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Rassegna Storica Crevalcorese - Dicembre 2011 - Comune di ...

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che un imponente apparato organizzativo, che oltre alle già citate autorità,<br />

comprendeva ambulatori, me<strong>di</strong>ci condotti, comandanti delle truppe,<br />

levatrici, guar<strong>di</strong>e municipali, custo<strong>di</strong> delle carceri, messi, consiglieri<br />

comunali, economi, personale del Ricovero, <strong>di</strong>rettore dell’ospedale<br />

dei Bastar<strong>di</strong>ni, istituti correzionali, birocciai, e così via, riguardava<br />

annualmente una popolazione locale <strong>di</strong> non più <strong>di</strong> una decina <strong>di</strong> donne<br />

de<strong>di</strong>te alla prostituzione. Tale numero si rileva da una lettera del delegato<br />

<strong>di</strong> Pubblica Sicurezza che nel 1866 richiedeva alla Questura <strong>di</strong> Bologna,<br />

oltre a un registro per le iscritte, a uno per le infette e a un bollettario<br />

per le tasse prescritte, una dotazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci libretti da rilasciare alle<br />

meretrici! Riflettendo su quanto è stato detto in precedenza sull’efficacia<br />

finale della regolamentazione nei confronti dello scopo istituzionale, ossia<br />

il contrasto alla <strong>di</strong>ffusione della sifilide, <strong>di</strong> nuovo occorre rilevare quanto<br />

spesso gli apparati burocratici eccedano rispetto ai risultati, in particolare<br />

quando i provve<strong>di</strong>menti legislativi vengono elaborati in funzione <strong>di</strong> una<br />

pretesa ragione <strong>di</strong> “emergenza”.<br />

Nei fatti l’origine dell’emergenza era costituita dai “presi<strong>di</strong> <strong>di</strong> truppa”,<br />

ossia battaglioni militari stazionanti nel territorio durante le fasi più decisive<br />

delle guerre risorgimentali. dal Ministero giungeva la sollecitazione a far<br />

praticare visite straor<strong>di</strong>narie alle donne de<strong>di</strong>te alla prostituzione “onde<br />

preservare [le truppe] dal pericolo <strong>di</strong> contrarre infezioni”. Successero<br />

anche dei <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni ed un Generale segnalò che alcuni militari si<br />

recavano nelle case <strong>di</strong> prostitute e pretendevano con minacce che esse<br />

si prestassero senza mercede o la restituissero dopo la consumazione.<br />

Ad<strong>di</strong>rittura, due prostitute che stavano all’Osteria della Stella erano<br />

state costrette a scappare a Bologna. Il Generale ammoniva però che “la<br />

mancanza o la deficienza <strong>di</strong> meretrici dove <strong>di</strong>mora molta truppa potrebbe<br />

arrecare gran<strong>di</strong> inconvenienti”, per cui occorreva prendere provve<strong>di</strong>menti<br />

per rime<strong>di</strong>are alla carenza!<br />

I primi elenchi <strong>di</strong> “sospette” comprendono i nomi delle coniugate<br />

Rosa Novellini, Maria Cavallini, Giuseppina Vignoli, che aveva appena<br />

partorito, domenica degli Esposti, Teresa Re, Teresa Balugani, Leonilde<br />

Martignoli, Carlotta Cocchi, Carlotta Morisi, Carolina Guizzar<strong>di</strong>, Rosa<br />

Morisi e le nubili Virginia Cotti, giovinetta, Virginia Piccinini, Ottavia<br />

Pe<strong>di</strong>ni. Qualcuna era già stata visitata, altre avrebbero dovuto esserlo<br />

al più presto. Alcune risultarono ammalate, per cui due <strong>di</strong> esse vennero<br />

spe<strong>di</strong>te al carcere correzionale della Ba<strong>di</strong>a a Bologna, altre furono ammesse<br />

al Ricovero <strong>di</strong> Persiceto, una fu affidata al marito con l’intimazione<br />

<strong>di</strong> sorvegliarla e curarla, e per la “infelice traviata” Virginia Piccinini<br />

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