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Testo formato pdf - Portale di Archeologia Medievale

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della tazza 30, biansata con corpo<br />

troncoconico.<br />

Le decorazioni relative a queste forme<br />

presentano motivi caratteristici della<br />

seconda fase della maiolica arcaica senese<br />

e mostrano una progressiva<br />

standar<strong>di</strong>zzazione del repertorio. Sulle<br />

forme aperte prevalgono infatti i motivi<br />

quadripartiti (a.1, a.3, a.6, a.7, a.9, a.10),<br />

mentre le forme chiuse presentano motivi<br />

principali costituiti da soli elementi<br />

centrali (a.19, c.2), da volute <strong>di</strong> foglie<br />

trilobate (a.25, a.26), o dal tipico serto <strong>di</strong><br />

foglie lanceolate (a.22, a.23, a.24). Oltre a<br />

questi si <strong>di</strong>stinguono tra le forme aperte,<br />

un motivo vegetale <strong>di</strong>sposto attorno ad un<br />

elemento centrale (a.15) e un motivo con<br />

foglie <strong>di</strong> quercia che presenta elementi<br />

comuni alle decorazioni in zaffera (a.21).<br />

Altre caratteristiche della maiolica arcaica<br />

tarda che si riscontrano negli esemplari<br />

della Civetta sono l'impiego della sequenza<br />

secondaria a banda continua (d.8) in luogo<br />

della treccia, e il colore della ramina che<br />

assume tonalità azzurrognole, dovute a un<br />

utilizzo ridotto dell'ossido <strong>di</strong> rame.<br />

Un dato interessante che risulta dallo<br />

stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> questi reperti (e che conferma<br />

quanto emerso dallo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Francovich)<br />

è la coincidenza <strong>di</strong> alcune forme della<br />

maiolica arcaica più tarda con quelle <strong>di</strong><br />

altre produzioni, quali l'acroma depurata,<br />

l'invetriata e l'ingobbiata e graffita,<br />

fenomeno che comprova l'utilizzo <strong>di</strong> un<br />

solo tipo morfologico per <strong>di</strong>verse classi<br />

ceramiche. Tale fenomeno è riscontrabile<br />

nei catini e nelle ciotole a nastro convesso<br />

che hanno forme comuni con quelli<br />

invetriati; nello scodellone 25.1<br />

rapportabile a forme ingobbiate e graffite e<br />

nella ciotola 19.2 riferibile anch'essa a<br />

esemplari ingobbiati e graffiti o acromi.

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