08.06.2013 Views

Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

A Carico animale, numero di capi componente la mandria/gregge (n) (UBA)<br />

UBA= Unità Bovino Adulto, UFL = Unità Foraggera Latte, UFC = Unità Foraggera Carne (o<br />

Cavallo)<br />

E’facile osservare che l’applicazione dei parametri tecnici del pascolo turnato presuppone<br />

l’omogeneità del pascolo dal punto di vista della produttività e della qualità. Si tratta di presupposti<br />

che non sono certo presenti quando la morfologia del terreno determina variazioni importanti delle<br />

caratteristiche del pascolo anche nell’ambito di superfici limitate in ragione della diversità di<br />

radiazione solare (a sua volta determinata dalla pendenza e dalla presenza di coni d’ombra), di<br />

umidità, fertilità (anch’esse direttamente o indirettamente legate alla morfologia del terreno). Anche<br />

in terreni pianeggianti o lievemente ondulati, però, i parametri del pascolo turnato possono variare in<br />

funzione della stagione e dell’andamento metereologico. Il fattore che risulta normalmente variabile<br />

è la lunghezza del turno. Quest’ultima è minore nel periodo tra la primavera e l’estate quando la<br />

produttività è elevata e si riduce nel periodo autunnale. Da cicli di utilizzazione primaverili di 20-40<br />

gg si può passare a cicli di 40-60 gg. La differente lunghezza del turno è compensata<br />

dall’affienamento di alcune parcelle nel periodo di massima produttività del pascolo. Tale procedura<br />

consente di utilizzare il surplus di produttività del pascolo per la creazione delle scorte di foraggio<br />

conservato per l’inverno o, in generale, per il periodo di deficit di produttività pascoliva. In un<br />

sistema pascolivo stanziale che non prevede forme di estivazione o transumanza degli animali la<br />

possibilità di equilibrare il potenziale foraggero con la potenziale animale senza ricorrere<br />

all’acquisto di foraggi dall’esterno è legato sia alla sincronizzazione tra la produttività vegetale e<br />

animale (epoca di parto, messa in asciutta) che alla possibilità di differire con l’affienamento<br />

l’utilizzazione del foraggio.<br />

La durata del turno è in funzione sia della produttività del pascolo che della specie animale<br />

utilizzata. La produttività del pascolo è influenzata dalle precipitazioni e dalla loro distribuzione,<br />

dalla temperatura, dalle concimazioni. La specie animale condiziona la lunghezza del turno in<br />

funzione dell’altezza ottimale del cotico., ossia l’altezza che massimizza la velocità di ingestione per<br />

unità di tempo e che minimizza lo spreco per calpestamento e allettamento da parte degli animali in<br />

decubito. In base a quanto osservato sulle caratteristiche anatomiche delle diverse specie vi è una<br />

differenza non solo per quanto riguarda l’altezza minima di utilizzo, ma anche per quella ottimale<br />

che, nei piccoli ruminanti è pari a 7-12 cm e, per il bovino intorno a 17-20 cm. I turni saranno quindi<br />

più brevi nel caso di pascolo di ovini e caprini e più lunghi per i bovini. Data la produttività del<br />

pascolo e la specie animale utilizzata che condizionano T i parametri che possono variare sono t e N.<br />

La scelta di tempi brevi di permanenza è legata alle considerazioni circa il vantaggio conseguibile in<br />

termini di k riducendo la durata del periodo. Quanto minore è il periodo a disposizione degli animali<br />

quanto meno sarà possibile esercitare la selezione. Avendo a disposizione grandi superfici e<br />

utilizzando la medesima area per parecchi giorni gli animali utilizzano inizialmente le essenze più<br />

appetite tralasciando quelle meno gradite la cui maturazione nel frattempo può determinare un<br />

ulteriore riduzione di appetibilità. Se nel caso di pascolo razionato (periodo di permanenza ≤ 1 g) o<br />

di periodi di pochi giorni il coefficiente di utilizzazione da parte di vacche da latte può essere pari al<br />

70% nelle stesse condizioni scende al 50% in caso di lunghi periodi di permanenza. La scelta del<br />

periodo di permanenza nella singola parcella è legato anche alla specie utilizzata. Nel caso di ovini e<br />

caprini da latte (specie più selettive) la necessità di operare per periodi molto brevi è superiore se si<br />

vogliono ottenere k del 50-60%.<br />

Naturalmente va tenuto conto della minore o maggiore facilità di realizzazione delle recinzioni nelle<br />

date condizioni operative e anche della minore o minore facilità di risolvere i problemi legati alla<br />

necessità di assicurare in ogni parcella punti di abbeverata, ombreggiamento, riposo. Una volta<br />

considerati questi aspetti, e quindi fissato N (o t) i parametri risultano come dalle seguenti formule:<br />

T = (N-1)t<br />

95

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!