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iscrizioni parlanti - Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari ...

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FRANCO BENUCCI E GIULIA FOLADORE<br />

‘ISCRIZIONI PARLANTI’ E ‘ISCRIZIONI INTERPELLANTI’<br />

NELL’EPIGRAFIA MEDIEVALE PADOVANA<br />

contesto sociale. 22 Stabilita così un’interazione <strong>di</strong>retta (sebbene fittizia) tra<br />

un EGO ‘provvisorio’, e <strong>di</strong> volta in volta mutevole, e il TU ‘ipostatico’ o<br />

‘interno’ costantemente presente nel testo epigrafico, anche gli imperativi<br />

presenti in molti dei testi citati ((4.a-c), (5.a)) assumono il loro pieno valore<br />

<strong>di</strong> forme in praesentia; si noti tuttavia che la comunicazione è in questi casi<br />

rivolta dall’esterno dell’epigrafe (il lettore-EGO) al suo interno (il defunto) o,<br />

per suo tramite, alla <strong>di</strong>vinità: le <strong>iscrizioni</strong> non risultano dunque ‘<strong>parlanti</strong>’, ma<br />

piuttosto, per così <strong>di</strong>re, ‘parlate’, e in definitiva ‘ascoltanti’.<br />

A questa stessa classe, ma con uno statuto del tutto particolare, sembra<br />

appartenere anche il testo in (6), dove l’EGO parlante è pure implicito (e<br />

quin<strong>di</strong> il ruolo <strong>di</strong> emittente è <strong>di</strong>sponibile per essere occupato dal lettore), ma<br />

la reale referenza del TU ‘interno’ è solo in<strong>di</strong>ziaria:<br />

(6) [Ave (?) fo]ns honorum et Christi sponsa fide[lis, n]obilitate vincens, co<br />

aga [coacta?], exornata, cui con<strong>di</strong>tur hoc, atro [atra?] vixura et laude D[ei].<br />

Mille quadringenta triginta et secula curebant mensis Augusti et sept[i]ma<br />

iam Virginis a partu fuerat cum Virgo se[det] (62. S. Giustina 8: apparente<br />

elogio funebre della Chiesa, 15 agosto 1437)<br />

Lo stato <strong>di</strong> incertezza relativo a questa iscrizione si deve non solo (e non<br />

tanto) alla presenza <strong>di</strong> lacune testuali (le cui <strong>di</strong>mensioni non sembrano<br />

comunque permettere integrazioni troppo <strong>di</strong>verse da quelle proposte) 23 e <strong>di</strong><br />

probabili errori <strong>di</strong> incisione (per cui pure si sono in<strong>di</strong>viduate le possibili<br />

correzioni), quanto alla sua generale oscurità ed enigmaticità: l’unica<br />

interpretazione che sembra offrire al testo un significato complessivo e<br />

quin<strong>di</strong> al sintagma evidenziato una referenza compatibile con il valore dei<br />

singoli termini, è quella che vi riconosce un riferimento, amaro e forse<br />

ironico, alle vicende del Concilio <strong>di</strong> Basilea-Ferrara e quin<strong>di</strong> un metaforico<br />

22 Si noti in (5.a) la ripetuta occorrenza <strong>di</strong> deittici <strong>di</strong> seconda persona (ista, isto,<br />

istius) costantemente alternanti con quelli <strong>di</strong> prima persona (hoc, hec, hoc), senza<br />

che sia chiaro se ciò vada deco<strong>di</strong>ficato come spia <strong>di</strong> una residua (e criptica) presenza<br />

del vero produttore del testo, allora incerto tra il concepire quest’ultimo (con il suo<br />

supporto e contesto) come prossimo o come lontano da sé, o come in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> un<br />

analogo atteggiamento oscillante attribuito al lettore nel proprio rapporto con la<br />

beata Beatrice, la sua sepoltura, le sue virtù, ecc. L’epitaffio <strong>di</strong> Giovanni Antonio da<br />

Narni (5.d) è qui considerato in se stesso, come oggetto testuale e comunicativo<br />

preso in isolamento: tale testo sarà ripreso in esame al paragrafo 4.1, in connessione<br />

con quello riferito al padre Erasmo da Narni ‘Gattamelata’.<br />

23 L’iscrizione è redatta in capitale epigrafica con sopravvivenze <strong>di</strong> moduli grafici<br />

(G a spirale) e abbreviativi gotici, ma con nessi realizzati già con inscrizione o<br />

sovra/sottoscrizione dei grafemi (da cui la possibile resa come G <strong>di</strong> un nesso C+T a<br />

inscrizione: co aga per coacta): la lacuna iniziale potrebbe quin<strong>di</strong> contenere anche<br />

un [SALVE FO] con L+V e F+O in nesso.<br />

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