Rassegna Storica Crevalcorese - Dicembre 2011 - Comune di ...
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Le prime tracce <strong>di</strong> prostituzione riguardano la prostituzione sacra o<br />
templare o rituale, che si riferiva ad una serie <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>fferenti, in cui<br />
gli atti sessuali erano eseguiti nell’ambito <strong>di</strong> un rito religioso o con persone<br />
considerate sacre o associate ad un luogo sacro. Nel mito i fondatori<br />
stessi <strong>di</strong> Roma, Romolo e Remo, erano stati adottati da una lupa e Acca<br />
Larentia, la moglie del pastore che li aveva trovati ai pie<strong>di</strong> del Palatino, era<br />
una “lupa”, cioè una prostituta.<br />
I Babilonesi poi, secondo Erodoto, avevano una legge che obbligava<br />
tutte le donne del paese a prostituirsi almeno una volta all’anno ad un<br />
forestiero e questo può considerarsi l’inizio della prostituzione ospitale,<br />
che venne in seguito estendendosi fra gli altri popoli fino ad offrire la<br />
moglie, la sorella, la figlia al viandante che chiedeva asilo per una notte.<br />
Ancora Erodoto afferma che nelle colonie fenicie e in Li<strong>di</strong>a la<br />
prostituzione sacra presentava già le pratiche del lucro e del traffico,<br />
mentre in Egitto essa era già legale o politica perché governata da speciali<br />
norme, in genere analoghe a quelle del commercio.<br />
Gli Ebrei non ignoravano la prostituzione ma Mosè la vietò per le ebree,<br />
perché la razza giudaica non avesse ad imbastar<strong>di</strong>rsi e a degenerare.<br />
Nella Grecia antica, il sod<strong>di</strong>sfacimento sessuale a pagamento si svolgeva<br />
con modalità relativamente confrontabili con quelle della società borghese<br />
<strong>di</strong> oggi, e nelle città-stato la prostituzione era una necessità poiché erano<br />
proibiti per le fanciulle i rapporti prima del matrimonio, alle mogli legittime<br />
la legge consentiva <strong>di</strong> prestarsi ai soli “doveri” ed occorreva “<strong>di</strong>strarre” i<br />
giovani dalle pratiche omosessuali. Solone istituì per primo il <strong>di</strong>cterium, la<br />
“casa” da cui ebbe inizio la schiavitù delle donne de<strong>di</strong>te alla prostituzione<br />
venale, che venivano comprate per esservi immesse; le etére, invece, erano<br />
in qualche modo paragonabili alle cortigiane del Rinascimento europeo o<br />
dei salotti parigini, o alle geishe del Giappone feudale: colte, raffinate,<br />
esigenti, esperte nell’arte della seduzione, <strong>di</strong>sputavano con i filosofi,<br />
proteggevano le arti , erano sottoposte ad apposite leggi, ma libere.<br />
A Roma la pòrne greca (denominazione da cui deriva la parola pornografia)<br />
<strong>di</strong>viene meretrix, colei che guadagna col proprio corpo: il realismo e il<br />
materialismo <strong>di</strong> Roma ponevano subito in primo piano il “guadagno”!<br />
Narra Seneca il Retore che una schiava venduta come prostituta “stava<br />
nuda all’approdo a <strong>di</strong>sposizione dei compratori; ogni parte del suo corpo<br />
[veniva] esaminata e palpata”. Un passatempo degli sfaccendati giovani<br />
romani consisteva nell’andare al mercato a palpeggiare le ragazze in<br />
ven<strong>di</strong>ta. Ma esercitavano la prostituzione anche straniere rapite dai pirati<br />
o ragazze più o meno tacitamente cedute dalle famiglie. Giovenale afferma<br />
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