Rassegna Storica Crevalcorese - Dicembre 2011 - Comune di ...
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condotti da un suo ufficiale proveniente da Cento.<br />
All’arrivo <strong>di</strong> questi che sonsi fermati alla porta del paese che conduce a Modena osservando<br />
una carta Geografica, questo Sig. Luigi Rossi comandante questa Guar<strong>di</strong>a Nazionale gli si è<br />
presentato chiedendogli a che fossero venuti, e dal ufficiale tedesco le è stato risposto, per nulla,<br />
e che era stato uno sbaglio <strong>di</strong> strada dovendosi pasare a Bomporto, ove effettivamente sonsi<br />
incamminati, e passato il confine .<br />
Nulla hanno richiesto e molestato e le cose sono restate nel piede <strong>di</strong> prima, come pure questa<br />
guar<strong>di</strong>a Nazionale .<br />
Questa è la trista notizia che vengo sollecitamente a partecipare a Codesta Commissione, ed<br />
attenendomi frattanto alle prescrizioni della circolare <strong>di</strong> codesto Governo n° delli 8 detto messe,<br />
ho l’onore <strong>di</strong> rassegnarmi colla dovuta stima il massimo esequio.<br />
Il Priore<br />
Facendomi dovere <strong>di</strong> partecipare a codesta Commissione ulteriori notizie <strong>di</strong> quanto potesse<br />
accadere<br />
Spe<strong>di</strong>ta al destino per espresso” .<br />
dell’arrivo degli Austriaci a Crevalcore, la mattina del 19 Marzo 1831, esiste<br />
anche la versione del già citato don Angelo Frabetti che, rimasto fedele al governo<br />
Pontificio, così descrive il fatto nella sua cronaca manoscritta:<br />
“ Oh che bel vedere allor quando al comparire sulla piazza dopo il Campanile quel Corpo<br />
<strong>di</strong> soldati, che la Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Crevalcore al vederli tutti se ne fuggirono, e il Capo posto che era<br />
quel giorno il Sig. Pietro Golinelli che depose la spada che aveva nel cinto dopo una Colonna<br />
del Quartiere, e gridare a suoi soldati e compagni che nascondessero i fucili che erano nel<br />
Quartiere, e <strong>di</strong>fatti li nascosero nel granaio del Teatro, e fu subito cambiata la nuova Ban<strong>di</strong>era<br />
in una vecchia tutta logora e la nuova mai più si vide comparire in pubblico cosi andò a termine<br />
il fanatismo <strong>Crevalcorese</strong> perché pochi giorni dopo vennero a Bologna tre<strong>di</strong>ci milla Tedeschi a<br />
sedare il tumulto dei Rivoluzionari, e a ristabilire il Governo Pontificio” .<br />
Il comportamento degli insorti Bolognesi non <strong>di</strong>fferì molto da quello dei<br />
Crevalcoresi e Bologna si consegnò, senza combattimenti, il 21 <strong>di</strong> Marzo nelle<br />
mani dell’esercito Austriaco.<br />
Il giorno prima il Governo delle Provincie Unite si era trasferito ad Ancona<br />
dove tentò <strong>di</strong> organizzare la <strong>di</strong>fesa. In quel giorno il Priore <strong>di</strong> Crevalcore riprese a<br />
compilare il proprio bollettino politico, ancora trasmesso al Governo Provvisorio<br />
delle Provincie Unite Italiane.<br />
Seguiva tre giorni dopo un’informativa alla Commissione Provinciale <strong>di</strong> Polizia,<br />
in cui oltre alla notizia <strong>di</strong> un furto, era descritta la situazione locale successiva<br />
al ripristino del governo Pontificio:<br />
“23 Marzo 1831.<br />
Con mio rammarico, e più grande <strong>di</strong>spiacere vengo a partecipare a codesta Polizia una<br />
rapina accaduta la scorsa notte alla Casa <strong>di</strong> Geremia Lo<strong>di</strong> Colono del Quartiere Albero in<br />
<strong>di</strong>stanza da questo Castello circa due miglia dalla parte <strong>di</strong> Camposanto Stato Estense, per<br />
opera <strong>di</strong> un<strong>di</strong>ci malvaggi sconosciuti armati <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> bastoni, ed uno <strong>di</strong> una pistola, parte