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Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

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superare quella barriera di incomunicabilità e di diffidenza tra chi opera dal punto di vista tecnico o<br />

amministrativo e gli “utenti” delle risorse in questione. La conoscenza dei termini a tutt’oggi<br />

utilizzati dagli allevatori relativamente alle pratiche d’alpeggio (spesso senza corrispondenza in<br />

italiano) è molto importante per attivare un flusso di scambio di conoscenze bidirezionale e per<br />

facilitare l’adozione di soluzioni tecniche idonee per una più razionale utilizzazione delle risorse<br />

pascolive alpine ai fini produttivi, turistici, ecologici. Tale adozione deve tenere in debito conto<br />

anche le conoscenze pratiche dei “malghesi” e il loro punto di vista al fine di evitare di prospettare<br />

soluzioni elaborate a tavolino che non tengano conto dei numerosi risvolti che nella pratica, specie<br />

in un ambiente con forti condizionamenti naturali, contrattuali, economici, giuridici.<br />

Trasporto latte dal sito di mungitura alla pista grippabile dove sarà caricato su un fuoristrada<br />

L’alpeggio (monticazione estiva o estivazione) consiste tradizionalmente nello sfruttamento dei<br />

pascoli <strong>alpini</strong> e pre<strong>alpini</strong> per il periodo estivo da parte del bestiame ed in particolare delle vacche da<br />

latte con trasformazione sul posto del latte. Nella Alpi la maggiorparte dei pascoli <strong>alpini</strong> in quota<br />

sono ancor’oggi utilizzati con bestiame da latte. In alcune realtà quello che appariva un elemento<br />

costitutivo della pratica dell’alpeggio, ossia la lavorazione del latte sul posto, è venuto meno dal<br />

momento che il latte prodotto sui pascoli viene trasportato a valle e lavorato in caseifici cooperativi.<br />

E’quello che succede in Trentino dove la presenza diffusa di caseifici sociali in tutte le valli e la<br />

dotazione con strade camionabili delle alpi hanno indotto ad abbandonare la tradizionale<br />

caseificazione sul posto. Anche se questa scelta appare giustificata dagli importanti investimenti<br />

realizzati per dotare i caseifici di strutture e attrezzature moderne in grado di rispondere ai requisiti<br />

delle rigide normative igienico sanitarie introdotte dalla Ue () .....<br />

In Lombardia la produzione di formaggi durante l’alpeggio è ancora la regola. In base alle domande<br />

inoltrate alle ASL nel 1999 ben 433 alpi (con una produzione di 13.036 t di latte) hanno dichiarato<br />

di produrre formaggio per la commercializzazione durante l’alpeggio. In altre 350 alpi si lavora il<br />

latte per autoconsumo o vendita diretta. Si tratta di una produzione relativamente modesta (meno<br />

del 10% del latte prodotto nella montagna lombarda) ma che assume un rilievo economico<br />

importante dal momento che il latte prodotto durante l’alpeggio è utilizzato per produrre formaggi<br />

di elevata tipicità che contribuiscono all’economia della montagna attraverso un effetto “indotto” da<br />

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