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Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

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affitto dove è possibile la somministrazione di fieno quando le condizioni atmosferiche sono<br />

particolarmente avverse per la permanenza della neve sul terreno.<br />

Spesso una parte del gregge –le femmine in procinto di partorire- è ricoverata sotto tettoie o presso<br />

fabbricati agricoli (presi in affitto o, a volte, di proprietà del pastore o di parenti) mentre il<br />

rimanente del gregge continua gli spostamenti a breve raggio nelle aree di pascolo. Molti pastori<br />

però non dispongono di ricoveri neppure in caso di necessità e, in caso di forti nevicate,<br />

nell’impossibilità di trovare provvisorio rifugio presso qualche azienda agricola, trovano riparo in<br />

aree boschive in prossimità dei fiumi. Operazione sempre necessaria è la somministrazione del sale<br />

che viene eseguita utilizzando a volte le strade al fine di evitare lo scioglimento del sale al contatto<br />

dell’umidità del terreno.<br />

Solo in caso particolare (siccità, maltempo eccezionale, fortissime nevicate) il pastore abbandona la<br />

batìda (l’area entro la quale si sviluppano i suoi spostamenti invernali con il gregge). La batìda è<br />

“assegnata” ad ogni pastore mediante una regola tacita, rispettata dagli altri pastori, la cui<br />

violazione può comportare gravi contrasti che, a tutt’oggi, possono sfociare in risse durante le quali<br />

i contendenti non esitano a passare alle vie di fatto. In passato la maggior parte degli scontri erano<br />

provocati dalla presenza di pastori che in mancanza di batìda si spostavano secondo modalità<br />

effettivamente “nomadi”; tali pastori venivano chiamati remènch. L’uso di questo termine non è<br />

però chiaro in quanto ‘nda a remènch significa in generale intraprendere il percorso della<br />

transumanza invernale. Del resto anche il concetto di batìda non è univoco dal momento che può<br />

essere intesa sia come area che come percorso.<br />

Altre testimonianze tenderebbero invece a lasciar credere che all’interno di una situazione di<br />

relativa stabilità (grazie al rispetto della “legge non scritta” dei pastori) vi fossero dei disturbatori.<br />

GALIZZI VECCHIOTTI (1960) riferisce di pastori poco scrupolosi le cui greggi sono scherzosamente<br />

definire dai colleghi “ d’assalto”.e che “Di notte vengono sospinti di proposito sui campi interdetti:<br />

il gregge è composto in questo caso di ovini silenziosi –escluse in questo caso le belanti fattrici –<br />

senza campanaccio, guidati da cani istruiti a far ubbidire gli ovini senza abbaiare”.<br />

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