Rassegna Storica Crevalcorese - Dicembre 2011 - Comune di ...
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Definizioni e note sulla storia della prostituzione<br />
Prima <strong>di</strong> addentrarmi nell’esame della documentazione ritengo utili<br />
alcune precisazioni terminologiche e una breve premessa storica, per<br />
comprendere il significato del tema e la sua evoluzione nel tempo.<br />
Nella sua opera “I sette peccati capitali” F. Savater riferisce una frase<br />
<strong>di</strong> A. Goldman: “Qual è la <strong>di</strong>fferenza fra l’uomo e l’animale? Non la<br />
facoltà razionale, semmai il fatto <strong>di</strong> prostituirsi. L’animale non ha questa<br />
capacità, che consiste nell’ottenere attraverso il corpo un beneficio che<br />
non è il piacere sessuale, ma qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso dal sesso”.<br />
Che cos’è allora la prostituzione? Essa consiste nell’ abituale o transitoria<br />
prestazione <strong>di</strong> atti sessuali nei confronti <strong>di</strong> un numero indeterminato <strong>di</strong><br />
persone in cambio <strong>di</strong> denaro. Si tratta <strong>di</strong> una definizione corretta ma<br />
del tutto parziale, poiché in concreto la prostituzione è un fenomeno<br />
sociale complesso, <strong>di</strong>ffuso in ogni tempo e in ogni luogo, che le intricate<br />
<strong>di</strong>namiche della società hanno via via ripu<strong>di</strong>ato con scandalo, tollerato<br />
con ipocrisia, favorito con sotterfugi interessati e loschi.<br />
Per essa intervengono almeno due, ma più spesso tre personaggi: chi<br />
presta il servizio, chi lo richiede e ne usufruisce, chi lo organizza e vi<br />
specula. <strong>di</strong>fatti gli uomini che prendono parte al “commercio” e se ne<br />
avvalgono non sono certamente “innocenti” sul piano civile e sanitario e<br />
non sempre gli utili della prostituzione vanno alla persona che la esercita,<br />
poiché comunemente ad essa si accostano interme<strong>di</strong>ari, protettori e<br />
sfruttatori. Tuttavia nelle storie, nei libri, nei documenti, nei resoconti<br />
giornalistici, nei lavori parlamentari e nel linguaggio comune una sola<br />
è l’interprete, la prostituta, colei che è immagine <strong>di</strong> tutto il male per i<br />
benpensanti e <strong>di</strong> tutto il bene nelle fantasie <strong>di</strong> chi a lei ricorre o sogna <strong>di</strong><br />
ricorrervi. E nei documenti consultati solo loro, le “meretrici”, venivano<br />
schedate, controllate, patentate, vessate, schiavizzate, aiutate, protette,<br />
visitate, curate, recluse, ammonite, redente.<br />
Prostituta è la donna che esercita la prostituzione, ossia il “commercio<br />
<strong>di</strong> prestazioni sessuali”; il termine deriva da prostituire, nel senso <strong>di</strong><br />
statuere, mettere, porre, e pro, davanti, cioè “mettere in ven<strong>di</strong>ta”, come<br />
fa il mercante che pone le sue merci davanti a sé, al suo negozio, al suo<br />
banchetto, per venderle. Un altro termine, più usato in passato, era meretrice,<br />
da merere, guadagnare, colei che si fa pagare. E’ stata detta lupa, insaziabile,<br />
da cui il nome del luogo <strong>di</strong> lavoro, lupanare. Più frequentemente, in modo<br />
spregiativo, è usato il termine puttana, derivato dal francese antico putain, a<br />
sua volta tratto da pute, la putta, la prostituta, femminile dell’aggettivo put,<br />
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