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Il Geometra Veronese - Collegio dei Geometri della Provincia di ...

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il <strong>Geometra</strong> veronese<br />

FATTI E NOTIZIE<br />

Riforma scolastica alla rincorsa dell’Europa<br />

Riforma scolastica alla rincorsa dell’Europa<br />

I pro e i contro <strong>della</strong> riorganizzazione secondo il Provve<strong>di</strong>tore agli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Verona,<br />

Giovanni Pontara<br />

da sx. Domenico Romanelli e Giovanni Pontara<br />

È l’Europa e gli standard qualitativi delle scuole del<br />

nostro continente il primo obbiettivo <strong>della</strong> riforma<br />

scolastica che porta il nome del ministro Gelmini.<br />

Una rivisitazione del comparto scolastico italiano iniziato<br />

già da parecchi anni e culminato appunto con la<br />

proposta governativa a cui, tutti gli istituti superiori<br />

del nostro paese, dovranno uniformarsi dal prossimo<br />

anno. Un “riassestamento” invocato a gran voce da<br />

più parti e sotto certi punti <strong>di</strong> vista, lungamente atteso,<br />

sentiamo che ne pensa il Provve<strong>di</strong>tore agli stu<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Verona, Giovanni Pontara.<br />

È stata varata, dopo circa 80 anni, una consistente<br />

riforma scolastica. Secondo lei si è lavorato nella<br />

giusta <strong>di</strong>rezione?<br />

Penso che questa fosse una necessità <strong>dei</strong> tempi visti<br />

e constatato che l’ultimo intervento, datato 1923, è<br />

stato la riforma Gentile, che risentiva delle visioni pedagogiche<br />

del periodo. In realtà, da allora ad oggi, un<br />

processo <strong>di</strong> progressiva mo<strong>di</strong>fi cazione per l’istruzione<br />

superiore c’è stato perché ci si doveva forzatamente<br />

adattare ai tempi che cambiavano.<br />

Di fatto si è articolata nel tempo un’offerta formativa<br />

estremamente frammentata e <strong>di</strong>versifi cata che cercava<br />

<strong>di</strong> dare, <strong>di</strong> volta in volta, le risposte che si ritenevano<br />

necessarie, fi no ad arrivare a una situazione<br />

quasi ingovernabile vista la moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi e<br />

proposte.<br />

Quin<strong>di</strong>, le necessità sono state quelle <strong>di</strong> rimetterci al<br />

tempo con l’Europa e <strong>di</strong> rendere il percorso più breve.<br />

Nonostante la non completa riuscita del secondo intento,<br />

i nostri ragazzi escono un pò dopo rispetto a<br />

quelli europei, si è resa l’offerta formativa più semplice,<br />

funzionale e comprensibile alle esigenze presenti.<br />

Tale esito, credo necessario, è arrivato me<strong>di</strong>ante un<br />

processo a cui si è messo mano in <strong>di</strong>versi momenti e<br />

da parte <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi protagonisti governativi (Fioroni,<br />

Moratti, Giannini).<br />

Tutto questo può portare ad un effettivo miglioramento<br />

<strong>della</strong> qualità scolastica ed avvicinarci, quin<strong>di</strong>,<br />

a quelli che sono gli standard europei?<br />

<strong>Il</strong> passo era necessario. Qualitativamente ci sono presupposti<br />

per rendere la nostra scuola adeguata ai tempi<br />

e alle proposte formative <strong>di</strong> cui necessitano i nostri<br />

studenti. Tale riforma deve però essere accompagnata<br />

da adeguati investimenti.<br />

La logica è stata quella <strong>di</strong> semplifi care i percorsi e<br />

puntare in modo incisivo ad una <strong>di</strong>dattica che abbia la<br />

caratteristica <strong>della</strong> laboratorialità, che non vuol <strong>di</strong>re<br />

esclusivamente avere i laboratori, ma signifi ca anche<br />

questo. Oltre a cultura <strong>di</strong>versa nell’approccio <strong>di</strong>dattico<br />

occorrono, quin<strong>di</strong>, investimenti su due fronti.<br />

Le strutture e le risorse interne e la formazione del<br />

personale docente.<br />

Non sarebbe necessario riformare anche i programmi<br />

<strong>dei</strong> corsi, e in particolar modo quelli degli istituti<br />

tecnici, per rendere più “attuale” la scuola italiana<br />

e più vicina al mondo del lavoro?<br />

All’interno del testo normativo vi è una struttura organizzativa<br />

relativa alle ore <strong>di</strong> attività scolastica articolata<br />

all’interno <strong>di</strong> una sequenza <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>sciplinare,<br />

che è un punto <strong>di</strong> riferimento. <strong>Il</strong> cambiamento <strong>di</strong><br />

mentalità e <strong>di</strong> cultura si accompagna in modo sinergico<br />

all’autonomia degli istituti. Questo perché oggi,<br />

gli istituti, possono incedere per una quota importante<br />

del loro curriculum, compresa tra il 20 e il 30%.<br />

Ciò signifi ca poter intervenire su 300 ore <strong>di</strong> lezione<br />

che devono necessariamente caratterizzare quei percorsi<br />

rispetto alle esigenze <strong>di</strong> una scuola che è calata<br />

in un territorio.<br />

Aprile 2010<br />

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