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Rassegna Storica Crevalcorese - Dicembre 2011 - Comune di ...

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54<br />

zione o quasi degli ideali dell’Illuminismo settecentesco.<br />

Per quanto riguarda l’Italia in particolare (espressione, al tempo, soltanto<br />

geografica) va chiarito che la popolazione delle campagne, in larghissima<br />

parte analfabeta (90% o più), era rimasta come fuori della storia, pur avendo<br />

sopportato con il nuovo or<strong>di</strong>ne il peso della coscrizione obbligatoria (leva<br />

militare), prima sconosciuta e aveva pagato uno scotto <strong>di</strong> fame ed epidemie<br />

molto maggiore della plebe delle città; sarebbe questa la classe più perdente<br />

se non fosse essa superata, per danni morali e materiali, da quella ecclesiastica<br />

che vide la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> privilegi e beni materiali, come più sopra riferito.<br />

I parroci e le <strong>di</strong>ocesi, che non vennero toccati minimamente da un punto<br />

<strong>di</strong> vista religioso, ebbero <strong>di</strong>minuite le loro funzioni “civili”, come la tenuta<br />

delle registrazioni anagrafiche demandate ai Comuni e comunque si videro<br />

abbastanza spesso preti e monsignori <strong>di</strong> vario livello, riottosi nei confronti<br />

delle nuove leggi laiche, con le manette ai polsi e anche papi, come Pio VI<br />

Braschi che nel 1798 venne deportato in Francia dove morì, e un altro (Pio<br />

VII Chiaramonti) che venne esiliato a Fontainebleau nel 1809, per fare ritorno<br />

a Roma soltanto nel 1814.<br />

I religiosi si sarebbero comunque presto rifatti da un punto <strong>di</strong> vista del<br />

potere anche se i beni confiscati, ormai venduti sul mercato (ai borghesi),<br />

erano irrecuperabili 4 .<br />

Per le popolazioni conta<strong>di</strong>ne il miglioramento culturale ed economico si<br />

sarebbe fatto attendere ancora, incre<strong>di</strong>bilmente, per oltre un secolo e cioè<br />

fino al consolidarsi dei vari movimenti politici e sindacali che esor<strong>di</strong>rono<br />

proprio nel fatale 1848 con il famoso “Manifesto”.<br />

La preparazione<br />

Proceduto all’in<strong>di</strong>spensabile inquadramento storico delle ra<strong>di</strong>ci è necessario<br />

abbandonare la situazione generale e focalizzare gli avvenimenti che<br />

interessano più da vicino il territorio che costituiva la parte nord-occidentale<br />

dell’ex Dipartimento del Reno, tornato a far parte dello Stato pontificio e<br />

precisamente delle Legazioni (Province) <strong>di</strong> Bologna e Ferrara, relativamente<br />

tranquille, al contrario della due altre, Ravenna e Forlì, perennemente in agitazione<br />

assieme a quella <strong>di</strong> Ancona (città atipica, nelle papaline Marche).<br />

Il controllo e la repressione del governo pontificio erano esercitati me<strong>di</strong>ante<br />

birri e carabinieri, un <strong>di</strong>ffuso sistema <strong>di</strong> spionaggio esplicato da non piccola<br />

parte del clero e infine dal piccolo e, non sempre ben organizzato, esercito<br />

pontificio in cui brillavano i due efficienti reggimenti <strong>di</strong> fanteria svizzeri che,<br />

non per niente, erano stanziati a Bologna e a Forlì.<br />

Sul tutto vigilava strategicamente l’armata austriaca che teneva guarnigioni<br />

nella fortezza <strong>di</strong> Ferrara e a Comacchio; questi presi<strong>di</strong> erano del resto autorizzati<br />

dagli accor<strong>di</strong> del Congresso <strong>di</strong> Vienna del 1815. Il movimento na-<br />

4 La gigantesca operazione <strong>di</strong> liquidazione avvenne tramite l' “Agenzia dei beni<br />

nazionali”costituita appositamente.

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