Rassegna Storica Crevalcorese - Dicembre 2011 - Comune di ...
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questi mesi, in altre parole, non avrebbero potuto riprendere il combattimento<br />
e inoltre tutti i corpi non facenti parte dell’esercito pontificio permanente<br />
dovevano essere sciolti).<br />
Pena <strong>di</strong> morte per gli inadempienti<br />
Il Papa, che <strong>di</strong> certo non aveva incoraggiato la guerra, ma nemmeno si era<br />
decisamente opposto, or<strong>di</strong>nò al durando <strong>di</strong> ritirare tutte le forze al <strong>di</strong> qua del<br />
Po e <strong>di</strong> allontanarle da Bologna e Ferrara, verso la Romagna orientale (Forlì<br />
e Cesena).<br />
<strong>di</strong>retta conseguenza della capitolazione <strong>di</strong> Vicenza fu l’avanzata degli austriaci<br />
su Bondeno-Cento per Bologna dove poi si venne alla sollevazione<br />
e alla cacciata degli stessi, con gli scontri della Montagnola e non solo, l’8<br />
agosto 1848. 15<br />
La <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Roma repubblicana<br />
L’autunno del 1848 si annunciava piuttosto tetro dal punto <strong>di</strong> vista politico<br />
e militare. Le sconfitte delle forze dei <strong>di</strong>versi stati italiani erano state nette<br />
e non certo per mancanza <strong>di</strong> valore dei combattenti quanto per l’ambiguità<br />
nel collegamento fra le <strong>di</strong>verse forze italiane schierate in campo e quin<strong>di</strong> per<br />
carenze politiche (basti pensare alle ambiguità e ai complotti del governo<br />
pontificio e specialmente della filoaustriaca Segreteria <strong>di</strong> stato).<br />
Certamente, da parte pontificia, erano pesate le forti carenze militari in fatto<br />
<strong>di</strong> numero e mezzi, carenze aggravate dalla pressochè assoluta mancanza <strong>di</strong><br />
addestramento dei reparti regolari (professionali) utilizzati in epoca pontificia<br />
soprattutto spezzettati in piccoli <strong>di</strong>staccamenti (e quin<strong>di</strong> incapaci <strong>di</strong> manovre<br />
d’assieme sul campo <strong>di</strong> battaglia) impiegati per servizio <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne pubblico e<br />
presi<strong>di</strong>o: e tutto ciò in contrapposizione al potente esercito austriaco che da<br />
mezzo secolo ormai si muoveva e spadroneggiava nella penisola spesso chiamato<br />
dagli stessi stati (Pontificio, <strong>di</strong> Napoli, Toscana) con la pur notevole<br />
eccezione dell’organizzato stato sardo- piemontese.<br />
Purtroppo tutti quanti gli eserciti italiani, senza eccezione, avevano in comune<br />
una caratteristica: la scarsa qualità degli ufficiali, specie <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> grado elevato,<br />
e ciò era l’assoluto contrario <strong>di</strong> quello che avveniva negli altri stati europei più<br />
importanti, dove erano gli elementi più stu<strong>di</strong>osi e intelligenti a entrare nella carriera<br />
delle armi e progre<strong>di</strong>re nei gra<strong>di</strong>.<br />
Circa i luoghi comuni sugli italiani, la guerra e soprattutto le rivoluzioni popolari,<br />
15 durante le scorrerie delle colonne nemiche per i territori ferrarese e bolognese fece parlare <strong>di</strong><br />
sé , ancora una volta, il ten.col. <strong>di</strong>ana il quale, avendo ripreso dopo il suo “abbandono <strong>di</strong> posto”<br />
ad Ostiglia, il comodo comando della “stanziale” centese, offrì i suoi servigi, per l'or<strong>di</strong>ne pubblico,<br />
al ten. maresciallo Welden che li accettò:ma non accettarono la cosa ufficiali e militi centesi<br />
che costrinsero il tra<strong>di</strong>tore ad abbandonare il Reparto e la città, per ignota destinazione. Il fellone<br />
non fu mai più rivisto. I preziosi documenti in suo possesso pare rimanessero nelle mani del<br />
Quartiermastro Cristani e della sua famiglia fino alla seconda metà dell'Ottocento.<br />
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