Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini
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della tradizione casearia che caratterizzano la Lombardia). Esse rappresentano risorse importanti per<br />
lo sviluppo di un turismo interessato alla piena dimensione ecologica del territorio che comprende<br />
anche quella umana. E’importante anche sottolineare come la continuità del sistema dell’alpeggio è<br />
legata strettamente agli aspetti culturali. Il recupero di interesse degli allevatori di montagna nei<br />
confronti dell’alpeggio è dovuto sì ai contributi, ma anche alla percezione di un ritorno di interesse<br />
della comunità locale (e non solo) nei confronti di un patrimonio che rischiava di essere identificato<br />
con un elemento di un attività economica settoriale (e marginale), un fatto importante per la<br />
“categoria” agricola e nulla più. L’alpeggio a seguito della specializzazione delle aziende<br />
zootecniche di montagna (spesso simili agli insediamenti <strong>zootecnici</strong> della pianura) è divenuto<br />
sempre più il luogo dove si continua a realizzare un contatto tra la gran parte dei membri della<br />
comunità locale non più direttamente coinvolti nell’attività agricola e la realtà di un sistema<br />
pastorale che rispecchia quella che in passato era la dimensione comune della vita in montagna.<br />
Il contatto con i turisti ed i residenti realizzato in alpe rappresenta anche l’occasione concreta<br />
attraverso la quale chi qui lavora lavora può percepire in modo diretto quanto sia diffuso nella<br />
società l’apprezzamento e il riconoscimento per la propria attività (e questo conta sicuramente di<br />
più delle affermazioni dei tecnici, politici, amministratori, ricercatori in occasione di convegni).<br />
La presenza di giovani e dell’elemento femminile negli alpeggi è fortemente legata a questa<br />
percezione. Come in passato l’alpeggio tende a conferire un prestigio sociale a chi lo pratica e<br />
questo tanto più quanto ci si rende conto della scarsa sostenibilità, specie in montagna, di quei<br />
sistemi di allevamento (300 vacche Frisone, cuccette, trattrici da 200 CV) e dell’importanza di<br />
trovare soluzioni di redditività al di fuori della crescita quantitativa e dell’intensificazione<br />
produttiva. Il forte apprezzamento commerciale dei formaggi d’alpeggio e la crescente domanda di<br />
servizi agrituristici in alpe non rappresentano solo un elemento del bilancio aziendale, sono anche il<br />
“temometro” di una sanzione sociale positiva nei confronti di un sistema con impatto ambientale<br />
positivo. E’molto importante che il grado di prestigio professionale sia sempre più legato alla<br />
qualità del formaggio prodotto in alpe, al prezzo spuntato nella vendita diretta, alla capacità di<br />
offrire servizi agrituristici che si confanno all’ambiente semplice dell’alpe e sempre meno al<br />
numero di vacche, agli indici genetici, alle “schiene dritte”, ai CV delle trattrici e a tutti quegli<br />
elelementi di una cultura che, forse, in un recente passato è servita al superamento anche<br />
psicologico di una condizione “contadina” di inferioriorità socio-culturale 19 , ma che ora rischia di<br />
costituire un elemento di nuova ghettizzazione e di sviare dalle opportunità di recuperare un ruolo<br />
sociale, economico, culturale sempre più importante nella società agriterziaria del XXI secolo.<br />
Questa premessa circa il carattere di risorsa culturale dell’alpeggio è importante per comprendere<br />
perché la successiva trattazione si occupi non solo di aspetti tecnici ma anche dell’evoluzione<br />
storica del sistema di alpeggio (e più in generale di sfruttamento dei pascoli <strong>alpini</strong>). E’importante<br />
ricordare che il valore produttivo dell’alpeggio è indissolubilmente legato al suo carattere di<br />
riproduzione di saperi tradizionali che partecipano alla determinazione del valore economico del<br />
prodotto zootecnico contribuendo a definire (insieme alle caratteristiche dell’ambiente fisico) le sue<br />
caratteristiche intrinseche, ma rappresentando anche un “valore aggiunto” in sè. Ovviamente questo<br />
“valore aggiunto” di tipo culturale è potenziale e può tradursi in valore effettivo attraverso<br />
un’azione di divulgazione e promozione sull’esperienza (il più possibile “dal vivo”) da<br />
parte del cittadino-turista-consumatore dell’ambiente e dei processi produttivi ad esso legati.<br />
L’aspetto linguistico rappresenta non solo un elemento culturale essenziale di conoscenza e<br />
vaorizzazione della realtà del sistema dell’alpeggio ma anche, in termini molto pratici, un modo di<br />
19 Anche se ha rappresentato in buona misura l’espressione di una nuova subalternità sociale, culturale ed economica<br />
che ha consentito agli interessi industriali, commerciali, e tecnoburocratici di sfruttare il “mercato” delle aziende di<br />
montagna imponendo soluzioni tecnico-economiche più utili ai segmenti “a monte” e a “valle” dell’unità di produzione<br />
agrozootecnica che a quest’ultima indirizzandola nel vicolo cieco di soluzioni ad elevato impatto ambientale e a ridotto<br />
valore aggiunto delle produzioni.<br />
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