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studio di modelli gestionali per il potenziamento della filiera del ...

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STUDIO DI MODELLI GESTIONALI PER IL<br />

POTENZIAMENTO<br />

DELLA FILIERA DEL SETTORE DELLA PESCA<br />

NELLA PROVINCIA DI CAGLIARI<br />

Coor<strong>di</strong>natore Dr. Salvatore Sini<br />

Collaboratori Dr. Roberta Kappler<br />

Dr. Clau<strong>di</strong>a Wen<strong>del</strong>in<br />

Dr. Anna Lisa Sini


Da circa un decennio, la pesca in Europa subisce una forte crisi. Dal punto <strong>di</strong> vista economico<br />

questa è dovuta all’incessante aumento dei costi <strong>di</strong> produzione e al progressivo <strong>di</strong>minuire<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> materia prima. Il continuo rincaro <strong>del</strong> prezzo <strong>del</strong> gasolio, che sembra non avere limiti<br />

invalicab<strong>il</strong>i, aggrava una situazione ormai non più sostenib<strong>il</strong>e.<br />

Da un punto <strong>di</strong> vista sociale, invece, <strong>il</strong> mancato rinnovamento tra gli o<strong>per</strong>atori, con<br />

conseguente mancanza <strong>di</strong> cambio generazionale tra i pescatori, porta ad un progressivo<br />

abbandono <strong>del</strong> settore <strong>per</strong> limiti <strong>di</strong> età, al quale non segue l’ingresso <strong>di</strong> giovani. I motivi <strong>di</strong><br />

questi <strong>di</strong>sagi sono molteplici e in Sardegna <strong>il</strong> fenomeno è molto sentito. Uno dei primi riflessi<br />

è sicuramente la <strong>di</strong>fficoltà degli o<strong>per</strong>atori ad accettare nuove regole che possano, in qualche<br />

modo, limitare l’autonomia che è tipica <strong><strong>del</strong>la</strong> professione <strong>del</strong> pescatore. Accettare, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong><br />

dover sottostare a degli orari <strong>per</strong> sbarcare <strong>il</strong> prodotto o <strong>per</strong> uscire a pescare, contrasta con<br />

<strong>del</strong>le abitu<strong>di</strong>ni ormai ra<strong>di</strong>cate da secoli. E’ quin<strong>di</strong> necessario, in considerazione <strong>del</strong> fatto che<br />

queste limitazioni e regole sono, non solo imposte dalla Comunità europea, ma sono vincolanti<br />

<strong>per</strong> accedere ai finanziamenti, aiutare gli o<strong>per</strong>atori a comprendere l’importanza dei nuovi<br />

mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> gestione <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca e a capire come adattarli alle proprie abitu<strong>di</strong>ni senza innestare<br />

meccanismi <strong>di</strong> sconvolgimento o, peggio ancora, <strong>di</strong> totale rifiuto <strong>del</strong>le regole.<br />

L’esigenza <strong>di</strong> puntare sui <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> pesca, ovvero su nuove sud<strong>di</strong>visioni <strong><strong>del</strong>la</strong> fascia costiera,<br />

è coerente con i nuovi principi <strong>di</strong> gestione introdotti dal Fondo Europeo <strong>per</strong> la Pesca e dalla<br />

legge regionale n. 3 <strong>del</strong> 2006 che ha recepito puntualmente questi nuovi orientamenti.<br />

Per modernizzare e r<strong>il</strong>anciare <strong>il</strong> settore, occorre, oggi, uscire dalla semplice articolazione<br />

geografica, dal concetto <strong>del</strong> “fai da te”, ma è necessario in<strong>di</strong>viduare un organismo al quale<br />

affidare <strong>il</strong> compito <strong>di</strong> elaborare e attuare un piano <strong>di</strong> gestione in grado <strong>di</strong> riportare lo<br />

sfruttamento <strong><strong>del</strong>la</strong> risorsa in equ<strong>il</strong>ibrio e, soprattutto, una crescita <strong>del</strong> red<strong>di</strong>to degli<br />

o<strong>per</strong>atori.<br />

In quest’ottica, si inserisce la ricerca, finanziata dalla Camera <strong>di</strong> Commercio <strong><strong>del</strong>la</strong> Provincia<br />

<strong>di</strong> Cagliari e realizzata dalla Lega pesca Sardegna, che ha avuto come obiettivo quello <strong>di</strong><br />

analizzare i nuovi strumenti giuri<strong>di</strong>ci a <strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong> settore e come questi possano essere<br />

adattati alla nostra realtà. La ricerca ha avuto come <strong>di</strong>mensione geografica <strong>di</strong> riferimento la<br />

fascia costiera <strong><strong>del</strong>la</strong> ex provincia <strong>di</strong> Cagliari e propone un mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong>mensionato<br />

sui nuovi <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> pesca.<br />

Nel far questo ci siamo ispirati al mo<strong>del</strong>lo spagnolo, le cofra<strong>di</strong>as, in quanto in questi organismi<br />

si coniugano le esigenze <strong>di</strong> fondo: regole eco compatib<strong>il</strong>i <strong>di</strong> prelievo con<strong>di</strong>vise e gestione<br />

unitaria <strong><strong>del</strong>la</strong> f<strong>il</strong>iera. Naturalmente, nell’adattare questo mo<strong>del</strong>lo alla nostra realtà, non<br />

potevamo non proporre, <strong>per</strong> esaltare la partecipazione e la democrazia, un mo<strong>del</strong>lo consort<strong>il</strong>e<br />

nel quale la compagine sociale sia costituita dagli armatori.<br />

La presente ricerca vuole essere un contributo costruttivo ma anche uno stimolo <strong>di</strong><br />

riflessione <strong>per</strong> gli o<strong>per</strong>atori che saranno, poi, i veri protagonisti <strong>di</strong> questo grande<br />

cambiamento <strong>per</strong> un concreto r<strong>il</strong>ancio <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca e dei suoi mestieri.<br />

Dott. Giancarlo Deidda Mariano Mocci<br />

Presidente Camera Commercio <strong>di</strong> Cagliari Resp. Regionale Legapesca


INDICE<br />

PREMESSA.........................................................................................................................................3<br />

CAPITOLO 1.......................................................................................................................................5<br />

1) INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E STRUTTURE DI SUPPORTO .............................5<br />

1.1) INQUADRAMENTO GEOGRAFICO ...........................................................................5<br />

1.2) LE ZONE UMIDE...........................................................................................................8<br />

2) INQUADRAMENTO AMMINISTRATIVO DELLA PESCA IN SARDEGNA ................12<br />

3) QUADRO NORMATIVO DELLA REGOLAMENTAZIONE DELLA PESCA IN<br />

SARDEGNA: CENNI....................................................................................................................15<br />

4) CARATTERISTICHE DEGLI APPRODI ............................................................................21<br />

4.1) LE INFRASTRUTTURE E I PUNTI DI SBARCO......................................................24<br />

4.2) PUNTI DI SBARCO “NON CONVENZIONALI”.......................................................51<br />

CAPITOLO 2.....................................................................................................................................60<br />

1) LA FILIERA DELLA PESCA ..............................................................................................60<br />

1.1) PREMESSA...................................................................................................................60<br />

2) IL CICLO PRODUTTIVO ....................................................................................................62<br />

3) LE ATTIVITÀ DI PESCA: I MESTIERI..............................................................................64<br />

3.1) PESCA COSTIERA LOCALE (PICCOLA PESCA)....................................................64<br />

3.2) PESCA COSTIERA RAVVICINATA (PICCOLO STRASCICO) ..............................69<br />

3.3) TONNARA ....................................................................................................................71<br />

3.4) PESCA LAGUNARE (VAGANTIVA; RACCOLTA; ALLEVAMENTO).................73<br />

3.5) PESCA SUBACQUEA PROFESSIONALE: RACCOLTA DEI RICCI DI MARE ....78<br />

4) TRATTAMENTO DEL PESCATO ......................................................................................79<br />

5) SBARCO TRASPORTO E COMMERCIALIZZAZIONE...................................................80<br />

6) DALLA BANCHINA AL BANCO DI VENDITA. L’ORGANIZZAZIONE DELLA<br />

CATENA DI COMMERCIALIZZAZIONE IN SARDEGNA.....................................................82<br />

CAPITOLO 3.....................................................................................................................................96<br />

1) LE IMPRESE: I RISULTATI DELL’INDAGINE................................................................96<br />

1.1) LE IMPRESE: IL CAMPIONE DELL’INDAGINE.....................................................96<br />

1.2) LE IMPRESE CENSITE: ..............................................................................................97<br />

2) INDIVIDUAZIONE PUNTI DI CONFLITTUALITÀ TRA DIVERSI SISTEMI DI PESCA<br />

E TRA PESCA E ALTRE ATTIVITÀ........................................................................................103<br />

CAPITOLO 4...................................................................................................................................105<br />

1) ANALISI S.W.O.T E CONCLUSIONI...............................................................................105<br />

1.1) ANALISI DIAGNOSTICA RELATIVA AI PUNTI DI SBARCO ............................105<br />

2) ANALISI DIAGNOSTICA RELATIVA ALLA COMMERCIALIZZAZIONE DEL<br />

PRODOTTO ................................................................................................................................107<br />

3) CONCLUSIONI...................................................................................................................109<br />

CAPITOLO 5...................................................................................................................................113<br />

1) PREMESSA.........................................................................................................................113<br />

2) IL FONDO EUROPEO PER LAPESCA (FEP)..................................................................113<br />

3) GLI ASSI DI INTERVENTO..............................................................................................114<br />

3.1) L’ASSE PRIORITARIO 1. – ADEGUAMENTO DELLA FLOTTA DA PESCA<br />

COMUNITARIA (artt. 21-28).................................................................................................114<br />

3.1.1) I PIANI NAZIONALI..........................................................................................115<br />

3.1.2) LE COMPENSAZIONI SOCIOECONOMICHE ...............................................115<br />

3.2) L’ASSE PRIORITARIO 2 – ACQUICOLTURA, PESCA IN ACQUE INTERNE,<br />

TRASFORMAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE (artt. 29- 35) ...................................116<br />

3.2.1) ACQUACOLTURA.............................................................................................116<br />

3.2.2) TRASFORMAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE.....................................116<br />

3.3) L’ASSE PRIORITARIO 3. – MISURE DI INTERESSE COMUNE (artt. 36-42).....117<br />

1


3.4) L’ASSE PRIORITARIO 4. – SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE ZONE DI PESCA<br />

(artt. 43 – 45)............................................................................................................................122<br />

3.5) L’ASSE PRIORITARIO 5. – ASSISTENZA TECNICA (art. 46)..............................123<br />

CAPITOLO 6...................................................................................................................................124<br />

1) IL MODELLO SPAGNOLO: LE COFRADÍAS DE PESCA.............................................124<br />

CAPITOLO 7...................................................................................................................................127<br />

1) LA PROPOSTA DI MODELLO DI GESTIONE PER I DISTRETTI DELLA EX<br />

PROVINCIA DI CAGLIARI.......................................................................................................127<br />

2


PREMESSA<br />

Pur profondamente ra<strong>di</strong>cata nella tra<strong>di</strong>zione, la <strong>di</strong>mensione sociale nel settore <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca<br />

ha subito negli ultimi decenni una profonda evoluzione. La realtà lavorativa <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca<br />

nelle sue <strong>di</strong>verse aree occupazionali (pesca strascico, attrezzi da posta, allevamento e<br />

vagantiva) ha subito profon<strong>di</strong> e rapi<strong>di</strong> mutamenti, in parte <strong>per</strong>ò ancora scarsamente<br />

<strong>per</strong>cepiti, con <strong>il</strong> rischio che la rappresentazione <strong>del</strong> lavoro nel mondo <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca rimanga<br />

ancorata a pregiu<strong>di</strong>zi e stereotipi, se non al romantico prevalere <strong>di</strong> <strong>mo<strong>del</strong>li</strong> letterari come<br />

quelli resi immortali da Hemingway o dai verghiani malavoglia. E’ senz’altro vero che sino<br />

a cinquant’anni fa la professione si inseriva nell’ambito <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione quasi<br />

esclusivamente fam<strong>il</strong>iare e svolgere <strong>il</strong> mestiere <strong>del</strong> pescatore significava appartenere ad<br />

una comunità spesso chiusa ed isolata. Ma con la modernizzazione <strong><strong>del</strong>la</strong> flotta<br />

peschereccia e l’adozione <strong>di</strong> attrezzature e tecnologie <strong>di</strong> bordo moderne, avvenuta a<br />

partire dal secondo dopoguerra, <strong>il</strong> mestiere, le tecniche, gli strumenti, dopo essersi<br />

mantenuti pressoché invariati <strong>per</strong> secoli, hanno conosciuto una rapida trasformazione.<br />

Dall’introduzione dei <strong>di</strong>vergenti, negli anni ’50, al primo ut<strong>il</strong>izzo <strong>del</strong>le reti volanti <strong>per</strong> la<br />

pesca <strong>del</strong> pesce azzurro, dei sistemi <strong>di</strong> refrigerazione <strong>del</strong> pescato negli anni ’60, fino<br />

all’introduzione <strong>del</strong>le più sofisticate tecnologie elettroniche o informatiche, a partire dagli<br />

anni ’70 (ra<strong>di</strong>o, radar, gps, cartografia <strong>di</strong>gitale, ecoscandaglio) la professione si è arricchita<br />

<strong>di</strong> nuove competenze, acquisendo caratteri <strong>di</strong> forte complessità e innovazione tecnologica.<br />

Anche se le tecnologie hanno sicuramente migliorato le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro, la professione<br />

<strong>del</strong> pescatore rimane innegab<strong>il</strong>mente contrad<strong>di</strong>stinta da una serie <strong>di</strong> oggettive <strong>di</strong>fficoltà,<br />

come la scarsa qualità <strong>del</strong> riposo, durata variab<strong>il</strong>e <strong>del</strong>l’orario <strong>di</strong> lavoro, intem<strong>per</strong>ie<br />

atmosferiche, rumori, incidenti <strong>di</strong> bordo, etc. Dal punto <strong>di</strong> vista <strong><strong>del</strong>la</strong> sicurezza si tratta<br />

ancora <strong>di</strong> un settore professionale ancora estremamente <strong>per</strong>icoloso e ad alto rischio:<br />

secondo le stime <strong>del</strong>l’organizzazione internazionale <strong>del</strong> lavoro, ogni anno nel mondo<br />

<strong>per</strong>dono la vita circa 24000 pescatori, prevalentemente nei paesi in via <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo 1 .<br />

Pur a fronte dei numerosi passi in avanti raggiunti nel sistema <strong>del</strong>le tutele sociali, regolate<br />

dal contratto collettivo nazionale <strong>di</strong> lavoro <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>per</strong>sonale imbarcato introdotto nei primi<br />

anni ’80, <strong>il</strong> lavoro nel settore <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca mantiene forti caratteri <strong>di</strong> peculiarità, tanto da<br />

rimanere escluso, insieme ad altri settori, come ad esempio i trasporti, anche dalla<br />

applicazione <strong><strong>del</strong>la</strong> Direttiva sull’orario <strong>di</strong> lavoro (93/104/CE), in ragione <strong>del</strong>le molteplici<br />

forme <strong>di</strong> organizzazione <strong>del</strong>l’attività legate più spesso ai <strong>di</strong>versi usi e consuetu<strong>di</strong>ni locali.<br />

1 L’impresa coo<strong>per</strong>ativa <strong>di</strong> pesca nel sistema alimentare europeo - XI Congresso Nazionale – Roma ¾ <strong>di</strong>cembre 2004<br />

3


Con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro particolarmente usuranti, insieme alla scarsa considerazione sociale<br />

<strong>del</strong> comparto, hanno reso <strong>il</strong> lavoro <strong>di</strong> bordo poco attraente, portando negli ultimi decenni al<br />

progressivo abbandono <strong>del</strong>l’attività da parte dei giovani. Per sop<strong>per</strong>ire alla mancanza <strong>di</strong><br />

manodo<strong>per</strong>a è stato sempre più frequente <strong>il</strong> ricorso a lavoratori specializzati stranieri,<br />

impiegati soprattutto nella flotta a strascico <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni.<br />

Questo quadro sociale e storico non può non avere ri<strong>per</strong>cussioni sui <strong>mo<strong>del</strong>li</strong> <strong>di</strong> impresa<br />

ut<strong>il</strong>izzati dagli o<strong>per</strong>atori <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca. Nonostante dagli anni ’50 <strong>il</strong> settore abbia visto<br />

nascere e sv<strong>il</strong>uppare molte imprese coo<strong>per</strong>ative, l’impresa in<strong>di</strong>viduale è ancora molto<br />

presente mentre è pressoché assente, o irr<strong>il</strong>evante, qualsiasi altra forma societaria.<br />

Nell’impresa coo<strong>per</strong>ativa <strong>il</strong> pescatore più che momenti <strong>di</strong> aggregazione e con<strong>di</strong>visione,<br />

tipici <strong><strong>del</strong>la</strong> struttura coo<strong>per</strong>ativa, ritrova un’ut<strong>il</strong>ità burocratica <strong>di</strong> snellimento gestionale <strong>del</strong>le<br />

attività amministrative richieste dalle leggi. Questo <strong>per</strong>ché l’indole prevalentemente<br />

solitaria, insita nell’attività <strong>del</strong> pescatore, lo porterebbe a lavorare da solo, in base ai suoi<br />

orari e ritmi. Questi elementi risulteranno sicuramente <strong>del</strong>le criticità nel momento in cui,<br />

dovendo sottostare a <strong>del</strong>le regole collettive <strong>per</strong> la gestione dei <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> pesca, gli<br />

o<strong>per</strong>atori si vedranno privati <strong>di</strong> parte <strong>del</strong>l’autonomia gestionale che caratterizza<br />

storicamente la loro attività.<br />

4


CAPITOLO 1<br />

1) INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E STRUTTURE DI SUPPORTO<br />

1.1) INQUADRAMENTO GEOGRAFICO<br />

L’area geografica oggetto <strong>del</strong>l’indagine coincide con la fascia costiera <strong><strong>del</strong>la</strong> ex<br />

provincia <strong>di</strong> Cagliari ed è <strong>del</strong>imitata, nella costa orientale, dal Comune <strong>di</strong> V<strong>il</strong>laputzu , e<br />

nella costa occidentale dal Comune <strong>di</strong> Buggerru, comprendendo anche le isole <strong>di</strong><br />

Sant’Antioco e San Pietro.<br />

I comuni interessati dall’attività <strong>di</strong> pesca, sia marittima che lagunare, sono 25:<br />

Cagliari, Quartu Sant’Elena, Maracalagonis, Sinnai, V<strong>il</strong>lasimius, Muravera, Castiadas e<br />

V<strong>il</strong>laputzu <strong>per</strong> la costa orientale; Capoterra, Sarroch, V<strong>il</strong>la san Pietro, Pula, Domus de<br />

Maria, Teulada, Sant’Anna Arresi, Masainsa, Giba, Masainas, Sant’Antioco, San<br />

Giovanni Suergiu, Calasetta, Carloforte, Portoscuso, Iglesias, Gonnesa e Bugerru nella<br />

costa occidentale.<br />

L’area è caratterizzata, oltre che dalla fascia costiera marina, dalla presenza <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>versi stagni ut<strong>il</strong>izzati <strong>per</strong> finalità <strong>di</strong> pesca e gestiti da imprese o consorzi.<br />

Il territorio <strong><strong>del</strong>la</strong> ex provincia <strong>di</strong> Cagliari occupa tutta la parte meri<strong>di</strong>onale <strong>del</strong>l'isola;<br />

lungo <strong>il</strong> litorale, verso est, <strong>il</strong> suo territorio giunge fino al promontorio <strong><strong>del</strong>la</strong> Torre <strong>di</strong><br />

Murtàs, mentre a ovest si chiude sul Golfo <strong>di</strong> Oristano con Capo Frasca e con <strong>il</strong> Piano<br />

<strong>di</strong> Santa<strong>di</strong>, una base <strong><strong>del</strong>la</strong> Nato e quin<strong>di</strong> inaccessib<strong>il</strong>e. Scendendo verso sud, proprio a<br />

partire da questo promontorio, <strong>il</strong> litorale è <strong>per</strong> lo più im<strong>per</strong>vio anche se interrotto qua e<br />

là da ampie spiagge, fino a giungere alla Costa Verde che termina con le dune<br />

sabbiose <strong><strong>del</strong>la</strong> zona <strong>di</strong> Piscinas.<br />

Scendendo verso sud la costa si fa aspra: alte falesie, a partire da Capo Pecora,<br />

nascondono poche baie come quella <strong>di</strong> Cala Domestica o <strong>di</strong> Portixeddu, mentre i calcari<br />

metalliferi <strong>del</strong> Golfo <strong>di</strong> Gonnesa, a partire dal Pan <strong>di</strong> Zucchero, ospitano antichi centri<br />

minerari che si stanno oggi convertendo al turismo. Su<strong>per</strong>ato Capo Altano, in prossimità<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> costa, sorgono le isole <strong>di</strong> San Pietro e Sant'Antioco con le alte coste <strong>di</strong> trachite<br />

rosa e grigia, <strong>del</strong>le due, S. Pietro è realmente un'isola, mentre S. Antioco è collegata<br />

alla terra ferma da un basso ponte a<strong>di</strong>acente l'omonimo porto <strong>di</strong> Ponte Romano. Le due<br />

isole creano un ampio tratto <strong>di</strong> mare estremamente protetto e con bassi fondali. In<br />

particolare la zona tra la terraferma e S. Antioco con un canale navigab<strong>il</strong>e segnalato da<br />

paline, <strong>di</strong>viene a carattere lacustre. Il sopra citato ponte è stato a<strong>per</strong>to <strong>di</strong> recente<br />

5


creando sfogo e rinnovo <strong>del</strong>le acque interne. Notevole è <strong>il</strong> traffico marittimo <strong>di</strong> traghetti<br />

tra Calasetta, Carloforte e Portoscuso. Nelle a<strong>di</strong>acenze <strong>di</strong> Portovesme vi è una struttura<br />

industriale che sottolinea pesantemente la propria presenza. Capo Sandalo rappresenta<br />

l'estremità Ovest <strong>del</strong>l'Isola <strong>di</strong> S.Pietro.<br />

Il Golfo <strong>di</strong> Palmas si presenta con r<strong>il</strong>ievi frastagliati e alternati a coste paludose,<br />

sabbiose e poi nuovamente <strong>di</strong> roccia e r<strong>il</strong>ievi. Nella parte più interna spiccano le Saline<br />

circondate da zone acquitrinose e vegetazione <strong>di</strong> palude. Ad Est si evidenzia Punta<br />

Menga, con una costruzione sulla sommità. Più a Sud, dopo Porto Pino, inizia la zona<br />

m<strong>il</strong>itare. Capo Teulada rappresenta l'estremità più a Sud <strong><strong>del</strong>la</strong> Sardegna. La costa è<br />

rocciosa ed entra verticalmente nelle acque. Su<strong>per</strong>ato Capo Teulada inizia la Costa <strong>del</strong><br />

Sud ricca <strong>di</strong> spiagge. Il Capo Spartivento, costituito <strong>di</strong> roccia alta e scoscesa. Il Capo <strong>di</strong><br />

Pula ha poco al largo l'Isolotto Coltellazzo roccioso ed alto circa 34 m.<br />

Capo S.Elia, dal largo sim<strong>il</strong>e a un'isola e dal quale conviene passare <strong>di</strong>scosti <strong>per</strong> i<br />

numerosi scogli, si protende nella parte più interna <strong>del</strong> Golfo e scan<strong>di</strong>sce la costa nella<br />

parte ovest con la città, <strong>il</strong> Porto <strong>di</strong> Cagliari, le saline, gli scali industriali <strong>di</strong> Sarroch e ad<br />

est con <strong>il</strong> porticciolo <strong>di</strong> Poetto, Marina <strong>di</strong> Capitana e la costa rocciosa <strong>di</strong> Capo Boi e<br />

Capo Carbonara. Nella zona <strong>di</strong> Sarroch sono ben visib<strong>il</strong>i, lungo la costa, gli impianti <strong>di</strong><br />

raffineria con gran<strong>di</strong> serbatoi. Capo Carbonara rappresenta l'estremo SE <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Sardegna. Il leggero declivio <strong>del</strong> terreno ha creato secche, scogli e le note due Isole dei<br />

Cavoli e Serpentara. Sempre rocciosa ma pianeggiante è la stretta Isola Serpentara le<br />

cui coste verso terra decliviano dolcemente. A nord <strong>del</strong>l'isola si trovano tre isolotti<br />

minori.<br />

Poco all'interno spicca e domina <strong>il</strong> capo, <strong>il</strong> Monte Ferru con un'altezza <strong>di</strong> 300 m e con<br />

sopra una torre. Capo Ferrato degrada fino a 33 m. Poco prima <strong>di</strong> Punta Tramalzu offre<br />

riparo Porto Corallo. Poco a nord <strong>di</strong> Capo S. Lorenzo, spicca la piccola isola <strong>di</strong> Quirra,<br />

in realtà un grosso scoglio circondato da altri più piccoli. La costa <strong>di</strong> fronte all'isola è<br />

zona m<strong>il</strong>itare.<br />

Le coste sono bagnate da ovest verso est dal Mare <strong>di</strong> Sardegna, dal Canale <strong>di</strong><br />

Sardegna e dal Tirreno Meri<strong>di</strong>onale <strong>per</strong> una lunghezza complessiva <strong>di</strong> circa 350 km<br />

compresi i <strong>per</strong>ipli <strong>del</strong>le isole <strong>di</strong> San Pietro e Sant’Antioco.<br />

6


1.2) LE ZONE UMIDE<br />

Una trattazione a parte meritano le zone umide presenti nell’ambito geografico oggetto<br />

<strong>del</strong>l’indagine e ut<strong>il</strong>izzate <strong>per</strong> finalità <strong>di</strong> pesca.<br />

Stagno <strong>di</strong> Santa G<strong>il</strong>la<br />

Si trova all’estremità meri<strong>di</strong>onale <strong>del</strong> Campidano, a nordovest <strong>del</strong> capoluogo, nel<br />

territorio <strong>di</strong> Cagliari, Assemini, Elmas e Capoterra. La laguna comunica con <strong>il</strong> mare<br />

attraverso una bocca larga circa 150 m e profonda 3 m. I principali immissari sono <strong>il</strong><br />

Flumini Mannu e <strong>il</strong> Cixerri che sfociano nel parte nord. Rappresenta, con oltre 3500 ha<br />

<strong>di</strong> su<strong>per</strong>ficie, una dei più estesi sistemi umi<strong>di</strong> costieri <strong><strong>del</strong>la</strong> Sardegna. Oltre all’attività <strong>di</strong><br />

pesca nella laguna si svolgono anche attività <strong>di</strong> educazione ambientale.<br />

L’area lagunare <strong>di</strong> Cagliari, Santa G<strong>il</strong>la, è senz’altro una <strong>del</strong>le più importanti <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

provincia. Questa, si presenta come una vasto bacino retrocostiero <strong>di</strong> forma<br />

approssimativamente <strong>del</strong>toide, situato tra i monti <strong>di</strong> Capoterra, a occidente e i r<strong>il</strong>ievi su cui<br />

sorge la città <strong>di</strong> Cagliari, ad oriente.<br />

Il limite meri<strong>di</strong>onale è costituito da un cordone litoraneo bordato da una spiaggia<br />

derivata dalla tendenza regolarizzatrice <strong>del</strong> moto ondoso, che ha <strong>di</strong>stribuito i se<strong>di</strong>menti<br />

rispettivamente a SE e a SW <strong>del</strong> bacino lagunare. Non risulta invece nettamente<br />

demarcato <strong>il</strong> margine verso terraferma <strong><strong>del</strong>la</strong> laguna (N-NW), in quanto le aree palustri si<br />

raccordano alla Pianura <strong>del</strong> Campidano in maniera molto graduale.<br />

Il collegamento con le acque costiere è assicurato dalla presenza <strong>di</strong> bocche lagunari<br />

a<strong>per</strong>te o attive <strong>di</strong> cui la principale, naturale anche se rimo<strong><strong>del</strong>la</strong>ta, è posta in<br />

corrispondenza <strong>del</strong> Ponte <strong><strong>del</strong>la</strong> Scafa ed è costantemente <strong>per</strong>via, nonostante la<br />

conformazione dei fondali prospicienti in<strong>di</strong>chi una tendenza all’accumulo <strong>di</strong> se<strong>di</strong>menti.<br />

Degno <strong>di</strong> nota è <strong>il</strong> canale artificiale che si apre nel settore settentrionale <strong>del</strong> porto-<br />

canale <strong>il</strong> quale, consentendo l’immissione <strong>di</strong> acqua marina nella parte alta <strong><strong>del</strong>la</strong> laguna<br />

presso le saline, può essere considerato, insieme con la bocca naturale <strong><strong>del</strong>la</strong> Scafa, <strong>di</strong><br />

fondamentale importanza <strong>per</strong> l’interscambio idrico mare-laguna.<br />

La su<strong>per</strong>ficie umida complessiva è stimata circa 4.000 ettari e <strong>il</strong> solo specchio acqueo<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> laguna <strong>di</strong> Santa G<strong>il</strong>la circa 1.200 ettari.<br />

8


La laguna <strong>di</strong> Santa G<strong>il</strong>la può essere approssimativamente <strong>di</strong>visa in laguna a<strong>per</strong>ta, dalla<br />

bocca lagunare <strong>del</strong> Ponte <strong><strong>del</strong>la</strong> Scafa sino alle foci dei fiumi Cixerri e Mannu, e laguna<br />

chiusa a<strong>di</strong>bita a salina e compresa tra le zone <strong>di</strong> Macchiareddu, Sa Illetta e foce <strong>del</strong> Rio<br />

Santa Lucia.<br />

Si precisa che seppure i bacini <strong>di</strong> prima evaporazione, in prossimità <strong>del</strong>le Peschiere, e i<br />

bacini salanti, siti nella zona <strong>di</strong> Macchiareddu, vengono prosciugati <strong>per</strong>io<strong>di</strong>camente gli<br />

specchi d’acqua <strong>del</strong> bacino evaporante e <strong>del</strong> bacino <strong>di</strong> riserva invernale vengono lasciati<br />

costantemente allagati.<br />

Lo scambio idrico tra acque marine e lagunari avviene in senso alternato: acqua marina<br />

penetra e si <strong>di</strong>stribuisce nella laguna (flusso) <strong>per</strong> poi rifluire in senso contrario lungo le<br />

stesse vie (riflusso) quando le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> gra<strong>di</strong>ente idraulico si invertono. Lo scambio<br />

idrico è con<strong>di</strong>zionato dall’alternanza <strong>di</strong> alte e basse maree, dalle variazioni <strong>di</strong> portata idrica<br />

degli immissari in laguna e dalle pressioni esercitate dai venti sulle bocche a mare e sugli<br />

stessi specchi d’acqua, infatti i venti provenienti dai quadranti settentrionali favoriscono <strong>il</strong><br />

riflusso, quelli provenienti dai quadranti meri<strong>di</strong>onali lo ostacolano.<br />

Lo Stagno <strong>di</strong> Capoterra, sito nel settore sud-occidentale è separato dallo Stagno <strong>di</strong><br />

Cagliari dalla strada <strong>del</strong> Consorzio Industriale e dalla S.P. 195, ha una estensione <strong>di</strong> circa<br />

7 Ha, è circondato da terreni oggetto <strong>di</strong> s<strong>per</strong>imentazione agraria sin dall’800 ed è<br />

alimentato dal Rio <strong>di</strong> Santa Lucia, che, collettore terminale <strong>di</strong> un vasto bacino imbrifero, è<br />

stato canalizzato <strong>per</strong> garantire la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>l’abitato e <strong>del</strong>le campagne <strong>di</strong> Capoterra,<br />

nonché <strong>del</strong> settore più occidentale <strong>del</strong>le saline.<br />

La comunicazione con <strong>il</strong> mare è garantita dalla presenza <strong>del</strong>le bocche a mare <strong>di</strong><br />

Maramura e Ponte Nuovo.<br />

Particolare attenzione, ai fini <strong>del</strong> mantenimento <strong>del</strong>l’estensione <strong>del</strong>lo specchio acqueo,<br />

merita la tendenza all’interramento progressivo <strong><strong>del</strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie lagunare, in prossimità<br />

<strong>del</strong>le foci dei fiumi Cixerri e Mannu nel settore nord-occidentale e <strong>del</strong> Rio Santa Lucia nel<br />

settore sud-occidentale, i cui carichi se<strong>di</strong>mentari <strong>di</strong> tipo limo-arg<strong>il</strong>lo-sabbiosi determinano <strong>il</strong><br />

progressivo interrimento <strong>di</strong> vaste su<strong>per</strong>fici stagnali. Lo stagno è affidato alla gestione <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

coo<strong>per</strong>ativa Su Castiau.<br />

9


Stagno <strong>di</strong> Sant’Efisio<br />

E’ <strong>di</strong> proprietà demaniale e si trova nel comune <strong>di</strong> Pula, a fianco alla zona archeologica.<br />

E’ in concessione alla Coo<strong>per</strong>ativa Ittica Nora. Oltre alla pesca lagunare è presente un<br />

centro <strong>di</strong> turismo ambientale che offre <strong>di</strong>verse attività <strong>di</strong>dattiche (acquari, vasche <strong>per</strong> lo<br />

<strong>stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>del</strong> benthos, ricovero <strong>per</strong> tartarughe marine, ecc.).<br />

Laguna <strong>di</strong> Boi Cerbus<br />

La laguna <strong>del</strong> Boi Cerbus è una profonda insenatura <strong>del</strong> territorio <strong>di</strong> Portoscuso,<br />

<strong>del</strong>imitata dalla penisola “punta de s’aliga” e da uno sbarramento artificiale, circondata<br />

da terreni incolti <strong>di</strong> proprietà demaniale. Lo stagno era interessato da scarichi industriali<br />

e ancora oggi presenta notevoli problemi ambientali. L'area confina con <strong>il</strong> bacino dei<br />

fanghi rossi che costituiscono i residui <strong>di</strong> lavorazione <strong><strong>del</strong>la</strong> bauxite. La laguna è in<br />

concessione alla coo<strong>per</strong>ativa pescatori Boi Cerbus.<br />

Stagno Cirdu<br />

E’ un piccolo stagno <strong>di</strong> proprietà demaniale, nel territorio dei Comuni <strong>di</strong> Calasetta e<br />

Sant’Antioco. E’ in concessione alla coo<strong>per</strong>ativa pescatori “La Sulcitana”. Lo stagno<br />

comunica con <strong>il</strong> mare attraverso due canali. L'allevamento tipico <strong><strong>del</strong>la</strong> peschiera<br />

naturale si completa con l'attività nel settore <strong>di</strong> acquacoltura sostenuta da un moderno<br />

impianto <strong>di</strong> avannotteria <strong>di</strong> specie autoctone <strong>di</strong> pregio. Lo stagno offre inoltre un centro<br />

<strong>di</strong> turismo ittico <strong>per</strong> la pesca sportiva.<br />

Stagno <strong>di</strong> Porto Pino<br />

Il complesso <strong>di</strong> Porto Pino si trova nel territorio <strong>del</strong> Comune <strong>di</strong> Teulada e Sant’Anna<br />

Arresi ed è costituito da tre bacini posti in serie: La Spiaggia, Is Brebeis e Maestrale. Il<br />

complesso <strong>di</strong> Porto Pino è in concessione alla Coo<strong>per</strong>ativa Pescatori S. Giuseppe <strong>di</strong><br />

Teulada. Il canale, la foce naturale <strong>del</strong> complesso degli stagni, è da sempre usato <strong>per</strong><br />

l'ormeggio <strong>del</strong>le barche da pesca e, da vari decenni, dai <strong>di</strong>portisti. Sfocia protetto da un<br />

molo frangiflutti (<strong>il</strong> "primo molo") ma tende ad interrarsi spesso, rendendo necessaria<br />

una decennale manutenzione (dragaggio) <strong>per</strong> dargli un fondale accettab<strong>il</strong>e. Dal 2004 è<br />

10


oggetto <strong>di</strong> una grande o<strong>per</strong>a <strong>di</strong> riqualificazione, che ha portato al completo<br />

banchinamento <strong>del</strong>le rive e alla costruzione <strong>di</strong> un ponte pedonale. L'acqua viene<br />

pompata attivamente da un’idrovora che la aspira dal canale. Gli stagni fungono anche<br />

da primo bacino <strong>per</strong> la salina <strong>di</strong> stato <strong>di</strong> Sant'Antioco, verso cui l'acqua viene pompata<br />

da condotte sotterranee. Il ricambio <strong>del</strong>le acque è regolato dalla Saline <strong>di</strong> Stato.<br />

Stagno <strong>di</strong> Malfatano<br />

E’ <strong>di</strong> proprietà demaniale e si trova nel Comune <strong>di</strong> Domus de Maria da cui <strong>di</strong>sta circa<br />

13 km. Si tratta <strong>di</strong> una piccola insenatura separata dal mare da una ru<strong>di</strong>mentale<br />

scogliera <strong>di</strong> pietra, in <strong>di</strong>versi parti sommersa. Come meglio descritto più avanti, funge<br />

da approdo <strong>per</strong> alcune barche <strong><strong>del</strong>la</strong> piccola pesca <strong><strong>del</strong>la</strong> zona. E’ gestito dalla<br />

coo<strong>per</strong>ativa Spirito Santo<br />

Stagni <strong>del</strong> Sarrabus<br />

Nel territorio <strong>del</strong> Sarrabus si trovano i seguenti stagni: Notteri, Colostrai e Feraxi, lo<br />

stagno <strong>di</strong> San Giovanni, lo stagno <strong>del</strong>le Saline e quello <strong>di</strong> Piscina Rei.<br />

Nel territorio <strong>di</strong> Muravera si trovano gli stagni <strong>di</strong> Colostrai e <strong>di</strong> Feraxi, inseriti nella<br />

pianura costiera <strong>di</strong> San Priamo in una pineta che prosegue fino a Torre <strong>del</strong>le Saline.<br />

L’apporto <strong>di</strong> acqua dolce proviene dal rio Picocca e dal rio Corr’e Pruna. Lo stagno <strong>di</strong><br />

Colostrai è <strong>di</strong> proprietà privata, la concessione <strong>di</strong> pesca è affidata alla Coo<strong>per</strong>ativa<br />

Pescatori S. Giovanni, la quale ha in concessione anche lo stagno <strong>di</strong> S. Giovanni. Gli<br />

stagni <strong>di</strong> Colostrai e <strong>di</strong> Feraxi sono collegati tra <strong>di</strong> loro e sono stati classificati come<br />

Oasi Permanente <strong>di</strong> Protezione Faunistica. Lo stagno <strong>di</strong> Feraxi è in concessione alla<br />

Coo<strong>per</strong>ativa Pescatori Feraxi.<br />

Risalendo la costa orientale, si trova la Foce <strong>del</strong> Flumendosa, con l'attiguo stagno <strong>di</strong><br />

San Giovanni, nella località <strong>di</strong> Marina <strong>di</strong> San Giovanni <strong>di</strong> Muravera.<br />

11


2) INQUADRAMENTO AMMINISTRATIVO DELLA PESCA IN<br />

SARDEGNA<br />

Ai fini <strong>del</strong> presente lavoro, si rende opportuno un breve cenno sull’attività <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca<br />

professionale da un punto <strong>di</strong> vista amministravo. La Sardegna, da marzo <strong>del</strong> 2006 (G.U.<br />

14.03.2006), è sud<strong>di</strong>visa in cinque compartimenti marittimi a ognuno dei quali corrisponde<br />

una sua Capitaneria <strong>di</strong> Porto come evidenziato nella successiva Tab. 1.<br />

Cagliari<br />

Olbia<br />

La Maddalena<br />

Porto Torres<br />

Oristano<br />

Tabella 1: Capitanerie <strong>di</strong> Porto <strong><strong>del</strong>la</strong> Sardegna<br />

CAPITANERIE<br />

Ognuna <strong>del</strong>le cinque Capitanerie è a sua volta sud<strong>di</strong>visa in Uffici Circondariali Marittimi,<br />

Uffici Marittimi Locali e Delegazioni <strong>di</strong> Spiaggia noti anche con le seguenti sigle abbreviate<br />

<strong>di</strong> :<br />

o Comparare ufficio compartimentale marittimo<br />

o Circomare ufficio circondariale marittimo<br />

o Locamare ufficio locale marittimo<br />

o Delemare ufficio <strong>del</strong>egazione <strong>di</strong> spiaggia<br />

Gli uffici circondariali marittimi o<strong>per</strong>ano in un settore <strong><strong>del</strong>la</strong> costa ben definito dai “Limiti<br />

Territoriali” i cui confini sono riassunti nella Tab.2.<br />

12


CAPITANERIE DI<br />

PORTO<br />

CAGLIARI<br />

OLBIA<br />

LA MADDALENA<br />

PORTO TORRES<br />

ORISTANO<br />

Tabella 2: Circoscrizioni territoriali - Fonte G.U. 14.3.2006 Serie Generale n.61<br />

UFFICI<br />

CIRCONDARIALI<br />

MARITTIMI<br />

CARLOFORTE<br />

PORTOSCUSO<br />

SANT’ANTIOCO<br />

CAGLIARI<br />

ARBATAX<br />

OLBIA<br />

GOLFO ARANCI<br />

LA MADDALENA<br />

PORTO TORRES<br />

ALGHERO<br />

BOSA<br />

ORISTANO<br />

LIMITI<br />

TERRITORIALI DEI<br />

CIRCONDARI<br />

Isola <strong>di</strong> San Pietro e<br />

isolotti vicinori<br />

Da Capo Pecora incluso<br />

a Punta Trettu esclusa<br />

Da Punta Trettu inclusa a<br />

Capo Teulada escluso<br />

compresa isola <strong>di</strong><br />

Sant’Antioco e isolotti<br />

vicinori<br />

Da Capo Teulada incluso<br />

a Capo Ferrato escluso<br />

Da Capo Ferrato incluso<br />

a Capo Monte Santo<br />

incluso<br />

Da Capo Monte Santo<br />

escluso a Capo Bados<br />

escluso<br />

Da Capo Bados incluso a<br />

Capo Ferro incluso<br />

Da Capo Ferro escluso<br />

compresa l’Isola <strong>di</strong> La<br />

Maddalena e isole<br />

a<strong>di</strong>acenti, fino<br />

all’estremità nord inclusa<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> Spiaggia <strong>di</strong> Rena<br />

Majore<br />

Dall’estremità nord<br />

esclusa la Spiaggia <strong>di</strong><br />

Rena Majore fino a Capo<br />

Falcone escluso<br />

compresa<br />

Asinara<br />

l’Isola <strong>del</strong>l’<br />

Da Capo Falcone incluso<br />

a Porto Tangone incluso<br />

Da Porto Tangone<br />

escluso a Torre <strong>di</strong><br />

Pittinuri esclusa<br />

Da Torre <strong>di</strong> Pittinuri<br />

inclusa a Capo Pecora<br />

escluso<br />

UFFICI<br />

MARITTIMI<br />

LOCALI<br />

Siniscola<br />

Cala Gonone<br />

Palau<br />

Castelsardo<br />

Bosa Marina<br />

DELEGAZIONI<br />

DI SPIAGGIA<br />

Calasetta<br />

Porto Bu<strong>del</strong>lo<br />

Porto Corallo<br />

(V<strong>il</strong>laputzu)<br />

Orosei<br />

Santa Teresa<br />

Stintino<br />

Marceddì<br />

Ogni capitaneria e ufficio minore è contrad<strong>di</strong>stinto da una sigla ed un numero che vanno<br />

poi a contrad<strong>di</strong>stinguere <strong>il</strong> cosiddetto numero <strong>di</strong> matricola <strong>del</strong>l’imbarcazione iscritta in quel<br />

determinato compartimento od ufficio specifico <strong>di</strong> appartenenza.<br />

La sigla 01OL è omessa poiché rappresentava la località <strong>del</strong>l’isola La Maddalena<br />

quando ancora faceva parte <strong><strong>del</strong>la</strong> Capitaneria <strong>di</strong> Olbia così pure la sigla 03 CA che<br />

13


apparteneva a Oristano quando ancora ufficio circondariale marittimo, prima, quin<strong>di</strong>,<br />

<strong>del</strong>l’elevazione a Capitaneria <strong>di</strong> Porto avvenuta come detto nel marzo 2006.<br />

Tabella 3: Sigle e località ut<strong>il</strong>izzate <strong>per</strong> immatricolare le imbarcazioni<br />

SIGLA LOCALITA’<br />

00 CA CAGLIARI<br />

01 CA Carloforte<br />

02 CA Sant’Antioco<br />

04 CA Portoscuso<br />

05 CA Arbatax<br />

00 OL OLBIA<br />

02 OL Calagonone<br />

03 OL Siniscola<br />

04 OL Golfo Aranci<br />

00 LM LA MADDALENA<br />

01 LM S. Teresa <strong>di</strong> Gallura<br />

02 LM Palau<br />

00 PT PORTO TORRES<br />

01 PT Alghero<br />

02 PT Castelsardo<br />

00 OS ORISTANO<br />

01OS Bosa<br />

Ai fini <strong>di</strong> una migliore visione temporale <strong>del</strong> settore è importante rimarcare che la<br />

Capitaneria <strong>di</strong> Oristano (anno 2006) è una nuova istituzione nel panorama “giuris<strong>di</strong>zionale<br />

litoraneo” e come tale, la sua introduzione ha <strong>di</strong> fatto mo<strong>di</strong>ficato le abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> pesca <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

flotta <strong><strong>del</strong>la</strong> Sardegna: quando i compartimenti erano all’origine solo tre, si poteva pescare<br />

in tutto <strong>il</strong> <strong>per</strong>imetro costiero sardo, oggi invece, almeno due compartimenti rimangono<br />

sempre esclusi. Questa nuova realtà vincola e limita l’attività <strong>del</strong>le barche da pesca sul<br />

territorio incidendo anche sul prelievo <strong>del</strong>le risorse.<br />

14


3) QUADRO NORMATIVO DELLA REGOLAMENTAZIONE DELLA<br />

PESCA IN SARDEGNA: CENNI<br />

La Regione Sardegna, come noto, ha competenza primaria in materia <strong>di</strong> pesca come<br />

sancito all’art. 3 <strong>del</strong>lo Statuto regionale. Tale competenza ha carattere pieno ed esclusivo<br />

con i limiti dati dalle <strong>di</strong>sposizioni costituzionali, dai principi <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>namento giuri<strong>di</strong>co <strong>del</strong>lo<br />

stato e nel rispetto degli obblighi internazionali e comunitari.<br />

Il D.P.R. 24 novembre 1965 n. 1627, “Norme <strong>di</strong> attuazione <strong>del</strong>lo Statuto speciale <strong>per</strong> la<br />

Sardegna in materia <strong>di</strong> pesca e saline sul demanio marittimo e nel mare territoriale”, ha<br />

trasferito all’Amministrazione regionale <strong><strong>del</strong>la</strong> Sardegna le funzioni amministrative<br />

relativamente al demanio marittimo ed al mare territoriale, con particolare riguardo alla<br />

regolamentazione <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca, le concessioni e l’attività <strong>di</strong> sorveglianza. Sono state altresì<br />

trasferite alla Regione le attribuzioni relative alla pesca “nelle acque interne, ancorché<br />

<strong>per</strong>tinenti al demanio marittimo” con le norme contenute nell’art. 6 <strong>del</strong> DPR 327/50 e<br />

nell’art. 1 <strong>del</strong> DPR 669/72.<br />

In tal senso sono stati numerosi gli atti legislativi che, a livello regionale, hanno<br />

regolamentato la materia <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca e <strong>del</strong>l’acquacoltura a partire dalla L.R. 28 novembre<br />

1950 n. 65 “Provvidenze a favore <strong><strong>del</strong>la</strong> piccola industria cantieristica e peschereccia” che<br />

dettava gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>per</strong> la concessione <strong>di</strong> contributi al settore. La L.R. 7 marzo 1956 n. 37<br />

“Disposizioni relative all’esercizio <strong>di</strong> funzioni in materia <strong>di</strong> pesca” precisava quali funzioni<br />

amministrative venivano attribuite alla regione sarda.<br />

Oltre a ciò la normativa regionale si è occupata <strong>di</strong> regolare <strong>il</strong> regime giuri<strong>di</strong>co <strong>del</strong>le<br />

autorizzazioni <strong>per</strong> l’esercizio <strong>del</strong>le attività. In particolare la L.R. n. 39 <strong>del</strong> 2 marzo 1956<br />

“Norme <strong>per</strong> l’abolizione dei <strong>di</strong>ritti esclusivi <strong>per</strong>petui <strong>di</strong> pesca e <strong>per</strong> <strong>di</strong>sciplinare l’esercizio<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> pesca in Sardegna” abolì tutti i <strong>di</strong>ritti esclusivi <strong>di</strong> pesca sostituendoli con un regime <strong>di</strong><br />

concessioni temporanee (non più <strong>di</strong> 29 anni) attribuib<strong>il</strong>i, <strong>di</strong> preferenza, alle coo<strong>per</strong>ative <strong>di</strong><br />

pescatori.<br />

Per dare più forza e contenuto, anche scientifico, agli interventi normativi, con la L.R. 5<br />

luglio 1963 n 14 si istituisce <strong>il</strong> Comitato tecnico consultivo regionale <strong>per</strong> la pesca con<br />

compiti <strong>di</strong> consulenza e <strong>di</strong> autonoma proposta verso gli organi regionali.<br />

Dopo tutta questa serie <strong>di</strong> interventi, sostanzialmente <strong>di</strong> tipo economico e settoriale, a<br />

partire dalla fine degli anni ’70 si è cominciato a considerare la pesca anche in termini <strong>di</strong><br />

tutela ambientale, gestione <strong>del</strong>le risorse etc.<br />

15


Di tutte le normative in questo campo si ricordano le principali:<br />

- D.P.G.R. n. 4/78 che fissa <strong>per</strong> la pesca <strong>del</strong>l’aragosta limiti nelle <strong>di</strong>mensioni e nei<br />

tempi <strong>di</strong> esercizio;<br />

- L.R. n. 59/79 e n. 23/89, riguardanti la regolamentazione <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca <strong>del</strong> corallo;<br />

- D.P.G.R. n. 162 e n. 163 <strong>del</strong> 1986 che <strong>di</strong>sciplinano <strong>il</strong> primo la pesca a strascico nel<br />

mare <strong>di</strong> giuris<strong>di</strong>zione dei compartimenti marittimi <strong><strong>del</strong>la</strong> Sardegna, <strong>il</strong> secondo<br />

l’esercizio <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca con i bertovelli.<br />

Sulla base <strong>di</strong> queste vi sono, infine, numerosi decreti assessoriali che regolamentano<br />

<strong>di</strong>versi aspetti <strong>del</strong>l’attività, entrando nel merito <strong>di</strong> tempi, aree <strong>di</strong> pesca, taglie minime etc. Si<br />

ricorda a tale proposito <strong>il</strong> D.A.D.A. 10 maggio 1995 n. 412 “Disciplina <strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> pesca;<br />

<strong>di</strong>mensioni dei pesci, molluschi e crostacei; <strong>di</strong>sciplina <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca <strong>del</strong> novellame, pesca <strong>del</strong><br />

bianchetto e <strong>del</strong> rossetto” e i <strong>di</strong>versi atti amministrativi che annualmente regolamentano in<br />

termini <strong>di</strong> <strong>per</strong>messi e autorizzazioni, <strong>per</strong>io<strong>di</strong>, aree, attrezzi, taglie minime etc. la pesca <strong>del</strong><br />

corallo, la raccolta dei ricci e la pesca <strong>del</strong> novellame da consumo o da allevamento.<br />

Per quanto riguarda le <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> pesca e alla gestione generale, dopo<br />

vari anni <strong>di</strong> gestazione è stata emanata la L.R. 14 apr<strong>il</strong>e 2006, n. 3 che <strong>di</strong>sciplina, sebbene<br />

ad integrazione <strong><strong>del</strong>la</strong> L.R. 37/56 e in via transitoria, “le funzioni amministrative <strong>di</strong><br />

competenza <strong><strong>del</strong>la</strong> Regione in materia <strong>di</strong> pesca e acquacoltura in acque marine, salmastre<br />

e dolci, ivi comprese la mit<strong>il</strong>icoltura e la molluschicoltura”.<br />

All’art. 3 detta le linee <strong>per</strong> l’adozione <strong>del</strong> Piano regionale triennale <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca e<br />

<strong>del</strong>l’acquacoltura. Il Piano viene sud<strong>di</strong>viso in <strong>di</strong>verse parti che prendono in considerazione:<br />

lo stato <strong>del</strong> settore pesca e acquacoltura in Sardegna; gli obiettivi <strong>del</strong> comparto;<br />

in<strong>di</strong>cazione economica <strong>del</strong>le risorse <strong>del</strong> b<strong>il</strong>ancio e la ripartizione tra i <strong>di</strong>versi settori<br />

d’intervento.<br />

Lo stesso articolo elenca gli obiettivi <strong>di</strong> cui <strong>il</strong> Piano deve tenere conto:<br />

a) <strong>per</strong>seguire la durab<strong>il</strong>ità <strong>del</strong>le risorse ittiche <strong>per</strong> le generazioni presenti e future e la<br />

tutela <strong><strong>del</strong>la</strong> bio<strong>di</strong>versità;<br />

b) <strong>per</strong>seguire lo sv<strong>il</strong>uppo sostenib<strong>il</strong>e e la valorizzazione <strong><strong>del</strong>la</strong> produzione <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca,<br />

<strong>del</strong>l’acquacoltura e <strong>del</strong>le attività connesse, così come definite dalle <strong>per</strong>tinenti leggi,<br />

anche attraverso la promozione dei piani <strong>di</strong> gestione <strong>del</strong>le risorse ittiche e dei<br />

16


programmi <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo <strong>del</strong>l’acquacoltura, sentite le associazioni, le organizzazioni <strong>di</strong><br />

produttori e i consorzi riconosciuti in conformità con le norme comunitarie;<br />

c) sv<strong>il</strong>uppare le opportunità occupazionali, <strong>il</strong> ricambio generazionale <strong>del</strong>le attività<br />

economiche e <strong>del</strong>le tutele sociali anche attraverso l’incentivazione <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

multifunzionalità, la promozione <strong><strong>del</strong>la</strong> coo<strong>per</strong>azione, <strong>del</strong>l’associazionismo e <strong>del</strong>le<br />

iniziative in favore dei lavoratori <strong>di</strong>pendenti;<br />

d) tutelare <strong>il</strong> consumatore in termini <strong>di</strong> rintracciab<strong>il</strong>ità dei prodotti ittici, valorizzazione<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> qualità <strong><strong>del</strong>la</strong> produzione nazionale e <strong><strong>del</strong>la</strong> trasparenza informativa;<br />

e) razionalizzare e riqualificare <strong>il</strong> mercato interno;<br />

f) sv<strong>il</strong>uppare la ricerca scientifica applicata alla pesca e all’acquacoltura secondo i<br />

principi <strong><strong>del</strong>la</strong> programmazione nazionale <strong><strong>del</strong>la</strong> ricerca;<br />

g) semplificare le procedure amministrative relative ai rapporti tra imprese ittiche e<br />

pubbliche amministrazioni, anche attraverso l’istituzione <strong>di</strong> organismi <strong>per</strong> lo<br />

svolgimento <strong>di</strong> servizi al comparto;<br />

h) promuovere l’aggiornamento professionale e la <strong>di</strong>vulgazione dei fabbisogni formativi<br />

<strong>del</strong> settore <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca e <strong>del</strong>l’acquacoltura ed i conseguenti interventi <strong>di</strong> formazione<br />

continua e <strong>per</strong>manente.<br />

La stessa legge all’art. 5, nella parte relativa alle misure <strong>gestionali</strong>, introduce la<br />

definizione dei <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> pesca e ne detta le regole <strong>per</strong> la loro istituzione.<br />

Le finalità sono descritte nel primo comma e sono sostanzialmente legate allo<br />

sfruttamento sostenib<strong>il</strong>e <strong>del</strong>le risorse e al contenimento <strong>del</strong>l’impatto <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca sulla<br />

conservazione degli ecosistemi marini. Al comma 2 <strong>del</strong>lo stesso art. 5 si prevede che la<br />

sud<strong>di</strong>visione <strong>del</strong> litorale e <strong>del</strong>le acque territoriali antistanti <strong>il</strong> territorio <strong><strong>del</strong>la</strong> Sardegna in<br />

<strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> pesca venga definita sulla base <strong>di</strong> dati scientifici su sforzo <strong>di</strong> pesca in essere e<br />

consistenza <strong>del</strong>le risorse. Tale sud<strong>di</strong>visione deve essere volta:<br />

a) all’ottimale ut<strong>il</strong>izzazione <strong>del</strong>le risorse attraverso la razionalizzazione <strong>del</strong>lo sforzo <strong>di</strong><br />

pesca esercitato dalle imprese <strong>di</strong> pesca iscritte nei compartimenti marittimi <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Sardegna;<br />

b) alla razionale ut<strong>il</strong>izzazione degli spazi <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i a terra <strong>per</strong> le attività <strong>di</strong> pesca e<br />

acquacoltura;<br />

17


c) all’eliminazione preventiva <strong>di</strong> usi conflittuali <strong>del</strong> mare e <strong>del</strong> litorale <strong><strong>del</strong>la</strong> Sardegna.<br />

Il comma 4, infine, determina che la gestione dei <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> pesca è <strong>di</strong>sciplinata<br />

dall’Assessore competente, sentito <strong>il</strong> parere <strong>del</strong> Comitato tecnico consultivo <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca,<br />

ma <strong>di</strong>ce anche che la stessa gestione “può essere affidata a organismi <strong>di</strong> gestione<br />

costituiti fra imprese <strong>di</strong> pesca e loro associazioni”.<br />

R<strong>il</strong>evante, sempre <strong>per</strong> quanto attiene le misure <strong>gestionali</strong>, anche l’art. 6 inerente<br />

“Interventi <strong>per</strong> la protezione e la gestione <strong>del</strong>le risorse acquatiche”. Si tratta <strong>del</strong>le linee <strong>per</strong><br />

l’adozione e la gestione <strong>del</strong> Piano triennale <strong>di</strong> protezione <strong>del</strong>le risorse acquatiche <strong>per</strong> gli<br />

anni 2006-2008 attraverso l’adozione <strong>di</strong> misure volte a migliorare la sostenib<strong>il</strong>ità <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

pesca marittima anche me<strong>di</strong>ante interruzioni tecniche <strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> pesca, limitazione<br />

<strong>del</strong>le catture, limitazione <strong>del</strong> numero e <strong>del</strong> tipo dei pescherecci autorizzati ad o<strong>per</strong>are,<br />

prescrizioni tecniche sugli attrezzi da pesca, sulle zone <strong>di</strong> <strong>di</strong>vieto e sulla protezione <strong>del</strong>le<br />

zone “nursery”.<br />

Successivamente a tale legge è stato emanato <strong>il</strong> decreto assessoriale n. 4 <strong>del</strong> 15<br />

maggio 2007 “Definizione e <strong>del</strong>imitazione territoriale dei “<strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> pesca”. L’art. 1 <strong>del</strong><br />

suddetto decreto definisce meglio <strong>il</strong> “Distretto <strong>di</strong> pesca e acquacoltura” con la seguente<br />

<strong>di</strong>citura: “area marino-costiera con caratteristiche <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e omogenee dal punto <strong>di</strong><br />

vista ambientale, sociale ed economico, in<strong>di</strong>viduata al fine <strong>di</strong> <strong>per</strong>seguire lo sfruttamento<br />

sostenib<strong>il</strong>e <strong>del</strong>le risorse, contenere l’impatto <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca sugli ecosistemi marini e<br />

<strong>per</strong>mettere l’attivazione <strong>di</strong> regole <strong>di</strong> gestione specifiche e concordate, nonché consentire<br />

l’attiva partecipazione degli o<strong>per</strong>atori alla programmazione <strong>del</strong>le attività”.<br />

L’art. 2 sud<strong>di</strong>vide <strong>il</strong> litorale e le acque marine territoriali antistanti <strong>il</strong> territorio <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Sardegna <strong>per</strong> la parte soggetta alla giuris<strong>di</strong>zione <strong><strong>del</strong>la</strong> Regione, in cinque <strong>di</strong>stretti:<br />

1) Porto Torres – La Maddalena: da Porto Tangone incluso a Capo Ferro escluso<br />

2) Olbia – Arbatax - da Capo Ferro incluso a Capo Ferrato incluso<br />

3) Cagliari - da Capo Ferrato escluso a Capo Teulada incluso<br />

4) Portoscuso - da Capo Teulada escluso a Capo Pecora incluso<br />

5) Oristano - da Capo Pecora escluso a Porto Tangone escluso<br />

Naturalmente, la logica <strong><strong>del</strong>la</strong> normativa pone l’esigenza <strong>di</strong> definire <strong>mo<strong>del</strong>li</strong> <strong>di</strong> cogestione<br />

<strong>di</strong>strettuali che potranno concretizzarsi in veri e propri piani <strong>di</strong> gestione locale. Ciò può<br />

18


essere realizzato esclusivamente con una normativa che consenta <strong>di</strong> porre le regole <strong>di</strong><br />

funzionamento <strong>di</strong> consorzi <strong>di</strong> gestione. In mancanza <strong>di</strong> questo anche la sud<strong>di</strong>visione in<br />

<strong>di</strong>stretti <strong>per</strong>derebbe <strong>il</strong> senso <strong>per</strong> <strong>il</strong> quale sono stati creati.<br />

L’area oggetto <strong>del</strong>l’indagine è inoltre ricompresa tra tre <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> pesca 2 : <strong>il</strong> <strong>di</strong>stretto<br />

n. 2 (Olbia Arbatax) che ha come confini Capo Ferro (incluso) e Capo Ferrato (incluso);<br />

<strong>il</strong> <strong>di</strong>stretto n. 3 (Cagliari) che ha come confini Capo Ferrato (escluso) e Capo Teulada<br />

(incluso); <strong>il</strong> <strong>di</strong>stretto n. 4 (Portoscuso) che ha come confini Capo Teulada (escluso) e<br />

Capo Pecora (incluso).<br />

2 I <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> pesca sono stati istituiti con decreto <strong>del</strong>l’Assessore regionale all’ambiente (n. 4 <strong>del</strong> 15/5/2007) in<br />

attuazione <strong>di</strong> quanto previsto dalla L.R. 3/2006<br />

19


4) CARATTERISTICHE DEGLI APPRODI<br />

Come precisato nella prima relazione, non tutti gli appro<strong>di</strong> ut<strong>il</strong>izzati dai pescatori <strong>per</strong><br />

ormeggiare le imbarcazioni da pesca sono rinvenib<strong>il</strong>i nei documenti ufficiali (Portolano<br />

etc). Nella realtà infatti, è emerso che alcune imprese ormeggiano in piccoli appro<strong>di</strong> che<br />

<strong>di</strong> fatto <strong>di</strong>ventano <strong>il</strong> punto <strong>di</strong> riferimento portuale <strong>per</strong> quelle barche. Per <strong>di</strong>stinguere le<br />

due tipologie, si è optato <strong>per</strong> denominare con <strong>il</strong> termine “convenzionali” quegli appro<strong>di</strong><br />

identificati come tali dalla letteratura in materia e, ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> termine “non<br />

convenzionali” <strong>per</strong> gli altri casi.<br />

La fascia, estendendosi su tre lati <strong><strong>del</strong>la</strong> Sardegna, presenta aspetti eterogenei. Ad<br />

ovest prevale <strong>il</strong> vento <strong>di</strong> maestrale, le coste in gran parte rocciose, offrono rari punti <strong>di</strong><br />

riparo <strong>per</strong> le imbarcazioni. Uno <strong>di</strong> questi è Cala Domestica che ha tratto <strong>il</strong> nome dalle<br />

proprie caratteristiche. Ciononostante anche in questa baia, durante le burrasche, le<br />

onde riescono ad arrivare all’interno causando danni alle imbarcazioni ancorate. Così<br />

anche <strong>il</strong> porto <strong>di</strong> Buggerru che, prima <strong>di</strong> essere ampliato, costringeva i pescatori a<br />

mettere a secco le imbarcazioni <strong>per</strong>ché le onde su<strong>per</strong>avano fac<strong>il</strong>mente <strong>il</strong> molo<br />

principale.<br />

Proseguendo verso sud si passa <strong>per</strong> Nebida e Masua, una zona tipicamente<br />

mineraria che ultimamente sta facendo <strong>del</strong>le proprie risorse fonte <strong>di</strong> turismo. Dopo<br />

Capo Altano sorgono le Isole <strong>di</strong> San Pietro e Sant’Antioco. La prima è abitata nella<br />

parte orientale dove sorge <strong>il</strong> paese <strong>di</strong> Carloforte con l’omonimo porto, a sud presenta<br />

una salina <strong>il</strong> cui canale circondariale è ut<strong>il</strong>izzato come ormeggio dalle piccole<br />

imbarcazioni da <strong>di</strong>porto e dalle barche <strong><strong>del</strong>la</strong> piccola pesca.<br />

L’isola <strong>di</strong> San Pietro ripara dal maestrale la parte settentrionale <strong>del</strong>l’Isola <strong>di</strong><br />

Sant’Antioco dove si trova <strong>il</strong> paese <strong>di</strong> Calasetta con <strong>il</strong> porto commerciale e turistico. Le<br />

due isole creano un tratto <strong>di</strong> mare estremamente protetto e con bassi fondali. In<br />

particolare la zona tra la terraferma e la costa orientale <strong>di</strong> S. Antioco costituisce un<br />

ambiente <strong>di</strong> tipo lagunare <strong>per</strong>corso da un canale navigab<strong>il</strong>e che sfocia a sud nel Golfo<br />

<strong>di</strong> Palmas dopo essere passato al <strong>di</strong>sotto <strong>del</strong> famoso ponte romano ria<strong>per</strong>to alcuni anni<br />

fa <strong>per</strong> favorire <strong>il</strong> rinnovo <strong>del</strong>le acque.<br />

Il Golfo <strong>di</strong> Palmas si presenta con r<strong>il</strong>ievi frastagliati alternati a coste paludose e<br />

sabbiose. Nella parte più interna spiccano le Saline <strong>di</strong> Stato che sfruttano l’acqua degli<br />

stagni <strong>di</strong> Santa Caterina, Mulargia, Porto Botte e Porto Pino. Quest’ultimo è ut<strong>il</strong>izzato da<br />

una coo<strong>per</strong>ativa <strong>di</strong> pescatori e le sue acque una volta evaporate vengono pompate<br />

21


verso Porto Botte e da lì alle saline. A ridosso <strong><strong>del</strong>la</strong> nota spiaggia un canale <strong>di</strong> acqua<br />

marina recentemente è stato ristrutturato e ampliato <strong>per</strong> accogliere barche da <strong>di</strong>porto e<br />

da pesca. Verso sud la stessa spiaggia presenta le dune che segnano l’inizio <strong><strong>del</strong>la</strong> base<br />

m<strong>il</strong>itare <strong>di</strong> Capo Teulada che termina a poche centinaia <strong>di</strong> metri dal porto <strong>di</strong> Teulada.<br />

Questo tratto <strong>di</strong> costa è ancora causa <strong>di</strong> contenziosi tra le autorità m<strong>il</strong>itari ed i pescatori.<br />

Nell’estate 2007 sono stati presi degli accor<strong>di</strong> tra i m<strong>il</strong>itari e la Regione Sarda <strong>per</strong><br />

consentire sia <strong>il</strong> passaggio <strong>del</strong>le autovetture in alcune zone <strong><strong>del</strong>la</strong> base che la<br />

navigazione e l’ancoraggio <strong>del</strong>le barche da <strong>di</strong>porto. Dopo <strong>il</strong> porto <strong>di</strong> Teulada segue la<br />

Costa <strong>del</strong> Sud, rocciosa e molto panoramica che termina a Capo Spartivento. Inizia qui<br />

<strong>il</strong> Golfo <strong>di</strong> Cagliari con le estese spiagge che caratterizzano le ben note zone <strong>di</strong> Chia,<br />

Santa Margherita e Nora. In questo tratto si incontrano <strong>il</strong> porticciolo <strong>di</strong> Cala Verde<br />

ut<strong>il</strong>izzato solo <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>di</strong>porto e <strong>il</strong> porto <strong>di</strong> Perd’è Sali. Su<strong>per</strong>ata Punta Zavorra appaiono i<br />

pont<strong>il</strong>i <strong><strong>del</strong>la</strong> raffineria Saras <strong>di</strong> Sarroch e più in fondo Cagliari. La costa a sudovest <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

città è piatta e <strong>per</strong> gli ultimi 12 km una lunga e stretta striscia <strong>di</strong> terra separa <strong>il</strong> mare<br />

dallo stagno <strong>di</strong> Macchiareddu con relativa salina. Al termine <strong>di</strong> questa fascia si trova <strong>il</strong><br />

Porto Canale che si inoltra nello stagno ed è attrezzato <strong>per</strong> <strong>il</strong> trasporto internazionale<br />

dei containers.<br />

All’interno <strong>del</strong> golfo la città <strong>di</strong> Cagliari presenta <strong>il</strong> porto con le varie darsene a<strong>di</strong>bite<br />

alla pesca, al <strong>di</strong>porto e al trasporto merci e passeggeri. Attualmente la nuova impronta<br />

turistica data alla struttura sta portando incoraggianti cambiamenti anche dal punto <strong>di</strong><br />

vista estetico e <strong><strong>del</strong>la</strong> vivib<strong>il</strong>ità.<br />

Proseguendo verso sudest si su<strong>per</strong>a Capo Sant’Elia e ci si affaccia sulla parte<br />

orientale <strong>del</strong> Golfo <strong>di</strong> Cagliari che inizia con la spiaggia <strong>del</strong> Poetto <strong>per</strong> terminare a Capo<br />

Carbonara. Lungo questa costa, sulla quale la pressione <strong>del</strong> turismo è notevole, si<br />

incontrano <strong>il</strong> porto <strong>di</strong> Marina Piccola (Cagliari), Porto Armando (Capitana) e <strong>di</strong><br />

V<strong>il</strong>lasimius. Da Capo Boi sino all’altezza <strong>del</strong>l’Isola <strong>di</strong> Serpentara si estende l’Area<br />

Marina Protetta <strong>di</strong> Capo Carbonara che pur imponendo limitazioni alla pesca e al<br />

<strong>di</strong>porto ha decisamente migliorate le con<strong>di</strong>zioni ambientali e turistiche <strong><strong>del</strong>la</strong> zona.<br />

Continuando verso nord la costa offre nuovamente lunghe spiagge e zone ricche <strong>di</strong><br />

inse<strong>di</strong>amenti turistici (Costa Rei in primis). Dopo <strong>il</strong> promontorio roccioso <strong>di</strong> Capo Ferrato<br />

riprendono le spiagge meno belle <strong>del</strong>le precedenti e con pochi inse<strong>di</strong>amenti turistici.<br />

Questa zona <strong>del</strong> Sarrabus è <strong>di</strong> tipo alluvionale e quin<strong>di</strong> pianeggiante con alcuni<br />

importanti corsi d’acqua (Flumendosa, Rio Picocca, Rio Quirra). Caratteristica principale<br />

è la presenza <strong>di</strong> stagni ricchi <strong>di</strong> fauna e sfruttati <strong>per</strong> la pesca professionale.<br />

22


Si arriva quin<strong>di</strong> a Porto Corallo che è una struttura relativamente nuova dove trovano<br />

ormeggio sia barche da <strong>di</strong>porto che da pesca.<br />

23


4.1) LE INFRASTRUTTURE E I PUNTI DI SBARCO<br />

Fonte degli immagini è G. Earth v. 4.2.0198.2451 beta.<br />

Buggerru<br />

Foto: Porto <strong>di</strong> Buggerru<br />

Il porticciolo è protetto da un molo <strong>di</strong> sopraflutto a gomito a quattro bracci banchinati<br />

ancora in fase <strong>di</strong> completamento e da un largo molo <strong>di</strong> sottoflutto, entrambi segnalati in<br />

testata da due fanali. Internamente c'è una darsena che ospita due pont<strong>il</strong>i fissi e uno<br />

galleggiante.<br />

Il canale d’accesso è insabbiato. I fondali in banchina vanno da 1 – 3 m.<br />

N° posti barca totale 350 Gru sì<br />

N° posti pesca professionale 5 - 6 Riparazione motori no<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina e<br />

gasolio<br />

no Riparazioni elettriche no<br />

Acqua sì<br />

Magazzino <strong>per</strong> deposito<br />

attrezzi<br />

sì<br />

Energia elettrica sì<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

sì<br />

Scivolo sì Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio: no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio sì<br />

24


Portoscuso<br />

Foto: Porto <strong>di</strong> Portoscuso<br />

Il porticciolo è costituito da un molo <strong>di</strong> sopraflutto a tre bracci e da uno <strong>di</strong> sottoflutto<br />

orientato a ovest; 150 m a nord <strong>di</strong> quest'ultimo c'è un pennello che forma con <strong>il</strong> 1°<br />

braccio <strong>del</strong> molo <strong>di</strong> sopraflutto una darsena banchinata nel cui interno sono sistemati<br />

n°6 pont<strong>il</strong>i galleggianti. Il fondale e roccioso e sabbioso, la profon<strong>di</strong>tà in banchina varia<br />

tra 3 e 4,5 m.<br />

N° posti barca totale 385 Gru sì<br />

N° posti pesca<br />

professionale<br />

15 - 20 Riparazione motori sì<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina e<br />

gasolio<br />

no Riparazioni elettriche sì<br />

Acqua sì<br />

Magazzino <strong>per</strong> deposito<br />

attrezzi<br />

no<br />

Energia elettrica sì<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

no<br />

Scivolo no Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio sì<br />

25


Portovesme<br />

Foto: Porto <strong>di</strong> Portovesme<br />

Il porto è situato in una insenatura naturale lungo la costa sud occidentale sarda a<br />

circa 2 m a sud-est <strong>di</strong> Capo Altano. E' un porto commerciale protetto da un molo <strong>di</strong><br />

Ponente e uno <strong>di</strong> Levante; non è attrezzato <strong>per</strong> le imbarcazioni da <strong>di</strong>porto. Le rive sono<br />

quasi integralmente banchinate e vi sono alcuni pont<strong>il</strong>i ut<strong>il</strong>izzati <strong>per</strong> <strong>il</strong> carico e lo scarico<br />

<strong>del</strong>le merci.<br />

N° posti barca totale 0 Gru sì<br />

N° posti pesca<br />

professionale<br />

Riparazione motori no<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina e<br />

gasolio<br />

Riparazioni elettriche no<br />

Acqua sì Magazzino <strong>per</strong> deposito attrezzi no<br />

Energia elettrica no<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

no<br />

Scivolo no Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio no<br />

26


Isola Piana – V<strong>il</strong>lamarina<br />

Foto: porticciolo V<strong>il</strong>lamarina<br />

Il porticciolo privato si trova sulla costa SE <strong>del</strong>l'isola; è protetto da un molo foraneo a<br />

gomito orientato <strong>per</strong> SW e a ponente da un piccolo pennello formato da massi.<br />

All'interno vi sono alcuni pont<strong>il</strong>i. L'isola è sede <strong>di</strong> un v<strong>il</strong>laggio turistico: non vi è un centro<br />

abitato.<br />

m.<br />

Il fondale marino e roccioso e sabbioso. La profon<strong>di</strong>tà in banchina varia tra 0,5 e 2,5<br />

N° posti barca totale 77 Gru sì<br />

N° posti pesca<br />

professionale<br />

0 Riparazione motori no<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina e<br />

gasolio<br />

no Riparazioni elettriche no<br />

Acqua sì<br />

Magazzino <strong>per</strong> deposito<br />

attrezzi<br />

no<br />

Energia elettrica sì<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

no<br />

Scivolo sì Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio no<br />

27


Isola <strong>di</strong> S. Pietro – Carloforte<br />

Foto: Porto <strong>di</strong> Carloforte<br />

Il porto si trova sulla costa est <strong>del</strong>l'Isola <strong>di</strong> San Pietro ed è protetto da due moli (molo<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> Sanità a nord e molo San Vittorio a sud). All'interno <strong>del</strong> porto ci sono <strong>del</strong>le<br />

banchine in cemento ed alcuni pont<strong>il</strong>i galleggianti gestiti da privati. Esternamente al<br />

bacino portuale, a nord <strong>del</strong>lo stesso, c'è una darsena <strong>per</strong> pescherecci protetta a sud dal<br />

primo tratto <strong>del</strong> molo <strong><strong>del</strong>la</strong> Sanità e a nord da un molo con <strong>di</strong>rezione SSE,<br />

completamente banchinata; internamente ci sono due pont<strong>il</strong>i galleggianti, che si<br />

<strong>di</strong>partono <strong>per</strong>pen<strong>di</strong>colarmente dalla banchina <strong>di</strong> riva, e uno scalo d'alaggio.<br />

Il fondale marino è fangoso e sabbioso; la profon<strong>di</strong>tà in banchina varia tra 3 e 6,30 m.<br />

Il porto è in gestione a varie società:<br />

a) Marine Service Yacht Carloforte srl - 100 posti barca circa con acqua e luce,<br />

rimessaggio all'a<strong>per</strong>to/co<strong>per</strong>to, riparazioni motori, riparazioni scafi in vtr,<br />

guar<strong>di</strong>anaggio, sommozzatori, servizi igienici e docce)<br />

b) Marine Sifre<strong>di</strong> - pont<strong>il</strong>i e banchine <strong>per</strong> 630 m circa: 250 posti barca con acqua e<br />

luce, <strong>per</strong> imbarcazioni da 6 a 50 m e oltre, gru fino a 30 t;<br />

c) Lega Navale Italiana banchine <strong>per</strong> 120 m circa;<br />

28


d) Marinatour banchine <strong>per</strong> 280 m circa;<br />

e) Pont<strong>il</strong>i galleggianti e banchina in concessione al Comune <strong>di</strong> Carloforte all'interno<br />

<strong>del</strong> porticciolo pescatori, <strong>per</strong> complessivi m 350 circa. Banchinato <strong>di</strong> recente<br />

realizzazione tra <strong>il</strong> molo San Carlo e l'imboccatura <strong>del</strong> canale <strong>del</strong>le Saline <strong>per</strong><br />

complessivi m 260 circa.<br />

N° posti barca totale 600 Gru sì<br />

N° posti pesca professionale Riparazione motori sì<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina e<br />

gasolio<br />

sì Riparazioni elettriche sì<br />

Acqua sì<br />

Magazzino <strong>per</strong> deposito<br />

attrezzi<br />

no<br />

Energia elettrica sì<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

no<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

Scivolo sì Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio sì Ritiro rifiuti sì<br />

29


Sant’Antioco/Calasetta – Darsena turistica<br />

Foto: Porto <strong>di</strong> Calasetta – a sinistra la darsena turistica a destra <strong>il</strong> porto commerciale<br />

All'esterno <strong>del</strong> porto commerciale, sul versante ovest, si apre la darsena turistica <strong>di</strong><br />

Calasetta; internamente ad essa ci sono quattro pont<strong>il</strong>i galleggianti protetti da un molo<br />

<strong>di</strong> sopraflutto. Al centro <strong><strong>del</strong>la</strong> darsena troviamo bassi fondali. I fondali sono sabbiosi e<br />

fangosi. La profon<strong>di</strong>tà <strong>del</strong>l’acqua in banchina varia da 1,5 a 3 m.<br />

I pont<strong>il</strong>i sono gestiti da GEST.POR.TUR srl<br />

30


Calasetta – Porto commerciale<br />

Il porto commerciale è protetto da un molo <strong>di</strong> sopraflutto a gomito lungo circa 300 m<br />

e da un pont<strong>il</strong>e <strong>di</strong> sottoflutto lungo 160 m<br />

Il fondale in banchina varia tra 1 e 4 m, in porto tra 1 e 5 m. Sono <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i 2 posti<br />

barca ma solo <strong>per</strong> <strong>il</strong> transito. C’è un <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> carburante SIF, uno scivolo, una gru<br />

mob<strong>il</strong>e da 8 t.<br />

N° posti barca totale 232 Gru sì<br />

N° posti pesca<br />

professionale<br />

Riparazione motori no<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina e<br />

gasolio<br />

sì Riparazioni elettriche no<br />

Acqua sì Magazzino <strong>per</strong> deposito attrezzi no<br />

Energia elettrica sì<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

no<br />

Scivolo sì Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio sì Ritiro rifuiti sì<br />

Sant’Antioco<br />

Foto: Porto <strong>di</strong> Sant’Antioco<br />

31


L'approdo si trova nella parte nord-est <strong>del</strong>l'isola omonima, all'interno <strong><strong>del</strong>la</strong> laguna <strong>di</strong><br />

S. Antioco; è costituito da un piccolo bacino con rive banchinate, situato nelle<br />

imme<strong>di</strong>ate vicinanze <strong>del</strong>l'abitato, e da alcuni pont<strong>il</strong>etti che si <strong>di</strong>partono dalla banchina e<br />

dal moletto <strong>di</strong> sopraflutto. Nel canale d’accesso <strong>il</strong> fondale è basso (max. 2 metri). Tra <strong>il</strong><br />

ponte stradale e <strong>il</strong> mare ci sono circa 8 m. Fuori dal canale ci sono numerose secche. E’<br />

navigab<strong>il</strong>e solo con p<strong>il</strong>otaggio. Il fondale è fangoso. La profon<strong>di</strong>tà in banchina varia da<br />

1,2 a 4,5 m, in porto da 4,5 a 15 m. Ci sono 4 pont<strong>il</strong>i riservati <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>di</strong>porto gestiti dalla<br />

Solkimar . Lungo la banchina sono ormeggiati i pescherecci.<br />

N° posti barca totale 200 Gru sì<br />

N° posti pesca professionale Riparazione motori sì<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina e<br />

gasolio<br />

sì Riparazioni elettriche sì<br />

Acqua sì<br />

Magazzino <strong>per</strong> deposito<br />

attrezzi<br />

no<br />

Energia elettrica sì<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

no<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

Scivolo sì Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio sì Ritiro rifiuti sì<br />

32


Sant’Antioco Porto Ponte Romano<br />

Foto: Porto Ponte Romano<br />

Porto Ponte Romano è <strong>il</strong> porto commerciale <strong>di</strong> S. Antioco. E' costituito da un canale<br />

<strong>di</strong> accesso, un bacino <strong>di</strong> evoluzione protetto da scogliere e da un ampio pont<strong>il</strong>e. Il<br />

fondale è fangoso profondo da 5 a 8 m circa.<br />

N° posti barca totale 6 Gru sì<br />

N° posti pesca<br />

professionale<br />

Riparazione motori sì<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina e<br />

gasolio<br />

sì Riparazioni elettriche sì<br />

Acqua sì<br />

Magazzino <strong>per</strong> deposito<br />

attrezzi<br />

no<br />

Energia elettrica no<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

no<br />

Scivolo no Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio no Ritiro rifuiti sì<br />

33


Porto Pino – Porto Canale<br />

Foto: Porto Pino - Porto Canale<br />

Si tratta <strong>del</strong> canale, la foce naturale <strong>del</strong> complesso degli stagni <strong>di</strong> Porto Pino, dove<br />

trovano posto sia alcune imbarcazioni da <strong>di</strong>porto sia alcuni pescherecci. Sfocia protetto<br />

da un molo frangiflutti (<strong>il</strong> "primo molo") ma tende ad interrarsi spesso, rendendo<br />

necessaria una decennale manutenzione (dragaggio) <strong>per</strong> dargli un fondale accettab<strong>il</strong>e.<br />

Dal 2004 è oggetto <strong>di</strong> una grande o<strong>per</strong>a <strong>di</strong> riqualificazione, che ha portato al completo<br />

banchinamento <strong>del</strong>le rive e alla costruzione <strong>di</strong> un ponte pedonale. L'acqua viene<br />

pompata attivamente da un'idrovora che la aspira dal canale.<br />

34


Porto <strong>di</strong> Teulada<br />

Foto: Porto <strong>di</strong> Teulada<br />

Chiamato anche "Su Portu Nou", è costituito da un molo <strong>di</strong> sopraflutto a due bracci<br />

(lungo 380 m), da una banchina interna <strong>di</strong> 400 m dalla quale si <strong>di</strong>partono tre pont<strong>il</strong>i<br />

galleggianti protetti da una scogliera frangiflutti. Il più vicino centro abitato è Teulada a 7<br />

km. Il fondo marino è fangoso la profon<strong>di</strong>tà in banchina varia da 2 a 5 m. I pescherecci<br />

si trovano lungo la vecchia banchina.<br />

Il porto è gestito da “Italia Navigando srl”.<br />

N° posti barca totale 150 Gru no<br />

N° posti pesca<br />

professionale<br />

Riparazione motori no<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina e<br />

gasolio<br />

no Riparazioni elettriche no<br />

Acqua sì Magazzino <strong>per</strong> deposito attrezzi no<br />

Energia elettrica sì<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

no<br />

Scivolo no Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio no Ritiro rifiuti sì<br />

35


S. Margherita – Cala Verde<br />

Foto: Porticciolo Cala Verde<br />

E’ una darsena privata realizzata nei pressi <strong>di</strong> S. Margherita <strong>di</strong> Pula. Il porticciolo è<br />

protetto da due moli foranei leggermente convergenti, orientati verso SE, lunghi 160 m.<br />

Ci sono dei bassifon<strong>di</strong> in prossimità <strong>del</strong> porto lato Est e lato Ovest. Il fondo marino è<br />

sabbioso e fangoso.<br />

Il fondale varia da 1,8 m all’imboccatura a 2,2 m in banchina.<br />

N° posti barca totale 88 Gru sì<br />

N° posti pesca<br />

professionale<br />

0 Riparazione motori sì<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina e<br />

gasolio<br />

sì Riparazioni elettriche sì<br />

Acqua sì<br />

Magazzino <strong>per</strong> deposito<br />

attrezzi<br />

no<br />

Energia elettrica sì<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

no<br />

Scivolo sì Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio sì Ritiro rifuiti sì<br />

36


Perd’è Sali<br />

Foto porto turistico <strong>di</strong> Perd'e Sali<br />

E' un porto turistico in concessione alla Saromar con 5 pont<strong>il</strong>i galleggianti e 2<br />

banchine in cemento che si trova nel comune <strong>di</strong> Sarroch, a circa 11 M a sud <strong>di</strong> Cagliari;<br />

è protetto da un molo <strong>di</strong> sopraflutto lungo circa 250 m e da uno <strong>di</strong> sottoflutto <strong>di</strong> 170 m;<br />

nel suo interno sono sistemati 5 pont<strong>il</strong>i. Il fondale è sabbioso e fangoso, con una<br />

profon<strong>di</strong>tà variab<strong>il</strong>e da 1,5 m all’imboccatura <strong>del</strong> porto a 3 m in banchina. Il porto ospita<br />

anche alcune imbarcazioni da pesca.<br />

N° posti barca totale 256 Gru sì<br />

N° posti pesca<br />

professionale<br />

4 Riparazione motori sì<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina<br />

e gasolio<br />

sì Riparazioni elettriche sì<br />

Acqua sì Magazzino <strong>per</strong> deposito attrezzi no<br />

Energia elettrica sì<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

no<br />

Scivolo sì Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio no<br />

37


Porto Foxi – Sarroch<br />

Foto: Porto Foxi<br />

E' <strong>il</strong> porto petrolifero <strong>di</strong> Cagliari ed è composto <strong>di</strong> due pont<strong>il</strong>i dove ormeggiano le navi<br />

cisterna; l'ingresso è vietato alle imbarcazioni da <strong>di</strong>porto, tranne in caso <strong>di</strong> necessità. Il<br />

fondo marino e sabbioso. E’ vietata la navigazione, la pesca e l’ancoraggio.<br />

Porto <strong>di</strong> Cagliari<br />

Foto: Molo Sanità, Calata Azuni, Calata Sant'Agostino<br />

38


Piano degli accosti presso Molo Sanità, Calata Azuni, Calata Sant'Agostino<br />

Il porto <strong>di</strong> Cagliari è <strong>il</strong> principale <strong><strong>del</strong>la</strong> Sardegna come trasporto passeggeri. E'<br />

costituito dal Nuovo Bacino <strong>di</strong> Levante, dal Nuovo Bacino <strong>di</strong> Ponente, dal Porto Interno<br />

dalla darsena <strong>di</strong> Su Siccu e da quella <strong>del</strong> Sale. All'interno <strong>del</strong> porto esistono varie<br />

strutture <strong>per</strong> l'ormeggio <strong>del</strong>le imbarcazioni da <strong>di</strong>porto: da est verso ovest è costituito<br />

dalla Darsena <strong>del</strong> Sale, Marina <strong>di</strong> Sant’Elmo, Marina <strong>di</strong> Bonaria con la Darsena <strong>di</strong> Su<br />

Siccu, nuovo Bacino <strong>di</strong> Levante e nuovo Bacino <strong>di</strong> Ponente.<br />

Il fondale varia da sabbioso a fangoso con una profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> 2 m in banchina.<br />

Carta: Planimetria <strong>del</strong> Porto <strong>di</strong> Cagliari<br />

39


Motomar Sarda<br />

Foto: Motomar Sarda<br />

E' una darsena attrezzata anche <strong>per</strong> grossi yacht, che si trova alla ra<strong>di</strong>ce <strong>del</strong> nuovo<br />

molo <strong>di</strong> ponente; è gestita dalla Motomar Sarda.<br />

Il fondale è fangoso e arg<strong>il</strong>loso e la profon<strong>di</strong>tà varia tra 1,6 e 3,5 m<br />

N° posti barca totale 108 Gru sì<br />

N° posti pesca<br />

professionale<br />

0 Riparazione motori sì<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina e<br />

gasolio<br />

sì Riparazioni elettriche sì<br />

Acqua sì<br />

Magazzino <strong>per</strong> deposito<br />

attrezzi<br />

no<br />

Energia elettrica sì<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

no<br />

Scivolo no Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio sì<br />

40


Molo Sanità, Calata Azuni, Calata Sant’Agostino<br />

N° posti barca totale Gru sì<br />

N° posti pesca<br />

professionale<br />

* Riparazione motori sì<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina e<br />

gasolio<br />

sì Riparazioni elettriche sì<br />

Acqua sì<br />

Magazzino <strong>per</strong> deposito<br />

attrezzi<br />

no<br />

Energia elettrica sì<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

no<br />

Scivolo sì Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio sì<br />

Quest’area portuale è destinata dall’Autorità Portuale <strong>di</strong> Cagliari all’ormeggio <strong>del</strong>le<br />

imbarcazioni <strong>per</strong> la pesca professionale. Si <strong>di</strong>stinguono tre moli: <strong>il</strong> molo sanità con 13<br />

posti barca, la Calata Azuni con 10 posti barca e la Calata Sant’Agostino con 21 posti<br />

barca.<br />

L’ormeggio <strong>per</strong> i pescatori è gratuito. Possono entrare con la macchina e ut<strong>il</strong>izzare i<br />

parcheggi gratuitamente. L’allaccio alla presa <strong>del</strong>l’acqua è gratuita, <strong>il</strong> suo ut<strong>il</strong>izzo è<br />

quantificato da un contatore, si paga quin<strong>di</strong> l’effettivo consumo. L’allaccio e <strong>il</strong> consumo<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> corrente elettrica sono invece a carico dei pescatori. La pulizia è a carico dei<br />

gestori <strong><strong>del</strong>la</strong> struttura portuale. Sulla banchina è presente un box <strong>per</strong> <strong>il</strong> ricovero<br />

<strong>del</strong>l’attrezzatura retiera, <strong>per</strong> <strong>il</strong> quale si paga una tassa <strong>di</strong> concessione.<br />

41


Cagliari IBs Yachting Point<br />

Foto Yachting club<br />

L'approdo si trova nel porto interno <strong>di</strong> Cagliari, molo Dogana. Tra i servizi offerti alle<br />

imbarcazioni troviamo la <strong>di</strong>stribuzione <strong><strong>del</strong>la</strong> rete WiFi e una completa assistenza<br />

logistica (bunkeraggio, yachting chandler e assistenza tecnica).<br />

Il fondale è fangoso e la profon<strong>di</strong>tà è <strong>di</strong> circa 7 m.<br />

N° posti barca totale 18 Gru sì<br />

N° posti pesca professionale 0 Riparazione motori sì<br />

Distributore<br />

gasolio<br />

<strong>di</strong> benzina e<br />

sì Riparazioni elettriche sì<br />

Acqua sì Magazzino <strong>per</strong> deposito attrezzi no<br />

Energia elettrica sì<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

no<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

Scivolo sì Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio sì<br />

42


Marina <strong>di</strong> Bonaria – Su Siccu<br />

Foto: Marina <strong>di</strong> Bonaria<br />

La darsena <strong>di</strong> Su Siccu, si trova all'interno <strong>del</strong> porto <strong>di</strong> Cagliari, e precisamente tra <strong>il</strong><br />

Nuovo Bacino <strong>di</strong> Levante e la Darsena <strong>del</strong> Sale. Alcuni pont<strong>il</strong>i sono in concessione alla<br />

Lega Navale Italiana riservati ai soci. Il fondo è fangoso e la profon<strong>di</strong>tà in banchina varia<br />

da 5 a 10 m.<br />

N° posti barca totale 302 Gru sì<br />

N° posti pesca<br />

professionale<br />

33 Riparazione motori sì<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina e<br />

gasolio<br />

sì Riparazioni elettriche sì<br />

Acqua sì<br />

Magazzino <strong>per</strong> deposito<br />

attrezzi<br />

no<br />

Energia elettrica sì<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

no<br />

Scivolo sì Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio sì<br />

43


Foto: Piano degli accosti presso Marina <strong>di</strong> Bonaria<br />

L’approdo è pre<strong>di</strong>sposto <strong>per</strong> lo smaltimento degli oli, batterie e rifiuti.<br />

I pescatori professionisti possono ut<strong>il</strong>izzare gratuitamente lo scivolo e l’ormeggio.<br />

L’allaccio alla presa <strong>del</strong>l’acqua è gratuita, l’ut<strong>il</strong>izzo <strong><strong>del</strong>la</strong> stessa è quantificato da un<br />

contatore <strong>per</strong> cui si paga in base all’effettivo consumo. L’allaccio e <strong>il</strong> consumo <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

corrente elettrica sono a carico <strong>del</strong> pescatore richiedente.<br />

Marina <strong>del</strong> Sole<br />

Foto Marina <strong>del</strong> Sole<br />

44


Il pont<strong>il</strong>e turistico"Marina <strong>del</strong> Sole" si trova all'interno <strong>del</strong> porto <strong>di</strong> Cagliari, ubicato<br />

nell'ex Darsena <strong>del</strong> Sale. L'approdo <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> mezzi d'alaggio e varo idonei alla messa<br />

a terra <strong>di</strong> imbarcazioni fino a 7 m <strong>di</strong> larghezza e portata massima <strong>di</strong> 40 tonnellate. Il<br />

fondale è fangoso e la profon<strong>di</strong>tà varia da 7,5 a 9 m.<br />

N° posti barca totale 220 Gru sì<br />

N° posti<br />

professionale<br />

pesca<br />

0 Riparazione motori sì<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina e<br />

gasolio<br />

sì Riparazioni elettriche sì<br />

Acqua sì<br />

Magazzino <strong>per</strong> deposito<br />

attrezzi<br />

no<br />

Energia elettrica sì<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

no<br />

Scivolo sì Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio no<br />

Marina <strong>di</strong> Sant’Elmo<br />

Foto: Marina Sant'Elmo<br />

La Marina <strong>di</strong> S. Elmo si trova all'interno <strong>del</strong> porto <strong>di</strong> Cagliari e precisamente nell'area<br />

<strong>di</strong> Su Siccu tra la darsena <strong>del</strong> Sale ed <strong>il</strong> Nuovo Molo <strong>di</strong> Levante. Di recente<br />

realizzazione, è protetto dal Molo <strong>di</strong> Levante dallo scirocco e dal pennello <strong>di</strong> Sant'Elmo<br />

dal maestrale e dal ponente.<br />

45


N° posti barca totale 200 Gru sì<br />

N° posti pesca<br />

professionale<br />

Riparazione motori sì<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina e<br />

gasolio<br />

sì Riparazioni elettriche sì<br />

Acqua sì<br />

Magazzino <strong>per</strong> deposito<br />

attrezzi<br />

no<br />

Energia elettrica sì<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

no<br />

Scivolo no Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio sì<br />

Il <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> carburante è presso “Barbini”, molo <strong>di</strong> Ponente.<br />

Marina Piccola<br />

Foto: Marina Piccola<br />

E’ un porto turistico situato a SE <strong><strong>del</strong>la</strong> città, nella zona balneare. E' protetto da un<br />

molo <strong>di</strong> sopraflutto a gomito banchinato internamente e da un molo <strong>di</strong> sottoflutto che<br />

termina con un ampio piazzale. All'interno vi sono alcuni pont<strong>il</strong>i galleggianti.<br />

All’imboccatura <strong>il</strong> pescaggio è <strong>di</strong> soli 2,3 m. Il fondale è sabbioso con alghe la profon<strong>di</strong>tà<br />

varia tra 2,00 a 2,7 m.<br />

L’approdo è pre<strong>di</strong>sposto <strong>per</strong> lo smaltimento degli oli, batterie e rifiuti. Per i pescatori<br />

professionisti l’ut<strong>il</strong>izzo <strong>del</strong>lo scivolo e l’ormeggio sono gratuiti. Possono entrare con<br />

l’auto e <strong>il</strong> carrello e ut<strong>il</strong>izzare i parcheggi gratuitamente. Teoricamente l’ut<strong>il</strong>izzo<br />

<strong>del</strong>l’acqua e <strong><strong>del</strong>la</strong> corrente elettrica dovrebbe essere pagata dai pescatori ma essendoci<br />

46


un unico contatore non si può quantificare ad <strong>per</strong>sonam, <strong>per</strong> cui l’Ente gestore paga le<br />

relative bollette.<br />

La pulizia è a carico dei gestori <strong>del</strong> porto che lamentano la presenza <strong>di</strong> reti<br />

incusto<strong>di</strong>te sulle banchine.<br />

N° posti barca totale 350 Gru sì<br />

N° posti pesca<br />

professionale<br />

32 Riparazione motori sì<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina e<br />

gasolio<br />

sì Riparazioni elettriche sì<br />

Acqua sì<br />

Magazzino <strong>per</strong> deposito<br />

attrezzi<br />

no<br />

Energia elettrica sì<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

no<br />

Scivolo sì Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio no<br />

Marina <strong>di</strong> Capitana<br />

Foto: Marina <strong>di</strong> Capitana<br />

Il porticciolo si trova sulla costa sud-orientale <strong>del</strong> Golfo <strong>di</strong> Cagliari, 6,5 M ad est <strong>di</strong><br />

Capo S. Elia. E' protetto a est da un molo <strong>di</strong> sopraflutto a gomito, a ovest da un molo <strong>di</strong><br />

sottoflutto <strong>per</strong>pen<strong>di</strong>colare alla costa; l'imboccatura è rivolta a ovest. Internamente <strong>il</strong><br />

bacino portuale si <strong>di</strong>vide in due gran<strong>di</strong> darsene ed è completamente banchinato. Nella<br />

darsena più esterna, riservata alle imbarcazioni più gran<strong>di</strong>, troviamo due pont<strong>il</strong>i mentre<br />

in quella più interna sono sistemati tre pont<strong>il</strong>i che ospitano imbarcazioni minori.<br />

47


Il fondale è variab<strong>il</strong>e, c’è sabbia, limo ghiaia e alghe.<br />

N° posti barca totale 450 Gru sì<br />

N° posti pesca<br />

professionale<br />

0 Riparazione motori sì<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina e<br />

gasolio<br />

sì Riparazioni elettriche sì<br />

Acqua sì<br />

Magazzino <strong>per</strong> deposito<br />

attrezzi<br />

no<br />

Energia elettrica sì<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

no<br />

Scivolo sì Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio no Ritiro rifiuti sì<br />

Marina <strong>di</strong> V<strong>il</strong>lasimius<br />

Foto: Marina <strong>di</strong> V<strong>il</strong>lasimius<br />

Il porto è protetto da un molo <strong>di</strong> sopraflutto <strong>di</strong> 560 m e da un molo <strong>di</strong> sottoflutto 180<br />

m; nello specchio acqueo interno sono sistemati 3 pont<strong>il</strong>i fissi, 15 pont<strong>il</strong>i galleggianti e 5<br />

banchine. La profon<strong>di</strong>tà in banchina varia tra 1,5 e 6,5 m <strong>il</strong> fondo a sabbioso e fangoso.<br />

Ci sono alcuni posti barca <strong>per</strong> le imbarcazioni da pesca.<br />

48


N° posti barca totale 750 Gru sì<br />

N° posti pesca<br />

professionale<br />

10 Riparazione motori no<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina e<br />

gasolio<br />

sì Riparazioni elettriche no<br />

Acqua sì<br />

Magazzino <strong>per</strong> deposito<br />

attrezzi<br />

no<br />

Energia elettrica sì<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

no<br />

Scivolo sì Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio sì Ritiro rifiuti sì<br />

Porto Corallo<br />

Foto: Porto Corallo<br />

Il porto si trova nel comune <strong>di</strong> V<strong>il</strong>laputzu, nel tratto <strong>di</strong> costa compreso tra capo San<br />

Lorenzo e Capo Ferrato, circa 31 M a sud <strong>di</strong> Arbatax.<br />

E’ costituito dal molo <strong>di</strong> sopraflutto, da quello <strong>di</strong> sottoflutto e da una banchina <strong>di</strong> riva<br />

con alcuni pont<strong>il</strong>i. Il fondale è sabbioso e fangoso e la profon<strong>di</strong>tà varia tra 4 e 20 m.<br />

49


N° posti barca totale 350 Gru sì<br />

N° posti pesca<br />

professionale<br />

10 Riparazione motori sì<br />

Distributore <strong>di</strong> benzina e<br />

gasolio<br />

sì Riparazioni elettriche sì<br />

Acqua sì<br />

Magazzino <strong>per</strong> deposito<br />

attrezzi<br />

no<br />

Energia elettrica sì<br />

Deposito <strong>per</strong> cassette <strong>per</strong> lo<br />

stoccaggio <strong>del</strong> prodotto<br />

no<br />

Scivolo sì Riven<strong>di</strong>ta ghiaccio no<br />

Scalo <strong>di</strong> alaggio sì<br />

50


4.2) PUNTI DI SBARCO “NON CONVENZIONALI”<br />

Di seguito si riporta la rappresentazione <strong><strong>del</strong>la</strong> localizzazione e, ove possib<strong>il</strong>e,<br />

corredate <strong>di</strong> immagini, dei punti <strong>di</strong> sbarco “non convenzionali”.<br />

Procedendo da ovest verso est:<br />

Laguna <strong>di</strong> Boi Cerbus, una profonda insenatura nel territorio <strong>di</strong> Portoscuso, nella località<br />

Paringianu. Il punto <strong>di</strong> sbarco è fornito <strong>di</strong> corrente elettrica e <strong>di</strong> un magazzino <strong>per</strong><br />

deposito attrezzi.<br />

Punta Trettu, nel Comune <strong>di</strong> San Giovanni Suergiu;<br />

51


Canale <strong>del</strong>lo Stagno <strong>di</strong> Porto Pino, nel Comune <strong>di</strong> Sant’Anna Arresi;<br />

approdo turistico <strong>di</strong> Porto Bu<strong>del</strong>lo, nel Comune <strong>di</strong> Teulada; ci sono due banchine con 50<br />

posti barca forniti <strong>di</strong> acqua e luce, è presente uno scivolo <strong>per</strong> <strong>il</strong> varo e l’alaggio <strong>del</strong>le<br />

imbarcazioni.<br />

52


Rada <strong>di</strong> Capo Malfatano, nel territorio <strong>di</strong> Domus de Maria. Si tratta <strong>di</strong> una piccola<br />

insenatura separata dal mare da una ru<strong>di</strong>mentale scogliera <strong>di</strong> pietra, in molti tratti<br />

sommersa.<br />

Rada all’altezza <strong>del</strong>lo sbocco <strong>del</strong> Rio Pula <strong>di</strong> fronte all’isola <strong>di</strong> San Macario, nel territorio<br />

<strong>di</strong> Pula<br />

53


Località V<strong>il</strong>ladorrì; attualmente approdano due barche da pesca<br />

Mara Mura località Maddalena Spiaggia, nel territorio <strong>di</strong> Capoterra; attualmente funge<br />

da approdo <strong>per</strong> una barca da pesca;<br />

54


punto <strong>di</strong> sbarco sito in località Capoterra/Frutti d’Oro, <strong>per</strong> <strong>il</strong> quale non esiste<br />

documentazione fotografica.<br />

55


Laguna <strong>di</strong> Santa G<strong>il</strong>la: sono presenti 3 appro<strong>di</strong> non convenzionali. Il primo è localizzato<br />

a sud <strong>del</strong>l’area a<strong>di</strong>bita a parcheggio <strong><strong>del</strong>la</strong> Centro Commerciale “Auchan Santa G<strong>il</strong>la”; <strong>il</strong><br />

secondo occupa uno spazio limitato quasi a ridosso <strong>del</strong>l’area areoportuale <strong>di</strong> Elmas; <strong>il</strong><br />

terzo è localizzato nella zona <strong>di</strong> Sa Illetta. Risultano in prossimità <strong><strong>del</strong>la</strong> città <strong>di</strong> Cagliari e<br />

sono raggiungib<strong>il</strong>i con i mezzi <strong>di</strong> trasporto tra<strong>di</strong>zionali. Le informazioni raccolte in<strong>di</strong>cano<br />

la carenza <strong>di</strong> servizi, anche come acqua e corrente elettrica. Non esistono strutture <strong>di</strong><br />

supporto.<br />

Foto: Santa G<strong>il</strong>la Approdo fronte Auchan<br />

56


Foto Santa G<strong>il</strong>la Approdo presso aeroporto <strong>di</strong> Elmas<br />

Foto Approdo località Sa Illetta<br />

57


L’approdo <strong>di</strong> Sant’Elia ha <strong>il</strong> vantaggio <strong>di</strong> essere molto vicino al centro <strong><strong>del</strong>la</strong> Città e ai<br />

mercati rionali ma, nonostante ciò, non presenta alcuna struttura idonea <strong>di</strong> supporto<br />

all’attività <strong>di</strong> pesca né sono presenti servizi alcuni. C’è un progetto <strong>del</strong> Comune <strong>di</strong><br />

Cagliari <strong>per</strong> sistemarlo e destinarlo esclusivamente alle attività <strong>di</strong> pesca.<br />

Foto <strong>del</strong>l’approdo <strong>di</strong> Sant’Elia<br />

Stagno <strong>di</strong> Feraxi e lo stagno <strong>di</strong> Colostri sono appro<strong>di</strong> non convenzionali nei quali<br />

ormeggiano <strong>per</strong>lopiù le imbarcazioni dei pescatori concessionari degli specchi acquei<br />

58


LEGENDA<br />

APPRODI NON CONVENZIONALI APPRODI CONVENZIONALI<br />

1) Laguna <strong>di</strong> Boi Cerbus 1) Buggerru<br />

2) Punta Trettu 2) Portoscuso<br />

3) Canale <strong>del</strong>lo Stagno <strong>di</strong> Porto Pino 3) Portovesme<br />

4) Rada <strong>di</strong> Porto Bu<strong>del</strong>lo 4) Isola Piana – V<strong>il</strong>lamarina<br />

5) Rada <strong>di</strong> Capo Malfatano 5) Isola <strong>di</strong> S. Pietro – Carloforte<br />

6) Rada all’altezza <strong>del</strong>lo sbocco <strong>del</strong> Rio Pula 6) Sant’Antioco/Calasetta – Darsena turistica<br />

7) Mara Muru 7) Calasetta – Porto commerciale<br />

8) Capoterra/Frutti d’Oro 8) Sant’Antioco<br />

9) Laguna <strong>di</strong> Santa G<strong>il</strong>la: sono presenti 3 appro<strong>di</strong> 9) Sant’Antioco Porto Ponte Romano<br />

10) L’approdo <strong>di</strong> Sant’Elia 10) Porto Pino – Porto Canale<br />

11) lo Stagno <strong>di</strong> Feraxi 11) Porto <strong>di</strong> Teulada<br />

12) Stagno <strong>di</strong> Colostrai 12) S. Margherita – Cala Verde<br />

13) Perd’è Sali<br />

14) Porto Foxi – Sarroch<br />

15) Porto <strong>di</strong> Cagliari<br />

16) Motomar Sarda<br />

17) Molo Sanità, Calata Azuni, Calata Sant’Agostino<br />

18) Cagliari IBs Yachting Point<br />

19) Marina <strong>di</strong> Bonaria – Su Siccu<br />

20) Marina <strong>del</strong> Sole<br />

21) Marina <strong>di</strong> Sant’Elmo<br />

22) Marina Piccola<br />

23) Marina <strong>di</strong> Capitana<br />

24) Marina <strong>di</strong> V<strong>il</strong>lasimius<br />

25) Porto Corallo<br />

59


1) LA FILIERA DELLA PESCA<br />

1.1) PREMESSA<br />

CAPITOLO 2<br />

L’attività <strong>di</strong> pesca professionale, finalizzata al prelievo e alla cattura dei prodotti ittici, può<br />

essere esercitata esclusivamente dalle imprese iscritte al RIP (Registri Imprese <strong>di</strong> Pesca).<br />

Nel 2007 la flotta da pesca <strong><strong>del</strong>la</strong> Sardegna risulta costituita da 1140 imbarcazioni. La<br />

maggior parte <strong>di</strong> queste sono impegnate nell’attività <strong>di</strong> pesca artigianale. Sono<br />

generalmente imbarcazioni <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni (stazza lorda me<strong>di</strong>a TSL <strong>di</strong> circa 5<br />

tonnellate) che effettuano <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> pesca quali tramagli, reti fini, palamiti, nasse e<br />

attrezzi multipli in genere. La restante parte è costituita da pescherecci a strascico con 184<br />

unità (13 %) che rappresenta <strong>per</strong>ò <strong>il</strong> 58% <strong><strong>del</strong>la</strong> stazza totale (7043 TSL).<br />

Il maggior numero <strong>di</strong> imbarcazioni <strong>di</strong> piccola pesca, ha stazza inferiore a 5 unità <strong>di</strong> TSL<br />

e rappresenta solamente <strong>il</strong> 33 % <strong><strong>del</strong>la</strong> stazza totale. Se si analizzano le <strong>di</strong>fferenti classi <strong>di</strong><br />

stazza lorda si può notare come quella compresa tra 5 e 10 tonnellate risulta essere quella<br />

più consistente (54%) .<br />

Per quanto riguarda la pesca a strascico <strong>il</strong> maggior numero <strong>di</strong> imbarcazioni hanno TSL<br />

inferiore a 10 tonnellate (40%) e queste rappresentano <strong>il</strong> 9% <strong><strong>del</strong>la</strong> stazza complessiva.<br />

Fra le <strong>di</strong>fferenti classi <strong>di</strong> stazza lorda quella con TSL >70 risulta essere la più consistente<br />

(56 %).<br />

5


TSL>70<br />

21%<br />

30


2) IL CICLO PRODUTTIVO<br />

In<strong>di</strong>pendentemente dal “mestiere” impiegato, <strong>il</strong> ciclo produttivo comprende due fasi<br />

principali, chiamate “bordate”, la cui durata è <strong>di</strong>versa <strong>per</strong> ogni tipo <strong>di</strong> pesca ed è<br />

influenzata dalle con<strong>di</strong>zioni meteo-marine.<br />

Queste due fasi sono:<br />

Fase <strong>di</strong> trasferimento;<br />

Fase <strong>di</strong> pesca.<br />

La fase <strong>di</strong> trasferimento comprende <strong>il</strong> tragitto che l’imbarcazione compie dal punto <strong>di</strong><br />

attracco alla zona <strong>di</strong> pesca e viceversa.<br />

La fase <strong>di</strong> pesca, a seconda che venga ut<strong>il</strong>izzato un attrezzo statico o <strong>di</strong>namico,<br />

comprende due o tre sub fasi:<br />

A) CICLO PRODUTTIVO CON ATTREZZO STATICO<br />

Trasferimento<br />

Cala<br />

Recu<strong>per</strong>o<br />

Trattamento <strong>del</strong> pescato<br />

Sbarco<br />

Trasporto commercializzazione<br />

B) CICLO PRODUTTIVO CON ATTREZZO DINAMICO<br />

Trasferimento<br />

Traino<br />

Recu<strong>per</strong>o<br />

Trattamento <strong>del</strong> pescato<br />

Sbarco<br />

Trasporto commercializzazione<br />

62


C) ATTIVITÀ IN BANCHINA COMUNI AD ENTRAMBI I CICLI PRODUTTIVI<br />

Forniture ed approvvigionamenti<br />

Manutenzioni<br />

Pulizia<br />

Eco adempimenti<br />

Le attività che si svolgono in banchina hanno una durata ed un impegno <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong><br />

mezzi <strong>di</strong>verso a seconda <strong>del</strong> mestiere praticato e <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>del</strong>l’approdo che, come<br />

già detto, sono le più <strong>di</strong>sparate. Tali attività consistono, sostanzialmente, nel pre<strong>di</strong>sporre la<br />

barca <strong>per</strong> affrontare le <strong>di</strong>verse bordate.<br />

La manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria <strong>del</strong>lo scafo e dei motori, nei casi più favorevoli,<br />

è fatta nello stesso porto <strong>di</strong> approdo, se questo è dotato <strong>del</strong> cantiere <strong>di</strong> rimessaggio;<br />

mentre se l’approdo avviene in un porto che ne è sprovvisto è necessario <strong>per</strong>correre<br />

<strong>di</strong>verse miglia.<br />

Lo stesso <strong>di</strong>scorso vale anche <strong>per</strong> <strong>il</strong> rifornimento <strong>di</strong> carburante: in alcuni casi si <strong>per</strong>dono<br />

intere giornate <strong>di</strong> lavoro <strong>per</strong> raggiungere la pompa <strong>del</strong> <strong>di</strong>stributore.<br />

Le altre o<strong>per</strong>azioni consistono nella pre<strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong>l’attrezzatura da pesca, nei<br />

controlli e eventuali riparazioni <strong>del</strong>le reti e dei mezzi ut<strong>il</strong>izzati <strong>per</strong> salparle (verricelli,<br />

carrucole, ecc), e, nei casi in cui sono ut<strong>il</strong>izzate, preparare le esche.<br />

Altra o<strong>per</strong>azione, che non deve essere trascurata, è lo smaltimento dei contenitori <strong>di</strong><br />

plastica e degli oli esausti <strong>del</strong> motore e <strong>del</strong>le batterie esaurite, che vanno conferite negli<br />

appositi contenitori.<br />

Ultima o<strong>per</strong>azione consiste nello sbarco <strong>del</strong> pescato, che, anche in questo caso, può<br />

essere fatto più o meno agevolmente, a seconda <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> approdo.<br />

63


3) LE ATTIVITÀ DI PESCA: I MESTIERI<br />

3.1) PESCA COSTIERA LOCALE (PICCOLA PESCA)<br />

Con una incidenza circa <strong>del</strong>l’ 86 % la piccola pesca è senz’altro l’attività più rappresentata<br />

e viene praticata ricorrendo all’uso <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi attrezzi, alcune volte ut<strong>il</strong>izzati singolarmente,<br />

ma, più frequentemente, ut<strong>il</strong>izzati contemporaneamente (licenza con attrezzi polivalenti).<br />

Per questo mestiere vengono impiegate imbarcazioni <strong>di</strong> limitato tonnellaggio, normalmente<br />

non su<strong>per</strong>ano le <strong>di</strong>eci tonnellate <strong>di</strong> stazza lorda, con motori <strong>di</strong> contenuta potenza, che<br />

consentono l’attività solo in prossimità <strong><strong>del</strong>la</strong> costa. Non si va oltre le sei miglia, con uscite<br />

e rientri (bordate) giornalieri <strong><strong>del</strong>la</strong> durata me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 2-3 ore ognuna, e con un equipaggio<br />

composto, solitamente, da due o tre pescatori. Tali imbarcazioni, abitualmente, hanno solo<br />

le dotazioni <strong>di</strong> bordo obbligatorie <strong>per</strong> legge, e sono generalmente prive <strong>di</strong> sistemi adeguati<br />

<strong>per</strong> la lunga conservazione <strong>del</strong> pescato.<br />

Gli attrezzi ut<strong>il</strong>izzati sono le reti da posta, le nasse e, in minor misura i palangari.<br />

a) Reti da posta<br />

Le reti da posta, come in<strong>di</strong>ca lo stesso nome, sono quelle che, calate, esercitano<br />

un’azione passiva, statica. Infatti, questo tipo <strong>di</strong> attrezzo, non viene in<strong>di</strong>rizzato verso <strong>il</strong><br />

bersaglio, ma sono gli animali marini che, nei loro spostamenti, vanno a contatto<br />

rimanendovi catturati <strong>per</strong> ammagliamento o imbrocco.<br />

La rete da posta più ut<strong>il</strong>izzata è <strong>il</strong> tramaglio, costituito da una parete formata da tre pezze<br />

sovrapposte e collegate lungo <strong>il</strong> lato maggiore, <strong>del</strong>le quali, le due esterne hanno maglie<br />

più gran<strong>di</strong> <strong>di</strong> quella interna.<br />

Normalmente viene sistemato al <strong>di</strong> sopra <strong>del</strong> fondo marino al quale è quasi sempre<br />

ancorato; la parte su<strong>per</strong>iore <strong><strong>del</strong>la</strong> rete è collegata a una lima da galleggianti, mentre quella<br />

inferiore è connessa a una lima da piombi, in modo che l’azione combinata <strong>del</strong>le due lime ,<br />

galleggianti e piombi, mantenga lo stiramento verticale <strong><strong>del</strong>la</strong> rete. In su<strong>per</strong>ficie <strong>il</strong> tramaglio<br />

è adeguatamente segnalato con boe munite <strong>di</strong> ban<strong>di</strong>erine, e, <strong>di</strong> notte, con apposite luci.<br />

Il pesce, da qualunque parte provenga, su<strong>per</strong>a agevolmente la prima pezza, quella a<br />

maglie più larghe, ma quando entra in contatto con la pezza centrale, a maglie più strette,<br />

vi rimane impigliato.<br />

64


Altro tipo <strong>di</strong> rete ut<strong>il</strong>izzata è quella ad imbrocco (conosciuta anche come rete mono f<strong>il</strong>o, o<br />

giapponese), formata da un’unica pezza. La cattura avviene <strong>per</strong> imbrocco, ossia, <strong>il</strong> pesce,<br />

una volta entrato nella maglia <strong><strong>del</strong>la</strong> rete, non riesce più ad andare né avanti né in<strong>di</strong>etro.<br />

Sono reti derivanti cioè lasciate alla deriva sotto l’azione dei venti e <strong>del</strong>le correnti.<br />

Le <strong>di</strong>mensioni <strong>del</strong>le maglie sono variab<strong>il</strong>i a seconda <strong><strong>del</strong>la</strong> specie e <strong><strong>del</strong>la</strong> taglia <strong>del</strong> pesce<br />

che si intende catturare.<br />

Tali sistemi <strong>di</strong> pesca hanno una spiccata selettività, sia <strong>per</strong> quanto riguarda la taglia che le<br />

specie dei soggetti catturati.<br />

Il tipo <strong>di</strong> pesce catturato, demersale o pelagico, è in genere ad alto valore commerciale.<br />

Le specie maggiormente catturate con <strong>il</strong> tramaglio sono: saraghi, orate, spigole, scorfani,<br />

aragoste, sciarrani, cernie, pesci San Pietro, polpi, seppie, calamari, triglie, mormore, etc,<br />

L'imbrocco invece e' ut<strong>il</strong>izzato principalmente <strong>per</strong> la cattura <strong>di</strong> merluzzi e capponi al largo<br />

e, sotto costa, e' impiegato <strong>per</strong> la cattura <strong><strong>del</strong>la</strong> palamita, <strong>del</strong>lo sgombro, dei cefali, <strong>del</strong>le<br />

spigole, <strong>del</strong>le ricciole etc.<br />

65


TRAMAGLIO E IMBROCCO<br />

Altro attrezzo ut<strong>il</strong>izzato nella piccola pesca è la nassa, anche questo da posta e dunque<br />

statico. Si tratta <strong>di</strong> una trappola che consente agevolmente l’entrata <strong><strong>del</strong>la</strong> preda, attirata<br />

dall’esca in essa contenuta, e ne impe<strong>di</strong>sce l’uscita.<br />

È un attrezzo che <strong>di</strong> regola ogni singolo pescatore costruisce artigianalmente,<br />

apportandovi alcune mo<strong>di</strong>fiche e aggiustamenti, e ricorrendo all’uso <strong>di</strong> materiali <strong>di</strong>versi;<br />

sostanzialmente è costituito da: un c<strong>il</strong>indro interno <strong>di</strong> rete metallica elettrosaldata e<br />

rivestita in plastica <strong>del</strong>l’altezza <strong>di</strong> circa cm.50 e <strong>del</strong> <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> cm.40, più una rete<br />

66


esterna tipo R20 <strong><strong>del</strong>la</strong> maglia <strong>del</strong> 14, più una reticella interna,”bugonella” <strong>del</strong> n°14. Il tutto<br />

viene armato con na<strong>il</strong>on e rinforzato con f<strong>il</strong>o <strong>di</strong> rame plastificato, più una fune <strong>per</strong> <strong>il</strong> trave<br />

<strong>di</strong> collegamento tra le <strong>di</strong>verse nasse situate ad una <strong>di</strong>stanza me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> mt.8,00.<br />

Di norma le nasse non sono calate singolarmente. Infatti, una volta in<strong>di</strong>viduata la zona <strong>di</strong><br />

mare che si presume sia frequentata dalle specie da insi<strong>di</strong>are, si calano i gruppi, uniti, ad<br />

una <strong>di</strong>stanza prestab<strong>il</strong>ita, da una fune chiamata trave o madre.<br />

L’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>le zone <strong>di</strong> pesca <strong>di</strong>pende sia dalla stagione che dal target <strong>di</strong> pesci che<br />

si pensa <strong>di</strong> catturare, oltre che dalle caratteristiche <strong>del</strong>l’imbarcazione che possono<br />

<strong>per</strong>mettere allontanamenti dalla costa più o meno lunghi.<br />

Anche in questo caso, <strong>il</strong> pescato ha un buon valore commerciale ed è costituito<br />

principalmente da: polpi, seppie, granchi, triglie, gamberi, gronghi e aragoste.<br />

NASSA<br />

Anche se in minor misura, rispetto a quelli precedentemente esaminati, un altro attrezzo<br />

che viene ut<strong>il</strong>izzato dalla piccola pesca è <strong>il</strong> palangaro (palamito). Questo è costituito da un<br />

cavo lungo anche <strong>di</strong>verse centinaia <strong>di</strong> metri, denominato madre, al quale, a <strong>di</strong>stanza<br />

regolare, vengono fissati i braccioli alla cui estremità è legato l’amo, <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa forma e<br />

<strong>di</strong>mensione, armato con esche <strong>di</strong>fferenti a seconda <strong><strong>del</strong>la</strong> specie che si vuole catturare.<br />

I palangari si <strong>di</strong>stinguono in fissi e derivanti a seconda che siano ancorati sul fondo o<br />

lasciati in balia <strong>del</strong>le correnti. Quelli fissi sono impiegati sul fondo o a mezz’acqua, mentre<br />

quelli derivanti in su<strong>per</strong>ficie<br />

67


Tra le specie più importanti, nei mix <strong>di</strong> cattura <strong>del</strong> palangaro, si segnalano: pagelli, rombi,<br />

naselli, murene, gronghi, cernie, razze, saraghi, razze e palombi, oltre che, in particolari<br />

con<strong>di</strong>zioni, tonni e pesci spada.<br />

PALANGARI<br />

68


3.2) PESCA COSTIERA RAVVICINATA (PICCOLO STRASCICO)<br />

La <strong>di</strong>fferenza tra questo mestiere e la piccola pesca esaminata nei paragrafi precedenti,<br />

consiste nell’uso <strong>di</strong> imbarcazioni su<strong>per</strong>iori a <strong>di</strong>eci tonnellate che normalmente arrivano<br />

sino ad un massimo <strong>di</strong> trenta tonnellate <strong>di</strong> stazza lorda, con una buona motorizzazione e<br />

adeguate dotazioni <strong>di</strong> bordo, comprendenti generalmente radar, ecoscandaglio e<br />

ghiacciaie <strong>per</strong> la conservazione <strong>del</strong> prodotto. Questi fattori <strong>per</strong>mettono “bordate” <strong>di</strong> lunga<br />

durata, anche oltre le ventiquattro ore, consentendo <strong>di</strong> esercitare l’attività <strong>di</strong> cattura più al<br />

largo, oltre le sei miglia.<br />

L’equipaggio normalmente è composto da tre – cinque marinai.<br />

Le barche sono armate con le reti da strascico che, attraverso due cavi <strong>di</strong> acciaio fissati<br />

all’arcone <strong>di</strong> poppa, rispettivamente collegati a due <strong>di</strong>vergenti, vengono trainate<br />

“strascicando” sul fondo <strong>del</strong> mare.<br />

Di seguito vengono descritti i principali componenti <strong>del</strong>l’attrezzatura da pesca che<br />

incontriamo partendo da bordo sino ad arrivare alla rete che strascica sul fondo.<br />

Le funi <strong>di</strong> acciaio collegano la nave da pesca ai <strong>di</strong>vergenti che lavorano strisciando sul<br />

fondo garantendo l’a<strong>per</strong>tura orizzontale <strong>del</strong>le rete. Dal <strong>di</strong>vergente partono i calamenti che<br />

lo collegano alla rete; i calamenti sono formati da cavi misti cioè da cavi <strong>di</strong> acciaio rivestiti<br />

da materiale tess<strong>il</strong>e in modo da aumentarne la resistenza all’abrasione con <strong>il</strong> fondo <strong>del</strong><br />

mare.<br />

Di solito prima <strong>di</strong> arrivare alla mazzetta <strong>il</strong> calamento è collegato al restone, formato da<br />

cavo misto, ma <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro maggiore <strong>del</strong> calamento, e ad una catena <strong>per</strong> avere una<br />

maggiore aderenza al fondo.<br />

Per la pesca a strascico sono fondamentali i <strong>di</strong>vergenti che hanno <strong>il</strong> compito <strong>di</strong> assicurare<br />

l’a<strong>per</strong>tura orizzontale <strong><strong>del</strong>la</strong> rete <strong>per</strong> mezzo <strong><strong>del</strong>la</strong> pressione idro<strong>di</strong>namica che si genera sul<br />

<strong>di</strong>vergente stesso durante <strong>il</strong> moto; sono generalmente realizzati in acciaio.<br />

La rete a strascico con <strong>di</strong>vergenti è caratterizzata da alcune parti costitutive: i bracci, la<br />

bocca, <strong>il</strong> corpo ed <strong>il</strong> sacco <strong>di</strong> raccolta. Costruttivamente la rete è formata da una parte<br />

su<strong>per</strong>iore, detta cielo, e da una inferiore detta tassello che strascica sul fondo: tra cielo e<br />

tassello c’è una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> lunghezza, imbando, che contribuisce a garantire <strong>il</strong> contatto<br />

tra rete e fondo. Il sacco ha le maglie più piccole, <strong>per</strong> consentire la cattura dei soggetti <strong>di</strong><br />

modesta taglia, è dotato <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> chiusura formato da una cimetta annodata,<br />

fac<strong>il</strong>mente snodab<strong>il</strong>e <strong>per</strong> <strong>il</strong> recu<strong>per</strong>o <strong><strong>del</strong>la</strong> saccata.<br />

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La rete a strascico è così detta <strong>per</strong> le particolari con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro: infatti è trascinata a<br />

contatto <strong>del</strong> fondo marino. Le specie catturate vengono convogliate all’interno <strong><strong>del</strong>la</strong> rete<br />

fino alla parte terminale, denominata sacco, insieme ad una notevole quantità <strong>di</strong> materiale,<br />

sia organico che inorganico, raschiato dal fondale marino.<br />

Proprio <strong>per</strong> <strong>il</strong> contatto con <strong>il</strong> fondale si ha <strong>il</strong> rischio che la rete a strascico si incagli<br />

causando situazioni <strong>di</strong> emergenza che devono essere gestite al fine <strong>di</strong> ridurre sia i danni<br />

alle <strong>per</strong>sone che alle cose.<br />

Il sacco viene issato a bordo e a<strong>per</strong>to a poppa, lasciando cadere sia i pesci che <strong>il</strong><br />

materiale raccolto, che viene subito separato e ributtato in mare.<br />

Il target <strong>di</strong> cattura, costituito da specie demersali e bentoniche, non è sempre <strong>di</strong> notevole<br />

valore economico unitario, ed è principalmente costituito da: pagelli, saraghi, triglie, razze,<br />

naselli, seppie, calamari, gamberi rossi, ecc.<br />

Peschereccio Divergenti<br />

PICCOLO STRASCICO<br />

Rete<br />

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3.3) TONNARA<br />

Un’altra attività <strong>di</strong> pesca che si pratica nella parte occidentale <strong><strong>del</strong>la</strong> fascia costiera (<strong>il</strong><br />

Sulcis), è quella <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca <strong>del</strong> tonno con le tonnare.<br />

Attualmente sono state r<strong>il</strong>asciate quattro concessioni: alla Società Tonnare Sulcitane la<br />

tonnara denominata “Porto Paglia”, alla Coo<strong>per</strong>ativa Consociazione Tonnare Sarde le<br />

tonnare denominate “Portoscuso” e “Carloforte” e alla coo<strong>per</strong>ativa Pescatori Pescalltur la<br />

tonnara Cala Vinagra.<br />

La tonnara è uno degli attrezzi statici più antichi ado<strong>per</strong>ati <strong>per</strong> la pesca <strong>del</strong> tonno rosso,<br />

grosso pesce <strong><strong>del</strong>la</strong> famiglia degli sgomberoi<strong>di</strong> che raggiunge lunghezza e peso notevoli,<br />

fino a 400Kg.. Questo tipo <strong>di</strong> pesca sfrutta le abitu<strong>di</strong>ni <strong>del</strong>l’animale da insi<strong>di</strong>are che migra,<br />

passando <strong>per</strong> lo stretto <strong>di</strong> Gib<strong>il</strong>terra, dall’oceano Atlantico nel Me<strong>di</strong>terraneo <strong>per</strong> deporre le<br />

uova e cercare abbondante cibo.<br />

Il primo atto <strong>del</strong>l’attività comincia all’inizio <strong>di</strong> apr<strong>il</strong>e, quando si scelgono gli uomini che<br />

faranno parte <strong><strong>del</strong>la</strong> “ciurma”, e si preparano le reti.<br />

Il calato, ossia l'insieme <strong>del</strong>le ancore e <strong>del</strong>le reti che va dal fondo <strong>del</strong> mare alla su<strong>per</strong>ficie,<br />

si cala a maggio e resta in pesca <strong>per</strong> circa un mese e mezzo.<br />

Il sistema <strong>di</strong> rete usato consta <strong>di</strong> un grande rettangolo che si allarga molto al centro e si<br />

restringe ai lati, è lungo circa 200 - 300 metri e largo 50 - 60. La robusta rete forma sette -<br />

otto camere <strong>di</strong>sposte in sequenza, ognuna chiamata con un nome particolare, collegate<br />

tra loro da gran<strong>di</strong> a<strong>per</strong>ture; è saldamente ancorata al fondo ed è tesa in su<strong>per</strong>ficie con<br />

adeguati galleggianti.<br />

Le due camere estreme si chiamano <strong>di</strong> Levante e <strong><strong>del</strong>la</strong> Morte; quest’ultima è la più grande<br />

e la più robusta ed è l’unica dotata <strong>di</strong> fondo. Tra queste due camere estreme sono situate<br />

le camere <strong>di</strong> Ponente, <strong>il</strong> Bastardo, <strong>il</strong> Bordonaro, la Bordonaredda, la Grande; nel sistema<br />

a otto camere, a quelle precedentemente elencate si aggiungono quella Centrale o Pedale<br />

a forma <strong>di</strong> imbuto, che si allarga verso la parte libera.<br />

Dal Bordano, o dal Pedale, sj cala <strong>per</strong>pen<strong>di</strong>colarmente un’altra rete, che si stende sino alla<br />

costa, che sbarra <strong>il</strong> passo al tonno costringendolo a virare e ad entrare nella prima camera<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> tonnara, “la camera <strong>di</strong> Levante”, e, successivamente, nelle altre sino alla “camera<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> Morte”. Quando <strong>il</strong> Rais, capo <strong>di</strong> tutte le o<strong>per</strong>azioni, ritiene che <strong>il</strong> numero degli animali<br />

presenti sia sufficientemente numeroso, fa <strong>di</strong>sporre le imbarcazioni intorno al <strong>per</strong>imetro<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> camera <strong><strong>del</strong>la</strong> Morte, in modo da <strong>per</strong>mettere ai tonnarotti <strong>di</strong> tirare su la rete, mentre lui<br />

71


sta al centro e impartisce gli or<strong>di</strong>ni. Inizia così la mattanza issando a bordo <strong>del</strong>le barche i<br />

pesci catturati con <strong>il</strong> raffio.<br />

I pesci vengono portati a riva e scaricati, generalmente negli stab<strong>il</strong>imenti che supportano la<br />

attività <strong>di</strong> pesca, dove subiscono una prima selezione, pesatura e manipolazione, <strong>per</strong> poi<br />

essere commercializzati.<br />

Il commercio, che coinvolge <strong>di</strong>verse società, sia <strong>di</strong> commercializzazione che <strong>di</strong><br />

trasformazione, avviene su scala mon<strong>di</strong>ale convergendo, <strong>per</strong> una consistente quantità, sul<br />

mercato <strong>di</strong> Tokyo.<br />

Tenuto conto <strong><strong>del</strong>la</strong> stagionalità e <strong>del</strong>l’aleatorietà <strong><strong>del</strong>la</strong> produzione, si tende a stipulare<br />

contratti <strong>di</strong>retti prima <strong><strong>del</strong>la</strong> campagna, con l’obiettivo <strong>di</strong> collocare <strong>il</strong> prodotto verso <strong>il</strong><br />

mercato giapponese e americano dove si spuntano prezzi <strong>di</strong> realizzo decisamente<br />

favorevoli; una quota <strong>del</strong> prodotto viene destinata al mercato locale e nazionale.<br />

TONNARA<br />

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3.4) PESCA LAGUNARE (VAGANTIVA; RACCOLTA; ALLEVAMENTO)<br />

La presenza <strong>di</strong> numerose aree lagunari, comprese nella fascia costiera indagata, pone,<br />

l’attività <strong>di</strong> pesca e <strong>di</strong> gestione <strong><strong>del</strong>la</strong> risorsa, in tali zone, in una posizione primaria nel<br />

settore produttivo <strong>di</strong> riferimento.<br />

Le attività praticate sono sostanzialmente: pesca, raccolta e allevamento.<br />

Sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o organizzativo, l’attività lagunare è <strong>di</strong>stinta fondamentalmente in tre tipologie<br />

<strong>di</strong> gestione:<br />

estensiva: gli apporti alimentari sono <strong>del</strong> tutto naturali e non si ricorre ad<br />

integrazioni esterne;<br />

intensiva: gli apporti alimentari sono integralmente forniti dall’esterno;<br />

semi intensiva: parte degli apporti alimentari sono tratti dall’ambiente naturale e<br />

parte derivano da forniture esterne.<br />

Alcuni compen<strong>di</strong> lagunari sono dotati <strong>di</strong> particolari strutture chiamate lavorieri, che sono<br />

trappole interposte nei <strong>per</strong>imetri <strong>di</strong> collegamento tra le lagune e <strong>il</strong> mare.<br />

Il funzionamento dei lavorieri deriva dalla conoscenza <strong>del</strong>le abitu<strong>di</strong>ni migratorie dei pesci<br />

che si vogliono catturare. Essendo le lagune più ricche <strong>di</strong> sostanze alimentari rispetto al<br />

mare, favoriscono la migrazione dei pesci che, una volta <strong>di</strong>ventati adulti, tendono a<br />

ritornare al mare <strong>per</strong> riprodursi o <strong>per</strong> ricercare un ambiente climatico più favorevole, meno<br />

freddo o meno caldo, a seconda <strong><strong>del</strong>la</strong> stagione; tale migrazione viene impe<strong>di</strong>ta dal<br />

lavoriero, che allo stesso tempo, non impe<strong>di</strong>sce l’entrata agli altri animali.<br />

Nella fascia costiera esaminata prevale la tipologia estensiva, <strong>di</strong> seguito vengono<br />

analizzate, singolarmente, le principali attività praticate: pesca vagantiva, raccolta,<br />

allevamento.<br />

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a) Pesca vagantiva<br />

Tale tipo <strong>di</strong> attività viene praticata con battelli <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni dotati <strong>di</strong> motori<br />

fuoribordo <strong>di</strong> limitata potenza, che consentono spostamenti agevoli e veloci all’interno<br />

degli specchi acquei. L’equipaggio è composto, generalmente, da non più <strong>di</strong> due<br />

pescatori, e le bordate giornaliere sono in numero variab<strong>il</strong>e, a seconda <strong><strong>del</strong>la</strong> stagione e<br />

<strong>del</strong>le prede insi<strong>di</strong>ate, e durano me<strong>di</strong>amente 2-3-ore.<br />

Gli attrezzi più comunemente ut<strong>il</strong>izzati sono: reti da posta, nasse e palangari, <strong>del</strong> tutto<br />

sim<strong>il</strong>i a quelli ut<strong>il</strong>izzati nella piccola pesca praticata in mare, e i bertovelli, che sono <strong>del</strong>le<br />

trappole molto sim<strong>il</strong>i alla nasse, ma costituite da più anelli e quin<strong>di</strong> più capienti, che<br />

possono essere “messe in pesca” sia in gruppi che singolarmente, ancorate a pali <strong>di</strong> legno<br />

infissi nel fondo.<br />

Tra le principali specie catturate, sempre <strong>di</strong> alto pregio commerciale, si annoverano orate,<br />

spigole, angu<strong>il</strong>le e cefali.<br />

BERTOVELLI<br />

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) Raccolta nelle lagune<br />

L’attività principale <strong>di</strong> raccolta all’interno <strong>del</strong>le lagune è quella <strong><strong>del</strong>la</strong> vongola verace (T.<br />

decussatus) che viene effettuata con la “rasca <strong>per</strong> bivalvi”, una sorta <strong>di</strong> rastrello con<br />

apposito sacco in rete, che raschia sul fondo setacciandolo e trattenendo gli animali. Un<br />

altro modo <strong>per</strong> effettuare la raccolta è quello manuale esercitato dai pescatori subacquei<br />

che, forniti <strong>di</strong> muta, pinne e maschera, raccolgono <strong>di</strong>rettamente <strong>il</strong> prodotto dal fondo. Gli<br />

stessi o<strong>per</strong>atori si de<strong>di</strong>cano, soprattutto nei <strong>per</strong>io<strong>di</strong> in cui <strong>il</strong> prodotto arsella scarseggia, alla<br />

raccolta dei murici (bocconi) e dei vermi da ut<strong>il</strong>izzare come esca nella pesca sportiva,<br />

oltre che dei mit<strong>il</strong>i cresciuti su banchi naturali.<br />

Tutti questi prodotti hanno un elevato valore commerciale<br />

RASCA<br />

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c) Allevamento<br />

L’allevamento estensivo (senza apporto <strong>di</strong> nutrienti dall’esterno) è quello dei mit<strong>il</strong>i che<br />

viene effettuato in impianti <strong>del</strong> tipo “Long-Lines” che, schematicamente, sono realizzati nel<br />

modo seguente:<br />

Sono <strong>di</strong>sposti sul pelo libero <strong>del</strong>l’acqua dei galleggianti da su<strong>per</strong>ficie, a forma <strong>di</strong> botte,<br />

capaci <strong>di</strong> sostenere spinte notevoli fino a 200-250 Kg., realizzati in poliet<strong>il</strong>ene soffiato;<br />

sono collegati in f<strong>il</strong>a da una fune, che, ad intervalli regolari, circa 50 metri, è ancorata, con<br />

appositi gr<strong>il</strong>li, al fondo me<strong>di</strong>ante derive (cime) fissate a pesi morti.<br />

Sono organizzati in lotti, composti, in me<strong>di</strong>a, da cinque f<strong>il</strong>e <strong>di</strong> galleggianti (sulla f<strong>il</strong>a i<br />

galleggianti <strong>di</strong>stano l’uno dall’altro circa mt. 10) <strong>di</strong> 40 corpi ciascuno, in ogni ventia, spazio<br />

compreso tra due galleggianti, vengono appese dalle 25 alle 40 reste, reste che sono<br />

costituite dal grappolo dei mit<strong>il</strong>i sistemati in apposita calza (retina). La <strong>di</strong>fferenza numerica<br />

<strong>del</strong>le reste <strong>di</strong>pende dall’età, e quin<strong>di</strong> dalle <strong>di</strong>mensioni dei mit<strong>il</strong>i. Le reste con gli adulti<br />

raggiungono un peso <strong>di</strong> circa Kg.20/25, quelle con in<strong>di</strong>vidui in fase <strong>di</strong> accrescimento<br />

Kg.10/15 e quelle con le forme giovan<strong>il</strong>i Kg. 5/8.<br />

La gestione <strong>del</strong>l’impianto viene effettuata facendo ricorso ad una piccola flotta <strong>di</strong><br />

imbarcazioni, <strong>del</strong> tipo trimarani in vetro resina, servite da adeguati motori fuoribordo.<br />

Il ciclo produttivo relativo ad una stagione, in un impianto a regime, comprende:<br />

pulizia e ricon<strong>di</strong>zionamento degli impianti che dura circa venti giorni.<br />

Per l’allevamento viene ut<strong>il</strong>izzato, solitamente, seme locale, prodotto naturalmente dalle<br />

lagune, raccolto in circa trenta quaranta giorni. Il seme così raccolto, dopo adeguata<br />

pulizia e selezione, viene incalzato<br />

Queste o<strong>per</strong>azioni, normalmente, vengono compiute nel <strong>per</strong>iodo che va da ottobre a<br />

gennaio.<br />

Verso <strong>il</strong> mese <strong>di</strong> apr<strong>il</strong>e, quando i mit<strong>il</strong>i hanno raggiunto una adeguata <strong>di</strong>mensione,<br />

vengono reincalzati. Anche in questa fase si procede ad una ulteriore pulizia e selezione<br />

che si protrae <strong>per</strong> circa quaranta cinquanta giorni.<br />

Nei mesi <strong>di</strong> maggio, giugno, luglio e agosto (compatib<strong>il</strong>mente con le tem<strong>per</strong>ature e con la<br />

salinità) si effettua la raccolta più consistente, ch,e eventualmente, prosegue, ma con <strong>del</strong>le<br />

quantità modeste, sino all’inizio <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>azioni <strong>del</strong> ciclo produttivo successivo.<br />

Durante tutto l’anno <strong>il</strong> <strong>per</strong>sonale sovrintende al controllo, sorveglianza e alla continua<br />

gestione e manutenzione degli impianti.<br />

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Da quanto esposto si denota una <strong>di</strong>stribuzione anomala <strong>del</strong> lavoro, infatti <strong>per</strong>io<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

intensa attività si alternano con altri in cui tale attività è molto contenuta.<br />

Normalmente, nei <strong>per</strong>io<strong>di</strong> <strong>di</strong> minor impegno, i pescatori, <strong>per</strong> integrare <strong>il</strong> red<strong>di</strong>to, si de<strong>di</strong>cano<br />

alla raccolta <strong>di</strong> molluschi e pesca vagantiva.<br />

I mit<strong>il</strong>i così ottenuti, che non sempre necessitano <strong>di</strong> stabulazione, in quanto le acque <strong>di</strong><br />

alcune lagune (es. Santa G<strong>il</strong>la) sono classificate in classe “A”, vengono conferiti al Centro<br />

<strong>di</strong> Spe<strong>di</strong>zione Molluschi, a <strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong> Consorzio Ittico Santa G<strong>il</strong>la.<br />

LONG LINES<br />

77


3.5) PESCA SUBACQUEA PROFESSIONALE: RACCOLTA DEI RICCI DI<br />

MARE<br />

Una trattazione a parte merita la pesca subacquea professionale esercitata con l’aus<strong>il</strong>io<br />

<strong>del</strong>le bombole. Per esercitare questo tipo <strong>di</strong> attività è necessario ottenere annualmente<br />

una specifica autorizzazione dall’Assessorato regionale alla <strong>di</strong>fesa <strong>del</strong>l’ambiente. Gli<br />

o<strong>per</strong>atori subacquei si de<strong>di</strong>cano, in maniera quasi esclusiva, alla raccolta dei ricci <strong>di</strong> mare.<br />

Questa attività, <strong>di</strong>sciplinata a livello regionale (la prima legge risale al 1994), prevede<br />

limitazioni sia nel numero <strong>di</strong> autorizzazioni r<strong>il</strong>asciab<strong>il</strong>i ogni anno, sia sui quantitativi<br />

pescab<strong>il</strong>i che sui <strong>per</strong>io<strong>di</strong> <strong>di</strong> raccolta. Allo stato attuale (stagione 2007) sono state r<strong>il</strong>asciate<br />

161 autorizzazioni <strong>di</strong>vise tra i cinque compartimenti marittimi, secondo quanto previsto nel<br />

decreto <strong>del</strong> marzo 2005. La stagione inizia <strong>il</strong> primo novembre e termina <strong>il</strong> 31 marzo. Il<br />

calendario annuale viene stab<strong>il</strong>ito con decreto <strong>del</strong>l’assessore alla <strong>di</strong>fesa <strong>del</strong>l’ambiente.<br />

Questi o<strong>per</strong>atori autorizzati, che o<strong>per</strong>ano con un aiutante (barcaiolo), possono raccogliere<br />

giornalmente sei ceste <strong>di</strong> ricci, equivalenti a 3000 esemplari.<br />

Questa tipologia <strong>di</strong> raccolta <strong>per</strong>ò, può essere esercitata anche dai pescatori professionisti<br />

(iscritti negli appositi registri) non subacquei. In questo caso i quantitativi giornalieri<br />

scendono da 3000 a 1000 e possono raccoglierli dall’imbarcazione con <strong>il</strong> “coppo” con<br />

l’aus<strong>il</strong>io <strong>del</strong>lo specchio o batiscopio, oppure con la “cannuga”, la tra<strong>di</strong>zionale asta o, infine,<br />

immergendosi in apnea.<br />

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4) TRATTAMENTO DEL PESCATO<br />

Una volta portato a bordo <strong>il</strong> pescato, a prescindere dall’attrezzo ut<strong>il</strong>izzato <strong>per</strong> la cattura,<br />

subisce i seguenti passaggi:<br />

Cernita;<br />

Incassettamento e stoccaggio <strong>del</strong> prodotto.<br />

La cernita è la prima o<strong>per</strong>azione alla quale viene sottoposto <strong>il</strong> pesce catturato, e consiste<br />

nella sud<strong>di</strong>visione <strong>per</strong> tipologie e <strong>per</strong> taglie e nella pulizia; <strong>di</strong> seguito, <strong>per</strong> garantire la<br />

<strong>per</strong>manenza <strong>del</strong>le caratteristiche organolettiche, quando è possib<strong>il</strong>e, viene fatto <strong>il</strong><br />

“trattamento d’urto”, che consiste nell’ immersione in recipienti contenenti acqua salata e<br />

ghiaccio. Terminato questo trattamento, viene manipolato <strong>per</strong> preparare le cassette, in<br />

genere mono uso, da inviare alla commercializzazione.<br />

L’o<strong>per</strong>azione seguente (incassettamento) consiste nello stivare <strong>il</strong> prodotto in cella o stiva<br />

frigorifera, se presenti, o, più frequentemente, in contenitori tenuti a bassa tem<strong>per</strong>atura e<br />

umi<strong>di</strong>tà elevata, con <strong>di</strong>versi sistemi “artigianali” quali ghiaccio tritato e panni umi<strong>di</strong>.<br />

Quin<strong>di</strong> si pulisce e si lava <strong>il</strong> battello ributtando in mare gli scarti <strong><strong>del</strong>la</strong> pescata.<br />

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5) SBARCO TRASPORTO E COMMERCIALIZZAZIONE<br />

Le modalità <strong>di</strong> approdo e successivo sbarco <strong>del</strong> prodotto sono legate a <strong>di</strong>versi fattori:<br />

caratteristiche <strong>del</strong> punto <strong>di</strong> sbarco, presenza <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> conservazione e prima<br />

manipolazione <strong>del</strong> prodotto, appartenenza o meno <strong>del</strong> battello a compagini organizzate<br />

(coo<strong>per</strong>ative)-<br />

Come evidenziato in precedenza, esistono <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> punti <strong>di</strong> sbarco, passando<br />

da situazioni decisamente favorevoli, porti adeguatamente banchinati e con tutte le<br />

dotazioni e servizi (corrente elettricità, acqua, carburante, ecc), ad altre, decisamente<br />

precarie, dove l’approdo è costituito da una semplice boa ancorata, tramite un corpo<br />

morto, in una rada ridossata e ritenuta protetta, anche se non sempre lo è.<br />

Nella situazione ottimale lo sbarco <strong>del</strong> prodotto avviene rapidamente e con tutte le<br />

garanzie igienico sanitarie, e, a seconda dei casi, viene stoccato in strutture a terra o<br />

avviato al punto ven<strong>di</strong>ta, (mercato ittico o ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>retta), tramite automezzi<br />

adeguatamente equipaggiati <strong>di</strong> celle frigorifere capaci <strong>di</strong> conservare inalterato <strong>il</strong> prodotto,<br />

impedendo i processi <strong>di</strong> degradazione molto rapi<strong>di</strong>.<br />

Negli altri casi <strong>il</strong> pescato viene trasferito con i mezzi i più <strong>di</strong>sparati e non sempre adeguati,<br />

compromettendone in alcuni casi la completa integrità.<br />

Fra gli strumenti ut<strong>il</strong>izzati <strong>per</strong> la ven<strong>di</strong>ta <strong>il</strong> telefono è <strong>il</strong> mezzo più usato, seguito dal telefax;<br />

i mezzi informatici, e-ma<strong>il</strong> ed internet, vengono ut<strong>il</strong>izzati da una esigua <strong>per</strong>centuale.<br />

L’alta incidenza <strong>per</strong>centuale r<strong>il</strong>evata nell’uso <strong>del</strong> telefono e <strong>del</strong> fax, mette in risalto l’ut<strong>il</strong>izzo<br />

<strong>di</strong> strumenti tra<strong>di</strong>zionali <strong>per</strong> accedere ai canali <strong>di</strong> commercializzazione, tipici <strong>di</strong> una<br />

conduzione artigianale <strong><strong>del</strong>la</strong> struttura <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta.<br />

A conferma <strong>di</strong> quanto sopra, oltre <strong>il</strong> 50% <strong>del</strong>lo stesso campione in<strong>di</strong>ca, come canale <strong>di</strong>.<br />

commercializzazione preferenziale, <strong>il</strong> grossista, che acquisisce così, un elevato potere <strong>di</strong><br />

contrattazione nella definizione <strong>del</strong> prezzo <strong>del</strong> prodotto.<br />

Il grossista <strong>di</strong>venta quasi <strong>il</strong> “monopolista <strong><strong>del</strong>la</strong> domanda” determinando, <strong>di</strong> conseguenza, <strong>il</strong><br />

valore d’acquisto <strong>del</strong> pescato ai livelli a lui più convenienti, ovviamente i più bassi possib<strong>il</strong>i.<br />

E’ opportuno <strong>per</strong>ò precisare che <strong>il</strong> prodotto locale spunta prezzi me<strong>di</strong> su<strong>per</strong>iori al<br />

corrispondente prodotto <strong>di</strong> provenienza nazionale ed estera.<br />

Tale segmento <strong><strong>del</strong>la</strong> f<strong>il</strong>iera <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca <strong>per</strong>ò riveste un’importanza strategica. E’ infatti a<br />

questo livello che si ha la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> realizzare <strong>il</strong> maggiore valore aggiunto, che<br />

andrebbe ad incrementare, in modo significativo, <strong>il</strong> red<strong>di</strong>to complessivo degli addetti al<br />

settore.<br />

80


Il pescatore, nella maggior parte dei casi, ad eccezione <strong>di</strong> quelli che possono usufruire <strong>di</strong><br />

strutture proprie <strong>per</strong> la ven<strong>di</strong>ta <strong>del</strong> prodotto, non può inserirsi positivamente nel mercato<br />

<strong>per</strong>ché non ha a <strong>di</strong>sposizione altre soluzioni <strong>per</strong> poter piazzare <strong>il</strong> pescato<br />

Il suo limite è derivato dal non possedere adeguate strutture sia <strong>per</strong> la conservazione che<br />

<strong>per</strong> <strong>il</strong> trasporto, che potrebbero prolungare la vita economica <strong>del</strong> prodotto, che è molto<br />

breve a causa <strong><strong>del</strong>la</strong> rapida de<strong>per</strong>ib<strong>il</strong>ità.<br />

Adeguati mezzi consentirebbero <strong>di</strong> accedere a mercati ben più ampi.<br />

Altro elemento emerso dall’analisi <strong>del</strong> settore è <strong>il</strong> mancato ricorso all’uso <strong>di</strong> marchi e<br />

certificazioni <strong>di</strong> qualità, che consentirebbero <strong>di</strong> tipicizzare <strong>il</strong> prodotto, se solo ci fosse<br />

l’informazione ut<strong>il</strong>e <strong>per</strong> poterne usufruire.<br />

Il pescato <strong><strong>del</strong>la</strong> zona considerata possiede un alto pregio commerciale, che deriva sia<br />

dall’uso <strong>di</strong> attrezzi da pesca ad alta selettività, sia dal fatto che i consumatori,<br />

rappresentati in modo crescente, soprattutto durante <strong>il</strong> <strong>per</strong>iodo estivo, dai flussi turistici,<br />

associano all’immagine positiva <strong>del</strong> mare e <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong>l’ Isola, la genuinità e bontà dei<br />

prodotti locali.<br />

Le varie tipologie <strong>di</strong> commercializzazione, con i <strong>di</strong>versi canali, saranno esaminati nel<br />

dettaglio nel prossimo paragrafo.<br />

81


6) DALLA BANCHINA AL BANCO DI VENDITA. L’ORGANIZZAZIONE<br />

DELLA CATENA DI COMMERCIALIZZAZIONE IN SARDEGNA<br />

Ai fini <strong>del</strong> presente lavoro, si è voluto indagare sull’organizzazione interna <strong>del</strong>le imprese<br />

dal punto <strong>di</strong> vista <strong><strong>del</strong>la</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>del</strong> pescato. Nelle interviste si è cercato <strong>di</strong> inquadrare <strong>il</strong><br />

sistema <strong>di</strong> commercializzazione, con i vari passaggi <strong><strong>del</strong>la</strong> f<strong>il</strong>iera, ma anche l’autonomia<br />

<strong>del</strong>le imprese circa i mezzi e i luoghi <strong>per</strong> la commercializzazione.<br />

Appare <strong>per</strong>ò preliminare, ai fini <strong>di</strong> una migliore comprensione <strong>del</strong> fenomeno, inquadrare<br />

brevemente le strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e la catena <strong>di</strong> commercializzazione <strong><strong>del</strong>la</strong> Sardegna.<br />

Per quanto riguarda la destinazione <strong>del</strong> pescato, nella maggior parte dei casi è previsto<br />

<strong>il</strong> conferimento alla coo<strong>per</strong>ativa. I canali <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>del</strong> prodotto lagunare sono talvolta<br />

<strong>di</strong>fferenti rispetto a quelli adottati <strong>per</strong> <strong>il</strong> pescato in mare. Il mercato ittico è <strong>il</strong> canale <strong>di</strong><br />

ven<strong>di</strong>ta adottato nella maggior parte dei casi <strong>per</strong> entrambi i prodotti, segue la ven<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong>retta al dettaglio con un peso sicuramente più importante <strong>per</strong> <strong>il</strong> prodotto <strong>di</strong> mare. In<br />

<strong>per</strong>centuali più basse i canali <strong><strong>del</strong>la</strong> ristorazione e <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione moderna e, <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />

pescato lagunare, anche la ven<strong>di</strong>ta a grossisti e al dettaglio tra<strong>di</strong>zionale.<br />

In Sardegna <strong>il</strong> sistema <strong>di</strong>stributivo e commerciale dei prodotti ittici è composto da<br />

<strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> imprese che o<strong>per</strong>ano nelle <strong>di</strong>verse fasi <strong>del</strong> sistema e in relazione alla<br />

tipologia <strong>di</strong> clientela servita:<br />

Ingrosso<br />

Mercati ittici<br />

Grossisti<br />

Dettaglio<br />

Dettaglio tra<strong>di</strong>zionale<br />

Dettaglio moderno (GDO e DO)<br />

Il sistema <strong>di</strong>stributivo dei prodotti ittici nella Provincia <strong>di</strong> Cagliari è attualmente costituito,<br />

in base ai dati forniti dalla CCIAA <strong>di</strong> Cagliari, da 351 imprese attive, <strong>di</strong> cui 210 o<strong>per</strong>anti nei<br />

comuni <strong><strong>del</strong>la</strong> fascia costiera <strong>di</strong> Cagliari (Tabella seguente).<br />

82


Attività relative al commercio <strong>di</strong> prodotti ittici attive a settembre 2006<br />

(Fonte: Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> Cagliari)<br />

classi provincia Cagliari fascia costiera Cagliari<br />

ingrosso 68 48<br />

dettaglio sede fissa 266 153<br />

dettaglio ambulante 17 9<br />

Le imprese che o<strong>per</strong>ano all’ingrosso sono maggiormente concentrate nei comuni <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

fascia costiera (71%) piuttosto che in quelli più interni. Così anche le imprese che lavorano<br />

al dettaglio in sede fissa sono maggiormente <strong>di</strong>stribuite nei comuni ricadenti nella fascia<br />

costiera (58%) e sono concentrate principalmente nei centri urbani più popolati quali<br />

Cagliari e Quartu Sant’Elena (Tabella seguente). Il dettaglio ambulante “ufficiale”, sia a<br />

posteggio che itinerante, risulta poco r<strong>il</strong>evante a livello provinciale con 17 imprese attive.<br />

Dettaglio <strong>del</strong>le attività relative al commercio <strong>di</strong> prodotti ittici attive a settembre 2006 nei comuni <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

fascia costiera <strong>di</strong> Cagliari<br />

(Fonte: Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> Cagliari)<br />

Ingrosso Dettaglio sede fissa<br />

Dettaglio<br />

ambulante<br />

Assemini 1 7 1<br />

Cagliari 36 103 4<br />

Capoterra 1 1 0<br />

Decimomannu 0 3 0<br />

Decimoputzu 0 1 0<br />

Elmas 2 2 0<br />

Monserrato 1 3 0<br />

Quartu Sant'elena 3 19 3<br />

Quartucciu 3 1 1<br />

Selargius 1 8 0<br />

Sestu 0 3 0<br />

Uta 0 2 0<br />

83


A) Mercati ittici<br />

La Sardegna si caratterizza, attualmente, <strong>per</strong> la presenza <strong>di</strong> un solo mercato ittico<br />

situato a Cagliari che ha <strong>il</strong> ruolo istituzionale <strong>di</strong> raccolta e <strong>di</strong>stribuzione <strong>del</strong> prodotto ittico<br />

sardo nell’intera regione. E’ in fase <strong>di</strong> ultimazione un nuovo mercato a Cabras ma, allo<br />

stato attuale, non è ancora o<strong>per</strong>ativo.<br />

Da un’indagine effettuata nel 1999 sulle strutture <strong>di</strong> mercato <strong>del</strong> prodotto fresco in Italia,<br />

si evince come la Sardegna sia all’ultimo posto in Italia come numero <strong>di</strong> mercati ittici <strong>per</strong><br />

unità <strong>di</strong> costa. Infatti la Sardegna nonostante abbia uno sv<strong>il</strong>uppo costiero <strong>di</strong> 1849 Km e 70<br />

punti <strong>di</strong> sbarco, presenta solo un mercato ittico all’ingrosso.<br />

%<br />

40<br />

35<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

Canali <strong>di</strong>stributivi <strong>del</strong> pescato lagunare e <strong>di</strong> mare<br />

Il mercato ittico è gestito dal Comune <strong>di</strong> Cagliari ed è in funzione dal 1990. Presenta<br />

uno sv<strong>il</strong>uppo areale <strong>di</strong> 2000 mq co<strong>per</strong>ti più 5000 mq sco<strong>per</strong>ti. E’ un mercato a funzione<br />

mista (produzione e consumo) con ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca e acquacoltura locali, e<br />

<strong>di</strong> prodotti provenienti da altre zone d‘Italia e/o dall’estero. Come <strong>di</strong>chiara <strong>il</strong> <strong>di</strong>rettore <strong>del</strong><br />

mercato ittico, <strong>per</strong>centualmente i due canali si eguagliano, in quanto <strong>per</strong> <strong>il</strong> prodotto locale,<br />

a fronte <strong>di</strong> una <strong>di</strong>minuzione <strong>del</strong> pescato, vi è stato un aumento <strong><strong>del</strong>la</strong> produzione<br />

<strong>del</strong>l’acquacoltura.<br />

Canali <strong>di</strong>stributivi pescato <strong>di</strong> mare<br />

mercato ittico ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>retta<br />

dettaglio<br />

Il sistema <strong>di</strong> contrattazione è a trattativa <strong>di</strong>retta e asta a voce <strong>per</strong> singolo lotto,<br />

nonostante sia presente una struttura <strong>di</strong> asta elettronica che <strong>per</strong>ò non risulta ut<strong>il</strong>izzata. I<br />

servizi essenziali presenti sono rappresentati da:<br />

• celle a +4° C (80 mc) e a -2 0 °C (80 mc), fornitura <strong>di</strong> ghiaccio<br />

• 2 serbatoi d’acqua (60.000 mc), acqua corrente tutto l’anno<br />

• 26 pianali <strong>per</strong> esposizione<br />

ristorazione DO<br />

%<br />

50<br />

45<br />

40<br />

35<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

Canali <strong>di</strong>stributivi pescato lagunare<br />

mercato ittico ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>retta<br />

dettaglio<br />

ristorazione DO grossisti e<br />

dettaglio<br />

84


• 27 box<br />

• 1 punto <strong>di</strong> ristoro, 1 banca, parcheggi (200 posti), facchinaggio.<br />

Nel mercato o<strong>per</strong>ano 24 o<strong>per</strong>atori, <strong>di</strong> cui 2 commercializzano esclusivamente prodotto<br />

congelato e surgelato e 1 esclusivamente mit<strong>il</strong>i, mentre i rimanenti vendono anche pesce<br />

fresco.<br />

Il volume d’affari <strong>di</strong>chiarato dal <strong>di</strong>rettore <strong>del</strong> mercato ittico è stato nel 2006 pari a circa<br />

21,8 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro segnando un leggero incremento rispetto al 2005 (3,7 %), anno in cui<br />

si è registrato <strong>il</strong> fatturato più basso nel <strong>per</strong>iodo 2002-2006 .<br />

m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> Euro<br />

24<br />

23<br />

22<br />

21<br />

20<br />

19<br />

Fatturati <strong>del</strong> mercato ittico <strong>di</strong> Cagliari<br />

2002 2003 2004 2005 2006<br />

Andamento <strong>del</strong> fatturato <strong>del</strong> mercato ittico <strong>di</strong> Cagliari nel <strong>per</strong>iodo 2002-2006<br />

La <strong>per</strong>centuale maggiore <strong>del</strong> fatturato viene prodotto dalla commercializzazione <strong>del</strong> fresco (circa<br />

<strong>il</strong> 78 %) seguito dai frutti <strong>di</strong> mare e dal congelato/surgelato.<br />

congelato 8%<br />

Fatturato 2006: tipi <strong>di</strong> prodotto<br />

frutti <strong>di</strong> mare<br />

14%<br />

fresco<br />

78%<br />

Percentuali <strong>di</strong> fatturato <strong>del</strong> 2006 relative alle categorie <strong>di</strong> prodotto<br />

85


Nel 2006 <strong>il</strong> mercato ha <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> aver trattato complessivamente 41.671 quintali <strong>di</strong><br />

prodotti ittici sud<strong>di</strong>visi secondo le tipologie riportate nella Tabella seguente.<br />

Composizione dei prodotti commercializzati nel mercato ittico <strong>di</strong> Cagliari nel 2006<br />

Tipologie<br />

Quantità<br />

quintali<br />

fresco 29.007<br />

vivo 9.231<br />

congelato/surgelato 3.353<br />

essicato,conservato 80<br />

preparato 0,16<br />

Nota: nella voce “vivo” sono compresi crostacei, lamellibranchi e pesci commercializzati vivi<br />

Il prodotto, oltre a provenire dalle marinerie locali, proviene anche da altre regioni e, non<br />

trascurab<strong>il</strong>e, anche la quota <strong>di</strong> prodotto proveniente dall’estero, specialmente <strong>per</strong> i<br />

molluschi congelati (Sudamerica, Pakistan) e i crostacei (Australia, Nordamerica, Canada,<br />

Francia). Il prodotto <strong>di</strong> acquacoltura proviene dalla Sardegna e da altre regioni, ma anche<br />

dalla Grecia e dalla Turchia.<br />

Nel grafico che segue vengono riportati i dati in <strong>per</strong>centuale relativi alla tipologia <strong>di</strong><br />

acquirenti normalmente accre<strong>di</strong>tati presso <strong>il</strong> mercato ittico <strong>di</strong> Cagliari, così come r<strong>il</strong>evato<br />

nell’intervista al <strong>di</strong>rettore <strong>del</strong> mercato ittico. Si fa notare che, la <strong>di</strong>stribuzione moderna e<br />

l’industria <strong>di</strong> trasformazione sono pressoché assenti, in quanto provvedono a rifornirsi<br />

presso strutture all’ingrosso <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni maggiori o <strong>di</strong>rettamente dai produttori.<br />

Tipologia dei clienti servita dal mercato ittico <strong>di</strong> Cagliari nel 2006<br />

Tipologia clienti<br />

ristorazione<br />

1%<br />

dettaglio<br />

tra<strong>di</strong>zionale<br />

85%<br />

grossisti<br />

14%<br />

86


GROSSISTI<br />

L’Uniprom ha stimato nel 2001 che oltre <strong>il</strong> 40% <strong><strong>del</strong>la</strong> produzione ittica regionale passa<br />

attraverso le strutture che o<strong>per</strong>ano all’ingrosso. Nelle due categorie <strong>di</strong> imprese all’ingrosso<br />

l’andamento è tuttavia <strong>di</strong>fferente.<br />

La prima categoria è composta da piccoli grossisti con un raggio d’azione che non<br />

su<strong>per</strong>a l’ambito provinciale e che hanno <strong>il</strong> compito <strong>di</strong> raccogliere la produzione<br />

acquistandola <strong>di</strong>rettamente dai produttori, e <strong>di</strong>stribuirla ad altri grossisti o a quei<br />

dettaglianti <strong><strong>del</strong>la</strong> stessa provincia che non provvedono <strong>di</strong>rettamente ai rifornimenti. Questa<br />

categoria registra una fase <strong>di</strong> declino <strong>per</strong> effetto <strong><strong>del</strong>la</strong> riduzione <strong>del</strong> numero <strong>di</strong> esercizi<br />

commerciali <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione tra<strong>di</strong>zionale (pescherie) a favore <strong><strong>del</strong>la</strong> GDO e DO, la quale<br />

provvede a rifornirsi presso strutture all’ingrosso <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni maggiori.<br />

La seconda categoria <strong>di</strong> grossisti è quella che integra la quota <strong>di</strong> approvvigionamento<br />

raccolta <strong>di</strong>rettamente dai produttori con quella offerta dagli o<strong>per</strong>atori all’ingrosso prima<br />

considerati, <strong>per</strong> rifornire grossisti, punti ven<strong>di</strong>ta al dettaglio localizzati anche al <strong>di</strong> fuori <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

provincia e <strong><strong>del</strong>la</strong> regione in cui <strong>il</strong> prodotto è stato raccolto. Questa categoria, <strong>per</strong> effetto<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> crescita <strong><strong>del</strong>la</strong> GDO e DO nell’ambito <strong><strong>del</strong>la</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>del</strong> pesce fresco, sta ponendo in<br />

essere un processo <strong>di</strong> trasformazione, che prevede una maggiore organizzazione logistica<br />

<strong>per</strong> far fronte alle richieste <strong><strong>del</strong>la</strong> GDO che oltre al prodotto, richiede servizio ed efficienza.<br />

Come ha evidenziato Uniprom <strong>il</strong> 65% degli o<strong>per</strong>atori <strong>del</strong> territorio regionale tratta<br />

esclusivamente prodotto fresco, <strong>il</strong> 35% anche prodotto congelato/surgelato. Il prodotto<br />

fresco viene prevalentemente fornito da pescatori locali, non trascurab<strong>il</strong>e la quota <strong>di</strong><br />

prodotto proveniente da altre marinerie nazionali (35%). Per quanto riguarda la<br />

localizzazione geografica dei mercati esteri <strong>per</strong> l’approvvigionamento dei prodotti si è<br />

r<strong>il</strong>evato che l’area maggiormente coinvolta <strong>per</strong> ogni tipologia merceologica è sicuramente<br />

l’Europa me<strong>di</strong>terranea, seguita dai paesi nord europei. Relativamente<br />

all’approvvigionamento da fornitori nazionali e locali, l’ubicazione geografica dei fornitori è<br />

nel 65% dei casi nazionale, mentre solo <strong>il</strong> 35% <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> rifornirsi da flotte locali (25%<br />

regionale e 10% provinciale).<br />

In base alle interviste effettuate da Uniprom, la localizzazione <strong><strong>del</strong>la</strong> clientela servita<br />

dalle imprese all’ingrosso è essenzialmente limitata al territorio regionale (83% degli<br />

intervistati) e solo una parte (17%) trasferisce <strong>il</strong> prodotto anche in altre regioni, soprattutto,<br />

<strong>per</strong> <strong>il</strong> prodotto congelato/surgelato trasformato e non. La clientela <strong>del</strong> campione<br />

intervistato è stata analizzata <strong>per</strong> tipologia merceologica: la categoria commerciale alla<br />

87


quale viene riservata la maggior parte <strong>del</strong> prodotto trattato è rappresentata dalle pescherie<br />

e da altri grossisti .<br />

$ " " " % &# "'<br />

! "<br />

Tipologia <strong>di</strong> clientela servita dalle imprese all’ingrosso <strong><strong>del</strong>la</strong> Sardegna secondo Uniprom 2001<br />

Analizzando i dati forniti dalla Camera <strong>di</strong> Commercio, nella provincia <strong>di</strong> Cagliari le<br />

imprese attive a settembre 2006 o<strong>per</strong>anti nella ven<strong>di</strong>ta all’ingrosso <strong>di</strong> prodotti ittici sono 68,<br />

la quota maggiore (<strong>il</strong> 62 %) è posseduta dalle imprese che non hanno specificato la<br />

tipologia <strong>di</strong> prodotti ittici venduta, presumib<strong>il</strong>mente <strong>per</strong>chè effettuano entrambe.<br />

misto con altri<br />

alimenti* 62%<br />

Commercio ingrosso prodotti ittici<br />

provincia <strong>di</strong> Cagliari<br />

prodotti freschi<br />

34 %<br />

prodotti<br />

surgelati,<br />

conservati e<br />

secchi 4%<br />

(*altri alimenti: sale, alimenti <strong>per</strong> animali domestici, prodotti <strong>di</strong>etetici, a base <strong>di</strong> patate)<br />

Ripartizione <strong>del</strong>le imprese attive nel commercio all’ingrosso <strong>di</strong> prodotti ittici a settembre 2006<br />

(Fonte: Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> Cagliari)<br />

#"<br />

88


B) Ven<strong>di</strong>ta al dettaglio<br />

Secondo i dati <strong>del</strong>l’Ismea, in Italia nella ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti ittici al dettaglio, la<br />

<strong>di</strong>stribuzione moderna ha mostrato dal 1999 al 2005 una crescita costante<br />

complessivamente <strong>di</strong> 10 punti <strong>per</strong>centuali, raggiungendo nel 2005 una quota <strong>di</strong> mercato<br />

pari al 65,6% .<br />

Quote <strong>di</strong> mercato dei principali canali <strong>di</strong>stributivi <strong>per</strong> i prodotti ittici in Italia (in valore, 1999-2005)<br />

(Fonte Ismea - Report annuale dei consumi domestici - 2005)<br />

Per quanto riguarda <strong>il</strong> fresco e decongelato sfuso invece la leadership è ancora<br />

appannaggio <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione tra<strong>di</strong>zionale (51% nel 2005, contro <strong>il</strong> 48,2% <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

<strong>di</strong>stribuzione moderna), anche se, osservando l’andamento <strong><strong>del</strong>la</strong> quota <strong>di</strong> mercato<br />

detenuta dalle pescherie nel corso degli ultimi sette anni, si r<strong>il</strong>eva un progressivo calo (dal<br />

45,9% <strong>del</strong> 1999 al 35,1% <strong>del</strong> 2005) con la <strong>per</strong><strong>di</strong>ta <strong>del</strong> primato nel 2002 a favore <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

<strong>di</strong>stribuzione moderna, passata a sua volta dal 36,1% <strong>del</strong> 1999 al 48,2% <strong>del</strong> 2005 .<br />

89


Quote <strong>di</strong> mercato dei principali canali <strong>di</strong>stributivi <strong>per</strong> <strong>il</strong> pesce fresco e decongelato sfuso in Italia<br />

(in valore, 1999-2005)<br />

(Fonte Ismea - Report annuale dei consumi domestici - 2005).<br />

Un’indagine campionaria condotta nel 2001 sul mercato dei prodotti ittici in Sardegna 3 ,<br />

conferma l’andamento nazionale sulla quota <strong>di</strong> mercato dominante <strong><strong>del</strong>la</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />

tra<strong>di</strong>zionale (pescherie, mercati civici e rionali) <strong>per</strong> la ven<strong>di</strong>ta <strong>del</strong> fresco, mentre la grande<br />

<strong>di</strong>stribuzione risultava essere <strong>il</strong> leader incontrastata nella commercializzazione dei prodotti<br />

ittici conservati, surgelati e congelati e prodotti salati, secchi e affumicati . Inoltre è da<br />

notare la quota importante dei riven<strong>di</strong>tori ambulanti, i quali svolgono un importante<br />

funzione <strong>di</strong> approvvigionamento <strong>per</strong>io<strong>di</strong>co nei piccoli Comuni <strong>del</strong>l’interno privi <strong>di</strong> punti <strong>di</strong><br />

ven<strong>di</strong>ta specializzati.<br />

3 Il mercato dei prodotti ittici in Sardegna – Risultati <strong>di</strong> una ricerca su <strong>di</strong>stribuzione e comportamenti <strong>di</strong> consumo –<br />

Federcoopesca – a cura <strong>di</strong> Nicola Sassu<br />

90


grande<br />

<strong>di</strong>stribuzione<br />

31,6%<br />

altre fonti<br />

4,2%<br />

grande<br />

<strong>di</strong>stribuzione<br />

39,8%<br />

grande<br />

<strong>di</strong>stribuzione<br />

86%<br />

altre fonti<br />

23,9%<br />

Fresco (escl. Molluschi e crostacei)<br />

dettaglio<br />

tra<strong>di</strong>zionale<br />

64,2%<br />

Pesce congelato e surgelato<br />

dettaglio<br />

tra<strong>di</strong>zionale<br />

36,4%<br />

Pesce salato, secco, affumicato<br />

altre fonti<br />

3%<br />

dettaglio<br />

tra<strong>di</strong>zionale<br />

11%<br />

pescherie<br />

48,2%<br />

ambulanti<br />

15,6%<br />

mercati civici e<br />

rionali<br />

0,3%<br />

pescherie<br />

17,9%<br />

ambulanti<br />

13,9%<br />

mercati civici e<br />

rionali<br />

4,6%<br />

pescherie<br />

2%<br />

ambulanti<br />

8%<br />

mercati civici e<br />

rionali<br />

1%<br />

Quote <strong>di</strong> mercato detenute da ciascun canale <strong>di</strong>stributivo <strong>per</strong> alcune categorie <strong>di</strong> prodotto<br />

(% <strong>del</strong> valore totale <strong><strong>del</strong>la</strong> categoria) – Anno 1999<br />

(Fonte: ns. elaborazioni su dati Federcoopesca – Nielsen)<br />

91


C) Dettaglio tra<strong>di</strong>zionale<br />

In base allo <strong>stu<strong>di</strong>o</strong> effettuato dall’ Uniprom nel 2001 la maggior parte <strong>del</strong>le pescherie <strong>del</strong><br />

territorio regionale ha una struttura fam<strong>il</strong>iare che commercializza basse quantità <strong>di</strong><br />

prodotto con <strong>il</strong> principale obiettivo <strong>di</strong> garantirsi un red<strong>di</strong>to fam<strong>il</strong>iare adeguato, raggiunto<br />

anche dalla non standar<strong>di</strong>zzazione <strong>del</strong> prodotto che impe<strong>di</strong>sce spesso la concorrenza tra<br />

le <strong>di</strong>verse unità e lascia spazio alla variab<strong>il</strong>ità dei margini <strong>di</strong> profitto.<br />

La tipologia <strong>di</strong> prodotto commercializzato è prevalentemente costituita dal fresco<br />

seguito dal congelato/surgelato e, principalmente nel <strong>per</strong>iodo <strong>del</strong>le festività, dal<br />

salato/secco/affumicato. Come r<strong>il</strong>evato anche sul territorio regionale, la maggior parte<br />

<strong>del</strong>le pescherie fornisce dei servizi accessori alla ven<strong>di</strong>ta (eviscerazione e f<strong>il</strong>ettatura), e in<br />

alcuni casi anche prodotto fresco trasformato (insalata <strong>di</strong> mare, <strong>di</strong> polpo, burrida ecc).<br />

Il pesce bianco è tra <strong>il</strong> gruppo <strong>di</strong> prodotti maggiormente venduto (principalmente spigole<br />

e orate, ma anche dentici, saraghi e pesci da zuppa), seguito dai molluschi (cefalopo<strong>di</strong> e<br />

lamellibranchi) dai crostacei e dal pesce azzurro.<br />

Le fonti <strong>di</strong> approvvigionamento sono rappresentate dal mercato ittico e<br />

dall’acquisizione <strong>di</strong>retta <strong>del</strong> prodotto presso i pescatori locali. Il prodotto è principalmente<br />

<strong>di</strong> origine locale, si ricorre al prodotto nazionale ed estero specialmente nei <strong>per</strong>io<strong>di</strong> in cui,<br />

<strong>per</strong> fermo biologico o <strong>per</strong> le con<strong>di</strong>zioni meteorologiche, c’è carenza <strong>di</strong> quello locale.<br />

L’andamento stagionale degli approvvigionamenti è piuttosto variab<strong>il</strong>e ricalcando quello<br />

regionale che registra <strong>del</strong>le punte massime, soprattutto, nel <strong>per</strong>iodo estivo e nelle festività<br />

natalizie. Le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> re<strong>per</strong>imento, sopratutto <strong>per</strong> <strong>il</strong> prodotto locale, sono attribuib<strong>il</strong>i<br />

principalmente alla scarsa <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> prodotto sul mercato ed ai prezzi elevati, così<br />

come già messo in evidenza dall’Uniprom <strong>per</strong> <strong>il</strong> territorio regionale.<br />

92


45%<br />

40%<br />

35%<br />

30%<br />

25%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

45%<br />

Scarsa<br />

quantità<br />

Difficoltà <strong>di</strong> approvvigionamento <strong>per</strong> le Pescherie<br />

13%<br />

Scarso<br />

assortimento<br />

24%<br />

1%<br />

Prezzi elev ati Modalità<br />

4%<br />

Rapp.<br />

8%<br />

Qualità<br />

pagamento qualità/prezzo scadente<br />

1%<br />

Problemi<br />

trasporto<br />

Difficoltà <strong>di</strong> approvvigionamento <strong>del</strong>le pescherie in Sardegna<br />

(Fonte: Uniprom, 2001)<br />

Tra i fattori determinanti <strong>per</strong> le ven<strong>di</strong>te si registra <strong>il</strong> rapporto qualità/prezzo <strong>del</strong> prodotto<br />

e la provenienza. Fondamentale è la fiducia nel punto ven<strong>di</strong>ta che, a detta degli<br />

intervistati, è sufficiente <strong>per</strong> <strong>il</strong> cliente a garantire la qualità <strong>del</strong> prodotto e la provenienza più<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> un eventuale marchio.<br />

18%<br />

Altro<br />

93


D) La me<strong>di</strong>a e grande <strong>di</strong>stribuzione<br />

La crescita <strong><strong>del</strong>la</strong> GDO e DO è l’elemento che caratterizza maggiormente l’evoluzione<br />

<strong>del</strong> sistema <strong>di</strong>stributivo e commerciale in Sardegna. Infatti negli ultimi anni è cresciuta a<br />

ritmi esponenziali l’introduzione <strong>del</strong> pesce fresco sui banchi <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione moderna a<br />

livello regionale, legato a vantaggi che i prodotti freschi assicurano al punto ven<strong>di</strong>ta:<br />

• maggiore fe<strong>del</strong>tà <strong><strong>del</strong>la</strong> clientela<br />

• innalzamento dei livelli <strong>di</strong> frequenza <strong><strong>del</strong>la</strong> visita<br />

• incremento degli acquisti indotti<br />

Dal rapporto sul commercio 2007 a cura <strong>del</strong> Centro Stu<strong>di</strong> e Ricerche Confesercenti<br />

Regionale <strong><strong>del</strong>la</strong> Sardegna, la grande <strong>di</strong>stribuzione in Sardegna risulta presente in misura<br />

elevata sia se rapportata al contesto demografico sia a quello socio economico. Nel<br />

contesto nazionale, <strong>il</strong> rapporto su<strong>per</strong>ficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> i<strong>per</strong>mercati e popolazione (ogni<br />

1.000 abitanti) evidenzia una me<strong>di</strong>a pari a 130,4mq <strong>del</strong>l’Italia Centrale, <strong>di</strong> molto su<strong>per</strong>iore<br />

alla me<strong>di</strong>a <strong>del</strong> Nord Italia (87,4mq ogni 1.000 abitanti); in Sardegna la me<strong>di</strong>a è <strong>di</strong> 130,9 mq<br />

ogni 1.000 abitanti. La presenza più elevata <strong>di</strong> su<strong>per</strong>mercati e i<strong>per</strong>mercati è localizzata<br />

nella provincia <strong>di</strong> Cagliari e <strong>di</strong> Sassari (compresa Olbia). I valori più bassi sono invece a<br />

Nuoro e Oristano.<br />

Grande e me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>stribuzione in Sardegna – anno 2006<br />

(Fonte: Piano Provinciale <strong>per</strong> <strong>il</strong> Commercio – Confesercenti Sardegna)<br />

I<strong>per</strong>mercati MQ Su<strong>per</strong>mercati MQ MQ/1.000<br />

abitanti<br />

Cagliari 8 60.000 110 106.000 122,9<br />

Nuoro 2 7.000 40 30.000 100,5<br />

Oristano 3 10.000 15 18.000 109,6<br />

Sassari 4 18.000 90 88.000 172,7<br />

Totale 17 95.000 250 234.000 130,9<br />

La massima concentrazione <strong>di</strong> i<strong>per</strong>mercati si trova nelle città <strong>di</strong> Cagliari, Sassari, Olbia<br />

e Quartu Sant’Elena. Nel 2006 sono stati a<strong>per</strong>ti altri tre i<strong>per</strong>mercati: due in provincia <strong>di</strong><br />

Cagliari, a Sestu (La Corte <strong>del</strong> Sole) e a V<strong>il</strong>lacidro, uno nella Provincia <strong>di</strong> Nuoro.<br />

94


L’indagine effettuata dall’Uniprom nel 2001 ha evidenziato che le strutture <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Distribuzione Moderna <strong><strong>del</strong>la</strong> Sardegna si caratterizzano <strong>per</strong> la ven<strong>di</strong>ta prevalente <strong>di</strong><br />

prodotto surgelato e congelato, tuttavia la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti ittici freschi all’interno dei<br />

punti ven<strong>di</strong>ta <strong><strong>del</strong>la</strong> GDO sta aumentando in maniera esponenziale. Il prodotto ittico fresco<br />

viene acquistato in misura prevalente dai grossisti e dal mercato ittico. Solo in parte<br />

strutture <strong><strong>del</strong>la</strong> Distribuzione Moderna si rivolgono ad organizzazioni locali <strong>di</strong> produzione<br />

(imprese <strong>di</strong> pesca), fatta eccezione <strong>per</strong> <strong>il</strong> prodotto <strong>di</strong> acquacoltura.<br />

50%<br />

45%<br />

40%<br />

35%<br />

30%<br />

25%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

I principali fornitori dei prodotti ittici freschi <strong><strong>del</strong>la</strong> GDO e DO<br />

48%<br />

39%<br />

Grossisti Mercato<br />

ittico<br />

1%<br />

Centri<br />

<strong>di</strong>stribuzione<br />

10%<br />

33%<br />

1%<br />

1%<br />

Coo<strong>per</strong>ativ AcquacolturaImportazione<br />

e<br />

Produttori<br />

<strong>di</strong> pesca<br />

locali<br />

nazionale<br />

esteri<br />

Principali fornitori dei prodotti ittici freschi dalla GDO e DO in Sardegna<br />

(Fonte: Uniprom, 2001)<br />

Situazione <strong>di</strong>versa <strong>per</strong> <strong>il</strong> prodotto surgelato e conservato, <strong>per</strong> <strong>il</strong> quale <strong>il</strong> principale<br />

fornitore dei punti ven<strong>di</strong>ta <strong><strong>del</strong>la</strong> GDO e DO sono i Centri <strong>di</strong> Distribuzione e le aziende <strong>di</strong><br />

Trasformazione.<br />

Relativamente al mix merceologico offerto dalle strutture <strong><strong>del</strong>la</strong> Distribuzione Moderna si<br />

r<strong>il</strong>eva una composizione così articolata:<br />

• Pesce bianco <strong>per</strong> <strong>il</strong> 30%<br />

• Pesce azzurro <strong>per</strong> <strong>il</strong> 28%<br />

• Molluschi <strong>per</strong> <strong>il</strong> 23%<br />

• Crostacei <strong>per</strong> <strong>il</strong> 13%<br />

Pesce d’acqua dolce <strong>per</strong> <strong>il</strong> 6%<br />

95


CAPITOLO 3<br />

1) LE IMPRESE: I RISULTATI DELL’INDAGINE<br />

1.1) LE IMPRESE: IL CAMPIONE DELL’INDAGINE<br />

Nell’area oggetto <strong>del</strong>l’indagine o<strong>per</strong>ano circa 170 imprese sud<strong>di</strong>vise in società<br />

coo<strong>per</strong>ative, <strong>di</strong>tte in<strong>di</strong>viduali e altri tipi <strong>di</strong> società. Queste gestiscono l’attività <strong>di</strong> 351<br />

imbarcazioni che costituiscono <strong>il</strong> 30,78% <strong><strong>del</strong>la</strong> flotta presente in Sardegna costituita, come<br />

detto sopra, da 1140 imbarcazioni, secondo gli ultimi dati <strong>del</strong> fermo pesca.<br />

Il campione <strong>del</strong>le imprese da intervistare è stato estratto sia dall’archivio on line <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Camera <strong>di</strong> Commercio (www.infoimprese.it) sia dagli elenchi regionali elaborati dall’Ufficio<br />

pesca <strong>del</strong>l’Assessorato alla <strong>di</strong>fesa <strong>del</strong>l’ambiente in occasione <strong>del</strong>l’ultimo fermo biologico.<br />

La definizione <strong>del</strong> panel <strong>di</strong> riferimento è stata fatta tenendo presente <strong>il</strong> principale obiettivo<br />

<strong>del</strong>l’indagine che si vuole raggiungere che è quello <strong>di</strong> ottenere informazioni sull’attività<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> pesca, con particolare riferimento al segmento <strong><strong>del</strong>la</strong> f<strong>il</strong>iera relativo allo sbarco e alla<br />

successiva destinazione <strong>del</strong> prodotto.<br />

Si evidenzia che l’universo <strong>di</strong> riferimento, come precedentemente in<strong>di</strong>cato, nella fase <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

definizione <strong>del</strong> campione ha manifestato alcuni limiti ed è stato quin<strong>di</strong> necessario<br />

depurarlo dalle imprese che non svolgono alcuna attività, da quelle che non praticano la<br />

pesca e, ancora, da quelle che hanno cessato la loro attività.<br />

La scelta <strong>del</strong> campione è stata fatta ricorrendo a successive stratificazioni che hanno<br />

tenuto conto sia <strong>del</strong> territorio <strong>di</strong> riferimento, ovvero la fascia costiera <strong>del</strong> territorio <strong><strong>del</strong>la</strong> ex<br />

provincia <strong>di</strong> Cagliari ampiamente descritto nel precedente capitolo, sia <strong><strong>del</strong>la</strong> tipologia <strong>di</strong><br />

pesca: pesca artigianale con attrezzi polivalenti, strascico, pesca lagunare e raccolta.<br />

Infine, è stata presa in considerazione la <strong>di</strong>mensione <strong>del</strong>le barche ut<strong>il</strong>izzate e <strong>il</strong> tipo <strong>di</strong><br />

impresa: in<strong>di</strong>viduale e associata.<br />

Da ciò è scaturito un campione, ritenuto ampiamente rappresentativo, <strong>di</strong> 70 imprese alle<br />

quali è stata proposta un’intervista.<br />

Alle imprese intervistate sono state poste <strong>del</strong>le domande che avevano come obiettivo<br />

l’inquadramento <strong>del</strong>l’impresa da un punto <strong>di</strong> vista societario, la compagine societaria, le<br />

attività <strong>del</strong>l’impresa e, in particolar modo, gli aspetti legati alla gestione <strong>del</strong>lo smistamento<br />

<strong>del</strong> prodotto, dei punti <strong>di</strong> sbarco e <strong>del</strong>le modalità <strong>di</strong> commercializzazione.<br />

Nei paragrafi che seguono saranno <strong>il</strong>lustrati i risultati <strong>del</strong>l’indagine svolta.<br />

96


1.2) LE IMPRESE CENSITE:<br />

a) forme d’impresa e tipologia <strong>di</strong> pesca<br />

Come precisato sopra, alle 70 imprese che hanno costituito <strong>il</strong> panel <strong>di</strong> ricerca, è stata<br />

proposta una intervista che aveva come obiettivo quello <strong>di</strong> raccogliere informazioni<br />

soprattutto sulla catena <strong>di</strong> produzione e l’organizzazione <strong>del</strong> lavoro <strong>per</strong> la parte relativa<br />

alla commercializzazione <strong>del</strong> prodotto.<br />

Dal campione è emerso che 61 imprese hanno una forma societaria coo<strong>per</strong>ativa, 8<br />

sono <strong>di</strong>tte in<strong>di</strong>viduali e solo 1 è una società in nome collettivo.<br />

Tipologia imprese<br />

<strong>di</strong>tte<br />

in<strong>di</strong>viduali altro<br />

coop.<br />

coo<strong>per</strong>ative<br />

<strong>di</strong>tte in<strong>di</strong>viduali<br />

altro<br />

Per analizzare la <strong>di</strong>mensione <strong><strong>del</strong>la</strong> compagine societaria è stato chiesto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care <strong>il</strong><br />

numero dei soci all’interno <strong>di</strong> tre possib<strong>il</strong>i fasce: meno <strong>di</strong> 9; tra 9 e 15; più <strong>di</strong> 16. E’ risultato<br />

che tra le 61 coo<strong>per</strong>ative <strong>il</strong> 49,88% hanno meno <strong>di</strong> nove soci; <strong>il</strong> 22,95% ha un numero <strong>di</strong><br />

soci compreso tra 9 e 15; <strong>il</strong> 27,82% ha un numero <strong>di</strong> soci maggiore <strong>di</strong> 16.<br />

97


Dimensione coo<strong>per</strong>ative <strong>per</strong> n. soci<br />

> <strong>di</strong> 15<br />

tra 9 e 15<br />

< <strong>di</strong> 9<br />

< <strong>di</strong> 9<br />

tra 9 e 15<br />

> <strong>di</strong> 15<br />

Per quanto riguarda la tipologia <strong>di</strong> attività prevalente, la maggior parte <strong>del</strong>le imprese<br />

intervistate esercitano la pesca marittima, (l’85,71%) mentre <strong>il</strong> 10% esercita la pesca<br />

lagunare e solo <strong>il</strong> 4,29% esercita ambedue i mestieri.<br />

Imprese <strong>per</strong> tipologia <strong>di</strong> attività<br />

pesca marittima<br />

lagunare<br />

entrambi<br />

Dall’indagine inoltre è emerso che <strong>il</strong> porto <strong>di</strong> riferimento <strong>del</strong>le imbarcazioni coincide con<br />

<strong>il</strong> punto <strong>di</strong> sbarco <strong>del</strong> prodotto. Infatti, 60 imprese su 70 attraccano l’imbarcazione nello<br />

stesso approdo nel quale scaricano o, in certi casi, commercializzano <strong>il</strong> pescato.<br />

Questo fattore potrebbe costituire una criticità nel momento in cui, ipotizzando una<br />

gestione unitaria <strong><strong>del</strong>la</strong> raccolta <strong>del</strong> prodotto finalizzata alla commercializzazione, a livello <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stretto, gli o<strong>per</strong>atori si troveranno “costretti” a scaricare i prodotti nei punti in<strong>di</strong>cati<br />

dall’organismo <strong>di</strong> gestione <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto, dovendo abbandonare <strong>il</strong> proprio punto d’approdo,<br />

specie se rientrante tra quelli definiti come non convenzionali.<br />

98


60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

stesso porto <strong>di</strong>verso<br />

b) le imprese e la commercializzazione<br />

coincidenza <strong>del</strong>l'approdo<br />

con <strong>il</strong> punto <strong>di</strong> sbarco <strong>del</strong><br />

prodotto<br />

stesso porto<br />

<strong>di</strong>verso<br />

Per comprendere meglio l’organizzazione <strong>del</strong>le imprese nei passaggi tra lo sbarco <strong>del</strong><br />

prodotto e la ven<strong>di</strong>ta, nelle interviste proposte si sono formulate <strong>di</strong>verse domande.<br />

Oltre alla richiesta <strong><strong>del</strong>la</strong> coincidenza o meno tra <strong>il</strong> porto <strong>di</strong> sosta <strong>del</strong>l’imbarcazione e<br />

quello <strong>di</strong> sbarco <strong>del</strong> prodotto, <strong>di</strong> cui si è detto in precedenza, si è domandato se l’impresa<br />

fosse dotata <strong>di</strong> un camion frigo o <strong>di</strong> un altro mezzo <strong>di</strong> trasporto <strong>per</strong> condurre <strong>il</strong> pescato al<br />

punto <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta. Dall’indagine è risultato che solo <strong>il</strong> 36,86% degli intervistati ne possiede<br />

uno. Inoltre, sempre <strong>per</strong> comprendere i mezzi <strong><strong>del</strong>la</strong> produzione destinati alla<br />

commercializzazione, si è domandato se l’impresa avesse un punto ven<strong>di</strong>ta proprio. La<br />

maggior parte <strong>del</strong>le imprese non ne possiede neanche uno (64,29%), <strong>il</strong> 24,29% ne<br />

possiede uno mentre l’11,43% ne possiede più <strong>di</strong> uno.<br />

possesso mezzo coibentato<br />

<strong>per</strong> trasporto<br />

si<br />

no<br />

99


50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

L'impresa ha un punto<br />

ven<strong>di</strong>ta?<br />

si uno si più <strong>di</strong> uno no<br />

A questo punto è stato chiesto se <strong>il</strong> pescato venisse ritirato <strong>di</strong>rettamente da un<br />

componente <strong>del</strong>l’impresa o da terzi. E’ stata fornita anche la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> citare entrambe<br />

le possib<strong>il</strong>ità <strong>per</strong>ché alcune imprese, soprattutto quelle con un numero elevato <strong>di</strong> barche in<br />

armamento, hanno <strong>di</strong>versi punti <strong>di</strong> sbarco ed è possib<strong>il</strong>e che una parte <strong>del</strong> pescato sia<br />

ritirata <strong>di</strong>rettamente da qualche socio incaricato mentre l’altra parte può essere ritirato da<br />

terzi che poi provvederanno alla ven<strong>di</strong>ta. Emerge infatti che alcune imprese hanno anche<br />

sistemi <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>versi nel senso che la maggior parte dei soci <strong>del</strong>le coo<strong>per</strong>ative<br />

conferiscono <strong>il</strong> prodotto all’impresa che poi pensa alla ven<strong>di</strong>ta ma può anche accadere che<br />

alcuni soci vendano <strong>di</strong>rettamente <strong>il</strong> pescato o siano titolari <strong>di</strong> punti ven<strong>di</strong>ta e provvedano<br />

<strong>di</strong>rettamente alla commercializzazione.<br />

Di seguito <strong>il</strong> risultato grafico sul ritiro <strong>del</strong> pescato:<br />

39<br />

Ritiro pescato in porto<br />

20<br />

11<br />

componente<br />

impresa<br />

terzi<br />

entrambi<br />

Per comprendere come avviene la ven<strong>di</strong>ta abbiamo innanzitutto chiesto se <strong>il</strong> prodotto o<br />

una sua parte veniva venduta <strong>di</strong>rettamente in porto. Questa tipologia <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta non è<br />

100


isultata molto ut<strong>il</strong>izzata dalle imprese intervistate. Infatti, solo <strong>il</strong> 17,14% vende <strong>il</strong> suo<br />

prodotto <strong>di</strong>rettamente in banchina, e <strong>il</strong> 21,43% ne commercializza una parte. La somma <strong>di</strong><br />

questi due fattori, pari al 38,57% , risulta comunque inferiore a chi non commercializza<br />

<strong>di</strong>rettamente nel punto <strong>di</strong> sbarco (61,43%).<br />

ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>retta in porto<br />

15<br />

43<br />

12<br />

si<br />

no<br />

una parte<br />

Le altre alternative alle modalità <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>del</strong> prodotto, prevedevano <strong>il</strong> conferimento ad<br />

un grossista, la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>retta, un box al mercato ittico, le pescherie, ristoranti o box nei<br />

mercati civici e rionali. La maggior parte <strong>del</strong>le imprese conferisce <strong>il</strong> prodotto ad un<br />

grossista, che nella specifica successiva non risulterà essere sempre lo stesso. Una<br />

piccolissima <strong>per</strong>centuale (1,43%) conferisce <strong>di</strong>rettamente ai ristoranti. Come si potrà<br />

notare, nessuna impresa risulta titolare <strong>di</strong> un box al mercato ittico. Infatti, e questa è una<br />

vecchia querelle, al mercato ittico <strong>di</strong> Cagliari non esiste un box dei produttori. Tutto <strong>il</strong><br />

commercio è in mano ai grossisti.<br />

Anche a questa domanda era possib<strong>il</strong>e fornire una risposta multipla proprio <strong>per</strong>ché<br />

molte imprese non vendono tutto <strong>il</strong> prodotto con lo stesso canale <strong>di</strong>stributivo.<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

grossista<br />

canali <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />

ven<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong>retta<br />

box<br />

mercato<br />

ittico<br />

pescheria<br />

ristoranti<br />

box<br />

mercato<br />

civico<br />

101


Alle 37 imprese che conferiscono ai grossisti è stato domandato se ut<strong>il</strong>izzassero sempre lo<br />

stesso o se cambiassero. Il 56,76% non ut<strong>il</strong>izza sempre lo stesso.<br />

Ut<strong>il</strong>izza sempre lo stesso<br />

grossista?<br />

no<br />

Infine, è stato chiesto se si conoscevano i <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> pesca, le nuove forme <strong>di</strong><br />

sud<strong>di</strong>visione <strong><strong>del</strong>la</strong> fascia costiera sulle quali si dovranno costruire <strong>mo<strong>del</strong>li</strong> <strong>di</strong> gestione<br />

collettivi. Il 71,43% sa che esistono i <strong>di</strong>stretti ma non sa <strong>di</strong>re altro.<br />

Conosce i <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong><br />

pesca?<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

si no<br />

si<br />

si<br />

no<br />

102


2) INDIVIDUAZIONE PUNTI DI CONFLITTUALITÀ TRA DIVERSI SISTEMI<br />

DI PESCA E TRA PESCA E ALTRE ATTIVITÀ<br />

La pesca marittima professionale è tra le poche attività che fanno riferimento al prelievo<br />

<strong>di</strong> risorse naturali con<strong>di</strong>vise. Le sostanziali <strong>di</strong>fferenze tra l’attività <strong>di</strong> pesca e le altre attività<br />

<strong>di</strong> prelievo sono legate alle peculiarità <strong>del</strong>le risorse oggetto <strong>di</strong> pesca, in particolare alla loro<br />

mob<strong>il</strong>ità e rinnovab<strong>il</strong>ità. Questo rende quanto mai necessario <strong>di</strong>sciplinare le attività <strong>di</strong><br />

prelievo attraverso una serie <strong>di</strong> regole che possano consentire da un lato la sostenib<strong>il</strong>ità<br />

economica degli o<strong>per</strong>atori, dall’altro la sostenib<strong>il</strong>ità ambientale con la garanzia <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

rinnovab<strong>il</strong>ità <strong>del</strong>le risorse.<br />

L’appropriazione <strong>del</strong> pesce può avvenire soltanto al momento <strong><strong>del</strong>la</strong> cattura. Ogni pesce<br />

prelevato dal mare è sottratto agli altri pescatori, <strong>il</strong> che significa che ogni pescatore<br />

subisce la concorrenza degli altri. Da qui nasce <strong>il</strong> primo livello <strong>di</strong> conflittualità tra i <strong>di</strong>versi<br />

pescatori.<br />

La pesca <strong>di</strong> prossimità, nell’area presa in esame, viene praticata, sostanzialmente,<br />

ricorrendo alle nasse, alle reti da posta (tremagli) ed in qualche spora<strong>di</strong>co caso ai<br />

palangari <strong>di</strong> fondo.<br />

Tenuto conto degli attrezzi ut<strong>il</strong>izzati, <strong><strong>del</strong>la</strong> selettività degli stessi rispetto alle specie<br />

bersaglio insi<strong>di</strong>ate, non si riscontrano significativi motivi <strong>di</strong> conflittualità tra chi pratica la<br />

piccola pesca. La conflittualità può sorgere solo sulla localizzazione degli attrezzi, in<br />

quanto i <strong>di</strong>versi pescatori, dopo aver in<strong>di</strong>viduato <strong>del</strong>le aree <strong>di</strong> pesca favorevoli, tendono a<br />

porre sulle stesse quasi un <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> predominio, cercando <strong>di</strong> escludere gli altri o<strong>per</strong>atori.<br />

Peraltro, nell’area indagata, sono molte le zone che risultano precluse alla pesca <strong>per</strong><br />

motivi <strong>di</strong>versi legati fondamentalmente alla portualità, alla navigazione commerciale e alle<br />

aree destinate all’ancoraggio in rada <strong>del</strong>le navi merci e <strong>del</strong>le petroliere. Il restringimento<br />

<strong>del</strong>le aree in cui è possib<strong>il</strong>e calare i propri attrezzi può aumentare <strong>il</strong> livello <strong>di</strong> conflitto fra i<br />

<strong>di</strong>versi o<strong>per</strong>atori.<br />

In definitiva non si riscontrano motivi <strong>di</strong> conflitto fra i <strong>di</strong>versi attrezzi <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca<br />

artigianale, mentre, al contrario, si registra un forte contrasto con chi pratica la pesca a<br />

strascico che, tenuto conto <strong><strong>del</strong>la</strong> legislazione vigente e <strong>del</strong>le batimetriche presenti nella<br />

zona a mare presa in considerazione non è <strong>per</strong>messa, ma, a causa <strong><strong>del</strong>la</strong> scarsa<br />

sorveglianza effettuata dagli organi <strong>di</strong> controllo, tale attività viene “normalmente” praticata<br />

103


nella zona, soprattutto dai pescherecci <strong>di</strong> grosso tonnellaggio, quando le con<strong>di</strong>zioni meteo<br />

marine sfavorevoli non <strong>per</strong>mettono alle piccole imbarcazioni <strong>di</strong> uscire in mare.<br />

La conflittualità tra la piccola pesca costiera e lo strascico <strong>il</strong>legale effettuato in<br />

prossimità <strong><strong>del</strong>la</strong> costa e a batimetriche decisamente inferiori ai -50 m è quella che desta<br />

maggiori preoccupazioni.<br />

Livelli sim<strong>il</strong>i <strong>di</strong> conflittualità si registrano anche con i pescatori abusivi che ut<strong>il</strong>izzano<br />

<strong>il</strong>legalmente attrezzature da pesca professionale. Peraltro, <strong>il</strong> fatto <strong>di</strong> non avere alcuna<br />

autorizzazione e <strong>di</strong> essere quin<strong>di</strong> nell’<strong>il</strong>legalità, fa sì che nell’attuare <strong>il</strong> prelievo <strong><strong>del</strong>la</strong> risorsa<br />

non si mettano scrupolo nell’andare contro le normative e le regolamentazioni che tendono<br />

alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le risorse stesse.<br />

Prendendo in considerazione la conflittualità tra pesca e altri usi <strong><strong>del</strong>la</strong> fascia costiera, si<br />

registra un certo livello <strong>di</strong> conflitto con la nautica da <strong>di</strong>porto e con la pesca sportiva. In<br />

molti casi, i comportamenti non sempre ortodossi <strong>di</strong> questi, soprattutto nel <strong>per</strong>iodo estivo<br />

in cui sono maggiormente presenti, crea <strong>di</strong>sturbo, a volte compromettendone i risultati,<br />

all’attività <strong>di</strong> pesca professionale.<br />

Altro punto dolente nell’uso conflittuale <strong>del</strong>l’area sono i già citati vincoli alla navigazione<br />

a alla pesca <strong>di</strong> quelle aree destinate alla navigazione in transito <strong>per</strong> lo scalo portuale, sia<br />

<strong>del</strong>le navi passeggeri, sia <strong>di</strong> quelle mercant<strong>il</strong>i e porta container che fanno scalo nel porto <strong>di</strong><br />

Cagliari, oltre alle aree destinate alle navi cisterna che stazionano alla fonda, in rada, <strong>di</strong><br />

fronte alla zona industriale <strong>di</strong> Sarroch in attesa <strong>di</strong> effettuare <strong>il</strong> carico e lo scarico dei<br />

prodotti petrolchimici.<br />

104


CAPITOLO 4<br />

1) ANALISI S.W.O.T E CONCLUSIONI<br />

1.1) ANALISI DIAGNOSTICA RELATIVA AI PUNTI DI SBARCO<br />

Punti <strong>di</strong> forza<br />

- fac<strong>il</strong>e accesso ai punti <strong>di</strong> sbarco nelle aree portuali<br />

- presenza all’interno e/o nei pressi dei porti <strong>di</strong> rimessaggi e/o cantieri nautici<br />

- tendenza dei pescatori ad aggregarsi in associazioni (coo<strong>per</strong>ative) <strong>per</strong> gestire<br />

unitariamente gli appro<strong>di</strong>.<br />

- Forte potenzialità <strong>del</strong>le attività collaterali (educazione ambientale, pescaturismo e<br />

ittiturismo, visite guidate etc.) derivante dalla presenza <strong>di</strong> zone protette (pSic e Zps)<br />

<strong>di</strong> particolare valenza ambientale<br />

- Interesse <strong>per</strong> le attività connesse (pescaturismo e ittiturismo)<br />

Punti <strong>di</strong> debolezza<br />

- scarso numero <strong>di</strong> posti barca <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i <strong>per</strong> le imbarcazioni da pesca<br />

- <strong>di</strong>stribuzione degli appro<strong>di</strong> priva <strong>di</strong> qualunque pianificazione.<br />

- scarsità <strong>di</strong> servizi, in particolar modo <strong>per</strong> l’approvvigionamento <strong>del</strong> carburante<br />

- assenza <strong>di</strong> strutture d’appoggio e/o <strong>di</strong> ricovero <strong>per</strong> le attrezzature da pesca<br />

- <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> avviamento <strong>di</strong> attività integrative (pescaturismo, ittioturismo) <strong>per</strong> la<br />

mancanza <strong>di</strong> infrastrutture adeguate<br />

- inadeguatezza <strong>di</strong> infrastrutture e <strong>di</strong> dotazioni impiantistiche degli appro<strong>di</strong> <strong>per</strong> le<br />

Criticità<br />

barche da pesca<br />

- presenza <strong>del</strong>le servitù m<strong>il</strong>itari nell’area<br />

- inter<strong>di</strong>zione al transito e alla pesca <strong>di</strong> aree destinate alla navigazione mercant<strong>il</strong>e e<br />

passeggeri<br />

- presenza <strong>di</strong> un’Area Marina Protetta e zone <strong>di</strong> tutela biologica<br />

- assenza <strong>di</strong> un organismo <strong>di</strong> gestione unico<br />

- compromissione <strong><strong>del</strong>la</strong> qualità dei prodotti a causa <strong>del</strong>le insufficienti infrastrutture<br />

portuali<br />

105


- presenza <strong>di</strong> soggetti che praticano <strong>il</strong>legalmente la pesca anche con attrezzi<br />

professionali<br />

- pescatori non in regola che occupano abusivamente punti <strong>di</strong> attracco<br />

- Inadeguata sorveglianza e controllo<br />

- Eccessiva pressione <strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> pesca nelle aree prossime alla costa<br />

Opportunità<br />

- presenza <strong>di</strong> un’Area Marina Protetta e zone <strong>di</strong> tutela biologica<br />

- conoscenza <strong>di</strong> tutti i punti <strong>di</strong> sbarco, sia convenzionali che non convenzionali<br />

- conoscenza <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>del</strong>le barche da pesca <strong>per</strong> ogni singolo punto <strong>di</strong><br />

sbarco<br />

- possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre un piano organico <strong><strong>del</strong>la</strong> portualità da destinare ai battelli<br />

da pesca<br />

- aggregare e accentrare in pochi punti strategici la flotta peschereccia<br />

- dotare gli appro<strong>di</strong> <strong>di</strong> opportune strutture capaci <strong>di</strong> supportare attività integrative,<br />

ittiturismo e pescaturismo<br />

- Pre<strong>di</strong>sporre un sistema integrato <strong>per</strong> <strong>il</strong> trasporto <strong>del</strong> prodotto<br />

106


2) ANALISI DIAGNOSTICA RELATIVA ALLA COMMERCIALIZZAZIONE<br />

DEL PRODOTTO<br />

Punti <strong>di</strong> forza<br />

- eccellente qualità <strong>del</strong> prodotto locale, che possiede una forte tipicità<br />

- <strong>di</strong>versificazione tra prodotto lagunare e prodotto marittimo<br />

- presenza <strong>di</strong> un importante mercato ittico all’ingrosso<br />

- tipicità <strong>del</strong>le produzioni, presenza <strong>di</strong> specie locali ed elevata bio<strong>di</strong>versità <strong><strong>del</strong>la</strong> fauna<br />

ittica autoctona<br />

- Con<strong>di</strong>zioni ambientali e sanitarie particolarmente favorevoli allo sv<strong>il</strong>uppo <strong>del</strong> settore<br />

sia in termini qualitativi che quantitativi<br />

- Particolare pre<strong>di</strong>sposizione, da parte dei consumatori <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> Cagliari, ad<br />

ut<strong>il</strong>izzare le <strong>di</strong>verse specie ittiche, comprese quelle considerate più “povere”<br />

- presenza <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione legata alle produzioni ittiche<br />

- Presenza <strong>di</strong> una importante area “nursery” (“Fanghetti”)<br />

- Forte potenzialità <strong>del</strong>le attività collaterali (educazione ambientale, pescaturismo e<br />

ittiturismo, visite guidate etc.) derivante dalla presenza <strong>di</strong> zone protette (pSic e Zps)<br />

<strong>di</strong> particolare valenza ambientale<br />

- Interesse <strong>per</strong> le attività connesse (pescaturismo e ittiturismo)<br />

Punti <strong>di</strong> debolezza<br />

- Elevata frammentazione <strong>del</strong>le imprese <strong>di</strong> pesca<br />

- Presenza <strong>di</strong> un unico mercato ittico all’ingrosso su tutto <strong>il</strong> territorio sardo<br />

- Limiti quantitativi <strong>del</strong> pescato<br />

- Concentrazione <strong><strong>del</strong>la</strong> quantità <strong>del</strong> pescato in alcuni <strong>per</strong>io<strong>di</strong><br />

- Eccessiva polverizzazione <strong>del</strong>l’offerta dei prodotti ittici<br />

- Scarsa presenza dei mezzi <strong>di</strong> supporto <strong>per</strong> la commercializzazione dei prodotti ittici<br />

- Assenza <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> commercializzazione dei prodotti ittici all’interno dei porti<br />

- Concorrenza <strong>di</strong> prodotto proveniente dall’estero<br />

- Eccessivo sfruttamento <strong>del</strong>le aree <strong>di</strong> pesca costiera <strong>di</strong> prossimità<br />

- Elevati costi <strong>di</strong> produzione <strong>per</strong> le imprese <strong>di</strong> pesca<br />

- Scarsa presenza <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> trasformazione e lavorazione <strong>del</strong> prodotto ittico<br />

- Assenza <strong>di</strong> marchi che caratterizzino <strong>il</strong> prodotto locale<br />

107


- Inadeguata competitività con prodotti provenienti da altri mercati <strong>per</strong> la mancanza <strong>di</strong><br />

Criticità<br />

marchi<br />

- la f<strong>il</strong>iera <strong><strong>del</strong>la</strong> commercializzazione <strong>del</strong> pescato è lunga<br />

- mancanza <strong>di</strong> un punto ven<strong>di</strong>ta dei produttori al mercato ittico all’ingrosso<br />

- mancanza <strong>di</strong> marchi identificativi <strong>del</strong> prodotto locale<br />

- mancanza <strong>di</strong> possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> attivare un’economia <strong>di</strong> scala<br />

- rischio <strong>di</strong> giacenza <strong>di</strong> prodotto invenduto o venduto sottocosto <strong>per</strong> la carenza <strong>di</strong><br />

impianti <strong>di</strong> trasformazione e conservazione <strong>del</strong> pescato<br />

- elevata pressione sulle risorse <strong>per</strong> la mancanza <strong>di</strong> un’adeguata remunerazione <strong>del</strong><br />

prodotto dovuta alla concorrenza esercitata dal prodotto importato.<br />

- Elevati costi d’esercizio non ricompensati dal prezzo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />

- Diminuzione critica <strong>del</strong>le risorse <strong>per</strong> eccessivo sfruttamento <strong>del</strong>le aree costiere <strong>di</strong><br />

prossimità<br />

- Bassi livelli <strong>di</strong> produzione <strong>del</strong>le lagune costiere, tali da non sod<strong>di</strong>sfare le esigenze<br />

<strong>del</strong> mercato, <strong>per</strong> la eccessiva marinizzazione.<br />

- carenza <strong>di</strong> adeguate politiche <strong>di</strong> marketing e <strong>di</strong> commercializzazione<br />

Opportunità<br />

- sfruttare tutti gli strumenti offerti dalla legislazione regionale, nazionale e<br />

comunitaria.<br />

- Aumentare la sensib<strong>il</strong>ità <strong>del</strong> consumatore verso prodotti <strong>di</strong> qualità certificata<br />

- Avviamento <strong>di</strong> tutti i processi relativi alla manipolazione ed alla trasformazione dei<br />

prodotti ittici.<br />

- Adozione dei marchi <strong>di</strong> qualità.<br />

- Intensificare azioni <strong>di</strong> controllo <strong>per</strong> impe<strong>di</strong>re la pesca <strong>il</strong>legale<br />

108


3) CONCLUSIONI<br />

L’esame <strong><strong>del</strong>la</strong> situazione sopra esposta evidenzia, inequivocab<strong>il</strong>mente, un forte stato <strong>di</strong><br />

sofferenza <strong>del</strong> settore e mette in risalto i fattori che, più degli altri, con<strong>di</strong>zionano <strong>il</strong><br />

comparto.<br />

Per quanto riguarda i punti <strong>di</strong> sbarco, è stato r<strong>il</strong>evato che sono in numero insufficiente<br />

ad accogliere tutte le imbarcazioni da pesca e sono <strong>di</strong>sseminati, senza alcuna logica <strong>di</strong><br />

programmazione, lungo tutto <strong>il</strong> <strong>per</strong>imetro <strong><strong>del</strong>la</strong> fascia costiera. Le barche, in molti casi,<br />

sono costrette ad attraccare in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> fortuna e ripiegare in attracchi precari sia sotto<br />

l’aspetto gestionale che <strong><strong>del</strong>la</strong> sicurezza.<br />

Il più <strong>del</strong>le volte i punti <strong>di</strong> attracco non sono convenientemente sostenuti da adeguate<br />

strutture <strong>di</strong> supporto, carenza questa che limita sia lo sv<strong>il</strong>uppo <strong>di</strong> attività integrative (come<br />

pescaturismo e ittiturismo) sia l’aspetto <strong><strong>del</strong>la</strong> commercializzazione.<br />

Un altro deficit riscontrato è la mancanza <strong>di</strong> punti <strong>di</strong> rifornimento <strong>di</strong> carburante, fatto<br />

questo che aumenta in modo considerevole i costi <strong>di</strong> gestione, costringendo le barche a<br />

<strong>per</strong>correre lunghi tragitti <strong>per</strong> potersi approvvigionare. Questo <strong>di</strong>sservizio comporta, nel<br />

quadro economico <strong>del</strong>le imprese sia maggiori costi <strong>di</strong>retti, consumo <strong>di</strong> gasolio, che<br />

in<strong>di</strong>retti, la <strong>per</strong><strong>di</strong>ta <strong>di</strong> giornate lavorative.<br />

La conoscenza <strong>di</strong> questa situazione può essere opportunamente ut<strong>il</strong>izzata <strong>per</strong><br />

programmare un approfon<strong>di</strong>to <strong>stu<strong>di</strong>o</strong> che porti alla risoluzione dei problemi legati alla<br />

portualità posta al servizio <strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> pesca.<br />

In alcune zone inoltre si lamentano restrizioni e limitazioni alla pesca dovute a <strong>di</strong>versi<br />

vincoli che gravano sulla fascia costiera: la presenza <strong>di</strong> servitù m<strong>il</strong>itari, aree destinate alla<br />

navigazione commerciale e passeggeri, presenza <strong>di</strong> aree marine protette.<br />

A tal proposito si r<strong>il</strong>eva che la presenza <strong>di</strong> tali aree può essere considerata, oltre che<br />

come una criticità, anche come una opportunità sia da un punto <strong>di</strong> vista <strong><strong>del</strong>la</strong> risorsa che<br />

<strong>del</strong> red<strong>di</strong>to dei pescatori. Infatti, l’esistenza <strong>di</strong> questi vincoli consente <strong>di</strong> salvaguardare la<br />

risorsa influenzando positivamente anche gli stocks alieutici <strong>del</strong>le aree confinanti. Inoltre,<br />

le aree marine protette e i parchi essendo punti <strong>di</strong> interesse <strong>per</strong> <strong>il</strong> turismo, possono<br />

109


costituire un volano <strong>per</strong> altre attività collaterali, capaci <strong>di</strong> integrare <strong>il</strong> red<strong>di</strong>to dei pescatori,<br />

come ittiturismo e pescaturismo .<br />

L’analisi sul prodotto e sulla sua commercializzazione invece, fanno emergere una<br />

elevata qualità <strong>del</strong> prodotto, che purtroppo deve confrontarsi con una concorrenza sempre<br />

più agguerrita, e non sempre <strong>del</strong> tutto leale, costituita da prodotti <strong>di</strong> varia provenienza, non<br />

sempre certa e adeguatamente certificata sotto l’aspetto sanitario, oltre che con <strong>il</strong> prodotto<br />

derivante dalla pesca abusiva, che compete con prezzi sensib<strong>il</strong>mente più bassi.<br />

La f<strong>il</strong>iera <strong><strong>del</strong>la</strong> commercializzazione si propone con tutte le sue <strong>di</strong>verse caratteristiche:<br />

breve “pescatore - consumatore” quando <strong>il</strong> pescato viene <strong>di</strong>rettamente venduto allo<br />

sbarco;<br />

me<strong>di</strong>o “pescatore - dettagliante - consumatore”, dove, attraverso spacci propri o nei<br />

banchi dei mercati citta<strong>di</strong>ni arriva al consumatore finale, i passaggi <strong>di</strong>ventano due;<br />

lungo “pescatore - grossista - dettagliante - consumatore”.<br />

Fra queste, quella più <strong>di</strong>ffusa è la lunga, con la conseguenza <strong>di</strong> offrire ai consumatori un<br />

prodotto, seppur <strong>di</strong> pregio, ad un elevato prezzo al quale non corrisponde, normalmente ,<br />

uno altrettanto alto pagato al produttore. Il vantaggio economico dunque non va al<br />

produttore, ma alla componente interme<strong>di</strong>a <strong><strong>del</strong>la</strong> f<strong>il</strong>iera.<br />

Ciò deriva da vari fattori quali:<br />

scarsa aggregazione <strong>del</strong>le componenti produttive: questo fattore comporta<br />

l’impossib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> programmazione in termini <strong>di</strong> tempi e quantità <strong>di</strong> prodotto da<br />

immettere sul mercato. In alcuni <strong>per</strong>io<strong>di</strong> si è in presenza <strong>di</strong> una notevole offerta,<br />

alternati da altri nei quali non si riesce a far fronte alla domanda dei consumatori.<br />

consistente frammentazione e polverizzazione <strong>del</strong>l’offerta: da un punto <strong>di</strong> vista<br />

economico, questo fattore <strong>di</strong>sgregante comporta l’impossib<strong>il</strong>ità o la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong><br />

spuntare prezzi adeguati a garantire giuste ricompense agli o<strong>per</strong>atori.<br />

mancanza <strong>di</strong> strutture a terra capaci <strong>di</strong> accogliere in modo adeguato <strong>il</strong> prodotto:<br />

questa debolezza causa, <strong>per</strong> molti o<strong>per</strong>atori, una <strong>di</strong>minuzione <strong>del</strong> valore <strong>del</strong><br />

prodotto. Se nello sbarco <strong>del</strong> prodotto in porto, avessero anche la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong><br />

110


sistemarlo in maniera adeguata, prima <strong>del</strong>l’immissione alla ven<strong>di</strong>ta, si potrebbero<br />

spuntare prezzi più elevati.<br />

impossib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> conservare <strong>il</strong> pescato: anche questa criticità comporta <strong>per</strong><strong>di</strong>te <strong>di</strong><br />

entrate <strong>per</strong> gli o<strong>per</strong>atori. Se negli appro<strong>di</strong> ci fossero idonee strutture <strong>di</strong><br />

conservazione <strong>del</strong> pescato, anche l’immissione alla ven<strong>di</strong>ta, nei casi in cui è<br />

possib<strong>il</strong>e, potrebbe essere contingentata alle reali esigenze. Questa carenza<br />

invece, comportando l’impossib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> stoccare <strong>il</strong> pescato in adeguate strutture,<br />

comporta la messa in commercio <strong>di</strong> tutte le quantità pescate a qualunque prezzo,<br />

senza poter seguire le reali esigenze <strong><strong>del</strong>la</strong> domanda.<br />

carenza <strong>di</strong> mezzi idonei atti al trasporto: questo fattore aumenta <strong>il</strong> grado <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>pendenza degli o<strong>per</strong>atori dai grossisti. Infatti, molte imprese non hanno a<br />

<strong>di</strong>sposizione un mezzo idoneo al trasporto <strong>del</strong> pescato nei punti ven<strong>di</strong>ta e spesso<br />

devono contare sul servizio fornito dai grossisti. In certi casi questo fattore può<br />

influenzare anche la qualità <strong>del</strong> prodotto <strong>per</strong>ché molti o<strong>per</strong>atori trasportano <strong>il</strong><br />

pescato con automezzi senza frigo con compromissione <strong><strong>del</strong>la</strong> freschezza e<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> prodotto.<br />

scarsità <strong>di</strong> punti ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>rettamente gestiti dai pescatori: la f<strong>il</strong>iera corta sarebbe<br />

quella che garantirebbe <strong>il</strong> maggior valore aggiunto agli o<strong>per</strong>atori.<br />

assenza <strong>di</strong> marchi <strong>di</strong> qualità che riescano a “<strong>di</strong>versificare” l’offerta <strong>del</strong> prodotto<br />

locale, consentendo la loro tracciab<strong>il</strong>ità, da quella esterna esaltandone le qualità<br />

e la certificazione sanitaria con l’in<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong>le aree <strong>di</strong> cattura: questo punto <strong>di</strong><br />

debolezza penalizza molto <strong>il</strong> pescato locale e le sue qualità. Spesso <strong>il</strong><br />

consumatore è <strong>di</strong>sposto a pagare un prezzo maggiore <strong>di</strong> fronte ad una<br />

certificazione <strong>di</strong> provenienza <strong>del</strong> prodotto. Le norme impongono solo<br />

l’applicazione dei co<strong>di</strong>ci, stab<strong>il</strong>iti dalle regolamentazioni europee, che <strong>per</strong>ò non<br />

prevedono la regione <strong>di</strong> provenienza ma solo le zone <strong>di</strong> pesca ampiamente<br />

intese (Me<strong>di</strong>terraneo ad esempio). La creazione <strong>di</strong> un marchio e <strong>di</strong> un<br />

<strong>di</strong>sciplinare <strong>di</strong> qualità esalterebbero i nostri prodotti.<br />

111


In una prospettiva <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o lungo <strong>per</strong>iodo, sarebbe auspicab<strong>il</strong>e la creazione <strong>di</strong> una rete<br />

<strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, a livello territoriale/<strong>di</strong>strettuale, tale da consentire l’adozione <strong>di</strong> strategie<br />

comuni <strong>per</strong> raggiungere e consolidare, nel tempo, le posizioni prefissate. Sarebbe<br />

opportuno, <strong>per</strong> rivitalizzare <strong>il</strong> settore, promuovere un sistema commerciale capace <strong>di</strong><br />

razionalizzare tutte le fasi successive alla cattura <strong>del</strong> pesce, prima manipolazione e/o<br />

trasformazione, sino al conferimento ai <strong>di</strong>versi canali <strong>di</strong> utenza<br />

Una risposta a questa situazione potrebbe venire dalla costituzione <strong>di</strong> Organizzazioni <strong>di</strong><br />

Produttori e da Consorzi <strong>di</strong> gestione. Infatti, attraverso l’unione <strong>del</strong>le molteplici realtà<br />

presenti nell’area, questi organismi <strong>di</strong> gestione collettiva potrebbero affrontare in maniera<br />

efficace tutte le problematiche inerenti la qualità dei prodotti, le politiche <strong>di</strong> marketing e<br />

gestire al meglio l’offerta complessiva. Inoltre, <strong>di</strong>ventando rappresentativi <strong>di</strong> importanti<br />

realtà, potrebbero aumentare le capacità contrattuali degli o<strong>per</strong>atori sia <strong>per</strong> ottenere i giusti<br />

spazi commerciali in certi punti <strong>di</strong> commercializzazione come <strong>il</strong> mercato ittico, sia inserirsi<br />

nelle componenti <strong><strong>del</strong>la</strong> catena <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione portando così avanti anche politiche <strong>di</strong><br />

accorciamento <strong><strong>del</strong>la</strong> catena stessa.<br />

I <strong>mo<strong>del</strong>li</strong> <strong>di</strong> queste forme <strong>di</strong> gestione saranno presentati nel corso <strong><strong>del</strong>la</strong> fase finale <strong>del</strong> presente<br />

progetto.<br />

112


1) PREMESSA<br />

CAPITOLO 5<br />

Durante gli incontri con gli o<strong>per</strong>atori, tenutisi in <strong>di</strong>verse località situate nei tre <strong>di</strong>fferenti<br />

<strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> pesca ricadenti nella ex Provincia <strong>di</strong> Cagliari, sono state <strong>il</strong>lustrate le nuove<br />

normative <strong>del</strong> settore pesca <strong>del</strong>le quali sono state evidenziate le opportunità. Inoltre, sono<br />

state gettate le basi <strong>per</strong> in<strong>di</strong>care una proposta <strong>per</strong> la gestione dei costituen<strong>di</strong> <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong><br />

pesca.<br />

Particolare attenzione è stata posta nell’analisi <strong><strong>del</strong>la</strong> legge regionale n. 3/2006,<br />

ampiamente esaminata nella precedente relazione, e <strong>del</strong>le possib<strong>il</strong>ità offerte dal nuovo<br />

Fondo Europeo <strong>per</strong> la Pesca, <strong>il</strong> FEP, o<strong>per</strong>ativo dal 2007 al 2013, soprattutto in vista <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

gestione dei <strong>di</strong>stretti.<br />

Di seguito verranno analizzati la composizione <strong>del</strong> nuovo Fondo Strutturale Europeo, <strong>il</strong><br />

mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong>strettuale in vigore in Spagna, e verrà proposto un mo<strong>del</strong>lo<br />

applicab<strong>il</strong>e alla nostra struttura <strong>di</strong>strettuale.<br />

2) IL FONDO EUROPEO PER LAPESCA (FEP)<br />

Lo Strumento finanziario <strong>di</strong> orientamento <strong>per</strong> la pesca, meglio noto come SFOP, a gennaio<br />

<strong>del</strong> 2007 è andato in pensione <strong>per</strong> lasciare spazio al nuovo quadro <strong>di</strong> sostegno<br />

comunitario chiamato FEP, Fondo Europeo <strong>per</strong> la Pesca. Il FEP è stato presentato dalla<br />

Commissione Europea pesca <strong>il</strong> 14 luglio 2006 ed è stato oggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>battito nel corso <strong>di</strong><br />

una conferenza organizzata alla fiera <strong>di</strong> Ancona <strong>il</strong> 23 ottobre <strong>del</strong>lo stesso anno.<br />

L’impostazione seguita nella proposta istitutiva <strong>del</strong> nuovo fondo mirava a conseguire gli<br />

obiettivi, ormai ritenuti prioritari dall’Unione Europea, <strong>di</strong> ridurre lo sforzo <strong>di</strong> pesca, <strong>per</strong><br />

<strong>per</strong>mettere la ricostituzione degli stock ittici, e incoraggiare l’uso <strong>di</strong> attrezzature e pratiche<br />

<strong>di</strong> pesca più compatib<strong>il</strong>i con l’ambiente. Il nuovo fondo dovrebbe contare su un<br />

finanziamento annuale me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 700 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro da <strong>di</strong>vedersi tra i 25 stati che, a quella<br />

data, faranno parte <strong>del</strong>l’Unione Europea, <strong>per</strong> un totale <strong>di</strong> 4.96 m<strong>il</strong>iar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro nei 5 anni <strong>di</strong><br />

programmazione, dal 2007 al 2013. Nella precedente programmazione 2000-2006, la<br />

pesca europea ha potuto contare su un finanziamento totale <strong>di</strong> 3.7 m<strong>il</strong>iar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro, più<br />

basso rispetto all’attuale previsione, ma c’è da <strong>di</strong>re che i paesi coinvolti erano solo 15.<br />

Sulla futura ripartizione <strong>del</strong>le risorse finanziarie, <strong>il</strong> progetto <strong>di</strong> riforma <strong>del</strong>lo SFOP tiene<br />

conto <strong>del</strong>le regioni in ritardo economico, tra le quali rientra <strong>il</strong> Mezzogiorno in Italia, ma<br />

113


anche <strong>di</strong> quelle aree interessate dall’effetto <strong>del</strong>l’allargamento, ossia quelle regioni che<br />

sarebbero rimaste nell’obiettivo 1 se non ci fosse stato l’ingresso <strong>di</strong> nuovi Stati. Per le altre<br />

regioni, l’allora Commissario uscente Fischler aveva proposto <strong>di</strong> prendere come<br />

riferimento, <strong>per</strong> la spartizione dei fon<strong>di</strong>, l’importanza <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca in ogni Stato membro.<br />

Allo stato attuale possiamo affermare, grazie alla recentissima approvazione da parte <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

Commissione Europea, <strong>del</strong> Programma o<strong>per</strong>ativo <strong>del</strong>l’Italia <strong>per</strong> l’ut<strong>il</strong>izzo <strong>del</strong> Fondo<br />

Europeo <strong>per</strong> la Pesca, che <strong>per</strong> la pesca italiana, nei prossimi 7 anni, ci saranno a<br />

<strong>di</strong>sposizione, tra finanziamenti europei e statali, circa 848.685 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> cui<br />

424.342 m<strong>il</strong>ioni a carico <strong>del</strong> b<strong>il</strong>ancio comunitario. La quota a carico <strong><strong>del</strong>la</strong> Comunità<br />

Europea sarà ripartita tra le regioni interessate dall’obiettivo convergenza (Calabria,<br />

Campania, Puglia e Sic<strong>il</strong>ia) che potranno contare su una dotazione <strong>di</strong> 318.281 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong><br />

euro, mentre <strong>per</strong> le altre, tra le quali la Sardegna, ci saranno a <strong>di</strong>sposizione 106.060<br />

m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro comunitari.<br />

Nel <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> attività <strong>del</strong>lo SFOP, ora non più o<strong>per</strong>ativo, l’Italia ha fruito <strong>di</strong> finanziamenti<br />

europei <strong>per</strong> circa 410 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro che, secondo <strong>il</strong> Ministero <strong>del</strong>le politiche agricole e<br />

forestali, sono serviti a finanziare oltre 5200 progetti e a mantenere circa 30.300 posti <strong>di</strong><br />

lavoro nel settore <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca marittima. Il nuovo programma comunitario, che <strong>per</strong><br />

<strong>di</strong>ventare efficace aveva necessità <strong>del</strong>l’approvazione <strong>del</strong> Programma o<strong>per</strong>ativo<br />

pre<strong>di</strong>sposto da ciascun Stato membro, è strutturato su cinque assi prioritari che puntano<br />

sulla sostenib<strong>il</strong>ità e sulla qualità dei prodotti. Il primo asse, che in parte potrebbe essere<br />

gestito <strong>di</strong>rettamente dalle regioni, è destinato all’adeguamento <strong><strong>del</strong>la</strong> flotta da pesca e ha<br />

come obiettivo la promozione <strong><strong>del</strong>la</strong> sostenib<strong>il</strong>ità nella pesca marittima. Al suo interno sono<br />

previste misure <strong>per</strong> garantire l’equ<strong>il</strong>ibrio <strong>del</strong>le risorse come <strong>il</strong> fermo temporaneo<br />

<strong>del</strong>l’attività, gli interventi a bordo dei pescherecci e <strong>per</strong> la selettività degli attrezzi da pesca,<br />

ma anche misure socio economiche come la formazione e la <strong>di</strong>versificazione <strong>del</strong>le attività.<br />

3) GLI ASSI DI INTERVENTO<br />

3.1) L’ASSE PRIORITARIO 1. – ADEGUAMENTO DELLA FLOTTA DA PESCA<br />

COMUNITARIA (artt. 21-28)<br />

Il primo asse contiene misure <strong>per</strong> l’adeguamento <strong><strong>del</strong>la</strong> flotta da pesca comunitaria. Ha lo<br />

scopo <strong>di</strong> fornire aiuti pubblici <strong>per</strong> pescatori e armatori <strong>di</strong> pescherecci interessati dai piani<br />

nazionali <strong>di</strong> adeguamento <strong>del</strong>lo sforzo <strong>di</strong> pesca finalizzati alla ricostituzione degli stock ittici<br />

<strong>di</strong> determinate specie bersaglio e a coprire misure <strong>di</strong> emergenza. Sono inoltre conce<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i<br />

114


aiuti <strong>per</strong> i pescherecci solo a determinate con<strong>di</strong>zioni come: mantenimento a bordo <strong>di</strong><br />

catture, <strong>il</strong> cui rigetto in mare non è più possib<strong>il</strong>e, o che rientrano in progetti p<strong>il</strong>ota relativi<br />

alla preparazione <strong>di</strong> nuove misure tecniche adottate dal Consiglio Europeo. Potranno<br />

essere concessi aiuti <strong>per</strong> la sostituzione <strong>di</strong> attrezzi da pesca, purché i nuovi siano più<br />

selettivi. La terza tipologia <strong>di</strong> aiuti prevista da questo asse <strong>di</strong> intervento riguarda le<br />

compensazioni socio economiche a sostegno <strong><strong>del</strong>la</strong> gestione <strong><strong>del</strong>la</strong> flotta, compresa la<br />

formazione professionale.<br />

3.1.1) I PIANI NAZIONALI<br />

Le linee <strong>di</strong> finanziamento previste dall’asse uno devono essere contenute nei Piani<br />

nazionali <strong>di</strong> programmazione strategica che ciascun Stato membro deve adottare. Questi<br />

piani <strong>di</strong>ventano <strong>di</strong> importanza fondamentale <strong>per</strong>ché, se le misure non sono inserite nella<br />

programmazione <strong>di</strong> ciascuno Stato, i pescatori non ne potranno beneficiare. Tra le <strong>di</strong>verse<br />

linee che ciascun piano può contenere, particolare importanza riveste la <strong>di</strong>sciplina <strong>del</strong>le<br />

misure <strong>di</strong> arresto definitivo o temporaneo che si devono conformare alle linee <strong>del</strong> FEP. Per<br />

quanto riguarda gli aiuti <strong>per</strong> l’arresto temporaneo, <strong>il</strong> fondo può contribuire al finanziamento<br />

<strong>di</strong> misure <strong><strong>del</strong>la</strong> durata <strong>di</strong> un anno, prorogab<strong>il</strong>e <strong>di</strong> un altro anno. Queste misure sono da<br />

intendersi come accompagnamento dei piani <strong>di</strong> adeguamento <strong>del</strong>lo sforzo <strong>di</strong> pesca e sono<br />

finalizzati a conseguire, entro i due anni <strong>di</strong> ammissib<strong>il</strong>ità, una riduzione <strong>di</strong> capacità pari<br />

almeno alla riduzione <strong>del</strong>lo sforzo <strong>di</strong> pesca ottenuta con l’arresto temporaneo finanziato.<br />

Gli aiuti possono arrivare, sempre se ricompresi nel Piano nazionale, anche <strong>per</strong> finanziare<br />

fermi temporanei dovuti a calamità naturali o altre misure che non derivino da misure <strong>di</strong><br />

conservazione <strong>del</strong>le risorse. Non danno <strong>di</strong>ritto invece alle indennità previste dal fondo, le<br />

sospensioni stagionali e ricorrenti <strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> pesca, come ad esempio <strong>il</strong> fermo biologico<br />

che dovrà essere strutturato all’interno <strong>del</strong> piano nazionale come salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> stock<br />

ittici.<br />

3.1.2) LE COMPENSAZIONI SOCIOECONOMICHE<br />

Sempre nell’asse 1 è previsto che <strong>il</strong> fondo, sempre se i piani nazionali lo prevedono, possa<br />

contribuire alla <strong>di</strong>versificazione <strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> pesca, regimi <strong>di</strong> riconversione professionale<br />

115


in ambiti <strong>di</strong>versi dalla pesca marittima fino ad arrivare alla fuoriuscita precoce dal settore,<br />

compreso <strong>il</strong> prepensionamento.<br />

3.2) L’ASSE PRIORITARIO 2 – ACQUICOLTURA, PESCA IN ACQUE<br />

INTERNE, TRASFORMAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE (artt. 29- 35)<br />

Le misure contenute nell’asse 2 si rivolgono agli interventi <strong>per</strong> l’acquacoltura e <strong>per</strong> la<br />

trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici.<br />

3.2.1) ACQUACOLTURA<br />

Gli investimenti nell’acquacoltura riguarderanno la costruzione, l’ampliamento e<br />

l’ammodernamento <strong>di</strong> impianti finalizzati al miglioramento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni igieniche e <strong>di</strong><br />

salute, alla qualità dei prodotti e alla riduzione <strong>del</strong>l’impatto ambientale. Non potranno<br />

essere finanziati i trasferimenti <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> un’impresa, o gli investimenti finalizzati alle<br />

produzioni che non hanno sbocchi <strong>di</strong> mercato. Il fondo potrà intervenire anche con<br />

indennità compensative a favore degli allevatori <strong>di</strong> molluschi che siano costretti<br />

temporaneamente a interrom<strong>per</strong>e l’attività <strong>per</strong> cause sanitarie. L’indennità, che può essere<br />

concessa <strong>per</strong> un massimo <strong>di</strong> sei mesi durante tutto <strong>il</strong> <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> programmazione <strong>del</strong> FEP,<br />

potrà essere erogata se l’interruzione duri oltre i 4 mesi o se la <strong>per</strong><strong>di</strong>ta dovuta alla<br />

sospensione su<strong>per</strong>a <strong>il</strong> 35% <strong>del</strong> fatturato annuo.<br />

3.2.2) TRASFORMAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE<br />

Sulla base <strong>del</strong>le strategie contenute nei piani nazionali, l’asse 2 potrà finanziare anche<br />

investimenti nella trasformazione <strong>di</strong> prodotti destinati al consumo umano e nella<br />

commercializzazione <strong>di</strong> prodotti ittici. Potranno accedere a questi fon<strong>di</strong> solo le<br />

microimprese. Gli investimenti, oltre che a contribuire a preservare o incrementare<br />

l’occupazione, devono conseguire uno o più obiettivi contenuti nel fondo. In particolare,<br />

migliorare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro e la formazione professionale, ridurre l’impatto<br />

sull’ambiente e migliorare l’uso <strong>del</strong>le specie poco <strong>di</strong>ffuse, dei sottoprodotti e degli scarti.<br />

Speciale attenzione sarà de<strong>di</strong>cata allo sv<strong>il</strong>uppo <strong>del</strong> commercio elettronico e<br />

all’applicazione <strong>di</strong> nuove tecnologie. Saranno esclusi dai finanziamenti gli investimenti<br />

relativi al commercio al dettaglio.<br />

116


3.3) L’ASSE PRIORITARIO 3. – MISURE DI INTERESSE COMUNE (artt. 36-42)<br />

Gli ultimi tre assi sono destinati a misure <strong>di</strong> interesse più generale. Il terzo asse finanzia<br />

misure con un ambito più vasto <strong>di</strong> quello <strong>del</strong>le imprese private e mira quin<strong>di</strong> a realizzare gli<br />

obiettivi più generali <strong><strong>del</strong>la</strong> politica <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca. Qui potranno essere finanziate azioni<br />

collettive, misure <strong>per</strong> la conservazione <strong><strong>del</strong>la</strong> flora e fauna ittica, ma anche porti da pesca<br />

pubblici o privati finalizzati a migliorare i servizi offerti, campagne <strong>per</strong> i consumatori e gli<br />

interventi sui pescherecci <strong>per</strong> destinarli ad altre attività. Gli interventi previsti dall’asse<br />

numero 3 potranno essere ut<strong>il</strong>i <strong>per</strong> la creazione e <strong>il</strong> funzionamento <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo gestionale<br />

<strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto che si intende proporre.<br />

I promotori degli interventi possono essere gli o<strong>per</strong>atori privati rappresentanti <strong>di</strong> categoria,<br />

le organizzazioni riconosciute dagli Stati a con<strong>di</strong>zione che <strong>per</strong>seguano interessi collettivi<br />

Come detto sopra, <strong>il</strong> FEP può finanziare misure <strong>di</strong> interesse comune aventi un ambito più<br />

vasto <strong>del</strong>le misure adottate <strong>di</strong> norma da imprese private, finalizzate a contribuire al<br />

conseguimento degli obiettivi <strong><strong>del</strong>la</strong> politica comune <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca, che sono attuate con la<br />

partecipazione attiva degli stessi o<strong>per</strong>atori o da organizzazioni che o<strong>per</strong>ano <strong>per</strong> conto <strong>di</strong><br />

produttori o da altre organizzazioni riconosciute dallo Stato membro. Sono "<strong>di</strong> interesse<br />

comune" le misure che contribuiscono all'interesse <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> beneficiari o <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

popolazione in generale.<br />

Per “organizzazioni riconosciute ecc.", si intendono organismi pubblici o privati, come le<br />

ONG, organizzazioni scientifiche o commerciali, ecc. Questi possono essere designati<br />

dallo Stato membro <strong>per</strong> l'attuazione <strong>di</strong> misure sostenute, ad esempio, nell'ambito<br />

<strong>del</strong>l'articolo 37, qualora le misure, <strong>per</strong> loro natura, siano attuate più efficacemente da tali<br />

organizzazioni; come la rimozione dai fondali degli attrezzi da pesca smarriti, al fine <strong>di</strong><br />

lottare contro la pesca fantasma (articolo 37, lettera c), può essere effettuata più<br />

efficacemente da un'organizzazione ambientalista, mentre <strong>il</strong> <strong>potenziamento</strong> <strong>del</strong>le<br />

competenze professionali o lo sv<strong>il</strong>uppo <strong>di</strong> nuovi meto<strong>di</strong> e strumenti <strong>di</strong> formazione (articolo<br />

37, lettera i), possono essere realizzati con migliori risultati da un centro <strong>di</strong> formazione.<br />

Gli aiuti ammissib<strong>il</strong>i (artt. da 36 a 42) previsti dall’asse 3 sono:<br />

• Azioni collettive (art.37)<br />

• Protezione e sv<strong>il</strong>uppo <strong><strong>del</strong>la</strong> fauna e <strong><strong>del</strong>la</strong> flora acquatica (art.38)<br />

• Porti, luoghi <strong>di</strong> sbarco e ripari <strong>di</strong> pesca (art.39)<br />

• Sv<strong>il</strong>uppo <strong>di</strong> nuovi mercati e campagne rivolti ai consumatori (art.40)<br />

• Progetti p<strong>il</strong>ota (art.41)<br />

117


• Mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> barche a finalità <strong>di</strong> ut<strong>il</strong>ità pubblica, ricerca e formazione (art.42)<br />

Il Regolamento attuativo sottolinea che l’elenco <strong>del</strong>le misure in<strong>di</strong>cate all'articolo 37 (azioni<br />

collettive) e all'articolo 40 (sv<strong>il</strong>uppo <strong>di</strong> nuovi mercati e campagne rivolte ai consumatori) <strong>del</strong><br />

Fep non è esaustivo.<br />

Il sostegno ai sensi <strong>di</strong> tali articoli, <strong>per</strong> misure non espressamente previste negli stessi,<br />

deve essere conforme all'obiettivo <strong>del</strong>l'asse prioritario 3 e, se <strong>del</strong> caso, <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni<br />

applicab<strong>il</strong>i <strong>di</strong> cui agli articoli 28, 37 e 40 <strong>del</strong> FEP e agli articoli 15 e 18 <strong>del</strong> RA.<br />

Fatte salve le <strong>di</strong>sposizioni particolari stab<strong>il</strong>ite negli articoli da 36 a 42, quando <strong>il</strong> sostegno<br />

nell'ambito <strong>del</strong>l'asse prioritario 3 è concesso <strong>per</strong> misure sim<strong>il</strong>i a quelle previste dagli assi<br />

prioritari 1 e 2, occorre rispettare le con<strong>di</strong>zioni applicab<strong>il</strong>i fissate, rispettivamente, negli assi<br />

prioritari 1 e 2.<br />

Nelle azioni collettive sono comprese le seguenti attività:<br />

-promuovere meto<strong>di</strong> e attrezzature <strong>di</strong> pesca selettivi,<br />

-contribuire alla trasparenza dei mercati,<br />

-rimuovere dai fondali attrezzi da pesca, migliorare con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro e sicurezza,<br />

-migliorare la qualità dei prodotti<br />

-migliorare la gestione e <strong>il</strong> controllo <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> accesso alle zone <strong>di</strong> pesca, in<br />

particolare me<strong>di</strong>ante l’elaborazione <strong>di</strong> piani locali <strong>di</strong> gestione,ecc.<br />

Le azioni collettive, che sono attuate con la partecipazione attiva degli stessi o<strong>per</strong>atori o<br />

da organizzazioni che o<strong>per</strong>ano <strong>per</strong> conto <strong>di</strong> produttori o da altre organizzazioni<br />

riconosciute, sono volte ad ottenere un valore aggiunto su<strong>per</strong>iore a quello risultante dalla<br />

somma degli investimenti in<strong>di</strong>viduali.<br />

Il sostegno <strong>per</strong> le misure intese a migliorare la gestione ed <strong>il</strong> controllo <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

accesso alle zone <strong>di</strong> pesca (articolo 37, lettera m), può comprendere l'elaborazione <strong>di</strong><br />

piani locali <strong>di</strong> gestione, approvati dalle autorità nazionali competenti, attraverso<br />

consulenza, riunioni, stu<strong>di</strong> ed altre iniziative destinati a migliorare la gestione ed <strong>il</strong> controllo<br />

<strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> accesso. La gestione e <strong>il</strong> controllo effettivi <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> accesso<br />

(ad es. l'arresto temporaneo o definitivo <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> pesca, gli investimenti a bordo dei<br />

pescherecci e la selettività) sono finanziati solo nell'ambito <strong>del</strong>l'asse prioritario 1. Gli Stati<br />

membri devono accertarsi che le <strong>di</strong>sposizioni applicab<strong>il</strong>i, <strong>di</strong> cui al capitolo II <strong>del</strong><br />

regolamento (CE) n. 2371/2002 siano rispettate.<br />

Ai sensi <strong><strong>del</strong>la</strong> lettera n) è possib<strong>il</strong>e finanziare la creazione <strong>di</strong> organizzazioni <strong>di</strong><br />

produttori allo scopo <strong>di</strong> agevolare la costituzione e <strong>il</strong> funzionamento amministrativo <strong>del</strong>le<br />

organizzazioni <strong>di</strong> produttori riconosciute ai sensi <strong>del</strong> regolamento (CE) n. 104/2000 <strong>del</strong><br />

118


Consiglio dopo <strong>il</strong> 1° gennaio 2007; è altresì finanziab<strong>il</strong>e l’attuazione dei piani <strong>del</strong>le O.P.<br />

che hanno ricevuto un riconoscimento specifico a norma <strong>del</strong>l’articolo 12 <strong>del</strong> regolamento<br />

(CE) n. 104/2000 <strong>per</strong> fac<strong>il</strong>itare l’attuazione dei piani <strong>di</strong> miglioramento <strong><strong>del</strong>la</strong> qualità dei<br />

prodotti e anche la ristrutturazione <strong>del</strong>le O.P. intesa ad accrescerne l’efficienza in linea con<br />

le esigenze <strong>del</strong> mercato.<br />

La ristrutturazione <strong>del</strong>le organizzazioni <strong>di</strong> produttori comprende casi in cui<br />

un'organizzazione <strong>di</strong> produttori subisce cambiamenti significativi, riguardanti ad esempio la<br />

composizione dei soci, i prodotti interessati, <strong>il</strong> volume <strong><strong>del</strong>la</strong> produzione, ecc., senza<br />

tuttavia che tali cambiamenti comportino l'istituzione <strong>di</strong> una nuova organizzazione <strong>di</strong><br />

produttori e <strong>il</strong> suo riconoscimento ai sensi <strong>del</strong> regolamento (CE) n. 104/2000 <strong>del</strong> Consiglio.<br />

Misure intese a preservare e sv<strong>il</strong>uppare la fauna e la flora acquatiche (art.38) .<br />

Le misure <strong>di</strong> interesse comune che possono essere intese <strong>per</strong> preservare e sv<strong>il</strong>uppare la<br />

fauna e la flora acquatiche migliorando nel contempo l'ambiente acquatico sono:<br />

a) la costruzione o l'installazione <strong>di</strong> elementi fissi o mob<strong>il</strong>i destinati a preservare e<br />

sv<strong>il</strong>uppare la fauna e la flora acquatiche;<br />

b) <strong>il</strong> recu<strong>per</strong>o <strong>del</strong>le acque interne, comprese le zone <strong>di</strong> riproduzione e le rotte ut<strong>il</strong>izzate<br />

dalle specie migratorie,<br />

c) la preservazione e miglioramento <strong>del</strong>l’ambiente nel quadro <strong>di</strong> Natura 2000<br />

Le azioni devono essere realizzate da organismi pubblici o semipubblici, da organizzazioni<br />

professionali riconosciute o da altri organismi designati a tal fine dallo Stato membro.<br />

Il finanziamento <strong>del</strong>le spese relative alla lettera c), riguardano le spese relative alle misure<br />

<strong>di</strong> preservazione necessarie <strong>per</strong> i siti facenti parte <strong><strong>del</strong>la</strong> rete ecologica europea Natura<br />

2000.<br />

Il finanziamento può coprire l’elaborazione <strong>di</strong> piani, strategie e sistemi <strong>di</strong> gestione, le<br />

infrastrutture, compresi l’ammortamento e l’attrezzatura <strong>per</strong> le riserve, la formazione<br />

destinata al <strong>per</strong>sonale <strong>del</strong>le riserve nonché stu<strong>di</strong> <strong>per</strong>tinenti.<br />

Per quanto riguarda i finanziamenti ammissib<strong>il</strong>i alla voce “Porti, luoghi <strong>di</strong> sbarco e ripari <strong>di</strong><br />

pesca” prevista all’art. 39 sono ammissib<strong>il</strong>i investimenti relativi ai porti <strong>di</strong> pesca pubblici o<br />

privati esistenti che presentano un interesse <strong>per</strong> i pescatori e i produttori acquicoli che li<br />

ut<strong>il</strong>izzano, al fine <strong>di</strong> contribuire a migliorare i servizi offerti; investimenti <strong>per</strong> la<br />

ristrutturazione dei luoghi <strong>di</strong> sbarco <strong>per</strong> migliorare le con<strong>di</strong>zioni <strong>per</strong> <strong>il</strong> pesce sbarcato nei<br />

luoghi <strong>di</strong> sbarco esistenti designati dalle autorità nazionali competenti al fine <strong>di</strong> migliorare<br />

la sicurezza dei pescatori; investimenti connessi alla sicurezza e finalizzati alla costruzione<br />

119


o all’ammodernamento <strong>di</strong> piccoli ripari <strong>di</strong> pesca; Attrezzature portuali <strong>del</strong>le acque interne,<br />

luoghi <strong>di</strong> sbarco e ripari <strong>di</strong> pesca.<br />

L'aiuto riguarda porti marittimi, luoghi <strong>di</strong> sbarco e ripari <strong>di</strong> pesca, ai termini e alle con<strong>di</strong>zioni<br />

stab<strong>il</strong>iti anche nell'articolo 17 <strong>del</strong> RA, riguardante <strong>il</strong> rispetto <strong>del</strong>le misure sanitarie <strong>per</strong>tinenti<br />

e l’applicazione <strong>del</strong>le misure <strong>di</strong> controllo, nonché attrezzature portuali <strong>del</strong>le acque interne.<br />

Conformemente ai principi generali relativi alle misure <strong>di</strong> interesse comune stab<strong>il</strong>iti<br />

nell'articolo 36, i porti <strong>di</strong> pesca esistenti (pubblici o privati) possono fruire <strong>del</strong> contributo <strong>del</strong><br />

FEP solo se gli investimenti effettuati sod<strong>di</strong>sfano i criteri seguenti:<br />

-interesse comune,<br />

-ambito più vasto <strong>del</strong>le misure adottate da imprese private<br />

-migliorare i servizi offerti.<br />

La costruzione <strong>di</strong> porti <strong>di</strong> pesca è esclusa dal sostegno, mentre, al fine <strong>di</strong> migliorare la<br />

sicurezza dei pescatori, <strong>il</strong> FEP può sostenere investimenti finalizzati alla costruzione o<br />

all’ammodernamento <strong>di</strong> piccoli ripari <strong>di</strong> pesca.<br />

Per lo “Sv<strong>il</strong>uppo <strong>di</strong> nuovi mercati e campagne rivolte ai consumatori (art.40) “sono<br />

finanziab<strong>il</strong>i misure miranti ad attuare una politica <strong>di</strong> qualità, <strong>di</strong> valorizzazione, <strong>di</strong><br />

promozione o <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo <strong>di</strong> nuovi mercati, in<strong>di</strong>rizzate, in particolare:<br />

-realizzazione <strong>di</strong> campagne promozionali regionali, nazionali o transnazionali fornitura al<br />

mercato <strong>di</strong> specie eccedentarie o sottout<strong>il</strong>izzate attuazione <strong>di</strong> una politica <strong>di</strong> qualità<br />

-promozione <strong>di</strong> prodotti ottenuti con meto<strong>di</strong> con impatto ambientale ridotto<br />

-promozione <strong>di</strong> prodotti riconosciuti ai sensi <strong>del</strong> Reg.CE 510/06<br />

-certificazione <strong><strong>del</strong>la</strong> qualità, compresa creazione <strong>di</strong> etichette, e certificazione <strong>di</strong> prodotti<br />

con meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> produzione rispettosi <strong>del</strong>l’ambiente<br />

-campagne <strong>per</strong> <strong>il</strong> miglioramento immagine dei prodotti<br />

-indagini <strong>di</strong> mercato<br />

Le o<strong>per</strong>azioni non devono riguardare denominazioni commerciali né fare riferimento a<br />

zone geografiche o paesi specifici, fatta eccezione <strong>per</strong> i prodotti riconosciuti ai sensi <strong>del</strong><br />

Reg.CE 510/06 <strong>del</strong> Consiglio, relativo alla protezione <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni geografiche e <strong>del</strong>le<br />

denominazioni <strong>di</strong> origine dei prodotti agricoli ed alimentari<br />

Il contributo può riguardare:<br />

a) i costi <strong>per</strong> agenzie pubblicitarie e altri fornitori <strong>di</strong> servizi nell’ambito <strong><strong>del</strong>la</strong> preparazione e<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> realizzazione <strong>del</strong>le azioni;<br />

b) l’acquisto o l’affitto <strong>di</strong> spazi <strong>per</strong> iniziative affidate ai mass me<strong>di</strong>a, la creazione <strong>di</strong> slogan<br />

o <strong>di</strong> marchi <strong>per</strong> la durata <strong>del</strong>le azioni;<br />

120


c) le spese <strong>per</strong> le pubblicazioni e <strong>il</strong> <strong>per</strong>sonale esterno necessari <strong>per</strong> le azioni;<br />

d) l’organizzazione e la partecipazione a fiere ed esposizioni.<br />

Gli obiettivi <strong>del</strong>le iniziative previste dall’art. 41 “Progetti p<strong>il</strong>ota” sono quelli <strong>di</strong> s<strong>per</strong>imentare<br />

l’affidab<strong>il</strong>ità tecnica o la vitalità economica <strong>di</strong> una tecnologia innovativa, consentire la<br />

s<strong>per</strong>imentazione <strong>di</strong> piani <strong>di</strong> gestione e <strong>di</strong> ripartizione <strong>del</strong>lo sforzo <strong>di</strong> pesca, elaborare e<br />

s<strong>per</strong>imentare meto<strong>di</strong> <strong>per</strong> migliorare la selettività degli attrezzi e ridurre le catture<br />

accessorie, i rigetti in mare o l’impatto ambientale, s<strong>per</strong>imentare tipi alternativi <strong>di</strong> tecniche<br />

<strong>di</strong> gestione <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca.<br />

I progetti p<strong>il</strong>ota, incluso l'uso s<strong>per</strong>imentale <strong>di</strong> tecniche <strong>di</strong> pesca più selettive, sono<br />

finalizzati all'acquisizione e alla <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> nuove conoscenze tecniche e realizzati da un<br />

o<strong>per</strong>atore economico, un'associazione commerciale riconosciuta o qualsiasi altro<br />

organismo competente designato a tal fine dallo Stato membro, in coo<strong>per</strong>azione con un<br />

organismo tecnico o scientifico.<br />

Per fruire <strong>del</strong> contributo <strong>del</strong> FEP i progetti p<strong>il</strong>ota devono essere realmente innovativi.<br />

I progetti p<strong>il</strong>ota devono inoltre presentare una durata e un costo limitati, in linea con la<br />

preservazione e <strong>il</strong> miglioramento <strong>del</strong>l'ambiente nel quadro <strong>di</strong> Natura 2000.<br />

La mo<strong>di</strong>fica dei pescherecci <strong>per</strong> destinarli ad altre attività prevista dall’art.42 prevede la<br />

concessione <strong>di</strong> un finanziamento <strong>per</strong> la mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> pescherecci battenti ban<strong>di</strong>era <strong>di</strong> uno<br />

Stato membro e immatricolati nella Comunità <strong>per</strong> destinarli ad altre attività a fini <strong>di</strong><br />

formazione o ricerca nel settore <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca o <strong>per</strong> attività <strong>di</strong>verse dalla pesca<br />

Le o<strong>per</strong>azioni sono limitate agli organismi pubblici o semipubblici (ad es., scuola o istituto<br />

<strong>di</strong> ricerca) e l’aiuto copre i costi <strong><strong>del</strong>la</strong> mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> un peschereccio <strong>per</strong> adattarlo al nuovo<br />

uso in ambito <strong>di</strong>verso dalla pesca (ad es., formazione o ricerca) dopo la sua riconversione.<br />

L'aiuto è concesso solo se <strong>il</strong> peschereccio in questione è stato cancellato definitivamente<br />

dal registro comunitario <strong><strong>del</strong>la</strong> flotta peschereccia e la licenza <strong>di</strong> pesca ad esso associata è<br />

stata definitivamente annullata. Se <strong>il</strong> peschereccio in questione è stato in precedenza<br />

destinato ad attività <strong>di</strong>verse dalla pesca, <strong>il</strong> contributo previsto dall’art.23, è versato al<br />

proprietario originario <strong>del</strong> peschereccio e non all'organismo pubblico.<br />

Il peschereccio può essere stato acquistato dall'organismo pubblico o ad esso ceduto<br />

gratuitamente.<br />

Gli ultimi due assi, <strong>il</strong> quarto e <strong>il</strong> quinto, sono destinati allo sv<strong>il</strong>uppo sostenib<strong>il</strong>e <strong>del</strong>le zona<br />

da pesca e all’assistenza tecnica.<br />

121


3.4) L’ASSE PRIORITARIO 4. – SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE ZONE DI<br />

PESCA (artt. 43 – 45)<br />

L’asse 4 è una novità introdotta con <strong>il</strong> nuovo Fondo <strong>per</strong> la Pesca. A complemento degli<br />

altri strumenti comunitari, <strong>il</strong> FEP può finanziare azioni in materia <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo sostenib<strong>il</strong>e e<br />

miglioramento <strong><strong>del</strong>la</strong> qualità <strong>di</strong> vita nelle zone <strong>di</strong> pesca ammissib<strong>il</strong>i nel quadro <strong>di</strong> una<br />

strategia globale <strong>di</strong> sostegno all'attuazione degli obiettivi <strong><strong>del</strong>la</strong> politica comune <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca,<br />

tenendo conto in particolare <strong>del</strong>le implicazioni socioeconomiche.<br />

I principi <strong>del</strong>l’asse 4 mirano all’attuazione <strong>di</strong> una strategia integrata <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo locale con<br />

un approccio ascendente (bottom-up), dando più voce al livello locale, in linea con <strong>il</strong><br />

principio <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietà.<br />

Gli obiettivi sono:<br />

• preservare e incrementare l’occupazione sostenendo la <strong>di</strong>versificazione o la<br />

ristrutturazione economica e sociale;<br />

• mantenere la pros<strong>per</strong>ità economica e l’occupazione e aggiungere valore aggiunto ai<br />

prodotti;<br />

• promuovere la qualità <strong>del</strong>l’ambiente marino costiero;<br />

I promotori <strong>del</strong>le attività previste da questo asse possono essere i rappresentanti <strong>del</strong><br />

settore socioeconomico locale, privati e pubblici, <strong>per</strong> una strategia integrata <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo<br />

locale (gruppi).<br />

Le misure sono attuate da enti locali o gruppi che rappresentano i partner pubblici e privati<br />

dei vari settori socioeconomici locali <strong>per</strong>tinenti e conformemente al principio <strong>di</strong><br />

proporzionalità, <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> una capacità amministrativa e finanziaria adeguata <strong>per</strong><br />

gestire gli interventi e assicurare che le o<strong>per</strong>azioni siano portate a termine con successo.<br />

ll territorio interessato da un gruppo deve essere omogeneo e rappresentare, in termini<br />

geografici, economici e sociali, una massa critica sufficiente a sostenere una strategia <strong>di</strong><br />

sv<strong>il</strong>uppo locale praticab<strong>il</strong>e.<br />

Una zona <strong>di</strong> pesca selezionata ai fini <strong>del</strong>l’intervento <strong>del</strong>l’asse 4 non necessariamente deve<br />

coincidere con una ripartizione amministrativa nazionale.<br />

Le misure ammissib<strong>il</strong>i nell’asse 4 sono:<br />

• Rafforzare la competitività <strong>del</strong> settore<br />

• Ristrutturazione e <strong>di</strong>versificazione <strong>del</strong>le attività economiche<br />

• Valorizzazione dei prodotti <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca<br />

• Infrastrutture e servizi <strong>per</strong> la piccola pesca<br />

• Tutela <strong>del</strong>l’ambiente<br />

122


• Ricostituzione <strong>del</strong> potenziale <strong>di</strong> produzione danneggiato da <strong>di</strong>sastri<br />

• Coo<strong>per</strong>azione interregionale a transnazionale tra gruppi<br />

• Acquisizione competenze <strong>per</strong> l’elaborazione/ attuazione <strong><strong>del</strong>la</strong> strategia locale<br />

• Spese o<strong>per</strong>ative dei gruppi<br />

3.5) L’ASSE PRIORITARIO 5. – ASSISTENZA TECNICA (art. 46)<br />

Su iniziativa <strong>del</strong>lo Stato membro e/o <strong>per</strong> conto <strong><strong>del</strong>la</strong> Commissione, <strong>il</strong> FEP può finanziare<br />

attività <strong>di</strong> preparazione, sorveglianza, sostegno tecnico e amministrativo, valutazione e<br />

au<strong>di</strong>t <strong>del</strong> programma o<strong>per</strong>ativo necessarie all'attuazione <strong>del</strong> regolamento, con un<br />

massimale <strong>del</strong> 5 % <strong>del</strong> relativo importo complessivo.<br />

In via eccezionale e in circostanze debitamente giustificate, detto massimale può essere<br />

su<strong>per</strong>ato.<br />

Le attività comprendono:<br />

-valutazioni, <strong>per</strong>izie, statistiche, stu<strong>di</strong> sul funzionamento <strong>del</strong> FEP<br />

-misure destinate ai partner, ai beneficiari e al pubblico, incluse azioni informative<br />

-<strong>di</strong>vulgazione informazioni, organizzazione <strong>di</strong> reti, promozione coo<strong>per</strong>azione e scambio <strong>di</strong><br />

es<strong>per</strong>ienze<br />

-installazione, funzionamento ed interconnessione <strong>di</strong> sistemi informatizzati<br />

-miglioramento <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> valutazione e scambio <strong>di</strong> informazioni sulle prassi vigenti nel<br />

settore<br />

-istituzione <strong>di</strong> reti transnazionali e comunitarie, al fine <strong>di</strong> favorire scambi <strong>di</strong> es<strong>per</strong>ienze e <strong>di</strong><br />

migliori pratiche.<br />

123


CAPITOLO 6<br />

1) IL MODELLO SPAGNOLO: LE COFRADÍAS DE PESCA<br />

La gestione <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca in Spagna può essere un valido punto <strong>di</strong> riferimento <strong>per</strong> la<br />

gestione dei <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> pesca in Sardegna. La Spagna, che ha una considerevole flotta da<br />

pesca composta da circa 14 m<strong>il</strong>a unità che occupano 74.262 lavoratori4, ha un’avanzata<br />

organizzazione <strong><strong>del</strong>la</strong> gestione <strong>del</strong>l’attività che copre tutta la f<strong>il</strong>iera. Nella recente riforma<br />

<strong>del</strong> settore, avviata con l’adozione <strong><strong>del</strong>la</strong> Ley 3/20015, si riba<strong>di</strong>sce <strong>il</strong> ruolo e l’importanza<br />

<strong>del</strong>le Cofra<strong>di</strong>as <strong>di</strong> pescatori, corporazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico, senza scopo <strong>di</strong> lucro, che<br />

rappresentano gli interessi economici <strong>del</strong> settore <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca e che o<strong>per</strong>ano come organi<br />

<strong>di</strong> consultazione e collaborazione <strong>del</strong>le amministrazioni pubbliche competenti in materia <strong>di</strong><br />

pesca. Allo stato attuale in Spagna ci sono circa 230 cofra<strong>di</strong>as <strong>di</strong> pescatori, ognuna <strong>del</strong>le<br />

quali o<strong>per</strong>a nel proprio territorio <strong>di</strong> competenza. Sono formate dagli armatori dei<br />

pescherecci e dai lavoratori <strong>del</strong> settore. Le pubbliche amministrazioni, nei limiti <strong>del</strong>le loro<br />

competenze, possono conferire alle cofra<strong>di</strong>as funzioni <strong>di</strong> attuazione <strong>del</strong>le misure <strong>di</strong><br />

gestione <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca. Le cofra<strong>di</strong>as hanno <strong>per</strong>sonalità giuri<strong>di</strong>ca e, tra le loro principali<br />

funzioni, c’è quella <strong>di</strong> rappresentare gli interessi degli associati e <strong>di</strong> amministrare <strong>il</strong><br />

patrimonio <strong><strong>del</strong>la</strong> struttura. La struttura organizzativa <strong>di</strong> ciascuna cofra<strong>di</strong>a è composta da<br />

tre organi: la Junta general, che è l’organo supremo <strong>di</strong> decisione ed è composto da un<br />

numero uguale <strong>di</strong> armatori e lavoratori <strong>del</strong> mare, la Junta <strong>del</strong> Cab<strong>il</strong>do o Directiva, che è<br />

l’organo incarico <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppare e rendere esecutivi gli accor<strong>di</strong> presi dalla Junta general, e <strong>il</strong><br />

Patròn mayor, <strong>il</strong> presidente, eletto ogni quattro anni in occasione <strong>del</strong> rinnovo <strong>di</strong> tutti gli<br />

organi. L’origine <strong>del</strong>le cofra<strong>di</strong>as spagnole <strong>di</strong> pescatori risale al me<strong>di</strong>oevo. Attraverso i<br />

secoli hanno seguito l’evoluzione dei mestieri <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca conquistando autorità e<br />

autonomia. Sono organizzate su uno spazio geografico determinato, corrispondente ai<br />

limiti territoriali <strong>di</strong> residenza e <strong>di</strong> influenza <strong>del</strong>le comunità <strong>di</strong> pescatori. Oggi, queste<br />

strutture rappresentano tutti i pescherecci al <strong>di</strong> sotto <strong>del</strong>le 150 tonnellate <strong>di</strong> stazza e<br />

ricoprono una serie <strong>di</strong> ruoli: elaborano i regolamenti <strong>di</strong> pesca, organizzano la<br />

commercializzazione, realizzano statistiche e propongono servizi vari, come contab<strong>il</strong>ità,<br />

servizi sociali, fornitura <strong>di</strong> ghiaccio. Come accennato sopra, le cofra<strong>di</strong>as sono anche<br />

organi consultivi <strong>del</strong>l’amministrazione a livello regionale, nazionale e comunitario e, in<br />

4 Dati contenuti nel Plan estratègico nacional <strong>del</strong> fep – Ministerio de agricoltura, pesca y alimentaciòn –Junio 2007<br />

5 La pesca in Spagna è <strong>di</strong>sciplinata sia dallo Stato che dalle Comunidades autonomas.<br />

124


questa veste, partecipano al processo decisionale in materia <strong>di</strong> pesca e<br />

commercializzazione. Questa multi<strong>di</strong>sciplinarietà svolge un ruolo molto importante nella<br />

loro capacità <strong>di</strong> garantire l’adesione collettiva alle loro decisioni. Diversi stu<strong>di</strong> hanno<br />

<strong>di</strong>mostrato che le norme <strong>di</strong> gestione introdotte dalle cofra<strong>di</strong>as sono accettate dai membri<br />

molto meglio dei regolamenti o <strong>del</strong>le leggi che provengono dall’esterno <strong>del</strong> settore. Il<br />

sistema <strong>di</strong> sorveglianza <strong>del</strong>le cofra<strong>di</strong>as, basato sul consenso, e <strong>il</strong> controllo sociale<br />

all’interno <strong><strong>del</strong>la</strong> comunità <strong>di</strong> pescatori, è accettato <strong>di</strong> buon grado, <strong>il</strong> che si rispecchia nella<br />

sua efficacia. Questo ruolo <strong>del</strong>le cofra<strong>di</strong>as le rende partner insostituib<strong>il</strong>i<br />

<strong>del</strong>l’amministrazione nel campo <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca. A loro volta le cofra<strong>di</strong>as si raggruppano in<br />

federazioni, normalmente a livello provinciale.<br />

Per i fini che interessano la presente indagine, ci limiteremo ad analizzare <strong>il</strong><br />

funzionamento <strong>di</strong> una cofradìa <strong>di</strong> pescatori al fine <strong>di</strong> verificare eventuali punti <strong>di</strong> incontro<br />

con le ipotesi <strong>gestionali</strong> dei nostri <strong>di</strong>stretti. Analizzeremo la struttura <strong><strong>del</strong>la</strong> Cofradìa de<br />

Dénia, citta<strong>di</strong>na situata nella Marina Alta nella Comunidad Valenciana, precisamente nella<br />

provincia <strong>di</strong> Alicante.<br />

La cofra<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Denia è composta da circa 40 imbarcazioni che svolgono <strong>di</strong>versi mestieri<br />

(strascico, tramagli etc) e ha in concessione un molo esclusivamente a<strong>di</strong>bito alla pesca.<br />

Sul molo si trovano un moderno impianto <strong>per</strong> <strong>il</strong> ghiaccio, i magazzini <strong><strong>del</strong>la</strong> cofradìa e la<br />

lonja ossia <strong>il</strong> mercato all’ingrosso gestito dalla cofra<strong>di</strong>a. Ogni imbarcazione ha un orario <strong>di</strong><br />

rientro preciso, secondo un calendario settimanale pre<strong>di</strong>sposto in funzione <strong><strong>del</strong>la</strong> domanda<br />

dei me<strong>di</strong>atori <strong>per</strong> i prodotti <strong><strong>del</strong>la</strong> piccola pesca e <strong>del</strong>lo strascico. Una volta terminate le<br />

o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> sbarco, l’imbarcazione <strong>di</strong> turno lascia l’ormeggio antistante l’ingresso <strong>del</strong><br />

mercato <strong>per</strong> far posto all’imbarcazione successiva, in modo da consentire uno sbarco<br />

continuo in determinati orari <strong><strong>del</strong>la</strong> giornata. Il pescato, trattato in barca con la massima<br />

accuratezza e sud<strong>di</strong>viso in cassette (fornite dalla cofra<strong>di</strong>a) omogenee <strong>per</strong> specie e taglia<br />

passa dalla barca all’interno <strong>del</strong> mercato dove, su una piattaforma scorrevole viene<br />

scrupolosamente controllato da o<strong>per</strong>atori <strong><strong>del</strong>la</strong> cofra<strong>di</strong>a. Le cassette che non sod<strong>di</strong>sfano<br />

gli standard <strong>di</strong> qualità stab<strong>il</strong>iti dalla cofra<strong>di</strong>a, in quanto ad omogeneità qualitativa e stato <strong>di</strong><br />

conservazione, vengono messe da parte <strong>per</strong> seguire un <strong>di</strong>verso canale <strong>di</strong><br />

commercializzazione. Il resto <strong>del</strong> prodotto scorre automaticamente <strong>di</strong> fronte agli acquirenti<br />

che se lo contendono al ribasso attraverso un’asta elettronica. Oltre ad impe<strong>di</strong>re una<br />

eventuale ven<strong>di</strong>ta in nero e garantire la massima concentrazione <strong>del</strong> prodotto, che si<br />

traduce in prezzi più remunerativi <strong>per</strong> gli stessi o<strong>per</strong>atori, questa organizzazione degli<br />

sbarchi consente un rigoroso controllo igienico – sanitario e la assoluta trasparenza <strong>del</strong>le<br />

125


o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, alle quali i pescatori possono assistere <strong>per</strong>sonalmente. Ogni qual<br />

volta una cassetta <strong>di</strong> prodotto non raggiunge la quotazione minima – stab<strong>il</strong>ita dal<br />

responsab<strong>il</strong>e <strong><strong>del</strong>la</strong> commercializzazione sulla base <strong>di</strong> informazioni telefoniche provenienti<br />

dagli altri mercati all’ingrosso <strong><strong>del</strong>la</strong> zona – viene trattenuta dalla cofra<strong>di</strong>a e rivenduta<br />

altrove: ciò consente all’organizzazione un maggior potere contrattuale. L’asta<br />

normalmente avviene la sera, una volta al giorno, anche se, in certi <strong>per</strong>io<strong>di</strong> <strong>del</strong>l’anno<br />

particolarmente intensi <strong>per</strong> la domanda, se ne organizzano due.<br />

Inoltre, la cofra<strong>di</strong>a <strong>di</strong>spone anche <strong>di</strong> un punto ven<strong>di</strong>ta al dettaglio, in una struttura<br />

a<strong>di</strong>acente al punto ven<strong>di</strong>ta all’ingrosso, che tratta esclusivamente <strong>il</strong> prodotto fresco <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

cofra<strong>di</strong>a. Il punto ven<strong>di</strong>ta è gestito da un gruppo <strong>di</strong> mogli <strong>di</strong> pescatori e ha intrapreso<br />

anche <strong>di</strong>verse azioni <strong>di</strong> promozione <strong>del</strong> pescato meno conosciuto e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> minor valore<br />

commerciale. Per alcune specie, tra cui <strong>il</strong> gambero locale, la cofra<strong>di</strong>a ha anche creato un<br />

marchio <strong>di</strong> qualità.<br />

Sul fronte dei servizi portuali e non <strong>per</strong> i soci, la cofra<strong>di</strong>a <strong>di</strong>spone, oltre che dei locali <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />

ricovero degli attrezzi, <strong>per</strong> l’asta e <strong>per</strong> la ven<strong>di</strong>ta al dettaglio, dei fabbricatori <strong>di</strong> ghiaccio,<br />

<strong>del</strong>le celle frigorifere, alcuni mezzi coibentati <strong>per</strong> trasportare <strong>il</strong> prodotto in altri punti ven<strong>di</strong>ta<br />

non appartenenti alla cofra<strong>di</strong>a o <strong>per</strong> offrire <strong>il</strong> servizio <strong>di</strong> trasporto agli acquirenti grossisti,<br />

ma anche tutta la attrezzatura <strong>per</strong> incassettare ed etichettare <strong>il</strong> prodotto.<br />

126


CAPITOLO 7<br />

1) LA PROPOSTA DI MODELLO DI GESTIONE PER I DISTRETTI<br />

DELLA EX PROVINCIA DI CAGLIARI<br />

Il mo<strong>del</strong>lo spagnolo, descritto nel paragrafo precedente, è storicamente ra<strong>di</strong>cato nella<br />

cultura iberica <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca. Gli o<strong>per</strong>atori spagnoli infatti, sin da quando intraprendono<br />

questa attività, sanno che dovranno entrare a far parte <strong>di</strong> una cofra<strong>di</strong>a e che, più o meno<br />

organizzata, la loro attività dovrà essere sottoposta alle regole <strong>del</strong>le cofra<strong>di</strong>as. Inoltre, la<br />

<strong>di</strong>mensione territoriale <strong>del</strong>le cofra<strong>di</strong>as è ben inferiore a quelle dei <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> pesca creati in<br />

Sardegna che corrispondono più alle Federazioni <strong>di</strong> cofra<strong>di</strong>as che, come detto sopra, sono<br />

normalmente a livello provinciale e raggruppano dunque più punti <strong>di</strong> sbarco. Quello che si<br />

può trasferire alla nostra realtà come “buona pratica” dagli o<strong>per</strong>atori spagnoli è<br />

l’organizzazione e la struttura gestionale <strong><strong>del</strong>la</strong> cofra<strong>di</strong>a che ben può essere adattata anche<br />

alle esigenze e realtà dei nostri o<strong>per</strong>atori.<br />

La proposta <strong>di</strong> un mo<strong>del</strong>lo gestionale <strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> pesca nella fascia costiera esaminata,<br />

dunque, impone, obbligatoriamente, alcune riflessioni, che tengano conto sia <strong>del</strong>le<br />

peculiarità presenti nell’ area presa in considerazione sia <strong>del</strong>le caratteristiche <strong>del</strong>l’attività e<br />

<strong>del</strong>l’organizzazione <strong>del</strong> lavoro <strong>del</strong> pescatore. Per quanto riguarda le peculiarità <strong>del</strong>l’area<br />

geografica, questa si <strong>di</strong>versifica, come evidenziato nelle precedenti relazioni, <strong>per</strong> vari<br />

componenti, tra i quali <strong>il</strong> più significativo è dato dalle <strong>di</strong>fferenti con<strong>di</strong>zioni meteo marine, tra<br />

la costa orientale, quella occidentale e quella posta a sud, che comporta, sia <strong>per</strong> i tempi<br />

che <strong>per</strong> i mestieri praticati, una <strong>di</strong>versa gestione <strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> pesca intesa in tutta la sua<br />

f<strong>il</strong>iera.<br />

Durante gli incontri con gli o<strong>per</strong>atori è emersa una scarsa informazione sul significato <strong>del</strong><br />

<strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> pesca, molti dei quali l’hanno interpretato come una sud<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> specchi<br />

d’acqua affidati ai singoli, i quali ne avrebbero avuto la gestione, quasi al pari <strong>di</strong> un terreno<br />

agricolo.<br />

Rimossa questa convinzione e <strong>il</strong>lustrate le caratteristiche fondamentali <strong>del</strong> significato e<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> gestione <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> pesca, sono emersi i <strong>di</strong>versi particolarismi derivanti dalle<br />

<strong>di</strong>fferenti attività <strong>di</strong> pesca, che contrastano, in alcuni casi anche in modo consistente, gli<br />

uni con gli altri.<br />

Esiste quin<strong>di</strong> un forte problema culturale che sicuramente sarà un ostacolo alla gestione<br />

unitaria. Per ovviare questo, sarà molto importante che la concretizzazione <strong>del</strong>l’organismo<br />

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<strong>di</strong> gestione abbia la più ampia con<strong>di</strong>visione <strong><strong>del</strong>la</strong> base, ovvero <strong><strong>del</strong>la</strong> futura compagine<br />

societaria. Il primo punto da affrontare con i nostri o<strong>per</strong>atori, dunque, riguarderà<br />

l’organizzazione <strong>del</strong> lavoro all’interno <strong>del</strong>l’organismo <strong>di</strong> gestione con le conseguenti<br />

limitazioni alle azioni in<strong>di</strong>viduali, che probab<strong>il</strong>mente necessiterà <strong>del</strong> supporto <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong><br />

animazione locale finalizzata a capire come su<strong>per</strong>are gli ostacoli culturali che consistono,<br />

soprattutto, nella conc<strong>il</strong>iazione <strong>del</strong> principio <strong>di</strong> autonomia e in<strong>di</strong>vidualismo tipico dei nostri<br />

pescatori, con le regole che necessariamente l’organismo gestore dovrà imporre.<br />

Inoltre, come <strong>per</strong> tutte le azioni <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente collegate al prelievo <strong>di</strong><br />

risorse, l’organismo <strong>di</strong> gestione dovrà anche riuscire a conc<strong>il</strong>iare, e quin<strong>di</strong> a proporre e far<br />

applicare, misure che raccor<strong>di</strong>no la sussistenza economica degli o<strong>per</strong>atori con la tutela<br />

<strong>del</strong>l’habitat. Anche <strong>per</strong> queste fasi, la pianificazione <strong>di</strong> massima dovrà essere non solo<br />

con<strong>di</strong>visa ma anche accettata.<br />

Fatta questa breve premessa sui problemi, soprattutto <strong>di</strong> natura sociale, che <strong>il</strong> soggetto<br />

gestore dovrà affondare, l’attento <strong>stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>del</strong>le <strong>di</strong>verse situazioni e dei possib<strong>il</strong>i<br />

compromessi raggiungib<strong>il</strong>i nei <strong>di</strong>versi contesti, ha portato alla proposizione <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong><br />

seguito <strong>il</strong>lustrato, con l’accortezza <strong>di</strong> considerarlo come un esempio propositivo che,<br />

nell’iter <strong><strong>del</strong>la</strong> sua realizzazione, subirà obbligatoriamente mo<strong>di</strong>fiche e successivi<br />

adattamenti e aggiustamenti.<br />

Per quanto riguarda la forma giuri<strong>di</strong>ca <strong>del</strong>l’organismo <strong>di</strong> gestione, si ritiene che la più<br />

idonea sia <strong>il</strong> Consorzio in forma <strong>di</strong> società coo<strong>per</strong>ativa a responsab<strong>il</strong>ità limitata. La<br />

limitazione <strong><strong>del</strong>la</strong> responsab<strong>il</strong>ità si rende necessaria <strong>per</strong> evitare coinvolgimenti <strong>del</strong><br />

patrimonio in<strong>di</strong>viduale <strong>di</strong> ogni singolo o<strong>per</strong>atore. La compagine sociale sarà formata dai<br />

titolari <strong>del</strong>l’armamento <strong>del</strong>l’imbarcazione da pesca. L’armamento, <strong>di</strong>sciplinato dal libro II,<br />

titolo III, <strong>del</strong> Co<strong>di</strong>ce <strong><strong>del</strong>la</strong> navigazione, consiste nell’effettiva gestione <strong>del</strong>l’imbarcazione da<br />

pesca e l’armatore può <strong>di</strong>fferire dal proprietario <strong>del</strong>l’imbarcazione. Nella piccola pesca,<br />

normalmente, <strong>il</strong> proprietario conferisce l’armamento alla coo<strong>per</strong>ativa sulla quale dunque<br />

ricadono tutte le incombenze burocratico - amministrative. Nel consorzio quin<strong>di</strong> i soci<br />

saranno gli armatori intesi come <strong>per</strong>sone fisiche o giuri<strong>di</strong>che.<br />

Il Consorzio o<strong>per</strong>erà attraverso i suoi organi; ed è importante che tutte le componenti<br />

agiscano in piena armonia <strong>di</strong> ruoli come avviene all’interno <strong>del</strong>le cofra<strong>di</strong>as spagnole.<br />

La governance <strong>del</strong> Consorzio dovrebbe quin<strong>di</strong> essere rappresentata dalle unità base<br />

produttive, in<strong>di</strong>viduate, come detto sopra, nelle singole imbarcazioni munite <strong>di</strong> licenza <strong>di</strong><br />

pesca e armate in capo al proprietario o alla coo<strong>per</strong>ativa. Da questo ne deriva che i soci<br />

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<strong>del</strong> Consorzio saranno identificati come armatori, rappresentando così i <strong>di</strong>versi soggetti<br />

<strong>del</strong>le <strong>di</strong>fferenti realtà dei pescatori che o<strong>per</strong>ano nella fascia costiera. Anche nella<br />

compagine sociale sarà importante <strong>il</strong> ruolo rivestito da ogni armatore e quin<strong>di</strong> le regole <strong>di</strong><br />

amministrazione dovrebbero essere basate sul principio <strong>di</strong> un voto <strong>per</strong> ogni armamento.<br />

Per raggiungere questi obiettivi, nella fase <strong>di</strong> avvio, saranno in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>i interventi<br />

pubblici in<strong>di</strong>rizzati a sostenere strutturalmente ed economicamente <strong>il</strong> red<strong>di</strong>to dei pescatori,<br />

che, con le imposizioni e restrizioni che si prospettano con l’attivazione dei <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong><br />

pesca, <strong>di</strong> sicuro comporteranno una riduzione e limitazione <strong>del</strong>lo sforzo <strong>di</strong> pesca, al quale,<br />

sino a quando non si raggiungerà un consolidamento <strong><strong>del</strong>la</strong> nuova situazione,<br />

corrisponderà una riduzione <strong>del</strong> red<strong>di</strong>to dei pescatori.<br />

Il Consorzio, oltre ad assumere l’organizzazione <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto nei <strong>di</strong>versi aspetti, dovrà<br />

avere tra gli scopi sociali quello <strong><strong>del</strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> una Organizzazione <strong>di</strong> Produttori (OP)<br />

finalizzata alla gestione <strong><strong>del</strong>la</strong> commercializzazione. Infatti, come è stato più volte<br />

evidenziato nel corso <strong>di</strong> questo lavoro, la commercializzazione organizzata costituisce <strong>il</strong><br />

valore aggiunto <strong>del</strong> red<strong>di</strong>to <strong>del</strong> pescatore.<br />

Le organizzazioni <strong>di</strong> produttori, promosse dalla Comunità europea già dagli anni ’70 e<br />

<strong>di</strong>sciplinate in <strong>di</strong>versi regolamenti comunitari, sono appunto costituite da pescatori che si<br />

associano liberamente <strong>per</strong> adottare misure atte a migliorare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

commercializzazione <strong>per</strong> i loro prodotti. Le OP costituiscono un elemento fondamentale<br />

<strong>del</strong>l’organizzazione <strong>del</strong> mercato dei prodotti ittici <strong>per</strong>ché è proprio attraverso le OP che<br />

l’industria cerca <strong>di</strong> organizzare e stab<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> mercato. Il principale vantaggio <strong>per</strong> le OP è<br />

quello <strong>di</strong> consentire agli stessi produttori <strong>di</strong> adeguare la produzione alla domanda <strong>del</strong><br />

mercato. Nel nostra caso si tratterebbe <strong>di</strong> costituire una OP definita “multiprodotto”, ben<br />

realizzab<strong>il</strong>e <strong>per</strong> <strong>il</strong> nostro mare che è caratterizzato da un mix <strong>di</strong> specie. Il consorzio <strong>di</strong><br />

gestione che si propone <strong>di</strong> costituire ben potrebbe ricoprire anche tale ruolo in quanto,<br />

anche rispetto ai requisiti richiesti dalle norme comunitarie e nazionali, la<br />

commercializzazione e l’organizzazione <strong><strong>del</strong>la</strong> f<strong>il</strong>iera rientrano tra le sue funzioni. Tra l’altro,<br />

anche gli strumenti finanziari a <strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong> settore incentivano la creazione <strong>di</strong> queste<br />

tipologie <strong>di</strong> organizzazioni.<br />

Una volta organizzata anche la commercializzazione attraverso <strong>il</strong> meccanismo <strong><strong>del</strong>la</strong> OP, i<br />

Consorzi dovrebbero creare un marchio <strong>di</strong> identificazione dei loro prodotti che<br />

consentirebbe <strong>di</strong> raggiungere <strong>il</strong> duplice obiettivo <strong>di</strong> essere chiaramente identificab<strong>il</strong>i e,<br />

soprattutto, essere garanzia <strong>di</strong> qualità <strong>per</strong> consumatore finale.<br />

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Oltre alla commercializzazione poi, <strong>il</strong> Consorzio dovrebbe gestire anche tutti i servizi <strong>di</strong><br />

supporto sia alla commercializzazione che alla produzione. Ci riferiamo in particolar modo<br />

ai servizi <strong>di</strong> banchina e a quelli portuali.<br />

Il Consorzio <strong>di</strong> gestione infine dovrebbe <strong>di</strong>venire l’interlocutore priv<strong>il</strong>egiato <strong>del</strong>le istituzioni<br />

nelle <strong>di</strong>verse fasi decisionali <strong>per</strong> la gestione <strong><strong>del</strong>la</strong> pesca. Questo aspetto, come<br />

l’es<strong>per</strong>ienza spagnola <strong>di</strong>mostra, è fondamentale in quanto le regole proposte e con<strong>di</strong>vise<br />

anche dai componenti <strong>del</strong> Consorzio dovrebbe portare ad un maggiore rispetto <strong>del</strong>le<br />

stesse.<br />

Anche sul fronte dei servizi che <strong>il</strong> Consorzio dovrà gestire, <strong>di</strong>venterà fondamentale<br />

l’interlocuzione con le <strong>di</strong>verse amministrazioni competenti nel r<strong>il</strong>ascio <strong>del</strong>le concessioni e/o<br />

autorizzazioni.<br />

Infine, si renderà sicuramente necessaria un’intensa attività <strong>di</strong> formazione <strong>per</strong> gli o<strong>per</strong>atori,<br />

sia <strong>per</strong> quanto riguarda le conseguenze <strong>di</strong>rette <strong><strong>del</strong>la</strong> costituzione <strong>del</strong> consorzio sia <strong>per</strong><br />

tutte le attività che lo stesso dovrà gestire.<br />

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