Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

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08.06.2013 Views

turnato o razionato in quelle a gestione “dissociata”, a meno di difficili accordi per una gestione turnaria del lavoro di realizzazione delle recinzioni elettriche, si è affermato sistematicamente il pascolo “libero” che implica una scarsa utilizzazione delle risorse foraggere e il progressivo deterioramento della qualità del pascolo. L’organizzazione dell’alpeggio tra aspetti tradizionali e nuova realtà I fabbricati dell’alpeggio Casera. Rappresenta l’edificio principale dell’alpeggio, può essere collocata al piede dell’alpe o anche a quote più elevate laddove vi sia una superficie di terreno con ridotta pendenza. E’ denominato báita, cassìna, malga, cà. Locale ricevimento latte. Esiste solo in fabbricati recenti. Locale sosta latte e affioramento. Può essere un locale annesso alla casera collocato più all’interno, nella posizione più fredda (esposizione, interramento) dove è possibile addurre acqua corrente. Casèll del lacc Piccola costruzione per la sosta e l’affioramento del latte. Può anche parecchio distante dalla casera per sfruttare sorgenti di acqua fredda, in questo caso può essere molto piccolo, in parte interrato e basso coperto da piöde, terra e zolle erbose tanto da renderlo quasi invisibile. Denominazioni: casèl del lac, baitèl del lat, bàit, bàita, fregèe, casinèl. Nevèra (giazèra). Costruzione con all’interno un pozzo profondo parecchi metri per la conservazione della neve nelle alpi comasche e lecchesi a bassa altitudine ed utilizzata per raffreddare il latte appoggiando le bacinelle (conche) direttamente sulla superficie della neve. Diffuse anche nel Canton Ticino. Cucina (locale con focolare per la lavorazione del latte). Vi si trova una grande caldaia (caldera) che mediante il turnér (cigagnöla, màsca, scegógna, puléna) braccio mobile viene allontanata o posta sul fuoco del focolare circolare in muratura, nel locale vi sono tavoli di scolo, zangole, contenitori per la ricotta, mensole (scalere), saladura, ecc. Denominazione: caséra. Locale per la conservazione del formaggio. Deve essere un locale in grado di mantenere un’ elevata umidità, per questo motivo è bene che sia in parte almeno interrato. Denominazione: casèra, sìlter, cànua, canevèt. Locale preparazione e consumazione pasti e soggiorno. Spesso non distinto dalla cucina per la lavorazione del latte è presente solo in fabbricati di recente fabbricazione o ristrutturazione. In particolare lo stesso focolare (furnèla) utilizzato per il riscaldamento del latte e la cottura della cagliata veniva utilizzato per preparare i pasti per il personale. Locale riposo notturno. Spesso non vi è un locale separato e i pastori dormono in soppalchi o, semplicemente in una zona del locale cucina e/o soggiorno delimitata da semplici tende; nelle alpi più attrezzate il personale ha a disposizione delle camerette. In passato non esistevano letti ma pagliericci (lècc) costituiti da cassoni riempiti di paglia su cui dormivano i pastori. Servizi igienici. Non esistevano fino a non molti anni orsono, sono obbligatori per poter lavorare il latte con autorizzazione sanitaria alla vendita e contribuiscono a rendere le condizioni della vita d’alpeggio non troppo diverse da quella del fondovalle. Nelle ristrutturazioni più recenti è prevista la realizzazione di servizi igienici separati per il caseificio e per i locali di abitativi. Non sempre le realizzazioni recenti si rivelano funzionali alla vita durante l’alpeggio. In particolare la realizzazione di appartamentini per i conduttori non tiene conto delle esigenze di vita comunitaria che rendono estremamente importante la presenza di spazi comuni per il consumo dei pasti dal momento che questo rappresenta il momento in cui il personale si trova riunito ed in cui è possibile discutere dei programmi di pascolamento e dei vari aspetti della gestione. La presenza di ampi spazi comunitari è importante anche per poter accogliere i proprietari del bestiame che salgono in alpe e 72

per praticare quelle forme di ospitalità e convivialità che contribuiscono a rompere l’isolamento ed a intrattenere rapporti sociali con persone del paese, amici, turisti specie in occasione delle festività agostane che cadono nei periodi in cui il lavoro tende a farsi meno duro. L’organizzazione della “casera” (intesa come centro aziendale) è presente nelle situazioni migliori con edifici di più recente costruzione o in alpi di grandi dimensioni a gestione unitaria; nelle alpi gestite in modo dissociato con la tipologia “a villaggio” o nelle piccole alpi a gestione famigliare un unico locale viene (veniva) utilizzato per la lavorazione del latte, la preparazione dei cibi e il riposo di uomini, donne e bambini. In questo caso lo stesso focolare è utilizzato per cucinare i cibi e per la cagliata del latte. In queste baite spesso non vi è neppure un camino ed il fumo e la “zona notte” è delimitata da teli. Nelle alpi a gestione unitaria dove esiste una grande casera i locali per il riposo notturno sono spesso delimitati da pareti in muratura o, quantomeno, in legno. Non mancano esempi di una situazione intermedia tra le alpi organizzate come azienda famigliare e le alpi a gestione dissociata. Anche nella montagna lombarda sono presenti infatti esempi di casere utilizzate in modo cooperativo; in questo modo anche nelle “alpi a villaggio” mentre le strutture per il ricovero del bestiame e degli alpigiani sono più o meno numerose e di proprietà di ciascuna famiglia. Anche in questi casi il “centro” dell’alpe è costituito dalla casera oltre che da fontane per l’abbeverata del bestiame e, nelle alpi più grandi, dalla cappelletta. Una brande “bolla” per la raccolta dell’acqua piovana in Valle Intelvi Tabella Edifici e strutture per il ricovero e l’abbeverata del bestiame in alpeggio Stalla. Ricovero per animali malati o in procinto di partorire di piccole dimensioni presente nelle alpi a gestione dissociata dove è ricavato spesso al piano terra della baita o nelle alpi a gestione unitaria prive di stallone (sc-ctala, masùn, masün). Stallone. Stalla chiusa su tutti i lati due corsie in grado di contenere fino 50-80 vacche in caso di maltempo (baituu, stalùn). Stallone con tettoie. Al fine di aumentare la superficie coperta alcuni stalloni presentano dei porticati laterali. Tettoie. Costruzione con tetto ad una falda aperto su uno o tre lati; una sola corsia (tècia, penzàna, sòsta, camàna). Sòstra. Tipo intermedio tra la stalla e la tettoia presenti nelle alpi comasche, un lato è aperto con arcate distanziate regolarmente, due falde, a volte il lato aperto si apre su un cortile chiuso. 73

turnato o razionato in quelle a gestione “dissociata”, a meno di difficili accordi per una gestione<br />

turnaria del lavoro di realizzazione delle recinzioni elettriche, si è affermato sistematicamente il<br />

pascolo “libero” che implica una scarsa utilizzazione delle risorse foraggere e il progressivo<br />

deterioramento della qualità del pascolo.<br />

L’organizzazione dell’alpeggio tra aspetti tradizionali e nuova realtà<br />

I fabbricati dell’alpeggio<br />

Casera. Rappresenta l’edificio principale dell’alpeggio, può essere collocata al piede dell’alpe o<br />

anche a quote più elevate laddove vi sia una superficie di terreno con ridotta pendenza. E’<br />

denominato báita, cassìna, malga, cà.<br />

Locale ricevimento latte. Esiste solo in fabbricati recenti.<br />

Locale sosta latte e affioramento. Può essere un locale annesso alla casera collocato più<br />

all’interno, nella posizione più fredda (esposizione, interramento) dove è possibile addurre acqua<br />

corrente.<br />

Casèll del lacc Piccola costruzione per la sosta e l’affioramento del latte. Può anche parecchio<br />

distante dalla casera per sfruttare sorgenti di acqua fredda, in questo caso può essere molto piccolo,<br />

in parte interrato e basso coperto da piöde, terra e zolle erbose tanto da renderlo quasi invisibile.<br />

Denominazioni: casèl del lac, baitèl del lat, bàit, bàita, fregèe, casinèl.<br />

Nevèra (giazèra). Costruzione con all’interno un pozzo profondo parecchi metri per la<br />

conservazione della neve nelle alpi comasche e lecchesi a bassa altitudine ed utilizzata per<br />

raffreddare il latte appoggiando le bacinelle (conche) direttamente sulla superficie della neve.<br />

Diffuse anche nel Canton Ticino.<br />

Cucina (locale con focolare per la lavorazione del latte). Vi si trova una grande caldaia (caldera)<br />

che mediante il turnér (cigagnöla, màsca, scegógna, puléna) braccio mobile viene allontanata o<br />

posta sul fuoco del focolare circolare in muratura, nel locale vi sono tavoli di scolo, zangole,<br />

contenitori per la ricotta, mensole (scalere), saladura, ecc. Denominazione: caséra.<br />

Locale per la conservazione del formaggio. Deve essere un locale in grado di mantenere un’<br />

elevata umidità, per questo motivo è bene che sia in parte almeno interrato. Denominazione: casèra,<br />

sìlter, cànua, canevèt.<br />

Locale preparazione e consumazione pasti e soggiorno. Spesso non distinto dalla cucina per la<br />

lavorazione del latte è presente solo in fabbricati di recente fabbricazione o ristrutturazione. In<br />

particolare lo stesso focolare (furnèla) utilizzato per il riscaldamento del latte e la cottura della<br />

cagliata veniva utilizzato per preparare i pasti per il personale.<br />

Locale riposo notturno. Spesso non vi è un locale separato e i pastori dormono in soppalchi o,<br />

semplicemente in una zona del locale cucina e/o soggiorno delimitata da semplici tende; nelle alpi<br />

più attrezzate il personale ha a disposizione delle camerette. In passato non esistevano letti ma<br />

pagliericci (lècc) costituiti da cassoni riempiti di paglia su cui dormivano i pastori.<br />

Servizi igienici. Non esistevano fino a non molti anni orsono, sono obbligatori per poter lavorare il<br />

latte con autorizzazione sanitaria alla vendita e contribuiscono a rendere le condizioni della vita<br />

d’alpeggio non troppo diverse da quella del fondovalle. Nelle ristrutturazioni più recenti è prevista<br />

la realizzazione di servizi igienici separati per il caseificio e per i locali di abitativi.<br />

Non sempre le realizzazioni recenti si rivelano funzionali alla vita durante l’alpeggio. In particolare<br />

la realizzazione di appartamentini per i conduttori non tiene conto delle esigenze di vita comunitaria<br />

che rendono estremamente importante la presenza di spazi comuni per il consumo dei pasti dal<br />

momento che questo rappresenta il momento in cui il personale si trova riunito ed in cui è possibile<br />

discutere dei programmi di pascolamento e dei vari aspetti della gestione. La presenza di ampi spazi<br />

comunitari è importante anche per poter accogliere i proprietari del bestiame che salgono in alpe e<br />

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