GENNAIO 2010 • TRIESTE E GORIZIA un ... - Il Club di Papillon

GENNAIO 2010 • TRIESTE E GORIZIA un itinerario in sedici punti
Da Trieste, città dalle tante anime,
segnata da caffè storici e
preziose pasticcerie, a Gorizia
e le sue atmosfere di confine,
in bilico tra Italia e Slovenia,
fino al dolce panorama del Collio
e ai suoi mitici vini. Il 2010
parte da qui!
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Paolo Massobrio

1 Trieste e le sue tante anime
“Trieste ha una scontrosa / grazia. Se piace, / è come un ragazzaccio aspro e vorace, / con gli occhi
azzurri e mani troppo grandi / per regalare un fiore”. Eccoci nella città natale di Umberto Saba, che così
poeticamente descrivc in questi versi. Siamo a Trieste, città portuale e universitaria, crocevia tra Occidente
e Oriente. Una città dalla storia antica (importante già in epoca romana, di cui conserva importanti
testimonianze, come il teatro risalente al I secolo d.C., e naturale sbocco al mare dell’Impero asburgico)
e da un presente che la vede, secondo la classifica annuale del Sole 24 Ore, prima città italiana per la
qualità della vita. Il suo simbolo è il Castello di Miramare, costruito nel 1850 dal principe austriaco
Massimiliano d’Asburgo, che candido e imponente si staglia sulla costa, circondato da uno splendido parco.
A dominare la città è il Castello di San Giusto, che sorge sull’omonimo colle. Tra gli edifici religiosi,
merita la Cattedrale di San Giusto, così come la Basilica di san Silvestro, la più antica di tutta Trieste,
oggi luogo di culto della comunita valdese, e il Tempio serbo-ortodosso della Santissima Trinità e di San
Spiridione. Ma un giro nel suo elegante centro storico non può tralasciare l’imponenza austera dei suoi
palazzi e la magnificenza di alcune piazze, come piazza Unità d’Italia, disposta scenograficamente tra
il mare e il colle di San Giusto, su cui si affacciano il Palazzo comunale e il Palazzo del Governo, ma anche
Piazza della Borsa, dalla caratteristica forma triangolare, cuore economico della città per secoli.
2 Trieste: gli assaggi golosi
Partiamo da quelli salati, iniziando con la Formaggeria Gi.Bi di Bisjak (via Battisti, 1/a • tel. 040371110),
una boutique del gusto dove troverete tante varietà di formaggio, oltre a ottime mostarde, prosciutto
crudo affettato a mano e paste artigianali. La Macelleria Zanetti (via Ponchielli, 3 • tel. 040638352) è una
macelleria unica in tutta Trieste, attrezzata per la frollatura della Scottona. Mentre la panetteria Jerian
(via Combi, 26 • tel. 040304855) produce pane rigorosamente a lievitazione naturale, come le bighe
doppie e la Sc’opetta. Il pastificio Mariabologna (via Battisti, 7 • tel. 040368166) propone pasta prodotta
con farina macinata a pietra: spiccano la pasta ripiena, gnocchi di spinaci e i classici tortellini. Ed è assai
golosa la sosta da Villanovich Andrea (via delle Torri, 1/b • tel. 040631820): troverete tanti tipi di bresaola,
da quella di tonno a quella di cinghiale, caviale iraniano, 300 tipi di formaggio, salumi e salmone
selvaggio scozzese. Per gli amanti del vino, consigliamo l’Enoteca Bere Bene (viale Ippodromo, 2/3 •
tel. 040390965) ricca di 2000 etichette e il Gran Malabar (piazza San Giovanni, 6 • tel. 040636226) che
abbina a 700 etichette piatti di salumi e formaggi locali. Infine, le buone tavole. Il Bagatto (via Lugi Cadorna,
7 • tel. 040301771) è posto di sicura soddisfazione per una cucina di pesce piuttosto tradizionale:
moscardini in umido con polentina morbida, bigoli con “sardoni salai”, scampi cotti in forno al sale grosso,
millefoglie alla crema. Per piatti di terra, l’Antica Trattoria Suban (via Comici, 2 /d • tel. 04054368)
è un posto molto frequentato, dove assaggiare l’insalata tiepida con petto d’oca affumicato, la jota
carsolina (minestra di fagioli con
crauti acidi), il gulash e la polentina
di noci con salsa al cioccolato
bianco. Per dormire, consigliamo il
Savoia Excelsior Palace (Riva del
Mandracchio, 4 • tel. 04077941),
nel cuore della città, affacciato sul
Golfo di Trieste.
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3 Trieste, i suoi caffè e le pasticcerie
Ma Trieste è anche una città ricca di caffè storici, frequentati negli anni da scrittori e poeti italiani e
stranieri, e pasticcerie in cui si affastellano dolci d’impronta mitteleuropea. L’Antico Caffè Tommaseo
(piazza Tommaseo, 4/c • tel. 040362666), fondato nel 1830, è famoso per aver introdotto il gelato in
Italia all’inizio del XIX secolo. L’Antico Caffè Torinese (corso Italia, 2 • tel. 040632689) è dal 1919 punto
di ritrovo per gustare un eccellente strudel. La Bomboniera (via XXX Ottobre, 3 • tel. 040632752)
è il regno dei dolci della tradizione triestina e ungherese. Qualche nome? Pinze, Presnitz, Putizza,
Rigoianci, Dobos, Sacher, Spitz, Pischinger: tutti da provare. Il Caffè San Marco (via Battisti, 18 •
tel. 040363538) è una caffè storico fondato nel 1914, luogo di ritrovo per poeti e intellettuali triestini,
conserva ancora oggi tutto il suo fascino. La Cioccolateria Oro Colato (via della Cassa di Risparmio,
9 • tel. 040638193) è un locale innovativo, dove si possono gustare un’ampia scelta di delizie
al cioccolato: su tutte la torta Oro Colato. Merita una sosta (è aperta fino a tarda sera!) la Gelateria
Zampolli (via Carlo Ghega, 10 • tel. 040364868) per i suoi 70 gusti e le squisite granite siciliane.
La Pasticceria Caffè Pirona (largo Barriera Vecchia, 12 • tel. 040636046) era frequentata all’inizio
del ‘900 anche da James Joyce, ed è rinomata per la produzione dei dolci: Pinza, Presnitz, le torte
Tergestina, Sacher, Dobos e Rigoianci, lo strudel di mele. Come vuole la tradizione ogni martedì ci
sono i biscotti secchi timbrati uno a uno con la sigla del fondatore A. Pirona. La Pasticceria Penso
(via Diaz, 11 • tel. 040301530)
propone una vasta teoria di dolci
tipici, mentre della Pasticceria
Saint Honorée (via di Prosecco,
2 • tel. 040213055) citiamo lo
strudel, i dolci al cioccolato e la
Torta Casolina.
4 Tra le calle di Muggia
Nel golfo di Trieste, affacciata sull’insenatura che porta il suo nome, sorge la bella cittadina di Muggia,
il cui centro storico si concentra intorno al mandracchio (la darsena). Il cuore del paese è
piazza Marconi, che raccoglie gli edifici storici di maggiore interesse, tra cui il Duomo, costruito con
blocchi rettangolari di pietra bianca d’Aurisina, dalla facciata di stile gotico-rinascimentale e il Palazzo
Comunale. Da visitare anche il Castello, costruito tra il 1374 e il 1399 per volontà del Patriarca
di Aquileia, il parco archeologico di Muggia Vecchia, disposto sull’omonimo colle, dove sorge anche
la basilica di Santa Maria Assunta, unico edificio sopravvissuto dell’abitato medievale di Muggia Vecchia.
Tra le tradizioni muggesane, ricordiamo le frasche: così erano chiamate le rivendite stagionali
dove si mangiava “el rebechin”, ovvero salame, olive, formaggio, uova, prosciutto o ossocollo, accompagnato
dal vino di propria produzione. Il nostro consiglio goloso è di provare i dolci tipici della
tradizione locale della Pasticceria Triestina Ulcigrai (via Petronio, 1/a • tel. 040232335) tra i quali
le Favette triestine, dolcetti a base di mandorle ai gusti vaniglia, rosa e cioccolato. E appuntatevi
l’indirizzo della trattoria Risorta (Riva De Amicis, 1/a • tel. 040271219), affacciata sul porticciolo
di Muggia. La cucina è di pesce: terrina di anguilla e radicchio tardivo, spaghetti con crostacei molluschi
e frutti di mare, grigliata di pesce spinata con patate in tecia e dolci della casa. Nel comune
di San Dorligo della Valle, si trovano due buoni oli extravergine:
sono il Monovarietale (da cultivar Bianchera) Terra di Montadoro di
Gioacchino Fior Rosso (via Prebenico, 61 • tel. 040232360) e il
“Pojane” dell’az. agr. Starec Erik (loc. Bagnoli Rosandra, 375 • tel.
040227040) ottenuto da Bianchera, Leccino, Pendolino e Maurino.
Da Ota, infine (loc. Bagnoli Rosandra, 66 • tel. 040228253), troverete
dolci classici ma anche originali, come i cioccolatini farciti
al liquore Terrano, alla marasca, oppure al Brinjavec, un liquore di
ginepro.
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5 Sgonico e la Grotta Gigante
Sgonico, situato nel Carso Triestino, è un piccolo borgo di poco più di 2000 abitanti famoso soprattutto
perchè nel suo territorio è presente la Grotta Gigante, la più grande cavità turistica del
mondo, un’unica caverna alta 107 metri, lunga 280 e larga 65. Ma noi andiamo a Sgonico anche
per provare le birre del Birrificio Cittavecchia (Stazione di Prosecco, 29/e • tel. 040251060), nato
nel 1999 e in pochi anni divenuto punto di riferimento per gli amanti delle birre artigianali. A noi
piacciono la Formidable (di nome e di fatto!) ad alta gradazione alcolica, di lunga maturazione e dal
sapore intenso e caldo, e la caratteristica Weizen, dolce e profumata. Chi ama Bacco, invece, non
si perda la Vitovska di Colludrozza prodotto da Vodopivec Paolo e Valter (loc. Colludrozza, 4 • tel.
040229181), nostro top hundred negli anni scorsi: un trionfo di mineralità e sapidità. Per sedersi a
tavola, ecco l’Enoteca (via Sgonico, 15 • tel. 0402296623), che propone una cucina di pesce contraddistinta
da materia prima di qualità: si inizia con i crudi, per continuare con il risotto ai frutti di
mare, i canestrelli alla griglia e i dolci casalinghi.
6 Duino Aurisina e il celebre Castello
Duino Aurisina si affaccia sull’insenatura più settentrionale del mar Adriatico, il Golfo di Panzano, e
ha nel castello dei Principi Thurn und Taxis, il suo simbolo e monumento principale. Visitabile dal
2003, circondato da un bel parco, il maniero, costruito nel 1389 per volere di Ugone da Duino, è scenograficamente
sospeso a strapiombo sul mare. Nel castello soggiornò lo scrittore e poeta Rainer Maria
Rilke, che qui compose le Elegie Duinese. Al celebre poeta è dedicata una bella passeggiata panoramica
che costeggia la Riserva naturale delle Falesie di Duino, collegando il castello alla baia di Sistiana. Nella
riserva naturale è possibile ammirare le bianche falesie che scendono perpendicolari sul mare, in un
tratto di costa ricca di calcari fossiliferi. I nostri indirizzi golosi, qui, sono rivolti al vino. Due le cantine
segnalate: Kante (fraz. San Pelagio - loc. Prepotto, 3 • tel. 040200761) e soprattutto Zidarich (loc.
Prepotto, 23) nostro top hundred con il bianco Prulke, uvaggio di sauvignon, vitovska e malvasia. Per
mangiare (ma anche per dormire, visto che è locanda), vi consigliamo il ristorante Gaudemus (via Sistiana,
57 • tel. 040299255), che spazia tra carne e pesce. Qualche piatto? Ecco gli spiedini di gamberi
in salsa di curry, i ravioli di pesce, il risotto al Terlano con guanciale di vitello e lo stinco d’agnello confit
con patate. È anche locanda, con 11 camere.
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7 Gorizia, capitale del Collio
Punto di contatto tra l’Italia e lo Slovenia, Gorizia sta alla confluenza delle Valli dell’Isonzo (dalle
cui acque è bagnata) e del Vipacco, circondata dalle colline del Collio. La sovrasta il Castello, massiccio
edificio a pianta pentagonale. Il cuore del Castello è la Corte dei Lanzi, nella quale rimangono
evidenti le fondamenta dell’alta torre centrale che fu demolita nel corso del Cinquecento.
All’interno sono visibili le stanze con gli arredi originali. All’interno del Borgo Castello si possono
ammirare la quattrocentesca chiesetta di Santo Spirito e l’edificio seicentesco dei conti Formentini,
sede dei Musei Provinciali. Se si scende dal Borgo, percorrendo via D’Annunzio, si giunge al
centro storico di Gorizia, caratterizzato da scenografiche piazze, sulle quali si affacciano chiese
ed eleganti palazzi. Piazza Cavour, ad esempio, delimitata dal Palazzo degli Stati Provinciali (sede
della Questura), edificato nel 1200 ed ampliato nel 1500.
Alle spalle di piazza Cavour si trova il quattrocentesco Duomo, dedicato ai Santi Ilario e Taziano.
Mentre in piazza Sant’Antonio, delimitata da un arioso colonnato, si affacciano il Palazzo dei Baroni
Lantieri (una delle più prestigiose dimore signorili goriziane, dove dimorarono anche Pio VI, Napoleone,
Metastasio, Casanova e Carlo Goldoni) e il Palazzo dei Conti di Strassoldo, che ora ospita
un albergo.
8 Gorizia, gli indirizzi golosi
Il nostro viaggio nella Gorizia del gusto parte dal Panificio Pasticceria Centrale (via Garibaldi, 4 • tel.
0481530131) la cui specialità sono i dolci tradizionali, tra cui non bisogna perdere la Gubana e il Presnitz,
ricco di frutta secca, canditi e spezie. La Pasticceria La Golosa (viale XXIV maggio, 3/a • tel. 0481530408)
propone una ricca scelta di tipi di cioccolato diversi, accompagnati dai prodotti della pasticceria tradizionale
come le Goriziane, paste frolle ripiene di pinoli e uvetta, la Gubana e lo strudel. Cambiando decisamente
sapori, ecco la Pescheria Mi.Mar Da Michele (via Boccaccio, 4 – tel. 0481530018), rinomata
per il pesce di laguna sempre freschissimo. La buona tavola è quell’Avenanti, ospitata nel Grand Hotel
Entourage (piazza Sant’Antonio, 2 • tel. 0481961551). Nelle sale del cinquecentesco Palazzo Strassoldo
potrete provare una cucina di pesce raffinata e assolutamente da provare: sformato di carciofi con cannocchie,
coda di rospo con sformato di broccoletti e guanciale affumicato, piccola pasticceria e cassata
all’italiana con radicchio di Treviso glassato. Infine, due indirizzi enoici. Sono quelli dei Conti Attems
(fraz. Lucinico – via Giulio Cesare, 36/a • tel. 0481393619) e Damijan Podversic (via Brigata Pavia, 61
• tel. 048178217) nostro Top Hundred con il suo Venezia Giulia Bianco Kaplja, uvaggio di chardonnay,
tocai e malvasia. Un produttore imperdibile.
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9 La frazione di Oslavia
Chi vuole andare per cantine, non può perdersi una sosta nella frazione di Oslavia, sulla strada per San
Floriano del Collio. Oslavia, oltre a essere nota per un importante sacrario dedicato ai caduti della prima
guerra mondiale, è sede di alcune cantine storiche del Collio. A partire da quella di Josko Gravner
(loc. Lenzuolo Bianco, 9 • tel. 048130882), un riferimento nazionale per i cosiddetti vini veri, che lui
invecchia nelle anfore di terracotta. Di Josko abbiamo premiato tra i top hundred, negli anni scorsi, il
Collio Bianco Breg, uvaggio di sauvignon, chardonnay, pinot grigio e riesling italico, ma il suo vino del
cuore è la Ribolla. Altre cantina da non perdere è quella di Primosic (loc. Madonnina di Oslavia, 3 • tel.
0481535153), per il Collio Ribolla Gialla di Oslavia riserva e il Collio Bianco Riserva Klin (premiato tra gli
ultimi top hundred). Così come Stanislao Radikon (loc. Tre Buchi, 4 • tel. 048132804), di cui abbiamo
premiato il Collio Merlot. Tra le altre cantine ricordiamo ancora Dario Princic (via Ossario, 15/a • tel.
04815322730), Fiegl (loc. Lenzuolo Bianco, 1 • tel. 048130882) e La Castellada (loc. Oslavia, 1 • tel.
048133670).
10 Andar per vini: San Floriano del Collio
Il Collio è, per chi ama girare un territorio partendo dalle sue cantine, un giacimento continuo di scoperte
e indirizzi aurei. In queste colline carsiche, infatti, si producono alcuni vini tra i più buoni d’Italia.
San Floriano del Collio, un piccolo comune con meno di 1000 abitanti, lo possiamo definire certamente
ad alta densità enoica. Almeno sei le cantine che possiamo segnalarvi, partendo da quelle che sono state
premiate tra i vini top hundred, i nostri cento migliori vini che scegliamo ogni anno. Sono due: Il Carpino
(loc. Sovenza, 14/a • tel. 0481884097) con il Rubrum, ottenuto da uve merlot, e Zuani (loc. Giasbana,
12 • tel. 0481391432) produttore di un ottimo Collio Bianco “Zuani”, uvaggio di tocai, chardonnay, sauvignon
e pinot grigio. Ma appuntatevi anche questi altri indirizzi: Ascevi – Luwa (via Uclanzi, 24 • tel.
0481884140), Matijaz Tercic (loc. Bucule, 9 • tel. 0481884193), Muzic (loc. Bivio, 4 • tel. 0481884201)
e Paraschos (loc. Bukovje 13/a • tel. 0481884154).
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11 I territori della Grande Guerra
Savogna d’Isonzo è un borgo posto dove il fiume Vipacco confluisce nell’Isonzo. Alle spalle del paese,
si alza Monte San Michele: che non è un monte (la sua altitudine infatti non supera i 300 metri), ma è
molto interessante per i fenomeni carsici e per le grotte presenti, tra cui la più famosa è la grotta Regina
del Carso. Monte San Michele è poi noto per le numerose testimonianze belliche risalenti alla Grande
Guerra: trincee, camminamenti e monumenti. Nel territorio comunale spiccano anche i resti del Castello
di Rubbia, d’impronta rinascimentale. Ed è un’istituzione la locanda di Devetak (fraz. San Michele al Carso,
48 • tel. 0481882488) aperta nel 1870, che propone il meglio della cucina tradizionale di questa terra
di confine. Si assaggiano così la Selinka, minestrone a base di sedano e di maiale cotto sul forno a legna
per almeno sei ore; i Mlinzi, che è una pasta fatta in casa abbrustolita al forno; la supeta (spezzatino di
gallina) e, tra i dolci, la Ghibanizza. Qui potrete anche dormire nelle otto camere ricavate dalla vecchia
stalla di famiglia. Da Savogna, andando verso il comune di Mossa, si passa da Lucinico, che è una frazione
di Gorizia. Qui si trova la Macelleria Vinicio Cargnel (piazza San Giorgio, 9 • tel. 0481392322), che
propone, oltre a tagli di carne macellati in proprio e provenienti da un piccolo allevamento locale, salumi
tipici della tradizione mitteleuropea: lingua salmistrata, marcundela, musetto, spalla cotta, guanciale arrotolato.
A Mossa, infine, segnaliamo l’indirizzo di due buone cantine: Redi Vazzoler (loc. Blanchis • tel.
0432505807) e Ronco Blanchis (via Blanchis, 70 • tel. 0438492250).
12 Capriva del Friuli e il Castello di Spessa
San Lorenzo Isontino è situato nell’ultimo tratto orientale della pianura friulana, là dove le colline
del Collio iniziano a muovere il panorama. Qui segnaliamo due ottime cantine, entrambe premiate tra
i top hundred: parliamo di Lis Neris (via Gavinana, 5 • tel. 048180105), di cui abbiamo premiato il
Friuli Isonzo Pinot Grigio “Gris”, e Pecorari Pierpaolo (via Tommaseo, 36/c • tel. 0481808775), produttore
del notevole Pinot Grigio “Olivers”. Immergendosi tra le colline del Collio, si giunge a Capriva
del Friuli dove merita una visita la chiesa del Santissimo Nome di Maria. Ma il monumento simbolo
di questo paese è il Castello di Spessa, risalente al 1200. Oggi il castello (via Spessa, 1 • tel.
048160445) è azienda vinicola, resort (con quattordici camere) e ospita anche un campo di golf a 18
buche. In più, nella Tavernetta al Castello annessa (via Spessa, 7 • tel. 0481808228) si possono assaggiare
alcuni buoni piatti: quaglia morbida disossata con verdure in agrodolce, risotto alle misticanze
goriziane e ricotta carnica affumicata, carrè di agnello gratinato con panatura al timo e semifreddo
alla liquirizia con croccante di pistacchi. Tra le cantine ricordiamo ancora Roncus (via Mazzini, 26 • tel.
0481809349), Russiz Superiore (via Russiz, 7 • tel. 048199164) che dispone anche di 7 camere per
l’accoglienza, Schiopetto (via Palazzo Arcivescovile, 1 • tel. 048180332) e Villa Russiz (via Russiz, 4/6
• tel. 048180047) premiata tra i top hundred per il suo Collio Sauvignon “De La Tour”.
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13 Farra d’Isonzo
Ed eccoci a Farra d’Isonzo, ancora un paese contraddistinto dai suoi vigneti e cantine. Ma qui si può venire
anche per visitare il bel Museo di Civiltà Contadina Friulana (strada della Grotta, 8 • tel. 0481888567).
Aperto nel 1993, ospita oltre 16.000 oggetti, e testimonia in particolare la tradizione della bachicoltura,
un tempo fiorente in questa zona. Nel paese merita una visita la settecentesca chiesa di S. Maria in Farra,
distrutta nel 1915 e ristrutturata nel 1923, che conserva il portale originale. E per gli appassionati, è
interessante il museo dell’automobile e della tecnica (via Gorizia, 150 • tel. 0481520063), che raccoglie
pregiati pezzi d’antiquariato automobilistico. E per chi va in cerca di golosità? Vini, vini e ancora vini. Ecco
tre ottime cantine: Jermann (fraz. Villanova – via Monte Fortino, 21 • tel. 0481888080), Bennati Colmello
di Grotta (via Gorizia, 133 • tel. 0481888445) e Casa Zuliani (via
Gradisca, 23 • tel. 0481888506) che abbiamo premiato tra i cento
migliori vini d’Italia per il suo Collio Rosso “Winter”, uvaggio di merlot,
cabernet franc e cabernet sauvignon. Per pernottare e mangiare, affacciato
sullo stesso giardino del Museo della Civiltà Contadina, ecco
Borgo Colmello (tel. 0481889013), che è locanda, enoteca e trattoria.
I piatti sono quelli tipici di questa regione: dalla jota al musetto e
brovada di memoria triestina e goriziana, fino a frico e cjalsons delle
montagne carniche. Da provare anche il gulash accompagnato dalla
polenta bianca.
14 Cormons, la capitale del Collio
A soli tre chilometri dal confine con la Slovenia, ai piedi del monte Quarin, dal quale si ammirano la pianura
Isontina e le ultime balze delle Prealpi Giulie, sorge il paese di Cormons, fortificata nel 610 dai Longobardi.
Interessante da visitare è il Duomo di S. Adalberto, di origine settecentesca, così come l’interno di Palazzo
Arta, che custodisce un mirabile salone a stucchi con tele di soggetto asburgico. Il nostro viaggio nel gusto
parte dal sommo Prosciuttificio di Lorenzo D’Osvaldo (via Dante, 40 • tel. 048161644), e dal suo inenarrabile
Prosciutto di Cormons, prodotto seguendo un’antica ricetta che prevede, tra l’altro, l’affumicatura
per tre o quattro giorni eseguita con un antico camino (il “folgar”) alimentato con legna di ciliegio, spezie e
foglie di alloro. L’enoteca di Cormons (piazza XXIV Maggio, 21 • tel. 0481630371) nella piazzetta principale,
offre le produzioni del territorio, così come l’Enoteca del Mondo (via Vino della Pace, 31 • tel. 048160252).
In frazione Borgnano Giuseppe Zoff (via Parini, 18 • tel. 048167204), alleva vacche Pezzate Rosse e produce
il Latteria Friulana, le caciotte aromatizzate e la mozzarella di latte vaccino (nel suo agriturismo si
può anche pernottare). Per un buon pasto, vi consigliamo il ristorante La Subida (loc. Monte, 22 • tel.
048160531): da un menu recitato a voce scegliete l’aperitivo con il prosciutto di D’Osvaldo, la frittata con
i bruscandoli, l’orzotto amaro, lo stinco di vitello arrosto con patate in tecia e lo strudel di ciliegie nere con
burro e cannella. E’ poi possibile pernottare negli accoglienti appartamenti tra le colline.
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15 Cormons: gli assaggi enoici
Le frazioni di Cormons sono famose per le loro cantine. Tanti, tantissimi i nomi che possiamo segnalare
per ottimi assaggi enoici. Partiamo da Borgo San Daniele (via San Daniele, 16 • tel. 048160552), che ha
anche tre camere per il pernottamento, così come Isidoro Polencic (via Plessiva, 12 • tel. 048160655).
Ronco dei Tassi (loc. Monte, 38 • 048160155) è stato nostro top hundred con il Collio Bianco “Fosarin”
(uvaggio di tocai friulano, malvasia e pinot bianco). In località Brazzano troverete un nome storico della
vinicoltura friuliana, ovvero Livio Felluga (via Risorgimento, 1 • tel. 048160203), top hundred con il COF
Bianco Illivio, ma autore di un pregevole Picolit. Qui si trova anche Terra e vini (loc. Brazzano • via XXIV
Maggio, 34 • tel. 048160028) osteria-enoteca dell’azienda Felluga, dove si possono assaggiare tutti i vin
dell’azienda, accompagnati da prodotti stagionali del territorio. In località Zegla, ricordiamo la cantina Colle
Duga (loc. Zegla, 10 • tel. 048161177), top hundred con il Collio Friuliano “Colle Duga” e quella di Keber Edi
(loc. Zegla, 17 • tel. 048161184) top hundred con il Collio Friulano bianco a base di tocai e malvasia. Qui si
può anche pernottare. Ricordiamo anche Davide Feresin (loc. San Quirino, 2 bis • tel. 04481630032), tra i
cento migliori vini con il Friuli Isonzo Friulano e Roberto Picèch (loc. Pradis, 11 • tel. 048160347) anch’egli
premiato per il Collio Pinot Bianco.
16 A Sud di Cormons
L’ultima tappa di questo itinerario parte da Mariano del Friuli, noto fin dal XVIII secolo per la produzione
di seggiole. Noi ci limitiamo a segnalare tre cantine: Az. Agr. Luisa (via Campo Sportivo, 13 •
tel. 048169680), top hundred con il Friuli Isonzo sauvignon “Linea Luisa”; Masut da Rive (via Manzoni,
82 • tel. 048169200) premiato per il Friuli Isonzo Friulano e Vie di Romans (loc. Vie di Romans, 1 • tel.
048169600). Dopo aver visitato, a Romans d’Isonzo, la cantina di Puiatti Giovanni (loc. Zuccole, 4 •
tel. 0481909608), si può andare a Gradisca d’Isonzo, dove si ammira la Fortezza, edificata dai Veneziani
nell’ultimo decennio del Quattrocento, e il Duomo dei SS. Pietro e Paolo. La cantina che segnaliamo
è quella di Marco Felluga (via Gorizia, 121 • tel. 048199164), mentre la tavola è quella del Mulin
Vecio (via Gorizia, 6 • tel. 048199783): in un vecchio mulino (come dice il nome) assaggerete i piatti
classici della tradizione goriziana, accompagnati dai vini del Collio. Chiudiamo l’itinerario a Sagrado,
dove nella Locanda dello Sbilf (Borgo Castelvecchio – Largo Castelvecchio, 8 • tel. 0481969969) si
possono assaggiare le birre di Sauris Agribeer, abbinate ai piatti della tradizione. L’ultimo indirizzo è
quello della cantina Castelvecchio (via Castelnuovo, 2 • tel. 048199742).
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