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Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

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media del pastore risultava agli inizi degli anni ‘90 di 46 anni, con 28 di esercizio della professione<br />

alle spalle (RIZZI ET AL. 1998) dimostrando che da questo punto di vista le cose non sono cambiate.<br />

Negli anni ’70 la dimensione tipica del gregge aveva raggiunto le 500 unità, ma non ha cessato di<br />

aumentare tanto che, negli anni ‘80 raggiunse i 700-800 capi (CARISSONI, 1985, BALDUZZI, 1985).<br />

Un’indagine (BOLLA ET AL. 1993) condotta agli inizi degli anni ’90 su tutti i greggi transumanti<br />

della regione (risultati in totale 80) ha messo in luce una consistenza media del gregge, pari a 480<br />

capi, nettamente inferiore a quella già indicata per gli anni ’80 . Ciò dipende dal fatto che oltre ai<br />

greggi bergamaschi (27) sono stati considerati anche i greggi bresciani (40) che risultavano, in<br />

media, nettamente meno numerosi di quelli bergamaschi (350 capi i bresciani, 640 i bergamaschi).<br />

In ogni caso risultava significativo che nel 68% dei greggi considerati vi era stata una variazione in<br />

aumento della consistenza negli ultimi 5 anni.<br />

0ggi molti greggi raggiungono i 1.000 capi, ma la conduzione è sempre affidata ad un pastore<br />

esperto (spesso il proprietario stesso) e da un aiuto (a volte un immigrato di origine nord-africana o<br />

albanese). Ben difficilmente la consistenza dei greggi potrà crescere ancora dal momento che le<br />

difficoltà di sorveglianza e di spostamento sono già notevoli. L’evoluzione della pastorizia<br />

transumante, che nella seconda metà del XX secolo si è manifestata nel macroscopico aumento<br />

della dimensione del gregge, è il risultato della diminuzione del numero dei pastori e dalla<br />

conseguente maggiore disponibilità di pascoli per coloro che hanno continuato ad esercitare questa<br />

professione. D’altra parte è risultata anche una scelta obbligata perché la produzione lorda vendibile<br />

a prezzi costanti ricavabile da ogni singolo capo è diminuita costantemente. La lana ha assunto un<br />

valore negativo (il costo della tosa supera il ricavato della vendita della lana) ed il prezzo della<br />

carne, in flessione costante al netto dell’inflazione, si è rivalutato solo negli ultimi anni in seguito al<br />

sorgere della nuova componente della domanda di carne ovina costituita da gruppi etnici di<br />

immigrati extracomunitari. L’aumento della dimensione del gregge ha di necessità comportato delle<br />

modificazione nella tecnica di allevamento transumante.<br />

Il gregge a S.Martino secondo Gallizzi Vecchiotti era composto come dalla Tab. 8.<br />

Per agnelli e agnelle si intendono maschi e femmine dalla nascita al termine dello svezzamento, che<br />

avviene dai 3 mesi di età. In alcuni casi agli agnelli nati dopo la tusa di marzo si riserva il termine di<br />

tendrett (tenerelli), per novelli e novelle si intendono i maschi e le femmine dallo svezzamento<br />

all’eruzione dei picozzi 1 permanenti (14-16 mesi) che in genere corrisponde con l’epoca del primo<br />

parto, i pastori chiamano però agnello o agnellone anche il soggetto maschio destinato alla<br />

produzione di carne non ancora sottoposto alla castrazione. Le pecore dopo il primo parto sono<br />

dette fature (fattrici) distinguendo eventualmente tra fature propriamente dette e tendrere se madri<br />

di tendret.. I maschi da riproduzione sono detti masc o cutì o anche bar. Quest’ultimo termine è<br />

utilizzato dai pastori camuni, ma è anche diffuso in ampie zone della Lombardia a testimonianza di<br />

una antica radice che secondo diversi autori (TOGNALI, 1979, CARISSONI, 1985) sarebbe di origine<br />

preindoeuropea. Rispetto a solo una decina di anni orsono il numero dei castrati è sensibilmente<br />

diminuito sia per la riduzione della domanda da parte dei tradizionali mercati romagnoli e dell’Italia<br />

centro-meridionale sia per la crescente domanda di agnelloni interi di peso sino a 50-60 kg da parte<br />

degli immigrati islamici. Vi è da dire che il tradizionale castrato di 80 kg allevato sino alla fine<br />

degli anni ’80 era già stato sostituito da un tipo più leggero avviato al macello a 60-70 kg.<br />

Gli altri animali al seguito del gregge bergamasco<br />

Un asino, un cane e 5-7 capre accompagnavano immancabilmente il gregge bergamasco durante la<br />

transumanza. Tutt’oggi nel 67% dei greggi sono presenti asini sostituiti o affiancati però abbastanza<br />

frequentemente dai cavalli oggi presenti nel 38% dei greggi (RIZZI ET AL. 1998). In passato erano<br />

sufficienti 5 capre ma i greggi erano molto più piccoli per cui oggi sono necessarie almeno 10-20<br />

capre e 2 becchi. Anche il numero degli asini è aumentato e oggi spesso se ne contano da 3 a 5 ed<br />

1 i picozzi sono i denti incisivi dell’arcata inferiore in posizione centrale; gli altri incisivi sono denominati mediani e<br />

cantoni.<br />

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