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Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

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solanacea Datura stramonium. Tali capsule deprezzano gravemente la lana potendo essere rimosse<br />

solo manualmente ad una ad una. La lana autunnale è invece migliore in quanto le pecore sostano<br />

sulle aree erbose dei pascoli montani. La lana tosata, lana sösia viene sistemata in grossi sacchi e<br />

commercializzata direttamente cedendola all’unico lanificio gandinese che ancora oggi esegue la<br />

lavatura. La lavatura, che comporta sino a 10 cicli di lavaggio (ne bastano 5 per le lane inglesi)<br />

determina il calo del 45% circa del peso della lana sucida.<br />

Castrazione. Viene eseguita ancora nella maggior parte dei casi a mano mediante tensione<br />

endoscrotale dei testicoli in soggetti di un anno 5-6 mesi di età. Altri metodi (tenagllie, elastici)<br />

sono meno utilizzati. In passato veniva invece prevalentemente eseguita su soggetti di maggiore età<br />

(12 mesi) (GALIZZI VECCHIOTTI, 1960).<br />

La nöda. Per marcare le pecore al fine di distinguere quelle di diversi proprietari specie quando si<br />

uniscono più greggi per la monticazione, si utilizzano vernici a colori vivaci con le quali si<br />

tracciano delle strisce di colore di solito sulla schiena, a volte sulle spalle o sulla la fronte. In<br />

passato in assenza di tatuaggi e marche auricolari (utilizzate per l’identificazione degli animali ai<br />

fini dell’applicazione dei regolamenti comunitari, dell’attuazione della profilassi di stato e del<br />

funzionamento del Libro Genealogico) era utilizzata la nöda praticata asportando della cartilagine<br />

auricolare dal margine del padiglione con delle forbici o praticando con apposita tenaglia un foro al<br />

centro del padiglione auricolare della forma delle iniziali del proprietario.<br />

Preparazione della bèrna o bèrgna, sbègna La berna rappresenta uno degli alimenti tipici del<br />

pastore. La preparazione della bèrna rappresentava il solo modo per conservare la carne di animali<br />

morti per incidenti durante l’alpeggio. Essa richiedeva tempo e pazienza ma sull’alpe il lavoro di<br />

sorveglianza era relativamente più agevole che in pianura e il pastore poteva dedicarsi a questa<br />

attività come all’intaglio dei bastoni. Lavate le interiora si spellava la carcassa e si divaricavano le<br />

costole, si disossava e si infilavano delle stecche di legno per mantenere la carne appiattita. Una<br />

volta salata veniva essiccata all’aria. I pastori consumavano anche le code degli agnelli abbrustolite<br />

alla fiamma mentre molto utilizzata era la minestra di riso con latte di capra e con tanti perüch<br />

(spinaci selvatici).<br />

Bastone (scavrì) Un lungo bastone è sempre stato il distintivo del pastore. Era di solito realizzato<br />

con rami di abete e, nel periodo d’alpeggio, nei momenti di riposo il pastore lo ornava con incisioni.<br />

Oltre al bastone tipico del pastore molto lungo e senza manico i pastori utilizzano anche il bastone<br />

“da mandriano”, realizzato con rami di sorbo.<br />

Oggi vengono utilizzati anche degli appositi attrezzi “prendi ovini” con delle anse alle estremità<br />

foggiate in modo particolare ed atti a bloccare e trattenere l’arto della pecora.<br />

Mantello. Un “accessorio” che sembrava anch’esso parte integrante dello stesso modo di essere del<br />

pastore (vedi foto) Con la cessazione della produzione del tessuto utilizzato per confezionare il<br />

gabà l’abbigliamento del pastore rimane collegato alla tradizione solo grazie all’uso di giacconi in<br />

pesante fustagno con ampie tasconi per riporre gli agnelli. La grande varietà e disponibilità di<br />

abbigliamento “tecnico” realizzato per il mercato della “vita all’aria aperta” con le nuove fibre<br />

sintetiche (sic!) mette a disposizione dei pastori molti tipi di capi adatti alle sue necessità. Nella<br />

prospettiva tutt’altro che peregrina che la lana nostrana possa essere valorizzata per confezionare<br />

abiti sportivi resistenti alla pioggia, l’utilizzo da parte dei pastori di indumenti realizzati con la lana<br />

delle loro pecore avrebbe probabilmente un buon effetto promozionale.<br />

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