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Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

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conseguenza negative. Si può forse definire ancora “alpeggio” (più a fini di polizia veterinaria che<br />

<strong>zootecnici</strong>), la pratica di monticare equini e bovini asciutti sotto sorveglianza sia pur non giornaliera<br />

dal momento che queste categorie di bestiame utilizzano quantomeno una determinata area di<br />

pascolo. Dal punto di vista dei regolamenti di polizia veterinaria per “alpeggio” e “transumanza” si<br />

intende lo spostamento stagionale del bestiame rispettivamente nella cerchia alpina e sugli<br />

appennini. In realtà dal punto di vista dei sistemi <strong>pastorali</strong> la distinzione tra “transumanza” ed altre<br />

forme di spostamento stagionale del bestiame attiene il raggio del trasferimento. Si può parlare a<br />

ragione di “transumanza” per descrivere il sistema di allevamento della pecora bergamasca che si<br />

esercita tra la pianura lombarda ed emiliana e le vallate alpine. In passato una vera e propria<br />

transumanza riguardava anche il bestiame bovino da latte che svernava nelle stalle della Bassa e a<br />

Maggio si spostava sulle Prealpi. Tale spostamento, effettuato a piedi, richiedeva più giorni di<br />

cammino. Sia l’”alpeggio” che la “transumanza” sono forme di “monticazione”. Lo spostamento<br />

degli animali alla fine del periodo estivo viene denominato “demonticazione”. Nel caso delle greggi<br />

è previsto dalle regolamentazioni di Polizia Veterinaria anche il “pascolo vagante” che, a differenza<br />

dell’alpeggio o della transumanza non è legato a spostamenti stagionali tra diverse fasce<br />

altimetriche ma qualsiasi spostamento del gregge da un comune all’altro indipendentemente dalla<br />

stagione. La cosiddetta “pastorizia transumante” è in realtà una “pastorizia vagante” perché agli<br />

spostamenti dal piano ai pascoli <strong>alpini</strong> e viceversa vi sono anche, di norma, spostamenti nell’ambito<br />

del territorio di pianura (vedi il concetto di batida al cap. sulla Pecora Bergamasca).<br />

La durata dell’alpeggio<br />

E’ legata in gran parte all’altitudine della stazione. Va da un minimo di 60 ad un massimo di 120<br />

giorni anche se, nella maggior parte dei casi si osserva una durata di 70-80 giorni.<br />

Stazioni d’alpeggio<br />

Il numero di stazioni (denominati anche tramuti dal piemontese o mutate dal lombardo) varia da 1 a<br />

5. Più frequentemente le alpi sono suddivise in 2-3 stazioni. Quelle a quote più basse vengono<br />

utilizzate sia nella fase di salita che di discesa. Il dislivello tra le stazioni è di 100-150 m ma può<br />

arrivare anche a 700 m. In ogni stazione esiste un fabbricato adibito alla prima lavorazione del latte<br />

anche se in genere solamente al “piede dell’alpe” o, comunque nella stazione principale esiste la<br />

casera per la stagionatura del formaggio. Quando l’alpe si articola in due stazioni è frequente<br />

distinguerle in casera/baita/malga “bassa” e “alta”.<br />

Bestiame alpeggiato nelle alpi<br />

Le specie e categorie di bestiame che si possono trovare nelle alpi indicate nella Tabella (). Anche<br />

se in senso stretto il concetto di alpe è utilizzato per indicare l’insieme di pascoli e di fabbricati<br />

costantemente utilizzati durante l’estate per l’abitazione dei pastori, il ricovero del bestiame e la<br />

lavorazione del latte possono essere incluse nell’utilizzo delle alpi quelle forme di attività pastorale<br />

che implicano una custodia continua degli animali o che quantomeno implicano una presenza<br />

costante del bestiame in determinate aree di pascolo. Non può essere compreso nell’utilizzo delle<br />

alpi il pascolo “vago” (ossia senza custodia) delle greggi caprine e ovine che vengono rilasciate in<br />

tarda primavera dai proprietari e sottoposte a controlli saltuari. Questo bestiame, al contrario dei<br />

bovini e degli equini che occupano durante la stagone aree definite di pascolo può spostarsi anche di<br />

molti chilomentri attraverso le creste da una valle all’altra ed è assolutamente improprio ricondurre<br />

questa forma di pascolo all’ alpeggio.<br />

Tabella Carico di bestiame sulle alpi lombarde (Censimento 2001 Sialp Regione Lombardia)<br />

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