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Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

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prediligono gli incroci; per qualcuno vale la ricerca di una maggiore velocità e potenza, altri non<br />

apprezzano la lunghezza del pelo del pastore bergamasco, specie in caso di pioggia.<br />

I pastori sogliono dire che “un cane vale più di due uomini” (in alcune versioni il numero di uomini<br />

sale a tre o più). Come per le capre anche per i cani il pastore bergamasco non assegna importanza<br />

alle caratteristiche morfologiche. Quello che conta è l’attitudine all’addestramento e al lavoro. Nel<br />

corso dei loro trasferimenti, inoltre, ben difficilmente i pastori transumanti potrebbero controllare le<br />

cagne in calore ed evitare accoppiamenti con soggetti di qualsivoglia razza. Ciò spiega perché il<br />

pastore bergamasco è stato selezionato da agricoltori e da cinofili appassionati e perché i pastori<br />

non sono coinvolti se non marginalmente nella valorizzazione e diffusione della razza. Ciò<br />

rappresenta certo uno svantaggio per il miglioramento dell’attitudine al lavoro di questa razza che fa<br />

parte anch’essa del patrimonio delle razze di animali domestici della provincia di Bergamo e della<br />

Lombardia. Il cane sta sempre vicino al pastore ed interviene con prontezza quando riceve i<br />

caratteristici comandi che possono consistere in fischi o solo cenni della mano o del capo. Deve<br />

rincorrere le pecore che si sbandano e prendono direzioni sbagliate rincorrendole e riportandole nel<br />

gruppo. Deve sorvegliarle e tenerle unite durante il passaggio delle strade ed in altre circostanza<br />

durante le quali la dispersione del gregge determinerebbe gravi inconvenienti. A volte, in prossimità<br />

di passaggi obbligati, i cani si fermano in punti critici per controllare il passaggio del gregge, in altri<br />

casi, essi corrono avanti ed indietro lungo i fianchi del gregge I cani devono essere decisi; quelli che<br />

non sanno imporsi alle pecore sono definiti “molli”. Il cane non deve essere neppure troppo<br />

aggressivo, a quest’ultima categoria appartengono i soggetti che intervengono con durezza sulla<br />

pecora producendo lacerazioni con i denti. Molto apprezzati sono i cani con una presa “leggera”;<br />

essi si fanno temere dalle pecore senza provocare lesioni.<br />

La batidùra. Nell’ambito del gregge transumante assume importanza oltre agli asini, alle capre, ai<br />

cani anche la batidùra, una pecora adulta che si è distinta per la capacità di guidare il gregge<br />

(raramente a questa funzione può assolvere anche un castrato “maturo”). Il pastore guida invece il<br />

gregge stando in coda.<br />

Altri aspetti della vita pastorale<br />

La tosa. La tusa viene effettuata con modalità differenti In passato la tusa richiedeva la<br />

collaborazione vicendevole tra i pastori. I pastori costituivano una squadra di tosatura che<br />

provvedeva a tosare i vari greggi dei partecipanti. La tusa veniva eseguita a mano con il fórbes un<br />

attrezzo simile alle molle del camino che è forse simile dall’età del ferro e che in passato era<br />

utilizzato anche per tagliare i capelli. Un pastore riusciva a tosare 20-25 pecore al giorno. Le<br />

tecniche di tosatura erano diverse. La pecora poteva essere posta in decubito sul fianco su un telo<br />

dove si raccoglieva il vello e con le zampe legate (erano utilizzati dei particolari fermi in legno con<br />

legacci in cuoio). Essa poteva essere tenuta seduta tra le gambe del pastore. La capacità del tosatore<br />

consisteva, oltre che nella velocità, anche nella capacità di tagliare il più vicino possibile alla radice<br />

del follicolo il vello senza ferire la pecora. Per la tosa le pecore vengono radunate in luoghi<br />

pianeggianti e chiuse all’interno di un recinto. Oggi la tosatura viene sempre eseguita a macchina da<br />

squadre di tosatori professionisti provenienti anche dalla Scozia e dalla Nuova Zelanda Mentre un<br />

pastore è in grado di tosare a macchina un centinaio di pecore i tosatori riescono a tosarne 200 al<br />

giorno e i più abili neozelandesi riescono a tosarne anche 300. Il costo della tosatura si aggira<br />

attualmente sulle 2500-2700 lire a capo e supera il valore della lana. Per questa ragione alcuni<br />

pastori, da qualche anno a questa parte, hanno cercato di limitare ad una le tosature saltando quella<br />

primaverile. Pare però che il minor costo per la tosatura e il maggior valore della lana (più lunga e<br />

quindi più apprezzata) non compensino la perdita in carne determinata dai vari inconvenienti di un<br />

vello eccessivamente lungo. La tosa che viene saltata in questo caso è quella primaverile<br />

normalmente più sporca, specie quella delle pecore che hanno pascolato nelle aree fluviali con<br />

presenza di arbusti spinosi e dove spesso aderiscono al vello le “lappole”, capsule aculeate della<br />

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