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iscrizioni parlanti - Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari ...

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FRANCO BENUCCI E GIULIA FOLADORE<br />

‘ISCRIZIONI PARLANTI’ E ‘ISCRIZIONI INTERPELLANTI’<br />

NELL’EPIGRAFIA MEDIEVALE PADOVANA<br />

manifesta esplicitamente e <strong>di</strong>rettamente tramite la presenza <strong>di</strong> pronominali <strong>di</strong><br />

prima persona (ego, me, mihi, meus, ecc.) e/o la corrispondente flessione<br />

verbale, producendosi in “una sorta <strong>di</strong> autopresentazione” (o più in generale<br />

<strong>di</strong> ‘locuzione autonoma’ dell’oggetto iscritto) che, nella finzione retorica,<br />

porta alla “autocancellazione” del produttore del testo, che da quell’EGO<br />

risulta referenzialmente <strong>di</strong>stinto (cfr. Agostiniani 1982: 21). Le <strong>iscrizioni</strong> qui<br />

prese in esame sono <strong>di</strong>sseminate in varie se<strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ne, pertinenti alle due<br />

parti del corpus generale finora elaborate (il complesso antoniano e il ‘resto<br />

della città’): un sommario esame della documentazione epigrafica custo<strong>di</strong>ta<br />

presso il Museo Civico sembra peraltro escludere la presenza in quella sede<br />

<strong>di</strong> <strong>iscrizioni</strong> rientranti nella specifica tipologia testuale qui considerata,<br />

sicché il presente sotto-corpus può ritenersi esaustivo <strong>di</strong> quanto, in fatto <strong>di</strong> IP<br />

me<strong>di</strong>evali, sopravvive oggi in Padova. Per maggior completezza,<br />

prenderemo qui in esame anche l’iscrizione relativa alla statua dell’arcangelo<br />

S. Michele scolpita nel 1425 da Egi<strong>di</strong>o da Gutenstein <strong>di</strong> Wiener Neustadt per<br />

l’omonima cappella annessa alla chiesa dell’ospitale <strong>di</strong> S. Leonino in Prato<br />

della Valle, che si conserva dal 1870 presso la parrocchiale <strong>di</strong> Montemerlo<br />

(cfr. Rossi 1910).<br />

Il genere delle IP è stato originariamente identificato e stu<strong>di</strong>ato<br />

nell’epigrafia antica (classica e preclassica) <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso ambito linguistico,<br />

dove era particolarmente <strong>di</strong>ffuso e sviluppato: insuperato punto <strong>di</strong><br />

riferimento resta in proposito la monografia <strong>di</strong> L. Agostiniani, del 1982,<br />

relativa alle IP dei <strong>di</strong>versi ambiti linguistico-epigrafici dell’Italia antica<br />

(ovvero, come sottolinea lo stesso Agostiniani (1982: 7), “la quasi totalità<br />

delle ‘<strong>iscrizioni</strong> <strong>parlanti</strong>’ non greche del mondo antico”), <strong>di</strong> cui fornisce un<br />

catalogo (all’epoca) esaustivo procedendo quin<strong>di</strong> alla tipizzazione dei vari<br />

tituli secondo i costituenti espliciti che compaiono nei rispettivi testi e allo<br />

stu<strong>di</strong>o delle relative sequenze superficiali secondo un para<strong>di</strong>gma che coniuga<br />

ispirazione latamente greenbergiana e teoria dell’informazione (rapporto<br />

dato-nuovo, topicalizzazioni). Per quanto riguarda l’ambito ‘italiano’, gli<br />

interventi successivi al volume <strong>di</strong> Agostiniani hanno contribuito solo<br />

all’ampliamento del corpus a seguito <strong>di</strong> nuovi rinvenimenti <strong>di</strong> materiali<br />

archeologici iscritti o <strong>di</strong> riletture (o reinterpretazioni) <strong>di</strong> materiali già noti,<br />

senza però portare alcun affinamento delle analisi proposte da Agostiniani né<br />

alcun reinquadramento teorico delle IP (ora promesso da Prosdocimi<br />

all’insegna della mutua implicazione dell’EGO e del TU, ancorché non<br />

espressi, nella situazione comunicativa: cfr. Del Tutto-Prosdocimi-Rocca<br />

2002: 115 n. 119); per le IP <strong>di</strong> ambito greco resta invece il saggio meramente<br />

descrittivo, e per <strong>di</strong> più realizzato ‘a campione’, <strong>di</strong> Burzachechi 1962, assai<br />

<strong>di</strong>scutibile (e <strong>di</strong>scusso: cfr. Agostiniani 1982: 269-71) anche per quanto<br />

riguarda le sue implicazioni e ipotesi <strong>di</strong> carattere storico (sia per la genesi del<br />

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