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Il Geometra Veronese - Collegio dei Geometri della Provincia di ...

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L’EDITORIALE<br />

il <strong>Geometra</strong> veronese<br />

a cura<br />

del Presidente Domenico Romanelli<br />

Cambiando si impara<br />

<strong>Il</strong> successo professionale <strong>della</strong> categoria e <strong>di</strong> ognuno <strong>di</strong> noi nell’ascolto<br />

del committente<br />

Da qualche tempo<br />

nei miei e<strong>di</strong>toriali<br />

utilizzo il sostantivo<br />

cambiamento.<br />

Spero, con tale<br />

utilizzo ripetuto,<br />

<strong>di</strong> non annoiare e<br />

<strong>di</strong> non aver annoiato<br />

nessuno <strong>dei</strong><br />

lettori, ma piaccia<br />

o no, tutti i giorni<br />

ci accorgiamo che<br />

qualcosa del nostro mondo, qualcosa <strong>di</strong> ciò che circonda<br />

il nostro essere professionisti, è cambiato o sta<br />

cambiando.<br />

In questo numero del notiziario, ve<strong>di</strong>amo come la<br />

scuola, in particolare il corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> per geometri<br />

cambia nome, cambia pelle e - forse la novità più<br />

importante - apre le porte allo scambio <strong>di</strong> esperienze<br />

con il mondo del lavoro, ovvero con ciò che nelle attese<br />

<strong>di</strong> studenti e famiglie è il punto <strong>di</strong> contatto tra<br />

mondo del lavoro e mondo accademico.<br />

Non è la riforma che tutti ci aspettavamo, anzi da<br />

<strong>di</strong>verse fonti è vista come un restyling piuttosto che<br />

un’approfon<strong>di</strong>ta riforma, ma vedendo il solito bicchiere<br />

mezzo pieno, <strong>di</strong>co che almeno il processo è iniziato.<br />

Troppi regolamenti sono fermi agli anni Venti, primo<br />

fra tutti quello <strong>dei</strong> geometri e <strong>di</strong> molte altre professioni<br />

tecniche. Per questo è giunto il momento <strong>di</strong> cambiare,<br />

il momento <strong>di</strong> lavorare con un’apertura mentale<br />

<strong>di</strong> carattere globale. Lavoriamo troppo spesso in<br />

assenza <strong>di</strong> regole moderne e talvolta con la volontà<br />

<strong>di</strong> non mo<strong>di</strong>fi care nulla pur <strong>di</strong> mantenere sal<strong>di</strong> quei<br />

<strong>di</strong>ritti acquisiti nel tempo. Ma <strong>di</strong> questo passo che<br />

futuro potrà esserci per il nostro Paese? Quale domani<br />

per noi e per i nostri fi gli?<br />

Non voglio fare retorica, ma ogni volta che osservo le<br />

<strong>di</strong>namiche pubbliche e private che avvengono in Italia<br />

faccio il paragone con Paesi più sviluppati del nostro.<br />

Ogni volta che osservo le <strong>di</strong>namiche interne alla nostra<br />

categoria faccio riferimento alla professione in altri<br />

Paesi. Ogni volta che osservo i miei insuccessi personali,<br />

faccio riferimento ad altri professionisti migliori<br />

<strong>di</strong> me. Credo, infatti, che se vogliamo immaginare un<br />

Paese migliore, una professione migliore e delle performance<br />

migliori a livello personale dobbiamo intraprendere<br />

il cambiamento. Sono altrettanto convinto<br />

che per cambiare esista una sola regola: la ricerca e<br />

l’analisi critica <strong>di</strong> ciò che non funziona e l’apertura al<br />

cambiamento. Solo così potremo assaporare il successo<br />

professionale <strong>della</strong> categoria e <strong>di</strong> ciascuno <strong>di</strong> noi.<br />

Perseverando in comportamenti errati consolideremo<br />

solamente il nostro grado <strong>di</strong> insuccesso.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista <strong>della</strong> professione, sono troppi anni<br />

che ci siamo arenati nelle sterili battaglie sulle competenze<br />

- che in ogni caso vanno perseguite e supportate<br />

con tutti i mezzi - ma troppo spesso abbiamo<br />

<strong>di</strong>menticato <strong>di</strong> osservare ciò che stava avvenendo attorno<br />

alla nostra professione. <strong>Il</strong> numero <strong>di</strong> laureati<br />

cresceva, la necessità <strong>di</strong> adeguarci all’Europa <strong>di</strong>veniva<br />

un obbligo e il mercato esigeva specializzazioni <strong>di</strong>verse<br />

mentre noi eravamo fermi al 1929.<br />

Troppe volte non abbiamo ascoltato le esigenze del<br />

committente <strong>di</strong>menticando che erano le sue necessità<br />

ad evolvere dettando il cambiamento e abbiamo corso<br />

il rischio <strong>di</strong> non accorgerci <strong>di</strong> essere seduti sulla gallina<br />

dalle uova d’oro: la professione <strong>di</strong> geometra.<br />

<strong>Il</strong> paragone potrebbe apparire forte e irriverente, ma<br />

sono convinto che la nostra categoria abbia tutte le<br />

caratteristiche necessarie per cogliere e gestire al meglio<br />

il cambiamento, soprattutto a favore del committente.<br />

Questo per perseguire non solo il bene del<br />

singolo, ma quello <strong>di</strong> tutta la collettività. Per portare<br />

a compimento tale processo è necessaria la fi ducia in<br />

noi stessi e la consapevolezza che è la nostra unità a<br />

renderci vincenti. Sempre.<br />

Aprile 2010<br />

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