Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

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08.06.2013 Views

superare quella barriera di incomunicabilità e di diffidenza tra chi opera dal punto di vista tecnico o amministrativo e gli “utenti” delle risorse in questione. La conoscenza dei termini a tutt’oggi utilizzati dagli allevatori relativamente alle pratiche d’alpeggio (spesso senza corrispondenza in italiano) è molto importante per attivare un flusso di scambio di conoscenze bidirezionale e per facilitare l’adozione di soluzioni tecniche idonee per una più razionale utilizzazione delle risorse pascolive alpine ai fini produttivi, turistici, ecologici. Tale adozione deve tenere in debito conto anche le conoscenze pratiche dei “malghesi” e il loro punto di vista al fine di evitare di prospettare soluzioni elaborate a tavolino che non tengano conto dei numerosi risvolti che nella pratica, specie in un ambiente con forti condizionamenti naturali, contrattuali, economici, giuridici. Trasporto latte dal sito di mungitura alla pista grippabile dove sarà caricato su un fuoristrada L’alpeggio (monticazione estiva o estivazione) consiste tradizionalmente nello sfruttamento dei pascoli alpini e prealpini per il periodo estivo da parte del bestiame ed in particolare delle vacche da latte con trasformazione sul posto del latte. Nella Alpi la maggiorparte dei pascoli alpini in quota sono ancor’oggi utilizzati con bestiame da latte. In alcune realtà quello che appariva un elemento costitutivo della pratica dell’alpeggio, ossia la lavorazione del latte sul posto, è venuto meno dal momento che il latte prodotto sui pascoli viene trasportato a valle e lavorato in caseifici cooperativi. E’quello che succede in Trentino dove la presenza diffusa di caseifici sociali in tutte le valli e la dotazione con strade camionabili delle alpi hanno indotto ad abbandonare la tradizionale caseificazione sul posto. Anche se questa scelta appare giustificata dagli importanti investimenti realizzati per dotare i caseifici di strutture e attrezzature moderne in grado di rispondere ai requisiti delle rigide normative igienico sanitarie introdotte dalla Ue () ..... In Lombardia la produzione di formaggi durante l’alpeggio è ancora la regola. In base alle domande inoltrate alle ASL nel 1999 ben 433 alpi (con una produzione di 13.036 t di latte) hanno dichiarato di produrre formaggio per la commercializzazione durante l’alpeggio. In altre 350 alpi si lavora il latte per autoconsumo o vendita diretta. Si tratta di una produzione relativamente modesta (meno del 10% del latte prodotto nella montagna lombarda) ma che assume un rilievo economico importante dal momento che il latte prodotto durante l’alpeggio è utilizzato per produrre formaggi di elevata tipicità che contribuiscono all’economia della montagna attraverso un effetto “indotto” da 52

non sottovalutare. I formaggi e gli altri prodotti caseari d’alpe costituiscono un importante richiamo turistico di cui si avvantaggiano gli esercizi commerciali, alberghieri e il settore della ristorazione tradizionale e agrituristica. Essi, inoltre, contribuiscono in modo fondamentale all’immagine di naturalità e tradizionalità della produzione casearia della montagna che se ne avvantaggia anche nella sua componente semiindustriale ormai largamente diffusa. Tabella. Ripartizione alpeggi per provincia (Servizio Veterinario regione Lombardia 1998) Provincia Alpi censite Bergamo 155 Brescia 313 Como 63 Lecco 48 Pavia 2 Sondrio 205 Varese 3 Totale 789 Tabella. Ripartizione alpeggi che lavorano il latte per destinazione del prodotto (Servizio Veterinario regione Lombardia 1998) Provincia solo autoconsu mo solo vendita diretta commercia lizzazione latte lavorato e tipi di prodotto negli alpeggi con commercializzazione formag. stag. >60 gg 53 formag. stag.

non sottovalutare. I formaggi e gli altri prodotti caseari d’alpe costituiscono un importante richiamo<br />

turistico di cui si avvantaggiano gli esercizi commerciali, alberghieri e il settore della ristorazione<br />

tradizionale e agrituristica. Essi, inoltre, contribuiscono in modo fondamentale all’immagine di<br />

naturalità e tradizionalità della produzione casearia della montagna che se ne avvantaggia anche<br />

nella sua componente semiindustriale ormai largamente diffusa.<br />

Tabella. Ripartizione alpeggi per provincia (Servizio Veterinario regione Lombardia 1998)<br />

Provincia Alpi censite<br />

Bergamo 155<br />

Brescia 313<br />

Como 63<br />

Lecco 48<br />

Pavia 2<br />

Sondrio 205<br />

Varese 3<br />

Totale 789<br />

Tabella. Ripartizione alpeggi che lavorano il latte per destinazione del prodotto (Servizio<br />

Veterinario regione Lombardia 1998)<br />

Provincia solo<br />

autoconsu<br />

mo<br />

solo<br />

vendita<br />

diretta<br />

commercia<br />

lizzazione<br />

latte lavorato e tipi di prodotto negli alpeggi con<br />

commercializzazione<br />

formag.<br />

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