Testo formato pdf - Portale di Archeologia Medievale
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Forme e decori delle ceramiche da<br />
mensa senesi nei secoli XIV-XV<br />
In questa sezione viene presentata la<br />
tipologia morfologico-decorativa della<br />
maiolica arcaica senese che aggiorna il<br />
panorama noto (FRANCOVICH, 1982, pp.<br />
121-150) con i dati emersi dallo stu<strong>di</strong>o dei<br />
materiali rinvenuti nel pozzo della Civetta<br />
(LUNA, 1999). Oltre a questa viene fornita<br />
la tipologia morfologico- decorativa della<br />
ceramica ingobbiata e graffita, messa a<br />
punto da Francovich nel contributo<br />
fondamentale sulla ceramica me<strong>di</strong>evale a<br />
Siena e nella Toscana meri<strong>di</strong>onale<br />
(FRANCOVICH, 1982, pp. 151-170).<br />
Maiolica arcaica<br />
I reperti in maiolica arcaica rinvenuti nel<br />
pozzo della Civetta confermano<br />
pienamente il panorama morfologicodecorativo<br />
che emerge dalla tipologia<br />
messa a punto da Francovich.<br />
Tra le forme chiuse infatti i boccali<br />
presentano varianti <strong>di</strong>mensionali dei tipi<br />
noti cui si aggiungono però anche alcuni<br />
elementi <strong>di</strong> novità morfologica. E' il caso<br />
dei boccali 3.4 e 3.5 che potrebbero<br />
costituire una sorta <strong>di</strong> passaggio dal tipo 3<br />
ai tipi 6, 7, 8; tale ipotesi deriva dal fatto<br />
che i due esemplari della Civetta<br />
presentano il ventre leggermente ribassato<br />
e una strozzatura del piede meno<br />
accentuata rispetto al tipo 3, e ciò potrebbe<br />
essere in<strong>di</strong>zio del processo <strong>di</strong><br />
trasformazione che porterà dai boccali a<br />
piede svasato ai boccali con piede a <strong>di</strong>sco.<br />
Un altro tipo che presenta elementi <strong>di</strong><br />
novità è il boccale 9 che dal punto <strong>di</strong> vista<br />
morfologico sembra più vicino a forme<br />
proprie <strong>di</strong> altre classi ceramiche<br />
quattrocentesche, ipotesi confortata anche<br />
dalla monocromia bianca che a Siena<br />
affianca i prodotti decorati dell'ultima fase<br />
della maiolica arcaica, e che caratterizza<br />
anche il microvasetto 12, riferibile ad<br />
esemplari invetriati <strong>di</strong>ffusissimi soprattutto<br />
dalla metà del XV secolo. Infine il tipo<br />
noto dell' orciolo biansato (10) trova una<br />
variante <strong>di</strong>mensionale nel tipo 10.1 che<br />
mostra però anche <strong>di</strong>fferenze morfologiche<br />
nella forma del collo e nella impostazione<br />
delle anse.<br />
Anche per le forme aperte i materiali della<br />
Civetta presentano varianti <strong>di</strong>mensionali<br />
dei tipi noti (16.4; 16.5; 16.6; 13.1; 17.2;<br />
19.2; 25.2) cui si aggiungono, per i catini,<br />
leggere <strong>di</strong>fferenze nella forma dei bor<strong>di</strong>;<br />
inoltre si identificano i tipi nuovi dei catini<br />
14 e 15 (quest'ultimo con orlo<br />
morfologicamente analogo alla ciotola 18,<br />
trova confronti con esemplari in acroma<br />
depurata) e delle ciotole 22 e 22.1, con<br />
bordo estroflesso e leggera carena,<br />
anch'esse morfologicamente vicine ad<br />
esemplari depurati. Ad essi si aggiunge la<br />
ciotola 23 che sembra unire elementi tipici<br />
della produzione senese, quali i listelli, ad<br />
un tipo <strong>di</strong> bordo, inusuale, <strong>di</strong>stinto dalla<br />
parete. Elementi <strong>di</strong> novità presenta anche il<br />
tipo 20 che ha lo stesso impianto delle<br />
ciotole 19, cui è aggiunto un versatoio.<br />
Infine si segnala la tazza 30 che presenta<br />
caratteristiche morfologiche nuove rispetto
al tipo 29 già noto, e che forse è da riferire<br />
ad una fase più tarda della produzione.<br />
Le decorazioni presentano motivi<br />
riconducibili alla tipologia nota; tuttavia la<br />
<strong>di</strong>versa combinazione degli elementi che<br />
caratterizzano il repertorio (foglie<br />
lanceolate, trilobate, embricazioni, reticoli,<br />
no<strong>di</strong>, ecc.) porta ad un notevole<br />
ampliamento del panorama sia per le<br />
forme chiuse, sia per le forme aperte (tavv.<br />
III-VI).<br />
Nel riorganizzare la tipologia morfologica<br />
della maiolica arcaica senese abbiamo<br />
ridefinito anche le forme note in<strong>di</strong>cando<br />
con un primo numero le caratteristiche del<br />
tipo, cui viene aggiunto un secondo<br />
numero che in<strong>di</strong>ca, dove essa è presente, la<br />
variante <strong>di</strong>mensionale o morfologica. Per<br />
le decorazioni invece si è effettuata una<br />
sud<strong>di</strong>visione tra motivi principali (<strong>di</strong>visi a<br />
loro volta in motivi vegetali, motivi<br />
geometrici e altri motivi) e sequenze<br />
secondarie. Tali raggruppamenti vengono<br />
in<strong>di</strong>cati con una lettera che definisce il<br />
gruppo <strong>di</strong> appartenenza (a, motivi<br />
principali vegetali; b, motivi principali<br />
geometrici; c, altri motivi principali; d,<br />
sequenze secondarie; e, sequenze sulle<br />
anse), seguita da un numero che riguarda<br />
la singola decorazione.<br />
Le forme<br />
Forme chiuse<br />
Boccale 1 - FRANCOVICH, 1982, A.2.1, p.<br />
124<br />
Boccale 1.1<br />
Descrizione: bocca trilobata, corpo<br />
cilindriforme leggermente bombato e<br />
rastremato verso l'orlo, ansa a sezione<br />
ellittica, fondo piano. Smalto esterno,<br />
vetrina marrone interna e sulla parte<br />
inferiore esterna.<br />
Dimensioni: h. cm. 17,6; <strong>di</strong>am. fondo cm.<br />
9,4; ansa: la. cm. 1,8, >< cm. 1,2.<br />
Confronti: si tratta <strong>di</strong> una variante<br />
<strong>di</strong>mensionale del tipo 1 (FRANCOVICH,<br />
1982, A.2.1, p. 124; anche in BERTI,<br />
CAPPELLI, FRANCOVICH 1986, I.4, p. 485),<br />
poco conosciuto in Toscana e documentato<br />
nel Lazio e che è attestato, a Siena, sia<br />
dall'esemplare rinvenuto nel pozzo della<br />
Civetta, sia dagli scarti <strong>di</strong> fornace<br />
provenienti da Villa Guinigi o dal giar<strong>di</strong>no<br />
dell'Ospedale della Scala (cfr.<br />
FRANCOVICH, 1982, pp 123-124).<br />
L'esemplare della Civetta è pubblicato in<br />
CUTERI-PAOLUCCI, 1983, fig. 58, p. 67;<br />
CAPPELLI, 1990, tav. VI, p. 349.
Decorazione: motivo principale a.20;<br />
sequenze d.10, d.12; e.2.<br />
Cronologia: ultimi decenni XIII-prima<br />
metà XIV secolo.<br />
Boccale 2 - FRANCOVICH, 1982, A.3.1, p.<br />
125.<br />
Boccali 3; 3.1 - FRANCOVICH, 1982,<br />
A.1.1, A.1.2, p. 122-123.<br />
Tra i reperti della Civetta figurano<br />
esemplari del tipo 3 che presentano la<br />
decorazione b.3 accompagnata dalle<br />
sequenze d.10, d.12; e.3.<br />
Boccale 3.2<br />
Descrizione : bocca trilobata, corpo ovoide<br />
espanso, ansa a sezione ellittica, piede<br />
svasato, fondo piano. Smalto esterno,<br />
vetrina marrone interna, gialla sulla parte<br />
esterna del piede.<br />
Dimensioni: h. cm.16,2; <strong>di</strong>am. fondo<br />
cm.7,8; ansa: la. cm. 2, >< cm.1,2.<br />
Confronti: tale forma costituisce una<br />
variante <strong>di</strong>mensionale del tipo 3<br />
(FRANCOVICH,,1982, A.1.1, p 123; anche<br />
in BERTI, CAPPELLI, FRANCOVICH, 1986,<br />
fig. I.3, p. 485). Rispetto all'altra variante<br />
3.1 il boccale in esame presenta la forma<br />
del corpo più espansa, cosa che farebbe<br />
pensare a un'evoluzione della forma 3.1<br />
dalla metà del XIV secolo. In mancanza <strong>di</strong><br />
dati certi tuttavia per la forma 3.2 si adotta<br />
per intero la cronologia <strong>di</strong> 3.1.<br />
Decorazione: motivo principale a.19.<br />
Cronologia : ultimi decenni XIII-seconda<br />
metà XIV secolo.<br />
Boccale 3.3 - FRANCOVICH, 1982, A.1.3,<br />
p. 123.<br />
Boccale 3.4<br />
Descrizione : bocca trilobata, corpo ovoide<br />
con ventre ribassato, ansa a sezione<br />
ellittica, piede svasato, fondo piano.
Smalto esterno, vetrina interna e sulla<br />
parte esterna del piede.<br />
Dimensioni: h. da cm. 11,2 a cm. 17,2;<br />
<strong>di</strong>am. fondo da cm. 9,3 a cm. 10; anse: la.<br />
da cm. 2 a cm. 2,2, >< cm. 1,4.<br />
Confronti: questa forma costituisce una<br />
variante morfologica del tipo 3<br />
(FRANCOVICH, 1982, A.1.1, p 122, anche<br />
in BERTI, CAPPELLI, FRANCOVICH, 1986,<br />
fig. I.3, p 485; variante <strong>di</strong> Firenze, 1988, p<br />
36, n 7) <strong>di</strong> cui potrebbe essere una<br />
evoluzione verso i boccali con piede a<br />
<strong>di</strong>sco (6-7-8; cfr. quanto detto in<br />
precedenza). L'esemplare della Civetta è<br />
pubblicato in BERNARDI et alii , 1984, tav.<br />
X, p 124; CAPPELLI, 1990, tav. V, p. 348.<br />
Decorazione: motivo principale c.3;<br />
sequenze d.10, d.11, e.3, e.4.<br />
Cronologia : ultimi decenni XIII- seconda<br />
metàXIV secolo.<br />
Boccale 3.5<br />
Descrizione: bocca trilobata, corpo con<br />
ventre leggermente ribassato, ansa a<br />
sezione ellittica, piede svasato, fondo<br />
piano. Smalto esterno, vetrina interna e<br />
sulla parte esterna del piede.<br />
Dimensioni: h. cm. 16,2; <strong>di</strong>am. fondo cm.<br />
7,8; ansa: la. cm. 2,2, >< cm. 1.<br />
Confronti : la forma costituisce una<br />
variante morfologica del tipo 3.3<br />
(FRANCOVICH, 1982, A.1.3, p 122;<br />
variante <strong>di</strong> BERTI, CAPPELLI,<br />
FRANCOVICH, 1986, I.8, p 485) <strong>di</strong> cui<br />
potrebbe essere una evoluzione come<br />
suggeriscono il corpo leggermente<br />
ribassato e il piede meno svasato, così<br />
come 3.4 potrebbe esserlo <strong>di</strong> 3.<br />
Decorazione : motivo principale c.25.<br />
Cronologia: ultimi decenni XIII- seconda<br />
metà XIV secolo.<br />
Boccale 4 - FRANCOVICH, 1982, A. 7.1, p<br />
126.<br />
Boccale 5 - FRANCOVICH, 1982, A. 8.1, p<br />
126.<br />
Boccale 5.1<br />
Descrizione: corpo bitronco-conico con<br />
fascia cilindriforme <strong>di</strong> raccordo. Smalto<br />
esterno grigiastro, vetrina marrone interna<br />
e sulla parte inferiore esterna.<br />
Dimensioni: <strong>di</strong>am. fascia <strong>di</strong> raccordo cm.<br />
17.<br />
Confronti: si tratta <strong>di</strong> una variante<br />
<strong>di</strong>mensionale del tipo 5 (FRANCOVICH,<br />
1982, A.8.1, p 129, anche in BERTI,<br />
CAPPELLI, FRANCOVICH, 1986, fig. I.13,<br />
p. 485.); lo stato molto frammentario<br />
dell'esemplare che mostra tale forma<br />
(l'unico a Siena in area urbana), permette<br />
solo <strong>di</strong> riconoscere il tipo particolare del<br />
boccale a corpo bitroncoconico.<br />
Decorazione : motivo principale a.24.<br />
Cronologia: seconda metà XIV- prima<br />
metà XV secolo.<br />
Boccali 6; 6.1 - FRANCOVICH, 1982, A.<br />
4.1; A.4.2, p 127.<br />
Gli esemplari della Civetta presentano<br />
<strong>di</strong>versi motivi; il tipo 6 ha le decorazioni<br />
a.22, a.23, a.25, a.26, con le sequenze d.9<br />
ed e.2.<br />
Boccale 7 - FRANCOVICH, 1982, A.5.1, p.<br />
127.<br />
Boccale 8 - FRANCOVICH, 1982, A.6.1, p.<br />
128.
Boccale 8.1<br />
Descrizione: bocca trilobata, corpo<br />
panciuto con ventre ribassato, ansa a<br />
sezione ellittica, piede a <strong>di</strong>sco, fondo<br />
piano. Smalto esterno monocromo bianco<br />
vetrina interna marrone.<br />
Dimensioni:: h. cm.15,7; <strong>di</strong>am. fondo cm.<br />
9,2; ansa: la. cm. 2, >< cm. 1,2.<br />
Confronti: la forma costituisce una<br />
variante <strong>di</strong>mensionale del tipo 8.3<br />
(FRANCOVICH, 1982, A.6.2, p.128, anche<br />
in BERTI, CAPPELLI, FRANCOVICH, 1986,<br />
fig. I.11, p. 485 ).<br />
Cronologia: seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV secolo.<br />
Boccale 8.2<br />
Descrizione: bocca trilobata, corpo<br />
panciuto con ventre ribassato, ansa a<br />
sezione ellittica, piede a <strong>di</strong>sco, fondo<br />
piano. Smalto esterno monocromo bianco<br />
vetrina interna marrone.<br />
Dimensioni:: h. residua cm.12; <strong>di</strong>am.<br />
fondo cm. 7,2; ansa: la. cm. 2, >< cm. 1.<br />
Confronti : anche questa forma costituisce<br />
una variante <strong>di</strong>mensionale del tipo 8.3<br />
(FRANCOVICH, 1982, A.6.2, p.128), ma<br />
anche <strong>di</strong> una forma aretina (BERTI,<br />
CAPPELLI, FRANCOVICH 1986, I.19, p.<br />
485). Il tipo 8.2, come impianto, può<br />
essere considerato una variante <strong>di</strong> 8.3, ma<br />
è forse piu vicino al tipo aretino, cosa che<br />
non stupisce se si considerano i molteplici<br />
contatti tra la produzione senese e quella<br />
aretina. La continuazione, nell'ambito <strong>di</strong><br />
quest'ultima, della forma in questione oltre<br />
la fine del XV secolo potrebbe far pensare<br />
a un fenomeno del genere anche in ambito<br />
senese, ma il tipo <strong>di</strong> contesto da cui<br />
proviene 8.2 non permette <strong>di</strong> andare oltre il<br />
campo delle ipotesi.<br />
Cronologia: seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV secolo.<br />
Boccale 8.3 - FRANCOVICH, 1982, A.6.2,<br />
p. 128.<br />
Boccale 9<br />
Descrizione: corpo panciuto e ribassato<br />
verso il fondo che tende a restringersi<br />
molto verso l'alto, ansa a nastro, sul ventre<br />
listello inciso, piede a <strong>di</strong>sco, fondo piano.<br />
Smalto esterno monocromo bianco, vetrina<br />
interna.<br />
Dimensioni: h. residua cm.11,9; <strong>di</strong>am.<br />
fondo cm. 7; ansa: la. cm. 2,4, >< cm. 0,8.<br />
Confronti: non si conoscono confronti<br />
puntuali per questa forma anche se essa<br />
sembra simile, come impianto, a<br />
FRANCOVICH, 1982, fig. 277, n 120, p<br />
312.<br />
Cronologia: XV secolo ?<br />
Orciolo 10 - FRANCOVICH, 1982, A.11.1,<br />
p. 129.<br />
Orciolo 10.1<br />
Descrizione: collo cilindrico e bordo<br />
pronunciato verso l'esterno, corpo<br />
leggermente ingrossato nella parte alta,<br />
anse a nastro, fondo piano. Smalto esterno,<br />
vetrina interna e sulla parte inferiore<br />
esterna.<br />
Dimensioni:: h. cm. 22,3; <strong>di</strong>am. orlo cm.<br />
11,5; <strong>di</strong>am. fondo cm.12; anse: la. cm. 3,4,<br />
>< cm. 1.<br />
Confronti: si tratta <strong>di</strong> una variante<br />
morfologico-<strong>di</strong>mensionale del tipo 10<br />
(FRANCOVICH, 1982, A.11.1, p 130, anche
in BERTI, CAPPELLI, FRANCOVICH, 1986,<br />
fig. I.9, p 485) rispetto al quale presenta<br />
anse meno pronunciate e collo più alto;<br />
forse il tipo 10.1 potrebbe essere più<br />
collocabile verso la parte centrale del XIV<br />
secolo, visto che la parte inferiore del<br />
corpo e il collo più alto sono simili a quelli<br />
dell'orciolo 11. In mancanza <strong>di</strong> dati certi<br />
tuttavia si adotta la datazione proposta per<br />
il tipo 10. L'esemplare della Civetta è<br />
pubblicato in CUTERI-PAOLUCCI, 1983,<br />
fig. 61, p. 69; CAPPELLI, 1990, tav. VII, p.<br />
350.<br />
Decorazione: motivo principale b.8;<br />
sequenze d.10; e.5.<br />
Cronologia: prima metà - terzo quarto XIV<br />
secolo.<br />
Orciolo 11 - FRANCOVICH, 1982, A.10.1,<br />
p. 130.<br />
Microvasetto 12<br />
Descrizione: orlo in<strong>di</strong>stitnto, corpo<br />
leggermente ingrossato nella parte alta.<br />
Smalto esterno monocromo, vetrina<br />
internna.<br />
Dimensioni:: h. cm. 7,5; <strong>di</strong>am. max.<br />
cm.5,4; <strong>di</strong>am. fondo cm. 4,2.<br />
Confronti: una forma simile alla 12 si<br />
conosce da S.Marta (Siena),<br />
(FRANCOVICH, 1982, fig. 285, n 176); una,<br />
dalla Fortezza <strong>di</strong> Grosseto, (FRANCOVICH,<br />
GELICHI, 1980, tav. 36, n 8, p 146);<br />
un'altra dai pozzi <strong>di</strong> via del Proconsolo a<br />
Firenze, (Firenze, 1988, n. 20, p 39). Tutti<br />
e tre i confronti si riferiscono ad esemplari<br />
invetriati (la cui <strong>di</strong>ffusione è massiccia<br />
soprattutto a partire dal XV secolo,<br />
FRANCOVICH, 1982, p. 71), ma la presenza<br />
della stessa forma anche in maiolica<br />
arcaica monocroma è normale nel<br />
panorama <strong>di</strong> progressiva standar<strong>di</strong>zzazione<br />
delle forme che caratterizza le produzioni<br />
senesi del XV secolo e che accomuna, per<br />
alcune forme, <strong>di</strong>verse classi ceramiche.<br />
Cronologia : XV secolo.
Forme aperte<br />
Catino 13 - FRANCOVICH, 1982, B.2.1, p.<br />
133.<br />
Catino 13.1<br />
Descrizione: bordo verticale, orlo<br />
arrotondato, cavità troncoconica carenata.<br />
Smalto interno, vetrina esterna marrone<br />
chiaro.<br />
Dimensioni:: h. residua cm. 7; <strong>di</strong>am. orlo<br />
cm. 26,4.<br />
Confronti: questa forma costituisce una<br />
variante del tipo 13 (FRANCOVICH, 1982,<br />
B.2.1, p 133, anche in BERTI, CAPPELLI,<br />
FRANCOVICH, 1986, fig. II.9, p 487): per il<br />
pezzo in questione vengono adottati i<br />
confronti riferibili al XIV secolo, anche se<br />
una forma simile è presente fra i reperti del<br />
Nicchio (seconda metà XV-inizi XVI,<br />
FRANCOVICH, 1982, fig. 212, nc 81, p 234,<br />
e a Pisa e Lucca nella prima metà del XV<br />
secolo: BERTI, CAPPELLI, FRANCOVICH,<br />
1986, fig. II.43, p 487).<br />
Decorazione: la frammentarietà del reperto<br />
permette <strong>di</strong> riconoscere solo una parte<br />
della decorazione nella sequenza d.10.<br />
Cronologia: prima metà XIV secolo.<br />
Catino 14<br />
Descrizione: bordo sagomato esternamente<br />
a listelli, orlo arrotondato, cavità<br />
troncoconica carenata, piede a <strong>di</strong>sco, fondo<br />
piano. Smalto interno, vetrina giallastra<br />
esterna.<br />
Dimensioni:: h. cm. 8,1; <strong>di</strong>am. bordo da<br />
cm. 21,2 a cm. 30,6; <strong>di</strong>am. fondo cm. 12.<br />
Confronti: non si conosce per questo tipo<br />
un confronto puntuale anche se esemplari<br />
con bordo a listelli e cavità troncoconica<br />
(ma con piede ad anello e orlo appuntito)<br />
sono presenti a Pisa nella prima metà del<br />
XIV secolo (BERTI, 1997, tav. 35 a-c, p<br />
90); si conoscono inoltre due frammenti <strong>di</strong><br />
orlo provenienti dalla contrada del Nicchio<br />
riconducibili almeno alla seconda metà del<br />
XV secolo (FRANCOVICH, 1982, fig. 212,<br />
nc 69, p 234 e fig. 236, fq 5, p 262). Per il<br />
pezzo in questione viene adottata la<br />
datazione più alta in relazione al tipo <strong>di</strong><br />
decoro. L'esemplare in esame è pubblicato<br />
in BERNARDI et alii, 1984, fig. 73, p 120;<br />
CAPPELLI, 1990, tav. IX, p 351 (dove il<br />
pezzo è descritto con il piede ad anello e la<br />
cavità emisferica).<br />
Decorazione : motivo principale a.16;<br />
sequenza d.10.<br />
Cronologia: metà XIV secolo.
Catino 15<br />
Descrizione: orlo piatto a tesa leggermente<br />
pronunciato verso l'esterno. Smalto<br />
interno, vetrina esterna marrone chiaro.<br />
Dimensioni:: h. residua cm. 5,2; <strong>di</strong>am. orlo<br />
cm. 27,8.<br />
Confronti: la frammentarietà<br />
dell'esemplare permette solo <strong>di</strong> accostare<br />
questo tipo <strong>di</strong> forma al tipo 18<br />
(FRANCOVICH, 1982, B.7.1, p 135, anche<br />
in BERTI, CAPPELLI, FRANCOVICH, 1986,<br />
fig. II.5, p 487) in relazione al tipo <strong>di</strong><br />
bordo, anche se c'è una notevole <strong>di</strong>fferenza<br />
<strong>di</strong>mensionale tra 18 e l'esemplare della<br />
Civetta. Si conosce anche una forma simile<br />
in acroma depurata proveniente dal<br />
Nicchio (FRANCOVICH 1982, na 18, p.<br />
205).<br />
Decorazione: è visibile solo la decorazione<br />
secondaria costituita dalla sequenza d.3.<br />
Cronologia: XIV-XV secolo.<br />
Catini 16; 16.1; 16.2; 16.3 - FRANCOVICH<br />
1982, B.1.1; B.1.2; B.1.3; B.1.4, pp. 131 e<br />
ss.<br />
Catino 16.4<br />
Descrizione : bordo a nastro convesso, orlo<br />
arrotondato, cavità emisferica, piede a<br />
<strong>di</strong>sco a orlo marcato, fondo piano. Smalto<br />
interno, vetrina esterna marrone giallastra.<br />
Dimensioni:: h. da cm. 10,5 a cm. 12;<br />
<strong>di</strong>am. orlo da cm. 23 a cm. 23,6; <strong>di</strong>am.<br />
fondo da cm. 10,2 a cm. 10,5.<br />
Confronti : il tipo 16.4 appartiene ai catini<br />
a nastro convesso che hanno come forma<br />
<strong>di</strong> riferimento il tipo 16 (cfr. sopra;<br />
FRANCOVICH, 1982, B.1.1, p 131, anche in<br />
BERTI, CAPPELLI, FRANCOVICH, 1986, fig.<br />
II.44, p 487).<br />
Decorazioni: motivi principali a.1; a.6, a.8,<br />
a.10, a.13; sequenze d.5, d.8, d.10.<br />
Cronologia: seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV secolo.
Ciotola 16.5<br />
Descrizione : bordo a nastro convesso, orlo<br />
arrotondato, cavità troncoconica, piede a<br />
<strong>di</strong>sco a orlo marcato, fondo piano. Smalto<br />
interno, vetrina esterna marrone giallastra.<br />
Dimensioni : h. cm. 9,4; <strong>di</strong>am. orlo da cm.<br />
18,2 a cm. 18,6; <strong>di</strong>am. fondo cm. 10.<br />
Confronti : come il tipo precedente anche<br />
16.5 appartiene ai catini e ciotole a nastro<br />
convesso (FRANCOVICH, 1982, B.1.1, p<br />
131, anche in BERTI, CAPPELLI,<br />
FRANCOVICH, 1986, fig. II.44, p 487). Dal<br />
punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong>mensionale 16.5<br />
costituisce una via <strong>di</strong> mezzo tra i catini 16<br />
e 16.4 e la ciotola piccola 16.6, cosa che<br />
può far pensare ad un utilizzo sia<br />
in<strong>di</strong>viduale sia collettivo della forma.<br />
L'esemplare in esame è pubblicato in<br />
CAPPELLI, 1990, tav. XII, p 353.<br />
Decorazione : motivo principale a.1.<br />
Cronologia : seconda metà XIV-seconda<br />
metà XV secolo.<br />
Ciotola 16.6<br />
Descrizione : bordo a nastro convesso, orlo<br />
arrotondato, cavità emisferica, piede a<br />
<strong>di</strong>sco, fondo piano. Smalto interno, vetrina<br />
esterna giallastra.<br />
Dimensioni: h. da cm. 7,1 a cm. 7,6; <strong>di</strong>am.<br />
orlo da cm. 15 a cm. 15,6; <strong>di</strong>am. fondo da<br />
cm. 6,6 a cm. 8,4. Si tratta <strong>di</strong> un tipo<br />
morfologicamente affine a 16.4, ma <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>mensioni notevolmente minori; anche<br />
16.6 appartiene al tipo <strong>di</strong> catini e ciotole a<br />
nastro convesso per il quale la forma <strong>di</strong><br />
riferimento è il 16 (FRANCOVICH, 1982,<br />
B.1.1, p 131, anche in BERTI, CAPPELLI,<br />
FRANCOVICH, 1986, fig. II.44, p 487).<br />
Decorazione: motivi principali a.3, a.11;<br />
sequenza d.8.<br />
Cronologia: seconda metà XIV-seconda<br />
metà XV secolo.<br />
Ciotoloni 17; 17.1 - FRANCOVICH 1982,<br />
B.3.1; B.3.2, p. 133.<br />
Ciotolone 17.2<br />
Descrizione: bordo esterno sagomato a<br />
listelli, orlo arrotondato. Smalto interno,<br />
vetrina esterna (la forma identificata nel<br />
pozzo della Civetta ha lo smalto<br />
monocromo bianco e l'esterno nudo).<br />
Dimensioni : h. residua cm. 5; <strong>di</strong>am. orlo<br />
cm. 31,4.<br />
Confronti: la forma appartiene alla<br />
tipologia dei ciotoloni con bordo a listelli<br />
caratteristici della produzione <strong>di</strong> area<br />
senese (cfr. sopra; FRANCOVICH, 1982,<br />
B.3.1 e B.3.2, p 133, anche in BERTI,<br />
CAPPELLI, FRANCOVICH, 1986, fig. II, 38-<br />
39, p 487).<br />
Cronologia : seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV secolo.<br />
Ciotola 18 - FRANCOVICH 1982, B.7.1, p.<br />
134.<br />
Ciotole 19; 19.1 - FRANCOVICH 1982,<br />
B.9.1; B.9.2, p. 136.<br />
Ciotola 19.2<br />
Descrizione: orlo arrotondato, cavità<br />
emisferica, fondo piano, piede a <strong>di</strong>sco a<br />
orlo marcato. Smalto monocromo bianco<br />
interno-esterno.<br />
Dimensioni:: h. cm. 6,7; <strong>di</strong>am. max. cm.<br />
13,6; <strong>di</strong>am. min. cm. 6. La forma della<br />
ciotola emisferica, molto <strong>di</strong>ffusa nella<br />
maiolica arcaica senese soprattutto nella<br />
fase matura della produzione e in
monocromia bianca (FRANCOVICH , 1982,<br />
B.9.1, B.9.2, B.9.3, p 136; anche in BERTI,<br />
CAPPELLI, FRANCOVICH, 1986, fig. II.34,<br />
p 487) continua ad essere attestata, in<br />
particolare nei corre<strong>di</strong> conventuali, anche<br />
dopo la fine della maiolica arcaica.<br />
Cronologia : seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV.<br />
Ciotola 19.3 - FRANCOVICH 1982, B.9.3,<br />
p. 136.<br />
Ciotola 20<br />
Descrizione: orlo arrotondato, cavità<br />
emisferica con beccuccio a sezione<br />
semicircolare, ansa a nastro, piede a <strong>di</strong>sco,<br />
fondo piano. Smalto monocromo rosato<br />
interno- esterno.<br />
Dimensioni:: h. cm. 7,3; <strong>di</strong>am. orlo cm.<br />
17,1; <strong>di</strong>am. fondo cm. 8; ansa la cm. 2,1;<br />
>< cm. 0,6. Confronti : non si conosce un<br />
confronto puntuale anche se la forma<br />
dell'esemplare in esame, senza versatoio,<br />
ha lo stesso impianto <strong>di</strong> 19.2.<br />
Cronologia: seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV.<br />
Ciotola 21 - FRANCOVICH 1982, B.10.1, p.<br />
137.<br />
Ciotola 22<br />
Descrizione: bordo estroflesso, orlo<br />
arrotondato. Smalto monocromo bianco<br />
interno, esterno nudo.<br />
Dimensioni:: h. residua cm. 2,4; <strong>di</strong>am. orlo<br />
cm. 19,2.<br />
Confronti: tale forma non trova riscontro<br />
nella tipologia nota della maiolica arcaica,<br />
ma si avvicina ad esemplari in acroma<br />
depurata (BOLDRINI, RONCAGLIA, 1984,<br />
fig. 1, n 7, p 270).<br />
Cronologia : seconda metà XIV secolo ?<br />
Ciotola 22.1<br />
Descrizione: bordo estroflesso, orlo<br />
arrotondato, corpo leggermente carenato.<br />
Smalto interno, vetrina esterna marrone<br />
giallastra.<br />
Dimensioni:: h. residua cm. 3; <strong>di</strong>am. orlo<br />
cm. 18,6.<br />
Confronti: come per il tipo precedente<br />
anche per la forma 22.1 si hanno confronti<br />
con esemplari in acroma depurata<br />
(BOLDRINI, RONCAGLIA, 1984, fig. 1, n 7,<br />
p 270).<br />
Decorazione : sequenza d.10.<br />
Cronologia : seconda metà XIV secolo ?<br />
Ciotola 23<br />
Descrizione : bordo <strong>di</strong>stinto dalla parete,<br />
orlo arrotondato, cavità emisferica, pareti<br />
esterne a listelli. Smalto monocromo<br />
bianco interno, esterno nudo.<br />
Dimensioni:: h. residua cm. 4,6 ; <strong>di</strong>am.<br />
orlo cm. 17.<br />
Confronti : non si hanno riscontri puntuali<br />
neanche per il tipo 23 anche se il bordo<br />
<strong>di</strong>stinto dalla parete, quasi a nastro<br />
convesso, e i listelli sono elementi<br />
caratteristici delle forme aperte della<br />
maiolica arcaica senese.<br />
Cronologia : seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV.<br />
Catino 24 - FRANCOVICH 1982, B.11.1, p.<br />
138.<br />
Scodelle 25; 25.1 - FRANCOVICH 1982,<br />
B.4.1; B.4.2, p. 140.<br />
Scodella 25.2
Descrizione: larga tesa confluente e orlo<br />
arrotondato, corpo emisferico. Smalto<br />
monocromo bianco esterno-interno.<br />
Dimensioni: h. residua cm. 3; <strong>di</strong>am. orlo<br />
cm. 12,4.<br />
Confronti: si tratta <strong>di</strong> una variante<br />
<strong>di</strong>mensionale del tipo 25 (FRANCOVICH,<br />
1982, B.4.1, p 134, anche in BERTI,<br />
CAPPELLI, FRANCOVICH, 1986, fig. II.13,<br />
p 487); poichè non è possibile risalire alla<br />
forma del fondo, il pezzo potrebbe essere<br />
riferito anche a una forma rinvenuta nella<br />
contrada del Nicchio (FRANCOVICH, 1982,<br />
fig. 19, ff1, p 243), ascrivibile alla seconda<br />
metà del XV- inizi XVI secolo.<br />
Cronologia: prima metà XIV-seconda<br />
metà XV.<br />
Scodella 26 - FRANCOVICH 1982, B.5.1, p.<br />
139.<br />
Scodella 27<br />
Descrizione: tesa piana, orlo arrotondato,<br />
cavità emisferica, piede ad anello. Smalto<br />
interno, vetrina esterna marrone chiaro.<br />
Dimensioni:: h. cm. 7,8; <strong>di</strong>am. orlo cm.<br />
19,1; <strong>di</strong>am. fondo cm. 7,8.<br />
Confronti: non ci sono forme uguali a<br />
questo tipo nella maiolica arcaica <strong>di</strong> area<br />
senese, mentre una forma simile è presente<br />
a Pisa (BERTI, 1997, tav. 48b, p. 98).<br />
L'esemplare in esame è pubblicato in<br />
FRANCOVICH, 1982, B.12.1, p. 138;<br />
CUTERI-PAOLUCCI , 1983, fig. 59, p. 68;<br />
CAPPELLI, 1990, tav. VIII, p 350.<br />
Decorazione: motivo principale a.12;<br />
sequenze d.2 e d.9.<br />
Cronologia : prima metà XIV secolo.<br />
Rinfrescatoio 28 - FRANCOVICH 1982,<br />
B.6.1, p. 140.<br />
Tazza 29 -FRANCOVICH 1982, B.8.1, p.<br />
141.<br />
Tazza 30<br />
Descrizione: orlo arrotondato, corpo<br />
troncoconico, biansata con anse a sezione<br />
ellittica, piede a <strong>di</strong>sco a orlo marcato,<br />
fondo piano. Smalto monocromo biancorosato<br />
e brillante interno-esterno.<br />
Dimensioni:: h. cm. 6,2; <strong>di</strong>am. orlo cm.<br />
8,6; <strong>di</strong>am. fondo cm. 6,2; anse: la. cm.<br />
0,8, >< cm. 0,6.<br />
Confronti : non si conoscono forme uguali<br />
a questo tipo <strong>di</strong> tazza anche se essa, come<br />
impianto, si avvicina ad esempari aretini<br />
(FRANCOVICH, GELICHI, 1983, tav. LIV, n<br />
96; tale esemplere tuttavia ha una sola ansa<br />
circolare).<br />
Cronologia: XV secolo.
Le decorazioni<br />
a) Motivi principali con elementi vegetali<br />
a.1<br />
Descrizione: motivo quadripartito con<br />
quattro foglie rotonde, campite in verde,<br />
intervallate da elementi geometricovegetali<br />
in bruno; nel mezzo cerchio in<br />
verde.<br />
Confronti: questa decorazione trova<br />
confronti oltre che a Siena e a San<br />
Gimignano (FRANCOVICH, 1982, fig. 257,<br />
n 31; idem, fig. 135, p 110) anche ad<br />
Arezzo (FRANCOVICH, GELICHI, 1983, tav.<br />
5, n 7, p 37) dove è abbastanza <strong>di</strong>ffuso il<br />
tipo del motivo centrale senza alcuna<br />
fascia delimitante nella parte interna del<br />
bordo (ibidem, tav. LV, nn 99-100).<br />
Forme associate: catino 16.4 e ciotola<br />
16.5.<br />
Cronologia: seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV secolo.<br />
a.2 - FRANCOVICH, 1982, M.I.8, p. 144.<br />
a.3<br />
Descrizione: motivo quadripartito con<br />
foglie trilobate campite in verde alternate<br />
ad elementi vegetali.<br />
Confronti: si trovano confronti, con<br />
varianti nella forma delle foglie, in area<br />
aretina (FRANCOVICH, GELICHI, 1983, tav.<br />
LV, n. 99).<br />
Forma associata : ciotola 16.6.<br />
Cronologia: seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV secolo.<br />
a.4; a.5 - FRANCOVICH, 1982, M.I.5;<br />
M.I.6, pp. 141-142.<br />
a.6<br />
Descrizione: motivo quadripartito, a<br />
risparmio, entro il quale sono quattro<br />
foglie ver<strong>di</strong> su stelo, <strong>di</strong>sposte a croce, con<br />
un quadrato in ramina nel punto d'incontro<br />
degli steli; negli spazi <strong>di</strong> risulta foglie con<br />
terminazione a semicerchio campite in<br />
verde.<br />
Confronti: si tratta <strong>di</strong> un motivo che ha un<br />
confronto identico a Siena, in area urbana<br />
(FRANCOVICH, 1982, fig. 88, p 79).<br />
Forma associata : catino 16.4.<br />
Cronologia : seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV secolo.<br />
a.7<br />
Descrizione : motivo quadripartito con otto<br />
foglie allungate e schematizzate, quattro<br />
campite in verde, quattro a risparmio con<br />
filetti orizzontali in bruno; negli spazi <strong>di</strong><br />
risulta motivi orizzontali ondulati in<br />
manganese.
Confronti : un confronto identico si trova<br />
tra i materiali rinvenuti nel 'cassero' senese<br />
della Fortezza <strong>di</strong> Grosseto (FRANCOVICH,<br />
GELICHI , 1980, n. 35, p. 48).<br />
Forma associata : catino 16.<br />
Cronologia: seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV secolo.<br />
a.8 - FRANCOVICH, 1982, M.I.7, p. 143.<br />
a.9<br />
Descrizione: motivo quadripartito con<br />
quattro foglie allungate a risparmio,<br />
all'interno delle quali sono filetti verticali<br />
in bruno: esse sono intervallate con altre<br />
quattro foglie campite in verde.<br />
Confronti : un motivo identico compare su<br />
uno dei catini rinvenuti a Montalcino<br />
(BLAKE, 1980, tav. XV, p. 108), ma<br />
compare anche su forme aretine<br />
(FRANCOVICH, GELICHI, 1983, tav. 5, n 3,<br />
p 37).<br />
Forma associata: catino 16.4.<br />
Cronologia: seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV secolo.<br />
a.10 - FRANCOVICH, 1982, M.I.4, p. 141.<br />
a.11<br />
Descrizione: raggera <strong>di</strong> foglie lanceolate<br />
campite in verde e alternate a filetti<br />
verticali in bruno; al centro foglia trilobata<br />
anch'essa campita in verde.<br />
Confronti: non si conosce un confronto<br />
puntuale per questo tipo <strong>di</strong> decorazione<br />
anche se la foglia lanceolata, intervallata a<br />
filetti verticali in bruno è presente, come<br />
motivo principale, su vari boccali <strong>di</strong><br />
produzione senese (cfr. infra).<br />
Forma associata : ciotola 16.6.<br />
Cronologia: seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV secolo.<br />
a.12<br />
Descrizione: raggera <strong>di</strong> foglie allungate,<br />
campite alternativamente in verde e bruno,<br />
queste ultime presentano una decorazione<br />
sinuosa a risparmio; negli spazi <strong>di</strong> risulta<br />
fogliette riempite a graticcio in bruno e<br />
verde, e punti inscritti entro tratti<br />
semicircolari.<br />
Confronti : non ci sono confronti puntuali<br />
neanche per questo motivo centrale anche<br />
se gli elementi che lo compongono sono<br />
tipici del repertorio decorativo della<br />
maiolica arcaica senese.<br />
Forma associata : scodella 27.<br />
Cronologia: prima metà XIV secolo.<br />
a.13; a.14 - FRANCOVICH, 1982, M.I.9;<br />
M.I.10, p. 144.<br />
a.15<br />
Descrizione: raggera <strong>di</strong> foglie trilobate<br />
campite in verde con al centro foglia<br />
trilobata, anch'essa riempita in verde.<br />
Confronti: nemmeno in questo caso si<br />
conoscono confronti puntuali anche se la<br />
foglia trilobata è uno degli elementi più<br />
tipici del repertorio decorativo della<br />
maiolica arcaica senese.<br />
Forma associata: catino 16.<br />
Cronologia: seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV secolo.<br />
a.16<br />
Descrizione: raggera <strong>di</strong> ghiande tracciate<br />
in verde, riempite a graticcio in bruno e<br />
<strong>di</strong>sposte attorno a un motivo stilizzato in<br />
manganese.
Confronti: tale motivo trova un confronto<br />
con, leggere varianti, in area pisana, sia su<br />
forme chiuse che su forme aperte (BERTI,<br />
1997, fig. 87, p 175; fig. 46 a.1, p 131).<br />
Forma associata : catino 14.<br />
Cronologia: metà XIV secolo.<br />
a.17<br />
Descrizione: pianta con quattro foglie<br />
cuoriformi, campite in verde, intervallate<br />
da altri elementi vegetali: negli spazi <strong>di</strong><br />
risulta fiori bilobati anch'essi riempiti in<br />
verde.<br />
Confronti: è un motivo presente in area<br />
senese-aretina sia su forme chiuse<br />
(FRANCOVICH, GELICHI, 1980, nn. 65-66,<br />
pp. 74-75, Grosseto), che su forme aperte<br />
(FRANCOVICH, GELICHI, 1983, tav. LV, n<br />
.98 e 100 e tav. LVI, n. 103, Arezzo) con<br />
varianti nella forma delle foglie.<br />
Forma associata : catino 16.<br />
Cronologia: seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV secolo.<br />
a.18<br />
Descrizione: pianta con tre foglie trilobate,<br />
campite in verde, intervallate da altri<br />
elementi vegetali.<br />
Confronti : la decorazione è simile a quella<br />
precedente, con varianti nella forma e nella<br />
<strong>di</strong>mensione delle foglie, per cui anche per<br />
essa sono vali<strong>di</strong> i confronti in<strong>di</strong>cati per il<br />
tipo a.18.<br />
Forma associata : catino 16.<br />
Cronologia: seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV secolo.<br />
a.19<br />
Descrizione: pianta con due foglie trilobate<br />
campite in verde, inframmezzate da un<br />
bocciolo, anch'esso in ramina.<br />
Confronti: si tratta <strong>di</strong> un motivo<br />
abbastanza <strong>di</strong>ffuso che trova confronti, con<br />
leggere varianti, in area aretina e<br />
grossetana (FRANCOVICH 1982, fig. 98, n.<br />
2, p. 88 (Arezzo), e fig. 108, p. 95<br />
(Grosseto), ma anche a Pisa e Orvieto<br />
(BERTI, TONGIORGI, 1977, fig. 5, n 3, p.<br />
45, su forma aperta (Pisa); La ceramica<br />
orvietana, 1983, n. 32, p. 61 (Orvieto).<br />
Forma associata : boccale 3.2.<br />
Cronologia: prima metà XIV secolo.<br />
a.20<br />
Descrizione : pianta con tre pigne tracciate<br />
in verde e riempite ad ovoi<strong>di</strong> puntinati in<br />
manganese.<br />
Confronti : è noto un confronto a Siena in<br />
area urbana (FRANCOVICH, 1982, fig. 68,<br />
p 74).<br />
Forma associata : boccale 1.1.<br />
Cronologia: fine XIII - prima metà XIV<br />
secolo.<br />
a.21<br />
Descrizione: foglie <strong>di</strong> quercia <strong>di</strong>sposte in<br />
posizione orizzontale alternate a filetti<br />
ondulati in manganese.<br />
Confronti: questo tipo <strong>di</strong> decorazione non<br />
trova un confronto preciso, ma la foglia <strong>di</strong><br />
quercia, posta in posizione orizzontale, è<br />
presente nel repertorio decorativo della<br />
maiolica arcaica <strong>di</strong> area senese-grossetana<br />
(FRANCOVICH, 1982, M.I.1, p 139;<br />
FRANCOVICH, GELICHI, 1980, nn. 62-63,<br />
p 73).<br />
Forma associata: scodellone 25.
Cronologia: prima metà XIV- XV secolo.<br />
a.22<br />
Descrizione: foglie lanceolate campite in<br />
verde e <strong>di</strong>sposte nel senso della lunghezza,<br />
alternate a filetti verticali in manganese.<br />
Confronti: la foglia lanceolata è una<br />
caratteristica del repertorio decorativo<br />
della maiolica arcaica senese, dove appare<br />
variamente combinata, sia nei motivi<br />
principali sia nelle sequenze secondarie.<br />
Forma associata : boccale 6.<br />
Cronologia: seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV secolo.<br />
a.23<br />
Descrizione : foglie lanceolate campite in<br />
verde e <strong>di</strong>sposte verticalmente, chiuse<br />
all'estremità da elementi triangolari e<br />
alternate a un doppio filetto in manganese.<br />
Confronti: il motivo è simile a quello<br />
precedente per cui valgono le<br />
considerazioni fatte sopra.<br />
Forme associate: boccali 6 e 6.1.<br />
Cronologia: seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV secolo.<br />
a.24<br />
Descrizione: foglie lanceolate, campite in<br />
verde, leggermente inclinate e <strong>di</strong>sposte in<br />
sequenza orizzontale, alternate a filetti<br />
verticali in manganese.<br />
Confronti: ancora l'elemento della foglia<br />
lanceolata <strong>di</strong>sposta però in un motivo<br />
ancora <strong>di</strong>verso rispetto ai due precedenti.<br />
Forma associata : boccale 5.1.<br />
Cronologia: seconda metà XIV- prima<br />
metà XV secolo.<br />
a.25<br />
Descrizione: fascia verticale a risparmio<br />
tra due zone campite in verde, all'interno<br />
della quale è un motivo a foglie trilobate<br />
<strong>di</strong>sposte in sequenza verticale.<br />
Confronti: questa decorazione è costituita<br />
da un motivo <strong>di</strong> solito utilizzato come<br />
sequenza secondaria (cfr. infra), ma trova<br />
riscontro in esemplari aretini<br />
(FRANCOVICH, GELICHI, 1983, tav. XX, n.<br />
31 e tav. XXI, n. 33).<br />
Forma associata : boccale 6.<br />
Cronologia: seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV secolo.<br />
a.26<br />
Descrizione: motivo ondulato con con<br />
foglie trilobate <strong>di</strong>sposte in sequenza<br />
orizzontale.<br />
Confronti: tale decorazione trova confronti<br />
oltre che in area senese (FRANCOVICH,<br />
GELICHI, 1980b, n. 64, p. 74) anche ad<br />
Arezzo (FRANCOVICH, GELICHI, 1983, tav.<br />
XX, n. 31 e tav. XXI, n. 33.)<br />
Forma associata : boccale 6.<br />
Cronologia: seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV secolo.
) Motivi principali con elementi<br />
geometrici<br />
b.1; b.2 - FRANCOVICH, 1982, M.I.1;<br />
M.I.3, pp. 139.<br />
b.3<br />
Descrizione: no<strong>di</strong> a risparmio in campo<br />
verde.<br />
Confronti: il motivo è uno dei più antichi<br />
del repertorio decorativo della maiolica<br />
arcaica senese; esso infatti è associato a<br />
tipi morfologici riferibili alla prima fase <strong>di</strong><br />
produzione <strong>di</strong> tale classe ceramica<br />
(FRANCOVICH, 1982, fig. 1, p. 28).<br />
Forma <strong>di</strong> riferimento : boccale 3.<br />
Cronologia: prima metà XIV secolo.<br />
b.4<br />
Descrizione: embricazioni riempite da<br />
rombi a graticcio.<br />
Confronti : anche in questo caso si tratta <strong>di</strong><br />
un tipo che fa parte del repertorio<br />
caratteristico della prima maiolica arcaica<br />
senese (FRANCOVICH, 1982, fig. 13, p.<br />
31).<br />
Forma associata: boccale non<br />
identificabile.<br />
Cronologia : XIV secolo.<br />
b.5<br />
Descrizione: motivo a reticolo in verde con<br />
elementi a graticcio, al quale se ne<br />
sovrappone un altro, lineare, in<br />
manganese.<br />
Confronti: non si conoscono confronti<br />
puntuali anche se la presenza <strong>di</strong> elementi a<br />
graticcio potrebbe indurre a collocare tale<br />
motivo tra quelli appartenenti alla prima<br />
fase della maiolica arcaica.<br />
Forma associata: boccale non<br />
identificabile.<br />
Cronologia: XIV secolo.<br />
b.6<br />
Descrizione: fasce oblique campite a<br />
graticcio e bordate da creste in verde,<br />
alternate a bande in manganese.<br />
Confronti: il motivo, anch'esso<br />
appartenente al primo periodo della<br />
maiolica arcaica senese, si trova anche su<br />
esemplari <strong>di</strong> area pisana e umbro-laziale<br />
(BERTI 1997, tav. XI, p. 24; La ceramica<br />
orvietana, 1983, n. 32, p. 61).<br />
Forma associata: boccale non<br />
identificabile.<br />
Cronologia: XIV secolo.<br />
b.7<br />
Descrizione: bande ondulate a risparmio<br />
contrapposte e riempite a graticcio.<br />
Confronti : ancora un tipo <strong>di</strong> decorazione<br />
che fa parte della prima fase <strong>di</strong> produzione<br />
della maiolica arcaica: esso è associato<br />
infatti a boccali con piede svasato sia a<br />
Siena che a Montalcino, (BLAKE, 1980, p.<br />
122, fig. 1 e tav. XIIIb; FRANCOVICH,<br />
1982, fig. 2, p. 28).<br />
Forma associata: boccale non<br />
identificabile.<br />
Cronologia: XIV secolo.
.8<br />
Descrizione: losanga a lati concavi, in<br />
campo verde, cui sono sovrapposte due<br />
foglie lanceolate incrociate, definite in<br />
bruno e includenti altre due campite in<br />
verde. Il punto d'incontro delle foglie è<br />
decorato con un motivo a scacchiera.<br />
Confronti: non si conosce un confronto<br />
puntuale per tale motivo centrale anche se<br />
gli elementi che lo compongono sono tipici<br />
del repertorio decorativo della maiolica<br />
arcaica senese.<br />
Forma associata: orciolo 10.1.<br />
Cronologia: prima metà XIV secolo.<br />
Altri motivi principali<br />
c.1<br />
Descrizione: croce in bruno contornata da<br />
un filetto in verde.<br />
Confronti: si tratta <strong>di</strong> un tipo <strong>di</strong><br />
decorazione molto semplice che trova<br />
confronti anche in area orvietana (La<br />
ceramica orvietana 1985, nn 55-56, p 84).<br />
Forma associata : boccale 3.5.<br />
Cronologia: XIV secolo.<br />
c.2 - FRANCOVICH, 1982, M.I.2, p. 139.<br />
c.3<br />
Descrizione: volatile con il piumaggio reso<br />
a tratteggio, becco appuntito e lunghe<br />
zampe filiformi; sullo sfondo foglie<br />
cuoriformi allungate.<br />
Confronti: i motivi zoomorfi sono<br />
abbastanza <strong>di</strong>ffusi, anche se non<br />
prevalenti, nel repertorio della maiolica<br />
arcaica in genere. In particolare figure <strong>di</strong><br />
pavoni o falconi ornano soprattutto i<br />
boccali cilindrici e a piede svasato propri<br />
della prima fase della produzione<br />
(FRANCOVICH, 1982, fig.16, p 32 e figg.<br />
24; 26-28, p 136 (Montalcino); Firenze<br />
1988, p 34, fig. 7 (Firenze).<br />
Forma associata : boccale 3.4.<br />
Cronologia: XIV secolo.<br />
d) Sequenze secondarie<br />
d.1; d.2; d.3; d.4; d.5; d.6; d.7 -<br />
FRANCOVICH, 1982, S.II.1; S.II.2; S.II.3;<br />
S.II.4; S.II.5; S.II.6; S.II.7, pp. 146-147.<br />
d.8<br />
Descrizione: registro orizzontale bordato<br />
in bruno con fascia interna in verde<br />
ramina.<br />
Confronti: questa sequenza è una<br />
semplificazione della d.7 ed è assai<br />
fraquente nel repertorio decorativo relativo<br />
alla fase matura della maiolica arcaica<br />
senese; d.8 si trova infatti associata
soprattutto ai motivi quadripartiti,<br />
caratteristici anch'essi della più tarda<br />
produzione senese.<br />
Forme associate: tutte le forme aperte<br />
tranne 14, 25 e 27.<br />
d.9<br />
Descrizione: registro orizzontale bordato<br />
in bruno con treccia interna in verde<br />
ramina.<br />
Confronti: questa sequenza sembra<br />
accompagnare soprattutto i motivi<br />
principali caratteristici della prima fase <strong>di</strong><br />
produzione (FRANCOVICH, 1982, pp. 28 e<br />
ss).<br />
Forme associate: catino 14; boccali 1.1; 3;<br />
3.4; orciolo 10.1.<br />
d.10<br />
Descrizione : serie <strong>di</strong> elementi a "S" che<br />
possono essere <strong>di</strong>sposti in senso verticale<br />
(nel caso delle forme chiuse) oppure<br />
orizzontale (nel caso delle forme aperte).<br />
Confronti : nella produzione senese d.9<br />
sembra accompagnare i motivi principali<br />
sia nella prima che nella seconda fase della<br />
produzione (BLAKE, 1980, tav. XV;<br />
FRANCOVICH, GELICHI, 1980, scheda 16,<br />
p. 45; FRANCOVICH, 1982, fig. 71, p. 75).<br />
Forme associate : scodella 27; boccali 3.4<br />
e 6.<br />
d.11<br />
Descrizione : registro verticale con angoli<br />
incuneati semplici con vertice verso il<br />
basso. Confronti : anche questa sequenza<br />
sembra accompagnare i motivi principali<br />
in entrambe le fasi della maiolica arcaica<br />
(BLAKE, 1980, tav. XXI, p. 112;<br />
FRANCOVICH, 1982, fig. 32, p. 37).<br />
Forme associate : boccale 3.4.<br />
d.12<br />
Descrizione : registro verticale con angoli<br />
incuneati doppi con vertice verso il basso.<br />
Confronti : il tipo sembra accompagnare i<br />
motivi principali in entrambe le fasi della<br />
maiolica arcaica; esso inoltre viene ripreso<br />
insieme ad altri elementi decorativi (foglie<br />
<strong>di</strong> quercia, foglie lanceolate, sequenze<br />
uguali alle d.5 e d.6, ecc.) nella produzione<br />
della zaffera a rilievo.<br />
Forme associate : boccale 3.4.<br />
d.13<br />
Descrizione : registro verticale con serto<br />
ondulato e motivi vegetali stilizzati.<br />
Confronti : d.13 che viene impiegata a<br />
volte anche come motivo principale (cfr.<br />
a.26), sembra essere presente in entrambe<br />
le fasi della maiolica arcaica, (BLAKE,<br />
1980, tav. XVI, p. 130; FRANCOVICH,<br />
GELICHI, 1980, scheda 32, p. 27).<br />
Forme associate: boccali non<br />
identificabili.<br />
d.14; d.15 - FRANCOVICH, 1982, S.III.1;<br />
S.III.2, p. 148.<br />
e) Sequenze sulle anse<br />
e.1 - barre alternate in bruno e verde<br />
inclinate verso destra.<br />
e.2 - barre alternate in bruno e verde<br />
inclinate verso sinistra.<br />
e.3 - barre orizzontali alternate in bruno e<br />
verde con una sequenza <strong>di</strong> uno a uno e due<br />
a uno.
e.4 - barre orizzontali alternate in bruno e<br />
verde con una sequenza <strong>di</strong> due a uno e uno<br />
a uno.<br />
e.5 - barre orizzontali alternate in bruno e<br />
verde con una sequenza <strong>di</strong> due a due.<br />
Come già sottolineato in precedenza i<br />
materiali del pozzo della Civetta<br />
confermano pienamente il panorama<br />
morfologico-decorativo noto della<br />
maiolica arcaica senese.<br />
Sono presenti esemplari che possono<br />
essere datati alla prima metà del XIV<br />
secolo come i boccali 1.1, 3, 3.2 e<br />
dell'orciolo 10.1. I tipi 3.4 e 3.5, per<br />
alcune varianti nella forma del piede e del<br />
corpo, potrebbero essere riferiti ai decenni<br />
centrali del '300.<br />
Le forme aperte della prima metà del XIV<br />
secolo invece sono esemplificate dai catini<br />
13.1, 14 e dalla scodella 27, accanto ai<br />
quali compaiono le forme 15 e 25.2, che<br />
tuttavia sono attestate fino alla fine del<br />
'400.<br />
Alcune delle decorazioni presenti sulle<br />
forme della prima metà del '300 mostrano<br />
motivi che non saranno più impiegati nella<br />
fase matura della maiolica arcaica, come<br />
ad esempio i no<strong>di</strong> a risparmio (b.4), le<br />
pigne (a.20), e una serie <strong>di</strong> motivi tutti<br />
caratterizzati dalla presenza <strong>di</strong> elementi<br />
campiti a graticcio ( a.16, b.2, b.4, b.5, b.6,<br />
b.7 ).<br />
Oltre a ciò, sulle forme aperte, è attestato<br />
l'impiego della sequenza secondaria della<br />
treccia in ramina (d.10), che come già<br />
sottolineato sembra essere caratteristica del<br />
primo periodo della maiolica arcaica<br />
senese.<br />
La maggior parte dei reperti recuperati nel<br />
pozzo tuttavia presentano caratteri<br />
riconducibili alla fase matura della<br />
produzione (seconda metà XIV- seconda<br />
metà XV secolo).<br />
Tra le forme chiuse infatti è presente un<br />
esemplare frammentario <strong>di</strong> boccale<br />
bitroncoconico (5.1), attestato a partire<br />
dalla seconda metà del XIV secolo;<br />
accanto ad esso si registrano boccali con<br />
piede a <strong>di</strong>sco o con corpo ovoide (6.1 e<br />
6.2) o con ventre ribassato (8.1 e 8.2;<br />
questi ultimi caratterizzati da monocromia<br />
bianca), riferibili soprattutto al XV secolo.<br />
Infine, probabilmente ascrivibili al pieno<br />
'400 sono il boccale con corpo sagomato 9<br />
e il microvasetto a corpo ovoide 12.<br />
Le forme aperte della fase tarda presentano<br />
due esemplari <strong>di</strong> ciotola, riconducibili ai<br />
tipi 22 e 22.1, da porre probabilmente nella<br />
seconda metà del XIV secolo, ma<br />
soprattutto ciotole e catini a nastro<br />
convesso (16; 16.4; 16.5 e16.6), che hanno<br />
una grande <strong>di</strong>ffusione nel corso del XV<br />
secolo.<br />
Allo stesso periodo appartengono alcuni<br />
esemplari <strong>di</strong> ciotoloni con bordo a listelli<br />
(17; 17.2) e <strong>di</strong> ciotole emisferiche ( 19.1 e<br />
19.2, soprattutto monocrome). Infine<br />
compaiono anche alcune forme aperte,<br />
ognuna rappresentata da un solo<br />
esemplare, riferibili probabilmente al<br />
pieno XV secolo: si tratta della ciotola 23,<br />
con bordo ingrossato e parete sagomata a<br />
listelli, della ciotola 20, con versatoio, e
della tazza 30, biansata con corpo<br />
troncoconico.<br />
Le decorazioni relative a queste forme<br />
presentano motivi caratteristici della<br />
seconda fase della maiolica arcaica senese<br />
e mostrano una progressiva<br />
standar<strong>di</strong>zzazione del repertorio. Sulle<br />
forme aperte prevalgono infatti i motivi<br />
quadripartiti (a.1, a.3, a.6, a.7, a.9, a.10),<br />
mentre le forme chiuse presentano motivi<br />
principali costituiti da soli elementi<br />
centrali (a.19, c.2), da volute <strong>di</strong> foglie<br />
trilobate (a.25, a.26), o dal tipico serto <strong>di</strong><br />
foglie lanceolate (a.22, a.23, a.24). Oltre a<br />
questi si <strong>di</strong>stinguono tra le forme aperte,<br />
un motivo vegetale <strong>di</strong>sposto attorno ad un<br />
elemento centrale (a.15) e un motivo con<br />
foglie <strong>di</strong> quercia che presenta elementi<br />
comuni alle decorazioni in zaffera (a.21).<br />
Altre caratteristiche della maiolica arcaica<br />
tarda che si riscontrano negli esemplari<br />
della Civetta sono l'impiego della sequenza<br />
secondaria a banda continua (d.8) in luogo<br />
della treccia, e il colore della ramina che<br />
assume tonalità azzurrognole, dovute a un<br />
utilizzo ridotto dell'ossido <strong>di</strong> rame.<br />
Un dato interessante che risulta dallo<br />
stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> questi reperti (e che conferma<br />
quanto emerso dallo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Francovich)<br />
è la coincidenza <strong>di</strong> alcune forme della<br />
maiolica arcaica più tarda con quelle <strong>di</strong><br />
altre produzioni, quali l'acroma depurata,<br />
l'invetriata e l'ingobbiata e graffita,<br />
fenomeno che comprova l'utilizzo <strong>di</strong> un<br />
solo tipo morfologico per <strong>di</strong>verse classi<br />
ceramiche. Tale fenomeno è riscontrabile<br />
nei catini e nelle ciotole a nastro convesso<br />
che hanno forme comuni con quelli<br />
invetriati; nello scodellone 25.1<br />
rapportabile a forme ingobbiate e graffite e<br />
nella ciotola 19.2 riferibile anch'essa a<br />
esemplari ingobbiati e graffiti o acromi.
Ceramica ingobbiata e graffita<br />
Le forme<br />
L' ingobbiata e graffita senese, attestata in<br />
area urbana da scarti <strong>di</strong> fornace si<br />
caratterizza per l'assenza <strong>di</strong> forme chiuse e<br />
per un repertorio morfologico limitato che<br />
riprende le forme della maiolica arcaica e<br />
delle maioliche rinascimentali coeve. I tipi<br />
C.1.1 e C.1.2 infatti coincidono con la<br />
forma 16.1 della maiolica arcaica, la C.2.1<br />
con la 17, e la 17.1, la C.3.1 e la C.3.2 con<br />
la 19 e la 19.1, mentre la C.4.1 e la C.4.2<br />
derivano dalla forma 25. Il tipo C.5.1 che<br />
presenta piede ad anello, corpo emisferico<br />
schiacciato e orlo assottigliato, invece<br />
costituisce un caso isolato per l'ingobbiata<br />
e graffita, ma la decorazione associata, che<br />
presenta un motivo a foglie lanceolate è<br />
caratteristico della maiolica arcaica e<br />
dell'ingobbiata e graffita senesi. L'unica<br />
forma che non trova coincidenze con il<br />
repertorio della maiolica arcaica è la C.6.1,<br />
caratterizzata da fondo a ventosa, corpo<br />
troncoconico e tesa inclinata,<br />
caratteristiche morfologiche proprie della<br />
prima maiolica cinquecentesca. Il<br />
repertorio qui presentato è rappresentativo<br />
delle produzioni della seconda metà del<br />
XV secolo mentre al momento non è<br />
possibile fornire un quadro esaustivo dei<br />
tipi relativi alla prima fase <strong>di</strong> questa classe<br />
ceramica. Alcuni esempi <strong>di</strong> ingobbiata e<br />
graffita <strong>di</strong> prima fase tuttavia potrebbero<br />
essere una ciotola con corpo emisferico e<br />
bordo ingrossato, rinvenuta nel convento<br />
<strong>di</strong> Santa Marta, e alcuni frammenti <strong>di</strong><br />
ciotolone con bordo sagomato a listelli<br />
provenienti dalle mura <strong>di</strong> Follonica,<br />
esemplari tutti caratterizzati da una<br />
decorazione elaborata con motivi vegetali<br />
e animali, <strong>di</strong> cui però è ancora dubbia la<br />
provenienza, pur non potendo escludere<br />
che si tratti <strong>di</strong> prodotti locali.
Le decorazioni<br />
Motivi centrali<br />
M.C.1.1: il motivo è costituito da quattro<br />
foglie <strong>di</strong> quercia inquartate con altre<br />
quattro foglie analoghe nei settori <strong>di</strong><br />
risulta.<br />
M.C.2.1: il motivo è costituito da quattro<br />
foglie lobate e inquartate con gambo, con<br />
quattro foglie più piccole iscriventi un<br />
graticcio schematizzato nei settori <strong>di</strong><br />
risulta.<br />
M.C.3.1: il motivo è costituito da qusattro<br />
foglie (edera?) con elemento circolare <strong>di</strong><br />
raccordo per i gambi.<br />
M.C.4.1: il motivo è costituito da un fiore<br />
quadripetalo con racemi stilizzati nei<br />
settori <strong>di</strong> risulta e all'interno degli stessi<br />
petali.<br />
M.C.5.1: il motivo è costituito da un<br />
motivo costituito da un fiore centrale a otto<br />
petali con barrette oblique orizzontali<br />
delimitate all'interno e con elementi a<br />
cuspide alternati.<br />
M.C.6.1/6.2/6.3: il motivo è costituito da<br />
una girandola <strong>di</strong> quattro foglie<br />
accartocciate, con motivi stilizzati nei<br />
settori <strong>di</strong> risulta e all'interno delle stesse<br />
foglie. Nelle varianti 6.1 e 6.2 è presente<br />
un motivo centrale circolare <strong>di</strong> raccordo.<br />
Nella Variante 6.3 manca il motivo<br />
centrale <strong>di</strong> raccordo e si nota una maggiore<br />
standar<strong>di</strong>zzazione dei tratti decorativi.<br />
M.C.7.1: il motivo è costituito da quattro<br />
foglie lanceolate <strong>di</strong>sposte a girandola<br />
alternate ad altrettante foglie con racemi<br />
stilizzati nei settori <strong>di</strong> risulta. Motivo<br />
centrale circolare <strong>di</strong> raccordo.<br />
M.C.8.1: il motivo è costituito da quattro<br />
fogmie lanceolate <strong>di</strong>sposte a croce con<br />
motivi circolari (bacche?) nei settori <strong>di</strong><br />
risulta.<br />
M.C.9.1/9.2: il motivo è costituito da un<br />
nastro intrecciato in modo da formare<br />
quattro cappi con elementi <strong>di</strong>versificati<br />
(nella variante) e stilizzati nei settori <strong>di</strong><br />
risulta.<br />
M.C.10.1/10.2: il motivo è costituito da un<br />
elemento fitomorfo su stelo (in una<br />
variante melograno e nell'altra foglie <strong>di</strong><br />
quercia).<br />
M.C.11.1/11.2: il motivo è costituito da<br />
ritratti <strong>di</strong> profilo maschili e femminili.<br />
Sequenze<br />
Le sequenze sono sempre <strong>di</strong>sposte sulla<br />
tesa o sul bordo della forma<br />
S.1.1: il motivo è costituito da una spina <strong>di</strong><br />
pesce<br />
S.2.1: il motivo è costituito da una teoria <strong>di</strong><br />
foglie <strong>di</strong> quercia con cuneo al centro e nei<br />
settori <strong>di</strong> risulta.<br />
S.3.1/3.2/3.3/3.4: il motivo è costituito da<br />
spazi metopali <strong>di</strong>visi da barrette oblique<br />
racchiudenti serie <strong>di</strong> motivi ondulati. Le<br />
varianti sono date dal <strong>di</strong>verso grado <strong>di</strong><br />
accuratezza nel tracciare la decorazione<br />
graffita.<br />
S.4.1: il motivo è costituito da una serie <strong>di</strong><br />
virgole, probabilmente semplificazione del<br />
motivo precedente.<br />
S.5.1/5.2/5.3/5.4/5.5/5.6: il motivo è<br />
costituito da una teoria <strong>di</strong> tratti sinusoidali,
le cui varianti sono costituite dal <strong>di</strong>verso<br />
grado <strong>di</strong> accuratezza nella sua conduzione.<br />
Il motivo compare ripetuto anche sulla<br />
parte esterna del vaso (variante S.5.3).<br />
S.6.1: il motivo si avvicina a quello<br />
precedente, ma presenta angoli acuti, tanto<br />
da costituire una serie <strong>di</strong> triangoli. Varianti<br />
più accurate si notano in M.C.1 e M.C.2.<br />
S.7.1: il motivo è costituito da virgole<br />
accompagnate da "S" rovesciati.<br />
S.8.1/8.2: il motivo è costituito da<br />
embricature <strong>di</strong>sposte su due o più linee.<br />
S.9.1: il motivo è costituito da treccia<br />
continua.<br />
S.10.1: il motivo è costituito da nastro<br />
spezzato con triangolo lobato nei settori <strong>di</strong><br />
risulta.<br />
S.11.1: il motivo è costituito da nastro<br />
spezzato condotto con decorazioni<br />
fitomorfe.<br />
S.12.1: il motivo è costituito da una serie<br />
<strong>di</strong> triangoli ottenuti con tratto continuo,<br />
alternati a punti.<br />
S.13.1: il motivo è composto da sequenza<br />
<strong>di</strong> rombi riempiti da elementi a virgola<br />
inseriti anche negli spazi <strong>di</strong> risulta.<br />
S.14.1/14.2: il motivo è costituito da serie<br />
<strong>di</strong> archetti obliqui sopra barrette parallele.<br />
S.15.1: il motivo è costituito da apici<br />
sovrastanti tre barrette oblique e parallele.<br />
S.16.1: il motivo è costituito da una teoria<br />
<strong>di</strong> "V" oblique. si tratta in questi casi <strong>di</strong><br />
estreme standar<strong>di</strong>zzazioni <strong>di</strong> motivi già<br />
utilizzati.<br />
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