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Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

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per praticare quelle forme di ospitalità e convivialità che contribuiscono a rompere l’isolamento ed<br />

a intrattenere rapporti sociali con persone del paese, amici, turisti specie in occasione delle festività<br />

agostane che cadono nei periodi in cui il lavoro tende a farsi meno duro.<br />

L’organizzazione della “casera” (intesa come centro aziendale) è presente nelle situazioni migliori<br />

con edifici di più recente costruzione o in alpi di grandi dimensioni a gestione unitaria; nelle alpi<br />

gestite in modo dissociato con la tipologia “a villaggio” o nelle piccole alpi a gestione famigliare un<br />

unico locale viene (veniva) utilizzato per la lavorazione del latte, la preparazione dei cibi e il riposo<br />

di uomini, donne e bambini. In questo caso lo stesso focolare è utilizzato per cucinare i cibi e per la<br />

cagliata del latte. In queste baite spesso non vi è neppure un camino ed il fumo e la “zona notte” è<br />

delimitata da teli. Nelle alpi a gestione unitaria dove esiste una grande casera i locali per il riposo<br />

notturno sono spesso delimitati da pareti in muratura o, quantomeno, in legno. Non mancano<br />

esempi di una situazione intermedia tra le alpi organizzate come azienda famigliare e le alpi a<br />

gestione dissociata. Anche nella montagna lombarda sono presenti infatti esempi di casere utilizzate<br />

in modo cooperativo; in questo modo anche nelle “alpi a villaggio” mentre le strutture per il<br />

ricovero del bestiame e degli alpigiani sono più o meno numerose e di proprietà di ciascuna<br />

famiglia. Anche in questi casi il “centro” dell’alpe è costituito dalla casera oltre che da fontane per<br />

l’abbeverata del bestiame e, nelle alpi più grandi, dalla cappelletta.<br />

Una brande “bolla” per la raccolta dell’acqua piovana in Valle Intelvi<br />

Tabella Edifici e strutture per il ricovero e l’abbeverata del bestiame in alpeggio<br />

Stalla. Ricovero per animali malati o in procinto di partorire di piccole dimensioni presente nelle<br />

alpi a gestione dissociata dove è ricavato spesso al piano terra della baita o nelle alpi a gestione<br />

unitaria prive di stallone (sc-ctala, masùn, masün).<br />

Stallone. Stalla chiusa su tutti i lati due corsie in grado di contenere fino 50-80 vacche in caso di<br />

maltempo (baituu, stalùn).<br />

Stallone con tettoie. Al fine di aumentare la superficie coperta alcuni stalloni presentano dei<br />

porticati laterali.<br />

Tettoie. Costruzione con tetto ad una falda aperto su uno o tre lati; una sola corsia (tècia, penzàna,<br />

sòsta, camàna).<br />

Sòstra. Tipo intermedio tra la stalla e la tettoia presenti nelle alpi comasche, un lato è aperto con<br />

arcate distanziate regolarmente, due falde, a volte il lato aperto si apre su un cortile chiuso.<br />

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