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Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

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possono intervenire aumentando i punti di abbeverata sia fissi (fontane, pozze di raccolta dell’acqua<br />

piovana) che temporanei (parziali sbarramenti di corsi d’acqua per creare dei punti di facile<br />

abbeverata realizzati con pietre e terra, utilizzo di vasche in plastica facilmente spostabili e<br />

derivazione dell’acqua mediante tubi flessibili in materiale plastico). Sempre nell’ambito dei<br />

miglioramenti del pascolo rientra la creazione di piste in grado di far superare agevolmente agli<br />

animali dei tratti di terreno accidentato, la realizzazione di punti d’ombra mediante piantumazioni o<br />

tettoie. Gli animali gradiscono anche la presenza di strutture che consentano loro di esercitare<br />

agevolmente l’attività di self-grooming mediante sfregamento contro palizzate. Tra i vari mezzi per<br />

rendere più frequentati settori di pascolo altrimenti trascurati dagli animali uno dei più facili da<br />

realizzare è quello delle saliere realizzate mediante rulli o semplicemente sistemando il sale<br />

pastorizio tra delle rocce, sotto dei massi in modo da evitare il dilavamento e favorire una<br />

utilizzazione graduale. Gli allevatori hanno a disposizione anche un altro mezzo per condizionare il<br />

comportamento al pascolo: la selezione. Gli elementi del comportamento (ritmo di boccata, tempo di<br />

pascolo, selettività) sono influenzati dal tipo genetico. E’ possibile che gli schemi di comportamento<br />

al pascolo siano caratterizzati da una elevata ereditabilità (). La selezione a favore di animali con<br />

attitudine ad utilizzare in modo più uniforme il pascolo, se esercitata nell’ambito degli animali<br />

“leader” potrebbe risultare efficace anche tenendo conto che non sono emerse correlazioni genetiche<br />

tra questo carattere e le attitudini produttive. Non si può escludere, però, che la selezione a favore di<br />

“leader” con buona attitudine ad utilizzare il pascolo più uniformemente venga almeno in parte<br />

controbilanciata dalla possibilità per i soggetti collocati nei bassi livelli della scala gerarchica di<br />

accedere più facilmente alle zone di pascolo più appetibili dalle quali erano precedentemente esclusi<br />

dai soggetti dominanti.<br />

Comportamento al pascolo e gerarchie sociali<br />

Nei bovini parrebbe che i soggetti “leader” che nell’ambito della mandria occupano regolarmente le<br />

posizioni alla testa del gruppo durante gli spostamenti seguiti dai soggetti “follower”. I soggetti che<br />

occupano i gradini più bassi della scala gerarchica si collocherebbero invece tra gli “indifferenti”<br />

meno connessi con la mandria. Nel caso dei caprini i soggetti “leader” non sembrano coincidere con<br />

i dominanti. Alla guida del gregge si alternano solitamente diverse capre mature. Nel caso dei<br />

caprini, che manifestano una spiccata capacità selettiva tanto da essere collocati nella categoria dei<br />

“browser” (o meglio dei “semi-browser”) e che appaiono più delle altre specie domestiche in grado<br />

di sfruttare le formazioni vegetali più disparate entrando spesso in contatto con essenze diverse,<br />

parrebbe che l’esperienza rappresenti una dote particolarmente importante.<br />

Comportamento al pascolo<br />

Il comportamento degli animali al pascolo è in gran parte riconducibile alla selettività con la quale<br />

gli animali utilizzano le risorse disponibili e che consiste nella capacità dell’erbivoro di utilizzare un<br />

foraggio con un valore nutritivo superiore a quello medio del pascolo. La selettività si esplica a<br />

diversi livelli della struttura spaziale del pascolo. Gli erbivori di piccola taglia sono in grado di<br />

operare meglio la selettività a livello della più piccola unità di pascolo selezionando anche tra<br />

singole piante erbacee presenti nel cotico e anche tra singole parti botaniche (foglie, geme, rametti,<br />

infiorescenze, culmi). I grandi ruminanti per esercitare la selettività devono ricorrere di più allo<br />

spostamento. Nella seguente tabella (Bullock e Amstrong, 2000) vengono riportate alcune<br />

caratteristiche salienti del comportamento alimentare delle diverse specie.<br />

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