Copertina 6 - Retriever Magazine

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<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

periodico di informazione on-line del RCI - anno 3 - numero 6<br />

NOVA SCOTIA<br />

DUCK TOLLING RETRIEVER:<br />

L’ALLEGRO RETRIEVER<br />

CHE RICHIAMA LE ANATRE


in questo numero:<br />

•Editoriale RCI - di Stefania Sammaruca Roche<br />

•Nova Scotia Duck Tolling <strong>Retriever</strong>:<br />

l’allegro retriever che richiama le anatre - di Douglas W. Coldwell e James Jeffrey<br />

•Il “folletto canadese” prende casa in Italia - di Mirko Garutti<br />

•Ci sono tante forze positive all’interno della FCI - di Gabriele Metz<br />

•La scelta dello stallone - di Joy Venturi Rose<br />

•<strong>Retriever</strong>s e pet therapy - di Sabrina Gasparri<br />

•Castellare di Tonda - di Pietro Scelfo<br />

•La storia di Brad - di Federica Luzzana<br />

•Il ruolo delle emozioni - di Cinzia Stefanini<br />

•Scent of the Missing - di Susannah Charleson<br />

•La Kvalifikations-Prove danese - di Alessandra Franchi<br />

•<strong>Retriever</strong> e non solo – libri, tv, regali, attualità, curiosità - a cura di Patty Fellows<br />

Un sentito grazie a quanti hanno collaborato a questo numero,<br />

in particolare a Mirko Garutti, Pietro Scelfo e Federica Luzzana.<br />

Martino Salvo<br />

coordinatore di redazione<br />

Patty Fellows<br />

redattore<br />

Alessandra Franchi<br />

redattore<br />

Leonardo Langiu<br />

Impaginazione/grafica<br />

Ogni articolo esprime in libertà le opinioni del suo autore, il RCI puo' non condividere o sottoscrivere necessariamente quanto viene pubblicato.


l’editoriale<br />

Esistono allevatori ed Allevatori.<br />

Nella prima categoria rientrano tutti coloro che si interessano alla produzione e al commercio degli<br />

animali, di qualsiasi specie e razza, per scopi esclusivamente economici; costoro sono spesso<br />

coadiuvati – nel caso dei cani – dagli importatori da paesi che praticano prezzi più convenienti;<br />

dunque sono allevatori, sì, ma allevano solo per un fine meramente consumistico, numerico e non<br />

qualitativo.<br />

Gli Allevatori sono molto di più: hanno compiti molto più complessi, hanno necessità di<br />

competenze sfaccettate e devono addossarsi responsabilità molteplici non solo nei confronti degli<br />

animali, ma anche della clientela.<br />

Nel caso dell’allevamento cinofilo di oggi, infatti, si è aggiunta una componente socio-psicologica<br />

per cui il cane diventa spesso una forma di “presidio sanitario” fruito da soggetti particolarmente<br />

fragili, quali persone sole, disabili, anziani.<br />

Ecco allora che l’Allevatore deve integrare la sua preparazione per offrire al cliente non solo un<br />

soggetto allevato secondo i canoni di massima sottoscritti con la firma del Codice Etico<br />

dell’Allevatore, ma fornire anche una valida assistenza soprattutto a coloro che per la prima volta<br />

possiedono un cane, aiutandoli anche a difendersi dall’aggressività delle persone che gravitano<br />

intorno al mondo cinofilo, pronte a sfruttare la vulnerabilità di chi ha appena scoperto l’emozione<br />

della nuova e bellissima esperienza di incontrare il proprio cane.<br />

Ed ecco che l'Allevatore deve aiutare i propri clienti a difendersi da quei professionisti senza<br />

scrupoli che propongono loro di eseguire sul loro cucciolo l’intervento “dei cento giorni” per<br />

garantirgli l’esenzione dalla displasia dell’anca (tra l’altro, vera e propria truffa dal punto di vista<br />

della selezione genetica), tanto per segnalare una delle ultime novità.<br />

Scopo delle società specializzate è proprio quello di riunire le esperienze degli Allevatori e dei<br />

proprietari, distillandole, coordinandole e portandole a conoscenza tutti coloro che sono interessati<br />

al Cane: le manifestazioni devono essere occasione di incontro e scambio positivo di acquisizioni<br />

tecniche e conoscitive, e non solo occasione di mera conquista di un cartellino e sfoggio di vanità<br />

personale di personaggi patologicamente affetti da “sindrome di onnipotenza”, unici depositari del<br />

miglior metodo di allevamento in assoluto, permalosi, refrattari ed ostili a qualsiasi dialogo,<br />

confronto o suggerimento.<br />

Questa condivisione che porta arrichimento deve essere uno degli scopi principali<br />

dell’associazione che riunisce gli appassionati delle razze retriever, grazie alla collaborazione<br />

fattiva di tutti i soci.<br />

Stefania Sammaruca Roche, Presidente RCI


NOVA SCOTIA<br />

DUCK TOLLING RETRIEVER:<br />

RETRIEVER:<br />

Il Nova Scotia Duck Tolling <strong>Retriever</strong>, comunemente chiamato “Toller” ha le sue origini nel<br />

distretto Little River della Contea Yarmouth County, in Nova Scotia (Canada).<br />

L'origine della razza risale probabilmente al 1860,<br />

quando un abitante della contea di Yarmouth,<br />

James Allen, ricevette dal capitano di una goletta<br />

una femmina di Flat Coated fegato che proveniva<br />

dall'Inghilterra. Allen la accoppiò con un retriever<br />

di pelo corto di tipo Labrador. Le femmine ottenute<br />

da questo accoppiamento furono poi accoppiate<br />

con un cocker spaniel marrone.<br />

Subito dopo, un accoppiamento con un Setter<br />

Irlandese portò il colore rosso che distingue oggi<br />

i Toller. E' possibile che siano stati introdotti<br />

anche Collie o Shetland Sheepdog per ottenere<br />

la coda riccamente piumata e l'istinto a radunare<br />

le greggi che il Toller presenta oggi. E non si<br />

può neppure escludere che in qualche momento<br />

<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

di Douglas W. Coldwell and James Jeffrey<br />

traduzione di Alessandra Franchi<br />

razze retriever<br />

L’ALLEGRO RETRIEVER CHE RICHIAMA LE ANATRE<br />

siano stati usati negli accoppiamenti anche il<br />

Brittany Spaniel e il Golden <strong>Retriever</strong>. Il progetto<br />

era quello di sviluppare un cane che assomigliasse<br />

alla volpe rossa; piccolo, amante del gioco e<br />

intelligente con le attitudini al riporto dei retriever<br />

più grossi e tutto l'istinto venatorio caratteristico<br />

dei cani compresi nello “sporting dog group” (per<br />

il Kennel Club Americano questo gruppo comprende<br />

gli spaniel, i setter, i retriever, gli spinoni,<br />

i pointer, i weimaraner).<br />

In origine il Toller era chiamato “Little River Duck<br />

Dog” dal suo luogo di origine, ma grazie a Cyril<br />

Colwell di Halifax, la razza venne registrata<br />

ufficialmente dal Kennel Club Canadese come<br />

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azze retriever<br />

Nova Scotia Duck Tolling <strong>Retriever</strong> nel 1945. La<br />

razza ha recentemente acquistato popolarità, e<br />

ora esistono allevatori in Canada, Stati Uniti e<br />

molti altri paesi del mondo.<br />

Nel 1995 – anno del cinquantesimo anniversario<br />

del riconoscimento della razza dal Canadian<br />

Kennel Club - il Nova Scotia Duck Tolling <strong>Retriever</strong><br />

è stato ufficialmente riconosciuto come cane<br />

ufficiale della Nova Scotia. Se la tendenza odierna<br />

continuerà, il Toller potrebbe diventare uno<br />

dei cani più popolari nella storia canadese.<br />

Lo sviluppo dei Toller non è mai stato influenzato<br />

in alcun modo dall'allevamento in altri paesi. Il<br />

Nova Scotia Duck Tolling <strong>Retriever</strong> è un cane canadese<br />

al 100%. E' stato sviluppato in Canada,<br />

da canadesi, per le condizioni di caccia canade-<br />

si. Come razza, il Toller è quasi altrettanto<br />

antico delle razze retriever più popolari, come<br />

il Labrador, il Golden e il Chesapeake. Il<br />

Golden, ad esempio, ha iniziato il suo sviluppo<br />

solo un paio d'anni prima del Toller. Il Labrador<br />

è nato solo un poco prima, all'inizio del 1800.<br />

Il Toller non era molto conosciuto nel passato,<br />

perché i primi allevatori non vendevano volentieri<br />

le loro femmine. Infatti i principali allevatori erano<br />

anche appassionati cacciatori che non volevano<br />

certo dei concorrenti sui terreni di caccia.<br />

Caratteristiche<br />

Il Nova Scotia Duck Tolling <strong>Retriever</strong> è un cane<br />

eccezionalmente intelligente e molto facile da<br />

addestrare. Sia il padre che la madre di una delle<br />

nostre fattrici sono campioni di Obedience. Red, il<br />

nostro stallone campione, che è stato Top Toller in<br />

Canada nel 1970, ha riportato la sua prima anatra<br />

a 12 settimane. L'anatra era grande quasi quanto<br />

il cane, ma lui è riuscito a trascinarla attraverso un<br />

intero campo scodinzolando vigorosamente.<br />

Noi usiamo i Toller come cani da cerca per beccaccia,<br />

fagiani e pernici, e come Toller e retriever<br />

quando cacciamo anatre. Non crediamo che il<br />

Toller possa aver rivali come cane da caccia<br />

completo, in particolare nelle condizioni di caccia<br />

canadesi. Un Toller può inseguire un'anatra ferita<br />

nel mare agitato e ghiacciato, con un<br />

coraggio e una determinazione che<br />

sono assolutamente stupefacenti.<br />

Un grande vantaggio nell'usare un<br />

Toller come cane da caccia, e in<br />

particolare per il riporto, è la sua<br />

dimensione compatta. Tutti gli altri<br />

retriever pesano più di 30 chili, e sono<br />

alti circa 55 cm al garrese. Il Toller pesa 25 chili<br />

(i maschi) ed è alto 50 cm al garrese. Sono più<br />

agili, più forti, e sono più determinati di ogni altra<br />

razza che noi conosciamo. I Toller sono cani da<br />

caccia con una dimensione ideale per vivere in<br />

appartamento, o per infilarsi in una tana. Possono<br />

essere usati per riportare saltando da una canoa<br />

senza rovesciarla. Non stanno tra i piedi e non<br />

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<strong>Retriever</strong> magazine


sbattono negli oggetti (o nei bambini) quando<br />

vivono in appartamento, eppure sono abbastanza<br />

forti e coraggiosi da affrontare il mare agitato o il<br />

ghiaccio per recuperare un'anatra abbattuta.<br />

Naturalmente il Toller non si limita ad essere un<br />

compagno di caccia. Questi cani hanno una tipica<br />

personalità da abitante della Nova Scotia. Sono<br />

estremamente gentili, amichevoli, fedeli compagni<br />

e ottimi cani da guardia. Possono qualche volta<br />

anche essere usati come cani da gregge. Per la<br />

loro natura giocosa e per la poca tendenza ad<br />

andarsene in giro, sono insuperabili compagni<br />

di gioco per i bambini, e benchè siano ottimi ed<br />

attenti cani da guardia non abbiamo mai visto un<br />

Toller arrabbiato o minaccioso.<br />

Una delle caratteristiche dei Toller che troviamo<br />

veramente eccezionali è la loro abilità al riporto.<br />

Praticamente ogni cucciolo a otto - nove<br />

settimane, scelto a caso in una cucciolata,<br />

mostrerà immediatamente un<br />

grande desiderio di riportare qualunque<br />

piccolo oggetto gli venga lanciato.<br />

Abbiamo visto molti Toller bravissimi a<br />

<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

razze retriever<br />

riportare, così come ad eseguire comandi come<br />

seduto, resta, a terra, ecc, a dodici - quattordici<br />

settimane di vita. Sembrano possedere una fantastica<br />

capacità di imparare da giovanissimi, e l'addestramento<br />

precoce migliora il comportamento e<br />

il carattere dell'adulto.<br />

Che cosa è il Duck Tolling?<br />

La caratteristica più importante e unica dei Toller<br />

è che chiamano a raccolta le anatre (duck tolling).<br />

Che significa? L'idea di usare un cane per attirare<br />

e richiamare le anatre viene dalla relazione tra le<br />

anatre e la Volpe Rossa: il Toller è stato creato<br />

per assomigliare alla Volpe. L'idea non era<br />

nuova, perché si sono trovati riferimenti a cani - di<br />

nessuna razza in particolare - usati in Europa fin<br />

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azze retriever<br />

dal 1625, usati per attirare la selvaggina verso le<br />

reti (la parola “tolling” come usata nel nome Nova<br />

Scotia Duck Tolling <strong>Retriever</strong>, significa adescare<br />

o richiamare, da una parola in inglese antico, Toll,<br />

che ai nostri giorni indica il rintocco della campana).<br />

Si crede che gli Indiani Acadians o Mic-Mac<br />

usassero già un cane simile ad una volpe per<br />

attirare le anatre verso le reti.<br />

Come lavora un Toller?<br />

Quando le anatre vedono la volpe che gioca sulla<br />

riva di un lago o a bordo acqua, si avvicinano,<br />

proprio come una rondine si avvicina al corvo, o<br />

il corvo si avvicina all'avvoltoio. Non si sa se lo<br />

facciano per stuzzicare o per farla allontanare,<br />

ma a volte si avvicinano da grandi distanze fino a<br />

che la volpe è visibile. Arrivano con le teste erette,<br />

sibilando come una vecchia oca in una fattoria. Le<br />

anatre si comportano così qualunque sia il tempo,<br />

splendido o veramente brutto.<br />

La spiegazione logica dell'attrazione delle anatre<br />

per la volpe (o il Toller) è che la volpe è un naturale<br />

nemico dell'anatra, perché ruba le uova e<br />

uccide gli anatroccoli. La volpe sembra consapevole<br />

di questa attrazione e la usa a<br />

suo vantaggio, visto che le anatre<br />

a volte arrivano così vicine da farsi<br />

prendere, fornendo alla volpe un<br />

ottimo pasto. A volte due volpi lavorano<br />

insieme: una gioca sulla spiaggia,<br />

l'altra si nasconde nell'erba<br />

alta. Quando le anatre arrivano, la<br />

volpe nascosta balza fuori e cattura<br />

un'anatra, che poi divide con l'altra<br />

volpe. La Walt Disney ha fatto un<br />

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<strong>Retriever</strong> 8<br />

magazine


film sulla Volpe Rossa in cui si è documentato<br />

questo comportamento.<br />

Quando è in azione il Toller non emette alcun<br />

suono, e, diversamente dalla volpe, non cerca di<br />

acchiappare le anatre e non va nell'acqua. Sono<br />

soltanto la sua presenza e i suoi movimenti giocosi<br />

ad attirare le anatre. Il cacciatore si nasconde<br />

in un capanno o tra l'erba alta. Se le anatre sono<br />

lontane sull'acqua, fuori portata del fucile, il cacciatore<br />

lascia che il suo Toller, che è sempre sotto<br />

controllo, giochi sulla riva, e così facendo attira le<br />

anatre e le porta a tiro. Il cacciatore naturalmente<br />

non spara alle anatre quando sono nell'acqua,<br />

ma quando sono a tiro le fa volar via per meglio<br />

colpirle e ridurre le probabilità di perdere anatre<br />

ferite. Alla fine dell'abbattimento il Toller usa la<br />

sua seconda personalità, quella del retriever, e<br />

quanto è bravo e coraggioso come retriever! Una<br />

volta una femmina di Toller di 25 chili riportò sette<br />

anatre canadesi dal mare agitato, con la<br />

faccia coperta di penne.<br />

Non serve un addestramento speciale.<br />

Non c'è bisogno di alcun addestramento speciale<br />

per insegnare a un Toller a richiamare<br />

le anatre. L'unica cosa da fare è insegnargli<br />

a riportare. E questo si fa in uno dei modi<br />

con i quali si insegna abitualmente il riporto.<br />

<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

razze retriever<br />

Tuttavia il Toller è un riportatore naturale, e<br />

normalmente non c'è bisogno di insegnargli<br />

molto. Quando il cacciatore vuole attirare<br />

le anatre, si piazza con il suo Toller dove le<br />

anatre non possano vederli. Poi il cacciatore<br />

lancia al Toller un bastoncino o un piccolo<br />

oggetto da riportare (meglio non sassolini, noi<br />

a volte usiamo le cartucce vuote).<br />

Bisogna lanciare l'oggetto in modo che le<br />

anatre possano vedere il cane che riporta.<br />

Quando il cane va al riporto, può non riportare<br />

subito, ma si metterà a giocare con il bastoncino,<br />

lo lancerà in aria, ci si rotolerà sopra, lo rosicchierà,<br />

e tutto questo in vista delle anatre.<br />

Vedendo tutto questo, le anatre normalmente<br />

inizieranno ad avvicinarsi al cane. Poi il cane<br />

raccoglie il bastoncino e lo riporta al suo<br />

padrone. Il padrone trattiene allora nascosto<br />

il Toller fino a che le anatre non smettono<br />

di avvicinarsi. A questo punto lancia nuovamente<br />

il bastoncino e si ripete l'intero<br />

processo. Si continua così fino a che le<br />

anatre non sono a tiro. A questo punto il<br />

cane viene tenuto nascosto fino a che l'abbattimento<br />

è terminato, e poi lo si fa riportare<br />

le anatre abbattute. L'uso di un Toller evita di<br />

portarsi dietro le dozzine di richiami a forma di<br />

anatra che la maggior parte dei cacciatori usa<br />

normalmente.<br />

Bisogna ricordare che nonostante il Toller sia<br />

un riportatore naturale e abbia una natura<br />

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azze retriever<br />

giocosa, ha anche un naturale istinto predatorio.<br />

In altre parole, bisogna insegnargli a non<br />

inseguire o cercar di prendere le anatre. Un<br />

metodo usato per insegnare al Toller a ignorare<br />

le anatre è tener legata una corda sottile al suo<br />

collare quando richiama le anatre. La corda<br />

deve essere lunga abbastanza per arrivare fino<br />

a dove è nascosto il cacciatore. Così, quando il<br />

cane è attirato delle anatre, un piccolo strappo<br />

alla corda lo rimette sotto controllo e lui riporta<br />

il suo legnetto come deve fare. Abbiamo visto<br />

dei Toller giocare e riportare i loro legnetti con<br />

le anatre lontane solo pochi metri, senza mai<br />

cercare di catturarle.<br />

Uno degli aspetti più importanti della caccia<br />

con i Toller è che essi si possono usare con<br />

successo quando il tempo è bello. Ciò è molto<br />

importante laddove la maggior parte della<br />

caccia si svolge con il tempo brutto usando<br />

anatre-richiamo. A volte le anatre vengono<br />

attirate dai Toller a più di un miglio di distanza.<br />

E' una esperienza fantastica per un cacciatore<br />

vedere migliaia di anatre che vengono verso il<br />

suo Toller e si portano a tiro di fucile. Con un<br />

Toller si possono attirare oche e la maggior<br />

parte delle anatre (escluse le Ider, Old Squaw<br />

e Scooter). In genere le oche sono più difficili<br />

da attirare delle anatre.<br />

Vorremmo incoraggiare tutti, in particolare chi usa<br />

le razze retriever più grandi, a provare a cacciare<br />

con un Nova Scotia Duck Tolling <strong>Retriever</strong> ben<br />

addestrato. Molti di voi hanno usato<br />

solo una delle razze, ed essendosi<br />

trovati bene, non ne hanno provate<br />

altre. Chiedete a chi ha avuto un<br />

Toller e anche cani di altre razze, sia<br />

da caccia che non da caccia. Siamo<br />

sicuri che la maggior parte vi dirà<br />

che ora non vorrebbe più nessuna<br />

altro cane. Il loro cuore è stato catturato<br />

dal loro Toller, sia come razza<br />

che come cane. Gentile, affettuoso<br />

e attento sono gli aggettivi che<br />

descrivono il Toller come cane da<br />

casa. Intelligente, volenteroso, abile<br />

e determinato, sono gli aggettivi che<br />

descrivono il Toller come cane da<br />

caccia. Che volete di più?<br />

<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

Douglas Coldwell e<br />

Jim Jeffrey<br />

sono cognati e allevano Toller in Canada<br />

con l'affisso Littleriver da 1969, e i loro cani<br />

si trovano nei pedigree dei Toller in tutto il<br />

mondo. Jim Jeffrey è cresciuto nella contea<br />

di Yarmouth in Nova Scotia, il luogo di origine<br />

della razza, e i Toller fanno parte della sua famiglia<br />

estesa da più di 100 anni. Ha ricevuto<br />

il suo primo Toller da caccia e il suo primo<br />

fucile a 14 anni. Douglas Coldwell è cresciuto<br />

nella zona di Annapolis Valley in Nova Scotia<br />

e lavora insieme a sua moglie Dawn come<br />

insegnante alla scuola elementare. Entrambi<br />

cantano la musica gospel e hanno registrato<br />

un numero di CD che includono anche delle<br />

canzone originali. Doug ha anche scritto<br />

due libri, fra i quali For the Love of Toller,<br />

che racconta la sua vita con i Tollers. Si può<br />

comprarlo in versione E-book sul loro sito<br />

www.littlerivertollers.com/.<br />

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<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

STORIA<br />

Sulla nascita della razza si raccontano tante leggende, ma la più accreditata è che agli inizi<br />

del 1870 nella penisola di Nova Scotia sulla costa orientale del Canada James Allen, avendo<br />

bisogno di un aiutante per la caccia alle anatre e avendo notato che le stesse erano curiose<br />

ed attratte a terra da ciò che si muoveva, cominciò la selezione di un cane che oltre al riporto<br />

avesse la caratteristica di giocare sulla riva stimolato dal cacciatore, che gli lanciava bastoncini<br />

o palline in modo da farlo sparire poi ricomparire dai canneti, allo scopo di incuriosire le<br />

anatre e di farle avvicinare a tiro di fucile.<br />

La storia dice che James Allen partendo da un Flatcoated colore fegato poi incrociato con<br />

un Labrador ed accopppiando i loro figli con Spaniel, Chesapeake Bay <strong>Retriever</strong>, Collie, ed<br />

infine con l’Olandese Koikerhundje, creò una razza che all’inizio era conosciuta con il nome<br />

di Little River Duck Dog fino a che nel 1945 il Canadian Kennel Club riconobbe la razza con<br />

l’attuale nome di Nova Scotia Duck Tolling <strong>Retriever</strong>. Per semplicità nelle zone di origine la<br />

razza è soprannominata Toller cosa che di seguito faremo anche noi.<br />

I primi Toller arrivarono in Europa nel 1982 grazie all’allevatrice Nete Wunsch e precisamente in<br />

Danimarca, ed il loro riconoscimento da parte della FCI risale al 1987.<br />

IMPRESSIONE GENERALE<br />

Il Toller è un cane di medie dimensioni, potente e<br />

compatto, muscoloso e ben equilibrato, con uno<br />

scheletro osseo medio-pesante, estremamente<br />

agile, attento e deciso.<br />

razze retriever<br />

IL “FOLLETTO CANADESE”<br />

PRENDE CASA IN ITALIA<br />

di Mirko Garutti<br />

Quando il cane è in lavoro ed accelera la sua<br />

azione, il portamento della testa si allunga e si<br />

abbassa fino quasi a livello della schiena, la coda<br />

viene tenuta in costante movimento.<br />

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azze retriever<br />

TEMPERAMENTO<br />

Il Toller è molto intelligente, facile da addestrare e<br />

veloce nell’apprendimento.<br />

Dotato di grande resistenza, il cane è un forte<br />

nuotatore e con un istinto al riporto innato.<br />

Forte attaccamento ai membri della famiglia con<br />

spiccata giocosità.<br />

Con gli sconosciuti può essere riservato, ma<br />

senza essere aggressivo o eccessivamente<br />

timido.<br />

DIMENSIONI<br />

L'altezza ideale per i maschi con età superiore ai<br />

18 mesi è 19-20 pollici (48-51 cm).<br />

Per le femmine con età superiore ai 18 mesi 18-19<br />

pollici (45-48 cm).<br />

La tolleranza rispetto allo standard di altezza è<br />

di 1 pollice (2,5 cm).<br />

Il peso deve essere proporzionato all’altezza:<br />

orientativamente 45-51 lbs (20-23 kg) per i<br />

maschi adulti e 37-43 lbs (17-20 kg) per le<br />

femmine.<br />

MANTELLO<br />

Il Toller è stato selezionato per il recupero da<br />

acque gelide, quindi deve avere un pelo idrorepellente<br />

a doppio strato, di media lunghezza con<br />

morbido e denso sottopelo.<br />

Il pelo superiore può avere una leggera onda<br />

che va dal garrese fino alla groppa compresa, altrimenti<br />

è liscio. Alcuni mantelli invernali possono<br />

formare un lungo e riccioluto collare alla gola.<br />

Il pelo si presenta soffice e piumoso alla gola, dietro<br />

le orecchie e nella parte posteriore delle cosce.<br />

Mentre è frangiato sulla parte superiore delle<br />

orecchie e sulle zampe anteriori.<br />

L’aspetto del mantello deve sempre apparire<br />

naturale.<br />

COLORE<br />

Il colore può essere delle diverse tonalità del<br />

rosso o dell’arancio con zone più chiare nella<br />

parte inferiore della coda e dietro le cosce.<br />

Il mantello può avare marcature di colore<br />

bianco alla PUNTA DELLA CODA, AI PIEDI<br />

(IL BIANCO NON DEVE OLTRPASSARE IN<br />

ALTEZZA IL PASTORALE), AL TORACE, AL<br />

MUSO E SULLA TESTA (IL BIANCO NON<br />

DEVE MAI SCENDERE SULLA NUCA).<br />

Il pigmento del naso, labbra, e del contorno<br />

occhi deve essere del colore della carne o in<br />

alternativa nero.<br />

La mancanza di marcature bianche non può<br />

essere penalizzante.<br />

11 <strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine


TESTA<br />

La testa deve essere in proporzione<br />

alle dimensioni corporee.<br />

Vista dall’ alto è leggermente a forma<br />

di cuneo.<br />

Il cranio è ampio e leggermente arrotondato<br />

con occipite non prominente<br />

e le guance piatte.<br />

Lo stop è moderato.<br />

La proporzione cranio/muso dovrebbe essere 1 a 1.<br />

Il muso è a forma di cono con mascella inferiore<br />

forte ma non prominente.<br />

Le narici sono bene aperte e di colore da fondersi<br />

con il mantelle oppure nere.<br />

La dentatura ha chiusura a forbice con dentizione<br />

completa e forte per il trasporto di uccelli di considerevoli<br />

dimensioni.<br />

Occhi a forma di mandorla ben distanziati di<br />

medie dimensioni di colore marrone ambrato.<br />

Espressione amichevole attenta e intelligente.<br />

Il contorno occhi deve essere dello stesso colore<br />

<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

razze retriever<br />

delle labbra.<br />

Orecchie triangolari con punte arrotondate medie<br />

e portate basse, attaccatura alta sul cranio con<br />

l’attaccatura leggermente eretta, pelo mediamente<br />

lungo sulla parte superiore che si ferma prima<br />

della punta lasciandola pulita con pelo corto senza<br />

frangia, pelo morbido e piumoso dietro le orecchie.<br />

CODA<br />

La coda deve seguire la linea naturale della<br />

groppa, leggermente in discesa e larga all'attaccatura<br />

e ben frangiata, la lunghezza deve raggiungere<br />

almeno il garretto; viene portata al di sopra della<br />

linea dorsale ad eccezione di quando il cane è<br />

in attenzione, in questo caso viene portata alta e<br />

ricurva sul dorso ma mai lo deve toccare e formare<br />

un anello chiuso all’estremità.<br />

COLLO<br />

Leggermente ad arco, forte e muscoloso. Portato<br />

eretto (da fermo), di media lunghezza senza<br />

giogaia.<br />

TRONCO<br />

La linea dorsale deve essere dritta, la schiena<br />

corta e dritta, le reni forti e muscolose il torace<br />

deve essere profondo con lo sterno che arriva<br />

fino ai gomiti, il costato ben sviluppato non a<br />

forma di barile né piatto; il ventre è leggermente<br />

ritratto.<br />

12


azze retriever<br />

ARTI<br />

ANTERIORI: devono essere paralleli, dritti e con<br />

ossatura forte, la spalla deve essere muscolosa<br />

con scapole ben attaccate che formano un garrese<br />

inclinato verso il dorso, il rapporto scapolaomero<br />

è di 1-1, i gomiti ben aderenti non ruotati<br />

né all’interno né all’esterno, i pastorali forti e leggermente<br />

inclinati, i piedi sono palmati, compatti,<br />

di media grandezza con dita unite, arrotondate<br />

e ben arcuate, con cuscini plantari spessi; gli<br />

speroni possono essere asportati.<br />

POSTERIORI: il posteriore è muscoloso largo e<br />

quadrato con angolazione equilibrata, il rapporto<br />

tra osso della coscia e osso della gamba<br />

deve essere di 1-1.<br />

Le cosce sono muscolose, le ginocchia ben<br />

angolate e i garretti ben scesi e non ruotati<br />

né all’interno né all’esterno, gli speroni non<br />

devono essere presenti.<br />

MOVIMENTO<br />

Il movimento del Toller esprime potenza, allegria<br />

e leggerezza, mostrando una buona estensione<br />

in avanti e una buona spinta posteriore. I piedi<br />

devono muoversi secondo una linea retta, nel movimento<br />

veloce il cane deve muoversi su una sola<br />

traccia mantenendo la dorsale dritta e abbassando<br />

la testa fino quasi alla linea dorsale e deve<br />

mantenere la coda in movimento.<br />

DIFETTI<br />

Ogni deviazione dallo standard è da considerarsi<br />

un difetto che va penalizzato a seconda della sua<br />

gravità.<br />

DIFETTI DA SQUALIFICA<br />

Prognatismo e enognatismo superiore ai 3 mm.<br />

Piedi non palmati.<br />

Macchie bianche sulle spalle intorno alle orecchie,<br />

sul dorso, sul collo, che attraversino schiena o i<br />

fianchi.<br />

Mantello argentato grigio o con zone nere .<br />

Mantello di altri colori oltre alle tonalità del rosso<br />

e dell arancio.<br />

Un eccessiva timidezza o aggressività nel soggetto<br />

adulto.<br />

I maschi devono avere due testicoli di aspetto<br />

normale ben discesi nello scroto.<br />

13 <strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine


Ai giorni nostri il Toller non è quasi mai utilizzato per<br />

lo scopo per cui è stato selezionato (cioè la caccia)<br />

pertanto essendo un cane da lavoro bisogna che i suoi<br />

nuovi compagni gli trovino un nuovo passatempo.<br />

Basta poco per renderlo felice: lasciarlo vivere a contatto<br />

con la famiglia, specialmente se con bambini<br />

che giocano con lui, portarlo a passeggio e metterlo<br />

a contatto con situazioni nuove e stimolanti, fare una<br />

corsa all’aperto, tuffarsi in un torrente, vivere la vita<br />

della famiglia. Così facendo si rimarrà stupiti di come<br />

questo cane, così vivace e infaticabile, all’esterno si<br />

spegnerà e si calmerà al rientro in casa .<br />

I Toller per loro natura non sono aggressivi ma sanno<br />

distinguersi per la loro attenta ed energica difesa della<br />

loro famiglia e dei loro beni nei confronti dei male<br />

intenzionati (non dimentichiamo che nelle loro vene<br />

scorre sangue di cani da guardia).<br />

Con gli altri cani sono socievoli ma con la tendenza a<br />

dominarli, cercandone la sottomissione con sguardi<br />

penetranti e con ringhiate molto accentuate (ne rimarrete<br />

stupiti).<br />

L’astuzia lo porta a riconoscere soggetti pericolosi e<br />

a starne alla larga.<br />

<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

razze retriever<br />

Il Toller non ha inclinazioni da attaccabrighe<br />

Il Toller viene utilizzato come cane da ricerca<br />

persone disperse o da valanga, ha ottimi<br />

risultati in gare di agility, obbedienza e in tutte<br />

quelle attività dove vengono richieste notevoli<br />

doti atletiche.<br />

Mirko<br />

Garutti<br />

Ha sempre avuto la passione per i cani,<br />

allevava pastori tedeschi ed è stato tra i<br />

primi tesserati SAS (tessera n. 14 ) oltreché<br />

stretto collaboratore del suo fondatore, il<br />

Dott. Gorrieri. Dopo la prematura morte<br />

del suo amico/socio ha abbandonato<br />

l’allevamento, pur avendo sempre la cinofilia<br />

nel cuore.<br />

Successivamente si è dedicato per diversi<br />

anni ai cavalli, possedendo e allevando<br />

cavalli Paint, contribuendo alla fondazione<br />

del Paint Horse Club.<br />

Ha conosciuto i Nova Scotia e la passione<br />

cinofila ha preso il soppravvento, ha venduto<br />

gradatamente tutti i suoi cavalli e adesso<br />

possiede undici Toller.<br />

14


mondo cinofilo/expo<br />

CI SONO TANTE<br />

FORZE POSITIVE<br />

ALL’INTERNO DELLA DELLA FCI<br />

Ringraziamo Mr. Christofer Habig e la Federation Cynologique Internationale per il<br />

permesso di pubblicare questo articolo, apparso nel primo numero 2010 del FCI magazine<br />

(www.fci.be/magazine.aspx).<br />

A Christofer Habig, che lavora a Francoforte nella direzione di una delle banche mondiali, ed<br />

è Senatore Onorario e ex-presidente del German Kennel Club, è universalmente riconosciuto<br />

il merito di aver sempre determinato grandi cambiamenti in ogni posizione da lui occupata.<br />

Habig ha iniziato a viaggiare per il mondo seguendo la sua passione per i cani fin da giovane,<br />

ed ha avuto così la possibilità di apprezzare le diverse tradizioni e culture all’interno di FCI,<br />

KC (Kennel Club Inglese) e AKC (Kennel Club Americano). Da bambino ha avuto un Deutsche<br />

Dogge, e questo lo ha fatto diventare dapprima un vero appassionato e in seguito una<br />

riconosciuta autorità su tutto il gruppo delle razze molossoidi. Habig ha dato inizio alla prima<br />

rivista internazionale sui Molossoidi, e ha giudicato con successo le sue razze in tutti i principali<br />

eventi, compresi tutti i championship show in gran parte dei paesi di origine di queste razze.<br />

E’ appassionato anche di Border Terrier, e fin dalla fine degli anni 70 ha dimostrato un grande<br />

interesse per il mondo dei Terrier. Habig e sua moglie hanno anche due Do Khys. Dopo esser<br />

divenuto giudice VDH-FCI all’età di 21 anni, Habig dalla metà degli anni 80 giudica tutte le razze<br />

dei gruppi 1, 2 e 9 (classificazione FCI).<br />

Come vede il futuro della FCI?<br />

Molto positivo, molto più positivo di alcuni anni fa.<br />

Perché? Molte persone in ambiente cinofilo<br />

non sono così ottimiste.<br />

Posso darle tre buoni motivi: quando ci guardiamo<br />

di Gabriele Metz - traduzione Alessandra Franchi<br />

intorno, sempre più persone nel mondo desiderano<br />

avere un cane, e i cani non sono mai stati così<br />

inseriti nella società come lo sono ora, in molti ruoli<br />

e funzioni. Inoltre ci si aspetta che gli appassionati<br />

cinofili prendano la loro passione seriamente, e<br />

sappiamo che nel passato non è sempre stato così.<br />

15 <strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine


E questo è ottimo per noi, perché noi facciamo<br />

esattamente questo. Qualità, non quantità<br />

è l’approccio della FCI. E, terzo motivo, le<br />

persone intelligenti all’interno dei nostri Club<br />

Nazionali sono tutte d’accordo che otterremo<br />

risultati migliori se uniremo le nostre forze.<br />

Voglio dire che se siamo intelligenti e usiamo il<br />

nostro potenziale, la FCI diventerà un marchio<br />

globale ancora più forte di quanto non sia ora.<br />

La globalizzazione influenzerà la crescita<br />

della FCI?<br />

Se saremo saggi, avrà una influenza positiva.<br />

Nel mondo cinofilo, globalizzazione significa<br />

miglior accesso per sempre più persone a una<br />

grande quantità di informazioni. Così alla FCI<br />

spetta il ruolo di una grande piattaforma di<br />

contatti tra persone che hanno affinità di pensiero<br />

in diversi paesi e culture. Questa possibilità<br />

è veramente affascinante e può contribuire<br />

moltissimo al benessere dei cani. Sarà una<br />

grande prospettiva per la FCI negli anni futuri.<br />

Vede solo cose buone nella globalizzazione?<br />

Avere una organizzazione ad “ombrello” dove<br />

i cinofili si raccolgono attraverso i loro kennel<br />

club nazionali può essere un grande aiuto per<br />

gli impegni che essi condividono o con cui si<br />

confrontano. Gli stati – di qualsiasi forma di<br />

governo- dovrebbero consentire ai club di razza<br />

di far parte di uno scambio di idee globale. Gli<br />

ostacoli autocratici dovrebbero appartenere<br />

<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

mondo cinofilo/expo<br />

al passato. Inoltre la globalizzazione non ha<br />

portato le razze più popolari - spesso tedesche<br />

o inglesi- a scavalcare le razze autoctone delle<br />

altre nazioni. C’era questo rischio, ma penso<br />

che siamo riusciti a evitare il pericolo. Guardate<br />

il successo di alcune razze che erano ritenute<br />

rare, è stupefacente e davvero incoraggiante.<br />

La FCI dovrebbe utilizzare la globalizzazione<br />

per raggiungere una maggiore uniformità?<br />

A volte la gente teme che la globalizzazione<br />

applicata alla cinofilia porti a una maggiore<br />

uniformità attraverso le varie nazioni. E alcuni<br />

posso enumerare le ragioni di questo timore. Io<br />

tuttavia non penso che “uniformità” sia l’idea che<br />

sta dietro alla FCI. O almeno non è un’idea che<br />

io appoggerei. Dobbiamo sforzarci di adeguarci<br />

a standard comuni ai diversi paesi membri, ad<br />

esempio per quanto riguarda l’etica<br />

dell’allevamento o le qualifiche dei<br />

giudici. Si tratta di avere valori comuni e<br />

regolamenti comuni pragmatici. Ma non<br />

dobbiamo dimenticare che una diversità<br />

di approccio e concetti è la forza trainante<br />

del nostro mutuo successo.<br />

“Se siamo abili ad usare tutto il nostro<br />

potenziale, la FCI diventerà un marchio<br />

globale ancora più forte di quanto non<br />

sia ora”<br />

Come vede il ruolo dei media oggi?<br />

Come ha detto di recente Jeremy Rifkin<br />

nel suo libro di cui tanto si è discusso (“La<br />

civiltà dell'empatia”), viviamo oggi in una<br />

16


mondo cinofilo/expo<br />

“civiltà empatica”. La gente accetta sempre meno<br />

ciò che pare ingiusto, poco sicuro o dannoso per<br />

la salute, sia che ciò riguardi le persone che gli<br />

animali. E i media – lo sappiamo tutti- calcano su<br />

questo aspetto, anche perché ne beneficiano dal<br />

punto di vista commerciale. Ma non dobbiamo<br />

deprimerci o mettere in atto delle risposte<br />

irresponsabili. Anche qui la nostra sicurezza come<br />

esperti cinofili è importante. Dobbiamo rinnegare<br />

da un giorno all'altro ciò in cui abbiamo sempre<br />

creduto? Spero di no, altrimenti butteremmo una<br />

luce sinistra sul nostro passato. Ma se qualche<br />

stato necessita di un richiamo alla realtà ad<br />

esempio sui problemi di salute e benessere poiché<br />

si è ignorato per anni ciò che altri paesi stavano<br />

facendo, allora bisogna parlare apertamente del<br />

problema invece di cambiare drammaticamente<br />

quello che è stato fatto dai tempi di Adamo e Eva.<br />

Non possiamo credere che essi siano guardiani<br />

del benessere dei cani migliori di noi.<br />

Non le pare che il dibattito pubblico sulla<br />

salute a volte sembri un po' ingiusto?<br />

Certo, a volte si. Ma spesso ci fa vedere che<br />

non abbiamo fatto i nostri compiti. In alcuni casi<br />

dovremmo chiarire bene la nostra posizione.<br />

Prendete il caso delle razze brachicefale, come il<br />

Bulldog Inglese. Guardiamo dal punto di vista dei<br />

giudici: questa razza non è mai stata così sana.<br />

In base alla sua esperienza, che cosa funziona<br />

e che cosa non funziona se in un paese è<br />

necessario un cambiamento in materia di<br />

salute?<br />

Io non credo che possa funzionare nessun<br />

tipo di programma di rieducazione imposto<br />

dall'alto. Non funzionano in nessun kennel club<br />

democratico. In secondo luogo non dovremmo<br />

mai permettere che gli allevatori migliori, che<br />

sono la spina dorsale del nostro sport, siano<br />

confusi con i produttori di cuccioli all'ingrosso.<br />

Se si prende del denaro da entrambi, poi non li<br />

si può separare nel dibattito pubblico. Se invece<br />

rifiutate di registrare le cucciolate prodotte da<br />

allevamenti non controllati, allora potete sentirvi<br />

tranquilli e portare ad esempio il vostro sistema.<br />

In terzo luogo, bisogna dare ai club di razza il<br />

ruolo vitale che spetta ad essi. E' nei club di razza<br />

che stanno gli esperti di una razza. Le persone<br />

che stanno nei comitati centrali sono le persone<br />

17 <strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine


sbagliate per fare delle scelte specifiche per le<br />

varie razze. Ogni cambiamento dovrebbe essere<br />

il risultato di uno sforzo congiunto, basato su una<br />

analisi congiunta dello status quo.<br />

E per quanto riguarda i cambiamenti negli<br />

standard di razza?<br />

Se c'è qualche punto errato o poco chiaro,<br />

dovrebbe esser corretto o chiarito. Ma non<br />

tocchiamo gli standard di razza per cambiare<br />

quanto si è ottenuto con secolo di lavoro. Non<br />

vogliamo esagerazioni. Questo è il nostro punto.<br />

L'Assemblea Generale di Acapulco si è<br />

pronunciata?<br />

Si. Basandosi sulle iniziative di Scandinavia e<br />

Germania, l'Assemblea Generale della FCI ha<br />

confermato che la FCI continuerà ad utilizzare<br />

gli standard Americani e Inglesi per le razze che<br />

hanno avuto origine in America e Regno Unito.<br />

Vediamo però che l'impegno della FCI non è stato<br />

ricambiato, e non vediamo alcuno sviluppo nella<br />

nostra direzione. Per questo dico: è necessario<br />

un chiaro impegno di reciprocità.<br />

Reciprocità, una parola chiave per lei?<br />

Assolutamente si. Noi rispettiamo gli standard<br />

degli altri, e così dovrebbero fare gli altri. La FCI<br />

è tradizionalmente fondata su una filosofia<br />

non coloniale. Rispettiamo le culture nazionali<br />

di ciascuno e per questo anche le razze di<br />

ogni paese. Per me questo è uno dei pilastri<br />

fondamentali affinché la piattaforma della<br />

<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

mondo cinofilo/expo<br />

FCI possa continuare. E questo è ciò che dà<br />

alla FCI un vantaggio nella competizione del<br />

mondo moderno. Possiamo aver a che fare con<br />

la diversità, anzi, la FCI trae vantaggio dalla<br />

diversità. E contemporaneamente lavoriamo per<br />

armonizzare i livelli di qualità tra i nostri membri.<br />

Le due cose vanno di pari passo.<br />

“Non possiamo lasciare che altri – politici o<br />

media - si proclamino tutori del benessere dei<br />

cani migliori di noi.”<br />

La sua idea di reciprocità potrà avere effetti<br />

sugli associati FCI?<br />

Vediamo. Penso che dovremmo esaminare con<br />

attenzione questo argomento. Io raccomando<br />

di esaminare i nostri contratti per vedere se<br />

riceviamo quanto diamo. Questo sia per quanto<br />

riguarda gli standard di razza che i giudici.<br />

Quando rispettiamo i riconoscimenti di ciascun<br />

paese, dobbiamo rispettarne anche i giudici.<br />

Forse non otterremo tutto quanto vogliamo in<br />

una settimana, ma dovremo mettere questo<br />

punto sul tavolo quando trattiamo con gli amici<br />

che sono fuori dalla FCI.<br />

18


mondo cinofilo/expo<br />

Questo ha a che vedere con la creazione di un<br />

nuovo spirito di corpo all'interno della FCI?<br />

Certamente. La FCI dovrebbe continuare a<br />

rafforzare il suo spirito di comunità. L'associazione<br />

non dovrebbe mai essere una pura formalità.<br />

Prendiamo ad esempio le nostre esposizioni<br />

sezionali in Europa, Asia ed America così<br />

come la Mondiale FCI. Sono rappresentazioni<br />

imponenti e spesso di grande successo di che<br />

cosa siamo nella cinofilia. Io concordo con i<br />

molti che vorrebbero vedere la FCI più coinvolta<br />

nell'organizzazione di queste quattro esposizioni<br />

così importanti. Questo potrebbe riguardare<br />

i criteri della scelta del paese e della località<br />

e anche la selezione dei giudici. Dobbiamo<br />

però essere sicuri che la FCI attraverso i suoi<br />

comitati e la sua direzione possa mantenere<br />

le sue promesse. Non possiamo chiedere più<br />

coinvolgimento se non possiamo dare più valore<br />

ai comitati nazionali responsabili.<br />

E' necessario un maggiore spirito di servizio?<br />

Sicuramente non di meno. Tutto sta nel fare si<br />

che i nostri membri sentano che quanto ricevono<br />

vale l'investimento che fanno. Questo si applica<br />

anche a come comunichiamo. Io raccomando<br />

di muoverci verso un nuovo sistema di media e<br />

strumenti FCI.<br />

Più servizio anche in altre aree?<br />

Prendiamo il nostro sistema “Gruppo FCI”. In<br />

termini generali è molto solido in confronto ad<br />

altri sistemi ed è scientificamente ben fondato.<br />

Ma può essere poco pratico nei paesi più piccoli<br />

o nelle esposizioni più piccole, dove si hanno -ad<br />

esempio- 60 razze popolari, ma non le 250 e più<br />

razze che partecipano ai nostri eventi più grandi.<br />

Così dovremmo provare a pensare di avere in<br />

futuro due sistemi di gruppi, quello completo di<br />

dieci gruppi e un altro sistema di cinque gruppi.<br />

Che cosa significa spirito di servizio quando si<br />

pensa all'educazione e all'addestramento dei<br />

giudici? Vede un ruolo aggiuntivo per la FCI in<br />

questo ambito?<br />

Non abbiamo bisogno di più regole, ma come<br />

service della FCI dovremmo dare più guida per<br />

quanto riguarda l'istruzione dei Giudici di Gruppo e<br />

All Breeds. La commissione giudici si è occupata<br />

a fondo di questo aspetto. I vari paesi possono<br />

imparare l'uno dall'altro. Io penso che in futuro<br />

potremmo avere giudici All-rounder Nazionali e Internazionali.<br />

Questi ultimi dovrebbero essere sotto<br />

la giurisdizione della FCI. Come vede, nella FCI<br />

c'è un fermento di azioni positive in molte aree!<br />

*Secondo il desidero dall'autore, la traduzione dal tedesco è<br />

stata ridotta. La versione completa comparirà nella rivista del<br />

Kennel Club tedesco (VDH).<br />

19 <strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine


LA SCELTA<br />

DELLO STALLONE<br />

Per ogni femmina Labrador c'è una quantità di maschi che potrebbero essere usati come stalloni,<br />

ma in effetti scegliere il maschio giusto è una faccenda più complicata di quello che sembra. Tutti<br />

gli allevatori seri impiegano tanto tempo per cercare e decidere qual è lo stallone più adatto alla<br />

loro femmina.<br />

Per questo articolo faccio l'ipotesi che il proprietario<br />

della femmina abbia già riflettuto sul motivo<br />

per cui desidera una cucciolata e se la cagna sia<br />

adatta alla riproduzione e abbia il corretto buon<br />

temperamento Labrador. Inoltre ipotizzo che la<br />

femmina sia stata controllata per la displasia<br />

dell'anca e possibilmente anche per quella del<br />

gomito secondo i protocolli del Kennel Club e<br />

che sia in possesso del certificato aggiornato per<br />

le patologie oculari. In più, do per sicuro che si<br />

sia già pensato a quale sarà il futuro dei cuccioli,<br />

se la cucciolata sarà prodotta per avere cani da<br />

famiglia, o da lavoro, o da esposizione, o magari<br />

per una combinazione delle tre cose, e che ci<br />

sia già la possibilità che i cuccioli vadano in case<br />

adatte. Deve anche essere considerato il colore<br />

che si vorrebbe avere nella cucciolata.<br />

Se possibile, è sempre una buona idea parlare<br />

con l'allevatore della vostra femmina, poiché è<br />

probabile che sappia quali linee si “mescolano<br />

bene” con i cani che alleva. In questo modo può<br />

essere che vi siano suggeriti stalloni da prendere<br />

in considerazione, o che veniate indirizzati a qualche<br />

altro allevatore che può aiutarvi e consigliarvi.<br />

<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

di Joy Venturi Rose<br />

traduzione di A. Franchi<br />

mondo cinofilo/expo<br />

Sandylands Mark, dietro il pedigree di tanti labrador.<br />

La lista che segue è formata dai punti che andrebbero<br />

tenuti in considerazione quando si sceglie<br />

uno stallone e che nel seguito verranno sviscerati<br />

in modo più completo. L'ordine è casuale e non<br />

di preferenza, ma in ogni caso il carattere deve<br />

avere davvero la massima priorità.<br />

Fattori da considerare nella scelta dello stallone.<br />

Carattere.<br />

Pedigree.<br />

Morfologia, punti di forza e di debolezza e confronto<br />

con la morfologia della femmina.<br />

Controlli delle anche.<br />

Controlli dei gomiti.<br />

Risultati dei controlli DNA.<br />

Certificati occhi.<br />

Il suo colore e che colori sono presenti nella sua<br />

genetica.<br />

Successi nel ring, nel lavoro o in altro genere di<br />

competizioni a cui il cane abbia partecipato.<br />

Quanto il proprietario del maschio è disposto ad<br />

aiutare con tutto ciò che può servire per l'accoppiamento.<br />

Come sono i cuccioli già prodotti da quel maschio.<br />

20


mondo cinofilo/expo<br />

Il costo della monta e ogni altra condizione accessoria<br />

legata all'accoppiamento.<br />

Se il padrone dello stallone può passarvi richieste<br />

di cuccioli.<br />

Avete visto il cane di persona?<br />

Temperamento<br />

In modo del tutto normale il temperamento della<br />

vostra femmina può variare dal tranquillo all'agitato<br />

ma deve rimanere sempre nella definizione di<br />

“buon temperamento”. Normalmente è segno di<br />

buon senso cercare che il temperamento del maschio<br />

sia complementare a quello della femmina-<br />

due cani molto tranquilli possono produrre cuccioli<br />

poco intelligenti o timidi. Questo può essere molto<br />

importante se per caso avete intenzione di fare<br />

gare con qualcuno dei cuccioli. In modo analogo,<br />

due adulti che stanno nel campo “agitato” di un<br />

temperamento normale possono dare almeno<br />

alcuni cuccioli che sono troppo difficili da gestire<br />

per dei proprietari normali.<br />

Morfologia e capacità di lavoro<br />

E' importante considerare questi fattori così come<br />

è importante tener conto del temperamento. Se<br />

la vostra femmina ha un difetto di conformazione,<br />

ad esempio un posteriore poco angolato, sarebbe<br />

sciocco scegliere un maschio con lo stesso difetto.<br />

Se pensate di portare in esposizione qualcuno dei<br />

Ch Kupros Mariner, che ha dato alla sua prole qualità<br />

di bellezza e di lavoro.<br />

cuccioli, diventa allora importante la rispondenza<br />

dei riproduttori alla interpretazione dello standard<br />

di razza dal punto di vista “show”. Analogamente,<br />

se la vostra femmina è agitata a caccia (e voi<br />

pensate che questo non sia dovuto ad errori di<br />

addestramento) probabilmente è meglio scegliere<br />

come stallone un cane più steady. Se desiderate<br />

produrre cuccioli che siano competitivi in una particolare<br />

area, ad esempio i field trial, è più probabile<br />

che ci riusciate se uno o entrambi i genitori hanno<br />

avuto buoni risultati nella stessa area.<br />

Pedigree<br />

Alcuni allevatori hanno avuto ottimi successi utilizzando<br />

uno stallone senza alcuna relazione con<br />

la loro femmina, ma che possiede caratteristiche<br />

fisiche o comportamentali simili, con l'intenzione di<br />

potenziare nei cuccioli proprio tali caratteristiche<br />

(accoppiare simile con simile). Naturalmente tutti i<br />

Labrador hanno in comune un certo numero di antenati<br />

comuni e risalgono tutti agli stessi esemplari<br />

fondanti; questo è naturalmente ciò che differenzia<br />

la razza Labrador dalle altre razze e quindi in<br />

genere assicura che i cuccioli assomiglino a dei<br />

Labrador e che si comportino più come Labrador<br />

che come ogni altra razza. Lo svantaggio di<br />

questo tipo di accoppiamenti è che a livello genetico<br />

le caratteristiche “simili” possono aver avuto origine<br />

da geni totalmente differenti e ciò può produrre<br />

cuccioli che in realtà non sono omogenei, che<br />

non si assomigliano tra loro e non hanno<br />

le qualità dei loro genitori. Possono anche<br />

comparire dei difetti inaspettati.<br />

Un metodo alternativo è il “line-breeding”,<br />

che è l'accoppiamento di individui che condividono<br />

alcuni antenati che possedevano le<br />

caratteristiche che si desiderano ritrovare nei<br />

cuccioli. Questo può voler dire che maschio<br />

e femmina sono cugini primi o secondi o di<br />

terzo grado, o con parentele più lontane o più<br />

vicine. Il vantaggio di questi accoppiamenti<br />

è che è maggiore la probabilità che le caratteristiche<br />

positive di maschio e femmina vengano<br />

trasmesse ai cuccioli. E' altrettanto possibile<br />

però che maschio e femmina abbiano geni recessivi<br />

che portano caratteristiche inaspettate<br />

o poco desiderabili.<br />

21 <strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine


Swinbrook Tan, un grande riprodutture di lavoro<br />

L'“inbreeding” si verifica in qualsiasi razza in modo<br />

più o meno marcato, infatti tutti gli individui condividono,<br />

ad un livello maggiore o minore, in qualche<br />

momento della storia della razza, gli stessi -pochi-<br />

antenati. Tuttavia in pratica questo termine è<br />

utilizzato per descrivere accoppiamenti molto più<br />

“vicini” ad esempio padre con figlia o nipote. E'<br />

ovvio che si presentano gli stessi vantaggi e svantaggi<br />

che nel “line-breeding”, ma che è probabile<br />

che con l'”inbreeding” siano presenti nei cuccioli<br />

ad un livello più elevato. Gli accoppiamenti di<br />

individui molto vicini, se mai vengono fatti, è bene<br />

che siano lasciati ad allevatori molto esperti, che<br />

hanno una conoscenza di prima mano della storia<br />

di tutti i cani che compaiono nel pedigree dei<br />

riproduttori , così da poter evitare che compaiano<br />

problemi recessivi (che potrebbero essere malattie<br />

ereditarie).<br />

Credo che sia giusto dire che un line-breeding<br />

non troppo stretto è la pratica più comune nell'allevamento<br />

di animali di razza. Tenendo in mente<br />

che tutti gli individui in una certa razza condividono<br />

antenati comuni, resta ovvio che è fondamentale<br />

<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

mondo cinofilo/expo<br />

la precauzione di utilizzare gli schemi proposti<br />

dal Kennel Club e dalla BVA (British Veterinary<br />

Association) come mezzi di screening per ridurre il<br />

rischio di trasmissione delle malattie ereditarie. Se<br />

potete, parlate all'allevatore della vostra femmina<br />

che probabilmente vi darà aiuto e vi guiderà verso<br />

linee che nella sua esperienza si combinano bene<br />

con la vostra e producono il minor numero di<br />

problemi possibile.<br />

Ricordiamoci sempre che l'animale di razza senza<br />

difetti deve ancora nascere e che i Labrador non<br />

fanno eccezione a questa regola. L'allevamento<br />

non è una scienza esatta, e possiamo usare solo<br />

il nostro onesto e miglior giudizio per fare il nostro<br />

meglio e produrre cuccioli sani e di buon temperamento<br />

che crescendo diventeranno lo stesso tipo<br />

di adulti. Non c'è mai garanzia assoluta quando si<br />

producono esseri viventi. Il meglio che possiamo<br />

fare è fare tutto ciò che possiamo per ridurre il<br />

rischio di aver problemi seri con i nostri cuccioli<br />

o con i nostri esemplari adulti. Tenetevi sempre<br />

pronto sul conto in banca l'incasso di almeno un<br />

cucciolo, in caso produciate un problema e siate<br />

eticamente (o legalmente) obbligati a rifondere<br />

un cliente. E' davvero raccomandabile cedere<br />

sempre i cuccioli con un contratto di vendita che<br />

riduca la possibilità di una azione legale: per<br />

questo potete eventualmente chiedere al vostro<br />

club locale o al kennel club se hanno un contrattotipo<br />

che voi potete usare.<br />

Joy Venturi<br />

Rose<br />

alleva Labrador dual<br />

purpose con l'affisso<br />

Leospring nel sud<br />

ovest dell'Inghilterra<br />

da 30 anni. Lei è<br />

anche giudice di bellezza al livello Champion,<br />

giudice di Field Trial panel "B" e svolge un ruolo<br />

importante presso varie associazioni cinofile in<br />

Gran Bretagna. La signora Venturi-Rose scrive<br />

i breed notes settimanali sul labrador per il giornale<br />

Dog World.<br />

22


mondo lavoro<br />

RETRIEVERS E PET THERAPY<br />

Si è svolta la 1° edizione della Prova Attitudinale per Cani Socialmente Utili<br />

La pet therapy – nata in America negli anni ’60 e riconosciuta in Italia, nel 2003, dal Ministero<br />

della Sanità - è l’interazione tra persone con disturbi psico-fisici (malati psichiatrici, persone<br />

down, autistiche, anziani, persone anoressiche, malati di cuore, malati oncologici…) con<br />

l’animale. Questo rapporto, generalmente sereno e privo di barriere, favorisce le relazioni con<br />

il mondo esterno e con la realtà.<br />

Il cane è considerato uno degli animali più adatti<br />

a svolgere attività di pet therapy, per la sua innata<br />

vicinanza all’uomo. Il rapporto uomo- cane è caratterizzato<br />

da una spontaneità reciproca che evita la<br />

creazione di barriere e favorisce la comunicazione<br />

a tutti i livelli L’incontro con il cane diventa quindi<br />

per il paziente occasione di svago, di contatto<br />

con la realtà, ma anche occasione di movimento,<br />

stimolo a parlare, a confrontarsi, a uscire dal<br />

proprio “guscio”.<br />

Le attività di pet therapy, per una maggiore<br />

riuscita, vengono studiate in equipe che è<br />

composta dall’istruttore/ conduttore dell’animale,<br />

dal veterinario e da figure professionali mediche<br />

riabilitative. Il ruolo del conduttore è sia quello<br />

di garantire che l’animale non rechi involontariamente<br />

danno ai pazienti e viceversa, sia quello di<br />

istruire il cane, che diventa stimolo di interazione<br />

di Sabrina Gasparri<br />

con la persona, in modo da favorire il raggiungimento<br />

degli obiettivi prefissati. Il ruolo delle<br />

figure professionali è quello di indicare come rapportarsi<br />

ai singoli pazienti, dare delle indicazioni<br />

sugli obiettivi che si vogliono raggiungere, sulle<br />

necessità delle singole persone.<br />

Svolgere attività di pet therapy dà molte soddisfazioni<br />

perché si riesce a regalare, tramite i cani,<br />

attimi di felicità a persone che vivono all’interno di<br />

incubi, ma è anche un lavoro molto delicato. Per<br />

questo è necessario che le attività di pet therapy<br />

siano regolamentate con un protocollo unico a<br />

livello nazionale. Ed è per questo che è nata la<br />

Pacsu (Prova attitudinale per cani socialmente<br />

utili) proposta da Francesco Pavone e Sabrina<br />

Gasparri e accolta e portata avanti dal <strong>Retriever</strong>s<br />

club italiano.<br />

In particolare la sezione Lavoro del <strong>Retriever</strong>s<br />

23 <strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine


Club Italiano ha introdotto la prova attitudinale per<br />

testare il potenziale dei soggetti delle razze retrievers<br />

ai fini del loro impiego in attività socialmente<br />

utili, con particolare riguardo alle attività e terapie<br />

assistite con animali e attività di assistenza a<br />

persone diversamente abili.<br />

Tale prova attitudinale ha lo scopo di mettere<br />

in evidenza le qualità dei soggetti retrievers ai<br />

fini della selezione dei riproduttori che abbiano<br />

caratteristiche idonee all’ impiego in tali attività.<br />

Durante la prova si valuta l’attitudine del cane e<br />

la capacità del binomio (conduttore – cane) ad<br />

essere impiegato in attività di utilità sociale.<br />

La prova prevede vari esercizi: prova di equilibrio<br />

(il valutatore si avvicina alla coppia e controlla<br />

l’identità del cane, parla con il conduttore ecc. il<br />

cane deve avere un atteggiamento indifferente,<br />

sicuro di sé, sereno); controllo fisico del cane (il<br />

valutatore si avvicina alla coppia e controlla delicatamente<br />

le orecchie, le zampe, i denti e la coda;<br />

infine lo spazzola e lo accarezza; il cane deve<br />

rimanere sereno); condotta al guinzaglio, condotta<br />

in mezzo al gruppo, seduto resta, terra resta; vieni<br />

a comando, incontro tra due cani, indifferenza ai<br />

rumori improvvisi, carezze dal gruppo, reazione<br />

nell’attendere il conduttore, reazione ad un urto<br />

improvviso, riporto di un oggetto, ricerca di un<br />

oggetto nascosto.<br />

<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

mondo lavoro<br />

Gli esercizi simulano le reali situazioni con<br />

soggetti disabili; il cane deve dimostrare di essere<br />

equilibrato e sereno e il binomio conduttore-cane<br />

deve dimostrare intesa.<br />

Solo i soggetti che avranno superato tale prova<br />

saranno inseriti in un elenco con relativo punteggio<br />

che verrà pubblicato sul sito internet e sull’<br />

annuario RCI.<br />

I test sono aperti a tutti i soggetti delle razze retrievers<br />

in possesso di una buona educazione di<br />

base.<br />

La prima edizione di questa prova si è svolta nel<br />

weekend del 10-11 aprile 2010 a Frascarolo (PV),<br />

in occasione del Raduno <strong>Retriever</strong>s.<br />

Hanno partecipato un discreto numero di cani<br />

(sedici binomi cane-conduttore) e molti altri ne<br />

hanno fatto richiesta, infatti è previsto un nuovo<br />

appuntamento in autunno.<br />

Tutte le sezioni (quelle all’aperto e quelle al<br />

chiuso) della prova si sono svolte in un ottimo<br />

clima di serenità ed amicizia; i giudici della prova<br />

hanno messo a loro agio i conduttori spiegando<br />

l’utilità di verificare le attitudini del cane e non<br />

l’addestramento fine a se stesso.<br />

La prova è stata superata da tutti: questo sottolinea<br />

la predisposizione della razza retrievers a tali<br />

attività.<br />

L’importanza di questo primo appuntamento sta<br />

nel fatto che ha dato uno start ad una futura regolamentazione<br />

del settore. Essere stato il primo<br />

club a credere in questa prova ci fa onore e sottolinea<br />

la sensibilita del nostro consiglio direttivo in<br />

questo campo.<br />

24


il mio retriever<br />

CASTELLARE DI TONDA<br />

La nostra esaltante esperienza (mia e di mia moglie) con un labrador ha inizio poco tempo fa,<br />

quando in un noto allevamento del nord viterbese acquistiamo un bellissimo cucciolo di 2<br />

mesi color miele che chiamiamo da subito Vasco...e non in omaggio del nostrano cantautore<br />

bohemien, ma, essendo noi patiti della nautica, a ricordo del più illustre navigatore ed esploratore<br />

vissuto tra il XV e il XVI sec. e cioè Vasco De Gama.<br />

Avevamo sentito parlare spesso delle qualità di<br />

questi cani, particolarmente versatili e adattabilissimi,<br />

ma certo mai ne avremmo immaginato una<br />

dolcezza e bontà così marcate.<br />

Supportati da un entusiasmo via via crescente e<br />

guidati dalle letture dei più autorevoli “dog trainer”<br />

del pianeta, come Graeme Sims e Jan Fennel,<br />

facendo altresì tesoro dei preziosi suggerimenti<br />

della nostra allevatrice, nonchè di quelli contenuti<br />

nei 2 importanti testi sul labrador di Emanuela<br />

Ruggiero, seguiamo con costanza e ogni sorta di<br />

premure l’educazione di Vasco al punto che ne<br />

riusciamo a potenziare l’indole, già di per sè tranquilla<br />

ed equilibrata in virtù di una sapiente opera<br />

di selezione da parte dell’allevatrice stessa....<br />

Finchè non ci si presenta l’occasione di godere<br />

di un evento assolutamente indimenticabile,<br />

di Pietro Scelfo<br />

quando, tra le dolci e amene colline dell’agro fiorentino,<br />

in uno scenario dispensatore di profonda<br />

e bucolica pace, toccasana del nostro nevrotico<br />

25 <strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine


vivere quotidiano, la Sezione Labrador del “Retriver<br />

Club Italia” organizza con cura meticolosa<br />

nei giorni 22-25 aprile 2010 un simpatico e stimolante<br />

corso di educazione e addestramento: ad<br />

esser sinceri con il nostro cucciolone di 5 mesi<br />

ci iscriviamo senza un particolare entusiasmo,<br />

più spinti da mera curiosità che altro, essendo<br />

per giunta alquanto digiuni in materia di raduni cinofili,<br />

lungi veramente dal prevedere il cumulo di<br />

soddisfazioni ed emozioni che invece avremmo<br />

cosi’ intensamente vissuto.<br />

Merito anche della sede sapientemente scelta<br />

dalla presidente Rosa Agostini e da Emanuela<br />

Ruggero e cioè una stupenda azienda agrituristica,<br />

nota come Castellare di Tonda, che oltre ad offrire<br />

spazi verdi e al coperto particolarmente idonei ad<br />

una manifestazione canina, ha altresì dimostrato<br />

uno standard di accoglienza turistica improntato al<br />

massimo comfort e qualità. E se a questo aggiun-<br />

<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong><br />

magazine<br />

il mio retriever<br />

giamo la squisita gentilezza e genuina ospitalità<br />

di aristocratica memoria di Stefano e Alessandra<br />

Scotti, anch’essi presenti al corso con i loro 2 amatissimi<br />

cani e proprietari dell’intero complesso, direi<br />

che questo soggiorno toscano presso uno dei suoi<br />

12 pittoreschi casolari ci ha veramente regalato<br />

inaspettati giorni di totale, benefica full immersion<br />

in una atavica dimensione di autentico sapore<br />

rurale, a cui, ai giorni nostri, siamo sempre meno<br />

avvezzi..<br />

A tenere il corso tre insigni istruttori del Regno<br />

Unito, la cui partecipazione fino all’ultimo in dubbio<br />

per il blocco dei voli nel Nord europa provocato<br />

dall’eruzione islandese, aveva suggerito un possibile<br />

rinvio al mese di giugno.<br />

Ma Mr David Coode, Mrs Kate Smith e Mrs Linda<br />

Partridge da Londra sono riusciti ad imbarcarsi<br />

lo stesso e puntualmente giunti a Castellare<br />

di Tonda, hanno animato con autorevolezza e<br />

competenza tutte e quattro le giornate, riuscendo<br />

a suscitare con il loro eccellente stile inglese<br />

attenzione e vivo interesse nei partecipanti. E noi<br />

tutti, indistintamente, privati proprietari o titolari<br />

26


il mio retriever<br />

di rinomati marchi di allevamento,<br />

con al seguito i nostri adorati<br />

labrador, divisi in classi in base al<br />

livello di addestramento, sia pure<br />

in condizioni meteo non sempre<br />

fauste, abbiamo intensamente<br />

assaporato il piacere dello stare<br />

insieme “per imparare e divertirci”,<br />

proprio come recitava lo slogan<br />

della locandina contenente il<br />

programma della manifestazione.<br />

Dopo una lunga giornata di uggioso<br />

grigiore invernale con forti raffiche<br />

di vento e incessanti scrosci<br />

di pioggia che ci costringono a<br />

riparare nella scuderia e dopo il<br />

disagio di un freddo umido misto<br />

alla polvere fine sollevata dai<br />

nostri cani imbrattati di terriccio, il terzo giorno, e<br />

cioè il 24 aprile, finalmente un vivido sole, facente<br />

capolino tra minacciose e plumbee nuvole in<br />

corsa, accompagna il lungo corteo di uomini e<br />

labrador per uno sdrucciolevole ed erto sentiero<br />

boschivo fino a illuminare di una improvvisa,<br />

intensa luce patagonica un selvaggio e pittoresco<br />

laghetto, adagiato ai piedi di un dirupo. Ed<br />

è lungo le sue sponde argillose, in una romantica<br />

cornice di suoni, colori e profumi d’altri<br />

tempi, che si ha il momento più emozionante<br />

dell’intero corso, quando i cani si cimentano<br />

con il “lavoro in acqua”! Che emozione interninabile<br />

assistere a quei tuffi esitanti o decisi,<br />

a quel fremere felice, talora incontenibile,<br />

prima del comando dei conduttori, anch’essi<br />

entusiasti.... Che emozione soprattutto vedere il<br />

nostro Vasco che mai finora era entrato in acqua,<br />

vincere quel primo naturale timore e poi prendere<br />

a nuotare verso il dummy verde lanciatogli da Mr<br />

Coode e quindi riportarlo sulla riva melmosa.<br />

27 <strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine


Il fascino di un contatto stretto con un paesaggio<br />

primordiale di cui i cani sono stati un elemento<br />

basilare di mediazione comunicativa!<br />

Infine un frugale pasto all’aperto a base di pecorino,<br />

prosciutto e buon vino locale e poi tutti sulla<br />

via del ritorno, ciascuno al proprio podere.<br />

A chiusura di questa corroborante giornata la conferenza<br />

sulle patologie scheletriche dei labrador<br />

tenuta dal dott Morlotti che suscita con la sua chiarezza<br />

espositiva e competenza il consenso unanime<br />

degli uditori. Siamo ormai giunti al 4 giorno: in<br />

mattinata i sopracitati istruttori inglesi prodigano<br />

<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

il mio retriever<br />

la loro maturata esperienza nell’illustrare il “ring<br />

training”, ossia le modalità e le tecniche di presentazione<br />

di un labrador in esposizione; poi, dopo<br />

l’ennesimo gradito incontro con l’ottima cucina<br />

dell’azienda, l’istruttore, questa volta di italico<br />

sangue, Fabio Nicodemi, conclude il corso dando<br />

una singolare dimostrazione di pratiche varie<br />

finalizzate a migliorare la salute mentale, emotiva<br />

e fisica dei nostri cani, il cosiddetto “Tellington<br />

Touch for Labs”, altro avvincente appuntamento<br />

che catalizza l’attenzione e solletica domande<br />

in molti di noi alle prese con una disciplina così<br />

nuova.<br />

Alla luce delle emozioni vissute giorno dopo giorno<br />

in questa splendida campagna fiorentina, non<br />

ci resta a questo punto che ringraziare di cuore<br />

tutto lo staff del RCI sezione labrador (compreso il<br />

giovanissimo segretario Andrea Di Cerbo) per aver<br />

organizzato così esaustivamente questo corso,<br />

con l’auspicio sincero che in futuro lo si ripeta, e<br />

proprio, qui, a Castellare di Tonda, in comunione<br />

con una natura nella quale è stato bello immergersi<br />

e ascoltarne gli arcani, dolci suoni della sera come<br />

un canto ammaliante di sirene.....<br />

28


persone e retriever<br />

LA STORIA DI BRAD<br />

di Federica Luzzana<br />

Un’emozione intensa, più forte del previsto è stato<br />

conoscere Brad.<br />

L’ho lasciato circa un’ora fa ed ancora questa<br />

emozione mi accompagna durante il rientro a<br />

casa.<br />

In questi ultimi mesi ho fatto tanto per lui, parlato<br />

tanto di lui a tal punto che sembrava lo conoscessi<br />

già, come se lui fosse il mio compagno a 4<br />

zampe!! Ma vederlo, poterlo accarezzare e coccolarlo<br />

è stato come toccare con mano ciò in cui ho<br />

creduto fin dal momento che ho ricevuto la sua<br />

richiesta di aiuto.<br />

Entro nella sua stanza e lui è steso sul suo lettino<br />

antidecubito, nemmeno ho il tempo di guardarlo<br />

che inizia a piangere e dimenarsi come un pazzo,<br />

fa di tutto per fare in modo che mi avvicini!!! Mi<br />

avvicino e mi chino di fronte a lui, con musate<br />

insistenti mi cerca le braccia, le mani per farsi<br />

coccolare, continua ad agitarsi emettendo un mix<br />

di guaiti e abbai di felicità mentre la sua codona<br />

non si ferma un secondo!!! Questi guaiti di felicità<br />

sembrano dirmi “grazie, grazie a tutti a quelli che<br />

hanno creduto in me!!” Sarà stupido pensarlo, ma<br />

sono convinta che lui ha imparato ad esprimersi,<br />

a comunicare con le persone in questo modo,<br />

essendo purtroppo l’unico modo che ha di farlo<br />

da circa un anno e mezzo a questa parte.<br />

Di lui, oltre la sua bellezza, mi ha colpito molto il<br />

suo splendido carattere, questa enorme voglia di<br />

vivere e di combattere per continuare a donare<br />

amore e riconoscenza verso chi si sta prendendo<br />

cura di lui. Senza questa straordinaria forza, sicuramente<br />

lui ora non sarebbe qui, si sarebbe già<br />

lasciato morire!<br />

Brad è sempre stato un Labrador come tanti<br />

dei nostri compagni a 4 zampe, che ha sempre<br />

dato molte soddisfazioni, anche in Esposizione<br />

fino ad una triste giornata di giugno 2009<br />

quando, durante la passeggiata odierna con il<br />

suo compagno a 2 zampe, viene investito da<br />

un’automobile. La diagnosi è terribile: tetraplegia,<br />

percezione conscia del dolore profondo fino<br />

alla coda, ematoma epidurale esteso tra c5 e c7.<br />

Nonostante il notevole costo dell’operazione,<br />

Andrea (nome di fantasia), il suo compagno a 2<br />

zampe, decide di farlo operare e si intervenire<br />

chirurgicamente (emilaminectomia sinistra in c6<br />

e c7) per rimuovere l’ematoma. L’operazione<br />

29 <strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine


ha avuto esito più che positivo, i veterinari sono<br />

soddisfatti, Brad riprende la sensibilità a 3 arti,<br />

mentre per l’anteriore sinistro purtroppo non c’è<br />

nulla da fare.<br />

Dopo un periodo di convalescenza inizia un lungo<br />

percorso di riabilitazione, una strada impegnativa<br />

sia fisicamente per lui che economicamente per<br />

Andrea. I costi però sono sempre più notevoli e<br />

Andrea non riesce più a sostenere, Brad non potrà<br />

più fare riabilitazione, esegue periodicamente le<br />

visite dal veterianario che lo trova in alcuni periodi<br />

stabile, mentre in altri peggiorato. I muscoli si<br />

atrofizzano ogni giorno di più, il peggioramento è<br />

sempre di più evidente.<br />

Andrea e il suo veterinario cercano aiuto, inviano a<br />

tutti i loro contatti una mail per richiedere qualsiasi<br />

tipo di aiuto per Brad. E così, dopo una serie di<br />

passaggi, quella mail arriva anche nella mia posta.<br />

No, non posso girarmi dall’altra parte, fare finta di<br />

nulla e tramite una studentessa prendo contatti<br />

con il veterinario.<br />

E’ un lunedì di inizio giugno come tanti altri, ma<br />

per Brad potrebbe essere l’ultimo: la telefonata<br />

non è stata molto confortante, il veterinario mi<br />

dice che ha appena visitato Brad lo scorso sabato<br />

e lo ha trovato peggiorato tanto, troppo, ha perso<br />

completamente la tonicità dei muscoli, la zampa<br />

anteriore sinistra se la stanno divorando le larve.<br />

Brad non può più sostenere una vita tale, non è<br />

vita, ha perso tutto………..<br />

<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

persone e retriever<br />

Non potevo credere a quello che mi era stato<br />

detto, non credevo che sabato, dopo tanto rimandare<br />

la decisione, avrebbe posto fine alle sue<br />

sofferenze.<br />

Non posso lasciare che si decida di porre fine alla<br />

vita di un cane solo perché non ci sono soldi per<br />

farlo curare, questo è stato il mio primo pensiero!!!<br />

Chiedo al veterinario solo qualche giorno di tempo<br />

per capire cosa posso fare, come posso muovermi<br />

ovviamente il tutto in collaborazione al gruppo di<br />

ragazze con cui collaboro per aiutare i <strong>Retriever</strong>s<br />

in difficoltà con la pagina su Facebook dedicata ai<br />

<strong>Retriever</strong>s in difficoltà e all’associazione <strong>Retriever</strong><br />

Rescue Center.<br />

Decidiamo di chiedere aiuto su Facebook pubblicando<br />

l’appello nella pagina Rescue, chiedendo<br />

donazioni e consigli per cliniche specializzate<br />

che possano ospitare Brad.<br />

Sopra: Brad rilassato con il suo gioco<br />

A sinistra: Federica coccola Brad<br />

30


persone e retriever<br />

Alcune foto che documentano la nuova vita di Brad<br />

Inizio subito a ricevere consigli su molte cliniche,<br />

faccio una serie di telefonate per capire quale<br />

sia la migliore per lui, che non sia nemmeno<br />

troppo lontana dalla sua abitazione per non<br />

stressarlo con il viaggio. Alcune mi chiedono<br />

cifre veramente spropositate, la riabilitazione<br />

di Brad è molto lunga dovuta al fatto che è<br />

stato molto, troppo tempo immobile. Tra queste<br />

cliniche c’è anche quella della Dott.ssa Elena<br />

Villa: Quattro zampe alle terme di Fidenza (Pr)<br />

(www.quattrozampealleterme.it),<br />

la quale mi dimostra fin da subito<br />

molta sensibilità alla storia di Brad<br />

e offrendo anche uno sconto visto<br />

le circostanze della triste storia.<br />

Nel frattempo ricevo una telefonata<br />

quasi surreale: una signora ha visto<br />

l’appello e dice di aver conosciuto<br />

una signora da poco deceduta che<br />

in vita ha sempre fatto del bene per<br />

i cani e anche dopo la sua morte,<br />

la sua richiesta era quella di donare<br />

una parte del suo capitale a cani che<br />

avessero bisogno!! Secondo il suo<br />

parere il cane che in quel momento<br />

aveva maggiore bisogno d’aiuto<br />

era proprio Brad!!!! E così inizio<br />

ad organizzare il trasferimento di<br />

Brad alla clinica della Dott.ssa Villa<br />

Elena, Andrea, dopo aver firmato<br />

tutti i moduli di cessione di Brad, è<br />

disposto a portalo.<br />

31 <strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine


Da lunedì 14 giugno 2010 Brad inizia la sua<br />

nuova vita, fatta da un percorso in salita molto<br />

lungo accompagnato dal suo angelo custode che<br />

ha donato la somma per poter iniziare la sua rinascita!!!<br />

Pian piano iniziano arrivare altre donazioni<br />

fatte direttamente alla clinica di persone che<br />

si sono presi a cuore la sua storia, che<br />

credono in lui come noi tutte abbiamo<br />

creduto fin dall’inizio. La straordinaria<br />

solidarietà che si è creata intorno a questo<br />

Labrador è sorprendente, molti donano<br />

anche pochi euro, altri somme più importanti<br />

ma quello che conta è che tutti lo<br />

fanno con il cuore, perché tutti lo vogliono<br />

vedere felice!!!!!!!!<br />

La diagnosi all’entrata in clinica non<br />

è rosea: persiste monoplegia flaccida<br />

toracica sx, grave ipomiotrofia generaliz-<br />

<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

persone e retriever<br />

zata, paresi non deambulatoria dell’anteriore dx<br />

e dei posteriori, piaghe da decubito in regione<br />

ischio trocanterica, sternale e del ginocchio<br />

più gravi a sx, lesioni traumatiche auto inflitte<br />

all’anteriore sx di moderata gravità con perdita di<br />

sostanza dimensioni 5 x 7 cm.<br />

Ma tutti fanno il tifo per lui, crediamo che lui ce<br />

la possa fare nonostante l’enorme periodo in cui<br />

lui è rimasto immobile senza fare alcuna terapia,<br />

se non fosse per questo tutto sarebbe più facile,<br />

il recupero muscolare e psicologico sarebbe più<br />

breve, ma lui ce la farà, la sua enorme voglia di<br />

vivere, la sua forza fisica ed interiore lo aiuteranno<br />

tanto!!<br />

Oggi Brad grazie anche all’appello che abbiamo<br />

fatto per lui ha trovato una nuova famiglia, ancora<br />

una volta sarà seguito da angeli che si prenderanno<br />

cura di lui una volta arrivato a casa.<br />

Avrà bisogno di fare ancora tanta strada per poter<br />

camminare sulle 3 zampe, con molta probabilità<br />

avrà bisogno di una carrellino, ma con la terapia<br />

quotidiana eseguita a casa e con cicli costanti<br />

di terapia in acqua e a terra il suo futuro ora<br />

è felice, all’orizzonte ora vede tanto amore, e<br />

solo chi lo ha conosciuto personalmente sa<br />

che lui è solo questo che vuole: essere amato<br />

per quello che è e per quello che lui sa donare.<br />

I suoi enormi progressi fatti in questi due mesi<br />

e mezzo li possiamo leggere anche nel referto<br />

clinico steso dalla Dott.ssa Elena Villa: paresi<br />

monoplegia flaccida dell’anteriore sx ma sono<br />

guarite le lesioni traumatiche auto inflitte dello<br />

stesso arto, guarigione quasi completa di tutte<br />

32


le piaghe da decubito (residuano piccolissime<br />

aree alopeciche nella regione trocanterica sx),<br />

notevole aumento dei movimenti volontari degli<br />

arti anteriori dx e posteriori con lieve ipomiotrofia,<br />

il recupero della funzionalità non consente ancora<br />

la deambulazione autonoma, persiste condizione<br />

di paresi non deambulatoria dell’anteriore dx e dei<br />

posteriori in quotidiano miglioramento.<br />

Mi è stato chiesto di scrivere la storia di Brad,<br />

pur non essendo una grande scrittrice ma una<br />

semplice appassionata di questa razza (forse un<br />

po’ troppo!!!) ho accettato e l’ho fatto con il cuore<br />

in mano, con la speranza che la sua storia sia<br />

di esempio a molti 4 zampe sfortunati come lui,<br />

chiedendo ai loro compagni di non arrendersi,<br />

di non mollare di fronte a nulla, questa storia mi<br />

ha insegnato che c’è ancora tanta gente in cui<br />

crede alla buona fede e che ama gli animali, che<br />

esistono davvero angeli che ci proteggono da<br />

lassù e che Facebook, usato nel modo corretto<br />

può fare grandi cose!<br />

persone e retriever<br />

Ricordo anche che senza il loro aiuto questo<br />

miracolo non sarebbe potuto accadere, grazie<br />

a Chiara Mancinelli, Giusy Glenx, Erica Gardin,<br />

Mariagrazia Gini e Luisella Favaron con le quali<br />

amministro la pagina di Rescue <strong>Retriever</strong> in difficoltà,<br />

collaborando con l’associazione <strong>Retriever</strong><br />

Rescue Center.<br />

Grazie a questa associazione molti retrievers<br />

ora sono felici nelle nuove famiglie, ma tanti altri<br />

ancora stanno cercando amore. Sosteniamo<br />

questi retriever meno fortunati dei nostri:<br />

IW BANK cc. 110455663 intestato a <strong>Retriever</strong><br />

Rescue Center<br />

IBAN: IT11G0316501600000110455663<br />

www.retrieverrescuecentre.it.<br />

Un ringraziamento particolare a:<br />

- Dott.ssa Villa Elena per la passione e l’amore<br />

che ha dimostrato a Brad durante la degenza,<br />

portandolo in vacanza con lei pur di non fargli<br />

sospendere le terapie.<br />

- Alla nuova famiglia che lo accoglierà a metà settembre<br />

per l’enorme gesto d’amore che ha fatto<br />

verso un cane disabile.<br />

33 <strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine


<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

psicologia Psicologia psicologia e e comportamento<br />

comportamento<br />

IL RUOLO DELLE EMOZIONI<br />

di Dr Cinzia Stefanini<br />

« La domanda non è Possono ragionare?, né Possono parlare?, ma Possono soffrire? »(Jeremy<br />

Bentham, Introduzione ai princìpi della morale e della legislazione).<br />

Nonostante per tutti noi, che viviamo a stretto<br />

contatto con i nostri cani sia assolutamente chiaro<br />

ed evidente che provino emozioni , la scienza si<br />

sta occupando solo recentemente del ruolo delle<br />

emozioni negli animali e soprattutto in animali non<br />

antropomorfi.<br />

Le EMOZIONI sono stati mentali e fisiologici<br />

associati a modificazioni psicofisiologiche date<br />

da stimoli naturali o appresi.<br />

In termini evolutivi la loro principale funzione<br />

consiste nel rendere migliore la reazione<br />

dell’individuo in situazioni in cui per la sopravvivenza<br />

si renda necessaria una risposta immediata,<br />

che non utilizzi dunque processi cognitivi ed<br />

elaborazione cosciente.<br />

Le emozioni rivestono anche una veste relazionale<br />

(comunicare agli altri le proprie reazioni<br />

psicofisiologiche) e una funzione regolativa<br />

(comprensione delle proprie modificazioni psicofisiologiche).<br />

L’animale che prova esperisce uno stimolo emotigeno,<br />

dunque, passa attraverso tre fondamentali<br />

fasi che possiamo qui distinguere in:<br />

Prima fase, in cui l’emozione determina diverse<br />

modificazioni somatiche (variazioni cardiache,<br />

variazioni nel ritmo respiratorio…)<br />

Seconda fase, lo stimolo viene contemporaneamente<br />

inviato dall’amigdala alle cortecce associative,<br />

dove viene elaborato in modo più lento ma<br />

“raffinato”<br />

34


psicologia Psicologia psicologia e e comportamento<br />

comportamento<br />

Terza fase, a seconda della valutazione<br />

della situazione, viene emessa la risposta<br />

considerata più adatta soprattutto in base<br />

all’ecologia dei singoli (per ecologia si<br />

intende in questo caso l’ambiente di vita<br />

complessivo del cane)<br />

Normalmente il singolo che prova<br />

un’emozione diventa cosciente delle proprie<br />

modificazioni somatiche. A queste variazioni<br />

psicofisiologiche noi umani applichiamo un<br />

nome (paura / gioia…).<br />

L’emozione comporta contemporaneamente:<br />

– Una risposta fisiologica<br />

– Una risposta motivazionale<br />

– Una risposta cognitiva<br />

– Una risposta comunicativa<br />

La risposta motivazionale orienta all’azione e<br />

modifica il comportamento in funzione dei desideri<br />

e degli scopi.<br />

La valutazione cognitiva consente di attribuire significato<br />

alle reazioni dell’organismo sia di guidare<br />

e stimolare l’individuo a far fronte all’evento che ha<br />

scatenato l’emozione.<br />

Ogni emozione fondamentale presenta una<br />

sua configurazione comunicativa, proveniente<br />

da espressioni corporee, vocalizzi e posture.<br />

Tale configurazione è universale se considerata<br />

specie-specifica.<br />

Fondamentale è, inoltre, sottolineare la funzione<br />

sociale delle emozioni; sottolineare la dimensio-<br />

ne sociale delle emozioni, significa, dunque,<br />

riconoscere ad esse, persino alle emozioni di<br />

base, che pure hanno precisi substrati biologici<br />

geneticamente determinati, un significato fortemente<br />

contestualizzato e specifico che dipende<br />

dall’ecosistema e dalle relazioni.<br />

Alla luce di questi studi non è dunque più possibile<br />

lavorare, cercare di insegnare nuove strategie di<br />

adattamento ai nostri animali prescindendo dal<br />

ruolo attivo delle emozioni.<br />

I nostri desideri, infatti, sono molto importanti per il<br />

nostro cane, sono ciò che lo nutre emozionalmente.<br />

I cani non solo si orientano verso ciò che noi<br />

desideriamo, i cosiddetto will to please, ma anche<br />

sentono in modo reale ciò che gli altri membri del<br />

gruppo provano ed esperiscono nel momento.<br />

Ecco, dunque, che per insegnare al cane<br />

a gestire una situazione dobbiamo far<br />

emergere in lui gli strumenti che possano<br />

aiutarlo a gestire i flussi emozionali legati<br />

a quella situazione. Governando il sé,<br />

dunque, il cane impara a gestire gli eventi.<br />

Per tale motivo, noi educatori dobbiamo<br />

accettare la sfida solistica: vedere il cane<br />

come un tutto integrato di psiche, soma<br />

ed emozioni e considerare che questo<br />

tutto è maggiore della somma delle sue<br />

parti.<br />

Coloro che raccoglieranno la sfida solistica<br />

integrandola con l’ascolto empatico<br />

e utilizzando direttamente l’arte della maieutica<br />

riusciranno ad ottenere le migliori<br />

armonie fra cane ed uomo.<br />

35 <strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine


<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

mondo lavoro<br />

SCENT OF THE MISSING<br />

Love & Partnership with a SEARCH-AND-RESCUE DOG<br />

di Susannah Charleson<br />

Un breve estratto pubblicato con il gentile permesso di Houghton Mifflin Harcourt Publishing Company,<br />

New York, New York (www.hmhbooks.com).<br />

“Scent of the missing” (la traccia del disperso) è la biografia di Susannah, una volontaria per<br />

la ricerca persone scomparse e del suo Golden <strong>Retriever</strong> Puzzle. Il libro racconta le sfide che<br />

Susanna e Puzzle affrontano a casa e sul campo mano a mano che Puzzle evolve da allegro<br />

cucciolo a volonteroso compagno di lavoro nella ricerca di persone scomparse nel Sudovest<br />

americano. Mentre Puzzle cresce, lei e la sua conduttrice imparano a leggere le tracce nell'ambiente<br />

e le sfumature negli atteggiamenti della propria compagna fino a raggiungere successi<br />

che nessuna delle due avrebbe raggiunto senza l'altra.<br />

In questo estratto Puzzle ha quasi due anni e affronta la parte finale dell'addestramento prima del<br />

suo primo esame, in un periodo felice in cui lei e Susannah raggiungono una profonda intesa nel<br />

lavoro insieme.<br />

Alla fine del lungo corridoio annerito dal fumo,<br />

Puzzle si ferma con il naso su una porta, scodinzolando<br />

piano. Sei stanze, sei porte chiuse, e<br />

dietro una di queste un figurante nascosto sotto<br />

un cumulo di macerie. Siamo nell'area della<br />

simulazione antincendio, oggi Puzzle mi sta<br />

dicendo quale delle porte devo aprire e quali devo<br />

ignorare. Ha ricevuto il comando “Trova!” alcuni<br />

metri fuori dall'edificio, e lei è corsa dentro, sorridendo,<br />

con la lingua che esce da un lato della<br />

bocca. Le sto dietro a pochi passi di distanza,<br />

correndo dalla luce verso la penombra dell'interno.<br />

L'aria qui è spessa di fuliggine e polvere di<br />

fieno bruciato, e alla luce della torcia riesco a percepire<br />

la scia di Puzzle che lambisce i muri come i<br />

vortici delle ali di un aeroplano. Se scomparisse in<br />

un passaggio buio potrei, almeno per un istante,<br />

seguire la sua traccia attraverso l'aria polverosa.<br />

Starnutisco più volte.<br />

Qui l'aria gira in modo ingannevole. Le finestre<br />

dell'edificio bruciato che danno verso l'esterno<br />

sono aperte al venticello che oggi tira da sud,<br />

mentre tutte le porte interne sono chiuse. Qui,<br />

l'emanazione di un essere umano nascosto in<br />

una stanza può facilmente scivolar fuori da sotto<br />

la porta e appoggiarsi ai muri o alla porta chiusa<br />

che sta di fronte, fermandosi poi lì tra l'umido<br />

e la polvere. Queste sono chiamate “trappole<br />

della traccia”, e l'emanazione può essere qui<br />

36


mondo lavoro<br />

ingannevolmente forte, e trarre in errore il cane<br />

che cerca di scoprire il punto di partenza della<br />

traccia. In questo esercizio Puzzle sa meglio di<br />

me che cosa fare, e deve dimostrarmi quanto.<br />

Le esercitazioni con le porte chiuse sono le cose<br />

più difficili e più intuitive che un binomio caneconduttore<br />

può fare. In un palazzo uffici pieno di<br />

porte chiuse, un cane che può indicare la giusta<br />

porta da abbattere per soccorrere qualcuno è<br />

un aiuto miracoloso per i soccorritori. Quando<br />

non sapevo ancora come “leggere” il mio cane,<br />

quando l'emanazione era debole tendevo ad<br />

aprire ogni porta. E Puzzle si divertiva, sorrideva<br />

e nella stanza vuota qualche volta si muoveva<br />

pigramente, qualche altra volta invece rimaneva<br />

ferma, come se fosse incerta di che cosa fare per<br />

farmi piacere. Con le esercitazioni con le porte<br />

chiuse, ho imparato a stare indietro, a smettere di<br />

cercare di fare io il lavoro, a smettere di aprire le<br />

porte come se fosse scontato. Quanto ho iniziato<br />

a innervosire Puzzle con la nostra lentezza, lei<br />

ha iniziato a dare segnali più marcati: poca emanazione<br />

là, MOLTA EMANAZIONE QUI.<br />

Oggi ha il naso contro una porta e si ferma in<br />

attesa. E' chiaro quale porta vuole aprire. L'ultima<br />

porta a sinistra in fondo al corridoio. Mente mi<br />

avvicino, la coda batte più in fretta: dai-si-dai-sidai.<br />

Decido di metter alla prova la sua sicurezza<br />

proprio su quella porta, e all'ultimo minuto metto<br />

la mano sulla maniglia della porta di fronte, una<br />

scelta sbagliata. La coda di Puzzle si ferma, e<br />

quando giro un poco la maniglia la sento fare un<br />

rumore che potrebbe essere un piccolo starnuto<br />

pieno di disgusto. Non si allontana. Sta appiccicata<br />

alla porta che ha scelto.<br />

Mi fermo e mi giro verso la porta dove sta lei. “E'<br />

questa che vuoi Puz?” le chiedo. Mi fa un velocissimo<br />

aggrottar di sopracciglia con una espressione<br />

di incredulità per la mia indecisione (come<br />

se dicesse in “canino” “non sto scherzando!”),<br />

poi scodinzola più forte quando metto la mano<br />

sulla maniglia della porta giusta. Mi incoraggia<br />

con tutte se stessa. Quando spalanco la porta<br />

Puzzle balza dentro con due salti e corre verso<br />

la “vittima” da trovare. Allora si gira e mi sorride<br />

raggiante, e mi da il cinque con tale entusiasmo<br />

che devo mettermi a ridere forte.<br />

E' un momento meraviglioso di perfetta gioiosa<br />

intesa tra noi. Dal profondo del suo essere cane,<br />

Puzzle è soddisfatta e sa che io sono soddisfatta,<br />

e dopo che ho aiutato la vittima a liberarsi dalle<br />

macerie Puzzle gira e salta nel corridoio, coprendosi<br />

generosamente di fuliggine.<br />

Susannah<br />

Charleson<br />

lavora come conduttore<br />

del suo Golden <strong>Retriever</strong><br />

Puzzle per la Metro Area<br />

Rescue K9 unit in Dallas,<br />

Texas, un gruppo di<br />

soccorso per la ricerca di persone che opera sia a<br />

livello locale che nazionale. E' anche la portavoce del<br />

gruppo, fa l'istruttore di volo ed è giornalista televisivo<br />

e radiofonico. Lei e Puzzle condividono la casa con<br />

altri sei cani, quattro gatti e un pesce.<br />

37 <strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine


LA<br />

KVALIFIKATIONS-PROVE<br />

DANESE<br />

<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

di Alessandra Franchi<br />

mondo lavoro<br />

Nel marzo 2008 è diventata operativa in Danimarca la “prova di qualificazione”. E' una prova<br />

pensata per mettere in risalto le qualità di base dei retriever: ad esempio un campione di lavoro<br />

può, superando questa prova, fregiarsi del titolo di DKJCh, che certifica che oltre ad essere<br />

bravo ha anche buone caratteristiche morfologiche, oppure un campione di bellezza può , superando<br />

questa prova, fregiarsi del titolo di DKUCh, che certifica che il cane oltre ad aver ottenuto<br />

i risultati richiesti in esposizione ha dato prova di buona attitudine al lavoro di riporto.<br />

I campionati di lavoro e di bellezza si omologano però anche senza questa prova, e in questo<br />

caso il titolo viene siglato come DK(J)Ch per il lavoro e DK(U)Ch per la bellezza.<br />

Superando la Kvalifications-proeve si può inoltre accedere alla classe lavoro in esposizione.<br />

STRUTTURA DELLA PROVA<br />

Il retriever può accedere alla prova al compimento<br />

del 12 mese.<br />

La prova consiste di una parte morfologica e<br />

di una parte pratica ed è valida per le razze<br />

Labrador, Golden, Flatcoated. I Curly coated e<br />

i Chesapeake non devono sottoporsi alla parte<br />

della prova che riguarda la morfologia.<br />

Morfologia<br />

Il retriever viene esaminato da un giudice ufficiale<br />

del Kennel Club Danese, che deve descrivere in<br />

dettaglio il cane e verificare che sia tipico della<br />

razza, anche per quanto riguarda il temperamento.<br />

Vengono usate le valutazioni “eccellente”, “molto<br />

buono “ e “buono”.<br />

Viene utilizzata la usuale terminologia morfologica<br />

per descrivere il cane e viene redatto un giudizio<br />

scritto e una copia di tale giudizio viene consegnata<br />

al proprietario del cane.<br />

38


mondo lavoro<br />

Prova Pratica<br />

La prova pratica viene giudicata da un giudice di<br />

lavoro (field trial judge) ufficiale del Kennel Club<br />

Danese. Per descrivere la prova viene usata la<br />

terminologia ufficiale dei regolamenti dei field<br />

trial.<br />

Viene redatto un giudizio e una copia di tale<br />

giudizio viene consegnata al proprietario del cane.<br />

Svolgimento della prova<br />

1 - Cammino al piede con il guinzaglio: circa<br />

50 metri, con una curva a sinistra ed una curva a<br />

destra.<br />

2 - Camminata al piede senza guinzaglio: circa<br />

50 metri, con una curva a sinistra ed una curva a<br />

destra.<br />

3 - Riporto di selvaggina da penna:<br />

A) a terra: - un marcato singolo con sparo; - una<br />

cerca con riporto di minimo tre capi.<br />

B) dall'acqua: - un marcato singolo con sparo da<br />

un'acqua profonda a sufficienza per nuotare.<br />

Difetti eliminatori<br />

Soggetto non tipico per quanto riguarda la morfologia.<br />

Soggetto non tipico per quanto riguarda il carattere.<br />

Criptorchismo.<br />

Paura dello sparo.<br />

Bocca dura.<br />

Running in.<br />

Rifiuto di riportare.<br />

Rifiuto di entrare in acqua.<br />

Fuori controllo.<br />

Gemere o abbaiare in modo fastidioso.<br />

La prova è ufficiale ed è registrata come un<br />

risultato ufficiale.<br />

LINEE GUIDA PER LO SVOLGIMENTO DELLA<br />

PROVA<br />

Questa prova deve essere superata da Labrador,<br />

Golden e Flat Coated <strong>Retriever</strong>. I Curly Coated<br />

e i Chesapeake dovranno superare solo la parte<br />

pratica della prova.<br />

Morfologia<br />

Se il cane non supera l'esame morfologico sarà<br />

riportato la lettera “D ” (disqualified -squalificato)<br />

sul formulario e non sarà possibile affrontare la<br />

parte pratica.<br />

Diskvalificeret (squalificato): questa valutazione<br />

sarà data ad un cane che non è tipico della<br />

razza, oppure ad un cane che presenta uno o<br />

più difetti eliminatori descritti nello standard di<br />

39 <strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine


azza, compresi gravi difetti dentali o difetti che<br />

possano essere dannosi alla salute del cane.<br />

In modo analogo verrà squalificato il cane che<br />

mostri segni di chirurgia o di interventi medici<br />

atti a nascondere difetti gravi, così come il cane<br />

che mostri segni caratteriali non compatibili con<br />

la razza, ad esempio una timidezza tale che non<br />

consenta al giudice di esaminare denti o testicoli,<br />

oppure che mostri una forte aggressività.<br />

Le motivazioni dalla valutazione “D” (squalificato)<br />

devono apparire sul giudizio che viene consegnato<br />

in copia anche al proprietario. Ad un cane che<br />

è stato squalificato due volte per motivi inerenti<br />

al carattere non viene consentita la riproduzione<br />

e l'accesso alle manifestazioni organizzate<br />

dal Kennel Club Danese o del <strong>Retriever</strong> Club<br />

Danese.<br />

KIP (non può essere giudicato): questa valutazione<br />

viene data ad un cane impossibile da giudicare,<br />

che salta o si muove in continuazione anche<br />

per inesperienza del conduttore; viene anche<br />

data al cane che presenti improvvisa zoppia, o<br />

che abbia suture o eruzioni cutanee tali da impedirne<br />

il giudizio. La motivazione del giudizio KIP<br />

deve essere segnata sul giudizio che viene dato<br />

in copia al proprietario.<br />

Prova Pratica<br />

Il retriever viene testato nella condotta al piede con<br />

e senza guinzaglio. Specialmente nella condotta<br />

senza guinzaglio il cane deve essere sotto controllo<br />

e deve lavorare sicuro e fiducioso. Non deve<br />

<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

mondo lavoro<br />

abbandonare il conduttore.<br />

E' richiesto che dopo l'abbocco il cane<br />

torni direttamente dal conduttore. Il<br />

cane deve riportare ogni tipo di selvaggina<br />

e consegnare in mano.<br />

Acqua: il cane deve entrare spontaneamente e<br />

senza esitazione in acqua e riportare selvaggina<br />

da penna.<br />

Cerca: la selvaggina deve essere posta nella<br />

zona dove si svolge la cerca senza che il cane<br />

possa vedere, e in modo da non favorire lo<br />

scambio. Il cane deve riportare al minimo 3 capi<br />

da una area che sia approssimativamente 30m<br />

x 40m e in cui siano posti più di 3 capi. La selvaggina<br />

può essere piccioni, anatre e in genere selvaggina<br />

di buona qualità. L'area deve essere un<br />

tipico ambiente di caccia e deve essere possibile<br />

osservare il retriever mentre lavora.<br />

Il cane deve essere testato con un marcato<br />

singolo su terra ed in acqua. Il punto di caduta<br />

della selvaggina deve essere visibile, e la distanza<br />

al massimo 30 metri.<br />

Deve essere data la massima priorità alla valutazione<br />

delle qualità naturali del cane, perciò piccoli<br />

errori nell' esecuzione del test non vanno valutati<br />

troppo severamente. Il cane deve essere portato<br />

alla prova con un grado di addestramento che<br />

consenta di valutare le sue qualità.<br />

La prova dà accesso alla classe lavoro nelle esposizioni.<br />

40


da leggere<br />

<strong>Retriever</strong> e non solo - libri, tv, regali, attualità, curiosità<br />

Una vacanza da cane - un giallo a quattro<br />

zampe di J.F. Englert, Narratori Moderni 2010,<br />

traduzione Sara Caraffini.<br />

Nel suo terzo giallo il giovane artista newyorkese<br />

Harry e il suo Labrador detective Randolph<br />

partono per una nuova avventura alla ricerca<br />

della fidanzata di Harry,<br />

Imogen, a bordo di una<br />

crociera diretta ai Caraibi.<br />

Randolph - un cane un<br />

po’ sovrappeso ma super<br />

intelligente - conduce<br />

l’indagine utilizzando il<br />

suo olfatto e il suo intuito<br />

sugli animali a due e<br />

quattro zampe, trovando<br />

dei modi ingegnosi per<br />

comunicare con il proprio<br />

padrone.<br />

Il libro segue il successo di “Elementare,<br />

Randolph” e “Randolph un cane molto diplomatico”.<br />

Randolph è diventato uno dei personaggi<br />

letterari più amati dei lettori in tutto il mondo, con<br />

il suo carattere buffo, leale e furbo, e un talento<br />

del tutto originale per risolvere misteri.<br />

Scent of the Missing – Partnership with<br />

a Search and Rescue Dog di Susannah<br />

Charleson, Houghton Mifflin 2010 (solo inglese).<br />

“Scent of the Missing” è<br />

la biografia di Susannah,<br />

una volontaria per la ricerca<br />

persone scomparse e<br />

del suo Golden Retreiver<br />

Puzzle. Il libro racconta<br />

le sfide che Susanna e<br />

Puzzle affrontano a casa<br />

e sul campo mano a mano<br />

che Puzzle evolve da<br />

allegro cucciolo a volonte-<br />

a cura di Patty Fellows<br />

roso compagno di lavoro nella ricerca di persone<br />

scomparse nel Sudovest americano. Mentre<br />

Puzzle cresce, lei e la sua conduttrice imparano<br />

a leggere le tracce nell'ambiente e le sfumature<br />

negli atteggiamenti della propria compagna fino<br />

a raggiungere successi che nessuna delle due<br />

avrebbe raggiunto senza l'altra.<br />

Reaching the Animal Mind – Clicker Training<br />

and What it Teaches us about all Animals di<br />

Karen Pryor, Scribner Book Company 2009 (solo<br />

inglese).<br />

Nel suo ultimo libro, Karen Pryor, la comportamentista<br />

che ha inventato la tecnica del clicker<br />

training ci offre iI seguito<br />

e il completamento del<br />

suo famoso libro ”Don't<br />

Shoot the Dog” (Non<br />

Sparate al Cane). Karen<br />

ci racconta 30 anni di<br />

esperienza di lavoro con<br />

il condizionamento operante,<br />

dal suo inizio con<br />

i delfini al parco marino<br />

Sea Life Park negli anni<br />

'60, fino alle esperienze<br />

più recenti con cani,<br />

cavalli, pesci e molti altri animali e perfino esseri<br />

umani. Karen ci racconta di che cosa ha imparato<br />

mentre addestrava gli animali e che cosa essi le<br />

hanno insegnato.<br />

Sally’s Great Balloon Adventure di Stephen<br />

Huneck, Abrams Books for Young Readers, da<br />

3 a 6 anni, 2010 (solo inglese).<br />

Questo bellissimo libro illustrato è l'ultimo sulle<br />

avventure del Labrador Sally, scritto e disegnato<br />

da Stephen Huneck, morto lo scorso gennaio. Stephen<br />

Huneck viveva nel Vermont con sua moglie<br />

Gwen e i loro tre cani, i due labrador neri Sally e<br />

Molly e un Golden <strong>Retriever</strong>. Vicino alla loro casa,<br />

41 <strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine


piena dei lavori artistici di Steve ispirati agli animali,<br />

ci sono la Cappella del Cane e la Montagna del<br />

Cane, dove ciascuno può<br />

celebrare il legame spirituale<br />

con il proprio cane<br />

e godersi la campagna<br />

circostante.<br />

Gli otto libri per bambini<br />

scritti da Stephen Huneck<br />

e ispirati al suo Labrador<br />

Sally sono illustrati con<br />

vibranti e stravaganti xilografie.<br />

Nella sua ultima<br />

avventura, Sally vola su<br />

una mongolfiera per seguire il profumo di un delizioso<br />

pollo fritto, viaggia attraverso la città e vede il<br />

mondo dall'alto, mentre la sua famiglia si imbarca<br />

in progetti cervellotici per riportarla a casa.<br />

Il Golden <strong>Retriever</strong> di Paola Daffunchio e Valeria<br />

Rossi, Ed. Olimpia 2010 (solo in italiano).<br />

da vedere<br />

Un manuale dedicato ai<br />

nostri Golden che comprende<br />

argomenti come<br />

la scelta del cucciolo,<br />

l’approfondimento della<br />

razza e i possibili lavori<br />

per un cane selezionato<br />

per la caccia ma adatto<br />

grazie alla sua intelligenza<br />

e docilità a tanti<br />

altri campi, dall’agility<br />

alla pet therapy.<br />

HBO ha fatto un film per la televisione sulla<br />

vita della famosa scienziata e autrice Temple<br />

Grandin. Diretto da Mick Jackson e con l'attrice<br />

Claire Danes, il film narra la storia della sua straordinaria<br />

vita, da quando ha affrontato l'autismo,<br />

ha lottato contro i pregiudizi nel campo scientifico<br />

<strong>Retriever</strong><br />

<strong>Retriever</strong> magazine<br />

<strong>Retriever</strong> e non solo - - libri, libri, tv, tv, regali, regali, attualità, curiosità<br />

e ha sviluppato la sua capacità unica di capire<br />

gli animali. Questo film<br />

ha vinto tanti premi<br />

Grammy negli Stati Uniti,<br />

ed è stato recentemente<br />

mandato in onda in Italia<br />

da Sky Cinema1 e sarà<br />

pubblicato presto nel formato<br />

europeo da DVD:<br />

non perdetevelo! (per<br />

un commento sull'ultimo<br />

libro di Temple Grandin<br />

“Gli animali ci rendono umani” vedere la recensione<br />

sul numero 4 della rivista <strong>Retriever</strong> <strong>Magazine</strong>).<br />

idee regalo<br />

a cura di Patty Fellows<br />

Sacchettini biodegradabili bon ton<br />

In seguito a diverse richieste dalla parte di associazioni<br />

ambientaliste, il Ministero dell’Ambiente<br />

ha annunciato recentemente che a partire di<br />

gennaio 2011 i sacchetti di plastica saranno<br />

banditi in Italia come<br />

in diversi altri paesi<br />

europei. Abbiamo<br />

dato un’occhiata ai<br />

prodotti igienici per<br />

cani e abbiamo trovato<br />

che l’azienda<br />

United Pets<br />

(www.unitedpets.it)<br />

produce già dei<br />

sacchettini igienici<br />

biodegradabili. I sacchettini bon ton sono proposti<br />

in colori e dimensioni diversi e sono venduti<br />

come rotoli refill da abbinare a dei simpatici<br />

dispenser. Il più classico la forma di un osso e ci<br />

sono anche delle forme di cuore e di pesciolino.<br />

United Pets produce oggetti per diversi aspetti<br />

della vita domestica con gli animali funzionali<br />

e esteticamente piacevoli per il loro design e i<br />

colori vivaci. Si trovano in negozi per animali in<br />

tutta l'Italia.<br />

42


Kong per cani<br />

Il Kong è il gioco occupazionale per eccellenza<br />

per tutte le razze di cani, lodato dal comportamentalista<br />

Ian Dunbar come un ottimo passatempo<br />

per cani giovani<br />

che permette<br />

loro di masticare<br />

in continuazione<br />

senza distruggere<br />

la casa! Sono<br />

fatti con caucciù<br />

naturale quasi<br />

indistruttibile e<br />

possono essere<br />

riempiti con crocchette<br />

e snack<br />

per renderli ancora più stimolanti. Fra i modelli più<br />

popolari ci sono l’originale Kong classico rosso, il<br />

Puppy Kong più morbido, il Kong Acqua con corda<br />

per lanci e riporti e il divertente Kong Wobbler<br />

Snackball. Si trova un’ampia gamma di prodotti e<br />

snack sul sito www.zooplus.it.<br />

notizie<br />

In dogs we trust<br />

<strong>Retriever</strong> e non solo - libri, tv, regali, attualità, curiosità<br />

Molti studi hanno dimostrato come il cane aiuti il<br />

padrone a stabilire contatti con altre persone, ma<br />

i cani possono<br />

anche aiutare<br />

i loro padroni<br />

nell'ambiente di<br />

lavoro? Christopher<br />

Honts e<br />

i suoi colleghi<br />

a l l ' u n i v e r s i t à<br />

“Central Michigan<br />

University”<br />

a Mount Pleasant hanno deciso di scoprire se<br />

un cane sul posto di lavoro aiuta le persone a<br />

collaborare più efficacemente: nel loro rapporto<br />

presentato a un congresso di Etologia Umana<br />

hanno dimostrato come questo accada davvero.<br />

Per arrivare a questa conclusione hanno impostato<br />

due esperimenti: nel primo, 12 gruppi di 4 persone<br />

ciascuno dovevano inventare una breve pubblicità<br />

per un prodotto inventato. Alcuni dei gruppi<br />

avevano un cane nei loro uffici. In un secondo<br />

momento, a tutti i volontari è stato chiesto come si<br />

erano sentiti nel lavoro con i loro colleghi. Coloro<br />

che avevano lavorato alla presenza di un cane<br />

hanno dato una valutazione più positiva dei propri<br />

colleghi per quanto riguarda fiducia, armonia nel<br />

gruppo e confidenza che non coloro che non avevano<br />

il cane.<br />

Nel secondo esperimento, 13 gruppi hanno fanno<br />

il gioco del “dilemma del prigioniero”, in cui tutti<br />

i quattro membri del gruppo sono accusati di un<br />

crimine, e ognuno di essi deve scegliere se fare<br />

la spia o appoggiare i propri compagni. Ogni decisione<br />

influenza ciò che capita a tutti i membri del<br />

gruppo. Con un cane nella stanza, la probabilità<br />

che i volontari facessero la spia agli altri era del<br />

30% più bassa.<br />

Pesce per il cervello<br />

a cura di Patty Fellows<br />

In un recente articolo sulla rivista del Kennel Club<br />

Americano, l'autrice Caroline Coile illustra come<br />

alimentare i cani<br />

con pesce anche<br />

prima della nascita<br />

può aiutarli a diventare<br />

più intelligenti<br />

e forse anche<br />

più addestrabili.<br />

Più di dieci anni fa<br />

gli scienziati hanno<br />

scoperto un ingrediente<br />

“magico”<br />

del pesce chiamato acido decosaexenoico (DHA),<br />

un tipo di acido grasso omega-3 che è vitale per lo<br />

sviluppo del cervello e della vista di molte specie<br />

di mammiferi. E' stato scoperto che troppo poco<br />

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DHA può portare a una diminuzione della vista e<br />

a una diminuita capacità di apprendere. In modo<br />

analogo, in studi comparativi su bambini alimentati<br />

con diete con e senza DHA, si è visto che i bambini<br />

che avevano assunto DHA avevano maggiori<br />

capacità di risolvere i problemi dei bambini che<br />

non avevano assunto DHA.<br />

Il DHA sembra essere particolarmente importante<br />

nei cuccioli in crescita fino a 12 settimane, quando<br />

il cervello ha il suo massimo sviluppo. I cuccioli<br />

possono assumere il DHA dalla loro mamma attraverso<br />

il latte e dal cibo quando si alimentano da<br />

soli. Le fonti più comuni sono le sardine e il tonno,<br />

e anche le uova e l'olio di pesce.<br />

In uno studio del 2004, i ricercatori hanno<br />

confrontato 28 cucciolate di Beagle, simili<br />

sia geneticamente che per l'ambiente in cui vi-<br />

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vevano, a cui è stato supplementato del DHA,<br />

iniziando dal cibo dato alla mamma prima<br />

della gravidanza, e poi attraverso tutta la gravidanza<br />

e l'allattamento e lo svezzamento.<br />

A 9 settimane è stato insegnato ai cuccioli a<br />

seguire dei simboli in due diverse direzioni per<br />

trovare del cibo. I risultati hanno dimostrato<br />

che la percentuale di successi più alta veniva<br />

dalle cucciolate che avevano avuto l'aggiunta<br />

di DHA: la percentuale di successo dei gruppi<br />

a cui era stato dato il DHA era circa il doppio<br />

di quelli che non lo avevano ricevuto.<br />

Caroline Coile conclude che nei cani lo studio<br />

sul legame tra nutrizione e comportamento<br />

merita una crescente attenzione e che il DHA<br />

può non solo migliorare l'intelligenza e l'addestrabilità,<br />

ma anche il carattere e la memoria.<br />

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