotare la ruota dentata orizzontale.<br />

Questo dente, almeno, ruotava su un raggio<br />

molto piccolo, cosicché la profon<strong>di</strong>tà<br />

<strong>di</strong> ingranaggio conseguiva un valore realistico.<br />

Entrambe le innovazioni erano<br />

mo<strong>di</strong> geometricamente corretti <strong>di</strong> aggirare<br />

la <strong>di</strong>fficoltà dell'indentamento, e la<br />

seconda ricostruzione dell'odometro <strong>di</strong><br />

<strong>Vitruvio</strong> da parte <strong>di</strong> Leonardo avrebbe<br />

potuto essere un congegno funzionante<br />

anche se avesse avuto ruote dentate con<br />

400 denti.<br />

T 'odometro <strong>di</strong> Leonardo nella forma <strong>di</strong><br />

2--J un carro a due ruote si <strong>di</strong>scosta però<br />

in misura considerevole dalla descrizione<br />

<strong>di</strong> <strong>Vitruvio</strong>. Le due gran<strong>di</strong> ruote dentate<br />

non sono più munite «<strong>di</strong> denti nello<br />

stesso modo». La ruota orizzontale ha<br />

denti paralleli all'asse dell'ingranaggio, e<br />

solo la ruota verticale ha conservato<br />

denti ra<strong>di</strong>ali. Inoltre, per quanto sfor-

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