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Sistemi zootecnici e pastorali alpini Prof. Michele Corti ... - Ruralpini

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effettuata attraverso il BCS può quindi aiutare a perfezionare e/o adeguare il razionamento nelle<br />

diverse fasi della lattazione, evitando di avere così in stalla animali troppo grassi o troppo magri.<br />

La presenza nella mandria di una notevole percentuale di vacche obese è frutto di un’alimentazione<br />

non adeguata negli ultimi mesi di lattazione, dove con l’abbassarsi della produzione di latte, la<br />

bovina tende a recuperare condizione corporea, accumulando riserve. Anche periodi troppo lunghi<br />

di asciutta o un’alimentazione troppo ricca in questa fase possono portare ad un’eccessiva<br />

condizione corporea. Avere una vacca grassa al parto non è sicuramente un aspetto positivo: la<br />

bovina avrà molto probabilmente un parto difficile e, subito dopo, mostrerà un’assunzione di<br />

sostanza secca molto limitata, con maggiore possibilità di problemi metabolici e cali produttivi.<br />

Anche avere vacche estremamente magre è sintomo di una errata razione alimentare, a cui seguono,<br />

vista la mancanza di riserve corporee, abbassamenti di produzione e di tenore in grasso e proteine<br />

presenti nel latte. A ciò si aggiunge una riduzione della fertilità, con calori poco manifesti o silenti.<br />

Da tutto ciò si può dedurre l’importanza che il BCS può assumere come supporto alla gestione<br />

nutrizionale, sanitaria e riproduttiva di una azienda.<br />

• Quando effettuare il BCS<br />

Il BCS può essere effettuato in momenti diversi. Esso varia nel corso della lattazione e, quindi, per<br />

avere quadro della mobilitazione delle riserve corporee delle vacche da latte, sarebbe opportuno<br />

rilevarlo più volte, ma tre sono i momenti topici nei quali misurare la condizione corporea delle<br />

vacche:<br />

- Alla messa in asciutta<br />

- Al parto<br />

- Dopo 60-70 giorni dal parto<br />

All’inizio della lattazione, dopo il parto, si assiste ad un notevole incremento della produzione di<br />

latte. Questo incremento giunge ad un massimo tra la quarta e l’ottava settimana dal parto, quando<br />

si ha il cosiddetto “picco di lattazione”. In questa fase l’apparato digerente della bovina non è in<br />

grado di accogliere il quantitativo sufficiente per poter rispondere ai nuovi fabbisogni: l’aumento<br />

della produzione di latte può così avvenire anche senza un adeguato apporto alimentare, poiché la<br />

vacca attinge alle proprie riserve corporee, fondamentalmente lipidiche, per sostenere tale<br />

produzione. Sarà comunque necessario che la capacità ingestiva aumenti il più in fretta possibile per<br />

non ridurre la produzione o utilizzare troppe riserve corporee.<br />

Tra la decima e la quattordicesima settimana di lattazione si ha il picco di massima ingestione<br />

dopodiché il consumo di sostanza secca, vista la minore produzione lattea, diminuirà. È perciò il<br />

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