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Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di Azienda<br />

Lettere A - D<br />

A.A. 2012_2013<br />

Lezioni introduttive<br />

Prof. Francesco Capalbo


Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Premessa<br />

n Le slide che seguono:<br />

¨ sono destinate ad uso esclusivo di chi abbia seguito le lezioni in aula<br />

nell’anno accademico 2012_2013<br />

¨ assunte senza le necessarie integrazioni e delucidazioni fornite in aula<br />

possono trarre in inganno sia in merito agli argomenti specifici che in<br />

merito alle opinioni dell’autore;<br />

¨ presuppongono la conoscenza degli argomenti illustrati nel corso di<br />

<strong>Economia</strong> Aziendale<br />

¨ Contengono una animazione che non viene resa in fase di stampa;<br />

¨ Non sostituiscono in alcun modo i libri di testo indicati nel programma<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Obiettivi formativi del corso<br />

n Conoscere le finalità del bilancio dell’esercizio ed il modo in cui esso<br />

rappresenta la ricchezza aziendale e le sue variazioni;<br />

n Conoscere gli elementi attraverso i quali il bilancio dell’esercizio<br />

rappresenta la ricchezza aziendale e la sua variazione nel tempo;<br />

n Conoscere e padroneggiare la tecnica per la rappresentazione dell’effetto<br />

che qualsiasi evento gestionale genera sulla ricchezza aziendale e quindi<br />

sugli elementi attraverso i quali essa è rappresentata nel bilancio<br />

n Conoscere le regole che disciplinano la valutazione di alcuni elementi del<br />

bilancio;<br />

n Conoscere le regole che definiscono i contenuti, la rappresentazione e le<br />

modalità di redazione e di pubblicazione del bilancio<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Finalità/utilità professionali delle conoscente<br />

acquisite nel corso (elenco non esaustivo)<br />

n Tenuta della contabilità e normali adempimenti obbligatori;<br />

n Redazione del bilancio;<br />

n Analisi dello stato di salute aziendale per diverse finalità:<br />

¨ Valutazione del credito aziendale per erogazione finanziamenti<br />

¨ Analisi della performance dei manager<br />

¨ Analisi della capacità di reddito delle aziende e valutazione convenienza investimenti<br />

n Analisi della affidabilità dei dati di bilancio per Due diligence e verifica dati in<br />

ipotesi di “business combination” o cessioni/acquisizioni<br />

n Supporto a tutte le azioni giudiziarie relative a:<br />

¨ Azioni di responsabilità contro amministratori<br />

¨ Criminalità finanziaria<br />

¨ Liti tra soci<br />

¨ Quantificazione dei danni<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Metodo di studio<br />

n Principi generali<br />

¨ Osservazione contro autorità<br />

¨ Fare sempre riferimento alla finalità generale<br />

¨ Centralità degli essere umani e natura “funzionale” ed “ausiliare”<br />

della materia.<br />

n Considerazioni pratiche<br />

¨ Studiate in contemporanea con il corso<br />

¨ Non sopravvalutate le conoscenze acquisite a scuola<br />

¨ Non trascurate la teoria<br />

¨ Non ricorrete ai “riassunti”<br />

¨ Non imparate a memoria<br />

¨ Non rimandate l’esame agli anni successivi<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

L’equazione fondamentale<br />

n La Ricchezza è espressa in rapporto alla soddisfazione dei propri benefici;<br />

n La Ricchezza è espressa come differenza tra Attività e Passività<br />

n Attività (A) – Passività (P) = Netto (N)<br />

n Solo le Attività e le Passività sono cose del mondo reale (Real World Phenomena) che si possono<br />

definire e individuare.<br />

n Il Netto è una grandezza residuale ed ideale.<br />

n Il reddito è la variazione della Ricchezza generata dalla gestione in un dato intervallo temporale:<br />

Il reddito di un periodo è la “la somma che si può spendere in modo da essere<br />

alla fine del periodo così “ricco” come lo eri all’inizio” (E. Hicks)<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Gli elementi della ricchezza<br />

n Per misurare il reddito occorre rilevare e misurare le attività e le passività nei due momenti<br />

n Non sempre + facile stabilire se esiste o meno una attività o una passività:<br />

ATTIVITA’<br />

1. futuri benefici economici,<br />

2. a disposizione dall’ente<br />

(controllati dall’ente),<br />

3. derivanti da eventi passati.<br />

PASSIVITA’<br />

§ sacrifici economici futuri che<br />

l’ente dovrà ragionevolmente<br />

sostenere<br />

§ Inevitabili in ipotesi di going<br />

concern<br />

§ Derivanti da eventi passati.<br />

In una economia monetaria i proprietari, che sono coloro rispetto a cui si definisce i Netto,<br />

traggono beneficio da una attività nei termini in cui questa genera per loro la casa necessaria a<br />

soddisfare i propri desideri. Pertanto essi apportano cassa per ottenere indietro cassa<br />

In tale prospettiva una attività è tale se genera flussi di cassa in entrata ed una passività è tale se<br />

genera flussi di cassa in uscita<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Lo schema della ricchezza complessiva<br />

l Attività (A) – Passività (P) = Netto (N)<br />

l Attività (A) = Passività (P) + Netto (N)<br />

In forma contabile<br />

Attività Finanziarie<br />

Cassa e Banca / Crediti<br />

Attività non finanziarie<br />

(servizi a disposizione)<br />

Fattori a fecondità semplice<br />

Fattori a fecondità ripetuta<br />

Passività Finanziarie<br />

Debiti verso terzi<br />

Passività non finanziarie<br />

Servizi da cedere<br />

NETTO<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

EQUAZIONE FONDAMENTALE IN FORMA CONTABILE<br />

ATTIVITÀ FINANZIARIE<br />

Cassa<br />

Banca<br />

Crediti<br />

ATTIVITÀ NON FINANZIARIE<br />

Fattori a fecondità semplice<br />

Fattori a Fecondità ripetuta<br />

PASSIVITA’ FINANZIARIE<br />

Banca (se negativa)<br />

Debiti<br />

NETTO INIZIALE<br />

VARIAZIONI DI N GENERATE<br />

NEGLI ANNI PRECEDENTI<br />

AF + AnF = PF + PnF + [Ni+ΔN]<br />

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affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Ricchezza e sue variazioni<br />

l Attività (A) – Passività (P) = Netto (N)<br />

l Attività (A) = Passività (P) + Netto (N)<br />

l Attività (A) = Passività (P) + [ Ni + (R-C)]<br />

In forma contabile<br />

Attività Finanziarie<br />

Cassa e Banca / Crediti<br />

Attività non finanziarie<br />

(servizi a disposizione)<br />

Fattori a fecondità semplice<br />

Fattori a fecondità ripetuta<br />

Passività Finanziarie<br />

Debiti verso terzi<br />

Passività non finanziarie<br />

Servizi da cedere<br />

Capitale di partenza (Ni)<br />

Utile/Perdita (R-C)<br />

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affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Le Variazioni di A e di P<br />

n Da questa posizione l’entità compie operazioni di :<br />

n Acquisizione<br />

n Trasformazione<br />

n Scambio<br />

n Con riferimento ad un dato intervallo di tempo si vogliono<br />

conoscere la Variazione di N;<br />

n Si potrebbe aspettare la fine e valutare tutte le A e tutte le P;<br />

n Oppure si seguono le variazioni di A e le variazioni P e si<br />

ottengono così le variazioni di N<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Le variazioni ed il bilanciamento del netto<br />

n Qualsiasi variazione della ricchezza è una variazione di A o di P, perché A e P esistono<br />

nel mondo reale. Ma qualsiasi sia la variazione che A o P subiscano la formula A = P<br />

+N è sempre garantita. Dal momento che N è residuale qualsiasi operazione che ha un<br />

effetto da un lato dell’equazione ne ha uno uguale dall’altro lato o uno di segno<br />

opposto nello stesso lato<br />

¨ Se aumenta (diminuisce) A, necessariamente:<br />

n o aumenta (diminuisce) N<br />

n O, se N rimane fermo questo significa necessariamente che<br />

¨ O è aumentato (diminuito) P di pari importo<br />

¨ O è diminuito (aumentato) un altro elemento accolto in A<br />

¨ Se aumenta (diminuisce) P, necessariamente:<br />

n O diminuisce (aumenta) N<br />

n O, se N resta fermo questo significa necessariamente che:<br />

¨ O è aumentato (diminuito) A per pari importo<br />

¨ O è diminuito (aumentato) un altro elemento accolto in P<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Le variazioni finanziarie<br />

n Sebbene tutte le attività e tutte le passività varino nel corso dell’anno solo le variazioni<br />

delle Attività e delle Passività finanziarie sono quelle immediatamente visibili<br />

n Le variazioni finanziarie sono dunque le variazioni originarie che il contabile deve<br />

interpretare e ricondurre nell’equazione.<br />

n E’ possibile raccogliere tutte le variazioni delle Attività e delle Passività finanziarie in due<br />

classi:<br />

+ Cassa<br />

/Banca<br />

VARIAZIONI FINANZIARIE POSITIVE:<br />

+ Crediti - Debiti<br />

VARIAZIONI FINANZIARIE NEGATIVE:<br />

- Cassa<br />

/Banca<br />

- Crediti + Debiti<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Variazioni finanziarie (Compensazioni)<br />

ATTIVITÀ FINANZIARIE<br />

Cassa e Banca/Crediti<br />

Attività non finanziarie<br />

(servizi a disposizione)<br />

Fattori a fecondità semplice<br />

Fattori a fecondità ripetuta<br />

PASSIVITÀ FINANZIARIE<br />

Debiti verso terzi<br />

Passività non finanziarie<br />

Servizi da cedere<br />

Capitale di partenza (Ni)<br />

Utile/Perdita (R-C)<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Variazioni finanziarie (Acquisizioni e cessioni<br />

di beni/servizi)<br />

ATTIVITÀ E PASSIVITÀ<br />

FINANZIARIE<br />

Cassa e Banca / Crediti/<br />

Debiti<br />

Attività non finanziarie<br />

(servizi a disposizione)<br />

Fattori a fecondità semplice<br />

Fattori a fecondità ripetuta<br />

V. F. Negativa<br />

Passività non finanziarie<br />

Servizi da cedere<br />

Capitale di partenza (Ni)<br />

C Utile/Perdita (R-C) R<br />

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V. F. Positiva<br />

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Acquisizione o cessione di beni/servizi<br />

Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Il rapporto di misurazione<br />

V. Finanziaria Positiva<br />

+ Cassa; + crediti - debiti<br />

V. Finanziaria negativa<br />

- Cassa; - crediti; + debiti<br />

V. Finanziaria positiva<br />

+ Cassa; + crediti; - debiti<br />

V. Finanziarie negativa<br />

+ debiti; - crediti; . cassa<br />

+ Costi di competenza<br />

(servizi consumati o persi<br />

nel dato periodo)<br />

+ Attività non finanziaria<br />

(servizi a disposizione alla<br />

fine del dato periodo)<br />

+ Ricavo di competenza<br />

(servizi già ceduti nel<br />

dato periodo)<br />

+ Passività non finanziaria<br />

(servizi da cedere alla<br />

fine del dato periodo)<br />

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affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

Teoria Funzionale della<br />

Competenza<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

La competenza economica<br />

n La teoria della competenza serve quindi a stabilire se, con riferimento ad un<br />

determinato intervallo temporale, a seguito delle variazioni finanziarie che non si sono<br />

compensate tra loro l’entità abbia, alternativamente:<br />

¨ Acquisito nuove Anf o Pnf (e quindi abbia generato solo una modifica qualitativa del<br />

Netto).<br />

¨ I costi sostenuti per gli acquisti di Anf [ovvero servizi acquisti ancora a<br />

disposizione] ed i ricavi incassati in occasione dell’insorgenza di Pnf<br />

[ovvero per servizi da cedere] si definiscono costi e ricavi non di<br />

competenza, ovvero costi e ricavi sospesi. Questi costi e questi ricavi<br />

infatti non spariscono ma saranno di competenza degli esercizi in cui quei<br />

servizi si utilizzeranno o si cederanno.<br />

¨ Sostenuto costi o conseguito ricavi che abbiano comportato una modifica<br />

quantitativa del netto sinteticamente espressa dalla loro somma algebrica (R-C);<br />

¨ Questi sono i costi ed i ricavi di competenza.<br />

n La competenza non crea e non elimina costi e ricavi [che in definitiva sono quelli<br />

misurati dal totale delle entrate e dal totale delle uscite] ma li distribuisce lungo i<br />

diversi esercizi di vita dell’azienda in funzione del momento in cui i servizi<br />

sottostanti sono esauriti (consumati o svaniti) o ceduti.<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Il bilanciamento continuo<br />

n Qualsiasi sia la scelta compiuta dal contabile sarà sempre garantito il<br />

bilanciamento dell’equazione e quindi dello schema<br />

AF + AnF = PF + PnF +[ Ni + (R-C)]<br />

Af - Pf<br />

Anf (ffr + ffs)<br />

Pnf<br />

R - C<br />

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affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

Ni<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

La variazioni dirette del netto<br />

n Per completare lo schema va detto che le Variazioni finanziarie possono generare<br />

anche effetti diretti sul netto. Si tratta dei nuovi apporti o delle distribuzioni di<br />

Capitale. Le variazioni di questo tipo vanno tenute distinte da quelle generate da Costi<br />

e Ricavi E quindi lo schema diventa:<br />

V. Finanziaria Negativa<br />

- Cassa; - crediti; + debiti<br />

V. Finanziaria Positiva<br />

+ Cassa; + crediti; - debiti<br />

+ Costi di competenza<br />

(servizi consumati o persi)<br />

+ Attività non finanziaria<br />

(servizi a disposizione)<br />

+ Ricavo di competenza<br />

(servizi già ceduti)<br />

+ Passività non finanziaria<br />

(servizi da cedere)<br />

- ΔdN<br />

Decrementi di<br />

netto<br />

+ ΔdN<br />

Incrementi di<br />

netto<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Schema di riferimento<br />

ATTIVITÀ E PASSIVITÀ<br />

FINANZIARIE<br />

Cassa e Banca / Crediti<br />

Attività non finanziarie<br />

(servizi a disposizione)<br />

Fattori a fecondità semplice<br />

Fattori a fecondità ripetuta<br />

Il box rosso può quindi essere letto sia come differenza tra costi e ricavi di competenza che come la somma<br />

algebrica delle variazioni subite dalle attività e dalle passività dell’entità dall’inizio alla fine del periodo al netto di<br />

quelle generate da interazioni dirette con i soci (aumenti/diminuzioni di capitale e distribuzioni di utili)<br />

Passività non finanziarie<br />

Servizi da cedere<br />

Variazioni dirette di Netto<br />

Capitale di partenza (Ni)<br />

Utile/Perdita (R-C)<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Riepilogo<br />

V. Finanziaria Positiva<br />

- debiti; + crediti; +<br />

Cassa/Banca<br />

V. Finanziarie Negativa<br />

+ debiti; - crediti; -<br />

cassa/banca<br />

V. Finanziarie negativa<br />

+ debiti; - crediti; - cassa/banca<br />

Apporti dei soci<br />

Cessione di Servizi/beni<br />

Con riferimento ad un dato periodo di tempo si<br />

dirà se si tratta di Ricavi o di Pnf<br />

V. Finanziaria Positiva<br />

- debiti; + crediti; + Cassa/Banca<br />

Distribuzioni ai soci<br />

Acquisizione di Servizi/beni<br />

Con riferimento ad un dato periodo di tempo si dirà se si<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

tratta di costi o di acquisizione di Anf<br />

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Gli schemi del bilancio<br />

DARE<br />

ATTIVITA’<br />

Finanziarie<br />

STATO PATRIMONIALE<br />

non finanziarie<br />

AVERE<br />

PASSIVITA’<br />

Finanziarie<br />

Non finanziarie<br />

(N)<br />

Capitale Sociale<br />

Ulteriori apporti o<br />

distribuzioni<br />

Utili perdite esercizi<br />

precedenti<br />

Utile o perdita<br />

dell’esercizio<br />

Conto Economico<br />

+ Ricavi<br />

- Costi<br />

n L’utile o la perdita si vanno ad aggiungere al netto e ne formano una parte ideale. (Riserva di Utili)<br />

n Siccome l’equazione è sempre confermata le sue due parti sono sempre uguali;<br />

n In termini contabili, le due sezioni dei conti bilanciano<br />

UTILE/PERDITA<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Attività e Passività Finanziarie e non<br />

Finanziarie - la nascita -<br />

n Quando la variazione finanziaria non misura un’altra variazione finanziaria, il contabile<br />

deve quindi compiere una decisione e stabilire se, con riferimento ad un dato<br />

intervallo temporale, ci si trova dinanzi alla insorgenza di un Costo/Ricavo di<br />

competenza di quell’intervallo o alla variazione di una Attività/Passività non finanziaria<br />

n Tuttavia quando questo accade le situazioni che si affrontano sono sostanzialmente<br />

quattro:<br />

¨ Acquisizione di beni/servizi:<br />

n Acquisizione di Fattori a Fecondità Semplice (ffs) o di servizi;<br />

n Acquisizione di Fattori a Fecondità Ripetuta (ffr) [ c.d. investimenti];<br />

¨ Cessioni di beni/servizi:<br />

n Cessione di prodotti (ffs) o di servizi.<br />

n Cessione di Fattori a Fecondità Ripetuta (ffr) [ c.d. disinvestimenti]<br />

n Piuttosto che decidere tempo per tempo se l’Entrata o l’Uscita abbiano generato AnF o<br />

PnF oppure R o C, si stabiliscono due presunzioni e poi si rinvia tutto al 31.12.<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Valutazione<br />

n Alla fine dell’anno:<br />

¨ Si valutano le Anf costituite da ffs e servizi acquisti nell’anno<br />

e non consumati<br />

¨ Si valutano le Anf costituite da ffr:<br />

n Sia quelle acquisite nell’anno<br />

n Sia quelle acquisite negli anno precedenti<br />

¨ [Le variazioni finanziarie negative sostenute per acquisire i FFR non sono state<br />

considerate misuratrici di costi del periodo in quanto i servizi acquisiti si sono<br />

considerati ancora a disposizione dell’azienda alla fine del periodo. Tuttavia,<br />

prima o poi quei servizi saranno utilizzati o non saranno comunque più utilizzabili<br />

e quindi il loro valore diminuirà fino ad estinguersi. Questa variazione di valore<br />

misurerà il costo di competenza]<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Le presunzioni<br />

n Per semplificare il lavoro del contabile (si faccia riferimento ai colori della slide 16) :<br />

¨ Durante l’anno<br />

1. In caso di una riduzione della ricchezza finanziaria - variazione finanziaria negativa - (box azzurro)<br />

concordata in cambio di una acquisizione di servizi o di ffs si presume che i servizi o gli ffs saranno tutti<br />

consumati nell’anno per cui il costo misurato dalla riduzione della risorsa finanziaria (variazione<br />

finanziaria negativa) si presume, in prima battuta, di competenza e si epiloga interamente al conto<br />

economico (box rosso). Si presume una riduzione netta di N a seguito di una riduzione della ricchezza finanziaria )<br />

(box azzurro);<br />

2. In caso di un incremento della ricchezza finanziaria - variazione finanziaria positiva - (box azzurro)<br />

concordato in cambio di una cessione di servizi o di ffs si presume che i servizi o gli ffs saranno tutti<br />

ceduti nell’anno per cui il ricavo misurato dall’incremento della risorsa finanziaria (variazione finanziaria<br />

positiva) si presume, in prima battuta, di competenza e si epiloga interamente al conto economico. Si<br />

presume un incremento netto di N a seguito di un riduzione della ricchezza finanziaria ) (box azzurro);<br />

3. In caso di una riduzione della risorsa finanziaria - variazione finanziaria negativa - (box azzurro)<br />

concordata in cambio di una acquisizione di ffr si presume che gli ffr saranno ancora a disposizione alla<br />

fine dell’anno per cui il costo non sarà considerato di competenza e l’acquisto si configura come<br />

l’acquisizione di attività non finanziaria che si iscriverà nello stato patrimoniale (nel box blue). Si presume<br />

la invarianza quantitativa di N in quanto la riduzione del box azzurro è interamente compensata dall’incremento del<br />

box blue<br />

4. In caso di un incremento della risorsa finanziaria - variazione finanziaria positiva - (box azzurro)<br />

concordato in cambio di una cessione di ffr, si avrà una riduzione della ricchezza non finanziaria (box<br />

blue) per la dismissione dell’elemento e la differenza tra questa riduzione e l’incremento dalla ricchezza<br />

finanziaria si accoglierà come utile o perdita di competenza dell’esercizio in cui è avvenuta la dismissione<br />

(box rosso). Si rileva un incremento o decremento di N, pari alla differenza tra la variazione del box<br />

azzurro e la variazione del box blue.<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Le presunzioni (segue)<br />

n Alla fine dell’anno si misurano e si valutano i servizi rimasti a disposizione per verificare la bontà delle presunzioni.<br />

n Nel caso siano rimasti a disposizione servizi e ffs acquisiti nell’anno, ed i cui costi erano quindi originariamente stati accolti a riduzione<br />

del box rosso, tali servizi si iscriveranno in bilancio come Anf (box blue) ed in contropartita si avrà un incremento del box rosso.<br />

L’incremento del box rosso dipenderà oltre che dall’entità dei servizi effettivamente rimasti a disposizione anche dal valore<br />

che ad essi sarà assegnato in fase di valutazione.<br />

§ Se il valore assegnato ai servizi residui è uguale al costo per essi pagato l’operazione di acquisto risulta neutrale<br />

per il Netto. Se valuto le rimanenze di magazzino al costo pagato per il loro acquisto, l’incremento del box rosso in contrapartia<br />

alla rilevazione della rimanenza finale è pari al decremento del boz rosso dovuto all’acquisto di ffs. Se acquisto merci per 100<br />

e non le uso e me le ritrovo al 31.12. come rimanenza finale, se le valuto al costo allora la rilevazione della<br />

nuova attività non finanziaria rimanenza finale genererà un incremento nel box blue pari e 100 ed in<br />

contropartita un incremento di 100 del box rosso. Tale incremento andrà di fatto ad annullare l’effetto del<br />

decremento di 100 rilevato nel box rosso in occasione dell’acquisto.<br />

§ Se il valore assegnato ai servizi residui è differente dal costo per essi pagato l’operazione di acquisto avrà un<br />

effetto sul Netto che dipenderà però non dal consumo dei servizi acquisiti ma dalla loro mutazione di valore<br />

nel corso del tempo in cui sono stati a disposizione dell’azienda. Si parla di plusvalenze o minusvalenze da<br />

valutazione p, più opportunamente, con termine inglese Holding gains and Holding losses, ovvero utili o perdite<br />

che derivano dalla semplice attività di “Holding” ovvero di possesso. Se acquisto merci per 100 e non le uso e<br />

me le ritrovo al 31.12. come rimanenza finale, se le valuto ad un valore superiore al costo per esse pagato , ad<br />

esempio 110, allora la rilevazione della nuova attività non finanziaria rimanenza finale genererà un incremento<br />

nel box blue pari e 110 ed in contropartita un incremento di 110 del box rosso, mentre l’acquisto aveva<br />

generato un decremento di 100 nel medesimo box. L’effetto netto della operazione di acquisto e<br />

mantenimento è stato un incremento del Netto di 10. Tuttavia tale incremento non è stato confermato ancora dal<br />

mercato e quindi, come si vedrà, non sarà generalmente possibile rilevarlo in bilancio in quanto privo dei sufficienti requisiti di<br />

certezza.<br />

n Per i servizi invece accolti sin dall’origine nelle Anf [Tanto quelli acquisiti nell’anno tanto quelli acquisti negli anni<br />

precedenti] si procede a valutare se effettivamente sono ancora tutti a disposizione e se il valore riconoscibile a quelli<br />

ancora a disposizione può essere opportunamente misurato conservandoli iscritti al costo o devono essere valutati in modo<br />

differente. Se acquisto FFR per 1.000, il valore che riconosco ai servizi residui dipende almeno da due considerazioni: A)<br />

quanti e quali sono quelli consumati; b) il criterio di valutazione scelto per quelli residui. La valutazione comporterà una<br />

variazione incrementativa o decrementativa del box bliue che avrà in contropartita un incremento o un decremento del box<br />

rosso. Anche in questo caso l’ipotesi di un incremento comporterebbe la iscrizione di una ricchezza ancora non confermata<br />

dal mercato e tanto non sarà generalmente permesso<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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L’assestamento<br />

n Le presunzioni tenute in fase continuativa necessariamente saranno verificate.<br />

n Inoltre, nel corso dell’anno si tiene memoria delle sole variazioni finanziarie, ma le Attività e le<br />

passività che costituiscono la ricchezza di una azienda possono variare anche indipendentemente<br />

da tali variazioni.<br />

n Pertanto il valore delle attività e delle passività effettivamente esistenti alla fine dell’anno viene<br />

calcolato in sede di assestamento e questo comporta:<br />

¨ La correzione di alcune presunzioni, quando oggetto della misurazione sono attività e<br />

passività acquisite nell’anno, per cui valori che erano stati portati nel Box Rosso sono<br />

trasferiti in quello giallo o in quello blue e viceversa. ;<br />

¨ La valutazione di attività o passività già acquisite nel passato e presenti in bilancio;<br />

¨ La integrazione per rilevare attività e passività che erano sfuggite nella fase continuativa<br />

perché non misurate finanziariamente.<br />

n In questa fase quindi, sostanzialmente, si cerca di individuare e misurare tutte le attività e tutte le<br />

passività che costituiscono la ricchezza aziendale, indipendentemente dal se esse siano o meno già<br />

presenti in bilancio.<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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AnF/PnF vs Costi e Ricavi di competenza: le<br />

presunzioni<br />

n Al 31.12 poi si valutano le rimanenze finali, ovvero i servizi ed i Ffs acquisiti e ancora non<br />

utilizzati ed i servizi da cedere per cui si è già percepito il compensi. In altri termini si<br />

quantificano AnF e PnF createsi nell’anno<br />

Rimanenze di ffs acquisiti e ancora a disposizione = Magazzino<br />

Rimanenze di servizi acquisti e ancora a disposizione = Risconti Attivi<br />

Rimanenze di servizi da cedere = Risconti passivi<br />

AF + AnF = PF + PnF +[ Ni ± ΔdN + (R-C)<br />

Evidentemente tutto dipende dai criteri di valutazione prescelti per misurare il valore dei servizi a disposizione. Se<br />

infatti il valore che si riconosce ai servizi originariamente acquistati o ai servizi da cedere è uguale al costo per essi<br />

pagato, la iscrizione della Anf equivale, sostanzialmente, alla traslazione dei costi o dei ricavi dalla destra<br />

dell’equazione che accoglie il conto economico (R-C) alla sinistra, cambiando di segno, per cui sul Netto si ha<br />

quindi lo stesso effetto che si sarebbe avuto se quelle operazioni si fossero considerate sin dall’inizio neutre ai fini<br />

del netto, ovvero se si fosse ritenuto sin dall’inizio che quelle operazioni non interessavano il box rosso. Se invece il<br />

criterio è differente allora, indipendentemente dal consumo o dalla effettiva cessione dei servizi si avrà un effetto<br />

quantitativo sul Netto e quindi un interessamento del box rosso.<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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AnF/PnF vs Costi e Ricavi di competenza: le<br />

presunzioni<br />

n Nel caso di acquisto di FFR [Investimenti]<br />

¨ In questa ipotesi si acquistano servizi che, per definizione, sono destinati a rimanere a<br />

disposizione dell’entità alla fine dell’anno. Per questo appare opportuno considerare sin da<br />

subito la variazione finanziaria come misuratrice dell’acquisizione di una Attività non finanziaria<br />

AF + AnF = PF + PnF + [Ni ± ΔdN + (R-C)]<br />

¨ Queste operazioni non generando costi di competenza non hanno effetto sul Netto, in quanto<br />

si risolvono in modifiche compensative tra A e P.<br />

¨ Al 31.12, tutte le Attività e le Passività aziendali, e quindi anche le Anf acquisite nell’anno o<br />

negli anni successivi devono essere valutati.<br />

n Per le Anf (costituite da ffr) è possibile che il loro valore sia differente da quello caricato in<br />

bilancio all’atto dell’acquisizione perchè:<br />

¨ I servizi vengono utilizzati o non sono più disponibili [variazione di quantità]<br />

¨ I servizi vedono il loro valore modificarsi per motivi interni o esterni [variazione di<br />

valore unitario]<br />

¨ Al momento della loro rilevazioni le Anf sono valutate al costo perché il costo rappresenta una<br />

misurazione affidabile del valore monetario dei servizi che essi sono in grado di erogare, ma alla<br />

fine dell’anno è possibile che: a) parte di questi servizi siano già stati consumati; b) la loro<br />

capacità di generare cassa si sia modificata. In ambedue i casi il loro valore potrebbe non essere<br />

più uguale al costo sostenuto per il loro acquisto.<br />

¨ Anche in questo caso tutto dipenderà dal criterio prescelto per la misurazione del valore dei<br />

servizi residui nei ffr, ovvero dai criteri di valutazione delle attività.<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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L’ammortamento<br />

n Alcuni FFR, per loro natura, vedono il loro valore diminuire con il passare del<br />

tempo a mano a mano che i servizi in essi contenuti vengono consumati. In questi<br />

casi, che sono i più numerosi, per evitare di compiere nuove valutazioni alla fine di<br />

ogni anno si stabilisce una vita utile e si immagina una sistematica riduzione della<br />

stessa. Il valore assegnato alla AnF viene poi ridotto in modo sistematico. La<br />

riduzione di valore è un costo e viene chiamato ammortamento.<br />

n Altri FFR non vedono necessariamente il loro valore diminuire al 31.12 e quindi il<br />

valore che viene assegnato loro dipende dal criterio di valutazione prescelto:<br />

¨ Ad esempio: Titoli e Partecipazioni e Terreni.<br />

n Tuttavia, anche per i beni normalmente soggetti al processo di ammortamento, se il<br />

loro valore, calcolato con il criterio di valutazione, è inferiore a quello ottenuto con<br />

il processo di ammortamento occorre integrare l’ammortamento rilevando una<br />

perdita di valore che si configura con un costo incrementale dell’anno<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

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Lo schema del capitale<br />

Attività finanziarie<br />

Cassa/Banca<br />

Crediti<br />

Attività non finanziaria<br />

Attività (A) Passività e netto (P + N)<br />

MAGAZZINO (Rimanenze finale di ffs<br />

compresi in beni)<br />

RISCONTI ATTIVI (Rimanenze di ffs<br />

servizi)<br />

IMMOBILIZZAZIONI, Rimanenze di ffr<br />

Materiali<br />

Immateriali<br />

Finanziarie<br />

Passività finanziarie<br />

Banca passiva<br />

Debiti Fornitori<br />

Debiti finanziamento<br />

Passività non finanziarie<br />

RISCONTI PASSIVI<br />

NETTO<br />

Totale a pareggio Totale a pareggio<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

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Riepilogo<br />

Variazione Finanziaria<br />

Positiva<br />

Variazione Finanziaria<br />

Negativa<br />

Variazione Finanziaria<br />

positiva<br />

Variazione Finanziaria<br />

Negativa<br />

Costo<br />

per acquisizione di ffr o ffs<br />

Ricavo<br />

per cessione di ffr o ffs<br />

Al 31.12<br />

Teoria funzionale della Competenza e criteri per<br />

la valutazione dei servizi residui o da cedere<br />

Costi e Ricavi<br />

di competenza<br />

Incrementi di<br />

AnF e PnF<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Le integrazioni<br />

q Le attività e le passività finanziarie possono aver subito variazioni che non sono emerse nel<br />

corso del tempo.<br />

q Occorre valutare l’esistenza di crediti e debiti in corso di formazione non rilevati perchè non ancora<br />

maturati del tutto, eppure esistenti sotto il profilo economico.<br />

q Ad esempio, si immagini di aver ceduto in fitto una abitazione per 24.000 euro l’anno 1.7.05 /30.06.06<br />

per 24.000 pagamento posticipato, al 31.12 un rateo di quel credito già esiste ed i servizi acquisti in<br />

cambio di quel rateo sono già stati ceduti e quindi l’incremento di Af misurato da quel Rateo si riflette<br />

immediatamente sul Netto. La V.F.P consistente nell’incremento del credito in corso di formazione<br />

misura un ricavo di competenza. Più Box Azzurro più box rosso<br />

Af - Pf<br />

Anf (ffr + ffs)<br />

Pnf<br />

R - C<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

N<br />

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Le integrazioni<br />

q O ancora, si immagini si aver ricevuto un prestito annuale (1.7.05/30.06.06)<br />

interessi passivi da pagarsi posticipatamente per 36.000 euro. Al 31.12 un<br />

Rateo del debito già esiste sotto il profilo sostanziale ed i servizi acquisiti<br />

misurati da quel rateo sono stati già utilizzati. La V.F.N consistente<br />

nell’incremento del debito in corso di formazione misura quindi un costo di<br />

competenza ed ha un effetto diretto sul Netto. Meno Box Azzurro, meno Box<br />

rosso.<br />

Af - Pf<br />

Anf (ffr + ffs)<br />

Pnf<br />

R - C<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

N<br />

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Le integrazioni<br />

q Occorre infine valutare se esistano passività presunte, ovvero se esistano<br />

potenziali debiti verso soggetti cui l’azienda dovrà probabilmente erogare risorse<br />

senza avere nulla in cambio (e.g. risarcimento danni, tasse non pagate, cause da<br />

parte dei lavoratori). In questo caso, non essendoci una visibile acquisizione di<br />

servizi utilizzabili, la V.F.N (+ debiti presunti) misura un costo.<br />

q Queste Passività finanziarie si chiamano FONDI RISCHI ED ONERI ed il<br />

costo che misurano si chiama Accantonamento e va a collocarsi tra i costi di<br />

competenza.<br />

q Ad esempio una causa intentata da terzi per danneggiamento a seguito di un<br />

evento effettivamente accaduto ed in cui l’azienda è colpevole. Gli avvocati<br />

ritengono probabile una condanna per 120.000 euro:<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Riepilogo dei rapporti di misurazione<br />

in fase continuativa<br />

A stabilire se la variazione<br />

finanziaria negativa abbia<br />

generato un costo o un<br />

incremento delle attività<br />

non finanziarie sarà<br />

l’applicazione del principio<br />

della competenza. Se i<br />

servizi acquisiti sono<br />

ancora a disposizione<br />

allora avremmo una attività<br />

non finanziaria che dovrà,<br />

peraltro, essere<br />

opportunamente valutata.<br />

Se i servizi sono stati<br />

utilizzati avremo un costo<br />

di competenza.<br />

Variazione Finanziaria<br />

Positiva<br />

Variazione Finanziaria<br />

Positiva<br />

Costo che si presume<br />

di competenza<br />

Attività non finanziaria<br />

(costo si presume sospeso,<br />

ovvero attività non finanziaria)<br />

Distribuzione ai soci<br />

Variazione Finanziaria<br />

Negativa<br />

Ricavo che si presume<br />

di competenza<br />

Passività non finanziaria<br />

(Ricavo che si presume sospeso,<br />

ovvero Passività non finanziaria)<br />

Apporto dei soci<br />

Variazione Finanziaria<br />

Negativa<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

A stabilire se la variazione<br />

finanziaria positiva abbia<br />

generato un ricavo o un<br />

incremento delle passività<br />

non finanziarie sarà<br />

l’applicazione del principio<br />

della competenza. Se i<br />

servizi da cedersi in<br />

cambio del corrispettivo<br />

ottenuto sono stati già<br />

ceduti allora avremmo un<br />

ricavo, in caso opposto<br />

avremo una passività non<br />

finanziaria che dovrà,<br />

peraltro, essere<br />

opportunamente valutata..<br />

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In fase di Assestamento<br />

Risconti Attivi<br />

Capitalizzazioni<br />

Costi che si presumevano<br />

di competenza<br />

Attività non finanziaria<br />

(costi si presumevano sospesi<br />

Variazione Finanziaria<br />

Negativa (presunta)<br />

Ammortamenti<br />

Imputazioni di risconti di<br />

anni precedenti<br />

Svalutazioni<br />

Costi di competenza che non<br />

erano stati misurati in fase continuativa<br />

Ratei Passivi, Accantonamenti a<br />

fondi rischi, Fatture da ricevere,<br />

svalutazione crediti<br />

RETTIFICHE<br />

(spostamenti tra BOX)<br />

Risconti Passivi<br />

Sospensione di<br />

Ricavi<br />

INTEGRAZIONI<br />

(iscrizione e/o rettifica di attività<br />

e passività finanziarie)<br />

Ricavi che si presumevano<br />

di competenza<br />

Passività non finanziaria<br />

(Ricavi che si presumevano sospesi<br />

Imputazione di<br />

risconti di anni<br />

precedenti<br />

Variazione Finanziaria<br />

Positiva (presunta)<br />

Ricavi di competenza che non<br />

erano stati misurati in fase continuativa<br />

Ratei Attivi, Fatture da<br />

emettere<br />

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Schema Finale<br />

Attività (A) Passività e netto (P + N)<br />

Attività finanziarie<br />

Cassa/Banca<br />

Crediti<br />

Ratei Attivi<br />

Attività non finanziaria<br />

Passività finanziarie<br />

Banca passiva<br />

Debiti di finanziamento<br />

Debiti<br />

Ratei Passivi<br />

Passività Presunte<br />

Passività non finanziarie<br />

Risconti Passivi<br />

Magazzino<br />

Costi misurati da Ratei passivi<br />

Risconti Attivi<br />

Netto<br />

Capitale<br />

- Risconti Attivi<br />

Variazione del Magazzino<br />

Immobilizzazioni Incrementi/decrementi<br />

del Passato<br />

Ammortamenti<br />

Utile/Perdita<br />

Totale a pareggio Totale a pareggio<br />

Conto Economico<br />

Ricavi dell’esercizio<br />

Ricavi misurati da Ratei Attivi<br />

- Risconti Passivi<br />

Costi dell’esercizio<br />

Accantonamenti<br />

Utile o Perdita<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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IL CONTO<br />

n Il Conto è uno strumento utilizzato per rappresentare le variazioni di una grandezza mutevole. Ha<br />

la stessa identica funzione di una somma algebrica con la sola differenza che invece dei segni +<br />

e – abbiamo le sezioni sinistra e destra.<br />

n Ed infatti la nostra somma algebrica fondamentale era A-P = N, che abbiamo imparato a<br />

rappresentare in forma di conto:<br />

n La somma algebrica delle sue sezione si chiama saldo e, come nelle equazioni, iscrivere un<br />

valore a destra equivale ad iscriverlo a sinistra con il segno cambiato e viceversa.<br />

Attività Finanziarie<br />

Cassa e Banca / Crediti<br />

Attività non finanziarie<br />

(servizi a disposizione)<br />

Fattori a fecondità semplice<br />

Fattori a fecondità ripetuta<br />

l Attività (A) – Passività (P) = Netto (N)<br />

l Attività (A) = Passività (P) + Netto (N)<br />

Passività Finanziarie<br />

Debiti verso terzi<br />

Passività non finanziarie<br />

Servizi da cedere<br />

NETTO<br />

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affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Dai segni alle sezioni<br />

n I segni sono sostituiti dalle sezioni, per cui, dal momento che la<br />

equazione è A – P = N , se le ATTIVITA’ si iscrivono a SINISTRA, le<br />

PASSIVITA’ si iscrivono a DESTRA<br />

n Il NETTO che risulta dalla differenza tra ATTIVITA e PASSIVITA’ si<br />

iscrive a DESTRA, perché è l’eccesso della sinistra sulla destra e<br />

quindi va a pareggio a Destra. Se le PASSIVITA’ sono superiori alle<br />

ATTIVITA, ovvero i valori a destra sono superiori a quelli a sinistra,<br />

allora il NETTO, essendone la differenza, dovrebbe iscriversi a<br />

SINISTRA, ma, per convenzione, si iscrive sempre a DESTRA ma con<br />

il segno invertito.<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Dai segni alle sezioni<br />

n I RICAVI che rappresentano un incremento del NETTO si iscrivono a<br />

DESTRA, ed infatti nella prima versione delle nostre schede li inserivamo<br />

nello stato Patrimoniale a incremento del NETTO,. (visivamente, devono<br />

fare crescere il Rosso)<br />

n I COSTI, che rappresentano un decremento del NETTO, si iscrivono a<br />

SINISTRA, ed infatti nella prima versione delle nostre schede li inserivamo<br />

nello stato Patrimoniale a decremento del NETTO, si iscrivono a DESTRA.<br />

(visivamente, devono fare crescere il Rosso).<br />

n TUTTE QUESTE MODALITA’ DI ISCRIZIONE DERIVANO DALLA<br />

EQUAZIONE PRINCIPALE CHE E’ A= P+N.<br />

n PENSANDO A QUELLA FORMULA RISOLVERETE SEMPRE E<br />

COMUNQUE OGNI DUBBIO RELATIVO ALLE MODALITA’ DI<br />

ISCRIZIONE.<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

I nomi delle Sezioni<br />

n Per convenzione i nomi delle sezioni non si definiscono<br />

SINISTRA e DESTRA, ma DARE ed AVERE.<br />

DARE AVERE<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Le Regole “Auree”<br />

n Le Attività si iscrivono nel DARE dello Stato Patrimoniale<br />

n Le Passività si iscrivono nell’AVERE dello Stato Patrimoniale<br />

n Il Netto ( ed anche l’utile) si iscrive nell’AVERE dello Stato Patrimoniale.<br />

n Da qui deriva che:<br />

¨ Ogni incremento di Attivo va in dare ed ogni decremento di Attivo va in avere;<br />

¨ Ogni incrementi di Passivo va in avere ed ogni decremento di Passivo va in Dare<br />

¨ Ogni incremento di Netto va in avere ed ogni decremento di Netto va in dare<br />

n I Ricavi, in quanto incremento del Netto, vanno in AVERE<br />

n I Costi, in quanto decremento del Netto, vanno in DARE<br />

Se pensate sempre alla formula fondamentale A = P + N e vi ricordate che per convenzione<br />

abbiamo scelto che la sinistra si chiama DARE e la Destra AVERE, non potete mai<br />

sbagliare proprio perché A è a sinistra della formula e P ed N ne sono a destra<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Le variazioni finanziarie<br />

n Ma nel corso dell’anno le uniche variazioni<br />

immediatamente visibili sono quelle finanziarie<br />

n Pertanto la rilevazione partirà sempre da una variazione<br />

finanziaria che porterà una mutazione in una attività o in<br />

una passività finanziaria. Mutazioni a carattere non<br />

finanziarie non saranno infatti immediatamente visibili.<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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n Tutto Parte sempre da una Variazione Finanziaria<br />

n Le variazioni finanziarie pèr<br />

n Esistono due tipi di Variazione Finanziaria:<br />

¨ ATTIVA, ovvero incremento di attivo o decremento di passivo finanziario:<br />

n + Cassa/Banca (DARE, incremento di attività)<br />

n + Crediti (DARE incremento di attività<br />

n - Debiti (DARE, decremento di Passività)<br />

¨ PASSIVA ovvero incremento di passivo o decremento di attivo finanziario:<br />

n - Cassa/Banca (AVERE, decremento di attività)<br />

n - Crediti (AVERE decremento di attività<br />

n + Debiti (AVERE, incremento di Passività)<br />

n Come osservato in precedenza, le variazioni finanziarie non sono fini a se stesse ma<br />

misurano sempre qualcosa, o al massimo si compensano tra loro.<br />

n Qualsiasi sia il rapporto di misurazione sarà sempre confermato il bilanciamento in<br />

quanto ad ogni iscrizione in dare (addebitamento) corrisponderà solo una iscrizione in<br />

avere (accreditamento)<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Scheda riepilogo regole contabili<br />

Fase Continuativa<br />

A stabilire se la variazione<br />

Variazione Finanziaria<br />

finanziaria positiva abbia<br />

Negativa<br />

generato un ricavo o un<br />

incremento delle passività<br />

non finanziarie sarà<br />

AVERE<br />

l’applicazione del principio<br />

della competenza. Se i<br />

servizi da cedersi in<br />

Ricavo che si presume<br />

cambio del corrispettivo<br />

Variazione Finanziaria<br />

Positiva<br />

MISURA<br />

di competenza<br />

AVERE<br />

ottenuto sono stati già<br />

ceduti allora avremmo un<br />

ricavo, in caso opposto<br />

avremo una passività non<br />

finanziaria che dovrà,<br />

DARE<br />

Passività non finanziaria<br />

(Ricavo che si presume sospeso,<br />

peraltro, essere<br />

opportunamente valutata..<br />

In ogni caso, sia che si<br />

ovvero Passività non finanziaria)<br />

tratti di ricavi che si tratti di<br />

incremento delle attività<br />

A stabilire se la variazione<br />

finanziaria negativa abbia<br />

generato un costo o un<br />

incremento delle attività<br />

non finanziarie sarà<br />

l’applicazione del principio<br />

della competenza. Se i<br />

servizi acquisiti sono<br />

Variazione Finanziaria<br />

Positiva<br />

DARE<br />

AVERE<br />

Apporto dei soci<br />

AVERE<br />

non finanziarie la iscrizione<br />

andrà in AVERE. Dal<br />

momento che A= P+N,<br />

incrementi di P vanno in<br />

avere, ma anche incrementi<br />

di N (ricavi) vanno in<br />

Avere, proprio perché N è<br />

in avere.<br />

ancora a disposizione<br />

allora avremmo una attività<br />

Costo che si presume<br />

non finanziaria che dovrà,<br />

peraltro, essere<br />

di competenza<br />

opportunamente valutata.<br />

Se i servizi sono stati<br />

utilizzati avremo un costo<br />

DARE<br />

di competenza. In ogni<br />

caso, sia che si tratti di<br />

costi che si tratti di<br />

incremento delle attività<br />

Attività non finanziaria<br />

(costo si presume sospeso,<br />

ovvero attività non finanziaria)<br />

MISURA<br />

Variazione Finanziaria<br />

Negativa<br />

non finanziarie la iscrizione<br />

andrà in DARE. Dal<br />

momento che A= P+N,<br />

incrementi di A vanno in<br />

DARE<br />

AVERE<br />

dare, ma anche decrementi<br />

di N (costi) vanno in dare,<br />

proprio perché N è in<br />

avere.<br />

Distribuzione ai soci<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno DARE seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Emerge<br />

una V.F.<br />

La<br />

variazione<br />

finanziaria<br />

è<br />

positiva<br />

o negativa?<br />

Positiva<br />

( + Banca/cassa;<br />

+ crediti; - debiti).<br />

DARE<br />

SINISTRA<br />

Che cosa<br />

misura?<br />

Incremento di<br />

Passivo NF<br />

V. Finanziarie<br />

negativa<br />

+ debiti; - crediti; -<br />

cassa/banca<br />

Apporti dei soci<br />

RICAVO per<br />

Cessione di<br />

Servizi/beni<br />

AVERE<br />

AVERE<br />

Ricavi di competenza<br />

Incremento<br />

di Utile<br />

AVERE AVERE<br />

DESTRA<br />

DESTRA<br />

DESTRA<br />

DESTRA<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Emerge<br />

una V.F.<br />

La<br />

variazione<br />

finanziaria<br />

è<br />

positiva<br />

o<br />

negativa?<br />

negativa<br />

( - Banca/cassa;<br />

- crediti; + debiti).<br />

AVERE<br />

DESTRA<br />

Che cosa<br />

misura?<br />

Incremento di<br />

Attivo NF<br />

DARE<br />

SINISTRA<br />

V. Finanziarie<br />

positiva<br />

+ cassa/banca; +<br />

crediti; - debiti<br />

Distribuzioni ai<br />

soci<br />

Costo per<br />

acuisizione<br />

Servizi/beni<br />

DARE<br />

SINISTRA<br />

DARE<br />

SINISTRA<br />

Costi di competenza<br />

decremento<br />

di Utile<br />

DARE<br />

SINISTRA<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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I conti<br />

n Fino ad ora abbiamo deciso di non raccogliere tutti i costi ed i ricavi nello Stato<br />

patrimoniale ma di iscriverli in un conto a parte portando poi allo Stato patrimoniale solo<br />

il saldo nella sezione AVERE. Se era Utile, con segno positivo, perché un incremento di<br />

NETTO ed avere è la sezione del NETTO. Se negativo, sempre in AVERE, ma con<br />

segno meno<br />

n Questo ha notevolmente ridotto il nostro Stato Patrimoniale.<br />

n Lo stesso discorso fatto con il netto si pone con tutte le attività e le passività, per cui non<br />

ha senso portare allo Stato Patrimoniale tutte le variazioni, ma le si accoglie in un conto<br />

dedicato solo a quella specifica attività/passività (o specifica classe di attività/passività)<br />

e solo il SALDO si porta allo stato patrimoniale;<br />

n Pertanto ogni valore iscritto nello stato patrimoniale è il realtà il frutto della somma dei<br />

saldi di uno o più conti.<br />

n Ma neanche i costi ed i ricavi si epilogano tutti a conto economico, ma si usano dei conti<br />

distinti per natura i solo i loro saldi si epilogano poi a conto economico.<br />

n I conti accesi in una azienda vengono indicati nel piano dei conti ed loro livello di<br />

dettaglio rappresenta il massimo livello di dettaglio che si può ottenere in una<br />

analisi basata sulla contabilità .<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

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I conti<br />

n Muovendo dal rapporto di misurazione illustrato in precedenza, si accendono due serie di conti:<br />

¨ Una serie accesa ai valori finanziari e che accoglie:<br />

n In dare le variazioni finanziarie positive<br />

n In avere le variazioni finanziarie negative<br />

¨ Una serie accesa ai valori economici. All’interno di questa serie avremo:<br />

n Conti accesi ai costi ed ai Ricavi<br />

¨ Tra questi distinguiamo:<br />

§ i conti accesi ai costi per servizi e ffs che accolgono o solo costi (in DARE) o solo Ricavi (in AVERE) e sono quei costi<br />

che noi “battezziamo”sin dall’inizio di competenza portandoli nel box rosso del nostro schema. Se poi alcuni di questi<br />

costi hanno invece misurato l’acquisizione di servizi ancora a disposizione alla fine del periodo di competenza, allora<br />

in fase di assestamento si rileva una attività non finanziaria (risconto Attivo o rimanenza finale) che di fatto trascina<br />

quei costi indietro dal box rosso verso il box blue. Del pari se alcuni di questi ricavi misurano servizi ancora da cedere<br />

allora in fase di assestamento si rileva una passività non finanziaria (risconto Passivo o ricavo sospeso) che di fatto<br />

trascina quei ricavi indietro dal box rosso verso il box giallo. Tutti questi conti hanno funzionamento unifase;<br />

§ I conti accesi alle immobilizzazioni. Questi conti accolgono in Dare i costi di acquisizione della immobilizzazioni e poi<br />

registrano tutte le variazioni ad esse relative. In particolare registreranno in avere la quota di costi che alla fine<br />

dell’anno verrà trasferita al box rosso a seguito del processo di ammortamento o anche di una eventuale svalutazione<br />

svalutazione, ovvero il ricavo incassato per la loro cessione in modo che il saldo lasci emergere l’utile o la perdita<br />

lorda sulla vendita .<br />

n Conti accesi alle grandezze di netto che accolgono in dare i decrementi del netto ed in avere gli incrementi<br />

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affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Emerge<br />

una V.F.<br />

La<br />

variazione<br />

finanziaria è<br />

positiva<br />

o negativa?<br />

Nella sezione<br />

DARE del conto<br />

interessato<br />

Positiva<br />

( + Banca/cassa;<br />

+ crediti; - debiti).<br />

Che cosa<br />

misura?<br />

Incremento di<br />

Passivo NF<br />

V. Finanziarie negativa<br />

+ debiti; - crediti; - cassa/<br />

banca<br />

Apporti dei soci<br />

RICAVO per Cessione di<br />

Servizi/beni<br />

Nella sezione AVERE<br />

del conto interessato.<br />

Vanno in avere sia gli<br />

incrementi di passività<br />

che i ricavi<br />

Nella sezione<br />

AVERE del conto<br />

interessato<br />

Ricavi di competenza<br />

Incremento<br />

di Utile<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Emerge<br />

una V.F.<br />

La<br />

variazione<br />

finanziaria è<br />

positiva<br />

o negativa?<br />

Nella sezione<br />

AVERE del<br />

conto<br />

interessato<br />

negativa<br />

( - Banca/cassa;<br />

- crediti; + debiti).<br />

Che cosa<br />

misura?<br />

Incremento di<br />

Attivo NF<br />

V. Finanziarie positiva<br />

+ cassa/banca; + crediti; -<br />

debiti<br />

Distribuzioni ai soci<br />

Costo per acquisizione<br />

Servizi/beni<br />

Nella sezione DARE<br />

del conto<br />

interessato, Vanno in<br />

dare sia gli incrementi<br />

di attività che i costi<br />

Nella sezione<br />

DARE del conto<br />

interessato<br />

Costi di competenza<br />

decremento<br />

di Utile<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

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I conti ed il libro mastro<br />

n Pertanto, nella realtà non si lavora come abbiamo fatto noi portando sempre tutto subito a SP e<br />

CE<br />

n Si accendono queste serie di :<br />

¨ Alle Attività ed alle Passività finanziarie, in cui iscriviamo le variazioni finanziarie (eventi<br />

originari)<br />

E di conseguenza dei conti accesi<br />

¨ Alle Attività ed alle Passività non finanziarie<br />

¨ Ai costi ed ai ricavi:<br />

¨ Alle poste del Netto<br />

n Il funzionamento di questi conti segue le regole descritte fino ad ora e siccome alla<br />

base c’è sempre A= P + N tutto sempre bilancia.<br />

n Questi conti si raccolgono in un libro detto libro mastro, e quindi si chiamano spesso<br />

conti di mastro.<br />

n Il libro mastro è obbligatorio ai sensi della disciplina fiscale<br />

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Il libro giornale<br />

n Ogni volta che si deve compiere una iscrizione questa viene riportata prima in un libro<br />

detto libro giornale secondo un codice che aiuta poi chi deve fare le iscrizioni nei<br />

singoli conti.<br />

n Se quindi si incassa una somma e si stabilisce che quella VFPositiva è un ricavo,<br />

dovranno farsi funzionare i due conti, quello acceso ai ricavi e quello acceso alla<br />

Banca.Il primo in AVERE ed il secondo in DARE.<br />

n Quindi si scriverà un ordine secondo questo codice:<br />

Banca A Ricavi 100<br />

n Il libro giornale è iscritto in modo cronologico ed i suoi “ordini” vengono poi riportati nel<br />

libro mastro.<br />

n Il libro giornale:<br />

¨ Deve essere tenuto secondo le regole di un’ordinata contabilità senza spazi in<br />

bianco , senza interlinee e senza trasporti in margine. Non si possono fare<br />

abrasioni e, se è necessaria qualche cancellazione, questa deve eseguirsi in<br />

modo che le parole cancellate siano leggibili (art. 2219 c.c.)<br />

¨ Deve essere conservato per un periodo di 10 anni dalla data dell’ultima<br />

rilevazione<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

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Il flusso dei dati<br />

Documenti<br />

giustificativi<br />

scritture<br />

continuative<br />

Stato<br />

Patrimoniale<br />

Conto<br />

Economico<br />

Conti di<br />

mastro<br />

Scritture di Epilogo<br />

Comprendono Conti accesi alle attività e passività<br />

finanziarie, alle attività e passività non finanziarie<br />

ed ai costi ed ai ricavi<br />

I soli saldi<br />

Situazione<br />

contabile<br />

Ad una certa data.<br />

Scritture di<br />

Assestamento<br />

Situazione<br />

contabile<br />

Assestata<br />

Molti dei saldi della situazione contabile sono accorpati ed il livello<br />

di dettaglio si riduce. E’ il codice a stabilire il livello<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

Il livello di<br />

dettaglio è quello<br />

del piano dei<br />

conti<br />

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Esempio di flusso di dati (livello di dettaglio)<br />

Fatture<br />

Passive<br />

I singoli documenti di<br />

spesa o di entrata<br />

Conti di mastro<br />

Consulenza<br />

Pulizie<br />

Vigilanza<br />

Assicurazioni<br />

Materie<br />

Saldi dei conti<br />

Conto Economico<br />

Situazione<br />

contabile<br />

…-<br />

----<br />

Consulenze<br />

Pulizie<br />

Vigilanza<br />

Assicurazioni<br />

…<br />

…<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

……<br />

Servizi<br />

Godimento beni di terzi<br />

…..<br />

xxx<br />

xxx<br />

xxx<br />

xxx<br />

xxx<br />

Il livello di dettaglio<br />

dipende dal piano dei<br />

conti<br />

xxx<br />

xxx<br />

xxx<br />

xxx<br />

xxx<br />

xxx<br />

xxx<br />

xxx<br />

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Riepilogo linguaggio tecnico<br />

n Iscrivere in DARE un conto si dice ADDEBITARE UN CONTO<br />

n Iscrivere in AVERE un conto si dice ACCREDITARE UN CONTO<br />

n Un conto il cui saldo giunge normalmente a zero si SPEGNE<br />

n Un conto in cui si inserisce una voce per portare il saldo a ZERO si<br />

CHIUDE.<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Esempio<br />

n Acquisto di Merci per 100<br />

n + Debiti MISURANO + Costi<br />

n + Debiti AVERE<br />

n + Costi DARE<br />

Merci C/ Acquisto<br />

100<br />

Debiti Verso Fornitori<br />

100<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Articolo in PARTITA DOPPIA<br />

n Merci c/ Acquisto @ Fornitori 100<br />

DARE AVERE<br />

LIBRO GIORNALE<br />

Merci C/ Acquisto Debiti Verso Fornitori<br />

100<br />

LIBRO MASTRO<br />

100<br />

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Chiusura<br />

Merci C/ Acquisto<br />

100<br />

COSTO<br />

Conto Economico<br />

100<br />

Debiti Verso Fornitori<br />

100<br />

DEBITO<br />

Stato Patrimoniale<br />

100<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Esempio<br />

n Pagamento del debito<br />

n finanziaria Positiva MENO debiti che misura<br />

finanziaria negativa meno BANCA;<br />

Banca<br />

100<br />

Debiti Verso Fornitori<br />

100 100<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Articolo in PARTITA DOPPIA<br />

n Fornitori @ Banca 100<br />

Fornitori<br />

100 100<br />

DARE AVERE<br />

LIBRO GIORNALE<br />

Banca<br />

LIBRO MASTRO<br />

100<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Chiusura<br />

Merci C/ Acquisto<br />

100<br />

COSTO<br />

Conto Economico<br />

100<br />

Debiti Verso Fornitori<br />

100<br />

DEBITO<br />

Stato Patrimoniale<br />

100<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Postulati fondamentali della partita doppia<br />

n Ad ogni addebitamento di un conto corrisponde sempre un<br />

accreditamento di un altro conto e viceversa, per cui in ogni istante il<br />

totale degli addebitamenti coincide con il totale degli accreditamenti;<br />

n La somma algebrica di tutti i saldi DARE ed AVERE di una<br />

situazione contabile è pari a zero (in qualunque momento il totale<br />

dei saldi dare è uguale al totale dei saldi avere);<br />

n Se si chiudono tutti i conti ed il loro saldo si trasferisce in un unico<br />

conto di riepilogo quel conto si spegne (se, in un certo momento,<br />

tutti i conti si epilogano in un conto quale si voglia, il conto prescelto<br />

per questa operazione si spegne).<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Esempio<br />

n Apporto Capitale per per 100<br />

n Compro merci per 50<br />

n Fitto un magazzino per l’intero anno per<br />

30<br />

n Pago stipendi per 20<br />

n Vendo merci per 140, a dilazione<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Esempio<br />

n Apporto Capitale per per 100<br />

n V. finanziaria Positiva + Crediti DARE<br />

n V. Economica Positiva + Capitale AVERE<br />

Azionisti c/ sottoscrizioni<br />

100<br />

" Az.sti c/ Sotto.ne @ Cap.le Sociale 100<br />

Capitale Sociale<br />

100<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Esempio<br />

n Versamento da parte Azionisti<br />

n V. Finanziaria Positiva + Banca DARE<br />

n V. Finanziaria Negativa – Crediti AVERE<br />

Azionisti c/ sottoscrizioni<br />

100 100<br />

Banca<br />

100<br />

Banca @ Az.sti c/ Sotto.ne 100<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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" Acquisto di Merci per 50<br />

" V. Finanziaria Negativa - Banca AVERE<br />

" V. Economica Negativa + Costi DARE<br />

Merci c/ Acquisti<br />

50<br />

Banca<br />

100 50<br />

Merci c/ acquisti @ Banca 50<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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" Fitto del magazzino. Pagamento anticipato<br />

" V. Finanziaria Negativa - Banca AVERE<br />

" V. Economica Negativa + Costi DARE<br />

Fitti Passivi<br />

30<br />

Banca<br />

100 50<br />

Fitti Passivi @ Banca 30<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

30<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

" Pagamento in contanti stipendi 20<br />

" V. Finanziaria Negativa - Banca AVERE<br />

" V. Economica Negativa + Costi DARE<br />

Salari e Stipendi<br />

20<br />

Banca<br />

100 50<br />

Salari e Stipendi @ Banca 20<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

30<br />

20<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

" Vendo a dilazione merci per 140<br />

" V. Finanziaria Positiva + Crediti DARE<br />

" V. Economica Positiva + Ricavi AVERE<br />

Crediti vs Clienti<br />

140<br />

Merci c/ Vendite<br />

140<br />

Crediti vs Clienti @ Merci c/ Vendite 140<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Crediti vs Clienti<br />

140<br />

Fitti Passivi<br />

30<br />

Salari e Stipendi<br />

20<br />

Banca<br />

100 50<br />

Merci c/ Vendite<br />

140<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

30<br />

20<br />

Merci c/ Acquisti<br />

50<br />

Azionisti c/<br />

sottoscrizioni<br />

100 100<br />

Capitale Sociale<br />

100<br />

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Due Esigenze<br />

n Chiudere i conti<br />

n Trasferire i Saldi nel conto Economico<br />

n Il tutto…rispettando la Partita doppia<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Merci c/ Acquisti<br />

50<br />

Fitti Passivi<br />

30<br />

Salari e Stipendi<br />

20<br />

DARE<br />

COSTI<br />

Conto Economico<br />

Merci c/ Vendite<br />

140<br />

AVERE<br />

RICAVI<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Merci c/ Acquisti<br />

50 50<br />

Fitti Passivi<br />

30 30<br />

Salari e Stipendi<br />

20 20<br />

DARE<br />

COSTI<br />

50<br />

Conto Economico<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

30<br />

20<br />

Merci c/ Vendite<br />

140 140<br />

AVERE<br />

RICAVI<br />

140<br />

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Chiusura<br />

Conto Economico @ Diversi 100<br />

Merci c/acquisti 50<br />

Fitti Passivi 30<br />

Salari e Stipendi 20<br />

Merci c/Vendite @ Conto Economico 140<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Crediti vs Clienti<br />

140<br />

Banca<br />

100 50<br />

30<br />

20<br />

Azionisti c/<br />

sottoscrizioni<br />

100 100<br />

140<br />

140<br />

100<br />

Stato Patrimoniale<br />

DARE AVERE<br />

Capitale Sociale<br />

100<br />

100<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Chiusura<br />

Stato Patrimoniale @ Crediti vs Clienti 140<br />

Capitale Sociale @ Stato Patrimoniale 100<br />

Stato Patrimoniale<br />

DARE AVERE<br />

140 100<br />

SBILANCIA<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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UTILE / Perdita<br />

n L’utile /perdita va inserito rispettando la partita doppia<br />

n Se UTILE è incremento di Capitale e quindi in AVERE<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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DARE<br />

140<br />

UTILE<br />

40<br />

40<br />

Stato Patrimoniale<br />

AVERE<br />

100<br />

40<br />

DARE<br />

COSTI<br />

50<br />

Conto Economico<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

30<br />

20<br />

40<br />

AVERE<br />

RICAVI<br />

140<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Conto Economico @ Utile 40<br />

Utile @ Stato Patrimoniale 40<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Cosa è successo<br />

LINGUAGGIO COMUNE<br />

n Si è costituita una società con Capitale<br />

di 100, interamente versato. Con il<br />

denaro versato la società ha comprato<br />

delle merci, pagato dei fitti e pagati gli<br />

stipendi. Ha poi rivenduto le merci per<br />

un prezzo superiore, ma non ha ancora<br />

incassato il compenso<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Libro Giornale<br />

LINGUAGGIO Contabile<br />

Az.sti c/ Sotto.ne @ Cap.le Sociale 100<br />

Banca @ Az.sti c/ Sotto.ne 100<br />

Merci c/ acquisti @ Banca 50<br />

Fitti Passivi @ Banca 30<br />

Salari e Stipendi @ Banca 20<br />

Crediti vs Clienti @ Merci c/ Vendite 140<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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La redazione del bilancio<br />

n Nelle lezioni precedenti si è illustrato come la redazione del bilancio<br />

richieda l’assunzione di una serie di decisioni relative:<br />

¨ Alle modalità di presentazione, ovvero schemi grado di dettaglio e<br />

informazioni integrative (Presentation);<br />

¨ Ai criteri da seguire per valutare attività e passività e quindi, per<br />

differenza, per definire costi e ricavi di competenza (Measurement).<br />

¨ Ai criteri generali da seguire indipendentemente da norme specifiche<br />

(Principles)<br />

n Acquisita la tecnica per gestire tali decisioni occorre stabilire quali<br />

sono le fonti da seguire in cui queste indicazioni sono fornite e quali<br />

i loro rapporti gerarchici.<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Normativa in tema di contabilità e bilanci per le società<br />

Quotate<br />

• Art. 117 D.lgs 58/98 possono adottare<br />

per la redazione dei bilanci consolidati i<br />

principi contabili internazionali IAS<br />

(International Accounting Standards)<br />

• Art. 25 Legge 306/03: delega il governo<br />

ad emanare uno o più decreti legislativi<br />

di attuazione del REG. (CE) n.<br />

1606/2002, prevedendo l’estensione dei<br />

suddetti principi IAS o anche<br />

rinominati IFRS (International<br />

Financial Reporting Standards),<br />

oltre che ai bilanci consolidati, anche ai<br />

bilanci di esercizio di tutte le società<br />

quotate, per gli esercizi che iniziano<br />

dopo il 1° gennaio 2005<br />

• D.Lgs. N. 38/2005: individua le<br />

categorie di soggetti interessati<br />

all’applicabilità dei principi IAS/IFRS ai<br />

fini della redazione del bilancio<br />

consolidato e di quello d’esercizio<br />

Non Quotate<br />

• Articolo del Codice Civile da art. 2423 a art.<br />

2435 bis. (D.lgs 127/91 modificato dal D.lgs<br />

6/03)<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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La normativa civile, in generale, dispone:<br />

Ø L’obbligo di redigere il bilancio, la sua finalità e le clausole generali (art.<br />

2423)<br />

Ø I principi di redazione del bilancio (2423 bis)<br />

Ø La struttura dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico (2423-ter)<br />

Ø Il contenuto dello Stato Patrimoniale (2424)<br />

Ø Le disposizioni relative a singole voci dello Stato Patrimoniale (2424-bis)<br />

Ø Il contenuto del Conto Economico (2425)<br />

Ø I criteri di valutazione (2426)<br />

Ø Il contenuto della nota integrativa (2427)<br />

Ø Le informazioni relative al fair value degli strumenti finanziari (2427-bis)<br />

Ø Il contenuto della relazione sulla Gestione (2428)<br />

Ø Le mdoalità per la redazione del Bilancio in forma abbreviata (2435 –bis)<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Il Bilancio di Esercizio rappresenta il documento, redatto dagli<br />

amministratori alla fine dell’esercizio, con cui si rappresentano la<br />

situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda e il risultato economico<br />

FINALITA’<br />

- Rappresentare il quadro del<br />

patrimonio aziendale alla chiusura<br />

dell’esercizio<br />

- Evidenziare l’andamento della<br />

gestione economica (costi e ricavi)<br />

STATO PATRIMONIALE<br />

(art. 2424, 2424 bis C.c.)<br />

situazione patrimoniale e<br />

finanziaria<br />

CONTO ECONOMICO<br />

(art. 2425, 2425 bis C.c.)<br />

componenti positivi e<br />

negativi del reddito<br />

OBBLIGATORIETA’<br />

- La compilazione del bilancio è<br />

disciplinata dal Codice Civile<br />

- La normativa fiscale si basa sui<br />

risultati del bilancio per il calcolo<br />

delle imposte<br />

NOTA INTEGRATIVA<br />

(art. 2427 C.c.)<br />

informazioni aggiuntive,<br />

esplicative e complementari<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Le Clausole Generali -<br />

Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo<br />

veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il<br />

risultato economico (art. 2423 C.c.)<br />

con tale norma il legislatore ha voluto indicare due<br />

POSTULATI<br />

FONDAMENTALI<br />

(A) CHIAREZZA<br />

= intelligibilità comprensibilità<br />

(B) RAPPRESENTAZIONE<br />

VERITIERA E CORRETTA<br />

= quadro fedele<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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La Clausole Generale della “chiarezza” -<br />

Il postulato della CHIAREZZA trova conferma nell’art.2423 ter e<br />

viene inteso nel seguente modo<br />

Ø obbligo di rispettare gli schemi di bilancio (previsti dagli<br />

art. 2424 e 2425 C.C.)<br />

Ø divieto di raggruppamenti di voci: le voci possono essere<br />

raggruppate soltanto quando ciò sia irrilevante ai fini della<br />

comprensione o quando favorisca la chiarezza del bilancio<br />

divieto di compensi di partite: non vanno effettuate<br />

compensazioni tra valori di bilancio di segno opposto<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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La Clausola Generale della “verità e correttezza” -<br />

RAPPRESENTAZIONE VERITIERA E CORRETTA<br />

No verità assoluta e oggettiva (che è impossibile).<br />

Gli amministratori devono operare correttamente le stime e le iscrizioni in<br />

bilancio, rispettando le norme di legge e i principi contabili.<br />

Al fine di dare una rappresentazione veritiera e corretta<br />

OBBLIGO DI FORNIRE<br />

INFORMAZIONI COMPLEMENTARI<br />

quando quelle previste dalla legge non<br />

siano sufficienti (art. 2423)<br />

• PROSPETTO DELLE VARIAZIONI NELLE<br />

VOCI DEL PATRIMONIO NETTO<br />

• RENDICONTO FINANZIARIO<br />

DEROGA OBBLIGATORIA (art. 2423)<br />

Obbligo di derogare dalle disposizioni<br />

stabilite negli articoli successivi, con<br />

indicazione nella Nota integrativa dei<br />

motivi e degli effetti sul reddito e sul<br />

patrimonio, quando queste siano<br />

incompatibili con le clausole generali<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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Il ruolo dei Principi Contabili<br />

Secondo il Dlgs 127 del 1991 i principi contabili il ruolo Di criterio tecnico meramente interpretativointegrativo<br />

delle norme di legge, che disciplinano la formazione e il contenuto dei documenti contabili .<br />

A livello nazionale dai principi<br />

contabili originariamente emanati dal<br />

Consiglio Nazionale dei Dottori<br />

Commercialisti e dal Consiglio<br />

Nazionale dei Ragionieri oggi emanati<br />

dalla fondazione OIC<br />

Clausola<br />

True and Fair<br />

a livello internazionale dai principi<br />

contabili IAS (International<br />

Accounting Standards) o anche<br />

rinominati IFRS (International<br />

Financial Reporting Standards)<br />

Complesso norme<br />

del codice civile<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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- Principi di Redazione del Bilancio -<br />

principio della<br />

PRUDENZA<br />

principio della<br />

COSTANZA<br />

1) la valutazione deve essere fatta secondo prudenza e nella<br />

prospettiva della continuazione dell’attività, (…) nonché<br />

tenendo conto della funzione economica dell’elemento<br />

dell’attivo o del passivo considerato<br />

2) si possono indicare solo gli utili realizzati alla data di chiusura del<br />

bilancio<br />

3) si deve tenere conto dei proventi e degli oneri di competenza<br />

dell’esercizio, indipendentemente dalla data dell’incasso o del<br />

pagamento<br />

4) si deve tenere conto dei rischi e delle perdite di<br />

competenza dell’esercizio, anche se conosciuti dopo la sua<br />

chiusura<br />

5) gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono<br />

essere valutati separatamente<br />

6) i criteri di valutazione non possono essere modificati da un<br />

esercizio all’altro<br />

principio della<br />

CONTINUITÀ<br />

principio della<br />

PREVALENZA della<br />

sostanza sulla forma<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

principio della<br />

COMPETENZA<br />

principio della<br />

VALUTAZIONE<br />

SEPARATA<br />

Deroghe al n. 6 sono consentite in casi eccezionali. La nota integrativa vede motivare la deroga ed indicarne l’influenza sulla rappresentazione della<br />

situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico<br />

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Altri postulati indicati nel OIC 11<br />

n Principi di Neutralità:<br />

¨ In particolare il principio tende ad evitare politiche di stabilizzazione dei redditi e<br />

mere valutazioni fiscali<br />

n Principio di Rilevanza: “Il bilancio d’esercizio deve esporre solo quelle<br />

informazioni che hanno un effetto significativo e rilevante sui dati di bilancio<br />

o sul processo decisionale dei destinatari”<br />

¨ In particolare il riferimento va ad arrotondamenti, semplificazioni ed errori nei<br />

processi di stima che non devono avere una portata tale da modificare il giudizio<br />

dei destinatari.<br />

n Utilità e completezza dell’informazione;<br />

n Periodicità delle misurazioni<br />

n Conformità ai principi contabili<br />

n Verificabilità<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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La struttura del bilancio<br />

n Il codice prevede 4 livelli di voci:<br />

¨ Le Macroclassi lettere maiuscole (es. B immobilizzazioni)<br />

¨ Le classi, individuate mediante numeri romani (ad esempio III – immobilizzazioni finanziarie)<br />

¨ Le voci, rappresentate da numeri arabi, (per esempio 1) le partecipazioni)<br />

¨ Le sottovoci, rappresentate da lettere minuscole, ( ad esempio a) società controllate)<br />

n E’ prevista:<br />

¨ La possibilità di suddividere in modo più particolareggiato le voci precedute da numeri arabi;<br />

¨ La possibilità di raggruppare le voci se sono di importo irrilevante o qualora il raggruppamento<br />

favorisca la chiarezza o la rappresentazione veritiera e corretta, purché nella nota integrativa<br />

tali voci siano poi indicate distintamente;<br />

¨ L’obbligo di aggiungere nuove voci quando il loro contenuto non sia compreso in altre covi<br />

¨ Modificare le voci contenute nello schema quando tanto sia richiesto dalla particolare attività<br />

dell’azienda.<br />

¨ L’obbligo di adattare le voci dell’esercizio precedente se non comparabili<br />

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affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

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I criteri di esposizione<br />

n Criterio della destinazione:<br />

¨ “Gli elementi destinati ad essere utilizzati durevolmente devono essere iscritti tra<br />

le immobilizzazioni” (2434-bis)<br />

¨ Le partecipazioni in misura non inferiore a quelle stabilite dall’art. 2459 si<br />

presumono immobilizzazioni (2424-bis)<br />

n Criterio della natura<br />

n Criterio finanziario<br />

n Particolare attenzione alla nozione di gruppo<br />

n Approssimazione del concetto di reddito operativo<br />

n I conti d’ordine<br />

Le slide sono destinate ad uso esclusivo degli studenti che hanno seguito le lezioni dell’A.A.2012/2013 ed vanno lette alla luce delle premesse riportate nella slide n.2 . Si tratta inoltre di una prima bozza soggetta ad<br />

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- Criteri di Valutazione: principi generali -<br />

Il principio generale è quello del COSTO, inteso come insieme degli oneri<br />

sostenuti dall’azienda per l’acquisizione o la produzione di un determinato bene<br />

• tale valore viene considerato come limite massimo;<br />

• risulta di semplice applicazione ed attuazione, inoltre lascia poco spazio a stime e<br />

apprezzamenti di carattere soggettivo.<br />

(A)<br />

criterio del costo<br />

d’acquisto o di produzione<br />

- eventuale<br />

ammortamento<br />

se (A) > (B)<br />

in base al principio<br />

della prudenza<br />

(C)<br />

criterio del valore presumibile<br />

di realizzazione (per i crediti)<br />

(B)<br />

valore d’uso<br />

valore di presunto<br />

realizzo<br />

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Le immobiliz.ni materiali e immateriali: il criterio in dettaglio<br />

COSTO DI ACQUISTO<br />

• costi di acquisto<br />

• costi accessori<br />

(PUNTO 1 Art. 2426 c.c.)<br />

oppure<br />

COSTO DI PRODUZIONE<br />

• costi direttamente imputabili<br />

• altri costi per la quota ragionevolmente imputabile<br />

• oneri finanziari che una impresa sostiene<br />

specificatamente per avere la piena disponibilità<br />

dell’immobilizzazione e fino al momento in cui la<br />

stessa diviene disponibile per l’uso<br />

Il valore di bilancio può essere eccezionalmente<br />

incrementato in ipotesi di :<br />

• reintegro del valore svalutato;<br />

• Al verificarsi di circostanze<br />

eccezionali, in applicazione della<br />

clausola “overriding”<br />

• Processo di capitalizzazione dei costi<br />

(PUNTO 2 Art. 2426 c.c.)<br />

AMMORTAMENTO SISTEMATICO<br />

in relazione alla residua possibilità di utilizzazione<br />

(se l’utilizzazione è limitata nel tempo)<br />

oppure se durevolmente inferiore (a causa di<br />

danneggiamenti derivanti da eventi particolari, di<br />

fenomeni di obsolescenza imprevisti, di imprevisti<br />

mutamenti nella domanda dei prodotti, etc.)<br />

(PUNTO 3 Art. 2426 c.c.)<br />

MINOR VALORE: il bene deve essere svalutato<br />

(principio generale della rappresentazione veritiera e corretta)<br />

Tale minor valore non può essere mantenuto nei<br />

successivi bilanci se sono venuti meno i motivi della<br />

rettifica effettuata: il bene deve essere rivalutato.<br />

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Attivo Circolante<br />

RIMANENZE DI MATERIE, PRODOTTI IN CORSO DI LAVORAZIONE,<br />

SEMILAVORATI, PRODOTTI FINITI E MERCI<br />

COSTO DI ACQUISTO O<br />

DI PRODUZIONE<br />

(esclusi i costi di distribuzione)<br />

TITOLI E ALTRE ATTIVITÀ FINANZIARIE CHE NON<br />

COSTITUISCONO IMMOBILIZZAZIONI<br />

oppure se minore del<br />

costo al …<br />

(PUNTO 10 Art. 2426 c.c.)<br />

METODO DI CALCOLO DEL COSTO<br />

media ponderata primo entrato, primo uscito<br />

(FIFO)<br />

(PUNTO 9 Art. 2426 c.c.)<br />

VALORE DI<br />

REALIZZAZIONE<br />

DESUMIBILE<br />

DALL’ANDAMENTO<br />

DEL MERCATO<br />

Tale minor valore non può essere mantenuto nei<br />

successivi bilanci se ne sono venuti meno i<br />

motivi.<br />

ultimo entrato, primo uscito<br />

(LIFO)<br />

se il valore ottenuto differisce il misura apprezzabile dai costi correnti alla chiusura dell’esercizio, indicare la<br />

differenza per categorie di beni nella NOTA INTEGRATIVA<br />

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Altri criteri di valutazione<br />

n Rispetto a questa regola generale esisteranno delle<br />

varianti che verranno affrontate volta per volta<br />

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La Nota Integrativa<br />

La Nota Integrativa (art. 2427 c.c.) ha la funzione di ampliare la comprensibilità e la chiarezza dello<br />

Stato patrimoniale e del Conto economico, attraverso informazioni complementari inerenti le voci e i valori<br />

in essi esposti e le motivazioni delle scelte operate<br />

C<br />

o<br />

n<br />

t<br />

e<br />

n<br />

u<br />

t<br />

o<br />

- motivazione delle eventuali deroghe operate a tutela della rappresentazione<br />

veritiera e corretta<br />

- Informazioni integrative stabilite da altri articoli<br />

- illustrazione dei criteri di valutazione adottati<br />

- movimenti verificatisi nell’esercizio nelle voci di Stato patrimoniale<br />

- dettagli e informazioni su alcune voci di Stato patrimoniale<br />

- dettagli e informazioni su alcune voci di Conto economico<br />

- informazioni supplementari utili per la corretta e completa lettura del bilancio<br />

La Nota integrativa può essere redatta in migliaia di Euro, sempre che ciò non sia in contrasto con la<br />

clausola generale del bilancio, che pone il principio inderogabile della chiarezza e della rappresentazione<br />

veritiera e corretta della situazione della società.<br />

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Gli allegati al Bilancio d’Esercizio<br />

Relazione sulla gestione<br />

Relazione del collegio sindacale<br />

Relazione della Società di revisione (per le società quotate)<br />

Copie dei bilanci delle società controllate<br />

Prospetto riepilogativo dei dati essenziali dell’ultimo<br />

bilancio delle società collegate<br />

Copia del verbale dell’assemblea che approva il bilancio<br />

Elenco dei soci o azionisti<br />

Informazioni e prospetti richiesti dalle norme tributarie<br />

Informativa complementare prevista o raccomandata<br />

dal CNDC, dal CNR e dalla CONSOB<br />

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- La relazione sulla gestione -<br />

La relazione sulla gestione (art. 2428 c.c.), redatta dagli amministratori, deve contenere informazioni sulla<br />

situazione della società e sull’andamento della gestione, sulle relazioni della società con il mondo esterno, sulle<br />

politiche perseguite, sui piani e i programmi aziendali.<br />

CONTENUTO:<br />

Ø attività di ricerca e sviluppo<br />

Ø rapporti con le imprese collegate e controllate<br />

Ø informazioni relative al numero e al valore nominale delle azioni proprie e delle azioni<br />

o quote di società controllanti possedute (al fine di assicurare la massima trasparenza e<br />

il rispetto delle norme di legge)<br />

Ø fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio (che siano significativi rispetto<br />

all’andamento della gestione)<br />

Ø evoluzione prevedibile della gestione<br />

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- La relazione del Collegio Sindacale -<br />

La relazione del collegio sindacale ha per oggetto il resoconto dell’attività di vigilanza svolta e dei risultati da<br />

questa raggiunti<br />

CONTENUTO:<br />

Ø norme seguite nell’espletare i controlli e norme e principi di riferimento utilizzati per esprimere il<br />

giudizio sul bilancio<br />

Ø osservazioni in merito all’esercizio delle deroghe previste dagli artt. 2423 e 2423 bis c.c.<br />

Ø consenso o dissenso in merito all’iscrizione nell’attivo di<br />

• costi di impianto e ampliamento<br />

• costi di ricerca, sviluppo e pubblicità aventi utilità pluriennale<br />

• avviamento<br />

Ø risultati dei controlli sulla contabilità, sul bilancio e sulla relazione sulla gestione<br />

Ø giudizio sul bilancio e corrispondenza dello stesso alle scritture contabili<br />

Ø osservazioni e proposte in merito ai risultati dell’esercizio sociale, al bilancio e alla sua<br />

approvazione<br />

Ø risultati degli altri controlli prescritti dall’art. 2403 c.c. (verifiche trimestrali della consistenza di<br />

cassa, etc.)<br />

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- La Revisione Contabile -<br />

La Revisione Contabile consente di esprimere un giudizio sulla<br />

attendibilità del bilancio<br />

LEGALE<br />

VOLONTARIA<br />

Si ricorre a società di revisione che rilasciano una relazione sul<br />

bilancio. E’ obbligatoria per le società quotate<br />

Non è imposta ma è fatta o da personale indipendente (società di<br />

revisione) o da personale interno all’azienda. E’ utile per:<br />

1. verificare l’operato degli amministratori<br />

2. per dare maggiore attendibilità al bilancio nei confronti dei<br />

terzi<br />

3. per ottenere l’ammissione alla quotazione di borsa<br />

La revisione si conclude con una relazione da parte della società di<br />

revisione preposta.<br />

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Il Bilancio d’Esercizio a fine anno -<br />

BILANCIO E<br />

RELAZIONE DEGLI<br />

AMMINISTRATORI<br />

Se quotata<br />

Al collegio sindacale<br />

almeno 30 giorni prima<br />

della data prevista per<br />

l’Assemblea<br />

Alla società di revisione almeno 45 giorni prima.<br />

Alla Consob almeno 20 giorni prima<br />

Bilancio, Relazione degli amministratori<br />

e Relazione dei sindaci<br />

DEPOSITO<br />

presso la sede sociale almeno<br />

15 giorni prima<br />

Approvato il bilancio, entro 30 giorni deposito presso<br />

UFFICIO DEL REGISTRO DELLE IMPRESE<br />

Se quotate anche alla CONSOB in formato digitale<br />

Il fascicolo da depositare<br />

comprende i seguenti<br />

documenti:<br />

copia del bilancio d’esercizio,<br />

relazione sulla gestione,<br />

relazione del Collegio<br />

sindacale, verbale di<br />

approvazione del bilancio da<br />

parte dell’assemblea,<br />

relazione della società di<br />

revisione (per le società<br />

quotate in Borsa), bilancio<br />

consolidato e relazioni<br />

accompagnatorie (ove ciò sia<br />

richiesto), elenco dei soci (nel<br />

caso in cui durante l’esercizio<br />

siano intervenute modifiche<br />

rispetto a quello già<br />

depositato)<br />

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La Relazione trimestrale e semestrale (solo per le Società quotate) -<br />

Trasmessa al Collegio sindacale entro 3 mesi<br />

dalla chiusura del semestre<br />

RELAZIONE SEMESTRALE<br />

PROSPETTI CONTABILI<br />

Accanto a ogni dato in cifre relativo al semestre, devono figurare quello<br />

del corrispondente periodo e quello di chiusura dell’esercizio precedente<br />

STATO PATRIMONIALE<br />

Solo le voci precedute da numeri<br />

romani<br />

entro 45 giorni dalla chiusura del<br />

trimestre<br />

CONTO ECONOMICO<br />

Solo le voci precedute da numeri<br />

arabi<br />

RELAZIONE TRIMESTRALE<br />

Depositata presso la sede sociale e<br />

trasmessa alla Consob entro 4 mesi dalla<br />

chiusura del semestre<br />

Andamento della gestione<br />

COMMENTO<br />

Scopo: fornire agli investitori<br />

informazioni per un giudizio<br />

sull’andamento della gestione e<br />

per un confronto con il<br />

corrispondente periodo<br />

dell’esercizio precedente<br />

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2006<br />

Prof. Francesco Capalbo, Corso di Metodologie e Determinazioni Quantitative di azienda, A.A. 2012/2013<br />

Applicazione dei principi contabili internazionali in base al D.Lgs. N.38/2005 di attuazione<br />

dell’art. 25 della legge 306/2003 (legge comunitaria 2003)<br />

Ø Società quotate<br />

Ø Società con strumenti<br />

finanziari diffusi<br />

Ø Banche, Sim, Sgr<br />

Ø Enti finanziari vigilati<br />

Bilancio<br />

Consolidato<br />

IAS<br />

obbligatori<br />

Bilancio<br />

Individuale<br />

IAS<br />

obbligatori<br />

1 Società quotate che non redigono il consolidato<br />

Bilancio<br />

IAS<br />

obbligatori<br />

Assicurazioni<br />

Consolidato<br />

Bilancio<br />

Individuale<br />

Escluse<br />

dagli IAS<br />

Bilancio<br />

Consolidato<br />

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affinamenti e correzioni sia di carattere teorico che pratico<br />

IAS<br />

obbligatori 1<br />

Società controllate (anche<br />

congiuntamente) e collegate<br />

di:<br />

Ø Società quotate, società<br />

con strumenti finanziari<br />

diffusi<br />

Ø Banche ed enti<br />

finanziari vigilati<br />

Ø Assicurazioni<br />

Altre società che redigono il<br />

consolidato (escluse quelle<br />

minori)<br />

IAS<br />

facoltativi<br />

Bilancio<br />

Individuale<br />

Società diverse<br />

d a l l e<br />

precedenti e<br />

d i v e r s e d a<br />

quelle che<br />

p o s s o n o<br />

redigere il<br />

bilancio in<br />

f o r m a<br />

a b b r e v i a t a<br />

(art. 2435-bis<br />

Codice Civile)<br />

Bilancio<br />

Individuale<br />

IAS<br />

facoltativi<br />

Società che<br />

redigono il<br />

bilancio in<br />

f o r m a<br />

a b b r e v i a t a<br />

(art. 2435-bis<br />

Codice Civile)<br />

Bilancio<br />

Individuale<br />

Escluse<br />

dagli IAS<br />

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