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Rassegna Storica Crevalcorese - Dicembre 2011 - Comune di ...

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22<br />

statale <strong>di</strong> Polizia.<br />

Il papa Pio IX si era sempre mantenuto oppositore <strong>di</strong> qualunque sistema<br />

<strong>di</strong> regolamentazione, che giu<strong>di</strong>cava “non cristiano”: durante i ventuno anni<br />

<strong>di</strong> occupazione francese (dal 1849 al 1870) si era opposto alle pressioni<br />

dei generali francesi per ottenere, nell’interesse delle loro truppe, le case<br />

<strong>di</strong> tolleranza, l’iscrizione delle prostitute, le visite perio<strong>di</strong>che e le cure<br />

coercitive. Quando nel 1860 il Governo italiano promulgò il Regolamento<br />

voluto dal Cavour, il papa inviò una lettera al re Vittorio Emanuele,<br />

scongiurandolo <strong>di</strong> risparmiare una tale vergogna alla città <strong>di</strong> Roma.<br />

La regolamentazione ottocentesca nell’Italia postunitaria<br />

Si è gia accennato che fu nel 1860, al momento dell’Unificazione<br />

d’Italia, che venne promulgata una regolamentazione generale della<br />

prostituzione. Il Regolamento sulla prostituzione del ministro Cavour entrò in<br />

vigore il 1° aprile 1860, così che poté essere applicato sia alle prostitute<br />

del Piemonte, della Liguria e della Lombar<strong>di</strong>a che a quelle dell’Emilia,<br />

annessa col plebiscito <strong>di</strong> marzo. Esso abrogava tutti i precedenti e<br />

<strong>di</strong>chiarava lo scopo primario <strong>di</strong> controllare la propagazione delle malattie<br />

veneree, assai <strong>di</strong>ffuse in particolare fra le truppe che in quei turbinosi<br />

momenti del Risorgimento stazionavano e circolavano costantemente nei<br />

<strong>di</strong>versi territori dell’Italia, e fu il primo <strong>di</strong> una serie che giunse infine a<br />

regolamentare stabilmente la materia.<br />

Rappresentando una sorta <strong>di</strong> “meretricio <strong>di</strong> Stato”, il suddetto<br />

Regolamento si occupò <strong>di</strong> case deputate al servizio nella città, <strong>di</strong> licenze,<br />

<strong>di</strong> “patenti”, <strong>di</strong> orari <strong>di</strong> apertura, <strong>di</strong> tariffe, <strong>di</strong> controlli pubblici e <strong>di</strong><br />

conseguente pagamento <strong>di</strong> tasse all’erario. Esso impose anche relazioni<br />

annuali da parte dell’Ispettore Igienico, che a Bologna fu il dottor Pietro<br />

Gamberini, primario del Sifilocomio del Sant’Orsola, il quale, con<br />

<strong>di</strong>ligente precisione, ha lasciato scritti i Rapporti politico-amministrativi-clinici<br />

per tutti gli anni dal 1863 al 1887. Assieme ai documenti <strong>di</strong> archivio <strong>di</strong><br />

Prefettura e Questura essi rappresentano un’ incomparabile prospettiva<br />

per osservare i rapporti quoti<strong>di</strong>ani tra prostitute, polizia e me<strong>di</strong>ci fiscali,<br />

mentre la “voce” delle prostitute ci giunge quasi solamente dai molti casi<br />

<strong>di</strong> ribellione contro il Regolamento stesso .<br />

Esso era composto da ben 98 articoli, conteneva una trattazione<br />

minuziosa <strong>di</strong> tutte le questioni relative al meretricio ed era caratterizzato<br />

da una grande durezza nei confronti delle prostitute. I promulgatori e i

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