PDF, 3.53MB - Fiamme Cremisi
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lUiGi imelio, Una leGGenda<br />
nel ricordo del Generale Vezio Vicini<br />
Era il “Capofanfara”. E per chi lo ha conosciuto lo è ancora! Il<br />
Maresciallo Maggiore Aiutante Luigi Imelio è stato il Capo fanfara<br />
dell’ottavo Bersaglieri dagli anni cinquanta al 1976, anno in cui<br />
fu congedato. Nativo di Bobbio, nel piacentino, riuniva in se le<br />
caratteristiche tipiche sia degli emiliani sia dei lombardi.<br />
Emiliano nella sua arguzia, nella sua simpatia, nella battuta pronta,<br />
nella schiettezza dei Sentimenti, in una malcelata bonomia;<br />
lombardo nella sua Professionalità, determinazione, caparbietà,<br />
onestà di intenti, nella dedizione alla sua creatura: la “ fanfara ed<br />
i Fanfaroni”. Aveva iniziato la carriera militare al 6° Reggimento<br />
Bersaglieri in Bologna,dimostrando non comuni qualità atletiche<br />
e di comando.<br />
Nel 1935 entrò nella fanfara, allora diretta dal mitico Maresciallo<br />
Cirmi,e nel 1937 ne divenne il Capo. Con il Reggimento partecipò<br />
alle campagne di Iugoslavia e di Russia. Alla ricostituzione<br />
dell’ottavo, nel 1949, riprese la responsabilità della Fanfara del<br />
Reggimento.<br />
E per ventisei anni essa costituì il fiore all’occhiello e l’anima del<br />
Reggimento. La sua fu sempre una Fanfara eccezionale, in virtù<br />
Il Sergente Luigi Imelio si cimenta nel salto del carro leggero L il 18 giugno 1937 a Bologna, sede del 6° RGT Bersaglieri.<br />
vIvI BERSAGLIERI<br />
pROvINCEpORDENONE<br />
dell’entusiasmo, dalla qualità del suono all’assetto Normale. Non<br />
ha mai potuto avvalersi di giovani “ da conservatorio”. La scelta<br />
dei musicanti avveniva schierando nel cortile le reclute e chiedendo<br />
loro chi avesse precedenti nel campo musicale o chi desiderasse<br />
imparare a suonare uno strumento. Coloro che dichiaravano<br />
precedenti erano tutti...batteristi! Agli aspiranti suonatori dedicava<br />
allora ogni sua energia addestrandoli senza soste, spronandoli,<br />
fino a farne dei brillanti e capaci suonatori. Era un padre per loro,<br />
severo ed inflessibile ma amato e stimato sempre perché nel suo<br />
operare i Bersaglieri riconoscevano l’amore.<br />
Ancora oggi tra le decine di Fanfare dell’Associazione Nazionale<br />
Bersaglieri, moltissimi sono i suoi allievi che ne seguono le orme e<br />
lo ricordano con nostalgia ed affetto. Questo era Imelio, un uomo<br />
che ha dato a noi Bersaglieri emozioni vivissime ed indimenticabili<br />
con le sue musiche.<br />
Ma se tendiamo l’orecchio, ci viene da quell’angolo di cielo dove<br />
ancora Imelio insegna ai suoi ragazzi, il suono inconfondibile delle<br />
sue canzoni e lo squillo della sue trombe. E questo ci consente di<br />
non dimenticarlo.<br />
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