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iscrizioni parlanti - Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari ...

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FRANCO BENUCCI E GIULIA FOLADORE<br />

‘ISCRIZIONI PARLANTI’ E ‘ISCRIZIONI INTERPELLANTI’<br />

NELL’EPIGRAFIA MEDIEVALE PADOVANA<br />

tipo all’interno dell’epigrafia greca che per la sua trasmissione ai <strong>di</strong>versi<br />

domini linguistici dell’Italia antica)<br />

A quanto ci risulta, il genere delle IP non è invece mai stato<br />

esplicitamente identificato e stu<strong>di</strong>ato per l’epigrafia me<strong>di</strong>evale, dove pure<br />

risulta abbastanza <strong>di</strong>ffuso, mentre per l’epigrafia moderna va segnalato il<br />

caso para<strong>di</strong>gmatico, ma abbastanza isolato e per molti versi ambiguo, delle<br />

<strong>iscrizioni</strong> funerarie del cimitero <strong>di</strong> S pân a, nella regione rumena del<br />

Maramure , e<strong>di</strong>te e stu<strong>di</strong>ate da Mazzoni 1999, Zafiu-Mazzoni 2000-01.<br />

(F.B.)<br />

3. Dal punto <strong>di</strong> vista linguistico-comunicativo generale, in<strong>di</strong>pendentemente<br />

quin<strong>di</strong> da ogni specifico ambito linguistico-epigrafico e da ogni scansione<br />

cronologica che se ne voglia dare, la presenza esplicita <strong>di</strong> un EGO che si<br />

esprime attraverso l’epigrafe richiama evidentemente il ruolo <strong>di</strong> interlocutore<br />

<strong>di</strong> un TU, spesso implicito (e in molti casi facilmente integrabile come<br />

riferito al lettore-fruitore del testo: in proposito cfr. già Prosdocimi, in Del<br />

Tutto-Prosdocimi-Rocca 2002: 115 n. 119, che cita a sua volta Guarducci<br />

1960 per i “TU contestuali”), ma a volte esplicitamente convocato nella<br />

situazione comunicativa messa in scena attraverso il testo epigrafico<br />

(‘allocuto’) o ad<strong>di</strong>rittura coinvolto in votis in ulteriori situazioni che il testo<br />

epigrafico prefigura (‘illocuto’). Le IP, lungi dal costituire semplicemente<br />

dei monologhi dell’EGO che attraverso quei testi si esprime, rappresentano<br />

cioè dei frammenti <strong>di</strong> un <strong>di</strong>alogo (almeno potenziale), ma non per questo<br />

possono essere considerate, sul piano tecnico, delle ‘<strong>iscrizioni</strong> <strong>di</strong>aloganti’,<br />

né, intuibilmente, esse coincidono con la totalità dei testi rivolti a un TU (cfr.<br />

in merito Prosdocimi in Del Tutto-Prosdocimi-Rocca 2002: 188-90):<br />

preliminare per l’analisi delle IP è quin<strong>di</strong> la corretta definizione del corpus <strong>di</strong><br />

riferimento con criteri tesi a <strong>di</strong>stinguere più rigorosamente possibile le varie<br />

sottoclassi e a in<strong>di</strong>viduare tra queste le IP.<br />

Tra le oltre 220 <strong>iscrizioni</strong> che costituiscono il corpus dell’epigrafia<br />

me<strong>di</strong>evale padovana fino ad ora raccolto, ve ne sono oltre una quarantina che<br />

mettono variamente in scena un EGO e/o un TU e che meritano quin<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

essere considerate e <strong>di</strong>scusse in questa sede per giungere a identificare tra <strong>di</strong><br />

esse le IP. Dichiariamo subito, a priori <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>scussione, che non abbiamo<br />

qui ritenuto sufficiente, quali modalità <strong>di</strong> espressione epigrafica <strong>di</strong> un EGO o<br />

<strong>di</strong> un TU, la mera presenza nei testi <strong>di</strong> uno o più deittici <strong>di</strong>mostrativi o<br />

locativi <strong>di</strong> prima o <strong>di</strong> seconda persona, che considereremo semplicemente<br />

spia della <strong>di</strong>versa prospettiva in cui il produttore del testo considerava il<br />

testo stesso, quale prossimo a se stesso e al momento della scrittura o<br />

viceversa da sè sganciato e orientato al fruitore (in entrambi i casi, l’EGO che<br />

blandamente si esprime nel testo è comunque quello del suo produttore): le<br />

numerose <strong>iscrizioni</strong> in cui sono attestate le <strong>di</strong>verse forme del para<strong>di</strong>gma <strong>di</strong><br />

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