Introduzione Raccontare e ricordare la storia dell’Italia attraverso episo<strong>di</strong> locali o eventi in ogni modo legati al territorio, penso sia un bel modo per rendere omaggio alla nostra Patria, ai suoi 150 anni e alla sua Unità. Credo sia anche un modo per attraversarli questi 150 anni e oltre, visto che alcuni contributi raccontano <strong>di</strong> vicende antecedenti il 1861, un modo per sentirle ancora nostre e non consegnarle definitivamente alla storia passata. Si <strong>di</strong>ce molto spesso che l’Italia è il paese dei mille campanili, e questo è sicuramente uno dei suoi tratti <strong>di</strong>stintivi. La <strong>di</strong>versità, il patrimonio locale, le singole territorialità, la frammentazione, i tanti <strong>di</strong>aletti, le tra<strong>di</strong>zioni popolari, che si fanno paese, per costruire l’Italia unita. Un’Italia che ci ha messo 85 anni per <strong>di</strong>ventare repubblica, e due in più per avere una carta dei valori, la Costituzione. Un’Italia che in 150 anni è stata attraversata da eserciti conquistatori e da eserciti liberatori. Un’Italia che ha visto la sua gente emigrare in cerca <strong>di</strong> lavoro e fortuna, e che ha visto le genti <strong>di</strong> altri paesi immigrare in cerca <strong>di</strong> lavoro e fortuna. Chissà se Mazzini, Mameli, Ugo Bassi, Garibal<strong>di</strong>, Cavour, avevano in mente quest’Italia quando hanno messo la loro stessa vita a <strong>di</strong>sposizione della patria. Ma chissà soprattutto se la gente comune, i conta<strong>di</strong>ni, i poveracci, i giovani <strong>di</strong> quell’epoca che combatterono al fianco <strong>di</strong> questi personaggi avevano una vaga idea del loro eroismo e <strong>di</strong> quale pagina <strong>di</strong> storia stavano scrivendo. Anche Crevalcore si <strong>di</strong>stinse in quegli anni, per <strong>di</strong>versi citta<strong>di</strong>ni che combatterono a fianco <strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong> nelle guerre risorgimentali. Oggi, grazie soprattutto alla tenacia <strong>di</strong> Passarini Annibale (Lucio), si è costituito a Crevalcore, un gruppo <strong>di</strong> rievocazione storica <strong>di</strong> garibal<strong>di</strong>ni, che sta portando in giro per l’Italia la rivisitazione <strong>di</strong> quei momenti. E’ per me motivo <strong>di</strong> orgoglio sapere che, attraverso questo gruppo <strong>di</strong> ragazzi giovani e meno giovani, il nome <strong>di</strong> Crevalcore è portato in tutto il Paese. Così come è stato motivo <strong>di</strong> orgoglio la visita al sacrario del Gianicolo a Roma, dove <strong>di</strong>verse lapi<strong>di</strong> <strong>di</strong> garibal<strong>di</strong>ni crevalcoresi sono presenti in mezzo a tanti altri morti provenienti da ogni parte d’Italia. da ogni parte d’Italia, da ogni campanile. Sì è così, genti <strong>di</strong> ogni angolo d’Italia che lasciarono il proprio paesino per combattere e costruire l’Italia. Quell’Italia che a noi oggi sembra così familiare e che ad<strong>di</strong>rittura c’è chi snobba o ripu<strong>di</strong>a in nome <strong>di</strong> una fantomatica autodeterminazione dei popoli, offendendo la memoria dei loro stessi antenati, dei loro padri. 7
8 Per questo il mio ringraziamento è profondo e forte verso tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione <strong>di</strong> questa rivista e che attraverso la loro tenacia tengono viva la memoria della nostra storia locale, al servizio dell’Italia Unita. Clau<strong>di</strong>o Broglia Sindaco <strong>di</strong> Crevalcore