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FATTI E NOTIZIE
Nuovo albo tecnico, nuovi corsi e insegnamenti: una sfi da per tutti
Nuovo albo tecnico, nuovi corsi
e insegnamenti: una sfi da per tutti
Ronconi: “Un cambiamento ci voleva per riorganizzare i percorsi e ridare alla
cultura tecnica e alla competenza professionale il valore che meritano”
L’approvazione da parte del Governo della nuova riforma
scolastica tocca da vicino i professionisti, ma
anche i docenti che vanno a formare i professionisti
del futuro. Docenti che insegnano negli istituti tecnici
di costruzione, ambiente e territorio, ossia i vecchi
istituti tecnici per geometri, come l’I.T.G. Cangrande
della Scala.
“È innegabile che la scuola superiore attendesse da
tempo un cambiamento ordinamentale - afferma Alessandra
Ronconi, Preside dell’I.T. Cangrande della Scala
-, in grado di porla al centro dell’attenzione sia in
relazione al contesto culturale e formativo nazionale,
sia in un quadro più ampio di riorganizzazione dei percorsi
di apprendimento e di valorizzazione della cultura
tecnica e professionale. In positivo, il nuovo Regolamento
ha puntato a limitare la frammentazione degli
indirizzi di studio, ponendo maggiormente l’accento su
ampie aree scientifi che tecniche, rafforzate dallo sviluppo
di metodologie innovative bastate sulla didattica
laboratoriste”.
Elementi che infl uenzeranno radicalmente il processo
d’insegnamento e di apprendimento specifi co, avvicinandolo
maggiormente ad attività formative di laboratorio,
di stage e tirocinio, necessarie per confrontarsi
ed apprendere dal mondo del lavoro e per
maturare un pensiero operativo “d’attualità”.
“Per ciò che concerne il rilancio del settore tecnico
penso sia prematuro parlare adesso - precisa Aldo
Romanelli, docente di topografia al Cangrande -,
ma credo che la strada sia stata tracciata nel modo
gusto. Molto dipenderà da come tale riforma verrà
recepita da noi insegnanti, ma altrettanto importante
diverrà coinvolgere famiglie e ragazzi per far
comprendere quali sono i fini di tali cambiamenti
e per far recuperare motivazioni a studenti ormai
sfiduciati e demotivati”.
Un decadimento, quello dell’attività scolastica
italiana, riscontrato in modo sempre maggiore da
qualche anno a questa parte, a cui secondo i docenti
si potrebbe mettere freno partendo appunto
dallo spazio che si potrà dare all’attività di laboratorio
per “risvegliare”, coinvolgere e motivare in
modo maggiore gli stessi studenti.
“Era una riforma che dopo molti anni andava fatta
- dice Giandomenico Scarpieri, docente -.
Il problema ora sarà applicare tutti gli articoli che
compongono questo riordino. Parlo non a caso di
riordino perché l’unica riforma presente è quando si
fa riferimento all’Europa e al momento in cui saremo
costretti, giustamente, ad adeguarci alla linea
indicata dal Parlamento Europeo sul tema dei risultati
di apprendimento in termini di competenza. Il
resto è stato un riordino di una situazione, un po’
confusionaria, che avevamo in eredità”.
Una netta e positiva presa di posizione che indica
come tale provvedimento sia già stato recepito dal
corpo insegnanti che mantiene chiare idee anche
quando si parla del possibile rischio di una latente
tutela della professione.
“La professione non è a rischio nel momento in cui
la scuola si mantiene collegata agli enti territoriali,
agli enti regionali, al Collegio Geometri, a quello dei
Costruttori e a tutti coloro che sono portatori degli
interessi di questa categoria - precisa Romanelli -”.
Una sinergia che andrà ricercata e alimentata per
Aprile 2010 13