08.06.2013 Views

Rassegna Storica Crevalcorese - Dicembre 2011 - Comune di ...

Rassegna Storica Crevalcorese - Dicembre 2011 - Comune di ...

Rassegna Storica Crevalcorese - Dicembre 2011 - Comune di ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

24<br />

<strong>di</strong> tolleranza, l’ammissione al sifilocomio, il permesso <strong>di</strong> trasferimento<br />

residenziale e la cancellazione dai registri della Polizia.<br />

dopo l’arresto e la visita coattiva alcune donne, sebbene risultate sane,<br />

venivano riconosciute come “notoriamente prostitute” clandestine e<br />

iscritte d’ufficio nel registro. Altre che risultavano affette da mali venerei<br />

venivano tradotte al Sifilocomio destinato alle prostitute anche quando<br />

tali non erano. Altre, infine, che erano sane e prive <strong>di</strong> “notorietà” come<br />

prostitute venivano rimesse in libertà con un ammonimento (“sane ma<br />

redarguite” era la <strong>di</strong>citura nei rapporti statistici) che risultava carico<br />

<strong>di</strong> umiliante prevaricazione. Le donne provenienti da un altro comune<br />

venivano munite <strong>di</strong> foglio <strong>di</strong> via con l’obbligo <strong>di</strong> lasciare al più presto il<br />

territorio.<br />

Le donne locali che erano considerate irrecuperabili e pericolose<br />

venivano iscritte d’ufficio, registrando in qualcuno degli otto tipi <strong>di</strong><br />

schede i loro dati esteriori (altezza, colore della pelle, capelli, naso, bocca,<br />

occhi e così via) e le informazioni personali che avrebbero consentito<br />

<strong>di</strong> riconoscerle sempre anche in futuro. Esse dovevano lasciare i loro<br />

documenti nell’Ufficio che le dotava <strong>di</strong> un apposito libretto, da portare<br />

sempre con sé, contenente i dati utili per la loro identificazione e i risultati<br />

delle visite bisettimanali effettuate o nell’Ufficio o nel postribolo, in<br />

mancanza delle quali erano soggette ad arresto.<br />

Se alla visita venivano trovate infette erano inizialmente tradotte e<br />

curate in un locale collegato alla prigione <strong>di</strong> S. Ludovico in via del<br />

Pratello poi, dal 1861, inviate al Sifilocomio <strong>di</strong> S. Orsola.<br />

Qualunque cambiamento <strong>di</strong> residenza <strong>di</strong> una pubblica meretrice da<br />

una città all’altra era sottoposto al permesso della Polizia, così come<br />

l’assentarsi per più <strong>di</strong> tre giorni dal bordello e anche il ricoverarsi in<br />

ospedale per malattie non veneree.<br />

In ultimo il Regolamento riconosceva alle patentate la facoltà <strong>di</strong><br />

uscire dalla professione e <strong>di</strong> essere cancellate dal registro, circostanza<br />

che avveniva in genere abbastanza presto, poco dopo i 30 anni (vi erano<br />

entrate in genere fra i 16 e i 21 anni). Per cancellarsi dovevano ottenere il<br />

nullaosta statale, ma la polizia era sospettosa (tra il 1863 e il 1886 accettò<br />

solo l’8% delle domande) e dovevano riuscire a <strong>di</strong>mostrare alla Polizia<br />

<strong>di</strong> aver trovato un lavoro, per lo più come domestica, o un protettore, <strong>di</strong><br />

solito un operaio e comunque un uomo <strong>di</strong> semplice con<strong>di</strong>zione, che si<br />

impegnava a mantenerle, a proteggerle e a garantire per loro.<br />

Per completezza si accennerà alle regole riguardanti i postriboli o<br />

bordelli, sebbene non ve ne fosse alcuno né a Persiceto né a Crevalcore,

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!